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~~~ 11-05-2014 16:01

L'idea di lavorare mi repelle.
 
Come risolvere?
Come convertire il cervello?
Come vedere il lavoro in maniera diversa?

Stefania90 11-05-2014 16:13

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Trovando qualcosa che ti piace, semplice. Anche a me repelle lidea di dover fare a vita un lavoro che odio.

PazzoGlabroKK 11-05-2014 16:16

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Lineette, ma qual é il tuo disagio? Non trovi proprio la voglia di lavorare?
Sei apatico e svogliato (io lo sono)?

Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287403)
Trovando qualcosa che ti piace, semplice. Anche a me repelle lidea di dover fare a vita un lavoro che odio.

Già é difficile trovare un lavoro, figurati se ne trovi uno che ti piace.

Tararabbumbieee 11-05-2014 16:29

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
A me repelle ancora di più il fatto di vivere, motivo per cui l'idea di lavorare diventa un peso quasi trascurabile al confronto...

Mirrorpriors 11-05-2014 16:31

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Pazienza -_-
L'unica maniera per vedere il lavoro in maniera diversa è appunto svolgere un'attività che piace. Che entusiasma.
Ma come giustamente detto da PazzoGlabroKK, coi tempi che corrono bisogna rinunciare alle proprie speranze, e rimanere a mollo in un mare di merda pur di non affogarci, purtroppo...

Sai quante cose vorrei fare io e non posso :(?

Stefania90 11-05-2014 16:39

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da PazzoGlabroKK (Messaggio 1287406)
Lineette, ma qual é il tuo disagio? Non trovi proprio la voglia di lavorare?
Sei apatico e svogliato (io lo sono)?



Già é difficile trovare un lavoro, figurati se ne trovi uno che ti piace.

Se uno vuole fare i lavori quelli super pagati ecc ecc ovvio che non lo trova. Io per la scelta del lavoro più che la remunerazione mi baso sul fatto se mi piaccia o meno (non ho famiglia e non mi servono mille euro al mese, per l'università ho la borsa di studio, poi con quel che spendo io) per esempio a me piace stare all'aria aperta e non mi dispiacerebbe andare a raccogliere arance o pomodori nei campi come fanno gli extracomunitari, anzi a breve dovrei iniziare a fare proprio un lavoro di questo tipo in un'agriturismo dove producono anche prodotti tipici, pomodori secchi,arance ecc, me lha trovato mia zia, solo che io studio anche quindi devo vedere se riesco a far conciliare le due cose. Ho 24 anni e non mi vergogno di dire che un lavoro del genere lo farei tranquillamente e probabilmente mi piacerebbe pure..

Leucina 11-05-2014 16:52

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287426)
me lha trovato mia zia

Appunto hai detto bene, ormai servono le conoscenze anche per andare a raccogliere i pomodori nei campi.

Tararabbumbieee 11-05-2014 16:57

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287426)
Se uno vuole fare i lavori quelli super pagati ecc ecc ovvio che non lo trova. Io per la scelta del lavoro più che la remunerazione mi baso sul fatto se mi piaccia o meno (non ho famiglia e non mi servono mille euro al mese, per l'università ho la borsa di studio, poi con quel che spendo io) per esempio a me piace stare all'aria aperta e non mi dispiacerebbe andare a raccogliere arance o pomodori nei campi come fanno gli extracomunitari, anzi a breve dovrei iniziare a fare proprio un lavoro di questo tipo in un'agriturismo dove producono anche prodotti tipici, pomodori secchi,arance ecc, me lha trovato mia zia, solo che io studio anche quindi devo vedere se riesco a far conciliare le due cose. Ho 24 anni e non mi vergogno di dire che un lavoro del genere lo farei tranquillamente e probabilmente mi piacerebbe pure..

In effetti come tipologia di lavoro non è poi tanto male...anch'io preferirei raccogliere frutta o ortaggi piuttosto che fare le ragnatele tutto il giorno in ufficio.
Il problema è che si tratta di una professione molto faticosa e generalmente mal retribuita, a meno che uno non lavori nel campo dell'eccellenza agroalimentare nazionale (il che tuttavia presuppone il possesso di una serie di competenze in materia di altissimo livello).

Milo 11-05-2014 17:00

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1287399)
Come risolvere?
Come convertire il cervello?
Come vedere il lavoro in maniera diversa?

Non si può risolvere,lavorare è uno schifo non credere a chi dice che basta fare qualcosa che piace,perchè anche il più bello dei lavori alla fine stanca e annoia,l'unica cosa che allieva la sofferenza è pensare che lo fai per i soldi e quello che ci puoi comprare...

tersite 11-05-2014 17:00

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
ti repellerebbe di più essere disoccupato... cmq devi essere molto giovane
anch'io da giovane la pensavo allo stesso modo

Milo 11-05-2014 17:03

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1287438)
In effetti come tipologia di lavoro non è poi tanto male...anch'io preferirei raccogliere frutta o ortaggi piuttosto che fare le ragnatele tutto il giorno in ufficio.

Secondo me non sapete di cosa state parlando,farsi 8/10 ore sotto il sole cocente stando magari in posizioni scomode non è il massimo della vita,in ufficio ci si annoierà anche ma ci son aria condizionata e riscaldamento senza contare che non ci sono grossi pesi da spostare....

tersite 11-05-2014 17:11

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Milo (Messaggio 1287446)
Secondo me non sapete di cosa state parlando,farsi 8/10 ore sotto il sole cocente stando magari in posizioni scomode non è il massimo della vita,in ufficio ci si annoierà anche ma ci son aria condizionata e riscaldamento senza contare che non ci sono grossi pesi da spostare....

infatti c'è la fila di laureati a raccogliere i pomodori, mentre gli estracomunitari stanno in ufficio a fare le ragnatele tipico lavoro ceh gli itagliani non vogliono più fare ...

TãoSozinho 11-05-2014 17:14

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Ciao tilde tilde tilde, non c'è davvero un lavoro che non ti dispiacerebbe fare?

Stefania90 11-05-2014 17:20

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1287438)
In effetti come tipologia di lavoro non è poi tanto male...anch'io preferirei raccogliere frutta o ortaggi piuttosto che fare le ragnatele tutto il giorno in ufficio.
Il problema è che si tratta di una professione molto faticosa e generalmente mal retribuita, a meno che uno non lavori nel campo dell'eccellenza agroalimentare nazionale (il che tuttavia presuppone il possesso di una serie di competenze in materia di altissimo livello).

Mia zia fa questo genere di lavoro e non guadagna male,(lavora dove dovrei andare io) faticoso è, ma se lo fa lei che ha quasi cinquanta anni perchè io che ne ho ventiquattro non potrei farlo? Hai ragione che dipende anche dal tipo di posto dove lavori comunque.

zoe666 11-05-2014 17:24

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287426)
Se uno vuole fare i lavori quelli super pagati ecc ecc ovvio che non lo trova. Io per la scelta del lavoro più che la remunerazione mi baso sul fatto se mi piaccia o meno (non ho famiglia e non mi servono mille euro al mese, per l'università ho la borsa di studio, poi con quel che spendo io) per esempio a me piace stare all'aria aperta e non mi dispiacerebbe andare a raccogliere arance o pomodori nei campi come fanno gli extracomunitari, anzi a breve dovrei iniziare a fare proprio un lavoro di questo tipo in un'agriturismo dove producono anche prodotti tipici, pomodori secchi,arance ecc, me lha trovato mia zia, solo che io studio anche quindi devo vedere se riesco a far conciliare le due cose. Ho 24 anni e non mi vergogno di dire che un lavoro del genere lo farei tranquillamente e probabilmente mi piacerebbe pure..

Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287466)
Mia zia fa questo genere di lavoro e non guadagna male,(lavora dove dovrei andare io) faticoso è, ma se lo fa lei che ha quasi cinquanta anni perchè io che ne ho ventiquattro non potrei farlo? Hai ragione che dipende anche dal tipo di posto dove lavori comunque.

qui al sud capita spesso che gli universitari per far qualche soldo vadano a raccogliere frutta. Una mia ex andava ogni mattina l'estate dalle 4 alle 10 ( di mattina ), si guadagna pochino ed è faticoso, ma è fattibile.
Anche io sto per mollare un lavoro da ufficio con aria condizionata ( che mi sta logorando ) e probabilmente per qualche tempo cercherò appositamente lavori di fatica o comunque umili.
Non ci vedo nulla di male, e onestamente trovo possano anche fare bene alla testa ( se non ci si rende l'insolazione :mrgreen: )

Vento-del-Sud 11-05-2014 17:36

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Considerate pure che il lavoro non è solo trascorrere quaranta ore alla settimana, svolgendo determinate mansioni, in cambio dello stipendio a fine mese, è pure molto altro: rapporto con i colleghi, prospettive di carriera, gestione utenti/clienti. Purtroppo il lavoro è essenziale alla vita, non bastano le innumerevoli difficoltà a preferire come alternativa la disoccupazione. Già pensare al lavoro come a un motivo di crescita personale potrebbe essere un passo in avanti.

PazzoGlabroKK 11-05-2014 17:36

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Scusami, Stefania, ma si é capito che tu non hai alcun bisogno di lavorare.
Io penso che lineette ne abbia bisogno invece, sennó non si porrebbe il problema ed ozierebbe in tutta tranquillità...

Provate voi ad andare in una vigna e vedete come vi rompete dopo 10 minuti...

Stefania90 11-05-2014 17:50

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da PazzoGlabroKK (Messaggio 1287479)
Scusami, Stefania, ma si é capito che tu non hai alcun bisogno di lavorare.
Io penso che lineette ne abbia bisogno invece, sennó non si porrebbe il problema ed ozierebbe in tutta tranquillità...

Provate voi ad andare in una vigna e vedete come vi rompete dopo 10 minuti...

Non e vero io purtroppo di un lavoro ne avrei disperato bisogni entrambi i miei genitori sono disoccupati e viviamo con la pensione di mia nonna purtroppo pero tutti i lavori che ho provato a fare sono state delle esperienze disastrose.

Inviato dal mio IGGY utilizzando Tapatalk

Supermanes 11-05-2014 17:55

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Presente! Trascorro quasi tutta l'estate svegliandomi alle 4 per andare a lavorare in nero nelle campagne (anche la domenica e i giorni di festa), sottopagato e preso in giro da padroni pieni di soldi e ricchi latifondisti. Niente assunzione, niente contributi, niente di niente. Tutta la giornata sotto il sole di luglio per quattro soldi mentre i miei coetanei vanno al mare e in vacanza e si divertono con gli amici. Lo faccio da quando ero adolescente e ogni anno vorrei sottrarmici ma non posso, è tutto quello che ho. La vedo difficile che possa piacere a qualcuno questa vita, ma i gusti sono gusti :D

Mirrorpriors 11-05-2014 18:04

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
O al limite buttati in borsa :D

Io considerai questa possibilità. Poi mi raccontarono dei rischi :piangere:

Nishi 11-05-2014 18:05

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Il lavoro non è altro se non un sacrificio (altrimenti non ci sarebbe bisogno di incentivare le persone tramite ricompensa in denaro) di tempo, di energia fisica e mentale, di volontà. In ogni caso si tratta di scegliere e accettare il male minore.
All'occorenza potresti illuderti, attribuendo al lavoro varie qualità e possibilità, per migliorare te stessa, per cercare amicizie, insomma fornisciti una scusa, lentamente potrebbe non repellerti più (o in misura minore).

Angus 11-05-2014 18:07

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Un lavoro qualunque non va visto come fine ultimo (magari necessario per normalizzarsi) ma come mezzo di emancipazione. Insomma, la questione va affrontata in maniera egocentrica. Tu hai una vaga idea di cosa ti piacerebbe fare nella vita? Se sì, perseguila approcciandoti al resto strumentalmente. Se no, cerca di chiarirti le idee.
Peraltro non è vero che i lavori sono quasi tutti brutti, un senso "umano" è spesso presente, è necessario però riuscire a vederlo e a valorizzarlo. Il che significa non subirlo passivamente come un dovere repellente (è questo secondo me che provoca malessere, più che altro), ma come espressione della propria volontà (che magari scende a compromessi, ma senza rinunciare alla propria autonomia). Insomma, coltiva te stessa e la tua libertà, cercando (c'è sempre) qualcosa di significativo nella situazioni che ti si presentano, il resto verrà, o se non verrà avrai fatto il possibile :mrgreen:

~~~ 11-05-2014 18:08

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
No ragazzi, io sono una neet, i miei genitori mi mantengono.

Non ho il bisogno di lavorare perché sennò muoio male, e però vorrei cambiare idea riguardo al lavoro, ma non vedo perché dovrei. O come potrei.

~~~ 11-05-2014 18:25

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Mi pongo il problema per via del senso di colpa verso la mia famiglia e gli altri in generale, e per via del senso di inadeguatezza (che è poi uno dei motivi per cui non saprei cercare/trovare lavoro).

Ventolin 11-05-2014 18:39

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1287512)
Mi pongo il problema per via del senso di colpa verso la mia famiglia e gli altri in generale, e per via del senso di inadeguatezza (che è poi uno dei motivi per cui non saprei cercare/trovare lavoro).

sono in condizioni simili quindi di certo non so che dirti.

Posso quasi assaporare il disprezzo dell'intera razza umana, "fobica" o meno, per i cosiddetti neet. Disprezzo che prima o poi si arriva a provare per se stessi, perchè così va il mondo.

è un topic interessante, aspetto altre risposte come te

Dedalus 11-05-2014 18:54

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Ah, io non lo so, so' signore; e i signori si sa, campano di debiti.


C'ho certi cazzi Mafa' che nemmeno tu che sei pratica li hai visti mai.

PazzoGlabroKK 11-05-2014 18:58

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287490)
Non e vero io purtroppo di un lavoro ne avrei disperato bisogni entrambi i miei genitori sono disoccupati e viviamo con la pensione di mia nonna purtroppo pero tutti i lavori che ho provato a fare sono state delle esperienze disastrose.

Inviato dal mio IGGY utilizzando Tapatalk

Ah, scusa, avevo capito che non avessi problemi economici... scusa. Comunque in teoria stai ancora studiando, quindi non saresti manco una disoccupata...ma il problema di soldi cambia le cose e sì, ne hai abbastanza bisogno.

Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1287512)
Mi pongo il problema per via del senso di colpa verso la mia famiglia e gli altri in generale, e per via del senso di inadeguatezza (che è poi uno dei motivi per cui non saprei cercare/trovare lavoro).

Mmm... mi sa che una delle poche soluzioni è che ti mettano con le spalle al muro e ti costringano a lavorare. Magari minacciandoti di non mantenerti più, forse in quel caso riuscirai a trovare la voglia ed inizierai a lavorare...
Purtroppo noi reagiamo solo nei casi limite...

albertoc 11-05-2014 19:10

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1287504)
No ragazzi, io sono una neet, i miei genitori mi mantengono.

Non ho il bisogno di lavorare perché sennò muoio male, e però vorrei cambiare idea riguardo al lavoro, ma non vedo perché dovrei. O come potrei.

finché si hanno soldi per l'affitto (se c'è), le bollette, vestiti e mangiare, credo sia comprensibile non avere voglia di lavorare

tersite 11-05-2014 19:14

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da albertoc (Messaggio 1287539)
finché si hanno soldi per l'affitto (se c'è), le bollette, vestiti e mangiare, credo sia comprensibile non avere voglia di lavorare

mica è vero ho iniziato a lavorare tardi perchè non ne avevo bisogno
e non sono mai stato bene come quando lavoravo , vabbè che il mio era un alvoro
in proprio , mi alzavo alle 5 tutti i gg compresa la domenica ero un po' stanco finita la settimana, epperò il lunedì riprendevo :mrgreen:
anche i soldi non erano un granchè ...

~~~ 11-05-2014 19:16

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da albertoc (Messaggio 1287539)
finché si hanno soldi per l'affitto (se c'è), le bollette, vestiti e mangiare, credo sia comprensibile non avere voglia di lavorare

Ma la mia mamma è triste


:(


Nella mitica Shanghai sono nati sai

tersite 11-05-2014 19:19

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
imparate il trading online , si può vivere tradando azioni, futures , bond
però ci vuole parecchio studio e passare la giornata davanti al monitor
leggere molto , informarsi e nervi d'acciaio
alla fine forse è meglio raccogliere i pomodori...

QuantumGravity 11-05-2014 19:21

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da PazzoGlabroKK (Messaggio 1287528)
Mmm... mi sa che una delle poche soluzioni è che ti mettano con le spalle al muro e ti costringano a lavorare. Magari minacciandoti di non mantenerti più, forse in quel caso riuscirai a trovare la voglia ed inizierai a lavorare...
Purtroppo noi reagiamo solo nei casi limite...

E' quello che stanno facendo i miei ora; se entro la fine del mese non ho un lavoro mi cacciano di casa, ma seriamente.. eppure non mi sto dando da fare per nulla. Sono troppo impaziente di vedere cosa succederà il 31. Per il momento si limitano a impedirmi di mangiare ogni tanto. Io la vivo un po' come se fosse un gioco, cioè mi dispiace che per loro non sia così e anzi che li "sto facendo ammalare", almeno così hanno detto; ma per me non sono affatto preoccupato. In effetti l'idea di lavorare non mi repelle in sé, cioè non più di tutto il resto

tersite 11-05-2014 19:27

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1287551)
E' quello che stanno facendo i miei ora; se entro la fine del mese non ho un lavoro mi cacciano di casa, ma seriamente.. eppure non mi sto dando da fare per nulla. Sono troppo impaziente di vedere cosa succederà il 31. Per il momento si limitano a impedirmi di mangiare ogni tanto. Io la vivo un po' come se fosse un gioco, cioè mi dispiace che per loro non sia così e anzi che li "sto facendo ammalare", almeno così hanno detto; ma per me non sono affatto preoccupato. In effetti l'idea di lavorare non mi repelle in sé, cioè non più di tutto il resto

mi spiace per te , il momento è pure difficile ...ci sono stati tempi in cui bastava cercarlo
e un lavoro , uno qualsisi si intende c'era ...oggi non è così
Quanti anni hai se posso ? come vedi il tuo futuro ? I tuoi non vivranno in eterno

Sayuri 11-05-2014 19:30

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287426)
non mi dispiacerebbe andare a raccogliere arance o pomodori nei campi come fanno gli extracomunitari..

Beh ma gli extracomunitari sono sottoposti a ritmi molto pesanti, ore e ore sotto il sole.
E sono anche molto sottopagati... non credo che un lavoro con quei ritmi ti entusiasmerebbe cosi tanto :)

Comunque a me l'idea di lavorare non é che mi entusiasmi, ma ne ho bisogno. Anche per aver la scusa di uscire di casa, visto che esco poco.

Ventolin 11-05-2014 19:35

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1287551)
E' quello che stanno facendo i miei ora; se entro la fine del mese non ho un lavoro mi cacciano di casa, ma seriamente.. eppure non mi sto dando da fare per nulla. Sono troppo impaziente di vedere cosa succederà il 31. Per il momento si limitano a impedirmi di mangiare ogni tanto. Io la vivo un po' come se fosse un gioco, cioè mi dispiace che per loro non sia così e anzi che li "sto facendo ammalare", almeno così hanno detto; ma per me non sono affatto preoccupato. In effetti l'idea di lavorare non mi repelle in sé, cioè non più di tutto il resto

ehy Quantum, tu te la sentiresti di fare un lavoricchio part-time? non so, il fattorino delle pizze o il cameriere?

mi rendo conto che non te ne sbatte nulla ma forse non sarebbe meglio, ehm, fare quello piuttosto che finire in mezzo alla strada?

Kody 11-05-2014 19:45

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Originariamente inviata da Nimo (Messaggio 1287544)
Hai ragione, il lavoro è repellente.
Se puoi vivere (onestamente, si intende) senza dover lavorare, allora sei fortunato/a. Purtroppo è vero che poi gli altri ti fanno sentire in colpa, come se ci fosse qualcosa di "nobile" nel lavoro, quando invece è solo una orribile necessità, e beato chi può essere libero di scegliere se lavorare o no!
Ci sono poi dei lavori che possono piacere e dare soddisfazione, ma sono la minoranza ...

Il lavoro è una dignità e un diritto. E' dare il proprio contributo alla società, è dare qualcosa agli altri e ogni lavoro è dignitoso, dall'imprenditore milionario, allo spazzino, all'agricoltore.

Questo thread è un altro esempio di come la fobia sociale porti a desiderare di non lavorare o che certi lavori dovrebbero essere pagati di più, ecc, ecc.

Quote:

Un uomo chiamato a fare lo spazzino dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.

Martin Luther King


Claudio93 11-05-2014 19:58

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Se non avessi bisogno di lavorare, o di soldi, almeno proverei a fare un lavoro manuale, come uno nei campi (che potrebbe rivelarsi noioso ma sarebbe sempre da provare). Ma mi sa che mi toccherà un lavoro sicuramente noioso, tralasciando l'incognita del salario.
Servono i soldi, serve il lavoro, c'è poco altro da fare che non sia essere un parassita.

QuantumGravity 11-05-2014 19:58

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Pardon mi ero assentato
Quote:

Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1287554)
mi spiace per te , il momento è pure difficile ...ci sono stati tempi in cui bastava cercarlo
e un lavoro , uno qualsisi si intende c'era ...oggi non è così
Quanti anni hai se posso ? come vedi il tuo futuro ? I tuoi non vivranno in eterno

Ne ho 23.. E non voglio assolutamente sfruttare i miei; questa in effetti è l'unica cosa che mi fa rodere veramente; del mio futuro non sono preoccupato, non ho alcun progetto in realtà; ma non è che la viva male, non mi sento un disperato; è un atteggiamento di rotturadepalle generale piuttosto e di nausea di me ovviamente, ma sempre con una cinica risata in sottofondo. Per adesso mi limiterò ad aspettare il 31, forse dopo qualche giorno di digiuno serio prenderò una decisione

Quote:

Originariamente inviata da Ventolin (Messaggio 1287561)
ehy Quantum, tu te la sentiresti di fare un lavoricchio part-time? non so, il fattorino delle pizze o il cameriere?

mi rendo conto che non te ne sbatte nulla ma forse non sarebbe meglio, ehm, fare quello piuttosto che finire in mezzo alla strada?

Eh c'hai ragione; in realtà ci ho anche provato a lavorare, ma ho sempre mollato dopo poco tempo. In verità in questo momento della mia vita mi piacerebbe farmi un periodo tipo in qualche monastero religioso (qui dalle miei parti ce n'è uno isolato in cui ho sentito che in certi casi ospitano per brevi periodi persone che vogliono "trovare se stesse"), o qualche comunità, magari aiutare in piccoli lavoretti; bo una cosa del genere, appartata, in tranquillità

liuk76 11-05-2014 20:02

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
Quote:

Come risolvere?
Come convertire il cervello?
Come vedere il lavoro in maniera diversa?
Io lascerei che la natura faccia il suo corso.
Lascerei la persona senza denaro e con il minimo di cibo ed acqua per il metabolismo basale.

Quote:

Originariamente inviata da PazzoGlabroKK (Messaggio 1287406)
Già é difficile trovare un lavoro, figurati se ne trovi uno che ti piace.

Effettivamente non c'è tanta offerta.

Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287426)
Se uno vuole fare i lavori quelli super pagati ecc ecc ovvio che non lo trova.

Molte persone non sono disoccupate per capriccio.
Ci sono altri fattori che legittimano il rifiuto di un'offerta di lavoro: la distanza da casa, le trasferte, le ore settimanali, il lavoro domenicale, notturno, l'onestà del contratto, ecc.

Quote:

Io per la scelta del lavoro più che la remunerazione mi baso sul fatto se mi piaccia o meno (non ho famiglia e non mi servono mille euro al mese, per l'università ho la borsa di studio, poi con quel che spendo io)
Se una persona ha un minimo di stimoli ed interessi, il denaro diventa importante.
Senza contare il rispetto per la propria professionalità.
Per 1000 € al mese io mi rifiuterei di lavorare perché è una cifra troppo bassa per il valore che ho.
Anch'io volendo non ho spese da sostenere per vivere ma sicuramente per il resto il denaro mi serve, ergo...

Quote:

per esempio a me piace stare all'aria aperta e non mi dispiacerebbe andare a raccogliere arance o pomodori nei campi come fanno gli extracomunitari
...troppo spesso in nero per via di "datori" delinquenti e di lavoratori, come questi ultimi, disonesti.

Quote:

Ho 24 anni e non mi vergogno di dire che un lavoro del genere lo farei tranquillamente e probabilmente mi piacerebbe pure..
Cosa c'è da vergognarsi? Ogni tanto piacerebbe anche a me rilevare in gestione (sottoforma di cooperativa) una della cascine con terreno in periferia qui a MI, per avviare un'attività sia nel settore agricolo che in quello informatico (userei i locali della cascina come laboratori informatici).

Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1287466)
Mia zia fa questo genere di lavoro e non guadagna male

Il guadagnare bene/male è soggettivo. Per me non guadagnare male significa >2000 € al mese.

Quote:

Originariamente inviata da zoe666 (Messaggio 1287470)
Una mia ex andava ogni mattina l'estate dalle 4 alle 10 ( di mattina ), si guadagna pochino ed è faticoso, ma è fattibile.

Regolarmente assunta o in nero?

Quote:

Originariamente inviata da Vento-del-Sud (Messaggio 1287478)
è pure molto altro: rapporto con i colleghi, prospettive di carriera, gestione utenti/clienti. Purtroppo il lavoro è essenziale alla vita, non bastano le innumerevoli difficoltà a preferire come alternativa la disoccupazione. Già pensare al lavoro come a un motivo di crescita personale potrebbe essere un passo in avanti.

Questo lo condivido.
Senza contare che lo trovo un dovere sociale contribuire con la propria attività al benessere della collettività.

Personalmente poi io sarei per il privare di alcuni diritti chi non lavora per scelta o chi lavora in nero/grigio.
Ad esempio limite alla gratuità solo le cure essenziali, il resto tutto a compartecipazione di spesa per chi non ha reddito per scelta.

Quote:

Originariamente inviata da albertoc (Messaggio 1287539)
finché si hanno soldi per l'affitto (se c'è), le bollette, vestiti e mangiare, credo sia comprensibile non avere voglia di lavorare

Trovo che sia altrettanto comprensibile che questa persona debba essere penalizzata dalla società vista la sua indolenza.

Quote:

Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1287550)
imparate il trading online , si può vivere tradando azioni, futures , bond

Per fare trading ci vuole capitale e ci vuole freddezza. Con tutto il rispetto, un fobico si fa il nodo scorsoio quando inizia a perdere cifre consistenti.
L'ho fatto per qualche anno e mi ricordo che, così come avevo profitti anche di 800 € giornalieri, potevo avere perdite anche di 2000 € in una giornata.

E' un attimo tentare di mediare le perdite e finire con 5000 - 10000 € persi.

muttley 11-05-2014 20:19

Re: L'idea di lavorare mi repelle.
 
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Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1287399)
Come risolvere?
Come convertire il cervello?
Come vedere il lavoro in maniera diversa?

Convertire il cervello è possibile, a patto che non si abbia la pretesa di risultati immediati e di possibilità di riuscita garantita senza alcun margine di errore. Il detto volere è potere è assolutamente veritiero qualora ci si riferisca a quegli ambiti della vita dove solo noi possiamo intervenire...l'aiuto dall'esterno può essere utile, ma non deve essere considerato indispensabile (come ogni altra cosa che non attenga alla sfera della pura sussistenza fisica e materiale, del resto) e soprattutto deve essere sfruttato proattivamente e costruttivamente. L'unico ambito della vita in cui l'azione risolutiva può solo essere la nostra, è chiaramente quello emotivo, in quanto non ci sono altre parti in gioco all'infuori di noi stessi.
Ciò detto anch'io ho avuto gli stessi problemi della sig.ra triplice tilde e alla fine di lunghe autoanalisi sono giunto alla seguente conclusione: il lavoro mi repelleva perché andava a toccare i nervi scoperti della mia fragile autostima in relazione a tutte quelle attività dove l'operato individuale veniva sottoposto al vaglio e al giudizio di un'entità superiore (nel lavoro si parla ovviamente del capo) e di colleghi il cui atteggiamento indulgeva in stati aggressività che non ero in grado di controllare ed elaborare senza traumi, sempre in virtù della famosa disistima.
A triplice tilde consiglierei innanzitutto di lavorare sulle proprie acquisizioni emotivo-cognitive errate che la portano a sentirsi inferiore agli altri e, in secundis, di provare a trovare un'attività, una competenza in cui ella si reputi brava e capace, per eventualmente avviare un'attività autonoma, qualora abbia qualcuno in grado di aiutarla con un capitale di base per l'eventuale start-up.


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