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mio padre
Il mio intuito mi dice che mio padre non mi vuole bene,ma a me non me ne fotte una mazza.io non ho bisogno ne di amore ne di affetto:cuore:
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Re: mio padre
Anche io ho un padre che non si comporta benissimo, proprio non lo sopporto. Certo non posso dire che il suo affetto non mi serve, l'affetto tra genitori e figli e' alla base della crescita di un bambino.. o comunque della persona in generale. pultroppo non tutti nascono capaci di fare il genitore (e forse mi ci metto pure io).
Dire che questo tipo di affetto non serve forse si sta mentendo a se stessi.. secondo me |
Re: mio padre
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Il mio se ti può consolare pensa solo a se stesso, noi figli serviamo solo per fargli da specchio. Ci sono stati anni in cui avrei voluto ammazzarlo... oggi cerco accettarlo per quello che è ma tenendolo ad una certa distanza di sicurezza. |
Re: mio padre
Mio padre invece mi vuole bene, anche se con i suoi modi rozzi, violenti ed arroganti mi ha devastato per sempre l'esistenza fin dalla tenera età...e di questo, il suo orgoglio e la sua fragilità interiore (celata sotto le mentite spoglie di un carattere aggressivo) gli impediranno sempre di rendersi davvero conto.
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Re: mio padre
Mio padre idem mi ha devastato l esistenza sin dalla nascita, e grazie a lui se ho avuto non so quanti tra psichiatri psicologi e psicoterapeuti e grazie a lui se prendo antidepressivi e grazie a lui se ho conosciuto i centri di igiene mentale.e credete forse che lui si senta in colpa?no lui non sa neanche che cazzo ci vado a fare a parlare con questi medici,non si e mai chiesto che cazzo ha suo figlio e perche prende quelle dannate pillole.l unica cosa che mi chiede sono i soldi.:dasolo:
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Re: mio padre
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Io ci sputerei in facci fossi al posto tuo. Cmq ognuno è diverso. |
Re: mio padre
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quell'infame di mio padre
Un padre che sbatte un figlio depresso a lavorare e uno stronzo oppure no secondo voi:interrogativo:
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re: quell'infame di mio padre
Eh non credo, anche tuo padre ha suoi limiti, fa quello che ritiene giusto secondo lui perchè ti vuole bene.
Poi per un analisi più approfondita necessitano maggiori input :nonso: |
re: quell'infame di mio padre
secondo me fa bene
anzi con il lavoro forse la depressione puo attenuarsi |
Re: quell'infame di mio padre
Non so nemmeno quanti anni hai , se per questo devi abbandonare degli studi o meno...ma a te fa soffrire la decisione in se' o il modo in cui l'ha presa ?
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Re: quell'infame di mio padre
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A me ha fatto bene |
Re: quell'infame di mio padre
La depressione è clinicamente diagnosticata?
In tal caso non credo una persona possa fare un lavoro come un altro. |
Re: quell'infame di mio padre
Dipende... il lavoro può aiutarti o darti il colpo di grazia, dipende da che tipo di lavoro è e che tipo di persona sei tu, mica siamo tutti uguali!
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Re: quell'infame di mio padre
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Re: quell'infame di mio padre
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Re: quell'infame di mio padre
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Re: quell'infame di mio padre
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Re: quell'infame di mio padre
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Re: quell'infame di mio padre
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Io meno di un mese dopo il diploma già ero in cerca di lavoro e in giro tutto il giorno a portare curricula nelle aziende. Mica mi dovevano mantenere? ripeto, questo nel caso di figli senza depressioni problemi ecc Invece vedo tanti che appena finiti gli studi se ne stanno a casa per mesi e mesi dicendo "non trovo lavoro"...ma non li vedo nemmeno andare in cerca tutto il giorno. |
Re: quell'infame di mio padre
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a parte che "sbattere a lavorare"...trovarlo il lavoro (a meno che non sia in azienda di famiglia o simili ) ma se hai una diagnosi di depressione hai provato a chiedere l'invalidità? |
Re: quell'infame di mio padre
E' appunto un discorso legato alla sensibilità della famiglia in cui vivi. Ce ne sono alcune più accomodanti e altre più vicine al dovere. Capisco anche il tuo punto di vista, dipende... appunto, nel caso io diventassi mai padre (!) farei questo pensiero "Metto al mondo un figlio, è una mia scelta e non sono in cattive condizioni economiche, quindi quando mio figlio deciderà di smettere di studiare non pretenderò da lui nulla per un certo periodo, poi ovviamente inizierò ad incentivarlo a trovarsi un lavoro. Per me non è un grande costo dargli ciò che gli serve per vivere in casa con me, anche perchè gli voglio bene, per ora va bene così." A me più che altro deprime l'idea di togliere la libertà a mio figlio di fare ciò che vuole per un certo periodo di tempo, è stato costretto ad andare a scuola, è giusto che si goda la vita senza nessuno schema, senza nessun lavoro per un po' di tempo... e qui si ritorna alla sensibilità di ognuno, ripeto, dipende!
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Re: quell'infame di mio padre
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Re: quell'infame di mio padre
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Comunque senza sapere nulla di + non si può poi dire molto... Quote:
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Re: quell'infame di mio padre
non si può rispondere con certezza alla cosa
se è depressione conclamata , diagnosticata dagli psichiatri è abbastanza da 'stronzi' sì sbattere qlcn a lavorare però è anche vero che meno si fa e meno si farebbe , il discorso ' non ha mai lavorato' è un discorso fasullo qualsiasi età uno abbia , anch'io al mio primo lavoro non avevo mai lavorato eppure sono andato avanti e ho affrontato e non ero certo un ragazzino... Insomma senz a altri riferimenti non si può dire se suo padre abbia ragione o torto |
Re: quell'infame di mio padre
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mio padre una volta se n'è uscito a me dicendo :"ora tu smetti di andare all'università. con quei soldi risparmiati mi ci metto a posto i miei denti" tieni presente che ha i denti neri, non li lava mai e fuma come un turco. preferisce non mandarmi all'università per curarsi i denti, che tanto per le sue cattive abitudini torneranno neri. (io intanto faccio piccoli lavori per arrotondare. non sto senza fare niente!) ecco. questo è un padre infame! |
Re: quell'infame di mio padre
L'importante è: credi che tuo padre si sia impegnato a comprendere i tuoi problemi?
Se non è così qualsiasi cosa che farà, che sia positiva o negativa, diventerà sgradevole. O almeno così per me è sempre stato. |
Re: quell'infame di mio padre
grazie ragazzi, comunque e successo molto tempo fa avevo 27 anni,diciamo mio padre mi costrinse a fare un lavoro che io a quei tempi non volevo fare,ora non piu pero, lo faccio abbastanza volentieri,ero depresso e lui minacciava di buttarmi fuori di casa se non andavo a lavorare:(
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Re: quell'infame di mio padre
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Ma in che senso "mi costrinse" ? Ti ha messo a lavorare nell azienda di famiglia ? |
Re: quell'infame di mio padre
no ma quale azienda di famiglia:(
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Re: quell'infame di mio padre
Se fosse stata l'azienda di famiglia non credo sarebbe così triste :bene: (ma che poi è prassi avere un'azienda in famiglia? ne parlate come se cel'avessero tutti °_°)
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Re: quell'infame di mio padre
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Al massimo un genitore può costringere a cercarselo un lavoro (e anche qui non vedo bene come possa fare, puoi minacciarlo e tutto quello che vuoi ma poi non puoi sapere se uno lo cerca davvero o meno).. E poi c è anche gente che assolutamente non vuole andare a lavorare nell azienda di famiglia perchè proprio non fa per lui... Comunque dalle mie parti un aziendina ce l hanno in tanti (ed è comune che chi ce l ha vi finisca a lavorare senza andare da altre parti), e se non hanno l aziendina di proprietà c è sempre quella del parente\amico di famiglia\buon conoscente in cui piazzare il figlio :bene: Del resto se il 70% degli italiani trova lavoro tramite conoscenze di varia natura un motivo ci sarà :bene: |
Re: quell'infame di mio padre
Quello che dici mi fa capire che sono capitato in una famiglia sfigata con amici/conoscenti altrettanto sfigati :D
Apparte gli scherzi mio fratello più grande ha un bar ma non mi ci vedrei mai a lavorare in un posto così a "contatto" con la gente... |
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