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Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Negli ultimi anni mi è capitato di allontanarmi da persone a cui voglio bene per vari motivi, fra cui la questione delle critiche.
Generalmente erano di questo tenore: curati di più, ti vesti male, fatti la pulizia del viso, io dico che dovresti lavorare, ma perché non te ne vai via di casa?, questi rotolini l'anno prossimo devono sparire, ma come fai ad avere una vita così vuota, alza il culo, nessuno ti regala niente, datti una svegliata etc., che a volte prendevano proprio la forma di prediche. Ora, ovviamente non sono state le singole frasi che mi hanno portata a un progressivo allontanamento, ma un atteggiamento in generale. Il non sentirsi accolti ma sotto sotto (neanche poi troppo sotto) disprezzati, come se mancasse quello sforzo per essere "ok", e quando sei "ok" allora "va bene, ora possiamo amarti perché stai facendo qualcosa, perché ti prendi cura di te, perché hai una direzione". Le persone generalmente dicono di farlo "per il tuo bene". Ora, io ad un certo punto mi ruppi proprio i coglioni, e decisi di non permettere più a nessuno di farmi questi discorsi, il problema è che la realtà è talmente prossima (e il mio non far nulla è, diciamo, abbastanza palese) in maniera tale che per un motivo o per l'altro certi punti rimangono scoperti ed è facile sentirsi inadeguati. Un altro grosso problema è che è molto facile ferirmi, e con un nulla mi sento rifiutata. Dopotutto è plausibile che a una persona a me vicina possa non piacere il mio aspetto, o il modo in cui mi vesto, o l'apparente assenza di direzione della mia vita (il fatto, cioè, che "concretamente" non faccio nulla, le solite storie insomma), eppure perché deve farmelo pesare, anche solo con una frase? Purtroppo sono molto suscettibile riguardo ai commenti sul mio aspetto, anche quelli "positivi", se me li fa qualcuno che poi non risparmierebbe quelli negativi, capite cosa intendo? Tipo qualcuno che mi direbbe "oggi hai dei bei/brutti capelli", in base appunto al livello di gradimento del capello, ecco. Non so perché ma la cosa mi crea stress. Probabilmente perché mi hanno martellato i coglioni negli anni e ora il risultato è che tocca pure pigliarsela a male per una frase sui capelli, va be' dai pare il manicomio. I miei dubbi sono essenzialm. due: Uno. Fino a che punto è legittimo intromettersi nella vita di qualcuno, anche solo per criticarne l'abbigliamento? Ma poi "per il suo bene?", mboh. Perché "se gira così etc", oppure e ma se ti truccassi un pooooooo', e ma se ti vestissi etc. Non parliamo poi delle critiche che riguardano il modo di condurre la vita. Ma che mi vuoi dire di nuovo? Due. Ma sarò mica fuori di melone ormai? Nel senso, la gente apre bocca e ok, non sarò io ad esagerare? Ma quand'anche esagerassi, qual è la reazione giusta? E soprattutto, come faccio a impedire che certe frasi mi feriscano? E ancora, come faccio a sentirmi bene vicino a qualcuno che mi ama nonostante e non perché? Per fare alcuni esempi ggenerali per farve capì: ti voglio bene nonostante tu sia bruttina, ti voglio bene nonostante il sovrappeso, ti voglio bene nonostante il tuo carattere di merda, epperò se tu cambiassi, allora sì che... Ma che? Dico, ma chi li vole i du' spicci? Se 'ntepiacio ci salutamo ma che è mo? Il problema è che nella maggior parte dei casi certe cose vengono dette con superficialità, appunto, senza magari un pensiero malvaggio dietro, ma nemanco di rifiuto poi eh! Sono io che ormai mi sento così ad ogni commento su come faccio li cazzi mia. Comunque io esagero sempre è solo che ormai è 'na condanna 'sta maniera de recepì le cose t'o dico io |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
dovresti parlare meno romanesco :D
da che pulpito :sarcastico: |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
:D
Che poi ho aperto un topic uguale poco tempo fa, però forse più romanesco di questo |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
A volte mi sento l'unico a credere che dare un consiglio a qualcuno sia l'atto di presunzione maggiore nei nostri confronti.
Quando qualcuno mi consiglia qualcosa capisco perfettamente che è il manifestarsi della sua mancanza di elasticità nei confronti dell'esterno. È quasi come se trasponesse la sua visione delle cose alla mia e notasse delle divergenze da piallare il prima possibile. Davvero, vuoi il mio bene? Allora se non puoi capire non cercare di indirizzarmi verso le vie che a te sono sembrate più comode, per me potrebbero essere ostili. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Anche io non sopporto le critiche, faccio buon viso a cattivo gioco ma nel frattempo penso che le persone dovrebbero imparare a farsi i caxxi propri.
Una cosa però, una mezza idea, una ipotesi, su queste critiche me la sono fatta: quelle false, quelle cattive, vengono fatte alle spalle; nel momento in cui, invece, si fa notare, si consiglia dai, che un cambiamento potrebbe fare bene all'umore o alla stima ecc, forse è una critica fatta proprio a fin di bene, è abbastanza diffusa l'idea che trascurarsi sia sintomo di malessere ;) |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
La gente lo dice per il nostro bene perchè comunque ci tengono a noi e vorrebbero che fossimo più partecipi della nostra vita.
Sei comunque tu a decidere come vivere. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Io credo che gran parte del problema (almeno per quel che riguarda il mio caso) risieda non tanto, o comunque non soltanto, nel tipo di critiche che vengono mosse (spesso mascherate da consigli tra l'altro, il che a mio avviso sortisce il solo effetto di renderle più viscide e stomachevoli), ma anche nel tono con cui si vedono presentate: se infatti avverto una nota di rimprovero, di cattiveria, o soprattutto di arroganza, è quasi inevitabile che mi senta in dovere di reagire nei confronti del "criticatore" in maniera altrettanto scortese e fastidiosa.
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Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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Ooooopps l'ho fatta grossa!!!!!!!!!!!! Quelle frasi del nonostante etc non mi sono mai state dette, era una "traduzione" del pensiero che sembra esserci dietro certi comportamenti; per spiegare il significato della sensaz. di essere insomma quasi "tollerati" piuttosto che pienamente amati. Scusate se ho scritto male :O |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Innanzitutto, una critica del genere non è una negazione di quel che si è, poiché quello che propone è un progetto di te a partire da come sei, non un mutamento radicale o una denaturalizzazione. E cioè, non è una critica.
Semplicemente si intende: tu puoi fare di più, ed io potrei farlo con te; come quando si invita un amico pigro ad uscire. Una critica la diventa quando ci si ostina a fare gli uomini del sottosuolo. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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La frase sugli uomini del sottosuolo non l'ho capita |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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Non c'è bisogno di sapere chi sei, ma cosa puoi fare. Poi, certo, son miliardi i casi di chi sa benissimo chi sei e ti colpisce proprio lì dove sa che non puoi fare niente. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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Sì ma perché devono essere gli altri a decidere quando e quanto il nostro "potenziale" è stato messo a frutto? Se penso al contesto in cui vivo non saprei proprio cosa "posso fare", che venga considerato OK. Perché tanto di quello parliamo. Poi non mi piace questo biasimare gli uomini del sottosuolo, pare sempre che tutti abbiano gli strum. e le risorse per essere o fare altro. E no, non mi riferisco a chi cerca di ferire intenzionalmente, penso solo a chi non riesce ad accettare — ad esempio — una situazione come la mia, perché vorrebbe vedermi felice, o inserita, e perché è inaccettabile che una ragazza come me stia in queste condizioni, e quali sono le condizioni in cui dovrei stare? Ho amiche laureate e non che cercano lavoro in tutto il Piemonte e non trovano un cazzo, quindi? Si mescolano troppe questioni, al di là della situazione attuale in Italia e nel mondo io non riesco a trovare delle risposte nella realtà, una direzione, una soluzione, che mi permetta di fare di più. Mi sento un po' il prodotto di un fallimento di forze : ) Me ne assumerei la responsabilità ma sono troppo pigra. Comunque lo so che è tutto noioso, io sono molto stanca, l'unica cosa a cui mi portano queste riflessioni e al senso di colpa e alla certezza dell'incapacità (mancanza di responsabilità e incapacità di assumermi un impegno). Adesso senza usare quei termini un po' così, parliamoci chiari, io guardo la realtà e mi dico E QUINDI? Praticamente quando ogni gesto che compi ti mette di fronte alla certezza di essere "sbagliat" la questione comincia a restringersi. E paradossalm. proprio quando ho cercato di fare "di più" sono poi stata solo peggio, gli altri che ne sanno cosa è un di più e cosa è totalmente diverso da noi. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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Se è una delle poche persone con cui ho un forte legame a darmi questi " consigli" capisco che lo fa o per scherzare o per effetivo interesse a cercare quello che secondo lei è un modo per migliorarmi. Se mi viene rivolta da persone con cui ho contatti superficiali oppure da persone che sono certo non condividano il mio modo di essere allora me ne frego oppure cerco di far morire la conversazione sul nascere. Generalmente è una forma di sottile critica del tutto non costruttiva e quindi inutile. In ogni caso anche un critica è una forma d'interesse, se poi sia preferibile all'indifferenza questa è una questione individuale. Personalmente preferisco di gran lunga ricevere critiche ben argomentate piuttosto che complimenti, ho sempre il sospetto che questi ultimi siano di circostanza, specialmente se riguardano l'aspetto fisico o il vestiario. Principalmente perchè ho avuto un periodo in cui ero molto insicuro del mio aspetto.Oggi invece mi ritrovo in contesti sociali dove vedo apertamente la falsità di alcuni complimenti che si fanno le persone fra loro giusto per darsi il "contentino " a vicenda. Inoltre mi rattrista un pò il ricevere complimenti su cose che per me sono di scarsa importanza e vederne altre totalmente ignorate. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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Il problema questo è, non accettare le critiche o rifiutarle. Che poi a lungo andare il tono di chi ti parla si inacidisce e diventa un tormento, è perché non vede che l'errore è suo, più che tuo. Il senso di colpa ti impedisce di segnalare l'errore, perché tu stessa metti in dubbio che lo sia. Approfondisci gli errori. Comprendi perché puoi fare un decimo di quel che ti viene chiesto di fare. Pretendi consigli migliori. Se proprio vogliono essere guide, che siano buone guide. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
secondo me nessuno ha il diritto di dirti come devi vestire e ciò che devi fare.
purtroppo possiamo abbigliarci come vogliamo e curarci come vogliamo, ma non riusciremo mai a piacere a tutti, perché ognuno ci vede in modo diverso. tutti sono bravi a dare consigli e ancor più a fare critiche, ma queste persone lo fanno per sminuire il disordine che non riescono a risolvere nella propria di vita. io a queste persone sinceramente direi di farsi i fatti propri o di guardarsi allo specchio. fai bene ad allontanarti da certe persone a mio avviso, perché sono persone vuote e da cui non hai nulla da imparare. ricordati che tu agli occhi degli altri sarai sempre: Uno Nessuno e Centomila... cit. Pirandello |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
~~~ mi fai venire in mente la canzone dei 99 posse l'anguilla... cantata da te :ridacchiare:
Fondamentalmente le critiche a fin di bene per me se le possono risparmiare, peggiorano solo la situazione. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Quello delle tue amiche è un esempio diverso. Un conto è se loro cercando lavoro MA non lo trovano. Non gli si può dire che non si stanno impegnando.
A quelli come noi, fobici e depressi, vengono dati quei consigli perchè è palese agli altri che ci lasciamo trascinare dagli eventi. Ti dicono che ti vesti male? Tu come credi di vestirti? Ti piace scegliere cosa mettere e abbinare oppure la prima cosa che capita a tiro la indossi e via? Nessuno può dirci quandoil nostro potenziale è stato sfruttato al meglio. E' la nostra mancanza di autostima e quindi di andare a pesare il giudizio degli altri che ci fa essere succubi di ogni persona. Una critica in genere arriva da persone che conosciamo da un po', con le quali abbiamo confidenza. Uno sconosciuto che ti dice "ti vesti male" è raro e non va preso in considerazione. Ma le critiche [per me consigli] che arrivano da amici e parenti forse andrebbero presi in considerazione. Su questo forum si parla spesso di "apertura mentale" dicendo che utenti come me e tutte le persone normali non aprono la loro mente al "mondo dei fobici e depressi". Eppure sarebbe da notare come la fobia sociale stessa chiuda la mente, impedendo pesantemente una qualsiasi apertura mentale. Si rimane sempre nel luogo comune "La colpa è della genetica, lo colpa è delle donne, la colpa è della società, tizio è arrogante, caio non si doveva permettere, ecc, ecc". |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Io cerco dei compagni di gioco, non dei consulenti di immagine : ) o dei life coach.
Ci sono tante complicanze e non mi va più di stare male se a qualcuno non sta bene come sono. (la frase sul lavoro era per dire che non lo trova chi lo cerca, figurarsi chi non lo vuole :Þ era un po' una spacconata, nel senso, un po' una robba strafottente da dire) L'ho buttata giù in maniera abba sempliciotta, è che non ho le nergie per fare di meglio [in generale propria c: né qui, né là] |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
A me è capitato di essere criticato (non deriso eh, sarebbe stato meglio) perchè non ho mai provato a fumare. Secondo loro dovevo provare quell'esperienza ed essere più "ribelle"... lasciamo stare va' :miodio:
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Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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Ti inviano valori di dominanza negativa, che possono anche danneggiarti. La miglor soluzione è l'imperturbabilità, rispondere con un ok... Il si dei giapponesi è "hai" e non è un si totalmente affermativo, e più un "si, ti ascolto, prendo nota della tua posizione, di ciò che mi dici, ma non è detto che io sia d'accordo, continua..." |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Io reagisco in due modi alle critiche e, mi rendo conto, entrambi molto infantili: o mi chiudo a riccio oppure dò delle risposte affettate, come se facessi una linguaccia.
Nel corso degli anni ne ho subite tantissime, dal modo di (non) curarmi a quello di (non) condurre la mia vita: il problema è che non so come ribattere perchè è vero che non mi prendo cura di me stessa ed è vero che non riesco a condurre una vita adulta quindi il mio terreno di risposta è alquanto fangoso e scivoloso. Si potrebbe dire "fregatene", ma sappiamo tutti che non è così semplice perchè, in realtà, sono frasi che pungono sul vivo, sul fatto che se siamo in un certo modo è perchè non ci vogliamo bene. Lo si potrebbe imputare al fatto che nessuno ci ha insegnato a farlo però, ad un certo punto, se non impariamo noi, chi ce lo insegnerà mai? Qualche input una tantum potrà arrivarci dall'esterno, ma la consapevolezza di chi siamo in modo da poter respingere frecciatine ed affini, dobbiamo trovarla dentro di noi. Belle parole, lo so.....ma mi son venute così. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Capisco bene :) sia te, ~~~, che Caratteriale e Calla...
Le critiche/consigli/complimenti non richiesti sull'aspetto, sull'abbigliamento e sulla vita la gente se li potrebbe risparmiare per quanto mi riguarda. Una volta incassavo con un okay, ora non ho problemi a rispondere a tono con diplomazia in base alla gentilezza o alla stronzaggine della persona che ha osato mettere becco nelle mie faccende. L'importante per me è piacere a sè stessi ed andarne fieri, tutto il resto non conta. Purtroppo il mio orgoglio mi rende molto severa con me stessa, quindi la questione lavorativa momentaneamente assente mi ferisce giorno dopo giorno, senza contare quando qualcuno mi chiede novità, lì oramai reagisco tagliando corto e cambiando argomento sperando non insistano. I momenti peggiori in cui sento che mi infilano un coltello nella ferita aperta è quando i miei me lo fanno pesare con urla e minacce, da lì ho iniziato ad evitarli per non soffrirne. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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forse la ggente si sente autorizzata e magari anche obbligata a darti consigli, perché traspare in te un qualche disagio, malessere (ecc.). E così viene naturale dire "Guarda dentro di te Simba, tu sei molto di più di quello che sei diventato e devi prendere il tuo posto nel cerchio della vita [...] Ricorrrdati chi sei" ?_? |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
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Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Purtroppo il punto dove si va a colpire, parliamoci chiaro, è il disagio.
Anche se si è inseriti in una situazione scolastica o lavorativa il disagio può rimanere evidente, e credo che poi le varie critiche e commenti convergano lì. Nel momento in cui, pur muovendoci, manteniamo quello stato di disagio ingarbugliabile, la sensazione può essere un senso di ingraditudine. Quando, dentro a quel disagio, ci si ferma e si abbandonano i luoghi della produttività (non saprei come chiamarli), la sensazione diventa un senso di colpa. Nel mio caso, credo che finché non si sbroglia il disagio, qualsiasi critica o commento mi giungerà come una ulteriore conferma della mia inadeguatezza. Nel periodo in cui lavoravo (è durata veramente poco) non andava molto bene, capitava a volte che uscissi in lacrime, e la persona a me più vicina in quel momento in seguito mi disse: "tu non sai cosa significa lavorare, quello è un lavoro stagionale e il capo è un amico di tuo zio, io sì che etc. etc." Quella stessa persona poi mi diede anche il consiglio di licenziarmi, per fortuna :mrgreen: Ma anche lì, credo che mi licenziai perché mi sentii legittimata dalle sue parole (era più un ordine che un consiglio rotfl). In effetti c'è anche questo, che avrei dovuto mettere in conto nella discussione: io ho paura che il mio pensiero scompaia, quando lo accosto a quello di un altro. È come se io fossi troppo fragile da non saper mantenere fermo il mio pensiero, quindi quando sto vicino a qualcuno ho poi bisogno di fuggire un momento. Mettiamola così, questo disagio mi rende sempre criticabile, perché — ad es. — se non mi curo, per un altro è plausibile che sia per il mio disagio, se non mi muovo, se non mi impegno, etc etc. In realtà, se il disagio non fosse tale, sarei semplicemente una ragazza pigra e sciatta, non una disagiata che non è in grado di prendersi cura di sé. Non so se mi spiego. Nel senso che non è il disagio a farmi andare in giro vestita o meno in un certo modo, ma se mi vesto male o ho dei brutti capelli o sono immobile perché non trovo una strada nella realtà, queste cose agli occhi altrui possono apparire come cose da correggere, e il fatto che io viva un disagio diventa un po' il movente che consente le critiche e non consente a me di rispondere. Unito a ciò c'è la questione del sentirsi sopraffatti dal pensiero altrui. Comunque è un abuso di parole il mio :D Mi scuso per il thread, ma credo sia solo un mettere in parole quel sentirsi tanto vulnerabili e sbagliati per via di una situazione di immobilità, e per non saper "usare il corpo nella maniera appropriata" :mrgreen: Mi vergogno molto : ( |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Ho imparato a distinguere tra critiche costruttive (positive) e manipolative (distruttive), le ultime provengono da persone che vogliono imporre la propria volontà e necessitano risposte altamente assertive.
Le riconosci per il fatto che non sono semplici consigli ma ti colpevolizzano e ti fanno sentire inferiore. Citando le cose che hai scritto: alza il culo (colpevolizazione) ma come fai ad avere una vita così vuota (inferiorizzazione) datti una svegliata (inferiorizzazione) Quando le riposte assertive non servono mi allontano. |
Re: Dubbi riguardo alle critiche altrui.
Partiamo dal presupposto che gli altri sono proiezioni di noi, quindi quelle critiche ti danno fastidio perchè tu stessa ti fai da dentro quelle stesse critiche, o tu stessa hai già dentro il modello che realizza una certa delusione (disistima, abbandono, rifiuto, ecc ) ma le proietti sugli altri che diventano tipo burattini del tuo teatrino, e poi te le becchi così puoi allontanarle allontanando quelle persone e poi giudicando quel brutto comportamento, ma quelle critiche e quei modelli rimangono. Se ti criticassero o ti facessero un'osservazione su qualcosa che non costituisce un disagio ne rideresti.
Poi certo questo in generale, non possiamo tralasciare che certe persone per problemi loro sono maleducate e superficiali ( ma anche in questo caso mi domanderei perchè una persona di questo tipo è messa nelle condizioni di frequentarmi e consigliarmi ? ). |
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