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Skyl 29-04-2014 18:11

Raccontami una storia...
 
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just92 29-04-2014 21:27

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1280705)
Perche? (del marzo 2008)



Sono un lupo. Un solitario lupo grigio.

Mi affianco al branco di rado, solo quando dopo svariati tentativi non sono riuscito a procacciarmi il cibo da solo.
Il mio manto non è più quello regale di un tempo, in varie zone della mia pelliccia si può vedere il bianco glabro delle zone senza pelo.

Le ferite non si contano, tagli sul filo spinato, una zampa malconcia per via di una tagliola incontrata in gioventù e un occhio malandato rovinato dalla pessima mira di un cacciatore.
Una volta la mia razza era padrona incontrastata dei boschi, selvaggina fresca tutti i giorni, ruscelli incontaminati dove abbeverarsi e spazi sconfinati dove lasciar correre le zampe.

Da quando è arrivato l'uomo a colonizzare questo sperduto angolo di mondo il numero dei miei simili si è ridotto a pochi sparuti esemplari. E dire che all'inizio pensavamo di poter convivere serenamente con questi strani dominatori del regno animale.
La favola del lupo cattivo ha convinto generazioni di cuccioli di uomo a temerci ma non la ragazzina che ho incontrato durante uno dei miei pellegrinaggi solitari nel Grande Nord.

Ero rimasto intrappolato con la zampa in un anfratto tra due sassi, credevo non ci fosse nient'altro da fare che soccombere quando vidi questa formina infagottata avvicinarsi senza timore a me.
Confesso che all'inizio credevo fosse li per uccidermi ma poi con le sue piccole mani ha spostato le pietre che mi costringevano in quella posizione e io inaspettatamente ero libero.
Sul momento sono scappato e mi sono messo a guardarla da posizione di sicurezza, era incredibile la piccoletta non aveva paura e mi chiamava a gran voce, io mi sono immerso nel folto della vegetazione e sono tornato alle mie occupazioni molto scombussolato dall'evento.

Giorni dopo sempre nella stessa radura innevata l'ho rivista, aveva del cibo per me, l'umiliazione per non essere in grado di nutrirmi da solo fu inferiore ai morsi della fame, la ragazzina dovette comunque lanciarmi il pezzo di carne essiccata, non avrei mai mangiato dalla sua mano, non sono un cane!
Andò avanti così per un bel pezzo, lei mi lanciava il cibo e io piano piano iniziavo ad avvicinarmi sempre di più per prenderlo.
Non mi toccò mai ma stavamo dei momenti interminabili uno di fronte all'altro a scrutare le nostre diversità, finche un giorno lei non si presentò all'appuntamento e così per molti giorni a venire.

Interrogai col mio ululato la pallida luna ma non ottenni risposta, credevo di aver fatto qualche mossa sbagliata, qualche ringhio di troppo senza accorgermene e non riuscivo a darmi pace.
Finalmente tempo dopo mentre girovagavo in cerca di cibo la intravidi tra gli alberi in un posto diverso dal nostro solito ritrovo, aveva qualcosa di insolito, camminava con due aste luccicanti e faceva molta fatica anche a fare pochi passi.
La sua pelle solitamente rosea era di un brutto colore violaceo in certi punti e qualcosa scendeva come acqua dai suoi occhi, percepivo un cambiamento nel suo umore ma era un sentimento a me sconosciuto.

Decisi di restare nascosto e vedere dove andava, molto vicino vedevo del fumo che usciva rasente la sommità degli alberi, quando riuscii ad avvicinarmi senza farmi vedere vidi una tana degli uomini, sapevo di correre un grande rischio se fossi stato scoperto ma mi avvicinai lo stesso.
La bambina stava entrando nell'ammasso di alberi e pietre, decisi di defilarmi per il momento e tornare a controllare con il favore delle tenebre.

Ammantato di oscurità mi accucciai molto vicino alla costruzione al calar della notte, una luce artificiale filtrava dalla finestra e le ombre vi danzavano all'interno.
Ad un certo punto la porta della baracca si aprì e ne uscirono due figure, una era la bambina, in equilibrio precario sulle aste, l'altra presenza era un esemplare adulto di uomo, uno di quelli che avrebbe fatto fuggire qualunque esemplare della mia razza, brandiva nella mano una strana bisaccia con del liquido all'interno e anche senza aste luccicanti barcollava evidentemente.
Colpiva ripetutamente il cucciolo della sua stessa razza, forse voleva insegnargli qualcosa, come facciamo noi quando insegniamo a cacciare ai nostri piccoli, non riuscivo a capire, sarebbe stato insensato attaccare un esemplare così piccolo per usarlo come cibo o per una sfida amorosa.

La bambina era a terra ed emetteva lamenti di disperazione quando a un certo punto l'uomo disse qualcosa e rientrò nella baracca impedendo alla piccola di rimettervi piede. Emettendo versi acutissimi la ragazzina si trascinò fino ad un'altra costruzione molto più piccola che conteneva del legname e non era riparata su tutti e quattro i lati.
Stetti accucciato nella mia posizione ad ascoltare i sempre più lenti respiri della bambina, vedevo il fumo uscire dalla sua bocca, non sarebbe resistita al freddo in quelle condizioni e senza una pelliccia simile alla mia.

Raccogliendo tutto il mio coraggio mi avvicinai alla costruzione di soppiatto, la piccola aveva gli occhi chiusi e sembrava dormire, avvicinando il mio muso a lei però sentivo che era tremendamente fredda, quasi d'impulso mi accoccolai sopra la gelida figura come si fa con i piccoli lupi per proteggerli dal gelo e lì restai fino alle prime luci dell'alba.
Quando sentii muoversi qualcosa nella baracca più grande mi allarmai e tornai nel bosco sempre però tenendo d'occhio la situazione, l'uomo si avvicinò alla ragazzina, non barcollava più ed in mano aveva un contenitore che fumava, svegliò la bambina e avvicinò il recipiente alle sue labbra, dopo un esitazione iniziale la bambina accettò l'offerta e rientrò nella tana con lui.

Non lo temeva, forse il grosso umano era temibile solo quando barcollava e brandiva la bisaccia, era una cosa troppo complicata da capire per un lupo come me, mi era sempre stato insegnato che non bisognava mai dimenticare cosa si temeva, un errore del genere portava alla morte.
Per alcuni giorni piantonai i dintorni della baracca ma di notte la piccola non fu più cacciata dalla sua tana e quindi non aveva bisogno del mio calore per sopravvivere, stavo per andarmene, volevo tornare da dove ero venuto, la stagione invernale stava per finire e la selvaggina sarebbe emersa dal suo nascondiglio letargico per finire nelle fauci di molti miei fratelli, non volevo perdere la mia parte.

Accucciato nella boscaglia, già sognante la partenza del mattino dopo, sentii del trambusto in direzione della baracca umana, svelto mi avvicinai senza farmi scorgere e rividi la scena di diverse notti prima, la ragazzina era già a terra e il grosso predatore incombeva sopra di lei infierendo sul suo piccolo corpo inerme.
Uno scintillio provocato da un oggetto estratto dall'uomo turbò la quiete notturna, all'improvviso mi resi conto che sapevo cos'era il palo luccicante nelle mani dell'uomo, l'arma della morte!!!
I miei pensieri volarono alla mia infanzia quando nascosto in una macchia di cespugli vidi usare quel tremendo oggetto sulla mia famiglia, dilaniarne la carne per asportare il prezioso pelo e sezionare il corpo ormai senza vita.

Significava solo una cosa, la piccola aveva i secondi contati, non aveva possibilità di reagire e appena la punta luccicante del bastone avesse raggiunto la sua pelle non ci sarebbe stato più nulla da fare.
Ero paralizzato dall'indecisione, avrei potuto avventarmi contro l'uomo e questo probabilmente avrebbe segnato anche la fine della mia vita, oppure avrei potuto dileguarmi nella notte e cercare di non pensare più a questa storia, davanti agli occhi mi passavano le immagini che avevo visto in quel cespuglio anni prima, quante volte mi ero chiesto se ci fosse stata una possibilità di salvarli per un cucciolo di lupo che aveva ancora gli artigli sottosviluppati.

Non c'era tempo per dilungarsi a pensare, la scelta andava presa subito, altrimenti ogni tentativo tardivo sarebbe stato inutile per me. Spiccai il balzo in mezzo alla neve e mi misi a correre incontro al mio destino, meglio morire con onore che sopravvivere altri pochi anni col rimorso di non averci provato.
Raggiunsi il braccio armato pochi secondi prima che si sfracellasse con tutta la sua forza sulla piccola e affondai i denti nella carne con tutta la forza che avevo, l'uomo stupito dalla mia sortita lasciò andare l'arma e iniziò a tempestarmi di pugni la nuca per liberarsi di me, lasciai andare il braccio inondato da un fiotto di sangue caldo e mi avventai sulla gamba del mio avversario, sentivo la forza venir meno in lui ma anche io ero allo stremo, non sapevo quanto avrei resistito ancora sotto la gragnola di colpi.

Finalmente il colosso cadde a terra, il suo volto era sommerso d'acqua e i suoi lamenti erano musica per le mie orecchie, lo lasciai andare e mi preparai all'assalto finale alla sua gola, nonostante tutto ero ancora un lottatore e avevo sconfitto con la forza della disperazione il nemico, era finita.
Qualcosa mi punse alla base del collo, incredulo mi voltai come per scacciare un ape e mi accorsi che il mio sangue sgorgava a dismisura dalla mia pelle e l'arma della morte era proprio li nel mio corpo. Caddi a terra e girandomi capii. La bambina si era ripresa e per un motivo che io non riuscirò mai a comprendere aveva deciso di difendere l'uomo dalla bestia che le aveva salvato la vita.

Negli ultimi istanti della mia vita la visione appannata della bambina mi accompagnò verso i verdi pascoli, era spaventatissima e i suoi occhi mostravano un ira furiosa verso di me, se avessi avuto il dono della parola avrei voluto chiedergli: " Perche? "

complimenti è proprio una bella storia :applauso: piaciuta molto

Perduellio 01-05-2014 15:05

Re: Raccontami una storia...
 
Non è proprio una storia, ma una ''vicenda'' di fantascienza/fantapolitica che scrissi di getto in una mattina dell'Estate 2006, durante il mio (memorabile) soggiorno trimestrale in Canada.
Rileggendola ora...forse avrei dovuto svilupparla...

Avevo 16 anni...bei tempi quelli...




''SENZA TITOLO'' (agosto 2006)



Il sole era appena sorto ed illuminava il golfo con i suoi raggi delicati, rivelando un cielo azzurro e sereno. La notte era trascorsa, ed alcune stelle erano ancora visibili nel cielo mattutino, ma ben presto la luce del giorno le avrebbe celate dietro il blu cobalto.
All’orizzonte, la dove il mare ed il cielo si confondono, alcune grosse navi apparivano e scomparivano nella bruma mattutina, come creature notturne che sfuggono al sol nascente. Nell’aria del porto gia si poteva respirare l’odore del pesce fresco che le navi avevano pescato durante la notte, dopo ore di attesa e pazienza, ed I pontili si stavano animando di marinai e pescatori che scaricavano o caricavano merci e pesce dalle navi.

Ben presto, tutta la città si sarebbe risvegliata e avrebbe ripreso il ritmo frenetico e caotico di sempre.

Dall’alto del balcone del Palazzo del Sinodo,dove poteva osservare tutta la città, Andrivius Telpezar scrutava pensieroso l’orizzonte.
Dalla sommità del Palazzo, l’intera città di Auralyon sembrava una giungla di grattacieli e parchi, una sterminata distesa di metallo e natura brulicante di vita.
Andrivius si era appena svegliato, e dopo avrebbe avuto una riunione con il ministro della tecnologia, Lord Palander; nell’attesa meditava sul livello di progresso raggiunto dalla sua civiltà: Auralyon era la capitale dello stato che la sua dinastia, i Telpezar, reggevano da quasi 2500 anni,e da allora c’erano stati secoli di relativa pace e benessere, un arco di tempo in cui la civiltà era progredita e si era evoluta, raggiungendo il massimo splendore e il più alto livello tecnologico che un popolo possa raggiungere. Le antiche guerre per la sopravvivenza e le lotte civili erano ormai mito, e da tempo le armi erano utilizzate solo nelle parate militari o nelle rievocazioni storiche.
In questi anni di pace la civiltà, dal nucleo originario di Auralyon, lentamente si era estesa al continente e di lì i coloni si erano sparsi su tutto il pianeta, costruendo strade, ponti e città e portando il progresso in zone selvagge e disabitate, espandendosi in perfetta simbiosi con la natura e l’ambiente e nel rispetto della fauna. Da 500 anni, la civiltà aveva occupato tutto il pianeta trasformandolo in un'unica grande nazione.
Ed ora i progetti erano andati oltre ogni immaginazione: diffondere la civiltà fra le stelle, il più grande progetto di tutti i tempi, sogno dell’uomo fin dall’antichità…ora stava per realizzarsi.

Per secoli la civiltà aveva prosperato e l’attuale livello tecnologico avrebbe permesso un viaggio interstellare verso il Nuovo Mondo, un pianeta gemello incontaminato. l’umanità nello spazio infinito…

Andrivius era talmente assorto nei suoi pensieri che non si accorse dell’esile figura femminile che gli si avvicinò silenziosa, mettendosi al suo fianco.
“sei stato sveglio quasi tutta la notte,ed ora ti vedo pensieroso e preoccupato…da giorni sei assorto in non so quali pensieri. Dimmi, Andrivius, c’è qualcosa che ti turba? Forse in qualche modo ti ho offeso?”.
Andrivius la osservò nel volto e la rassicurò “oh, no, Alyan. Tu non hai colpe, anzi, mi sei sempre vicina e mi sostieni. ti ringrazio di questo”.
“Andrivius, non ti avrei sposato se non avessi voluto starti vicino. Ora dimmi, cosa ti preoccupa? Devi essere sincero con me”
Andrivius rimase un attimo in silenzio e pensò che Alyan avesse ragione.
Alyan Rigeldun era una donna giovane e molto comprensiva. Era alta, dai capelli neri lunghi e dal viso delicato. aveva gli occhi verdi ed era snella, dai lineamenti perfetti. era decisa e sensibile, per questo Andrivius l’aveva sposata 5 anni prima, e da allora i due erano diventati inseparabili, una coppia perfetta.
Andrivius la abbracciò e iniziò a parlarle dolcemente: “vedi, quando tre anni fa,dopo la morte di mio padre, sono diventato Gran Kaliban, non avrei mai immaginato che avrei avuto una responsabilità così grande come in questi giorni”. Lo guardò enigmatico, mentre lui proseguiva la spiegazione, osservando la città “il Progetto Nuova Auralyon è il più grande mai concepito e realizzato nella storia umana. Migliaia di coloni inviati lassù,soli nello spazio infinito…e io sarò responsabile della loro vita. E un peso enorme!”
Terminando queste parole, si sdraiò sul letto. Alyan gli si mise affianco “Andrivius, quel che farai oggi ti consacrerà alla storia. Nessun Kaliban dai tempi di Dartan ha avuto un onore così grande. Qualunque cosa accada, io ti sosterrò e ti sarò vicina”.
I due si abbracciarono per un lungo istante, poi lui sia alzò e, senza dire una parola, si diresse al balcone e guardò fuori.

Il sole era ormai alto nel cielo, e il nuovo giorno era iniziato.

Loner 01-05-2014 15:31

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1280705)
Perche? (del marzo 2008)



(...)

Bravissimo Skyl :applauso:
Hai un gran talento, storia molto interessante :)

utopia? 01-05-2014 19:27

Re: Raccontami una storia...
 
diamine, una bella iniziativa

posterei volentieri qualcosa
ma son tutte cose che superano i 10000 caratteri
vediamo un pò...

ecco, il primo capitolo di una storia che scrissi anni e anni or sono (neanche ricordo quanti) (la copio-incollo dal testo originale d'allora, quindi neanche controllo gli errori che ci sono)
lo leggerete in 10 secondi, assicurato

titolo: la leggenda dello scalpellatore
genere: random (o nonsense, come volete)

Quote:

1
era un valente poliziotto al suo primo giorno di lavoro. non immaginava dunque fin dove potesse spingersi la crudeltà umana.
era un classico contadino in un classico paesino di campagna, dove tutti si conoscevano...e dove soprattutto tutti LO conoscevano.

quel giorno era in servizio e gli era dunque giunta voce di questo contadino, che pare avesse la "simpatica" abitudine di sgozzare fanciulle per conservarne il teschio e lo scalpo con cui fare una bella collezione che avrebbe lasciato in eredità al suo figliolo (che secondo lui prima o poi avrebbe avuto, anche se aveva già sgozzato anche le sue precedenti sei mogli).
entrò nel paese, chiese indicazioni per la casa del vecchino, nessuno volle dargliele, finchè uno non gli disse: "SEMPRE DRITTO, QUANDO SENTIRAI LA BOTTA SARAI ARRIVATO...E NON DOVRAI FATICARE NEMMENO A FERMARTI"
stava già per arrestarlo per "presa in giro a pubblico ufficiale", ma poi capì che da quegli stolti campagnoli poteva aspettarsi di tutto...e proseguì dritto...
"BUM", risuonarono le gomme; il terreno era disseminato di chiodi.
"CHI E' QUEL MALEDETTO CHE OSA AVVENTURARSI NELLA MIA PROPRIETA'?" disse una tremula vocina, la vocina del vecchino.
"POLIZIA", disse valente il poliziotto, sottovalutando chi aveva di fronte.
"OH, BENE, FINALMENTE QUALCUNO CHE POTRA' SFATARE I MITI SUL MIO CONTO...SONO ALQUANTO SECCANTI, SAPETE"
"IMMAGINO SIGNOR..."
"NON HA IMPORTANZA...MA ENTRIAMO IN CASA...DESIDERATE..."
"OH SI, E' IMPORTANTE PER IL VERBALE"
"MA CHE VERBALE, GIOVANE E ALLE PRIME ARMI NON SAPRAI NEMMENO COS'E' UN VERBALE...ENTRATE, AVANTI"
"VI RICHIEDO DI DIRMI IL VOSTRO NOME"
"ALTRIMENTI, MESSER POLIZIOTTO?"
"SARO' COSTRETTO A PORTARLA IN CENTRALE"
"CON QUALE AUTO, MESSER POLIZIOTTO?"
sbigottito osservò le gomme esplose della sua auto.
"DATEMI RETTA, ENTRATE, PRENDETE UNA TAZZA DI TE' E PARLIAMONE CON CALMA..."
il poliziotto ragionò un pò e alla fine acconsentì ad entrare.
...
"SALVE, QUI VI PARLA LA TIZIA DEL TELEGIORNALE...DATO L'ACCADUTO NON HO VOGLIA DI DIRVI NE IL MIO NOME, NE IL NOME DEL TG, NE QUELLO DELL'EMITTENTE...CAPIRETE IL MIO SBIGOTTIMENTO AD ASSISTERE GIA' AL MIO PRIMO GIORNO DI LAVORO AD UNA VISIONE DEL GENERE..."
"STATE CALMI, ALLONTANATEVI, NON C'E' NULLA DA VEDERE"
"SIAMO GIORNALISTI, POSSIAMO ENTRARE?"
"ANDATE MA FATE ATTENZIONE...IL SANGUE MACCHIA PARECCHIO LE SUOLE DELLE SCARPE..."
era un sergente ormai abituato a queste cose, non ci faceva più caso.
"SEMPRE IO DEL TG, GENTE, NELLA CASA DEL VECCHIETTO CHE SECONDO INDISCREZIONE COLLEZIONEREBBE TESCHI E SCALPI IN UN BUNKER SEGRETO...UN POLIZIOTTO GIUNTO QUI PER VERIFICARE TALI MITI E' STATO TROVATO DECAPITATO...QUESTO CONFERMEREBBE I MITI..."
"MA COSA DITE", disse una tuonante voce, "LI DENTRO CI ABITA IL FANTASMA DEL CUGINO DELL'EX ABITANTE DELLA VILLA CHE LA PERSE A POKER CONTRO QUELLO CHE CI ABITA MO..."
"MA COSA DICI CAVOLATE", un altra vocina, "QUEL VECCHIO PAZZO LO AVRA' FATTO A PEZZI, COME TUTTI GLI ALTRI DEL RESTO..."
"MA NON DECAPITAVA FANCIULLE?"
"HA RAGIONE"
"MA NESSUNO SA NULLA DEL PASSATO DI QUEL POLIZIOTTO..."
"IN EFFETTI AVEVA DELLE MOVENZE UN PO' STRANE..."
"MA IL VECCHIETTO COME AVREBBE POTUTO SAPERLO?"
"VI RICORDATE DELLA FIGLIA DELLA CARA MARIE, SCOMPARSA ANNI OR SONO E MAI PIU' RITROVATA?"
"OOOOH, HAI RAGIONE"
"MA COSA DITE, QUELLA E' AL COLLEGE"
"AL COLLEGE? QUELLA NON HA I SOLDI NEMMENO PER COMPRARSI UN TOZZO DI PANE"
"PERO' VIVE BENE...E SE AVESSE DEI SOLDI IMBOSCATI DA QUALCHE PARTE?"
"SI VOCIFERAVA DI UNA VINCITA MILIONARIA PROPRIO IN QUESTO PAESINO QUALCHE ANNO FA..."
"RIECCOMI, LA TIZIA DEL TIGGI', NESSUNO SA ANCORA NULLA DI COSA POSSA ESSERE CAPITATO AL POLIZIOTTO...IL VECCHIO CHE ABITA LA CASA E' SCOMPARSO AL MOMENTO...ATTENDIAMO NOVITA'"
il sergente continuava a dare un occhiata alla casa...
"SIGNORI, VI AVEVO DETTO DI FARE ATTENZIONE, AVETE LASCIATO PISTE DI SANGUE DAPPERTUTTO, ORA AVETE INFANGATO IL LUOGO DEL DELITTO E SARA' IMPOSSIBILE FARE ANALISI ACCURATE"
"MA..."
"FUORI DI QUI"
"SI, SI...CHE SCORBUTICO"
"BAH, 'STI GIORNALISTI DI OGGI..."
"CAPO", disse una nuova recluta, "DO UNA LAVATA AL PAVIMENTO?"
"MA BRAVO, FA SPARIRE LE POCHE TRACCE CHE RESTANO...FUORI ANCHE TU, VIA, VIA! NEMMENO LE RECLUTE SON PIU' COME UNA VOLTA"
"ARIECCOMI, SEMPRE IO, QUELLA DEL TIGGI', PER LA VOSTRA SOMMA GIOIA, A DARVI LE ULTIME NOVITA'...IL VECCHIETTO E' APPENA RICOMPARSO, LO HANNO TROVATO SVENUTO NELLO SCANTINATO, SEMBRA ESSERE STATO COLPITO DA UN OGGETTO CONTUNDENTE"
"VE L'HO DETTO, E' LA VENDETTA DEL CUGINO DELL'EX PROPRIETARIO DELLA CASA"
"MA MORI IN QUESTA CASA COSTUI?"
"NO, NELLA SUA VILLA A LOS ANGELES..."
"E COME PUO' ESSERE QUI ALLORA?"
"SI SARA' FATTO UN VOLETTO..."
"MA SE TEMONO IL SOLE"
"AVRA' VIAGGIATO DI NOTTE"
"E IL GIORNO?"
"SI SARA' RIFUGIATO DA QUALCHE PARTE"
"MA PER GIUNGERE QUI BISOGNA ATTRAVERSARE IL DESERTO, COME CI E' GIUNTO QUI, DI GIORNO?"
"BELLA DOMANDA DAVVERO..."
"ARIECCO DAL TIGGI', IL VECCHIO AFFERMA CHE, MENTRE STAVA PREPARANDO IL TE', SAREBBE ENTRATO UN UOMO MASCHERATO CON UNA FALCE CHE AVREBBE DECAPITATO L'UNO E COLPITO L'ALTRO"
"SE ERA LO SPETTRO PERCHE' AVREBBE DOVUTO COLPIRE IL POLIZIOTTO?"
"FORSE NON AMA I VISITATORI...DOVRO' RIVEDERE LA MIA TEORIA..."
"VIA TUTTI, L'ORARIO DI VISITA E' TERMINATO" tuonò il sergente.
"CI SONO! IL CUGINO DELL'EX PROPRIETARIO DELLA VILLA ERA UNO SPENDACCIONE ED AVENDO PERSO LA CASA A POKER ORA CREDE CHE CHIUNQUE VENGA NELLA CASA SIA STATO MANDATO DAL CUGINO PER TENTARE DI RICONQUISTARE LA CASA...MA ESSENDO UNO MOLTO CORRETTO NON VUOLE CHE CIo' ACCADA..."
"BELLA CORRETTEZZA DECAPITARE GLI OSPITI"
"ERA UN TIPO COMBATTIVO..."
"E PERCHE' STORDIREBBE IL VECCHIO?"
"PER NON FARSI VEDERE MENTRE SI DILEGUA"
"NON DATE RETTA A QUEL CIARLATANO, ANDATE A CERCARE IL BUNKER PIUTTOSTO"
"DEV'ESSERE BEN GROSSO..."
"VIA DI QUI, UNA VOLTA PER TUTTE"
al sentir il sergente tutti si dileguarono.
"LA TIZIA DEL TIGGI' VI SALUTA, A DOMANI"
"ECCO, BRAVA, PUSSA VIA PURE TU...UFF...DIAMO UN OCCHIATA MEGLIO, ORA..."
...
"SALVE A TUTTI DAL SOLITO TG, UN NUOVO DELITTO NELLA CASA DEL VECCHIETTO, UN SERGENTE DECAPITATO E IL VECCHIETTO DI NUOVO STORDITO NEL SEMINTERRATO...COSA MAI SI CELERA' IN QUESTA CASA DEMONIACA?"

Stefania90 01-05-2014 20:11

Re: Raccontami una storia...
 
Bell'idea ! Ma mi vergogno troppo a postare qualcosa.[emoji16]

Inviato dal mio IGGY utilizzando Tapatalk

utopia? 02-05-2014 12:29

Re: Raccontami una storia...
 
beh skyl, posso postarti il resto della mia insensata storiella
...
anzi, altri due capitoli per colpa del limite dei caratteri...prossimamente il quarto ed ultimo...
si, vi creo pure la suspense, vi creo


2
da una rivista senza nome:
"SONO PASSATI MESI DAL MIO ULTIMO SERVIZIO E SONO STATA LICENZIATA DAL TIGGI', ECCOMI ORA IN VESTE DI GIORNALISTA, DI QUESTO GIORNALE DI CUI NON VI DICO IL NOME PERCHE' VI BASTERA' GUARDARE LA PRIMA PAGINA...RICORDERETE IL MIO ULTIMO SERVIZIO ALLA CASA DEL VECCHIETTO CHE SECONDO ALCUNI SGOZZEREBBE FANCIULLE PER COLLEZIONARNE SCALPO E TESCHIO PER, SECONDO INDISCREZIONE, CREARE UN MUSEO IN FUTURO...
EBBENE, QUESTO FUTURO FORSE AVRA' DIFFICOLTA' AD ARRIVARE! IL VECCHIETTO IN QUESTIONE, ALLA BENEMERITA ETA' CHE NON DICIAMO PERCHE' LO STESSO HA ESPRESSAMENTE CHIESTO DI NON FARLA DIVULGARE, E' STATO RICOVERATO D'URGENZA QUANDO, DOPO UNA BOTTA IN TESTA PIU' FORTE DEL SOLITO DAL SOLITO IGNOTO, GLI E' STATA DIAGNOSTICATA UNA COMMOZIONE CEREBRALE...
TUTTO IL PAESE E' IN ATTESA DELL'ESODO I QUESTA STRANA SITUAZIONE...ORA IL VECCHIO E' SOTTO ESAMI E ACCERTAMENTI...E TUTTO IL PAESE (E ANCHE NOI) ATTENDIAMO NOVITA'"
...
"SALVE, QUI PARLA LA NUOVA INVIATA SPECIALE DEL SENZA-NOME-TG DA SENZA-NOME-NETWORK, SIAMO NELLA CLINICA DI LOS ANGELES DOVE IL VECCHIO LA CUI SORTE E' SEGUITA DA DECINE DI SUOI COMPAESANI E' SOTTO ACCERTAMENTI
PARE CHE LA POLIZIA SI AGGIRI NEI DINTORNI DELLA CLINICA PER FARE IN MODO CHE NESSUNO NE APPROFITTI PER FAR FUORI IL VECCHIO DEFINITIVAMENTE, COME MOLTI SI ASPETTANO QUALCUNO VOGLIA FARE
UN ALTRO SERGENTE, SEMPLICE NUOVA RECLUTA ALL'EPOCA DELL'ULTIMO SERVIZIO DELLA MIA EX-COLLEGA, STIA INTERROGANDO IL VECCHIO PER TENTARE DI FARLO PARLARE RIGUARDO IL BUNKER SOTTERRANEO NEL QUALE SECONDO INDISCREZIONI SAREBBERO NASCOSTI SCALPI E TESCHI DI FANCIULLE CHE SAREBBERO STATE DECAPITATE DAL VECCHIO...
IL SUO SOGNO ERA QUELLO DI RACCOGLIERNE MOLTE E APRIRE UN MUSEO...MA QUESTO DURO COLPO POTREBBE INFRANG "CLUC"
"BAH, TUTTI LE STESSE COSE DICONO...GIORNALI, TIGGI'...E LI SPACCIANO ANCHE PER SERVIZI IN DIRETTA", disse il sergente
"SE NESSUNO FINORA HA TROVATO QUEL MALEDETTO BUNKER, LO TROVERO' IO, FOSSE L'ULTIMA COSA CHE FACCIO!"
e così detto partì per la villetta di campagna del campagnolo.
...
"SALVE A TUTTI, QUI PARLA LA VECCHIA INVIATA DEL TIGGI' APPENA TORNATA IN SERVIZIO!!! LA NUOVA ORMAI EX INVIATA E' SCAPPATA APPENA HA VISTO LA TESTA DA UNA PARTE E IL CORPO DALL'...EHM...DICEVO...SIAMO QUI NELLA VILLA DEL VECCHINO DOVE ANCHE IL SERGENTE E' STATO DECAPITATO...MA ORA IL VECCHIO NON E' PIU' QUI...NON SO PIU' COSA DIRE GENTE..."
"IL FANTASMA DEL CUGINO DELL'EX-PROPRIET AHIOOO"
"CHIUDI QUELLA BOCCA, FRANK"
"DICEVO...DICEVO...DIC...AAAAAAAAAAAARGH"
"AAARGH"
"AAARGH"
"AARGH??? CHI FA AAAARGH NEL MIO PAESE?" disse lo sceriffo del posto, appena assunto e del tutto estraneo alla vicenda del vecchio.
"EHI VOI, NON LO SAPETE CHE E' VIETATO FARE...AAARGH"
"VEGNOOOOO IIIIIN PAAAAAASCEEEEEEE"
"AAAAAAARGH"
"NON URLATEEEEEEEE, HO LE RECCHINE DELECATEEEEEEEE"
"AAARGH"
"NON URLATEEEE, O DOVRO FAR FORI PURE VOIIIII"
"AAARGH"
"AO', E V'HA DETTO DE NON URLA, STATEVE ZITTI NO? SCUSATELI, SIGNOR MOSTRO, CONTINUATE PUR AHIO..."
"CHIUDI QUELLA BOCCA, FRANK!"
"INSOMMAAAAA MAAAIIII CHEEE SI POSAAAA STARE EN PASCEEEEEEEEE...SEMPRE QUALCUNO E' PRONTO A SCOSCIARTIIIII ANCHE ALLA DOMENICAAAAAAA"
"MA...CHI SIETE...VOI...?"
"NOOOOON NE HOOOO IIIDEEEEEEAAAAAA..."
"SIETE PER CASO IL CUGINO DELL'EX...AHIO"
"CUUUUSCINOOO? COSA ESEREEEE CUSCIIINOOOO?"
"QUELLO CHE CI APPOGGI LA TESTA QUAN AHIO"
"FA NULLA, SIGNOR FANTASMA, SE QUESTO SIETE..."
"COSA E' FANTAAAASMAAAAA?"
WWWWWROOOOM
"Q-Q-UI -P-PARL-LA QUEL-L-LA DEL TI-TITIG-G-G-GI A B-B-ORDO DI UNAU-U-TOVETTURA CHE V-VA A 100K-K-KM OR-R-ARI VER-R-SO LOS-LOS-LOS-ANGE-GE-GE...LES...MANN.N.NAGG-GIA STE-STE BU-BU-BUCHE...QUAN-ANDO SI DE- SI DECIDERAN-NO AD ASFALTA-TARE STO DESER-SER-TO?"
"VIIIIIAAAA DIIIII QUIIIIIII"
"AAAAAARGH"
"FIIIINALMEEENTEEEE PASCEEEE"
la porta si chiuse in un fragoroso "BUM"

3
"SALVE A TUTTI, BENTORNATI AL NOSTRO TG...SIAMO OGGI ALLA SOLITA CASA DEL SOLITO VECCHIETTO...NO, NIENTE DECAPITAZIONI STAVOLTA...MA UN GRUPPO DI FAMOSISSIMI SI E' RIUNITO PRONTO A SCOPRIRE IL SEGRETO CHE CELA QUESTA CASA! ALLA MIA DESTRA, I PIU' FAMOSI DETECTIVE, DA CONAN A TIGRO L'INVESTIGATIGRO, DA SCOOBY DOO ALLA SIGNORA IN GIALLO! ED ECCO ANCHE BAT-MAN, SUPERMAN, ROBIN HOOD E SUPERPIPPO! TUTTI PRONTI A ENTRARE IN QUESTA CASA E CERCARE DI SCOPRIRE COSA NASCONDE! PER L'OCCASIONE IL SINDACO DEL PAESE, D'ACCORDO CON LO SCERIFFO, HA MESSO UNA TASSA D'INGRESSO ALLA CASA, UN PARCHIMETRO, CON IL QUALE FINANZIERA' UNA TAGLIA SUL MOSTRO CHE ABITA LA CASA"
"DANNATI CITTADINI, TORNATEVENE DA DOVE SIET...AHI"
"ZITTO, FRANK"
"LA TENSIONE COME POTETE VEDERE E' MOLTO ALTA...ALLE 15:00 LA CASA APRIRA' I BATTENTI!"
"MA CHE DIAMINE DI FINE HA FATTO QUEL VECCHIACCIO?"
"IL VECCHIO E' IN VIA DI GUARIGIONE"
"E TORNERA' QUI?"
"L'ATTIVITA, TROVANDOSI IN CASA SUA, GLI FRUTTERA' IL 20% DEGLI INCASSI...ALLA FINE DELL'EVENTO LA CASA RESTERA' SUA E POTRA' TORNARVI AD ABITARE!"
"MALEDIZION...AUCH"
"ZITTO, FRANK"
"3....2....1...SPEM! LA CASA E' APERTA, SI APPRESTANO A ENTRARE I PRIMI ESPLORATORI, OVVERO...UN MOMENTO...LA PORTA SI E' APERTA...NON DAL SINDACO NE DALLO SCERIFFO...DALL'INTERNO..."
"COOOOOOOOSCIA VOLEEEEEEEEETE ANCIORAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA????"
qualche secondo dopo...
"SONO SCAPPATI TUTTI, GENTE! L'ATTIVITA CHIUDE PRIMA ANCORA DI ESSERE STATA APERTA! QUESTA AZIENDA ENTRERA' NEL GUINNES COME L'AZIENDA MENO DURATURA!"
"VIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAA DI QQUIIIIIIIIIIIIIIIIIIII"
"ANCHE QUESTA VOLTA LO SPETRO HA SCACCIATO TUT...TUT...TUT...CHE DIAMINE...???"
ueeeeeeeeeeeeoooooooooooooooooo ueeeeeeeeeeeeeoooooooooo
...

Skyl 03-05-2014 13:48

Re: Raccontami una storia...
 
Aspetto con ansia la quarta parte... Sono curioso... Che ci sarà sotto quella casa?


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utopia? 03-05-2014 15:55

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1282930)
Aspetto con ansia la quarta parte... Sono curioso... Che ci sarà sotto quella casa?

devo ammettere che questo finale (che ho riletto solo ora e già che c'ero ho anche corretto dagli errori) è relativamente improponibile:D

4

ueeeeeeeeeeeeeeeoooooooooooooo ueeeeeeeeeeeeeooooooooooo
"UN AMBULANZA, GENTE! UN AMBULANZA! COSA FA QUA UN AMBULANZA???"
"UAAAAAAAAAAAAAAAAARGH, MALEDETTI CITTADINI, VIA DA CASA MIAAAAAAAAAAAAA"
"AAAAAAAARGH, GENTE, IL VECCHIO DELLA CASA E' TORNATO, HA L'ARA ARRABBIATA E UNA SPINGARDA CARICATA A SALE GROSSO! COSA ACCADRA'?? SI STA DIRIGENDO VERSO CASA SUA...ENTRA...SI SENTE UNA CERTA CONFUSIONE...EHI!!!"
"FUORI DA CASA MIA, VECCHIO PAZZO TRAVESTITO DA FANTASMA!"
"MA NON CAPISCI? POTEVAMO TORNARE MILIARDARI"
"QUESTA STORIA MI HA STUFATO E QUEI MALEDETTI CITTADINI NE HANNO SUBITO APPROFITTATO"
"MA..."
BOAM
"SI, SI, CAPITO, SLOGGIO..."
"NO, FERMO, PRIMA LIBERA I PRIGIONIERI!"
"MA LA CHIAVE E' IN CASA"
"VALLA A PRENDERE"
"SI, SI...SUBITO..."
"NON CAPIAMO COSA STIA SUCCEDENDO, GENTE! SONO SENZA PAROLE! NON SI CAPISCE NULLA DI QUESTA STORIA! SEMBRA CHE IL VECCHIO DELLA CASA ABBIA CACCIATO IL FANTASMA DA CASA SUA A CALCI...E CHE IL FANTASMA FOSSE UN VECCHIETTO CON UN LENZUOLO IN TESTA!"
"MA...MA...MA..."
"COSA TI BALBETTI, FRANK?"
"QUELLO E'...IL CUGINO...DELL'EX...PROPRIETARIO...DELLA VILLA!!!!!"
"COSA BLATERI, FRANK?"
"LA VERITA', QUELLO E' LUI, PROPRIO LUI, IL CUGINO DEL VECCHIO PROPRIETARIO DELLA VILLA!!!"
"LA TENSIONE TI HA DATO ALLA TESTA, FRANK?"
"COLPI DI SCENA QUA, GENTE, IN DIRETTA AL NOSTRO TG!!!"
""NON SIAMO IN DIRETTA, CAPO!"
"COOOOOME NOOOOO???"
"E...ECCO LE CHIAVI.."
"APRI LA BOTOLA!"
screeeeeeeeeeeeek
"EHI, MA QUELLO E'...IL BUNKER SOTTERRANEO...NASCOSTO..."
"BAH, UN VECCHIO MAGAZZINO DOVE TENEVO I PELATI, NIENTE DI PIU'!"
"I PELATI???"
"SI, I PELATI! VOI CREDEVATE SCALPI? BAH, MALEDETTI CITTADINI ESAGERATI..."
"MA COSA C'E' LI DENTRO? DI CHE PRIGIONIERI PARLAVI?"
"SE QUESTO VECCHIO PAZZO SI SBRIGA, RIAVRETE TUTTI I...DEFUNTI!"
"ECCO, ECCO...LA SERRATURA E'...E'...ARRUGINITA!!!!!"
"CHE DIAMINE DICI???"
"SI...SI...SI...E'...ARRUGGINITA..."
"NON E' POSSIBILE, LA OLIAVO TUTTI I GIORNI..."
"MA SEI STATO UNA SETTIMANA IN OSPEDALE..."
"E TU NON POTEVI OLIARLA?"
"MA ERO UNO SPETTRO...GLI SPETTRI TEMONO IL BUIO...E POI DOVEVO RESTARE NASCOSTO...NON RICORDI???"
"AAAAAIUTOOOOOOOOOOO"
"DIAMINE, TELESPETTATORI, URLI AGGHICCIANTI PROVENGONO DAL SOTTERRANEO...QUALCOSA MI DICE CHE STIAMO PER FARE UNA SCOPERTA...SENSAZIONALE!!!"
"CHIAMATEMI QUALCUNO CAPACE DI ROMPERE QUESTA SERRATURA!"
"AIUTOOOOOOOOOOOOO"
"SE LA ROMPI SARA IMPOSSIBILE APRIRE!"
"AIUTOOOOOOOOOO"
"POSSIAMO SCAVARE ALLORA???"
"AIUTOOOOOOOOOOOOO"
"FORSE...PORTATE UNO SCAVATORE!"
"MA CI VORRA TEMPO PER PORTARLO QUA!"
"PRENDETE VANGHE E BADILI!!!"
"VANGHE E BADILI?"
"SI, SI, VANGHE AI BADILI, SI PROCEDE ALLA VECCHIA MANIERA"
tutto il paese iniziò a scavare
sac...sac...sac...stump
"STUMP? EHI, ABBIAMO TOCCATO QUALCOSA DI METTALICO!!!"
"ORA RICORDO, IL SOTERRANEO ERA RINFORZATO!"
"OH NO, CHE SI FA???"
"CHIAMATE UNA TRIVELLA!"
"MA POI TRIVELLATE PURE QUELLI LA DENTRO!"
"ANDIAMO, QUANTO CHIASSO PER UN PO DI LAMIERA!!"
"LAMIERA?"
"COSA CREDETE CHE SIA? ACCIAIO INOX?"
"DIAMINE...SFONDIAMO STO MUROOOOO"
"OOOOOOOOOOH IIIISSA OOOOOOOOOOH IIIISSA"
"AIUTOOOOOOOOO SIAMO QUIIIIIIIIIIIII"
"LO SAPPIAMOOOOOOOOOOO"
"CI SENTITE????"
"AIUTO SIAMO QUIIIIIIIIII"
"EHI, NON MI SENTITE????"
"LA SALA E' INSONORIZZATA..."
"E SI SENTE ALL'ESTERNO?"
"BO, VA A CAPI..."
"MALEDETTI CITTADINI, MALEDETTO VECCHIO PAZZO!"
"ZITTI!!!"
"BASTA, PROVIAMO CON QUESTO BISTURI!!!"
"BISTURI???"
"BISTURI!"
zac...zac...skreeeeeeec...
"FATTO, CHE CI VOLEVA?"
"LIBERTAAAAAAAAA ALEEEEEEEEEEEEE"
"MA STA GENTE NON E'...I DEFUNTI???"
"SI, SI, SO' PROPRIO LORO"
"NON ERANO DECAPITATI???"
"E' TEMPO CHE MI PRESENTI!" disse il vecchio travestito da fantasma "SMITH SMITHSON, ATTORE DI SUCCESSO E ECCELLENTE INTAGLIATORE DI CERA!"
"MA...MA...VOLETE DIRE CHE ERANO STATUE DI CERA??????? CHE IL CIMITERO E' PIENO DI DEFUNTI DI CERA? E CHE NESSUNO SE N'ERA ACCORTO?"
"VE L'HO DETTO, MALEDETTI E STUPIDI CITTADINI!"
"COSA CI HA DETTO?"
"CHE SIETE STUPIDI!"
"PIANO CON GLI INSULTI!"
"IO EVIDENZIO LA REALTA'...E ORA SE NON VI DISPIACE...ME NE TORNO A CASA!"
sbum
"E COSI, TUTTA 'STA STORIA...MA PERCHE???"
"SOLO QUEL VECCHIO LO SA...DOPO CHE SON TORNATO QUI A VEDERE COSA NE STAVA FACENDO DELLA CASA DI MIO CUGINO, MI HA PROPOSTO QUESTO LAVORO...E NON HO POTUTO RIFIUTARE!"
"E PERCHE'?"
"QUELLA SPINGARDA MI FA PAURA"
"TUTTO CHIARO...TRANNE UNA COSA..."
ueeeeeeeeoooooooooooo
"FERMI TUTTI, SIAMO DELLA POLIZIA, NESSUNO SI MUOVA!"
"LA POLIZIA?"
"CI AVETE CHIAMATO IERI, NO? CE N'E' DI TRAFFICO DA LOS ANGELES A QUA!"
"MA ORMAI E' TUTTO RISOLTO!"
"CHE COSA? DEVO FARVI UNA MULTA PER AVERCI DISTURBATO PER NULLA?"
"MA VI ASPETTAVAMO IERI!"
"SE SAPEVATE CHE IERI SAREBBE SUCCESSO QUALCOSA, DOVEVATE CHIAMARCI L'ALTRO IERI!"
"MA...MA...MA..."
"BASTA, NOI TORNIAMO A LOS ANGELES, PASSI PER STAVOLTA, CHE E' IL COMPLEANNO DI MIA MOGLIE E MIA FIGLIA SI E' LAUREATA"
"GRAZIE...TROPPO BUONO..."
"AMICI TELESPETTATORI...NE SON SUCCESSE IN POCHI MINUTI...MA RESTA UNA COSA DA CHIEDERSI...SE I DECAPITATI ERANO STATUE DI CERA, DA DOVE VENIVA QUEL SANGUE?"
ueeeeeeeeeee
"CHI ALTRO C'E'?"
"SIAMO DELLA SCIENTIFICA, DOBBIAMO ESAMINARE UNA COSA..."
"E COSA?"
...
"QUESTO...NON E' SANGUE..."
"E CHE ROBA E'?"
"KETCHUP...ARRIVEDERCI"
ueoueoueoueoueoueoooooooooooooo
"TUTTO E' CHIARO...RESTA SOLO UNA DOMANDA..."
"ANCORA?"
"PERCHE' TUTTO QUESTO?"
skreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeek
"QUESTO POSSO DIRVELO IO"
"E VOI CHI SIETE?"
"MA QUELLO E'..."
"CHI E', FRANK?"
"CUGINO, CUGINETTO MIO! CHE BELLA SORPRESA!"
"CUGINETTO, EH, CUGINACCIO?"
"VOLETE DIRE CHE QUESTO E'..."
"IL PROPRIETARIO DELLA VILLA!"
"DICI DAVVERO, FRANK?"
"DAVVERO, DAVVERO!!! CRDEVO MORTO PURE LUI!"
"MA SE HO POCO PIU DI TRENT'ANNI"
"CUGINETTO, DA QUANDO TI SEI TRASFERITO IN CITTA' NON CI SIAMO PIU' SENTITI..."
"SONO QUI PER METTERE FINE A QUESTA STORIA E PER SPIEGARVI PERCHE' MIO CUGINO SI E' TRAVESTITO DA FANTASMA E HA FATTO TANTO CHIASSO! PER DIMOSTRARE, A FACCENDA CONCLUSA, QUANTO FOSSE BRAVO AD INTAGLIARE LA CERA!"
"ESATTO, GENTE!!! ESATTO! E SE VOLETE, LE STATUE ORIGINALI DI TUTTA QUESTA STORIA SARANNO DISPONIBILI IN TUTTI I NEGOZI A PARTIRE DAL 16 DI QUESTO MESE! LI STANNO GIA DISSOTTERRANDO! A SOLI 99,99$ L'UNA! VI ASPETTO"
...
...
...
"MA VA..."
"CHISSA CHE MI CREDEVO..."
"CHE BUFFONATA..."
"TANTO CHIASSO PER NIENTE..."
"UN CIMITERO PIENO DI STATUE DI CERA, CHE BUGGERAMENTO..."
"VISTO CHE ERA VERA LA STORIA DEI CUGINI E DELLA CASA?"
"ZITTO FRANK"
"DUBITO CHE AVRAI SUCCESSO, CUGINO"
"IDEM..."
sbam
"ANCORA QUA? VIA, VIA, VIAAAAAAAAAAAA"
"CERCA DI RAGIONARE..."
"VIAAAAAAAA"
"VA BENE, VA BENE, NON TI SCALDARE, CHE SUSCETTIBILE"
...
"AVETE VISTO QUEL CHE E' SUCCESSO CON I VOSTRI OCCHI GENTE...E' TUTTO!"

Ventolin 03-05-2014 18:45

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1283117)
Questa storia fa veramente schifo lo so e' una piccola storiella romantico/fantascientifica che ho scritto tempo fa. Pubblichero' giusto qualche pezzetto.

Invece non è male. Magari ricalca un pò l'abc della fantascienza, ma chi non lo fa dopotutto? è un genere così inflazionato.

Oltretutto hai uno stile scorrevole. Di recente ho letto "Blade Runner" di Dick, suppongo tu lo conosca già, e non è che lo stile di Dick fosse poi tanto arzigogolato come mi aspettavo, considerando la fama dello scrittore.

Comunque pensavo che lo sci-fi fosse un genere più da maschietti che da femminucce, quindi sono piacevolmente sorpreso. E' sempre bello costatare la fallacità degli stereotipi.

Ventolin 03-05-2014 19:49

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1283026)
devo ammettere che questo finale (che ho riletto solo ora e già che c'ero ho anche corretto dagli errori) è relativamente improponibile:D

al di là di come si è risolta la storia, ho trovato il racconto molto divertente, creativo e fantasioso. Sei in gamba. Anchio ho scritto una novella in 4 atti ma al contrario della tua è ridondante, lunga e noiosa, piena di citazioni a personaggi ed eventi mitici, letterari, o religiosi, di cui mi sono scordato persino il significato. Il sukkal ad esempio è un messaggero sumero della divinità...vabè. Mi rendo ora conto del perchè certi nomi vengono italianizzati, si finisce per non capirci nulla. Cmq mi hai fatto venir voglia di pubblicarla, quindi perchè no.

Il Telefono I (su 4)

Quel maledetto telefono sembrava non voler squillare mai. E si che era stato a fissarlo per tanto, ma proprio tanto tempo. Giorni, settimane, mesi, anni e pure secoli si susseguivano fuori dalla finestra, senza sosta, cambiando inesorabilmente il paesaggio visibile. Aveva visto davvero di tutto attraverso quella finestra, spettacoli per cui si può restare davvero a bocca aperta. Barchette di legno diventavano grossi velieri e poi potenti navi a vapore, casette minuscole e fatte di paglia si trasformavano prima in grosse case di pietra e infine diventavano enormi grattacieli…anche la gente cambiava, ovviamente. I ladri per esempio! qualche secolo prima era certo di averne visti alcuni scappare inseguiti da un esercito di forconi…e poi, tempo di dare un'altra occhiata al telefono, e ZAC, eccoli lì, tutti riuniti in parlamento. Certo di cose buffe ne vedeva molte e non aveva tempo per annoiarsi. In quel momento per esempio era tutto indaffarato nel tentar di capire come funzionano le banche, cosa non certo facile…aveva sempre l’impressione che ci fosse sotto una fregatura e lui questo non l’avrebbe certo tollerato. E intanto quel maledetto telefono non squillava. “Bof”, sospirò. “Sono stanco di star qui ad aspettare. Credo che oggi fumerò la pipa”. E così dicendo volse lo sguardo dietro di se, dove, dietro una grande scrivania di mogano, stava a scartabellare lo scriba Nabu, e lo chiamò a gran voce: “Nabu!, Nabu! Tu e le tue cartacce!”. Il povero Nabu, che non udiva la voce dell’Eccelso da più o meno trecento anni, trasalì e fece cadere non poche carte per terra, ma fu prontissimo nella risposta: “si, sua Eccellenza, Nabu il Sukkal a suo servizio!”. “Riposo!” rispose sua Eccellenza con tono autoritario, poi addolcendosi un po’ riprese: “gioisci Nabu perché ho finalmente deciso di tornare a fidarmi di te e ho intenzione di promuoverti. Ti consentirò di star qui a vegliare a tempo pieno su questo telefono. Esatto! Voglio soprassedere su quanto è successo in quell’infausto giorno di trecentododici anni fa, quando squillò il telefono e tu…” – “Ma Illustrissimo!” cominciò Nabu “avevano sbagliato numero e…” – “NON INTERROMPERMI” sbottò l’Illustrissimo di nuovo irato, “non provarci mai più! Mai, mai più dovrà accadere una cosa simile! Che tu sia maledetto se squillerà il telefono e io non verrò avvisato! Oh, saprei bene io a chi affidarti, e non ti piacerebbe affatto!”. A quel punto Nabu, bianco come un cencio, fece solo silenzio, si inchinò e si dirisse verso la nuovissima scrivania di acero dov’era collocato il telefono e un simpatico Quetzacoatl di legno che faceva su e giù su un perno anch’esso di legno. Sulla destra stava la finestra. “Bene Nabu, a presto. Io andrò a fumare la pipa con Gandalf”. “A presto sua Maestà” rispose Nabu ancora terrorizzato, e poi si sedette nella poltrona dietro la scrivania. Beh, perlomeno la vista non era male.



Ventolin 03-05-2014 19:51

Re: Raccontami una storia...
 
II

Sua Maestà stava ora nell’orto e attendeva. Aveva inviato Uriel e Ramiel a cercar Gandalf e chiesto ad Hariel se, gentilmente, poteva andare a prendere la sua pipa, ed ora stava a gironzolare menando il cane Xolotl per l’aia, e ancora attendeva. Dopo meno di cinque minuti Uriel e Ramiel furono di ritorno, e tra i due vi stava un vecchio barbuto con un grosso cappello a punta e vesti lunghe e bianche. “Gandalf, vecchio mio! Quanto tempo!” e si avvicino per abbracciarlo. Il vecchio Gandalf sorrise di rimando e per tutta risposta fece: “mio Signore, io sarò certamente vecchio, ma cos’è in fondo la mia età in confronto all’eternità?”. Il suo Signore ridacchiò compiaciuto e rispose “oh beh, ora basta coi convenevoli, orsù siediti poichè vorrei godere un po’ della compagnia di un vero maestro nell’arte del fumar la pipa, oltre che del consiglio di un saggio amico”. E così i due sedettero su una splendida e grande altalena tanto grande da poter contenere Bəhēmôth, sguainarono le pipe e cominciarono a disegnare le più bizzarre figure di fumo. Dopo aver espirato una perfetta tartaruga di terra impegnata nell’affogare in uno stagno di rane gracidanti, Gandalf finalmente domandò: “Dunque Illustrissimo, mi vuole parlare di cosa turba i vostri perfettissimi pensieri?”. E l’illustrissimo, che aveva proprio in quel momento finito di espirare una talpa ipermetrope, lo guardò in tralice e, con voce grave rispose: “ahimè Gandalf, amico mio, temo che nel mondo si siano davvero dimenticati di me, o forse…forse sono solo timidi? Proprio non comprendo! Laggiù son già nel 2311, secondo il calendario che diede loro mio figlio, sai, quello con quella bella figliuola nazarena in copertina… è stato il primo sai, i Maya non ci avevano mica mai pensato alle belle figliole in copertina!” nel frattempo Gandalf annuiva interessato e si lisciava la barba, e l’Illustrissimo continuò “Orbene, nonostante il tempo continui a passare e gli uomini continuino a creare problemi su problemi, a nessuno è ancora passato per la mente di chiamarmi. Nessuno! A parte quel tipo che ha sbagliato numero…che vergogna. Ho visto spesso molti matti inginocchiarsi a mani giunte, guardare verso l’alto e parlare pretendendo che io possa sentirli!” Gandalf sbottò in una risatina “ohohoh, ma che assurdità!”. Di rimando il Supremo scosse la testa sconsolato e fece silenzio. Forse parlare con Gandalf non era stata poi un’idea così buona, ma in fondo ne aveva già discusso con personalità del calibro di Enki e Apollo, e non aveva ricevuto nessun consiglio utile. Cosa mai si aspettava? “Forse, sua Celestialità” disse a un certo punto Gandalf “ne dovrebbe parlare con suo figlio, di nuovo e con calma.” – “Oh!” esclamo sua Celestialità “Mio figlio, certo. Tu non hai idea di quante volte ne abbiamo parlato! Ed è sempre la stessa storia: “io gliel’ho dato il numero!” mi dice, e continua “ad Antonio Meucci in persona, nel 1854” e mi ha anche garantito che Antonio gli avrebbe solennemente promesso che l’avrebbero saputo tutti gli altri nel giro di pochi mesi!” – “Mmm” fece Gandalf pensieroso rigirandosi la sua pipa in bocca “evidentemente questo Antonio non è stato di parola…e che fine ha fatto a proposito?” la faccia del Celeste diventò d’improvviso cerulea e rispose “ahimè, questo è un vero e proprio mistero! Pare che sia defunto, ma tra le nostre schede di censimento non c’è! E nemmeno tra quelle di Ba'al zĕbūb lì sotto, se è per questo…l’ho perso di vista, come uno sciocco! Oh, Gandalf , cosa debbo fare!” Gandalf dunque guardò per qualche istante il Maestro e si mise a pensare, finchè un bagliore fugace illuminò il suo viso e così rispose: “perché semplicemente non provi a chiamarli tu?” – “A sentire questa risposta il Maestro rimase visibilmente deluso e così ribattè “alla fine dite tutti quanti così, tu, Enki, Apollo e qualsiasi aruspico da me interpellato, persino Nabu! Invero ci avevo già pensato da solo ma non ho alcuna intenzione di farlo, e ti spiegherò il perché. Se loro non mi hanno mai cercato sinora vuol dire che non hanno bisogno di me, dunque perché io dovrei aver bisogno di loro? Io ho donato loro il libero arbitrio e un numero di telefono, e loro non mi prendono neanche in considerazione! No, di chiamarli proprio non se ne parla”. Trascorse un istante di silenzio, poi il Maestro continuò “Perdonami Mithrandir, ma ho davvero bisogno di stare da solo e pensare un po’ per conto mio. Grazie per la chiacchierata.” – Mithrandir, abbastanza rabbuiato, ma cercando comunque di soppesare ogni parola rispose: “sono desolato, mio signore Eru Ilùvatar, ma forse dovrebbe tenere in maggior conto quei matti che la cercano in maniera così assurda, dopotutto non è colpa loro se non hanno mai imparato ad usare il telefono o a memorizzare il Suo numero, come potrebbero mai farlo, se sono fuori di testa? Ma sono certo che sarebbero comunque molto desiderosi di parlare con Lei, perché anche i matti hanno un cuore. Bene, con permesso”. Così Mithrandir si inchinò e si accommiatò, lasciando il suo Signore da solo in compagnia del cane Xolotl che lo guardava in tralice. “Tsk, desiderosi di parlare con me” disse il Maestro tra se e se “fesserie! Cosa mai avrebbero da dirmi quei matti presuntuosi, che hanno frainteso e trasmutato qualsiasi cosa abbia detto loro, che non sanno nulla di me e pure continuano a scannarsi e a martoriare se stessi e la loro intelligenza in mio nome? Continuino pure a parlare a mani giunte con chi dicono loro, io non ho nulla a che fare con quelli là né loro con me. Darò loro conto solo se mi chiameranno direttamente al telefono”. - “BAU!” rispose Xolotl.

Ventolin 03-05-2014 19:52

Re: Raccontami una storia...
 
III

Pensa che ti ripensa, il tempo passava e di telefonate neanche l’ombra. E infine arrivò come ogni anno il giorno di un’importante festività, ed Eru si diresse verso l’enorme sala da pranzo, dove l’aspettavano sua moglie e suo figlio, più ovviamente la servitù tutta indaffarata a disporre la cena per centinaia e centinaia di ospiti. Molti uomini laggiù credono, chissà poi per quale motivo, che Eru non sia sposato, il che ha dell’assurdo perché come saprà qualsiasi persona dotata di buon senso, dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna. E infatti Egli è sposato, e ha un figlio: Jeshua. Quella cena era un evento importantissimo ed erano stati invitati proprio tutti, infatti era il giorno del ringraziamento in cui si celebra la nascita di Eru, il figlio diretto dell’Universo. Questi ovviamente sedeva a capotavola, con la moglie Amaterasu alla sua sinistra e il figlio Jeshua alla sua destra. La sala risplendeva sfarzosa di una luce dorata e bianca, troppo forte per qualsiasi essere umano. Non mancava proprio nessuno: c’erano gli Æsir e i Vanir, i Greci e i Romani, Gli Ainur, i Valar e i Maiar. Poi c’erano Mitra, Sìva e Visnu, e pure gente molto anziana e poco conosciuta, come Ahuramazdah e Uitzilopochtli. Ovviamente c’era pure Nabu, anche se avrebbe preferito essere milioni di km lontano da quel luogo, considerato che era seduto proprio di fronte al tremendo Ba'al zĕbūb. Nabu teneva saldamente in braccio il telefono, il cui lungo filo era stato fatto passare dalla porta accanto (dove stava proprio la sala del telefono). Tra gli altri invitati non mancavano nemmeno Muhammad e la sua splendida figlia Fāṭima al-Zahrā che era intenta a chiacchierare animatamente col vecchio Yosef di Nazareth, mentre vuotavano grossi calici di birra. “Il matrimonio ti dico” vociava lei già un po’ rubiconda in viso “è da evitare come la peste! Guarda me, ho fatto tutto il mio meglio per essere una brava moglie, ero buona cara e gentile, e lui sai come mi ha ricambiato? Andandosene con delle sgualdrine! Voleva persino prendere una moglie in più, quel cane, perché è ovvio, Fāṭima da sola non gli bastava! Una volta l’ho beccato mentre…” – “Mentre faceva le zozzerie con una concubina” intervenì Yosef sbadigliando sonoramente “ti cadde il cucchiaio con cui stavi cuocendo il semolino e continuasti a mescolare la cena con la mano, senza sentire tralaltro alcun dolore”. Fāṭima guardò Yosef e le si allargò in volto un sorriso un po’ triste, stupendo e straziante allo stesso tempo, cosicchè Yosef sorridendole di rimando continuò con piglio più ironico “conosciamo tutti questa storia Fāṭima, e gli uomini ti ringraziano sentitamente per quella tua mano…ma io piuttosto cosa dovrei dire? io che ho vissuto la mia esistenza con una moglie vergine??” – “prego, un po’ di silenzio!!” si sentì tuonare a un certo punto Ζεύς, che non voleva mai rinunciare a stare al centro dell’attenzione (e che proprio per questo motivo, ogni anno litigava con Thor, altra testa calda), ora è il momento di ascoltare i soavi canti degli Ainur e…di giocare a chi ha più mira con le saette! Oh oh oh!”. E alla faccia del canto degli Ainur, Thor e Ζεύς cominciarono ad azzuffarsi e a reclamare ad alta voce la propria superiorità in fatto di fulmini e saette, fino al punto in cui il Sommo proprio non ce la fece più. “Nabu passami quel telefono!” disse all’improvviso alzandosi dal trono, e i due contendenti si bloccarono all’istante. Poi, senza attendere nemmeno che l’ordine fosse eseguito, il Sommo stesso percorse la stanza, all’improvviso divenuta muta come una tomba, in direzione del telefono. Tra lo stupore generale e il sorriso soddisfatto di Mithrandir, Egli prese la cornetta in mano. Un boato di eccitazione scoppiò nella sala, e tra urli di gioia e compiacimento si creò un gran trambusto, fra angeli e arcangeli che brindavano, Ainur che cantavano la melodia della creazione, Ζεύς e Thor che si abbracciavano (mentre Óðinn scattava loro una foto singhiozzando per la commozione) e il cane Xolotl che ululava felice insieme allo sciacallo Anubis. Persino Fāṭima e Yosef ora ridevano e si stringevano forte, immemori del triste passato. Gli unici che non sembravano eccitati da quell’improvviso gesto erano solo Ba'al zĕbūb, Ἅιδης e Melkor, che invece sparlottavano tra di loro visibilmente indignati. Gli occhi del Sukkal Nabu erano rigati da lacrime di gioia mentre poggiava il telefono sul tavolo e indicava alla platea con ampi gesti che era arrivata l’ora di fare silenzio. Finalmente era giunto il momento tanto atteso di ascoltare il primo scambio di parole tra un comune mortale e Lui, l’Altissimo, Il divino Signore di tutto. Egli compose un numero, e il silenzio cadde come una piuma nell’abisso.

IV

Il telefono squillò per pochi interminabili istanti, poi una voce maschile, ad occhio e croce appartenente ad un uomo di buona volontà sulla quarantina, finalmente rispose:

-“Si, pronto?”
-“Salve! prallo conasa diaceto?, sonìo, Antani!”
-“Come scusi? Non ho capito…chi cerca?”
-“Antani! Occhiello di previdenza come se fosse antani per lei, ispettore tombale”
“emh….cosa?”
“PUPPA!!!”.

E fu così che Dio sbattè violentemente il telefono in faccia agli uomini di buona volontà.




Stefania90 04-05-2014 12:39

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Ventolin (Messaggio 1283129)
Invece non è male. Magari ricalca un pò l'abc della fantascienza, ma chi non lo fa dopotutto? è un genere così inflazionato.

Oltretutto hai uno stile scorrevole. Di recente ho letto "Blade Runner" di Dick, suppongo tu lo conosca già, e non è che lo stile di Dick fosse poi tanto arzigogolato come mi aspettavo, considerando la fama dello scrittore.

Comunque pensavo che lo sci-fi fosse un genere più da maschietti che da femminucce, quindi sono piacevolmente sorpreso. E' sempre bello costatare la fallacità degli stereotipi.

Grazie mille, heheh lo so che lo sci-fi non è un genere propriamente femminile, ma io ne sono appassionata da sempre, infatti io scrivo un sacco, e tutte le storie che scrivo sono fantascientifiche. Poi non guardo un film un telefilm o non leggo un libro se non ha un pò di fantascienza nella trama. Per quanto riguarda la trama della mia storia lo so è un pò inflazionato come tema, ma ho scelto un tema abbastanza banale perchè lho scritta per un contest e non doveva essere una storia lunga quindi mi sarei potuta concetrare poco sui dettagli. Quando devo scrivere una trama un pò più "arzigogolata" mi ci devo concentrare a pieno perchè ogni minimo particolare è importante e va curato per non scadere nella banalità e nel clichè. Comunque anche tu scrivi molto bene, hai uno stile molto accattivante che ti fa rimanere incollato alla pagina e poi la storia mi ha fatto ammazzare dalle risate.:D Pubblica qualcosaltro, aspetto con ansia mi raccomando!

Mr. Blue Sky 04-05-2014 12:43

Re: Raccontami una storia...
 
Siete tutti bravissimi a scrivere :riverenza:

Io è un po' di tempo che mi sono messo in testa di scrivere una robba semi-comica abbastanza contorta, non vi sto a spiegare la trama per conservare quel minimo di reputazione che mi sono conquistato a fatica :D

Questa è una bozza del primo capitolo.



Se ne stava tranquillo in un angolino, muovendo ogni tanto la coda per rimanere in asse, mentre osservava placido e meditativo lo scorrere delle bollicine. Dal suo comportamento non sembrava quindi essere consapevole di avere ancora pochi minuti di vita. Chissà cosa avrebbe fatto, in quel poco che gli rimaneva, se solo avesse saputo della fine imminente. Forse avrebbe fatto un’ultima nuotata attorno a tutte quelle attrazioni che gli avevano accuratamente disposto, forse si sarebbe fatto prendere dal panico e avrebbe tentato un’improbabile fuga dall’acquario, forse avrebbe rotto gli indugi tipici dei pesci e avrebbe cominciato a parlare. Molto più probabilmente, invece, sarebbe restato lì, tranquillo in un angolino, muovendo ogni tanto la coda e osservando le bollicine. Quindi si potrebbe concludere che non sapremo mai se fosse stato davvero consapevole di avere ancora pochi minuti di vita. Ma la sostanza non cambia, il povero pesce stava comunque vivendo i suoi ultimi minuti, consapevole o meno.

Vide entrare nella stanza un bambino che aveva l’aria di chi sta per compiere qualcosa di cui non è ancora in grado di capire le conseguenze. Lui odiava i bambini. Da giovane dovette assistere inerme ad un autentico genocidio al negozio di animali, causato dal sadismo di un bimbo che staccò brutalmente la spina della corrente che alimentava tutti i dispositivi di un complesso acquario, vitali per i delicatissimi pesci dell’oceano indiano che ci vivevano dentro. Ricordava a memoria i nomi di tutti quei martiri.

Il bambino spostò il coperchio dell’acquario. Il pesce, avendo a questo punto la conferma che quella piccola peste fosse proprio interessata a lui, si andò frettolosamente a nascondere nel relitto di una piccola automobile che giaceva sul fondo. Tra tutte le attrazioni che erano collocate nell’acquario, l’auto era quella che preferiva. Forse fantasticava spesso di metterla in moto, sfondare una parete dell’acquario e darsi alla fuga. Più probabile che non sapesse nemmeno cosa fosse un’automobile. Il bambino prese qualcosa di piccolo dalla mano e la gettò in acqua. Dopo qualche esitazione, il pesce trovò il coraggio di guardare in alto, e vide scendere una palla di una materia indefinita, che piano piano si calò fino a posarsi sul fondo, proprio fuori dalla portiera dell’autovettura.

«Mirko!», una voce femminile tolse l’inquietante sguardo del piccolo dal pesce. «Mirko dove sei?». Il bambino si girò e comunicò con la madre che nel frattempo si trovava al di là della porta, fuori dalla stanza. Il pesce era troppo confuso per capire quale fosse l’oggetto della conversazione, ma essa non fu molto lunga. Nel frattempo approfittò del diversivo e uscì dall’automobile, avvicinandosi a quella palla indefinita. In un attimo si rese conto di come quella sostanza fosse semplicemente qualcosa da mangiare, e di come il fanciullo volesse solo nutrirlo. Così, dopo aver circumnavigato per bene la preda, la inghiottì, e se ne tornò nella sua automobile.

Pensò a come si stesse bene in quella serata di dicembre, ora che cominciava a sentire lo stomaco pieno. Quando si ha la pancia piena, la vita assume tutto un altro colore. Nel frattempo il faccione del bambino era tornato a imprimersi sulla superficie della parete dell’acquario, ma non faceva più inquietudine. Il pesce voleva solo riposare tranquillo per digerire quell’ottimo pasto che gli aveva donato. Forse era stato un pasto anche troppo abbondante, dato che cominciava a percepire qualche difficoltà digestiva. Il bambino gettò altre palline spugnose nell’acqua, che si calarono come mine sottomarine tutte attorno all’autovettura, ma il pesce stava cominciando ad avere degli spasmi non molto rassicuranti.

utopia? 04-05-2014 12:45

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1283529)
Tizio grazie per il finale... Molto arzigogolata la vicenda... Ma chi urla dal bunker se sono statue di cera? ( forse ho capito male io... )

quelli che urlavano erano quelli che erano stati nascosti nel bunker per far credere fossero morti, mentre nelle tombe c'erano le statue di cera che li ritraevano

Quote:

al di là di come si è risolta la storia, ho trovato il racconto molto divertente, creativo e fantasioso. Sei in gamba. Anchio ho scritto una novella in 4 atti ma al contrario della tua è ridondante, lunga e noiosa, piena di citazioni a personaggi ed eventi mitici, letterari, o religiosi, di cui mi sono scordato persino il significato
quel che penso quando scrivo qualcosa è: se fossi un lettore e mi ritrovassi davanti questo, lo leggerei?
e dato che, riguardo alla letteratura di "romanzi, storie e simili" non riesco mai ad andare oltre la terza pagina per noia...quando scrivo cerco di far prevalere gli avvenimenti e l'avanzamento della trama alle descrizioni


la tua storia non era male, anzi, l'ho letta volentieri ed era abbastanza random da poter essere apprezzata dal sottoscritto

in ogni caso mi son reso conto d'una cosa...in gran parte delle storie che stiamo postando ci son "casi psicologici"
nella storia di stefania, il robot che vorrebbe provare emozioni mentre l'umano dice che è meglio non provarne; in quella di ventolin una certa disillusione; nella mia la "fuga individualistica" rappresentata dal "vecchio contadino rintanato nella sua fattoria che detesta i cittadini" e, infatti, da quei cittadini rimane fregato
coincidenze?

Stefania90 04-05-2014 12:53

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1283529)
Bravi ragazzi... Vedo che state superando le vostre remore nel pubblicare...

Stefania la tua storia mi è piaciuta molto e mi piacerebbe leggerla per intero, quindi non sminuirti e pubblicala ( scherzo, fai quello che ti senti ).

Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk



Vedrò se pubblicare quaclosaltro, comunque aspettiamo anche qualche tua altra storia, la tua storia è molto triste:piangere: ma scritta molto bene quindi aspettiamo dell'altro.

Ventolin 04-05-2014 13:31

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1283579)
Grazie mille, heheh lo so che lo sci-fi non è un genere propriamente femminile, ma io ne sono appassionata da sempre, infatti io scrivo un sacco, e tutte le storie che scrivo sono fantascientifiche. Poi non guardo un film un telefilm o non leggo un libro se non ha un pò di fantascienza nella trama. Per quanto riguarda la trama della mia storia lo so è un pò inflazionato come tema, ma ho scelto un tema abbastanza banale perchè lho scritta per un contest e non doveva essere una storia lunga quindi mi sarei potuta concetrare poco sui dettagli. Quando devo scrivere una trama un pò più "arzigogolata" mi ci devo concentrare a pieno perchè ogni minimo particolare è importante e va curato per non scadere nella banalità e nel clichè. Comunque anche tu scrivi molto bene, hai uno stile molto accattivante che ti fa rimanere incollato alla pagina e poi la storia mi ha fatto ammazzare dalle risate.:D Pubblica qualcosaltro, aspetto con ansia mi raccomando!

anchio adoro lo sci-fi...ma sono un fan dell'ultimora a dire il vero. Diciamo che mi è salita la classica "scimmia"...quindi se mai tu postassi qualcosaltro, lo leggerei sicuramente con molto interesse. Se fosse roba troppo lunga e volessi passarmelo in PV, lo leggerei comunque.

Anche a me piacerebe tantissimo scrivere un racconto di genere, ho anche provato a iniziarne uno, ma sono bloccato perchè purtroppo mancano le idee e non so proprio dove pescarle...e a parte la carenza di idee, non sono mai soddisfatto nè di come scrivo nè di quello che scrivo...anzi se hai delle dritte da dare ad un aspirante scrittore senza idee (mi pare un ossimoro) sono tutto orecchie.

Comunque sono contento che questo raccontino ti abbia intrattenuta e soprattutto che ti abbia divertita :)

Ventolin 04-05-2014 14:13

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1280705)
Perche? (del marzo 2008)

grandioso, mi hai messo una tristezza infinita

Quote:

Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1283586)
quel che penso quando scrivo qualcosa è: se fossi un lettore e mi ritrovassi davanti questo, lo leggerei?
e dato che, riguardo alla letteratura di "romanzi, storie e simili" non riesco mai ad andare oltre la terza pagina per noia...quando scrivo cerco di far prevalere gli avvenimenti e l'avanzamento della trama alle descrizioni

leggi quest'altra breve storiella' ad esempio, critta più o meno nello stesso periodo di quell'altra (è piena d'errori pure questa)

Letta anche l'altra storia. E' vero, hai uno stile immediato, non-sense (il mio umorismo preferito, probabilmente) e molto divertente che gradisco un sacco, per questo tipo di storie. Ma personalmente già so che se tentassi di scrivere un romanzo, e non una serie di storielle/novelle, tenderei ad essere serio e prolisso, e starei ore e ore a correggere uno stupido periodo. Il motivo principale per cui non mi ci sono mai messo di impegno. Ci perdo troppo tempo. Forse dovrei fare più come fai tu. Periodi brevi, poche descrizioni e buona la prima...o la seconda, non so.

Come letture però (anche se non sono di certo un gran lettore) preferisco uno stile più "serioso" per i romanzi, non cerco quelli divertenti, anzi forse li scanso...ma si, questa è un altra storia.

Quote:

Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1283586)
la tua storia non era male, anzi, l'ho letta volentieri ed era abbastanza random da poter essere apprezzata dal sottoscritto

in ogni caso mi son reso conto d'una cosa...in gran parte delle storie che stiamo postando ci son "casi psicologici"
nella storia di stefania, il robot che vorrebbe provare emozioni mentre l'umano dice che è meglio non provarne; in quella di ventolin una certa disillusione; nella mia la "fuga individualistica" rappresentata dal "vecchio contadino rintanato nella sua fattoria che detesta i cittadini" e, infatti, da quei cittadini rimane fregato
coincidenze?

Grazie del complimento, a me quel racconto non piace affatto e ammetto tranquillamente che non ha senso di esistere, ma non ho scritto altro di compiuto o meritevole di menzione, quindi amen.

La questione dei "casi psicologici", a ben pensarci...certo la cosa si nota più nei racconti di Stef e di Skyl, ma in effetti è vero, non si vede un lieto fine neanche a cercarlo col lumicino, con umorismo o senza umorismo :)

Warlordmaniac 04-05-2014 14:20

Re: Raccontami una storia...
 
Erano gli anni 80, la stagione delle mie prime cotte; all'ex foro boario di Ferrara si facevano delle serate danzanti; ricordo i miei compagni di scuola con cui c'incontravamo sempre: Daniela, Roberta, Lucia, Marco, Enrico, Edy, GianLuca e c'era un figo che era parente a Gianluca, poi c'erano quelli di Milano, i fratelli Nucci, certe volte veniva mio cugino che si portava un amico tonto appresso. Eh sì che tempi!!

Erano gli anni 90, l'ex foro Boario fu abbattuto, e viene costruito un centro commerciale; dentro al Centro commerciale ci costruirono anche delle sale giochi e poi anche un bowling. Era il ritrovo di noi ragazzi; sì eravamo tutti: Marcella, la mia migliore amica, con cui poi litigai, Fabio, il mio ex, Davide, Andrea con cui ebbi una storia, Roberto, che amai in segreto; lì conobbi la mia futura cognata, Silvia, con le sue amiche, Diana, Lucia e Rachele, coi loro corrispettivi fidanzati, Gino, Manuel e Massimo, che venivano spesso con uno poco loquace, che era di Ferrara e che veniva anche durante le sagre parecchi anni prima. Poi c'erano dei fiorentini, due fratelli di Napoli ecc ecc. Eh sì che tempi!

Era il 2003, il centro commerciale diventò una mega-disco, lo Zoo Animal Sound, che poi diventò Madame Butterfly; veniva gente da fuori, ogni volta gente nuova, qualche pasticca, qualche avventura, i tentativi di arruffianarsi con quelli dello staff, per i pass. Mi ricordo quelli che ci provavano, ad alcuni dissi di sì, ad alcuni non li cagai nemmeno; ricordo quel figo di Roger, Costantino, Gerry, Luigi, quegli sfigati di Alberto e Giulio che si portavano spesso uno che parlava pochissimo, che già avevo visto chissà quante volte; dicevano che gli piacevo; poi fortissime erano le ragazze dello staff, Mary era bellissima, strafiga, Gioia, una ragazza aperta col coraggio di un maschio, Claudia che si scopava tutti i migliori ragazzi e soprattutto c'era Giorgia, il mio amore, che veniva sempre con me.

Arrivò il 2011, il Madame Butterfly venne trasformato in Palacongressi e all'occorrenza Palasport o cinema. Il Fattoriland, si chiamava. Venne ingrandito. Spesso per lavoro mi mandavano lì, poi c'erano concerti e feste di gala. Veniva spesso i più illustri della Ferrarabene, il marchese Ottoni, con le sue amanti, l'assessore Ahkmerabad, Costanzo il produttore, l'on. Mazarescu, poi Ahmed, con qualche suo amico figo, Shu con Lisa, il centravanti della Spal di cui non ricordo il nome, l'ex-presidente della squadra di basket, Kaers, che era uno degli principali azionari della Ferrari, ma venivano anche i soliti imbucati, Bellin, il panettiere, l'ex-presidente della Pro-loco, Ignazio, che veniva spesso con uno che non sembrava molto sveglio, che conoscevo bene di vista; Ignazio poi mi fece la dichiarazione e ovviamente dissi di no. Che ricordi!


Arriva il 2030. Il Fattoriland è diventato un centro di realtà virtuale. Ovviamente ha cambiato diversi nomi ed è stato ingrandito. Il comune di Ferrara è spostato nelle sue vicinanze. Il VTKF è l'attrazione di Ferrara. Io lavoro lì. Vengono molti ospiti illustri a mostrare i loro programmi virtuali. Ci sono delle riunioni dove emiliani e non, vengono regolarmente. L'ex moglie del figlio di Fattori gestisce tutto da casa attraverso un telecomando. Si vendono sofisticate bibite emotive. I viaggi virtuali stanno diventando accessibili ai più; qui al VTKF incontro spesso alcuni amici di mio marito, qualche mio ex collega dell'anagrafe e spesso viene un signore molto gentile ed educato che conoscevo di vista già da tempo immane. Non è neanche sposato.

utopia? 04-05-2014 14:53

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Ventolin (Messaggio 1283675)
Letta anche l'altra storia. E' vero, hai uno stile immediato, non-sense (il mio umorismo preferito, probabilmente) e molto divertente che gradisco un sacco, per questo tipo di storie. Ma personalmente già so che se tentassi di scrivere un romanzo, e non una serie di storielle/novelle, tenderei ad essere serio e prolisso, e starei ore e ore a correggere uno stupido periodo. Il motivo principale per cui non mi ci sono mai messo di impegno. Ci perdo troppo tempo. Forse dovrei fare più come fai tu. Periodi brevi, poche descrizioni e buona la prima...o la seconda, non so.

ribadisco che quelle storie le scrissi anni or sono (2009, e per l'età che ho son relativamente abbastanza)
dovrei provare a scrivere qualcosa ora, per vedere che ne verrebbe fuori
se mi vien qualcosa la posterò senz'altro

Quote:

Come letture però (anche se non sono di certo un gran lettore) preferisco uno stile più "serioso" per i romanzi, non cerco quelli divertenti, anzi forse li scanso...ma si, questa è un altra storia.
io non riesco a leggere proprio i romanzi...a meno che non abbiano un che di "realmente accaduto", di "insegnamento" o "simbolico da interpretare", o ancora che siano così nonsense da meritare
per lo più sono un grande fan delle favolette popolari (fratelli grimm, ad esempio) e per bambini...così semplici e "sognanti"

Quote:

La questione dei "casi psicologici", a ben pensarci...certo la cosa si nota più nei racconti di Stef e di Skyl, ma in effetti è vero, non si vede un lieto fine neanche a cercarlo col lumicino, con umorismo o senza umorismo :)
ora che ci faccio caso in effetti, molte delle altre storie che ho scritto finiscono con un nuovo inizio, con un nulla di fatto, con un "tanta polvere alzata per nulla"
ne ho trovata anche un altra, ho una cartella piena, le posterei ma finirei col monopolizzare il tread :sarcastico:
Quote:

warlordmaniac
semplice e apparentemente fine a se stessa, ma il senso "evolutivo" e i "segni del cambiamento dei tempi" si colgono bene tra le righe

Skyl 06-05-2014 10:58

Re: Raccontami una storia...
 
Ventolin devo farti i miei complimenti, l'ho appena letta mi ha tenuto incollato allo schermo e il finale mi ha fatto scompisciare.
Si vede che hai un enciclopedica conoscenza di Tolkien, Bibbia, Angelodemonologia, divinità olimpiche ecc ecc.
Posso dirti che mi ha ricordato un' ironia alla Benni a tratti.

Maledetto Meucci chissà dove ha imboscato il numero.

Ventolin 06-05-2014 16:23

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1284792)
Ventolin devo farti i miei complimenti, l'ho appena letta mi ha tenuto incollato allo schermo e il finale mi ha fatto scompisciare.
Si vede che hai un enciclopedica conoscenza di Tolkien, Bibbia, Angelodemonologia, divinità olimpiche ecc ecc.
Posso dirti che mi ha ricordato un' ironia alla Benni a tratti.

Maledetto Meucci chissà dove ha imboscato il numero.

Grazie per le belle parole, mi fanno davvero piacere. Vorrei sapere anchio dov'è finito quel numero, ma se non lo sa Dio, figurati io.

Comunque per essere onesti, non ho una conoscenza enciclopedica di un tubo, anche perchè il mio cervello ha una RAM ridicola. Ma scrivendo su un pc e con una connessione internet, si possono imparare (leggasi - citare) moltissime cose.

La vicenda di Fatima che mescola il semolino ad esempio, non è mia. Mi serviva una storia lamentosa da contrapporre a quella di Giuseppe, e per caso ho trovato quella della Mano di Fatima, che cadeva a fagiolo. http://it.wikipedia.org/wiki/Mano_di_Fatima

Immagino che più si scriva, più roba si venga a conoscere.

rocketmail_89 06-05-2014 22:13

Re: Raccontami una storia...
 
Io non so scrivere. Non sono proprio portato per la scrittura (non che lo sia nel linguaggio parlato eh!)

Bluevelvet93 06-05-2014 22:35

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1285248)
Un anno, cinque mesi e ventidue giorni


Era un pomeriggio di tante estati fa, quando solo come sempre mi recai alla gelateria del mio paese per prendermi un caffè.

Capii subito che non era un giorno come gli altri, nell'aria c'era qualcosa di diverso, un profumo gradevole di deodorante fruttato, sguardi incuriositi degli avventori abituali, una frenesia insolita che si interruppe quando a un certo punto dal locale dietro il bancone uscisti tu.
Un metro e settanta, due incredibili occhioni verdi, gambe lunghe e abbronzate coperte solo da un ridotto paio di jeans, una canotta bianca dove ricadevano una cascata di riccioli neri e quel profumo di buono che ti seguiva dovunque andassi.

Ti seguivo con lo sguardo mentre nel tuo ruolo di nuova cameriera distribuivi sorrisi "durbans" a tutti i clienti, vedevo da come ti muovevi che per te era naturale stare in mezzo alla gente e che conquistavi tutti con il tuo buon umore.
Ci misi una settimana e svariate consumazioni solo per scoprire che il tuo nome era Sarah e ci tenevi a specificare che si scriveva con l'acca finale. Ti eri trasferita da poco in paese con il tuo fidanzato ed eri studente fuori corso all'università.

Non immagini il colpo al cuore quando pronunciasti la parola "fidanzato", immagini di anelli e proposte di matrimonio affollavano la mia mente, volevo sprofondare li in quel momento e credo i miei occhi te lo abbiano fatto capire anche senza che io lo volessi.
Sapevo di non essere per nulla il tipo di ragazzo che tu avresti guardato con interesse: bruttino e goffo, sempre indeciso su cosa dire per via della timidezza.
Ma prima di scoprirti accasata un labile pensiero che per una volta poteva andarmi bene finalmente era passato per la mia mente.

Col passare dei mesi diventammo amici, io più sciolto forse per il fatto di non avere speranze e tu estroversa come al solito. Cercavo comunque di non avvicinarmi troppo a te e al tuo carattere contagioso per paura di farmi troppo male, tu eri mia amica ma io di te ero innamorato.
Quando mi raccontasti, seduta in quello stesso bar, della tua infanzia e della morte dei tuoi genitori quando eri ancora molto piccola non riuscì a trattenere qualche lacrima, tu me le asciugasti con la mano dicendomi: "Grazie per questo, mi fa capire che ho trovato un grande amico".

Passarono le stagioni e tu mi confessasti che a breve te ne saresti andata, non stavi più bene con il tuo lui e avevi deciso di fare armi e bagagli in direzione ignota, molto probabilmente verso l'estero. Avevo una voglia irrefrenabile di stringerti fra le mie braccia, baciarti e dirti che dovunque tu fosti andata io sarei stato al tuo fianco.
Ma non lo feci.
Per fortuna ti prendesti del tempo per pensare a una meta adatta a te, nel frattempo cambiasti solo domicilio da un bilocale ormai troppo affollato a un monolocale.
La tua "singleitudine" non passò inosservata, infatti dopo qualche giorno che vivevi nella casa nuova venisti a dirmi che la sera saresti uscita con un tipo che conoscevo ( e mi stava molto antipatico già da prima ). Riuscì solo a dirti: "Divertiti mi raccomando".

Per qualche giorno non mi presentai alla gelateria, ed evitati di risponderti al telefono e ai messaggi. Non sopportavo l'idea di vedere nei tuoi occhi la presunta felicità che potevi aver trovato con quell'individuo.
"Driiinnnnnn Driiiiinnnnn...." qualcuno di molto insistente si attaccò al mio campanello di prima mattina, stanco e scoglionato, già pronto a fare una scenata mi affacciai al balcone e c'eri tu.
Dimentico di tutto ti feci salire e senza bisogno di tanti giri di parole mi dicesti: "Ho passato una serata anonima, non mi frega nulla di quello, ciò che mi ha fatto stare male è che il mio migliore amico sia sparito senza motivo..."
Non sapevo che dire, non volevo farti capire che ero geloso anche della terra che calpestavi, e puntualmente mi inventai delle scuse per non farti capire.

Tutto si risolse, tornammo "amici" come volevi tu, solo quando scegliesti la tua meta estera trovai la forza di dirti che non volevo te ne andassi.
Eravamo al bar, tu dovevi iniziare il turno a minuti ma volevi parlare della Spagna.
A un certo punto qualcosa che covava dentro di me da parecchio ruppe gli argini e si riversò su di te con tutta la sua forza.
"Io non voglio che tu te ne vada, non voglio vivere senza di te, so che per te sono solo un amico ma io ti amo."
Silenzio generale. Poi tu ti alzi, io penso che stai per scappare e invece mi dici una cosa che mi lascia basito: "Un anno, cinque mesi e ventidue giorni". Poi entri nel bar senza voltarti.

Straziato dal dubbio, estremamente confuso dalle tue parole ci misi parecchio a raccapezzarmi, mi alzai, entrai a mia volta nel bar e ti costrinsi a darmi ascolto...
"Un anno, cinque mesi e ventidue giorni cosa vuol dire...????"
Ricordo ancora il gestore allibito quando con uno sguardo gli feci capire che non era il caso di interrompermi in quel momento, mentre tu intrappolata dalle mie braccia mi rispondevi: " E' un anno, cinque mesi e ventidue giorni che aspetto questo momento, che aspetto che tu mi dica quello che provi, perchè io provo esattamente la stessa cosa e iniziavo a dubitare che ti saresti deciso prima o poi ad uscire allo scoperto..."
Mentre le mie gambe iniziavano a diventare molli, il mio cervello a partire per universi lontani aggiungesti: " Non è bastato uscire con qualcuno che odiavi per farti reagire, ho dovuto minacciare di andarmene, sei proprio un testone ma che posso farci se ti amo..."
In quel momento tutti i torti subiti, le ingiustizie e i pianti fatti mi sembrarono un prezzo addirittura basso per aver vissuto un momento del genere.

Non ti baciai li e me ne pentirò per sempre, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire ma il fatto che tu stessi lavorando e tutti erano li a guardarci mi frenò persino in quel momento. Ti dissi solo che ti aspettavo da me dopo il lavoro, per una cena, la nostra prima cena.... e tu mi sussurrasti all'orecchio che non vedevi l'ora.
Non riuscivo a crederci, ero al settimo cielo, finalmente per una volta tutto era andato come doveva,tutte le amarezze della mia vita cancellate con un colpo di spugna in un istante, quasi quasi davanti a una gioielleria stavo per entrare a prendere un anello talmente ero convinto che nulla ci avrebbe più separato.
Ma non andò così...

Io non ti ho mai baciata, non ti ho mai stretto tra le mie braccia, non ho mai comprato quell'anello...
Quella sera mentre venivi da me con lo scooter, un camionista ubriaco ha deciso che per noi non c'era continuazione... non è servita la corsa all'ospedale, gli svariati interventi o l'aver mandato a sua volta il tuo assassino all'ospedale.

Tu te ne sei andata "Un anno, cinque mesi e ventidue giorni" dopo che ci siamo conosciuti ed io in tutto quel tempo ho lasciato che tu te ne andassi...

Ma ti è capitata veramente?

Skyl 07-05-2014 12:46

Re: Raccontami una storia...
 
Per fortuna no...


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Winston_Smith 07-05-2014 13:14

Re: Raccontami una storia...
 
Da tempo sto rimuginando su qualcosa...che però non è proprio un racconto.

(e non è neanche tutta farina del mio sacco, per essere precisi :sisi: )

Bluevelvet93 07-05-2014 15:10

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1285520)
Per fortuna no...


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Ah, ok, già mi stava venendo il magone:mrgreen:

Ventolin 07-05-2014 16:02

Re: Raccontami una storia...
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1283687)
Erano gli anni 80

brillantemente misogino

Quote:

Originariamente inviata da Skyl (Messaggio 1285248)
Un anno, cinque mesi e ventidue giorni

la storia mi aveva preso, ma capisco che sono cose che possono succedere (perchè no?) ma il finale mi pare un pò forzato. Se fosse stato un film direi qualcosa tipo "ma vaffanculo!" e mi alzerei dal tavolo, oppure mi metterei a ridere perchè quando le cose diventano forzatamente tragiche, mi viene da ridere. Mi è capitato ad esempio per il finale del film Espiazione.

Vabò, solo per dire.

Skyl 11-05-2014 22:17

Re: Raccontami una storia...
 
Forse un pochino forzato lo è, non è un romanzo Harmony... Non sarebbe il mio stile, non sarebbe quello che della vita ho visto fino a qui... Esclameresti: "Ma vaffanculo..." Questo invece di demotivarmi mi inorgoglisce perchè ho suscitato in te un senso di delusione, di ingiustizia... Che era esattamente quello che volevo fare scrivendo una storiella del genere ( ormai nel lontano 2011)


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dintei166 11-05-2014 22:23

Re: Raccontami una storia...
 
Complimenti a tutti :)
Io scrivo solo noiosissime robe filosofiche stanca cervelli...:mannaggia:

AvolteRitorno 07-12-2023 20:48

Re: Raccontami una storia...
 
Stasera mi andava di leggere le cazzate che scriveva un me di dieci anni più giovane (ero io skyl) e ho ritrovato questa discussione. Io da tempo non scrivo più storie inventate, mi bastano quelle reali :D, ma mi piaceva l'idea di leggere quelle degli altri e mi piace ancora. Magari qualcuno ha voglia di condividere.


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