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"Eccesso" di moralità
Tra tutte le mie sfighe attuali si sta pesantemente facendo sentire quella di una particolare predisposizione nell' analizzare ogni singola cosa e vederci dietro il marcio o comunque questioni che andrebbe cambiate o quantomeno approfondite. Sono arrivato al punto di distogliere lo sguardo dalla TV o di cambiare canale quando passa una determinata pubblicità, dato che so già che vedrò o sentirò determinate cose che mi faranno storcere il naso. Ovviamente questo era solo un esempio, visto che i media sono lo specchio della società e se visti da una certa ottica fanno capire molte cose, e il discorso si potrebbe tranquillamente generalizzare al concetto più ampio di "realtà", inteso semplicemente come tutto ciò che ci circonda. Una cosa che mi fa arrabbiare, inoltre, è che la gente (Dio mio, quanto odio questa parola, ma per una volta lasciatemela usare) è abituata a vedere dietro ogni cosa scontata il nulla, quando è in realtà dietro al banale che si racchiudono singificati ben più profondi. Con questo non sto dicendo che dare per scontate le cose sia il male assoluto, visto che questa semplificazione ci è di fondamentale importanza essendo esseri, ahimè, con delle risorse cognitive (e non) limitate; sto dicendo che il problema sono le persone che non vedono o non vogliono vedere ciò e che quindi contribusicono in maniera negativa alla causa. Ovviamente, visto che sono un povero fallito, ci saranno indubbiamente alcuni aspetti che enfatizzerò o che adirittura saranno inesistenti, ma posso dire tranquillamente, con un margine di errore bassissimo, che in moltissimi di questi casi c' è qualcosa dietro oltre, appunto, il semplice fatto. Aggiungiamo poi che sono uno studente di psicologia e il quadro generale non mi aiuta di certo, visto che questa disciplina, oltre a far sorgere spontanee domande, presenta numerose evidenze empiriche di molti dei miei dilemmi. Ah, preciso che non ho inserito appositamente nessun caso concreto di questi miei conflitti, ma parlando in maniera non specifica posso dire che le tematiche più ricorrenti sono quelli delle differenze di genere. Ovviamente se avessi una vita più normale non avrei questo problema, che non consiste nel porsi troppe domande (oddio, magari un pochino meno sì eh), anzi, come ho detto prima ciò è un bene; il problema sta nel vivere la mia situazione in maniera estrememanete viscerale e personale, visto che alla fine ciò su cui mi interrogo è anche ciò che mi fa rosicare: tutto. Come risolvere il problema?
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Re: "Eccesso" di moralità
Si capisce ben poco dalle cose che dici, chiedi una soluzione (ammesso che noi del forum sappiamo offrirtela) su qualcosa di molto vago, di conseguenza potrei dirti con molta superficialità di vivere con i piedi per terra e non farti "castelli in aria" e di essere se riesci, tollerante con gli altri e con te stesso.
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Re: "Eccesso" di moralità
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Re: "Eccesso" di moralità
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Esempio: mi dà molto fastidio il fatto che si condanni l' omofobia quando poi certi atteggiamenti impliciti (ma neanche tanto) dimostrino l' esatto contrario. Vedi tipo i servizi delle Iene. Quote:
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Re: "Eccesso" di moralità
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Da quel che ho visto di te, hai una bella mente, ma che ha bisogno di aver assimilato dei risultati indiscutibili. Anche l'osservazione sulle Iene mi pare andare in questo senso, una sorta di insofferenza verso la contraddittorietà del reale. |
Re: "Eccesso" di moralità
Le pubblicità sono lo specchio della società? Mi pare molto superficiale come pensiero....
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Re: "Eccesso" di moralità
ho capito cosa intendi, in effetti ci sono tante cose "scontate" che in realtà non lo sono per nulla, e che anzi avendo l'umiltà di farsele spiegare da chi su quell'argomento ne sa davvero tanto, si finisca col capire quanto ci si sbagliasse a pensarla in quell'altro modo.
il problema si pone perché la totalità delle persone è ignorante in almeno "qualcosa", nel senso che ignora completamente tutto quello che c'è dietro a quella determinata questione. E purtroppo il vero problema è che la maggior parte delle persone è anche stupida/arrogante, e non vuole (o non riesce?) a capire le cose nemmeno se gliele spieghi in maniera completa/minuziosa. se tu vedi del "marcio" in QUALSIASI cosa(ma mi sembrerebbe una situazione molto rara), probabilmente hai un momento di eccessivo stress o simile :pensando: se invece semplicemente hai la curiosità di capire/approfondire le cose, anche le più banali, perché sai che potrebbero non essere cosi scontate alla fine, direi che non c'è nulla di male, anzi, semplicemente dovresti prenderle come hai detto tu stesso, con più serenità, soprattutto quando ti confronti con altra gente che non vuole/può capirle. il fatto di sapere di essere nel giusto, dovrebbe cmq rasserenarti , e anche se so che spesso il fatto che gli altri facciano scelte sbagliate influenzi negativamente anche te la tua vita e tutta la società, più di tanto non vale farsi il sangue amaro discutendo con gente "limitata" (che non riesce a cambiare opinione, magari perché sono 20-30-50 anni che ha questa sua "certezza" ed è più facile rifiutare la verità anche quando te la servono davanti, piuttosto che pensare che per una vita intera si abbia vissuto sbagliando, pensando bianco di una cosa quando in realtà era nero o viceversa...) |
Re: "Eccesso" di moralità
all'autore del tread:
spesso mi sembra che la superficialità, più che una cosa volontaria, è una cosa che vien da sè comportamenti di circostanza appresi e seguiti senza chiedersi troppo cosa quei comportamenti possano significare oltre il loro semplice svolgersi il condannare il lavoro nero e poi essere i primi ad accettarlo perchè altrimenti si è tagliati fuori il condannare l'omosessualità ma fare sempre i bravi con gli omosessuali per dimostrare che non si è cattive persone il chiedere la grazia ai santi e mostrarsi bravi cristiani per poi bestemmiare il buon dio come se nulla fosse per sfogarsi d'ogni piccolo nervosismo il condannare un governo per poi rivotare lo stesso governo il fare buon viso a cattivo gioco per essere ben accettati dalla società ... il condannare la superficialità per poi essere se stessi superficiali...e a questo punto potremmo chiederci cos'è la superficialità ma si è così abituati all' "agire tanto pensare poco" che riflettere su cosa sia la superficialità suppongo verrà considerata una questione "da filosofi" che non può che "far perdere tempo" a chi "ha ben altro da fare che pensare a queste cose" ed ecco che la superficialità si viene a creare perchè si pensa ad avere, ad "acquisire" determinati comportamenti senza mai chiedersi cosa quei determinati comportamenti stessi possano significare, dimostrare, rappresentare, eccetera suppongo quest'ultima cosa che ho detto sia comunque considerabile ambigua, dato che i nostri comportamenti vengon fuori da una quantità tale di fattori che neanche chi più riflette sui propri comportamenti potrebbe venire a conoscenza della "percentuale" di "volontarietà" e "consapevolezza" presente in quegli stessi comportamenti... ma, semplicisticamente, la metterei così Quote:
ora, se "profondi studi" han portato i pubblicitari a giungere a conclusioni del genere...suppongo delle due l'una: o i pubblicitari vivono su vivalapappalandia, o la società sta messa proprio male |
Re: "Eccesso" di moralità
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Re: "Eccesso" di moralità
Tutto vero, ma appunto, adesso "cosa si fa?"
Quello spirito che sta alla base degli atteggiamenti di superficialità che disprezzi, potrebbe risultare da un'effettiva bassezza, che tuttavia ha origine da quell'orizzonte che è lo stesso in cui si muove la società intera. Quindi ripeto, ora cosa si fa? Le possibilità alla fine si riducono a due, o si sta dentro o si sta fuori a uno stato di cose, perché rimanere nel mezzo e rendersene conto, porta inevitabilmente a contraddizioni, a dubbi, sensi di colpa e conseguentemente alla perdita del senso di ciò che si fa. La maggior parte della "gente" è soltanto un pallido riflesso altrui, porta avanti valori e idee preconfezionati senza mai metterli in discussione, ha deciso di accontentarsi di quanto gli viene "offerto", di quanto altri hanno deciso che è in loro possibilità di raggiungere, "questa però è mediocrità: per quanto sia chiamata moderazione". La mia domanda resta questa: adesso cosa si fa? Gli eremiti? I poeti, come suggerisce Dedalus? O si torna con "i piedi per terra" come ha detto Noriko? Io in questo dilemma mi sono praticamente distrutto, perché da una parte odio lo stato di cose in cui mi trovo a vivere, stare con i piedi per terra mi opprime, mi svilisce e mi svuota, ho bisogno di volare, ma dall'altro mi odio profondamente e credo che la nostra insoddisfazione spesso sia più insoddisfazione di noi stessi che non del mondo fuori di noi e questo metterebbe in una luce diversa i nostri pensieri e la "profondità" che asseriamo di avere, sarebbe solo un ripiego, una mascherata che non avremmo fatto in altre circostanze. |
Re: "Eccesso" di moralità
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però ci son molti insoddisfatti che stanno dentro "tranquillamente" quindi non reggerebbe l'ipotesi d'una qualche maschera a meno che non ci si copre col "pensiero libero" per sentirsi "superiori alla massa relativamente sottomessa" ma non regge neanche questo, se consideriamo che in genere chi la pensa così è perchè quel qualcuno vorrebbe, solitamente, il bene di tutti e non solo per se stesso |
Re: "Eccesso" di moralità
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Re: "Eccesso" di moralità
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Migliorare la vita, significa migliorare se stessi prima di tutto, immagino; ma questo non prelude alla risoluzione del problema di cui hai scritto all'inizio della superficialità e mediocrità dilaganti tra le persone. |
Re: "Eccesso" di moralità
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Re: "Eccesso" di moralità
Non cercare di controllare tutto questo. In questo periodo hai bisogno di sfogarti, di reclamare anche semplicemente tra te e te quello dal quale stai prendendo le distanze. Più lo lasci correre, più facilmente te ne libererai. E' un periodo, passerà come tutto il resto, un po' di coscienza critica e di sana incazzatura non hanno mai ucciso nessuno^^
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Re: "Eccesso" di moralità
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Re: "Eccesso" di moralità
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Re: "Eccesso" di moralità
Sono idee un po' ossessive quelle che hai, prova a importi di non pensarci per almeno cinque minuti poi successivamente aumenti i tempi, sempre molto gradualmente.
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Re: "Eccesso" di moralità
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è un fatto che trovi dappertutto puoi non pensarci in uno stato "non stimolato", ma un qualsivoglia stimolo esterno ti farà tornare poi quelle constatazioni alla mente |
Re: "Eccesso" di moralità
Non la morale, ma l'etica.
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Re: "Eccesso" di moralità
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Diverso se queste ossessioni diventano troppo intrusive con scarsa consapevolezza. Comunque quello che ti ho detto me l'ha aveva suggerito una psicologa ... Come al solito sono suggerimenti che possono funzionare oppure fallire, questo può dipendere dalla gravità, dal momento più adatto e se c'è uno stato depressivo o altro. Parlarne delle varie possibilità e altro mi sembra la strada migliore. |
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