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Bluevelvet93 23-04-2014 16:41

"Eccesso" di moralità
 
Tra tutte le mie sfighe attuali si sta pesantemente facendo sentire quella di una particolare predisposizione nell' analizzare ogni singola cosa e vederci dietro il marcio o comunque questioni che andrebbe cambiate o quantomeno approfondite. Sono arrivato al punto di distogliere lo sguardo dalla TV o di cambiare canale quando passa una determinata pubblicità, dato che so già che vedrò o sentirò determinate cose che mi faranno storcere il naso. Ovviamente questo era solo un esempio, visto che i media sono lo specchio della società e se visti da una certa ottica fanno capire molte cose, e il discorso si potrebbe tranquillamente generalizzare al concetto più ampio di "realtà", inteso semplicemente come tutto ciò che ci circonda. Una cosa che mi fa arrabbiare, inoltre, è che la gente (Dio mio, quanto odio questa parola, ma per una volta lasciatemela usare) è abituata a vedere dietro ogni cosa scontata il nulla, quando è in realtà dietro al banale che si racchiudono singificati ben più profondi. Con questo non sto dicendo che dare per scontate le cose sia il male assoluto, visto che questa semplificazione ci è di fondamentale importanza essendo esseri, ahimè, con delle risorse cognitive (e non) limitate; sto dicendo che il problema sono le persone che non vedono o non vogliono vedere ciò e che quindi contribusicono in maniera negativa alla causa. Ovviamente, visto che sono un povero fallito, ci saranno indubbiamente alcuni aspetti che enfatizzerò o che adirittura saranno inesistenti, ma posso dire tranquillamente, con un margine di errore bassissimo, che in moltissimi di questi casi c' è qualcosa dietro oltre, appunto, il semplice fatto. Aggiungiamo poi che sono uno studente di psicologia e il quadro generale non mi aiuta di certo, visto che questa disciplina, oltre a far sorgere spontanee domande, presenta numerose evidenze empiriche di molti dei miei dilemmi. Ah, preciso che non ho inserito appositamente nessun caso concreto di questi miei conflitti, ma parlando in maniera non specifica posso dire che le tematiche più ricorrenti sono quelli delle differenze di genere. Ovviamente se avessi una vita più normale non avrei questo problema, che non consiste nel porsi troppe domande (oddio, magari un pochino meno sì eh), anzi, come ho detto prima ciò è un bene; il problema sta nel vivere la mia situazione in maniera estrememanete viscerale e personale, visto che alla fine ciò su cui mi interrogo è anche ciò che mi fa rosicare: tutto. Come risolvere il problema?

Noriko 23-04-2014 23:06

Re: "Eccesso" di moralità
 
Si capisce ben poco dalle cose che dici, chiedi una soluzione (ammesso che noi del forum sappiamo offrirtela) su qualcosa di molto vago, di conseguenza potrei dirti con molta superficialità di vivere con i piedi per terra e non farti "castelli in aria" e di essere se riesci, tollerante con gli altri e con te stesso.

Dedalus 23-04-2014 23:26

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da Bluevelvet93 (Messaggio 1276530)
Come risolvere il problema?

Scrivi, appunta tutto quel che vedi andare oltre il bruto fatto; leggi molta poesia, quel che va oltre non ha nome, ed occorre imparare l'arte della sfumatura.

Bluevelvet93 24-04-2014 00:07

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1276798)
Si capisce ben poco dalle cose che dici, chiedi una soluzione (ammesso che noi del forum sappiamo offrirtela) su qualcosa di molto vago, di conseguenza potrei dirti con molta superficialità di vivere con i piedi per terra e non farti "castelli in aria" e di essere se riesci, tollerante con gli altri e con te stesso.

Ok, effettivamente per una volta sono stato poco pragmatico e piuttosto fumoso, senza contare che forse qualche passaggio l' ho scritto male avendo fatto copia e incolla dopo aver perso il mio testo "integrale".
Esempio: mi dà molto fastidio il fatto che si condanni l' omofobia quando poi certi atteggiamenti impliciti (ma neanche tanto) dimostrino l' esatto contrario. Vedi tipo i servizi delle Iene.
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1276811)
Scrivi, appunta tutto quel che vedi andare oltre il bruto fatto; leggi molta poesia, quel che va oltre non ha nome, ed occorre imparare l'arte della sfumatura.

Ultimamente sto leggendo Baudelaire e scrivendo io stesso qualche verso, ma mi sa che attività del genere non fanno altro che peggiorare la cosa (pur avendo altri effetti positivi). Ah, fra l' altro noto ora che ho concluso il messaggio con un "Come risolvere il problema?" quando non c' era proprio il bisogno, visto che la soluzione sarebbe semplicemente quella di vivere una vita più serena. Semplice ma difficilissimo.

Dedalus 24-04-2014 00:35

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da Bluevelvet93 (Messaggio 1276827)
Ultimamente sto leggendo Baudelaire e scrivendo io stesso qualche verso, ma mi sa che attività del genere non fanno altro che peggiorare la cosa

Come?

Da quel che ho visto di te, hai una bella mente, ma che ha bisogno di aver assimilato dei risultati indiscutibili. Anche l'osservazione sulle Iene mi pare andare in questo senso, una sorta di insofferenza verso la contraddittorietà del reale.

Kody 24-04-2014 01:23

Re: "Eccesso" di moralità
 
Le pubblicità sono lo specchio della società? Mi pare molto superficiale come pensiero....

Skyler Cavey 24-04-2014 02:27

Re: "Eccesso" di moralità
 
ho capito cosa intendi, in effetti ci sono tante cose "scontate" che in realtà non lo sono per nulla, e che anzi avendo l'umiltà di farsele spiegare da chi su quell'argomento ne sa davvero tanto, si finisca col capire quanto ci si sbagliasse a pensarla in quell'altro modo.

il problema si pone perché la totalità delle persone è ignorante in almeno "qualcosa", nel senso che ignora completamente tutto quello che c'è dietro a quella determinata questione.
E purtroppo il vero problema è che la maggior parte delle persone è anche stupida/arrogante, e non vuole (o non riesce?) a capire le cose nemmeno se gliele spieghi in maniera completa/minuziosa.

se tu vedi del "marcio" in QUALSIASI cosa(ma mi sembrerebbe una situazione molto rara), probabilmente hai un momento di eccessivo stress o simile :pensando:

se invece semplicemente hai la curiosità di capire/approfondire le cose, anche le più banali, perché sai che potrebbero non essere cosi scontate alla fine, direi che non c'è nulla di male, anzi, semplicemente dovresti prenderle come hai detto tu stesso, con più serenità, soprattutto quando ti confronti con altra gente che non vuole/può capirle.

il fatto di sapere di essere nel giusto, dovrebbe cmq rasserenarti , e anche se so che spesso il fatto che gli altri facciano scelte sbagliate influenzi negativamente anche te la tua vita e tutta la società, più di tanto non vale farsi il sangue amaro discutendo con gente "limitata" (che non riesce a cambiare opinione, magari perché sono 20-30-50 anni che ha questa sua "certezza" ed è più facile rifiutare la verità anche quando te la servono davanti, piuttosto che pensare che per una vita intera si abbia vissuto sbagliando, pensando bianco di una cosa quando in realtà era nero o viceversa...)

utopia? 24-04-2014 10:39

Re: "Eccesso" di moralità
 
all'autore del tread:
spesso mi sembra che la superficialità, più che una cosa volontaria, è una cosa che vien da sè
comportamenti di circostanza appresi e seguiti senza chiedersi troppo cosa quei comportamenti possano significare oltre il loro semplice svolgersi

il condannare il lavoro nero e poi essere i primi ad accettarlo perchè altrimenti si è tagliati fuori
il condannare l'omosessualità ma fare sempre i bravi con gli omosessuali per dimostrare che non si è cattive persone
il chiedere la grazia ai santi e mostrarsi bravi cristiani per poi bestemmiare il buon dio come se nulla fosse per sfogarsi d'ogni piccolo nervosismo
il condannare un governo per poi rivotare lo stesso governo
il fare buon viso a cattivo gioco per essere ben accettati dalla società
...
il condannare la superficialità per poi essere se stessi superficiali...e a questo punto potremmo chiederci cos'è la superficialità
ma si è così abituati all' "agire tanto pensare poco" che riflettere su cosa sia la superficialità suppongo verrà considerata una questione "da filosofi" che non può che "far perdere tempo" a chi "ha ben altro da fare che pensare a queste cose"

ed ecco che la superficialità si viene a creare perchè si pensa ad avere, ad "acquisire" determinati comportamenti senza mai chiedersi cosa quei determinati comportamenti stessi possano significare, dimostrare, rappresentare, eccetera

suppongo quest'ultima cosa che ho detto sia comunque considerabile ambigua, dato che i nostri comportamenti vengon fuori da una quantità tale di fattori che neanche chi più riflette sui propri comportamenti potrebbe venire a conoscenza della "percentuale" di "volontarietà" e "consapevolezza" presente in quegli stessi comportamenti...
ma, semplicisticamente, la metterei così

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1276856)
Le pubblicità sono lo specchio della società? Mi pare molto superficiale come pensiero....

i pubblicitari vengono addestrati a prendere in giro la gente facendogli credere che una cotoletta possa portare la felicità
ora, se "profondi studi" han portato i pubblicitari a giungere a conclusioni del genere...suppongo delle due l'una: o i pubblicitari vivono su vivalapappalandia, o la società sta messa proprio male

Bluevelvet93 24-04-2014 11:17

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1276856)
Le pubblicità sono lo specchio della società? Mi pare molto superficiale come pensiero....

Ho parlato di media in generale e non di pubblicità, ma comunque vale anche per quella. Guarda ad esempio le pubblicità sui profumi da uomo o le lamette da barba in cui c' è spesso un tizio virile, arrogante, incentrato sulla prestazione e pieno di figa. Insomma lo stereotipo del "vero uomo". Poi magari avrò esagerato nell' affermazione ma neanche tanto visto che dietro agli slogan pubblicitari c' è sempre una logica per suscitare determinate cose nello spettatore.
Quote:

Originariamente inviata da Skyler Cavey (Messaggio 1276869)
ho capito cosa intendi, in effetti ci sono tante cose "scontate" che in realtà non lo sono per nulla, e che anzi avendo l'umiltà di farsele spiegare da chi su quell'argomento ne sa davvero tanto, si finisca col capire quanto ci si sbagliasse a pensarla in quell'altro modo.

il problema si pone perché la totalità delle persone è ignorante in almeno "qualcosa", nel senso che ignora completamente tutto quello che c'è dietro a quella determinata questione.
E purtroppo il vero problema è che la maggior parte delle persone è anche stupida/arrogante, e non vuole (o non riesce?) a capire le cose nemmeno se gliele spieghi in maniera completa/minuziosa.

se tu vedi del "marcio" in QUALSIASI cosa(ma mi sembrerebbe una situazione molto rara), probabilmente hai un momento di eccessivo stress o simile :pensando:

se invece semplicemente hai la curiosità di capire/approfondire le cose, anche le più banali, perché sai che potrebbero non essere cosi scontate alla fine, direi che non c'è nulla di male, anzi, semplicemente dovresti prenderle come hai detto tu stesso, con più serenità, soprattutto quando ti confronti con altra gente che non vuole/può capirle.

il fatto di sapere di essere nel giusto, dovrebbe cmq rasserenarti , e anche se so che spesso il fatto che gli altri facciano scelte sbagliate influenzi negativamente anche te la tua vita e tutta la società, più di tanto non vale farsi il sangue amaro discutendo con gente "limitata" (che non riesce a cambiare opinione, magari perché sono 20-30-50 anni che ha questa sua "certezza" ed è più facile rifiutare la verità anche quando te la servono davanti, piuttosto che pensare che per una vita intera si abbia vissuto sbagliando, pensando bianco di una cosa quando in realtà era nero o viceversa...)

Però per "qualsiasi cosa" intendevo dire che poteva valere potenzialmente per un modo di vestire, per un atteggiamento, per una frase e così via, non che in ogni cosa ci vedo sempre il male.
Quote:

Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1276951)
all'autore del tread:
spesso mi sembra che la superficialità, più che una cosa volontaria, è una cosa che vien da sè
comportamenti di circostanza appresi e seguiti senza chiedersi troppo cosa quei comportamenti possano significare oltre il loro semplice svolgersi

il condannare il lavoro nero e poi essere i primi ad accettarlo perchè altrimenti si è tagliati fuori
il condannare l'omosessualità ma fare sempre i bravi con gli omosessuali per dimostrare che non si è cattive persone
il chiedere la grazia ai santi e mostrarsi bravi cristiani per poi bestemmiare il buon dio come se nulla fosse per sfogarsi d'ogni piccolo nervosismo
il condannare un governo per poi rivotare lo stesso governo
il fare buon viso a cattivo gioco per essere ben accettati dalla società
...
il condannare la superficialità per poi essere se stessi superficiali...e a questo punto potremmo chiederci cos'è la superficialità
ma si è così abituati all' "agire tanto pensare poco" che riflettere su cosa sia la superficialità suppongo verrà considerata una questione "da filosofi" che non può che "far perdere tempo" a chi "ha ben altro da fare che pensare a queste cose"

ed ecco che la superficialità si viene a creare perchè si pensa ad avere, ad "acquisire" determinati comportamenti senza mai chiedersi cosa quei determinati comportamenti stessi possano significare, dimostrare, rappresentare, eccetera

suppongo quest'ultima cosa che ho detto sia comunque considerabile ambigua, dato che i nostri comportamenti vengon fuori da una quantità tale di fattori che neanche chi più riflette sui propri comportamenti potrebbe venire a conoscenza della "percentuale" di "volontarietà" e "consapevolezza" presente in quegli stessi comportamenti...
ma, semplicisticamente, la metterei così

Appunto, il problema è che spessissimo non ci si rende conto di alcune cose perchè sono automatiche e banali, non rendendosi magari conto di altro.

QuantumGravity 24-04-2014 12:38

Re: "Eccesso" di moralità
 
Tutto vero, ma appunto, adesso "cosa si fa?"
Quello spirito che sta alla base degli atteggiamenti di superficialità che disprezzi, potrebbe risultare da un'effettiva bassezza, che tuttavia ha origine da quell'orizzonte che è lo stesso in cui si muove la società intera.
Quindi ripeto, ora cosa si fa?
Le possibilità alla fine si riducono a due, o si sta dentro o si sta fuori a uno stato di cose, perché rimanere nel mezzo e rendersene conto, porta inevitabilmente a contraddizioni, a dubbi, sensi di colpa e conseguentemente alla perdita del senso di ciò che si fa.
La maggior parte della "gente" è soltanto un pallido riflesso altrui, porta avanti valori e idee preconfezionati senza mai metterli in discussione, ha deciso di accontentarsi di quanto gli viene "offerto", di quanto altri hanno deciso che è in loro possibilità di raggiungere, "questa però è mediocrità: per quanto sia chiamata moderazione".

La mia domanda resta questa: adesso cosa si fa?
Gli eremiti? I poeti, come suggerisce Dedalus? O si torna con "i piedi per terra" come ha detto Noriko?
Io in questo dilemma mi sono praticamente distrutto, perché da una parte odio lo stato di cose in cui mi trovo a vivere, stare con i piedi per terra mi opprime, mi svilisce e mi svuota, ho bisogno di volare, ma dall'altro mi odio profondamente e credo che la nostra insoddisfazione spesso sia più insoddisfazione di noi stessi che non del mondo fuori di noi e questo metterebbe in una luce diversa i nostri pensieri e la "profondità" che asseriamo di avere, sarebbe solo un ripiego, una mascherata che non avremmo fatto in altre circostanze.

utopia? 24-04-2014 12:48

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1277073)
Tutto vero, ma appunto, adesso "cosa si fa?"
Quello spirito che sta alla base degli atteggiamenti di superficialità che disprezzi, potrebbe risultare da un'effettiva bassezza, che tuttavia ha origine da quell'orizzonte che è lo stesso in cui si muove la società intera.
Quindi ripeto, ora cosa si fa?
Le possibilità alla fine si riducono a due, o si sta dentro o si sta fuori a uno stato di cose, perché rimanere nel mezzo e rendersene conto, porta inevitabilmente a contraddizioni, a dubbi, sensi di colpa e conseguentemente alla perdita del senso di ciò che si fa.
La maggior parte della "gente" è soltanto un pallido riflesso altrui, porta avanti valori e idee preconfezionati senza mai metterli in discussione, ha deciso di accontentarsi di quanto gli viene "offerto", di quanto altri hanno deciso che è in loro possibilità di raggiungere, "questa però è mediocrità: per quanto sia chiamata moderazione".

La mia domanda resta questa: adesso cosa si fa?
Gli eremiti? I poeti, come suggerisce Dedalus? O si torna con "i piedi per terra" come ha detto Noriko?
Io in questo dilemma mi sono praticamente distrutto, perché da una parte odio lo stato di cose in cui mi trovo a vivere, stare con i piedi per terra mi opprime, mi svilisce e mi svuota, ho bisogno di volare, ma dall'altro mi odio profondamente e credo che la nostra insoddisfazione spesso sia più insoddisfazione di noi stessi che non del mondo fuori di noi e questo metterebbe in una luce diversa i nostri pensieri e la "profondità" che asseriamo di avere, sarebbe solo un ripiego, una mascherata che non avremmo fatto in altre circostanze.

anch'io penso a volte che chi se ne sta fuori non sia per natura ma magari per acquisizione dovuta ad insoddisfazione di qualcosa
però ci son molti insoddisfatti che stanno dentro "tranquillamente"
quindi non reggerebbe l'ipotesi d'una qualche maschera

a meno che non ci si copre col "pensiero libero" per sentirsi "superiori alla massa relativamente sottomessa"
ma non regge neanche questo, se consideriamo che in genere chi la pensa così è perchè quel qualcuno vorrebbe, solitamente, il bene di tutti e non solo per se stesso

Bluevelvet93 24-04-2014 13:05

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1277073)
Tutto vero, ma appunto, adesso "cosa si fa?"
Quello spirito che sta alla base degli atteggiamenti di superficialità che disprezzi, potrebbe risultare da un'effettiva bassezza, che tuttavia ha origine da quell'orizzonte che è lo stesso in cui si muove la società intera.
Quindi ripeto, ora cosa si fa?
Le possibilità alla fine si riducono a due, o si sta dentro o si sta fuori a uno stato di cose, perché rimanere nel mezzo e rendersene conto, porta inevitabilmente a contraddizioni, a dubbi, sensi di colpa e conseguentemente alla perdita del senso di ciò che si fa.
La maggior parte della "gente" è soltanto un pallido riflesso altrui, porta avanti valori e idee preconfezionati senza mai metterli in discussione, ha deciso di accontentarsi di quanto gli viene "offerto", di quanto altri hanno deciso che è in loro possibilità di raggiungere, "questa però è mediocrità: per quanto sia chiamata moderazione".

La mia domanda resta questa: adesso cosa si fa?
Gli eremiti? I poeti, come suggerisce Dedalus? O si torna con "i piedi per terra" come ha detto Noriko?
Io in questo dilemma mi sono praticamente distrutto, perché da una parte odio lo stato di cose in cui mi trovo a vivere, stare con i piedi per terra mi opprime, mi svilisce e mi svuota, ho bisogno di volare, ma dall'altro mi odio profondamente e credo che la nostra insoddisfazione spesso sia più insoddisfazione di noi stessi che non del mondo fuori di noi e questo metterebbe in una luce diversa i nostri pensieri e la "profondità" che asseriamo di avere, sarebbe solo un ripiego, una mascherata che non avremmo fatto in altre circostanze.

Cosa dovrei fare? Come già detto in precedenza, cercare di migliorare la mia vita ma è difficilissimo, altrimenti non sarei iscritto in questo forum. Ovviamente tali pensieri che mi creano disagio sono collegati alla mia condizione attuale e come dici tu è più un' insoddisfazione con sè stessi, altrimenti dubito che mi farei tutte queste pippe, anzi, probabilmente sarei come uno dei tanti che critico. Il fatto è che come ho detto prima non sono ragionamenti privi di fondamento e quindi non posso neanche dire "vabbè, è solo colpa mia, chi se ne frega".

QuantumGravity 24-04-2014 13:37

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1277088)
però ci son molti insoddisfatti che stanno dentro "tranquillamente"
quindi non reggerebbe l'ipotesi d'una qualche maschera

a meno che non ci si copre col "pensiero libero" per sentirsi "superiori alla massa relativamente sottomessa"
ma non regge neanche questo, se consideriamo che in genere chi la pensa così è perchè quel qualcuno vorrebbe, solitamente, il bene di tutti e non solo per se stesso

Non so dire le ragioni degli altri sinceramente; ho già molte difficoltà a individuare le mie :)

Quote:

Originariamente inviata da Bluevelvet93 (Messaggio 1277105)
Cosa dovrei fare? Come già detto in precedenza, cercare di migliorare la mia vita ma è difficilissimo, altrimenti non sarei iscritto in questo forum. Ovviamente tali pensieri che mi creano disagio sono collegati alla mia condizione attuale e come dici tu è più un' insoddisfazione con sè stessi, altrimenti dubito che mi farei tutte queste pippe, anzi, probabilmente sarei come uno dei tanti che critico. Il fatto è che come ho detto prima non sono ragionamenti privi di fondamento e quindi non posso neanche dire "vabbè, è solo colpa mia, chi se ne frega".

No ma non era una domanda rivolta specificamente a te, l'ho buttata lì così, nell'etere; :) No non sono affatto ragionamenti privi di fondamento, li condivido anche io, come ho detto; ed è questo che rende la cosa un tormento, un'antinomia senza fine. Da una parte l'insoddisfazione del mondo e dall'altra l'insoddisfazione di sé: dove trovare rifugio?
Migliorare la vita, significa migliorare se stessi prima di tutto, immagino; ma questo non prelude alla risoluzione del problema di cui hai scritto all'inizio della superficialità e mediocrità dilaganti tra le persone.

Bluevelvet93 24-04-2014 13:45

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1277130)
Non so dire le ragioni degli altri sinceramente; ho già molte difficoltà a individuare le mie :)


No ma non era una domanda rivolta specificamente a te, l'ho buttata lì così, nell'etere; :) No non sono affatto ragionamenti privi di fondamento, li condivido anche io, come ho detto; ed è questo che rende la cosa un tormento, un'antinomia senza fine. Da una parte l'insoddisfazione del mondo e dall'altra l'insoddisfazione di sé: dove trovare rifugio?
Migliorare la vita, significa migliorare se stessi prima di tutto, immagino; ma questo non prelude alla risoluzione del problema di cui hai scritto all'inizio della superficialità e mediocrità dilaganti tra le persone.

Il problema sta nel come affronto la cosa, potrei tranquillamente continuare a vedere il marcio senza farmi eccessivi problemi, adesso invece non ce la faccio proprio, sentendomi coinvolto emotivamente.

Josef K. 24-04-2014 13:52

Re: "Eccesso" di moralità
 
Non cercare di controllare tutto questo. In questo periodo hai bisogno di sfogarti, di reclamare anche semplicemente tra te e te quello dal quale stai prendendo le distanze. Più lo lasci correre, più facilmente te ne libererai. E' un periodo, passerà come tutto il resto, un po' di coscienza critica e di sana incazzatura non hanno mai ucciso nessuno^^

Bluevelvet93 24-04-2014 13:56

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 1277145)
Non cercare di controllare tutto questo. In questo periodo hai bisogno di sfogarti, di reclamare anche semplicemente tra te e te quello dal quale stai prendendo le distanze. Più lo lasci correre, più facilmente te ne libererai. E' un periodo, passerà come tutto il resto, un po' di coscienza critica e di sana incazzatura non hanno mai ucciso nessuno^^

Sì, ma qua finisce un problema e ne escono fuori altri due:miodio: E' proprio la base che non è solida.

QuantumGravity 24-04-2014 14:03

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 1277145)
Non cercare di controllare tutto questo. In questo periodo hai bisogno di sfogarti, di reclamare anche semplicemente tra te e te quello dal quale stai prendendo le distanze. Più lo lasci correre, più facilmente te ne libererai. E' un periodo, passerà come tutto il resto, un po' di coscienza critica e di sana incazzatura non hanno mai ucciso nessuno^^

Ma si torna sempre lì, se il "tra te e te" è un rapporto insicuro, instabile, di bassa autostima, o addirittura di odio? Se prima ancora del mondo dubiti di te stesso? Se sei tu il marcio, come fai a trascenderti?

Noriko 24-04-2014 14:59

Re: "Eccesso" di moralità
 
Sono idee un po' ossessive quelle che hai, prova a importi di non pensarci per almeno cinque minuti poi successivamente aumenti i tempi, sempre molto gradualmente.

utopia? 24-04-2014 17:22

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1277181)
Sono idee un po' ossessive quelle che hai, prova a importi di non pensarci per almeno cinque minuti poi successivamente aumenti i tempi, sempre molto gradualmente.

non pensarci?
è un fatto che trovi dappertutto
puoi non pensarci in uno stato "non stimolato", ma un qualsivoglia stimolo esterno ti farà tornare poi quelle constatazioni alla mente

Calla screziata 24-04-2014 18:06

Re: "Eccesso" di moralità
 
Non la morale, ma l'etica.

Noriko 24-04-2014 19:03

Re: "Eccesso" di moralità
 
Quote:

Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1277315)
non pensarci?
è un fatto che trovi dappertutto
puoi non pensarci in uno stato "non stimolato", ma un qualsivoglia stimolo esterno ti farà tornare poi quelle constatazioni alla mente

Può sembrare banale lo so, ma se questi pensieri ricorrenti non sono ancora molto seri si possono almeno un po' arginare.
Diverso se queste ossessioni diventano troppo intrusive con scarsa consapevolezza.

Comunque quello che ti ho detto me l'ha aveva suggerito una psicologa ...

Come al solito sono suggerimenti che possono funzionare oppure fallire, questo può dipendere dalla gravità, dal momento più adatto e se c'è uno stato depressivo o altro.

Parlarne delle varie possibilità e altro mi sembra la strada migliore.


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