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Fede (la mia esperienza)
Attenzione, se non siete in vena di spiritualità, di riflessioni teologiche e cercate un topic leggero questo topic non fa per voi, affrettatevi ad uscire. :D
Questo è un topic rivolto agli atei (ma anche ai non atei) siete sempre stati atei o lo siete diventati con il tempo? Da piccoli credevate? E cosa è che vi ha fatto allontanare dalla fede in Dio? C'è Qualcuno di voi che si professava ateo e poi ha avuto una sorta di riscoperta della fede? Qualche evento che gli ha fatto tornare la fede? A me è successo, vi racconto in "breve" la mia esperienza, anche se io trovo che la fede sia qualcosa di molto intimo che non bisogna raccontare. Io da piccola ero molto credente, ero cattolica, sono cresciuta a contatto con ambienti eclesiastici, con suore, preti, andavo all'asilo in una specie di convento e poi per molti anni, fino quasi alla terza media ho frequentato una specie di gruppo di salesiani. Finite le scuole medie mi sono allontanata dal cattolicesimo e dalla fede, non so neanche io perchè, forse perchè iniziavano i primi problemi sociali e io mi sentivo in qualche modo arrabbiata con la figura di Dio che non sembrava interessarsi a me, mi sentivo abbandonata e ignorata da quel Dio che amavo tanto ma che non si palesava a me quando io gli chiedevo aiuto. (ragionamenti che ora ritengo infantili) Quindi ho iniziato ad allontanarmi molto da Dio e dalla fede, ho iniziato a disprezzare coloro che invece erano credenti, che andavano in chiesa, gli ridevo dietro letteralmente:sarcastico: perchè pensavo fossero degli idioti, ma comunque avevo sempre una sorta di rispetto e timore reverenziale per le figure sacre. Quando entravo in chiesa mi sentivo in soggezione e spesso indegna di essere li, non riuscivo davvero ad entrare più in una chiesa perchè mi sentivo fuori posto, "osservata e giudicata", un comportamento un pò strano per una che si professa non credente no? Come fa una persona ad avere timore e rispetto per una cosa in cui non crede? Ho iniziato ad interessarmi anche ad altri tipi di spiritualità, a leggere libri sull'esoterismo ecc. Poi successe una cosa particolare che non starò qui a raccontarvi perchè è una cosa molto intima e personale e da li ho riscoperto la fede. Magari è stata solo una mia reazione psicologica,ma da quel giorno è stato un crescendo nella fede. Se prima non pensavo mai a Dio, ora il mio pensiero andava spesso a Lui durante la giornata e mi sentivo meglio quando ci pensavo, mi sentivo protetta, non mi sentivo più triste, non mi sentivo più sola, non ero più depressa, mi sentivo rinata. Ora sono Cristiana non cattolica , ho trovato il mio equilibrio spirituale, e questo mi rende anche serena nella vita di tutti i giorni. La fede mi ha aiutato molto a guarire dalla depressione. Non crediate che io sia una bigotta che crede in Cristo perchè gli è stato inculcato, io prima di trovare nel cristianesimo la mia fede ho girato in lungo e in largo tutte le religioni possibili e immaginabili, anche l'esoterismo, ecc, ecc, quindi non sono una bigotta che crede perche gli e stato inculcato. E voi? qualè la vostra esperienza con la fede? |
Re: Fede (la mia esperienza)
credo in un essere creatore di cui noi siamo delle parti ma non credo nelle religioni usate per dividere e controllare gli uomini.
edit: aggiungo che credo nella reincarnazione |
Re: Fede (la mia esperienza)
Un tempo io ero molto credente e praticavo la religione cattolica, poi lentamente ho capito che probabilmente dio non esiste e sono diventato agnostico. Oggi non credo in dio e so che è altamente improbabile che ci sia un creatore del mondo e di tutti noi, la cosa non regge proprio e mi sento stupido a crederci ancora. Comprendo l'esigenza di chi crede però io non ci riesco più, negli ultimi tempi del mio "periodo cristiano" sapevo che mi stavo solo prendendo in giro. Non ci credevo più e penso che quasi nessuno ci creda veramente. Le persone si disperano quando muore qualcuno a loro caro perchè dentro di loro lo sanno che quando si muore si muore e non c'è nessuna vita eterna o altre cose simili. Non cerco di scristianizzare mai nessuno nella mia vita perché da agnostico vengo preso per uno che non vale niente come persona e vengo criticato e non voglio che questo succeda ad altri.
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Re: Fede (la mia esperienza)
Sono ateo da un bel po' di tempo ormai. Quando ero piccolo credevo in Dio (o meglio, mi lasciavo trasportare dagli altri che ci credevano), ma passata una certa età ho iniziato a dubitarne.
Credo che se esistesse dovrebbe dare un bel po' di spiegazioni. |
Re: Fede (la mia esperienza)
E' bella la tua testimonianza Stefania...sono contento che tu stia meglio...Voglio dire: perché stare così male?
Io da piccolo ero cristiano; feci naturalmente la comunione e la cresima, e andavo spesso in chiesa, a messa, soprattutto perché, cosa strana, lo trovavo un luogo rilassante. Andando avanti con la mia vita, benché io sia molto giovane, e leggendo molto, interessandomi di filosofia e di altre discipline, alla luce anche del mio fortissimo interesse per la filosofia buddista, che non è una sorta di esoterismo bensì di empirismo, almeno per quanto riguarda lo zen, ho smesso di credere in Dio come lo credevo da bambino, quando pensavo che fosse una sorta di macchina a gettoni da approcciarsi all'esterno, magari confessando desideri e pensieri. Credo che l'immagine di Dio sia una sorta di proiezione della nostra mente, un'immaginazione astratta che proiettiamo in un al di là da noi stessi creati, per paura di ammettere di fronte a noi stessi che questa vita è l'unica vita ed essa dovrebbe essere vissuta fino in fondo, con consapevolezza e forza. Non sarebbe più bello il mondo se invece di guardare il cielo guardassimo un più la terra? Questa idea di Dio, benché a livello individuale possa essere d'aiuto, e di conforto, perché non fa sentire soli, a livello sociale, nella storia del mondo, sappiamo tutti quanti divisioni e morti a creato. Del resto l'idea che esista un Dio guardone che ci spia tutti dall'alto è stata un'idea tipicamente cristiana, sviluppatasi nell'autoreferenzialità di questa religione, e non concorda affatto con altre visioni del mondo: come quella taoista, ad esempio, tipicamente cinese, secondo il quale la vita stessa è spinta da questa energia senza nome e senza forma che porta a compimento tutte le cose...Naturalmente questo principio non si può nominare chiamandolo Dio, bensì è un qualche cosa che ci riguarda tutti, a cominciare dalla struttura misteriosa, benché spiegabile dal punto di vista biologico, dei nostri corpi... In poche parole: credo proprio di essere agnostico... Ma rispetto tantissimo chi crede: mia madre, al quale voglio una vagonata di bene, crede in Dio, in Gesù e compagnia varia, tanto che nella sua bacheca di fb condivide sempre immagini dei santi e di Gesù. Pure mia zia crede...be, lei è un po' fanatica... Detto questo, credo che noi abbiamo qualche problema ad accettare la meravigliosa casualità della vita...e la sua affascinante gratuità, il suo essere proprio così...l'unica da vivere... La parola Dio ci solleva da questo problema... |
Re: Fede (la mia esperienza)
Tra gli svariati tentativi di farmi socializzare ci fu anche, avevo circa 14 anni, quello di farmi frequentare gruppi di ragazzi e ragazze "di chiesa". Scoprii così una gran manica di bigotti, falsi e ipocriti*, peggio delle peggio persone che mi causavano i problemi che avrei dovuto risolvere frequentandoli.
Quindi chiusi con la chiesa e poco più tardi anche con la religione a scuola, mandai all'inferno il prof di religione, che era un prete, nel momento in cui lui ci spediva i divorziati ( e io figlia di genitori separati). Non credo a niente, non sono per nulla una persona spirituale, l'unica mia fede è la scienza. *Non si vuole offendere nessun frequentatore di chiesa, non è una generalizzazione, so bene che ci sono anche persone oneste e buone, a loro va tutto il mio rispetto. Purtroppo quelle che ho incontrato io erano gentaglia, le si possono aggiungere alle cause della mia sociofobia. |
Re: Fede (la mia esperienza)
Da piccolo ero unicamente affascinato dalla figura di Gesù Cristo, per tutto ciò che simboleggiava, l'amore senza differenze, la bontà, la gentilezza, il sacrificio etc etc
Con il tempo e l'apatia, ho perso interesse. Ora mi definisco agnostico, seguo altre teorie, per il momento ho smesso di farmi domande sul divino, cerco qualcosa di differente, come ad esempio la creazione e l'evoluzione dell'essere umano, ancora misteriosa checché se ne dica. |
Re: Fede (la mia esperienza)
E' un discorso complicatissimo.
Iniziai ad avere la fede molti anni fa. Ma sono passato da una crisi all'altra. Da una setta all'altra. Da una religione all'altra. Adesso sono molto più forte, perchè ho trovato la mia sistemazione. Quello a cui ho sempre creduto in cuor mio. Ma questo è un discorso sul quale non mi dilungo mai in forum che non siano religiosi, perchè troppo profondo. Diciamo che questo è il succo. |
Re: Fede (la mia esperienza)
personalmente dopo aver sperimentato il "con" e il "senza" Dio posso affermare che con Dio si vive decisamente molto meglio, vi vede e si affronta la vita in modo diverso, non è che si diventa supereroi o migliori degli altri, ma tutto assume una visione diversa, ogni cosa è come se va al suo posto ... si potrebbero fare mille discussioni e teorie senza arrivare a nulla, sono percorsi che ognuno di noi deve fare in modo diverso, però a chi è indeciso consiglio fortemente di provare e insistere, e non abbattersi anche se viene voglia di mollare tutto, i risultati si vedranno, li sperimenterete su voi stessi, e non saranno semplici "opinioni".
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Io da ragazzino ci credevo molto,poi col tempo sempre meno perchè mi sono accorto che tutto con la logica e la scienza è spiegabile e poi seriamente quale dio creerebbe un'individuo a sua immagine e somiglianza per poi abbandonarlo a se stesso e farlo soffrire nei modi più disparati e fantasiosi?(basti pensare al numero di malattie atroci che esistono)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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se una cosa non la cerchi non la puoi mai trovare, per certi versi è simile a quello che succede a noi fobici, non possiamo avere una vita sociale se non usciamo mai di casa e non interagiamo con nessuno ... così ricercare Dio |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Credo in Dio e sono Cristiano Cattolico.
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Re: Fede (la mia esperienza)
Premettendo che sono agnostico, credo che il 90% dei giovincelli che affermano di essere atei lo siano solo per moda, perché non sono in grado di pensare con la propria testa e di ritrovare la propria spiritualità.
È così importante dimostrare l'esistenza di Dio per crederci? I bambini credono a Babbo Natale, eppure non esiste, ma la loro credenza li rende felici, li illude anche, sì, ma sono comunque felici. Che male c'è ad illudersi? Per affrontare la vita bisogna illudersi, altrimenti si soffre soltanto. |
Re: Fede (la mia esperienza)
per fortuna ho abbastanza fede, anche se il cammino è ancora lunghissimo, la fede è un dono ma va anche coltivato, bisogna sempre cercare, capire, ascoltare e pregare, la fede non migliora gli eventi della vita, ma aiuta a viverli nel modo giusto :applauso:
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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I religiosi credono in Dio, ricevono doni da qualcuno che NON è Dio, ma sono felici perché credono di averli ricevuti da Dio. (I doni li ricevi anche da Dio [anche se non lo sono], ma solo se ci credi veramente, perché apprezzerai delle cose che riterrai doni di Dio, come la vita stessa nella maggior parte delle religioni.) |
Re: Fede (la mia esperienza)
Un tempo ero molto credente (pensavo addirittura di diventare sacerdote:D) poi verso i 16 anni ho cambiato idea e ora sono agnostico..
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Altre invece, danno risposte possibili, più complesse, articolate, o più accettabili dalla ragione, ma ovviamente si tratta sempre di ipotesi che uno può accettare o rifiutare, credere o non credere. Lo stesso rifiuto e l'insoddisfazione che hai tu, mi ha portato in passato non a diventare ateo, ma semplicemente a ricercare risposte migliori e più convincenti ... che penso di aver trovato, per ora (in attesa di trovarne altre ancora migliori). Qui però si entra in un campo totalmente soggettivo e non aggiungerò altro, ma se c'è impegno e voglia, ognuno può trovare la sua strada e le sue risposte (fosse anche, dopo aver studiato tutte le possibili spiegazioni o versioni di vari argomenti, un liberatorio e conclusivo: "no, basta, rifiuto tutto e mi affido solo alla scienza"). |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Non credo a nessuna religione, l unica cosa che mi lascia perplesso sono i miracoli. Mi chiedo se i miracoli siano reali o frutto di interpretazioni per spiegare qualcosa di cui non si riesce a dare una spiegazione logica, tra l altro ce gente che si suggestiona facilmente.
Certi racconti di persone che conosco di persona mi lasciano sbigottito, il mio trisnonno dicono sia stato miracolato, il racconto sembra convincente eppure dei dubbi mi rimangono. Cmq di miracoli se ne sente parlare in tutte le religione e allora mi viene da pensare a qualcosa che va oltre la religione. Non sono convinto che non esisti nulla come non sono convinto che esista qualcosa. Per il momento sono alla ricerca.... |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Mi sembra normale che vengano dubbi...sarebbe infantile non averne, solo i bambini si fidano ciecamente di ciò che gli adulti dicono a loro. Quote:
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Se la maggioranza delle persone che la circondano credono in qualcosa è molto probabile che una persona creda a sua volta. Quote:
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Ognuno è libero di credere a ciò che vuole, esistono anche molti laureati in fisica (non saranno tutti ignoranti, no?) credenti, non fanno altro che integrare ciò che hanno appreso al loro credo, magari arricchendo entrambe. |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Io ho bisogno di credere che esista qualcosa che trascenda la normale vita quotidiana. Che trascenda quello che possiamo vedere e toccare con mano...
Da piccolo ho scoperto una cosa. Si muore... Cioè... non è che si può morire se ti sparano / finisci sotto una macchina / ti getti da un aereo senza paracadute. Si muore. Stop Tutti. Prima o poi. La vita finisce. E' stata la cosa più sconvolgente. La rivelazione più profonda che abbia mai avuto. E la più terrorizzante. Il pensiero di tutto il mio essere che svanisca, semplicemente come una lampadina alla quale spengano un interruttore mi riempie di paura. Un terrore folle. Mi terrorizza che sia un fatto inevitabile. Mi terrorizza che non ci sia nulla di più del buio e della linea piatta. Per questo devo credere. Deve esistere qualcosa che trascenda la conoscenza umana, siamo troppo autocoscienti, animali capaci di immaginare (e anche di provare un profondo errore). Voglio credere che esista qualcosa che ci lega, una qualche sorta di consapevolezza che esula da questo piano dell'esistenza. Un destino che perpetui quello che siamo, la nostra autocoscienza in eterno. Perché altrimenti... se siamo solo il frutto di un incidente... di un caso... se davvero prima della nascita e dopo la morte c'è solo il nulla... e i momenti che passiamo su questa terra sono gli unici in cui viviamo, allora tutto questo non ha nessun nessunissimo senso. L'eternità da valore alla vita. Una vita transitoria non ha nessuno scopo e nessun valore a mio parere. Se davvero avessero ragione gli Atei allora avrebbe avuto ragione il marchese DeSade. Quale è lo scopo di perdere tempo nello stare al lavoro, andare a riunioni di condominio, costruire una seggiola, di corteggiare una ragazza... se i minuti che abbiamo sono contati? Meglio prendere tutto quello che si può. Cibo e sesso. Avventandoci gli uni sugli altri prima della fine. Godere il più possibile ardendo come efimere. |
Re: Fede (la mia esperienza)
Ho avuto qualche esperienza a riguardo, ho pure letto la Bibbia e so qualche passo pure a memoria. Soprattutto il Nuovo Testamento sembrava avesse prodotto qualcosa interiormente (sensazione che non si può descrivere facilmente a parole ma solo chi medita può capire..). Ma purtroppo, SOLO QUESTO, non mi è stato sufficiente per andare avanti in QUESTA vita, a risolvere determinati problemi, ecc.. Vivere con la speranza che ci sarà un'altra vita è sicuramente incoraggiante, ma in questo mondo la mia vita è sostanzialmente la stessa di sempre.
Da un Dio, padre amorevole e onnipotente (non quindi un padre umano) ci si aspetta qualcosa di concreto, di forte. Secondo la Bibbia che dovrebbe essere la sua parola, questo Dio ha fatto delle cose strabilianti con le persone di quel tempo, come guarire malati cronici, terminali, moltiplicare il cibo, apparire agli increduli, e anzi stando ad alcune scritture è come se Dio parlasse "faccia a faccia"... Insomma, perchè oggi queste cose non si verificano più sotto gli occhi delle "folle" come avveniva a quei tempi? Può essere che sia tutta un'opera umana creata con altri intenti? |
Re: Fede (la mia esperienza)
io sono cattolico cristiano, e voglio raccontarvi una piccola storiella, avevo uno zio malato terminale, stava a letto senza forze e noi tutti aspettavamo la sua morte, mia madre e la moglie erano vicino a lui proprio un attimo prima che morisse, mio zio aveva un viso sofferente ma ad un tratto alzò gli occhi al cielo, fece un gran sorriso, il suo volto si illuminò di gioia e spirò. Mio zio è in paradiso che ci crediate o no.
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Re: Fede (la mia esperienza)
Credo solo nella scienza, preferisco spiegazioni semplici che non introducano nuovi elementi non necessari (rasoio di occam), inoltre non mi piacciono i dogmi quindi la fede non fa per me.
Fedeli e atei li considero sullo stesso piano se sono veramente convinti delle loro idee, li evito entrambi. Tra le due possibilità preferisco credere al chaos, che esistiamo per una serie di coincidenze e la vita non abbia alcun significato cosicché non debba preoccuparmi di darle un significato o di una vita eterna. Il pensiero di una vita eterna mi spaventa, ad un certo punto tutto deve finire (anche per mia mano, volendo :(). Quote:
A questa e altre domande -perché esiste la sofferenza? - come possiamo avere il libero arbitrio se Dio è onnipotente ? - problemi sul fatto che "onnipotente" è di per se una contraddizione..., probabilmente ogni vero credente ha la sua risposta, le "teorie" che ho sentito comprendono (le riporto a titolo informativo/teorico perché mi piacciono paradossi e indovinelli, non per denigrarle o sfotterle, se qualcuno ne aggiunge altre le leggo volentieri)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Milo Io non ho questo tipo di risposte purtroppo, pero posso dirti che secondo me il concetto di punire non fa parte di Dio, non dobbiamo pensare che Dio voglia punirci ma che voglia piutosto darci uno strumento per cercare di crescere,diciamo cosi, a livello interiore. La sofferenza non e solo negativa, dipende da che punto di vista la guardi, gli asceti per esempio usano la sofferenza e la privazione per per crescere nella spiritualità. Soffrire fa riflettere, guardarsi dentro, uno che non ha mai conosciuto il dolore non può capire quali sono davvero le cose importanti nella vita. Io non pretendo che tutti accettino la sofferenza, nemmeno io la accetto e cerco di evitarla mica so scemaXD, ma se mi chiedi quale e secondo me il significato della sofferenza e del dolore io ti do questa risposta.
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Re: Fede (la mia esperienza)
La mia esperienza è particolare.
Da piccolo mi sono allontanato presto dalla fede perchè di fatto l'unico contatto con la religione lo avevo tramite un gruppo di catechiste il cui unico intento era insegnarci a memoria delle formulette preconfezionate il più presto possibile. Io già da allora mi ponevo delle domande a cui nessuno sembrava in grado di dare risposte. Aggiungeteci il mio senso di isolamento: non partecipavo ai raduni dei boy-scout, per cui mi sentivo un estraneo..insomma dopo la comunione ho mollato la messa domenicale perchè non capivo che senso avesse continuare ad andarci solo per partecipare ad un rito sempre uguale, di cui, per altro, NESSUNO MI AVEVA SPIEGATO IL VERO SENSO.. La mia vita infelice mi ha poi fatto allontanare dall'idea dell'esistenza di Dio. Ma la faccenda si è complicata in seguito: ho avuto un esperienza col paranormale (descritta in precedenza su questo forum) che ha scosso le mie convinzioni. Non posso però onestamente dire che abbia adesso un rapporto chiaro con la religione. Sono sicuro che Dio esista, ma mi rimane difficile frequentare la chiesa. Penso che debba fare ancora un percorso di fede. Rimangono aperte molte domande. E soprattutto, non sono sicuro che mi convenga che Dio esista. L'idea che io dopo una vita infelice, debba pure pagare per i miei errori e le mie meschinità, i miei momenti di egoismo e vigliaccheria non mi entusiasma per niente. Il nulla dopo tutto conviene di più. Forse se riuscissi a diventare una persona migliore quindi, anche il mio rapporto con la religione cambierebbe. Attualmente le rare volte che vado in chiesa, mi sento di recitare una parte. Poi certo, ci sono anche le considerazioni che hanno già fatto altri: che me ne faccio di un Dio che si nasconde? E' insomma un po' difficile avere un rapporto con una entità che non si può vedere, che ti lascia compiere i tuoi errori, e il cui unico ruolo sembra essere quello di farti da giudice dopo la morte.. Mi è insomma poco chiaro il modo in cui Dio interviene nelle faccende umane..d'accordo rispettare il libero arbitrio, ma allora la provvidenza cosa significa? Cioè o non intervieni mai oppure se intervieni in che modo lo puoi fare, senza appunto interferire con la nostra libertà? e soprattutto perchè a volte aiuta le persone e a volte no? E in cosa consiste questo aiuto? ecc.. |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
da piccola ero credente.
O almeno, son cresciuta con genitori che credevano e quindi mi hanno inculcato la cosa come ovvia. A scuola c'era l'ora di religione, e poi il catechismo. Insomma, se da piccoli si indottrina a qualcosa, si da per scontato che questa cosa esista. Ma ricordo chegià avevo dei dubbi verso i 10 anni, e i miei mi obbligarono a far la comunione contro il mio volere ( con la bellissima frase :"la fanno tutti, poi che devono pensare gli altri bambini?" ). Da allora mi venne un'insofferenza notevole e mi allontanai progressivamente. Con la maturità, e con l'avvento di internet, ho potuto sostituire il dogma imposto del "esiste, è ovvio" con il " ma mi hanno preso per il sedere tutti questi anni?". Ora son totalmente atea. So della non esistenza di dio, di gesù, della madonna, dello spirito santo. So che la bibbia è un libro a tratti horror e pieno di cattiverie incredibili scritto da uomini per cui all'epoca scrivere certe atrocità era naturale. So che la chiesa campa sulla fede della gente e predica la non tolleranza verso il diverso e chiede una vita di divieti ( siccome già la vita è una cosa facile ) e di rispetto di regole imposte da un libro scritto da società arretrate. Non capisco bene come si faccia a credere in qualcosa di cui non si ha alcuna prova, solo perchè qualcuno da piccolo ci ha detto che quella cosa esiste. Se fossimo cresciuti con un'educazione atea, adesso a nessuno verrebbe in mente di credere a qualcosa di superiore. Non so, mi par tutto stranissimo. |
Re: Fede (la mia esperienza)
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