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QuantumGravity 14-03-2014 13:30

Come si produce il cambiamento?
 
Ispirato da questo post
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 1251820)
Quello che produce cambiamento, non è la conoscenza razionale, ma il fatto di parlarne, fisicamente, con qualcuno.

Secondo voi "come avviene il cambiamento?" In che modo devono essere assimilate le informazioni al fine di integrarle in noi, nelle strutture più profonde, si da renderle utilizzabili concretamente nei comportamenti, nella dinamica dei pensieri, in modo automatico, senza mediazioni, senza ricerche mnemoniche? Perché il fatto di essere a conoscenza di una particolare cosa, non implica anche il fatto di "possederla" realmente, di poterla cioè sfruttare direttamente? Quando leggo un libro in cui magari c'è un particolare passo significativo che riesce a rivelarmi qualcosa di essenziale e riesco a coglierlo, lo sento fisicamente e credo di introiettarlo, in realtà questa "apertura" :interrogativo: non dura molto tempo e si dissolve presto proseguendo nella lettura, dando l'impressione di aver già dimenticato. L'esempio degli effetti del fuoco dovrebbe chiarire; cioè se non conoscessi questo fenomeno è più facile che il mio atteggiamento nei suoi confronti, il cambiamento, si produca in me dopo averne letto le proprietà o invece dopo aver vissuto l'esperienza diretta del dolore della fiamma sulla pelle, per capire che brucia?

Noriko 14-03-2014 19:20

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Secondo il mio parere se non agisci e non fai esperienza sul campo cioè anche solo parlarne va bene, ma mettendoci qualcosa di tuo e l'interlocutore del suo, non riesci a cambiare, quindi con il solo fatto di apprendere delle nozioni o leggere delle belle frasi di un libro, che non vengono mediate dall'esperienza o dallo scambio di emozioni e interesse non c'è crescita secondo me.

Va considerato il fatto che le belle frasi lette sono a sé stanti e quando ci si trova di fronte a un avvenimento reagiamo in base al nostro carattere.

Jointman 14-03-2014 19:46

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1252125)
Secondo il mio parere se non agisci e non fai esperienza sul campo cioè anche solo parlarne va bene, ma mettendoci qualcosa di tuo e l'interlocutore del suo, non riesci a cambiare, quindi con il solo fatto di apprendere delle nozioni o leggere delle belle frasi di un libro, che non vengono mediate dall'esperienza o dallo scambio di emozioni e interesse non c'è crescita secondo me.

Va considerato il fatto che le belle frasi lette sono a sé stanti e quando ci si trova di fronte a un avvenimento reagiamo in base al nostro carattere.

Esattamente.Senza contare che documentarsi maniacalmente, studiare, leggere, discutere di una cosa di cui non si ha poi esperienza diretta alimenta sicuramente un'ansia preparatoria (a qualsiasi prova/evento/situazione si voglia applicare il cambiamento). Bisogna trovare la propria personale e giusta sinergia tra consapevolezza e azione, dove per azione non si deve neanche intendere per forza il fare materialmente qualcosa, può essere ad esempio anche un semplice cambio di punto di vista o modo di pensare, parlare, elaborare emozioni, che sicuramente inciderà poi nel mondo materiale. Io la vedo così.

reknub 14-03-2014 19:52

Re: Come si produce il cambiamento?
 
varrà per qualcuno, forse...

Lino_57 14-03-2014 19:52

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Qualche volta ci vuole uno schock esterno.

Hal86 14-03-2014 20:05

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Lino_57 (Messaggio 1252156)
Qualche volta ci vuole uno schock esterno.

Quoto. Diciamo muovendosi... però a volte ci vuol anche che la ruota giri.. il tempo porta cose nuove.. ogni tanto...

QuantumGravity 14-03-2014 20:24

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1252125)
Secondo il mio parere se non agisci e non fai esperienza sul campo cioè anche solo parlarne va bene, ma mettendoci qualcosa di tuo e l'interlocutore del suo, non riesci a cambiare, quindi con il solo fatto di apprendere delle nozioni o leggere delle belle frasi di un libro, che non vengono mediate dall'esperienza o dallo scambio di emozioni e interesse non c'è crescita secondo me.

Va considerato il fatto che le belle frasi lette sono a sé stanti e quando ci si trova di fronte a un avvenimento reagiamo in base al nostro carattere.

Vero, è proprio quello di cui parlavo, l'impossibilità di smontare anni di atteggiamenti, di risposte comportamentali a situazioni esterne, limitandosi a leggere libri di self control o consigli pratici; anche qui si scambiano opinioni, si danno indicazioni, spesso molto valide e in modo dettagliato, ma poi concretamente chi le riceve non riesce ad applicarle nel mondo fuori, la parte razionale è completamente schiacciata dai sensi quando ci si trova di fronte a qualcosa di temuto.

Quote:

Originariamente inviata da Jointman (Messaggio 1252149)
Esattamente. Senza contare che documentarsi maniacalmente, studiare, leggere, discutere di una cosa di cui non si ha poi esperienza diretta alimenta sicuramente un'ansia preparatoria (a qualsiasi prova/evento/situazione si voglia applicare il cambiamento). Bisogna trovare la propria personale e giusta sinergia tra consapevolezza e azione, dove per azione non si deve neanche intendere per forza il fare materialmente qualcosa, può essere ad esempio anche un semplice cambio di punto di vista o modo di pensare, parlare, elaborare emozioni, che sicuramente inciderà poi nel mondo materiale. Io la vedo così.

Hai perfettamente ragione, ma per fare questo cambio di punto di vista, quali condizioni sono necessarie, cosa succede veramente in quei momenti nella mente? E' quello che vorrei sapere. Uno è così e così, un momento dopo ha un'intuizione e puff cambia atteggiamento? Queste cose dipendono secondo me da strutture molto profonde, inaccessibili alla ragione; forse esistono tecniche particolari, magari l'ipnosi, in grado di rimuovere, come fosse un bisturi mentale, anni e anni di comportamenti disfunzionali.

Quote:

Originariamente inviata da reknub (Messaggio 1252155)
varrà per qualcuno, forse...

Cosa? :)

Quote:

Originariamente inviata da Lino_57 (Messaggio 1252156)
Qualche volta ci vuole uno schock esterno.

Sì sicuramente grossi eventi possono stravolgere il carattere di una persona; e questo mi dice, rispetto a quello che ho scritto sopra, che potrebbe essere possibile modificare il comportamento in tempi rapidissimi

reknub 14-03-2014 20:43

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252185)


Cosa? :)


Quote:

Quello che produce cambiamento, non è la conoscenza razionale, ma il fatto di parlarne, fisicamente, con qualcuno.
non parli di una cosa se non la conosci, non puoi fare niente....
è ovvio che il cambiamento debba passare per la conoscenza invece....

QuantumGravity 14-03-2014 21:00

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da reknub (Messaggio 1252202)
non parli di una cosa se non la conosci, non puoi fare niente....
è ovvio che il cambiamento debba passare per la conoscenza invece....

Forse è male interpretabile buttata lì così quella frase :pensando:, comunque anche parlando con qualcuno, scambiando opinioni, conosci

reknub 14-03-2014 21:05

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252217)
Forse è male interpretabile buttata lì così quella frase :pensando:, comunque anche parlando con qualcuno, scambiando opinioni, conosci

ma anche non facendolo, anzi se l'altro ignora, il parlare può risultare anche dannoso

cancellato13248 14-03-2014 21:12

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Di quale cambiamente si sta parlando?
Se si parla di quello positivo direi che spesso basta un sogno , un immagine.

Weltschmerz 14-03-2014 21:29

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Le emozioni cambiano una persona.
Più sono forti e/o ripetute scavano solchi.
Non importa cosa legga o cosa mi senta dire se non ho a cuore la persona che le dice è come se leggessi un graffito sul muro, mi viene solo da ridere.

Iacopo 14-03-2014 21:42

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Mi sembra una domanda troppo complessa. Su che piano bisogna rispondere? Quali cambiamenti? Di quale magnitudine?

Dedalus 14-03-2014 21:45

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1251844)
Secondo voi "come avviene il cambiamento?"

Quando le cose non vanno come ti aspetti.

Franz86 14-03-2014 22:09

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1251844)
... L'esempio degli effetti del fuoco dovrebbe chiarire; cioè se non conoscessi questo fenomeno è più facile che il mio atteggiamento nei suoi confronti, il cambiamento, si produca in me dopo averne letto le proprietà o invece dopo aver vissuto l'esperienza diretta del dolore della fiamma sulla pelle, per capire che brucia?

Appunto... vuoi cambiare? Va' e tocca il fuoco ... secondo me solitamente non si cambia proprio perché il rovescio della medaglia della volontà di cambiamento è una paura nascosta del cambiamento stesso. Che prevale.

Forse però alle volte non è ben chiaro cosa realmente faccia paura nel rapportarsi al mondo esterno, quindi non si sa bene come andarlo a toccare questo fuoco ...

Ventolin 14-03-2014 23:06

Re: Come si produce il cambiamento?
 
come si produca il cambiamento non lo so, so solo che leggere una cosa, personalmente, non mi basta per farla mia. Ci sono persone che dicono "questo libro mi ha cambiato la vita! questa canzone mi ha cambiato la vita! questo film mi ha cambiato la vita!" ecco, cose del genere a me non capiteranno mai.

Un'informazione, per arrivarmi davvero dentro e farla mia, la devo mettere poi in pratica. Cosa che, charamente, non accade per tutti gli stimoli e gli imput che mi arrivano frequentemente. Al contrario, ho un surplus di stimoli ed imput, che non riesco ad ordinare e mi mandano in pappa il cervello. Le cose che apprendo restano lì in maniera superficiale o a volte vengono cancellate dopo 5 minuti.

Forse una buona cosa sarebbe: 1) farsi un'idea chiara e forte della propria identità. 2) cominciare a credere di più a quello che si sa 3) continuare ad approfondire, professionalmente o meno, quelle aree che si ritengono pertinenti alla propria persona/area professionale e che definiscono la nostra identità 4) come conseguenza, fare esperienze pratiche che integrino e arricchiscano sempre di più la nostra persona.

Il problema è che mi sembrano tutte minchiate, e sai perchè? proprio perchè ho un'idea solo teorica di quel che dico, e non pratica. Il che riassume tutto quello che ho detto.

Noriko 14-03-2014 23:10

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Iacopo (Messaggio 1252250)
Mi sembra una domanda troppo complessa. Su che piano bisogna rispondere? Quali cambiamenti? Di quale magnitudine?

Prova scrivere su uno dei tanti cambiamenti che pensi dando una tua opinione, così l'argomento diventa più vasto e interessante.
Intanto spiegaci perché è complessa, se lo dici significa che in effetti ci sono cose che andrebbero capite e riflettute.

Ciao.

Equilibrium 15-03-2014 00:08

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Secondo me conoscenza, ma molto piu importante l azione.

Creare un automatismo nell inconscio, come accade ad esempio nel portare l automobile, all inizio sembra tutto cosi complesso....frizione, freno, acceleratore, prima, seconda, rotatorie striscie pedonali, semaforo:o:D, poi dopo anni di pratica manco te ne accorgi di stare alla guida e fai anche altre cose contemporaneamente, come parlare al telefonino:nono:

Iacopo 15-03-2014 00:47

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1252334)
Prova scrivere su uno dei tanti cambiamenti che pensi dando una tua opinione, così l'argomento diventa più vasto e interessante.
Intanto spiegaci perché è complessa, se lo dici significa che in effetti ci sono cose che andrebbero capite e riflettute.

Ciao.

Beh, è difficile parlare senza sapere esattamente quale sia il tema.
Diciamo che il cambiamento nel cervello umano viene prodotto da qualsiasi avvenimento; nuovo vecchio o ripetuto.
Potrei scrivere pagine, fra un po' lo farò quando mi verrà in testa il materiale :)

QuantumGravity 15-03-2014 14:11

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Era (Messaggio 1252226)
Di quale cambiamente si sta parlando?
Se si parla di quello positivo direi che spesso basta un sogno , un immagine.

Del cambiamento in sé, non di uno particolare; del come e del perché una persona passa da un particolare modo a un altro, da un punto di vista a un altro.

Quote:

Originariamente inviata da Weltschmerz (Messaggio 1252238)
Le emozioni cambiano una persona.
Più sono forti e/o ripetute scavano solchi.

Questo anche è molto importante; il piano emotivo è forse quello su cui è più facile condizionare una persona.

Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1252254)
Quando le cose non vanno come ti aspetti.

Cioè non possiamo cambiare a prescindere da ciò che ci accade intorno? Lasciare al caso un simile spazio di manovra?

Quote:

Originariamente inviata da Franz86 (Messaggio 1252269)
Appunto... vuoi cambiare? Va' e tocca il fuoco ... secondo me solitamente non si cambia proprio perché il rovescio della medaglia della volontà di cambiamento è una paura nascosta del cambiamento stesso. Che prevale.

Forse però alle volte non è ben chiaro cosa realmente faccia paura nel rapportarsi al mondo esterno, quindi non si sa bene come andarlo a toccare questo fuoco ...

Forse questo si ricollega a ciò che ha scritto Dedalus.. Cioè solo senza premeditazione, non sapendo nulla sul fuoco, lo potrei avvicinare e scottandomi, acquisirei una conoscenza inaspettata. Mentre come hai detto tu, il fatto di introdursi in un fenomeno teoricamente, elucubrando, creandosi delle aspettative nei suoi confronti, potrebbe essere causa di fraintendimenti, di paure e questa conoscenza potrebbe tenerci per sempre lontano dal fuoco, impedendoci di usufruire dei suoi vantaggi. Ma ha un senso quello che stiamo dicendo?

Quote:

Originariamente inviata da Ventolin (Messaggio 1252328)
Un'informazione, per arrivarmi davvero dentro e farla mia, la devo mettere poi in pratica. Cosa che, charamente, non accade per tutti gli stimoli e gli imput che mi arrivano frequentemente. Al contrario, ho un surplus di stimoli ed imput, che non riesco ad ordinare e mi mandano in pappa il cervello. Le cose che apprendo restano lì in maniera superficiale o a volte vengono cancellate dopo 5 minuti.

Forse una buona cosa sarebbe: 1) farsi un'idea chiara e forte della propria identità. 2) cominciare a credere di più a quello che si sa 3) continuare ad approfondire, professionalmente o meno, quelle aree che si ritengono pertinenti alla propria persona/area professionale e che definiscono la nostra identità 4) come conseguenza, fare esperienze pratiche che integrino e arricchiscano sempre di più la nostra persona..

Questo mi sembra molto importante; la disposizione di rendersi aperti o no ai cambiamenti; il punto è che ci sono configurazioni ormai consolidate di idee e credenze, categorie inconsce grazie alle quali schematizziamo, cataloghiamo e definiamo ciò che ci circonda, ma ciò avviene in modo arbitrario e questo limita pesantemente la possibilità di essere veramente obbiettivi, secondo me e veramente ricettivi. Forse bisognerebbe invece credere di meno a quello che si sa, perché appunto è relativo a ciò che casualmente si è presentato sulla nostra strada, sarebbe potuto essere qualcosa d'altro; io ad esempio non credo assolutamente di avere una identità forte proprio per questo motivo e quindi mi censuro spesso, evito di prendere posizioni perché non ho alcuna certezza e d'altra parte se questo è un atteggiamento prudente dall'altro impedisce di essere veramente nelle cose che faccio.

Quote:

Originariamente inviata da Ventolin (Messaggio 1252328)
Il problema è che mi sembrano tutte minchiate, e sai perchè? proprio perchè ho un'idea solo teorica di quel che dico, e non pratica. Il che riassume tutto quello che ho detto.

Anche questo pensiero mi viene spesso, di star dicendo un sacco di minchiate inutili che non hanno alcun riscontro reale. :perfetto:

Quote:

Originariamente inviata da Equilibrium (Messaggio 1252381)
Secondo me conoscenza, ma molto piu importante l azione.

Come ha giustamente detto Noriko; con la conoscenza ci si porta in una determinata direzione, si prende coscienza di una cosa a un livello superficiale, con la pratica, l'esercizio di questa conoscenza, la si assimila sempre più fino a farla diventare un atteggiamento, un insieme di azioni naturali

Quote:

Originariamente inviata da Iacopo (Messaggio 1252401)
Beh, è difficile parlare senza sapere esattamente quale sia il tema.
Diciamo che il cambiamento nel cervello umano viene prodotto da qualsiasi avvenimento; nuovo vecchio o ripetuto.
Potrei scrivere pagine, fra un po' lo farò quando mi verrà in testa il materiale :)

Sì il tema è molto complesso, non è chiaro nemmeno a me che ho aperto la discussione, probabilmente ogni post che scrivo è in contraddizione con quello precedente. Sperimentiamo, teorizziamo :perfetto:

alessietto 15-03-2014 14:31

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1251844)
Ispirato da questo post

Secondo voi "come avviene il cambiamento?" In che modo devono essere assimilate le informazioni al fine di integrarle in noi, nelle strutture più profonde, si da renderle utilizzabili concretamente nei comportamenti, nella dinamica dei pensieri, in modo automatico, senza mediazioni, senza ricerche mnemoniche? Perché il fatto di essere a conoscenza di una particolare cosa, non implica anche il fatto di "possederla" realmente, di poterla cioè sfruttare direttamente? Quando leggo un libro in cui magari c'è un particolare passo significativo che riesce a rivelarmi qualcosa di essenziale e riesco a coglierlo, lo sento fisicamente e credo di introiettarlo, in realtà questa "apertura" :interrogativo: non dura molto tempo e si dissolve presto proseguendo nella lettura, dando l'impressione di aver già dimenticato. L'esempio degli effetti del fuoco dovrebbe chiarire; cioè se non conoscessi questo fenomeno è più facile che il mio atteggiamento nei suoi confronti, il cambiamento, si produca in me dopo averne letto le proprietà o invece dopo aver vissuto l'esperienza diretta del dolore della fiamma sulla pelle, per capire che brucia?

Ti dico una cosa che disse il mio maestro anni fa: puoi leggere tutti i libri sul karate del mondo, ma il karate si impara facendolo. Si applica anche all'automiglioramento...

Un libro da solo non ti da nulla, se vuoi portare qualcosa del libro nella tua vita, se vuoi farlo tuo, devi FARE. Leggere e pensarci sopra non basta

QuantumGravity 15-03-2014 14:37

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da alessietto (Messaggio 1252583)
Ti dico una cosa che disse il mio maestro anni fa: puoi leggere tutti i libri sul karate del mondo, ma il karate si impara facendolo. Si applica anche all'automiglioramento...

Un libro da solo non ti da nulla, se vuoi portare qualcosa del libro nella tua vita, se vuoi farlo tuo, devi FARE. Leggere e pensarci sopra non basta

Vero, però, quando si tratta di comportamenti, di idee radicate, la cosa è molto più complessa. Non è un esercizio fisico per cui ovviamente devi allenarti in specifici movimenti per svolgerlo in modo impeccabile, qui si parla di qualcosa che non si vede, che comprende il tuo essere, le fondamenta dei tuoi ragionamenti e delle valutazioni sul mondo

Dedalus 15-03-2014 14:39

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252576)
Cioè non possiamo cambiare a prescindere da ciò che ci accade intorno?

Questa è esattamente la pretesa di ogni romanticismo, acuita dalla vulgata nietzschiana che ci circonda: il mondo è un oggetto inerte a cui io impongo la mia legge, che trova il suo criterio in se stessa, al di là del bene e del male (al di fuori cioè di ogni possibilità di giudizio).
È il genio romantico, la vita come occasione estetica.

Auguri.

QuantumGravity 15-03-2014 14:48

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1252587)
Questa è esattamente la pretesa di ogni romanticismo, acuita dalla vulgata nietzschiana che ci circonda: il mondo è un oggetto inerte a cui io impongo la mia legge, che trova il suo criterio in se stessa, al di là del bene e del male (al di fuori cioè di ogni possibilità di giudizio).
È il genio romantico, la vita come occasione estetica.

Auguri.

Ma io sono pronto a mettere di nuovo tutto in discussione, come ho detto, non sono attaccato alle mie idee, non voglio imporre nessuna legge a nessuno, ci mancherebbe altro. Non vorrei proprio che la mia vita fosse un orpello, un occultamento di qualcosa di più essenziale

Dedalus 15-03-2014 14:51

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Ma io ho risposto solo a quella frase. Perché il punto è che si imposta il cambiamento come una produzione individuale.

Noriko 15-03-2014 14:53

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252589)
Ma io sono pronto a mettere di nuovo tutto in discussione, come ho detto, non sono attaccato alle mie idee, non voglio imporre nessuna legge a nessuno, ci mancherebbe altro. Non vorrei proprio che la mia vita fosse un orpello, un occultamento di qualcosa di più essenziale

:bene:

Forse è proprio questo che produce cambiamento cioè la nostra plasticità mentale.

QuantumGravity 15-03-2014 14:56

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1252591)
Ma io ho risposto solo a quella frase. Perché il punto è che si imposta il cambiamento come una produzione individuale.

Capito. Comunque questa impostazione su cosa si fonda? Una determinata conoscenza che io potrei avere mi ha portato a queste considerazioni, che mi pare di capire non condividi, come faccio a cambiare? A impostare il cambiamento come una produzione non individuale? Come mi porterò in questa direzione?

QuantumGravity 15-03-2014 15:05

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1252593)
:bene:

Forse è proprio questo che produce cambiamento cioè la nostra plasticità mentale.

Sicuramente questo aiuta; ma poi bisogna un attimo mettere dei paletti, dei punti fermi, altrimenti è un continuo ondeggiare, senza mai arrivare a nulla, è un muoversi a casaccio. La mente non può sopportare l'incertezza continua

Dedalus 15-03-2014 15:07

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252595)
mi pare di capire non condividi

Non è che non condivido: mi è indifferente.

Nel regime della potenza l'unica discriminante è l'acquisire potere, ovvero poter mettere quel che voglio (che preferisco) al posto della cosa che mi ostacola.
Chi non può si interroga su come poter potere.
Le varie forme di Tcc ad esempio non dicono altro che “tu puoi”.

Quando chiedi “come faccio a cambiare?”, anche tu vuoi il poter potere.
E si ritorna così alla casella produzione individuale.

QuantumGravity 15-03-2014 15:14

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Non credo di aver capito; mo' devo staccare, me lo rileggo dopo con calma

Weltschmerz 15-03-2014 15:52

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252576)
Questo anche è molto importante; il piano emotivo è forse quello su cui è più facile condizionare una persona.

Beh sì, purtroppo si possono fare tutte le analisi e trovare i motivi, ma se le emozioni non tengono il passo è inutile.
Almeno per me è stato così :bene:

Kody 15-03-2014 16:14

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252586)
Vero, però, quando si tratta di comportamenti, di idee radicate, la cosa è molto più complessa. Non è un esercizio fisico per cui ovviamente devi allenarti in specifici movimenti per svolgerlo in modo impeccabile, qui si parla di qualcosa che non si vede, che comprende il tuo essere, le fondamenta dei tuoi ragionamenti e delle valutazioni sul mondo

Fare un determinato esercizio di automiglioramento può andare a condizionare il cervello in modo tale che sostituisca il vecchio pensiero/modo di comportarti con quello nuovo su cui stavi esercitandoti.

Jointman 15-03-2014 21:39

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252185)
Hai perfettamente ragione, ma per fare questo cambio di punto di vista, quali condizioni sono necessarie, cosa succede veramente in quei momenti nella mente? E' quello che vorrei sapere. Uno è così e così, un momento dopo ha un'intuizione e puff cambia atteggiamento? Queste cose dipendono secondo me da strutture molto profonde, inaccessibili alla ragione; forse esistono tecniche particolari, magari l'ipnosi, in grado di rimuovere, come fosse un bisturi mentale, anni e anni di comportamenti disfunzionali.

Per me l'arma migliore è la meditazione, lo studio e la pratica costanti, ma per fare questo passo c'è bisogno di una spinta, di una voglia di ampliare consapevolezza che può essere solo tua e venire solo da te, nessuno deve convincerti. Quando dici che è inaccessibile alla ragione hai perfettamente colto il punto, anzi nel caso specifico di chi ha fobie il cambiamento si deve avere ancora prima che il "ragionamento"/associazione/lavoro mentale di qualsiasi tipo si attivi. Quindi spegnere tutto quel caos di pensieri disfunzionali, in quei momenti in realtà nella mente deve succedere il MENO possibile!

QuantumGravity 15-03-2014 21:51

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1252668)
Fare un determinato esercizio di automiglioramento può andare a condizionare il cervello in modo tale che sostituisca il vecchio pensiero/modo di comportarti con quello nuovo su cui stavi esercitandoti.

Mi fai un esempio di "esercizio di automiglioramento", per capire cosa intendi. Comunque ricordo che nel libro "come smette di farsi le seghe mentali" si faceva riferimento a dei mantra da ripetere, non mi ricordo più per cosa, forse per combattere i pensieri ossessivi o l'ansia. Chissà se funziona davvero, se ripetere una particolare parola, o una frase significativa, abbia un tale potere

Quote:

Originariamente inviata da Jointman (Messaggio 1252963)
Per me l'arma migliore è la meditazione, lo studio e la pratica costanti, ma per fare questo passo c'è bisogno di una spinta, di una voglia di ampliare consapevolezza che può essere solo tua e venire solo da te, nessuno deve convincerti. Quando dici che è inaccessibile alla ragione hai perfettamente colto il punto, anzi nel caso specifico di chi ha fobie il cambiamento si deve avere ancora prima che il "ragionamento"/associazione/lavoro mentale di qualsiasi tipo si attivi. Quindi spegnere tutto quel caos di pensieri disfunzionali, in quei momenti in realtà nella mente deve succedere il MENO possibile!

Anche io sto provando la meditazione da qualche mese e devo dire che a livello fisico qualche cosa la sento muovere, non ho quasi più la tachicardia e anche il sonno è meno agitato, però per quanto riguarda il pensiero, non ho capito come dovrebbe agire questa pratica, forse sono io che non la applico nel modo giusto

Kody 16-03-2014 04:55

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252977)
Mi fai un esempio di "esercizio di automiglioramento", per capire cosa intendi. Comunque ricordo che nel libro "come smette di farsi le seghe mentali" si faceva riferimento a dei mantra da ripetere, non mi ricordo più per cosa, forse per combattere i pensieri ossessivi o l'ansia. Chissà se funziona davvero, se ripetere una particolare parola, o una frase significativa, abbia un tale potere

Nota 1 cosa molto semplice. Ci sono un sacco di persone che si sono AUTO-convinte che le donne vadano solo con gli stronzi oppure che la società faccia schifo. Come mai? Perchè se lo ripetono più e più volte.
Se funziona l'autoconvincimento negativo, funziona anche quello positivo e senza dubbio sai quale dei due sarebbe meglio usare.

Ci sono tanti esercizi di miglioramento, da quelli in cui devi agire a quelli in cui devi ascoltare e basta.
Tra quelli da "fare", il classico è l'esercizio in cui devi fare una lista delle cose che vorresti fare ed ordinarle per difficoltà, per poi eseguire la più semplice e via via le successive. Questo porta all'uscita dalla propria zona di comfort e ad aumento di autostima. Da notare che "fare" uno degli obbiettivi posti non significa "fallirlo", ma provare finchè non è completato.
Nell'ambito della PNL trovi anche esercizi audio da ascoltare. Uno che mi ha fatto veramente bene è un esercizio di "mindfulness" in cui vai a portare l'attenzione alle parti del corpo e questo provoca, in circa due mesi di ascolto tutti i giorni, un notevole aumento della concentrazione sul presente ed una drastica diminuzione del tempo che si passa nelle seghe mentali, in altre parole ci si comincia a "svegliare".

Moonwatcher 16-03-2014 13:11

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1253129)
Nota 1 cosa molto semplice. Ci sono un sacco di persone che si sono AUTO-convinte che le donne vadano solo con gli stronzi oppure che la società faccia schifo. Come mai? Perchè se lo ripetono più e più volte.
Se funziona l'autoconvincimento negativo, funziona anche quello positivo e senza dubbio sai quale dei due sarebbe meglio usare.

Non solo perché se lo ripetono ma soprattutto perché concentrano la propria attenzione solo su quei casi (che sicuramente esistono), oppure se ne inventano altri di sana pianta per corroborare la propria (rassicurante) teoria ("non dipende da me ma dal mondo cattivo"). Ripetersi qualcosa di positivo non avrebbe alcun risultato se non fosse preceduto da un profondo convincimento interiore.

barclay 16-03-2014 13:43

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Spunti di riflessione --> P.N.L.

Hal86 16-03-2014 13:48

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 1253264)
Non solo perché se lo ripetono ma soprattutto perché concentrano la propria attenzione solo su quei casi

E' vero, capita .__.

Jointman 17-03-2014 20:27

Re: Come si produce il cambiamento?
 
Quote:

Originariamente inviata da QuantumGravity (Messaggio 1252977)
Anche io sto provando la meditazione da qualche mese e devo dire che a livello fisico qualche cosa la sento muovere, non ho quasi più la tachicardia e anche il sonno è meno agitato, però per quanto riguarda il pensiero, non ho capito come dovrebbe agire questa pratica, forse sono io che non la applico nel modo giusto

E' un discorso molto lungo che coinvolge tantissimi argomenti in realtà, ma pensa solo al fatto che per entrare in stato meditativo, di qualsiasi livello, il primo lavoro che fai è calmare il caos di pensieri focalizzandoti sul respiro, ad esempio, o su qualsiasi altra cosa, è proprio la base della pratica :)


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