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Felicità o orgoglio?
Tra la possibilità di modificare le vostre percezioni per adattarvi a situazioni esterne particolarmente stressanti/difficili e poco affini alle vostre inclinazioni e la scelta di restare fedeli a principi morali personali a costo di soffrire psicologicamente e limitare la qualità della vostra vita psichica (ma anche materiale), cosa preferite?
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Re: Felicità o orgoglio?
Non riesco a contestualizzare.
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Re: Felicità o orgoglio?
La necessità di una scelta del genere però dovrebbe capitare in una situazione abbastanza estrema ... non riesco a immaginarne una.
Dato il titolo del topic però immagino la tua equazione sia adattamento=felicità , principi morali=orgoglio ... |
Re: Felicità o orgoglio?
Tipo prostituirsi per denaro o rubare un lecca lecca ad un bambino?
In generale scelgo sempre di non andare contro i miei principi morali senza tener conto dei "vantaggi". |
Re: Felicità o orgoglio?
Il nostro condizionamento è talmente forte che spesso abbiamo più fede nei problemi che nella nostra capacità di liberarcene (cit.)
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Re: Felicità o orgoglio?
Hal86 "non ho mai rifiutato" cosa significa.. che vengono loro da te?
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Re: Felicità o orgoglio?
Ho già scelto la seconda, sto pagando naturalmente.
Tornerei indietro? non posso, forse si, forse no, fino a qualche anno fa avrei detto di no, ora direi di si, ma può essere una fase, spero bene o è vita sprecata alla fine. E' molto più facile adattarsi, è facilissimo, non ho scelta questa strada perchè troppo facile, troppo poco affascinante come persorso. |
Re: Felicità o orgoglio?
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Sembra anche che se cerchi di risolvere i problemi, se cerchi di superare depressione e fobia sociale, tu stia cercando di anniettarti, di andare contro i tuoi principi, di fare la pecora, di diventare un altro...... :nonso: |
Re: Felicità o orgoglio?
Come sempre, non si capisce se Muttley parla di se stesso o cerca di fare lo psicoterapeuta e, in estrema sintesi, la domanda è sempre la stessa :nonso:
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Re: Felicità o orgoglio?
io sono orgoglione http://psyco.forumfree.org/html/emoticons/mellow.gif
e ciò mi rende felice :applauso: |
Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Secondo me però tralasci l' essenziale, cioè in che cosa consista questo lavoro. In sè e per sè non adoro il contatto con il pubblico, nè ovviamente mi piace essere esposto a pressioni logoranti da parte di colleghi/clientela/chiunque altro, però se il lavoro in sè mi piace semplicemente non è detto che il saldo debba essere negativo. Si sopporta il peggio e si guarda al meglio. Se però si detesta anche il lavoro in sè e in più bisogna sorbirsi pure tutti gli aspetti negativi e logoranti beh... in quel caso lo si fa solo e unicamente per lo stipendio, mica per la felicità. Infatti tu stesso parli di Quote:
Per quello che dice Camus francamente a me viene da pensare che quando le cose stanno così è perchè uno ha introiettato valori in cui non crede realmente, che non sono realmente adatti a lui. |
Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Non riesco a concordare su di una tale visione della felicità, per me una "felicità" del genere è talmente misera da non poter nemmeno essere definita tale. La felicità per me è trasporto dell' animo, e quella condizione (effimera) nella quale tutto quanto assume valenza positiva e ogni negatività scompare, il tutto associato a piacere e soddisfazione. Certo, è solo momentanea, ma quella per me è la felicità, lo spirito con cui si scartavano i regali di Natale da piccoli ... Quello di cui parli tu al massimo lo definirei "serenità", ma neanche, perchè quella la associerei ad una "concordanza con i nostri (supposti - ah ah :mrgreen: ) principi" già la " ... lontananza dai turbamenti" mi dà proprio l' idea di una concezione rinunciataria al massimo. Va bene "abbassare l' astina" per adattarsi, ma se la si abbassa troppo la vita diventa totalmente incolore. Quote:
Però anche qui mi pare manchi l' essenziale, come nel discorso sul lavoro. Con questi "amici" condivido davvero qualcosa che per me è importante o ci ammazzo solo il tempo? Nel primo caso "tollero", nel secondo io personalmente scelgo la solitudine, la compagnia di persone con cui non solo non condivido nulla ma addirittura mi infastidiscono con i loro atteggiamenti per me non ha nulla di positivo. p.s.: ma come "niente è una necessità"? |
Re: Felicità o orgoglio?
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difficilmente vado d'accordo con chi cerca d'impormi un qualsivoglia cosa vada minimamente contro un qualche mio principio attenzione, ho detto "impormi", non "suggerirmi" e comunque, questo vale anche con le situazioni, andando per personificazione riguardo alle situazioni lavorative...faccio un esempio sapete, son stato in un ufficio call-center outbound e mi son fatto una pessima opinione di quel tipo di lavoro, son stato appresso ai rappresentanti e idem, son stato con alcuni venditori del tipo "avon" e aziende che sfruttano lo stesso tipo di vendita (di cui diamine mi sfugge il termine) e idem son stato a contatto con gente scorbutica che invece di chiedere in uno stato di collaborazione pretendeva di dare ordini, e questi son soprattutto una buona quantità d'imprenditori (comprensibile ma inaccettabile) no, piuttosto che stare agli ordini di qualcuno, mi son detto, preferisco trovare un lavoro in proprio e non abbassarmi a stare agli ordini del prossimo cosa c'entrano i principi con questo discorso? che è un mio principio non abbassarmi ad essere succube del prossimo...a meno che il prossimo non mi dimostri di meritare stima/rispetto/eccetera, ma finora ne ho trovata ben poca di gente che...merita chi sono io per giudicare, vi starete chiedendo? nessuno, ma senza dubbio un pari di chi pretende di sovrastarmi |
Re: Felicità o orgoglio?
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Sta di fatto che quando si tratta di discorsi di mente, spesso, le cose vengono fuori inconsciamente e raramente è possibile scegliere di pensare in un certo modo. Anche se raramente è una questione di abitudine. |
Re: Felicità o orgoglio?
orgoglio
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Re: Felicità o orgoglio?
adattarsi sarebbe così facile e resta una forte attrazione...però dopo un pò che hai fatto questa scelta cominci a risentirne e a sentirti sempre più infelice.
adattarsi è solo una scelta più sicura, equivale ad accontentarsi per non avere troppi problemi, ma non porterà mai alla felicità se dentro hai altri sogni ed aspettative. |
Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Comunque il mio carattere è sicuramente difficile, ma non nel senso che nel contatto con gli altri vengano facilmente violate le mie "spigolosità": sicuramente ce ne sono, ma normalmente riesco ad essere abbastanza adattabile, e perfino relativamente gradevole (almeno quando voglio ... ). Generalmente però il problema non è che gli altri mi diano fastidio, è che difficilmente trovo "punti di contatto" (e la cosa è fatalmente reciproca) ... Quote:
Vogliamo fare i preti senza nemmeno essere cristiani? :mrgreen: Ho come l' impressione che tu svuoti un po' le cose dal loro significato ... |
Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Certo, prima deve capire però cosa le piace davvero. |
Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Anche senza tornare alla diatriba senza fine sugli innatismi, è indubbio comunque che nella prima fase della nostra vita il nostro carattere è stato plasmato dalle influenze esterne e comunque ha assunto una certa forma ed ha assorbito determinate propensioni ( o le ha rafforzate perchè erano innate? chi lo sa ... ). Comunque ciò che ti piace non è ciò che scegli di farti piacere, non è così per nessuno, nemmeno per le persone meno complicate psicologicamente che si fanno meno paranoie di noi: ciò che piace è ciò verso cui esiste una certa propensione. O pensi che tutta la gente che ti circonda si sia imposta, con immensa forza di volontà e spirito di sacrificio, di farsi piacere cose verso cui non prova nulla, o che addirittura detesta? Siamo tutti diversi ( :mrgreen: ), e ci sono anche persone che hanno un maggior bisogno di trovare un senso in quello che fanno, invece che farlo e basta per riempire il tempo. Attenzione, parlo di maggiore propensione, non è un' alterità radicale. Ma d' altronde è il solito discorso che può essere esteso anche alla socialità ( e continuiamo a saltare tra l' ambito amicizia e l' ambito lavoro): bene o male il carattere si è formato nel corso degli anni (anche ammesso non ci fosse alcun innatismo), cercare di riplasmarlo partendo da presupposti completamente diversi nell' età adulta è quantomeno difficilissimo. Impossibile se cerchi unicamente di importelo da solo. La cosa in cui si può facilmente riuscire però, sforzandosi in questa maniera e ignorando il fatto che si possano avere delle propensioni individuali da scoprire, è perdere gusto per la vita. Queste riflessioni mi ricordano un po' certi discorsi di Marco Russo e i suoi costanti e quasi incredibili, per la forza di volontà che fanno trasparire, tentativi di "normalizzazione". Però, secondo me, non funziona così: o almeno, funziona sì, ma fino ad un certo punto. |
Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Però potrebbero anche esistere o forse no, boh. Ma se esistessero e te le portassi credo le respingeresti comunque, perchè tu vuoi respingere l' esistenza di una qualsiasi influenza innata a prescindere, cosa che non sta nè in cielo, nè in terra. Quote:
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Il fatto però è che ciò che dici ("siamo noi la base di controllo della nostra vita emotiva alla fine di tutto") vale fino ad un certo punto. Altrimenti io, volendolo, dovrei riuscire ad impormi qualsiasi cosa, magari di poter perfino amare una persona che, per quanto tenti di conoscerla sotto molteplici aspetti, continua invece a risultarmi totalmente indifferente. Secondo te sarebbe possibile? E anche su questo non voglio impuntarmi su di una spiegazione innatista (potrebbero anche essere tutti degli elementi acquisiti per influenza esterna e stratificatisi nel profondo della personalità), il discorso non sta qui: il discorso è che comunque il carattere non può essere completamente stravolto in età adulta, trasformando una persona in un' altra completamente differente. p.s.: comunque ci stiamo perdendo in una querelle che si allontana sempre più dal punto di partenza. Cioè che felicità ≠ necessità/ adattamento forzato all' ineluttabile/ scelta del meno peggio. |
Re: Felicità o orgoglio?
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Il vero problema è trovare volontà e motivazione, d'altronde non è che tutti debbano volere una cosa, l'importanza è ritenerla possibile invece di affermare l'impossibilità di un'impresa sulla base della propria mancanza di volontà (non ne sto facendo un discorso di superiorità o inferiorità morale, sia chiaro). |
Re: Felicità o orgoglio?
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Re: Felicità o orgoglio?
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Tu poi potresti dirmi che, volendo, si potrebbe prendere lo studente più problematico e “asino” in matematica e, facendolo seguire per anni da qualche psicologo competente, trovandogli degli insegnanti privati con cui entri in sintonia, cambiandogli la vita da cima a fondo, motivandolo con adeguati rinforzi positivi ( non lesinando su nulla, anche riuscendo, se necessario, a trovargli la ragazza per motivarlo :D ), si riuscirebbe a farlo diventare un matematico … forse, ma il problema è la quantità di energie esterne che dovrebbero entrare nella vita del ragazzo per farlo giungere al risultato ... questo falserebbe tutto. Quote:
Ma a quel punto uno deve chiedersi: “perchè a manca la motivazione per fare quella cosa che invece quell' altro tizio invece apparentemente fa senza alcun problema”? Se non è una cosa particolarmente complicata o che richieda chissà che abilità certo che è possibile farla, ma imporselo solo e unicamente perchè l' altro la fa e addirittura aspettarsi che, semplicemente tenendo duro, prima o poi arrivi magicamente la “felicità” non funziona, prima o poi si scoppia, anche la forza di volontà ha dei limiti, in nessuno è un' energia inesauribile. Bisogna cercare di trovare la motivazione interiore assecondando il più possibile le proprie propensioni e ricavando soddisfazione dalle cose che si fanno: questo non vuol dire rifiutare a priori qualsiasi compromesso, ma nemmeno rinunciare del tutto a se stessi. Se poi mi dici che anche parlare di “se stessi” è improprio … beh, allora la via monastica è tutta tua, hai la propensione giusta :D |
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