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A disagio per la musica classica
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Re: A disagio per la musica classica
Non vedo perché sentirsi a disagio, è un prodotto come un altro.
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Re: A disagio per la musica classica
C'è un tipo che consoco che è mio coetaneo ed ascolta quasi solo musica classica, graize a ciò ed al fatto che è un pianista classico che si sta affermando ed ha fatto uscire pure un minicd riesce a trombarsi l'universo mondo.
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Re: A disagio per la musica classica
Io ascolto SOLO la musica classica. E' la musica più grande che sia mai uscita, la più meravigliosa, geniale e unica.
Anche a me dicevano che era musica da vecchi. In realtà è la musica eterna, l'unica musica che verrà ricordata per sempre, che non è moda, ma pura e sola qualità. :) Continua ad ascoltarla, perché niente, nessuna musica è alla sua altezza. ^^ |
Re: A disagio per la musica classica
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Re: A disagio per la musica classica
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Re: A disagio per la musica classica
Se ti giudicano compiaciti. E vantatene. Come faccio io.
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Re: A disagio per la musica classica
Ma c'è anche per chi ascolta il resto: gente che ti dice che solo è il jazz è valido, fanatici dell'heavy metal, è tutto così il mondo, sono stupidate per fare parte di quelle nicchia, di quella borgata, di quel cortiletto (e gli snob ci sono anche all'interno della musica classica).
Probabilmente c'è musica buona e musica meno buona un po' in tutti i generi, e molto dipende dal gusto, che tra l'alto si modifica in base ad un percorso personale, non ha addirittura senso in certi generi fare roba complessa, come non ha senso fare filosofia in un articolo giornalistixco. Dovrebbe parlare Chopin che è un musicista classico di tutto il rispetto, ma insomma, l'orecchio si abitua: ciò che è consonante e dissonante nel tempo cambia, a livello di percezioni, esattamente come si è modificato il linguaggio scritto e parlato nel senso di una generale modificazione delle dinamiche. Nel progressive rock l'influenza classica è pesante (pensiamo ai new trolls), non è questione di genere, poichè la teoria musicale non è diversa passando da un genere all'altro, ma di importanza data al ritmo del racconto musicale, a come scandisce il tempo narrativo, l'uso o meno della parola e del canto che immediatamente cambia connotazione alla musica (si crea immediatamente un ibrido e si svaluta l'effetto percettivo del racconto), etc... In altre parole, sopratutto per chi è abituato a motivetti orecchaibili (senza porli con questo come inferiori, anzi ci sono autentici capolavori di sintesi ed efficacia in questo), l'ascolto di musica più complessa intelletualmente, a livello di significato concettuale o costruzione armonica o melodica, più studiata, più elaborata, è per forza meno digeribile, esattamente come un fumetto è più semplice da leggere di nabukov, poichè non è richiesta una competenza e uno studio preparatorio o quanto meno l'abitudine a stare concentrati su certe dinamiche. |
Re: A disagio per la musica classica
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Re: A disagio per la musica classica
io ascolto solo musica anni '80 e mi hanno sempre detto che e' roba per nerd e sfigati.... ascolta quello che ti piace tanto ci sara' sempre chi ti critica!
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Re: A disagio per la musica classica
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Re: A disagio per la musica classica
Credo che il meglio che si possa fare con la musica sia sentirne sempre di nuova...
Io ad esempio metto spesso della musica come background dove lavoro e non è raro che scelga la classica ma sinceramente non ho mai incontrato nessuno che mi abbia detto nulla a riguardo... tipo che è da vecchi o simili :o |
Re: A disagio per la musica classica
Ascolto anche la classica, sopratutto quella per pianoforte (Scriabin...), non mi importa nulla di cosa pensano gli altri.
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Re: A disagio per la musica classica
Conosco una ragazza di 17 anni (una gran bella ragazza) che ascolta anche musica classica. E se ne frega di ciò che dicono gli altri.
Inviato dal mio GT-P3110 con Tapatalk 2 |
Re: A disagio per la musica classica
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Io non amo il genere ma tutto rispetto per la musica classica e per chi la ascolta ;) |
Re: A disagio per la musica classica
Bellissima, stessa cosa per il Jazz, gli altri non devono esistere
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Re: A disagio per la musica classica
Io ho avuto lo stesso problema (e gli stessi identici pensieri) nel periodo in cui ascoltavo musica italiana recente e anni 60..Tutti quelli che erano intorno a me ascoltavano essenzialmente rock e metal e tutto ciò mi faceva sentire decisamente inadeguato...
Poi con il tempo le cose sono cambiate (ho poi integrato i miei gusti con la musica latino americana) ed ho imparato a sbattermene altamente.. Imparerai con il tempo a fare altrettanto fidati...;) |
Re: A disagio per la musica classica
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Re: A disagio per la musica classica
Alle medie venivo abbastanza canzonato (è proprio il caso di dirlo) per i miei gusti musicali, ma non ci ho mai dato molto peso. Poi non è più capitato, anche perché per ascoltare, ascolto quasi tutto, quindi è raro che mi si trovi in difficoltà. Poi ovviamente per i miei generi/artisti preferiti, quello è un altro discorso, ma quelli li sparo col contagocce a seconda di chi ho davanti.
Per il resto, secondo me la massima di Black-Hole basta e avanza Quote:
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Re: A disagio per la musica classica
Non saprei dire però se una grande composizione non possa definirsi grande oggettivamente.
Penso al bolero di Ravel, è grande, non penso solo secondo me, ha qualcosa di grande a prescindere. Non saprei dire però esattamente perchè accade questo. Chopin? tu che dici che sei il più intelletuale musicalmente qui dentro? |
Re: A disagio per la musica classica
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Potrebbe essere un discorso tencico, come di sensisbilità dell'artista, con basi oggettive e identificabili, sempre in generale, non può mai valere per tutti quanti ovviamente. |
Re: A disagio per la musica classica
Si, mi trovi d'accordo, pur non essendo esperto parliamoci chiaro, è del tutto evidente che shakespeare sarà letto in eterno ed è un grande (lasciamo perdere che probabilmente non era un solo autore, etc...), kafka anche è un grande o pirandello, ma logicamente vengono dopo e il loro peso è proporzianato al tempo storico in cui restano "immortali", difficilmente un contemporaneo, per quanto stimato, raggiunge quel livello di percezione, la morte è necessaria (per l'eternità), per forza.
Non c'è dubbio che Hendrix resterà immortale, perchè piaccia o non piaccia, dopo di lui lo hanno copiato tutti, Clapton incluso, per loro ammissione. E' del tutto evidente che però non c'è lo stesso peso storico per Hendirx o Mozart o Bach perchè è minore il tempo in cui si percepisce la loro musica. Per quanto riguarda lo stile è da notare che in ogni tempo lo stile è contemporaneo al gusto percepito dal momento, e solo parzialmente si discosta da questo con una particolare sensibilità o innovazione, è diffcile paragonare impunemente stili diversi ed epoche diverse, quasi ingiusto e incoerente. Come posso paragonare Michelangelo a Piccasso? E' probabilmente metodologicamente scorreto, del resto, tutti sanno che Picasso aveva la mano di Michelangelo, non è che non l'avesse, purtuttavia, l'evoluzione storica della cultura pittorica dopo Chezanne, inevitabilemnte si avvicinava a una qualche forma di cubismo nel senso indicato da Picasso stesso, piaccia o non piaccia. Va detto che il linguaggio cambia a volte per motivi storici di contingenza: l'introduzione delle fotografia ha ovviamente cambiato il ruolo del pittore, così come lo ha cambiato la storia della religione e le scissioni in occidente, facendo perdere sia il ruolo di ritrattista che di mecenate al servizio della pittura sacra. La pittura solo allora, giustamente, e forse anche per liberarsi di una perfezione sostanzialmente irraggiungibile del rinascimento, con artisti sempre più emarginati e senza quel ruolo sociale di mestieranti e operai che avevano sempre avuto, rincorre nuovi orizzonti che dall'impressionismo si spostano all'espressionismo e poi all'astrattismo e all'arte concettuale, etc.. etc.. Non è possbile disgiungere la storia culturale e la sensibilià del proprio tempo dalle opere d'arte e dalle correnti di pensiero, tanto che diventa irrealistico parlare di qualcosa di superiore ad altro, laddove in ogni epoca (persino in quelle primitive), l'arte ha una funziona sociale ben precisa, che sia di sacralità, o di critica, o di intrattenimento, che è imprescindibile dal contesto e pertanto totalmente funzionale a questo, l'arte non è fuori dal proprio tempo o non lo è in linea di massima e pertanto non dovrebbe essere eterna per certi versi, ma del resto lo è, è questo è un paradosso che la rende semplicemente incredibile. Forse Chopin intendeva sostenere che oggi c'è molta più musica commerciale e di basso valore, cosa molto probabile (anche per via della comunicazione di massa e il target esteso a cui è rivolta), anche se è altrettanto vero che la musica non valida del passato è semplicemnte stata dimenticata come è logico che sia. Pertanto quelle opere che rimangono trattegigate, e ancora oggi si eseguono, sono, in un certo senso, il top del passato. Anche se probabilmente c'è un fondo di verità in ciò che sostiene, poichè in certi precisi momenti, la musica ha raggiunto vette incredibili di vero e proprio linguaggio divinatorio e comunicazione ed espressione di profondi ideli umanistici e cristiani, ritengo che anche oggi accada lo stesso in alcune composizioni sebbene su un piano diverso e meno spirituale. |
Re: A disagio per la musica classica
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Rare volte sono apprezzato e talvolta persino ben visto da chi ha qualche anno più di me (è capitato di trovarmi in sintonia con qualcuno), ma certo mi sento molto a disagio con i miei coetanei o con i più giovani. Anche perchè con quest'ultimi vengono meno (almeno fino ad ora è stato così) tutte le considerazioni e le riflessioni musicali che la musica classica impone. Amo anche la lirica, ma questo terreno è persino peggiore del precedente... |
Re: A disagio per la musica classica
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Tale mezzo influenza anche la musica stessa, nel senso che deve vendere (commerciale appunto), non è commissionata da uno o più impresari, ha uno scopo diverso e per forza qualcosa influisce in questo. |
Re: A disagio per la musica classica
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Re: A disagio per la musica classica
I miei parenti mi dicono che e musica per morti. Probabilmente sono molto ignoranti in questa materia ma mi sorprendo comunque perche si suppone che fino a 20 anni fa doveva essere un genere molto popolare ( in mancanza di altro)
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Re: A disagio per la musica classica
Per quanto io ami la musica classica, devo dire che a parer mio dire che resterà immortale nei secoli è un'esaltazione fine a se stessa. Diciamocelo, da 50 anni a questa parte ha diminuito drasticamente i suoi ascoltatori a favore di nuovi generi musicali, prima jazz e rock, ora pop e rap, e in futuro chissà cosa. Ormai, tranne poche eccezioni, viene ascoltata solo da individui di età più o meno veneranda, e i giovani lo ritengono un genere noioso e, appunto, "vecchi". Non ci sono segnali di una ripresa più o meno massiccia della ripresa della musica classica nel prossimo futuro, per cui a paarer mio entro un paio di secoli genii come Haydn e Wagner verranno magari conosviuti di nome, ma non più ascoltati se non in qualche rievocazione storica. A consolazione, c'è da dire che probabilmente Vasco Rossi e Ligabue non sapranno nemmeno chi fossero.
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Re: A disagio per la musica classica
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Re: A disagio per la musica classica
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Va rispettato chi ascolta solo musica leggera ma è normale giudicare in maniera diversa il gusto musicale di chi ascolta solo canzoni rispetto a quello di chi ascolta Bach. |
Re: A disagio per la musica classica
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Dove sta scritto che all'ultimo dell'anno un povero disgraziato si debba sorbire Mengoni da un lato e i cantanti di Conti :miodio: dall'altro, quando basterebbe poco per proporre ben altre :occhiali: offerte musicali? Meno male che oggi c'è Vienna che ci salva, ma non può bastare. |
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