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invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Ciao a tutti!!!
Vi scrivo perchè sono disperata e vorrei tanto un consiglio per capire se sto prendendo la decisione giusta o se mi sto dando l'ultimo colpo per scavarmi la fossa da sola (psicologicamente parlando). Dunque.. difficile e prolisso sarebbe ripercorrere tutta la mia vita, ma per dare l'idea vi dico che ho 33 anni, non ho mai lavorato per colpa del forte stato di ansia che mi prende quando sto a contatto con le persone, dei complessi di inferiorità, del fatto che soffro di iperidrosi (ipersudorazione forte e anormale) alle mani, e pure che arrossisco.. e quando sto con le persone nemmeno riesco ad aprire bocca dalla timidezza e vergogna, e dal terrore di fare brutte figure e di essere giudicata o rifiutata. A tutto ciò si aggiunge una famiglia problematica dove fin da piccola ho respirato violenza e critica, fino alla rottura totale.. e alla povertà, dato che vivo con mia madre che ha solo 600 euro al mese che le passa mio padre, dato che con mille scuse non le paga gli alimenti che dovrebbe... e la tensione e la disperazione sono all'ordine del giorno. Ovviamente il non riuscire ad inserirmi in società e a lavorare ora non me lo posso più permettere per i problemi economici, perchè ho capito che anche se sono vecchia e mi vergogno e non so da dove partire (non ho la patente, non ho studi validi se non il diploma di liceo linguistico e una sfilza di esami di psicologia all'università che comunque non mi servono a nulla dato che non ho conseguito la laurea).. devo comunque provare a fare qualcosa, perchè non posso più vivere così. Ultimamente ho sofferto di attacchi di ansia così gravi da non riuscire a mangiare per 2 mesi (bolo isterico etc.).. che però con qualche ansiolitico e tanta forza di volontà ho superato quasi totalmente. Sono appena andata da uno psichiatra dell'asl, dato che non mi posso permettere ovviamente psicoterapie e affini, e all' asl hanno tagliato i fondi per il supporto psicologico gratuito (che prima per tot anni mi avevano dato), ed il risultato è che intanto mi ha cambiato diagnosi, nel senso che dalla solita FOBIA SOCIALE, sono passata al DISTURBO EVITANTE DI PERSONALITA'... e già la cosa mi ha messo un attimino di ansia..perchè non capisco cosa cambia. Ma ora arriva il bello.. praticamente mi ha detto che con questo tipo di personalità evitante e tutte le ansie e fobie che ho, non riuscirò mai, a meno di un miracolo, a trovare un lavoro, tantopiù considerato che ho 33 anni... e che quindi devo prendere consapevolezza della mia storia di vita e di quello che ormai sono, accettare i miei limiti e cercare di farmi aiutare da loro. In sostanza mi ha proposto l'incontro con un'assistente sociale per fare domanda di invalidità civile (cosa che a me ha sorpreso dato che non pensavo la dessero per questo tipo di disturbi, ma mi è stato risposto che mi ci fanno rientrare dentro loro volendo), e poi fare un percorso di avvicinamento al mondo del lavoro sulla base di un lavoro protetto in cui ci sarà un team di psicologi e psichiatri che valuterà se riesco a fare qualcosa e cosa riesco a fare (il tutto ovviamente gratuitamente penso.. cioè di lavoro ha solo il nome), il tutto finalizzato a farmi avere in teoria un lavoro vero presso un'azienda dopo tot mesi o anni, sulla base del rientro dentro alle categorie protette, e solo a quel punto avrò un lavoro reale.. ma solo se me lo sarò meritato dimostrando di essere in grado di farlo, tramite questo percorso protetto appunto. Inoltre dovrei anche andare in un centro diurno dove ci sono altre persone malate di varie patologie (cosa che a me terrorizza.. e se ci fossero gli psicotici????) e vedere se riesco ad abituarmi a queste persone e a fare attività varie.. il tutto anche lì ovviamente con psicologi, operatori o psichiatri vari che seguono l'andamento e cosa accade. Inutile dire che a me questa prospettiva ha fatto venire pensieri suicidi... cavolo ho l'ansia e tanti complessi, ma non sono pazza o ritardata!!! Prendevo pure 30 e lode all'università.. anche se lo so, non serve a nulla dato che le mie fobie mi impediscono di vivere una vita relazionale e di avere amici e tutto il resto. Qualcuno ha esperienza diretta o indiretta di queste cose che mi sono state proposte?? Voi cosa fareste al mio posto?! Ho tanta paura vi prego.. aiutatemi :piangere: P.S. = la psicologa che mi seguiva all'asl anni fa mi diceva sempre che non avrei dovuto farmi bollare come invalida, perchè mi sarebbe rimasto addosso il marchio tutta la vita.. e che avrei dovuto cercare di vincere le mie difficoltà sociali un pò alla volta, perchè secondo lei sono una ragazza intelligente e avrei potuto farcela.. solo che sono passati tanti anni,e sono sempre bloccata dalle mie paure al punto di partenza:( |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
L'idea che una ragazza di 33 anni con un diploma ed esami universitari da 30 e lode, quindi una ragazza intelligente, si condanni ad una vita da invalida per disturbi d'asia, mi addolora.
Invece, data anche la situazione di povertà, che io posso capire, e visto che un lavoro dipendente non lo troverai mai date le tue paure, hai mai pensato di metterti in proprio facendo anche la badante o le pulizie in casa di qualche vecchietta? Magari sai stirare, cucire... Insomma, datti da fare.. Non conoscendoti di persona, non so cos'altro dirti, se non di provare a reagire... |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Però... è anche vero che se io avessi avuto qualcuno vicino che mi aiutava, forse non sarei ridotta così adesso... è davvero un'invalida una persona che ha l'ansia sociale o generalizzata che sia????????:interrogativo: |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Alcune volte nonostante la buona volontà di operatori non si riesce ad inserirsi in lavori protetti perché mancano i posti disponibili.
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
ciao, la tua storia pare quasi identica alla mia... ho passato gli stessi passaggi; ora sto aspettando il responso della richiesta di invalidita' per distrurbo evitante. tutto uguale a te anche io frequento un centro e ho quelle paranoie sul fatto che non mi sento ne pazzo ne invalido.
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
ti spetta e fai bene a fare la domanda...
potrebbe metterti in una situazione più rilassata 1 in un contesto lavorativo: potresti trovare un lavoro a misura sin invalido... meno stressante 2 non ti addoloreresti inutilmente per il non farcela: invalidità vuol dire non farcela! in bocca al lupo :) |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
io sono stato anche in un centro per la riabilitazione per un anno, mi sono trovato abbastanza bene e ne sono uscito migliorato. pero' non lo rifarei perché mi sono annoiato molto.
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
C'è sempre un punto di partenza per tutto. Anche per sbrogliare la matassa bisogna prima trovare il bandolo. Per esempio: perché riuscivi a prendere 30 e lode all'università? E' comunque una situazione dove ti trovavi con tante persone ed eri lì per essere giudicata. Ma se riuscivi a prendere voti così alti sicuramente era per le tue capacità e non ti curavi degli altri e da chi ti giudicava.
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Ma se poi tanto non trovi lavoro lo stesso.. ma che miglioramento è stare a lavorare gratuitamente tra i disabili o folli?! Questo mi chiedo.. non è che ne esco con più stress e terrori di prima????? |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Certo. La cosa paradossale è che studiavi psicologia, quindi un certo "appiglio" lo dovresti saper trovare in te stessa. Se avevi scelto questa specializzazione vuol dire che sotto sotto ti senti in grado di trattare le problematiche della gente. Perché non lo fai innanzi tutto su di te? In realtà tutte queste etichette che ti fai mettere a cosa servono? Servono per farti credere che tu sia etichettata in un modo e così rimarrai. Perché non incominci a cercare di migliorare gli aspetti della tua vita incominciando dal lavoro?
tu sei una persona che giudica molto gli altri per ogni piccolo gesto? Pensaci un po' e rispondi (se vuoi) |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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ps figurati che devo prendere mezza pastiglia di EN per riuscire ad uscire ed andare del barbiere figurati come sono messo, il lavoro normale per ora e' utopia per me. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
il problema e' che essendo una disoccupata da molti anni se cerchi un lavoro per le vie normali l'eventuale datore di lavoro si farebbe impressionare da cio', se hai un'ansia così' grave come la descrivi trovare un lavoro protetto potrebbe essere l'unica soluzione ragionevole
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Quindi non farti problemi... Non capisco la questione dell "essere bollata come invalida" (che spesso hanno addotto anche altri)... Da chi ? Non è che lo scrivono sulla carta d identità xD... E comunque sono in categoria protetta tante di quelle persone che non dovrebbero (due persone solo nella mia azienda di 24 dipendenti, persone senza problemi invalidanti) che non devi farti proprio problemi.. L unica cosa "strana" sarebbe questo periodo da passare in una struttura... se dici poi che forse dovresti frequentarla addirittura per anni O_o Io fossi in te farei la domanda per l invalidità e il conseguente inserimento nelle categorie protette che ti faciliteranno un pò nel cercar lavoro (alla pensione nemmeno penso perchè anche se te la dessero è così bassa che non ci si può neanche lontanamente vivere), però mi opporrei al dover frequentare questo centro... parlane con i tuoi medici ;) |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Ne ho già parlato coi medici.. ma dicono che devono prima osservarmi in questo centro per capire se sono in grado di lavorare in un'azienda o no.. che depressione :piangere: |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Giudico perchè sono sempre stata giudicata male.. e vedo negli altri digure pronte ad umiliarmi e giudicarmi negativamente.. ecco da dove viene il terrore del giudizio altrui!! Ho studiato psicologia perchè sono una persona molto sensibile (anche se non spetta dirlo a me)... so cosa significa soffrire, star male.. e avevo il sogno di diventare un giorno forte e in grado di far uscire gli altri dal tunnel in cui io stessa ero precipitata. Purtroppo la realtà è stata diversa e ho avuto mille difficoltà.. tra cui anche il terrore degli esami orali e di stare in mezzo ai colleghi di studio.. quante volte sono scappata o ho studiato 2 libri in più ad un esame pur di evitare di fare il gruppo di studio con i compagni! :piangere: |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Ma mi chiedo.. nei fatti questa invalidità cosa ha risolto?? Tanto nemmeno danno pensioni o cosa.. tu ora stai lavorando??? Cioè se non lavoro comunque.. ma in più devo frequentare sti centri per invalidi.. dov'è il miglioramento nella mia qualità di vita facendo ciò???? |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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l'invalidita' non e' per migliorare la qualita' della vita ma e' per essere tutelati in futuro. se sei fortunata ti riconoscono anche un assegno (minimo) mensile. io ora non sto lavorando in quanto la mia psichiatra anzi insieme io e lei abbiamo deciso di non richiedere l'inserimento lavorativo in quanto non sono pronto ora. ho l'incontro con la commissione per l'invalidita' tra qualche giorno. ci sono varie percentuali di invalidita'... io spero mi diano almeno il 75% almeno ricevo qualche cosa. miracoli non li fa nessuno come dico sempre ma e' meglio frequentare quei centri finche' si e' in tempo e non fare come me che mi ci hanno messo di forza perché dall'ansia non uscivo piu' di casa. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Io ti consiglio di chiedere l'invalidità di corsa,magari potessi farlo,tanto lavorare oggi come oggi per tipi come noi è impossibile,siamo sempre scartati dal processo selettivo,siamo degli inabili al lavoro,di fatto se non ci fanno lavorare è come se ci dicessero che siamo invalidi,ma allora se siamo invalidi e non possiamo lavorare,perchè non riconoscono la nostra invalidità dandoci la pensione? Personalmente se avessi l'opportunità di prendere l'invalidità non ci penserei neanche un secondo,poi a quanto scrivi ti inserirebbero in qualche modo nel mondo del lavoro perciò tanto meglio.
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Assicurati che poi un lavoro protetto lo puoi avere ...
Quello che mi stona è il centro diurno. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Secondo me fai bene.
So di una che prende 300 euro al mese, non è che sia questa cuccagna. Però ci sono degli incentivi per chi apre una attività e le ditte ogni tot dipendenti dovrebbero assumere un disabile, siccome non lo fanno, pagano delle penali, e questi fondi a volte li danno a chi ha progetti etc, ti si aprono dlle strade che normalmente non hai. Insomma i tempi sono magri, ma forse qualche occasione in più la puoi avere. Tu sei intelligente altrimenti non saresti riuscita a studiare. L'intelligenza non serve a nulla nel lavoro, fanno tutto le macchine ormai, e più che altro si frega la gente con imbonimenti vari, tette e cul.i., altro non serve. I pratica di essere dei cazzar.i, calunnaitori, falsi, opportunisti, sicuri di se e di bell'aspetto (vabbè un po' lo dico per tirarti su di morale :mrgreen:), cose che non avrai mai te proprio perchè sei intelligente e sensibile. Aggiungo che nonostante la legge incentivi ad assumere i disabili, molte ditte non lo fanno perchè purtroppo, obiettivamente, c'è gente che non è in grado di lavorare, non è facile inserire uno psicotico grave in compiti dove devi starci con la testa, però tu non hai problemi cognitivi, sei particolarmente adatta ad essere assunta in compiti di natura mista e varia, basta che non ti inseriscano a diretto contatto con la gente. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
La persona che non è in grado di lavorare non richiede neanche un lavoro... oppure viene inserita in cooperative lavorative di tipo A o B dove può fare ciò che è capace in base alle sue possibilità.
Il problema ripeto è la mancanza di lavoro e tanti disabili che lo richiedono, molte volte le promesse fatte dagli operatori sono piene di buona volontà ma poi le possibilità di lavoro sono poche. Parla chiaro con gli assistenti sociali e pretendi chiarimenti sulle possibilità di inserimento lavorativo. Informati anche nei vari centri per l'impego e in associazioni varie. Tieni presente che con una certa percentuale d'invalidità puoi avere senza pagare alcuni servizi es l'autobus e prestazioni sanitarie gratuite. Molte volte si pensa, errore che fanno in tanti, che chi ha un problema mentale sia poco intelligente e non sappia ragionare .. è tipica la frase: "ma tu così intelligente non puoi essere ammalato" ... questo è un pregiudizio bello grande. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Pensano tutti che siano inventati questi problemi.
E' anche comprensibile, perchè se non ci sei dentro lo pensi per forza. Usiamo solo la vista al giorno d'oggi, poichè la vista è la più facile da ingannare e da sedurre. Per come va la società, sarà sempre peggio. Qui è tutta una selezione dalla nascita alla morte. E tale selezione è sulla base di caratteristiche violente, competitivie, calunniatrici, approfittatorie. E' Darwin il problema. Quella teoria che scricchiola da tutte le parti, ma che è tenuto buona da 200 anni ormai. Induce al nazismo gioco forza. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Riguardo al discorso generale, è un bel dilemma. Nemmeno io so cosa fare e la mia situazione (che avevo raccontato in una discussione analoga: http://www.fobiasociale.com/over-25-...-lavoro-38460/ ) è statica. Direi di provare con la domanda d'invalidità, ma ne vale la pena davvero? boh? |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Altrimenti aspetti la rivolta dei sociofobici chè è ormai prossima.
Un giorno i SF scopriranno di essere milioni, miliardi e di avere in mano il potere di arrestare l'intero meccanismo sociale. Sarà chiamato il giorno del pellicano. Essi, non uscendo mai di casa, non si sono mai accorti di essere così tanti e così agguerriti dentro da secoli di auto-oppressione e sterminio auto-nazista. Il giorno del pellicano, alle 21.00, tutti quei secoli di sociofobico destino avranno termine, imploderanno nel catartico. Miliardi di SF guarderanno fieri l'orizzonte, guidati da sfere di luce psicadeliche e convinti ormai di vivere l'apocalisse, si gettaranno in massa nelle strade, con le palle degli occhi starluccanti di fede mistica e congiuntiviti. Nudi come natura li ha fatti. Pellicani e Pellicane di tutto il mondo uniti dal sacro vincolo del grande fardello sociofobico. Parleranno come macchinette delle loro nevrosi con il vicino nudista sociofobico, rideranno come bambini impazziti tenendosi per mano e cantando un gospel blues pieno di speranza. Infine, raggiungeranno la piazza dei popolo dove daranno inizio ad una danza sciamanica. Sciopero di assunzione antidepressivi e ansiolitici, esplosioni di tenerezza, abbracci sociali condivisi, decapitazione della competizione, orge di spirito, abolizione del lavoro salariale, questo avverrà quel giorno. L'umanità sarà libera. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Sto riflettendo.. ci sono buoni motivi per fare questa domanda, o almeno per provarci... ma anche buoni motivi per averne paura, soprattutto del risvolto centro diurno etc. A questo punto credo che l'unica sia cercare di affrontare l'assistente sociale e avere delucidazioni... ma poi eventualmente tanto è una commissione che esamina caso per caso se meriti questa invalidità e con che percentuale, giusto?! Per il momento sarebbe già tanto per me riuscire a calmarmi e a togliermi il terrore che sta cosa mi suscita.. uffffff:(
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
stellina il tuo medico deve fare la relazione che poi presenti alla commissione e sono loro che decidono se darti o no l'invalidita'.
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Poi bisogna andare ad un Patronato per essere assistiti; dopo circa 1 mese ti arriva l'appuntamento per la visita davanti alla Commissione Medica, cui porterai tutti gli esami fatti e relative diagnosi; dopo un altro mese ti arriva a casa il verbale dove ci sarà scritta la % di invalidità e l'eventuale accompagnamento. A mia madre, che va per 89 anni e fa fatica a reggersi in piedi e non usa più il braccio sinistro, hanno dato il 100% di invalidità ma senza accompagnamento, con tutto quello che ha, compreso un inizio di demenza senile... Praticamente con l'invalidità non ci ha guadagnato nulla (non ho capito se non pagherà più i ticket delle medicine, ma poca roba). |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Mi dispiace tanto stellina per la tua storia e leggendo il tuo topic mi sono rivisto in te perchè anche io a causa di questo male ho gli stessi problemi soprattutto in ambito lavorativo e anche a me hanno proposto(ma da un bel pò di tempo non è più un consiglio ma è diventata quasi un imposizione)di farmi l'invalidità civile.Io ti dico che per adesso non ho voglia di farla perchè non ho problemi economici e i miei genitori per il momento mi possono mantenere(non ho grandi spese)e soprattutto perchè non mi sento un invalido e so di essere benissimo capace di imparare e svolgere qualsiasi mansione.Fare la pensione non mi cambierebbe nulla ne oggi e ne domani perchè con 300 euro al mese non ti puoi pagare manco un affitto di casa, inoltre un domani nonostante dovessi ottenere il 100% non sarebbe scontato l'aumento della pensione.Io credo nelle mie capacità e sono fiducioso e speranzoso che in un futuro non troppo lontano riuscirò a diventare più forte e a vincere tutte le mie difficoltà e a condurre una vita normale.Io tengo duro e so che devo continuare su questo strada e non cedo a questi "ricatti morali" e per questo penso: il mio destino è vivere nella solitudine e nella malattia per tutta la mia vita?Allora se Dio ha deciso questo per me pazienza, lo accetto serenamente ma non sarà un assegno di 300 euro al mese a farmi campare. Inoltre penso che la nostra non è veramente una malattia, è la condizione in cui viviamo che lo è ma non siamo malati, è la società che è malata e per vivere bisogna agire ed essere in un certo modo e noi siamo solo delle persone buone e indifese.Quindi non voglio dichiararmi ufficialmente malato e fare la volontà degli altri perchè so che in fondo malato non lo sono, ma è la società che è invivibile perchè piena di gente maleducata, arrogante, presuntuosa, cattiva e nei casi più gravi arriva a delinquere. Io insisto e combatto per la mia libertà e per i mie diritti da persona sana e non ci penso proprio ad arrendermi per poi finire a nascondermi dietro l'alibi della malattia.Tu come(del resto tutti noi), sei una persona che possiede dei sentimenti, delle proprie capacità e sicuramente hai la voglia di vivere dentro di te e troverai le forze per sopravvivere, insisti e combatti sempre e vedrai che in qualche modo ne usciremo.Fatti forza.
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Insomma ho capito che con questa invalidità l'unica cosa che si ottiene è l'inserimento nelle categorie protette per gli annunci di lavoro, e nulla di più... e non penso proprio che diano percentuali alte per problemi di fobie e ansia, per quanto super gravi.. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Io comunque non so se mi arrenderò o cosa.. ma so che piuttosto di un gesto estremo, meglio dichiararsi invalidi... se servisse però :( |
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Io mi aspettavo di meno, nonostante la mia grave situazione. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Queste sentenze del tipo "rimarrai marchiata a vita" non le capisco proprio :miodio: .
L'invalidità non è altro che la possibilità in base alla percentuale che ti verrà riconosciuta di avere delle agevolazioni come quella di poter essere inserita con più facilità nel mondo del lavoro e in contesti più adatti a te. E' un'opportunità che la legge ti riconosce, non è affatto un marchio infamante che ti perseguiterà per tutta la vita, tant'è che puoi benissimo non sfruttarla anche se ti venisse riconosciuta. Non viverla come una sconfitta, ma come un aiuto che ti viene dato per superare alcuni tuoi disagi..... |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
Cara Stellina, dipende tutto da cosa vuoi fare. Nel senso: se vuoi cercare di cambiare ed uscire dalla tua situazione e incominciare a costruire qualche cosa di positivo e forte allora puoi ancora farlo, con impegno e non senza difficoltà, ovviamente, ma la meta si può raggiungere. Se invece vuoi assecondarti ancora una volta e forse per sempre allora procedi con la domanda di invalidità ma credo che (...e lo sai anche tu) questo non farà altro che farti sentire ancora più "diversa e sola" di quanto tu già ti senta verso gli altri, visto che (giustamente) tu stessa dici che è una cosa che non vorresti.
Io, leggendo solo un po' le tue parole, non capisco che cosa e che tipo di percorso hai fatto in questi anni in cui sei andata da uno psicologo. Te lo dico perché alla mia domanda "se sei una persona che giudica molto" tu hai risposto di si. Ebbene, nessun psicologo che hai frequentato ti ha mai parlato di "sospendere il giudizio"? Tante problematiche che generano poi problemi di ansia e fs partono da un atteggiamento troppo critico verso gli altri e di riflesso poi ricadono su noi stessi che incominciamo a credere che gli altri ci stiano giudicando anche solo per come respiriamo facendoci credere di essere sempre al centro dell'attenzione. Io ti consiglio di non fare la domanda. Peggiorerebbe definitivamente la tua autostima che se non c'è devi incominciare a coltivare. |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Per una invalidità da malattia psichica, ovviamente, è tutto un altro discorso: non puoi più fare concorsi pubblici (perché non hai i requisiti psico-fisici), ammesso che abbia la patente, devi fare una visita annuale anziché decennale, una ditta che avrebbe un posto disponibile non lo dà ad una persona "strana", magari a uno senza un braccio sì, ma uno che si tiene in disparte e alla minima osservazione del superiore scoppia a piangere o dà in escandescenze, no. Vedi che la stessa Stellina ha timore di finire in un centro diurno accanto a veri malati mentali... ed è una persona che soffre di disagio psichico! E prima di dichiararla invalida per disturbi psichici, io le consiglierei di cominciare ad abbattere le sue ansie e ad uscire di casa... Tra l'altro è una ragazza che capisce, non è una stordita... |
Re: invalidità civile e lavoro protetto (categorie protette): aiuto o pericolo???
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Un ultima cosa, chi ha una invalidità psichica non è detto che deve finire in un centro diurno, che ne pensi? Ciao. |
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Sinceramente però l'unico dubbio che mi viene... è che come farò a mantenermi dato che con questi problemi non riesco nemmeno a fare un colloquio per un eventuale lavoro??:( |
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