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gita scolastica: che faccio?
come da titolo, quest'anno (terza superiore) per la prima volta si sta organizzando una gita. Tutto è ancora incerto, tuttavia i preparativi sono in corso e nell'eventualità c'è già la necessità di accertare la partecipazione o non a tale viaggio con destinazione una settimana in Valle d'Aosta. Io, pur temendola, mi ero posta l'obbiettivo di andarci, non so, per almeno fare nuove esperienze, buone o cattive che siano, insomma per uscire da questa triste monotonia di solitudine che mi affligge. Magari potrei tentare ad allacciare qualche rapporto all'interno della classe (cosa pressochè impossibile perchè è da tre anni che convivo con loro e... lasciamo perdere, va... :roll: ), oppure, chissà, potrei conoscere anche gente delle altri classi.
Tuttavia ho una paura folle. già mi immagino che quando dovranno assegnare le stanze d'albergo nessuno vorrà stare con me, ci sarà chi verrà costretta e mi sentirò un totale ingombro, oppure verrò assegnata in una stanza con gente di altre classi che non conosco minimamente...per non parlare dei posti in aereo, o in corriera, mi ritroverò sola o vicina a gente che certamente non gradisce la mia "presenza" (se così possiamo chiamarla) a complicare le cose c'è la notizia che si svolgerà di notte una sorta di gran ballo in albergo: e che cacchio, io che faccio? me ne starò a passeggio tra l'angolo della sala e il tavolo del cibo per evitare di farmi vedere sola e senza niente da fare, oppure me ne sto direttamente in camera ad ascoltare il chiasso e il divertimento dei miei cari compagni di gita mentre tento di trattenere le lacrime? così al loro ritorno in camera, mi vedranno con gli occhi rossi e mi penseranno deficiente pagnona mammona o che ne so. bah, le mie complicazioni mentali non riescono a decidersi, anche perchè se non ci vado avrò un altro motivo per autoaccusarmi di mancata volontà di cogliere le occasioni per uscire da questa situazione, d'altronde la classe mi emarginerà ancor più. scusate il romanzo. |
amica, pure io sono nel tuo stesso problema..solo che è la gita di quinta.. 11gg in grecia, circa 5-6 classi di quinta, tra cui la classe dove c è la mia ex ora felicemente fidanzata.. immagina come sono felice..senza contare la situazione in classe.. :?
il dubbio è grande... ah, tu solo una sera il ballo.. noi OGNI sera in discoteca, è una tradizione... olèèè, vagare ubriaco x 11sere consecutive?? ok che x fortuna reggo bene l alcool....ma non vorrei ridurmi a dovermi ubriacare ogni sera x non pensare di aver fatto una cazzata ad andarci !! urgono consigli, e pure urgenti, devo decidere entro sabato io :? :? :? :? :? :? |
conta però che la gita di quinta viene una volta sola.....meglio un rimorso che un rimpianto (si dice così?) :lol: :wink:
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cara sceska, pensaci bene.
Se ti hanno: deriso ghettizzato discriminato additato bullizzato ignorato trattato male -per tre anni- NON smetteranno di farlo in gita Come minimo ti ignorano e resterai sola e in imbarazzo. Se sei sfortunata invece la gita potrebbe diventare un'occasione ghiotta per i bulli di metterti in mezzo e/o farti sentire male, ancora di più di come fanno in classe, perchè è più facile non farsi vedere dai professori. E non avresti nemmeno scampo, saresti sola in mezzo ai lupi in un altra città. Rimani a casa, non ti perdi NULLA (ci torni con la tua famiglia in quel posto o con amici futuri e stai calma e felice no) e forse ti risparmi ulteriori umiliazioni e brutti ricordi o isolamenti come quelli che magari hai subito in classe. Perchè se il viaggio come è prevedibile vedendo la tua situazione in classe non va bene o va male o molto male, i brutti ricordi rimarrebbero con te, se non ci vai invece dopo un pò già te ne sei dimenticata e te ne freghi altamente di non essere andata nel posto X con delle persone che ti hanno sempre ignorato e con cui non è possibile nessun rapporto. In conclusione, non vedo le condizioni per andarci e penso che in questi casi non solo non c'è nulla da guadagnarci, ma solo da perderci. ciao valmor |
La gita scolastica :La classica situazione imposta dove ogni cosa viene sapientemente organizzata dal corpo docente ,dall'assegnazione delle stanze agli itinerari giornalieri,alle attivita' di svago.
Ma di situazioni cosi' te ne capiteranno a iosa nella vita,dovrai imparare a stare anche con persone che non conosci o che non ti sono simpatiche. Se pensi di non trovarti bene capisco che tu voglia evitare questa situazione ma è un po' una fuga da quello che ti spaventa,dall'accettazione che una situazione cosi' ti creerebbe troppo disagio.Io sono sicuro che pero' potresti trovarti bene,potresti conoscere delle persone in un contesto diverso,di divertimento.E' una possibilita'.Puo' essere anche che non sia cosi'.E poi avrai il ricordo di una gita,ti lascera' qualcosa.Forse piu' avanti se non vai la rimpiangerai..ma ripeto non il fatto della gita in se' mancata ma che hai evitato la situazione. |
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Si, ma infatti non conoscendo precisamente la tua situazione ho incluso anche l'isolamento, che comunque è una forma di bullismo. ;)
Non trovo molto senso nell'andare in gita con persone che non ti si filano minimamente e che non ti considerano, e con cui non hai nemmeno il minimo rapporto; non è che se cambi luogo ci socializzi, no rimarresti sempre isolata, solamente non più isolata per mezza giornata ma magari per tre giorni, ancora peggio; diventa solo una cosa triste e senza molto senso per me. Poi decidi tu. |
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ma il non andarci non sarebbe una fuga dalle nostre paure?
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le gite dovrebbero essere le cose più divertenti ma ci sono sempre i cogl**ni bulli del ca**o ke devono rovinarle...in ogni caso valuta bene la tua scelta!
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bho , non so che fare. |
Ma quale fuga dalle paure, scusate.
Qualsiasi persona se dovesse andare in gita con persone totalmente diverse, con cui non ha mai parlato, che non la considerano non vorrebbe andarci, qualsiasi persona si sentirebbe a disagio in una situazione del genere; e avrebbe torto? Sarebbe debole? Secondo me NO, sarebbe normalissima. Per me fuga dalle paure è se tu non vuoi andare ad una gita con persone che ti considerano e che ti farebbero stare bene, con cui comunque se non sei amica/o hai un pò di rapporto; allora si direi che magari è meglio forzarsi, ma in questo caso... |
Se è un discorso legato al fatto che non hai legato con la classe e che quindi li' immancabilmente ti troveresti isolata posso capire ma questa cosa prima o poi la dovrai affrontare.Non la gita con sconosciuti ,i viaggi,ma il tuo modo di stare con gli altri,di relazionarti.All'emarginazione di cui parli penso che abbiano contribuito loro,quel contesto scolastico ma c'è anche una parte di te che in fondo vorrebbe andare a quella gita e divertirsi,venire fuori da questa emarginazione,proporsi.E' la sceska che vuole dire al mondo:si,ci sono anch'io.
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Tutti gli anni tranne che in quinta sono andato alle gite di classe, e tutti gli anni quelle sono state le settimane più sofferte della mia vita. Come diceva valmor, ti consiglio anch'io di rimanere a casa.
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A mio parere dovresti andarci. Ne vale la pena, queste sono occasioni che non ritorneranno più; anch'io non avevo un bel rapporto con la mia ex classe infatti litigavo sempre con tutti però ci sono stati dei momenti in cui invece tutto sommato mi sono divertito compreso le gite. Sai l'atmosfera nuova potrebbe aiutarti a socializzare o comunque lasciarti un'esperienza che ti rimarrà impressa.
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Quindi a mio parere anche le persone che in apparenza sembrano serene in fondo c'avranno sempre le loro paranoie per la testa che noi non potremo capire. |
quando facevo 3 superiore mi ricordo che siamo andata a budapest 5 giorni.. è stato uno spasso un gruppo è rimasto tutte le sere in albergo.. io mi sn divertita da morire.. abbiamo lanciato materssi nelle stanze di stranieri suonato telefoni e casini da per tutto.. e non si poteva stare nei corridoi perchè quelli dell'albergo non volevano.. così ci rincorrevano.. uno spasso e poi abbiamo dormito in una stanza in 300 è stato uno spasso e nex è andato in disco ancora meglio
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Re: gita scolastica: che faccio?
Io sceska ti consiglio, vivamente di andarci! A parte che è un modo anche di vedere posti nuovi , ma poi ci sono tutte le altre giustissime considerazioni che hai scritto te.
é una sfida con te stessa...d'altronde se rifuggiamo sempre da queste situazioni non miglioreremo ne impareremo mai ad affrontarle! E poi , dato che nella tua classe non trovi bene, magari con gente nuova ( con cui si parte da 0 per cosi' dire) potresti invece trovarti meglio... magari nelle altre classi ci sono persone migliori e più comprensive Quote:
Ah poi facci sapere che hai deciso! :D |
ciao...per me dovresti andarci...intanto dimostreresti a tutti il tuo valore e coraggio nello scegliere la starda più difficle...inoltre le gite sono sempre cose a sè, chi ti dice che magari non farai amicizia con qualche ragazzo o ragazza di altre classi, e potrai formarti un grupppo tutto tuo? inoltre le gite sono esperienze quasi magiche: a parte che non capitano spesso, ma solo in questo periodo della vita, e poi portano con sè qualcosa di speciale...
cmq se posso darti un consiglio, in questo periodo di tempo che ti separa dalla gita dovresi cercare di socializzare il più possibile con qualcuno di classe tua, magari quelle persone che vedi più bendisposte verso di te...non saranno tutto dei bastardi figli di puttana no? dai, aiutati che Dio ti aiuta |
é una sfida con te stessa...d'altronde se rifuggiamo sempre da queste situazioni non miglioreremo ne impareremo mai ad affrontarle!
concordo pienamente...non andarci sarebbe lanciare bandiera bianca...però ho la paura, qualora decidessi di partire, di illudermi che qualcosa di positivo possa accadere per poi tornare a casa senza che ciò sia accaduto e quindi finire per deprimermi...cioè, per me la solita frase "tentar non nuoce" non ha effetto: tentare e non riuscire sarebbe un disastro. E poi , dato che nella tua classe non trovi bene, magari con gente nuova ( con cui si parte da 0 per cosi' dire) potresti invece trovarti meglio... magari nelle altre classi ci sono persone migliori e più comprensive in fondo è proprio questa la mia speranza. classe a parte. chi ti dice che magari non farai amicizia con qualche ragazzo o ragazza di altre classi, e potrai formarti un grupppo tutto tuo? e se ciò non accadesse? vedrei tutti i miei piccoli sogni, tutte le mie piccole speranze allontanarsi e crollare ancora una volta...e io, cavoli, quante volte ancora riuscirò a rialzarmi e ritentare? la mia forza, la mia pazienza... hanno un limite...detto così pare una cavolata, parlo di una gita come se stessi partendo per l'Iraq, però questo è. cmq se posso darti un consiglio, in questo periodo di tempo che ti separa dalla gita dovresi cercare di socializzare il più possibile con qualcuno di classe tua, magari quelle persone che vedi più bendisposte verso di te...non saranno tutto dei bastardi figli di puttana no? dai, aiutati che Dio ti aiuta no, questo proprio non fa. in fondo è vero che sono io che mi sono autoallontanata, anzi, meglio dire che non mi sono mai avvicinata. magari è vero che mi lamento e non concludo niente. ma ciò è determinato dal fatto che in classe non trovo proprio nessuno che riesca a interessarmi minimamente...li vedo a miglia e miglia di distanza, e questo non riguarda il modo che hanno di relazionarsi con me...parlo di atteggiamenti, caratteri, modi di fare e di essere che non appoggio...che non vedo compatibili con i miei... questo non è sopraelevarsi, eh! non mi sopravvaluto affatto...fosse così non sarei nemmeno qui...la mia debolezza rispetto alla loro forza non ha paragoni. |
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Nella vita possiamo incontrare persone che sono lontane un muglio da noi ma non per questo dobbiamo sentirci da meno ed escluderci. |
ciao
io ti consiglio di andarci...Rischia, altrimenti in futuro avrai il rammarico per l'occasione persa, e ciò ti assicuro che è brutto!! |
Ciao sceska
parti senza farti troppe illusioni, ma parti!Se vuoi un consiglio, non sperare troppo di socializzare con persone che non conosci, anche i tuoi compagni di classe, quando hai iniziato la scuola, non li conoscevi...Cerca di individuare un gruppetto di persone con cui magari ti trovi meno peggio, e fai tutto con loro, nelle gite succede sempre così...Anche per me sono state un supplizio, ma ogni tanto c'è stato comunque qualche momento bello, non le ho mai potuto disertare e forse in fondo è stato meglio così |
Interessante conversazione... Anche io quest'anno (quinta) dovrò andare in gita... e sono combattuto tra il dire "sì" e il dire "no". Anch'io non ho minimamente legato con nessuno, tranne un pochino col mio compagno di banco, che però non viene, e una ragazza... ma dubito molto fortemente che "Lei" a Barcellona abbia intenzione di passare il tempo con me... anche perché se è vero che ha legato uno 0,01 % con me è altresì vero che ha legato un 100 % con molte molte altre persone :D
Io, Sceska, ti consiglierei di andare. Se, come hai detto, non ti senti bullata, ma senti di essere te ad "autoisolarti" (idem per me), dovresti tentare. È vero che tentar può nuocere, è ovvio. Però dovrai pure allenarti... Temi di essere d'intralcio e/o isolata in albergo, in aereo, in autobus, ecc.? Vedila così... Il "dolore" che provochi nelle persone che credi di intralciare è un 1/1000 di quello che provi tu, e questo lo sai bene. Quindi cerca di fregartene. Lo so, pensarai, "grazie tante, come non c'avessi mai pensato....". Però pensaci... Temi di fare figure di emme o di essere derisa? Dopo 2 giorni che la gita è finita, tranquilla che - se veramente non ti sei integrata nel gruppo - nessuno penserà a te... okay, non è certo una cosa bella, ma questo significa che nessuno ti "odierà", penserà "che rompipalle che è stata", "che stupida che è stata", ecc. La situazione - in conclusione - non peggiora. Paura del ballo? Be', che ti posso dire... dove forse andrò io, a Barcellona, credo che quasi tutti passeranno le notti in discoteca... e non penso proprio che io farò parte di quel gruppo :D Però che te ne frega? Se sei qui è perché sei abituata a stare da sola... Cosa ti cambia tra stare sola lì e sola a casa? In più, però, lì, hai una scelta: o sola, o in compagnia... qui hai una sola scelta: sola. È forse perché ti vergogni a stare da sola di fronte agli altri? Nessuno penserà a te, se veramente sei sola, e quindi questo tuo sentirti derisa e/o compatita non esiste... è solo un'illusione... Come hai detto tu stessa, non sei bullata, sei semplicemente "naturalmente" emarginata. Gli altri probabilmente tenterebbero di legare con te se glielo permettessi... Questa è l'occasione per provarci!!! La gente là fuori non è tutta stro**a come spesso immaginiamo... tra la folla emerge sempre qualcuno disposto ad accoglierci, se noi gli diamo la possibilità. Il problema è questo: vorremmo che qualcuno ci accogliesse senza che noi prima ci esponiamo... ma noi faremmo mai ciò? Non credo... perché allora dovrebbero farlo gli altri? Dimostriamo almeno di non essere noi a volerci emarginare... e partecipare con voglia a una gita è un ottimo inizio, a mio parere. Infine, un ultimo consiglio: non partire con troppi pregiudizi. Tanto per fare un esempio, io ho sempre pensato "per carità, le discoteche sono posti abominevoli dove non metterò mai piede"... poi un bel giorno, quando ero in "vacanza" in Inghilterra (pessima "vacanza", lo ammetto... ma ciò non mi distoglie dal ritentare un'altra gita), un giorno una ragazza (che avevo conosciuto lì - o sarebbe meglio dire "che mi aveva conosciuto lì" :D) insiste per tre quarti d'ora perché io balli e alla fine, preso dalla disperazione, devo cedere... Quella è stata una delle più belle giornate della mia vita. In discoteca, inutile dire, non ci sono mai più andato... ed è probabile che mai più ci riandrò... ormai è passato più di un anno da quella volta. Ma era stato stupendo. Spesso noi mentiamo a noi stessi, e crediamo che cose che non "siamo in grado" di fare siano brutte... però proviamole prima! Tu credi che i tuoi compagni siano persone che non ti possono interessare. Prova a stare con loro più che puoi. Cerca per una sola settimana di abbandonare tutti i pregiudizi... Infine tieni a mente questo: in quella gita in Inghilterra mi sono imbattuto in un sacco di stro**i ma stro**i ma stro**i che non puoi immaginare... alcuni di quei tipi che prendono tutti per il cu*o (scusa la volgarità, ma rende meglio :D), contornati da 14 ragazze che li tastano in tutte le parti e via dicendo... non so cosa mi abbia trattenuto dall'ammazzarli a costo di finire in galera... però anche solo quell'unica persona fantastica che ho conosciuto ha reso quella gita degna di essere stata fatta... Basta anche una sola persona per rendere le cose stupende... ed era una persona normalissima... Non devi necessariamente socializzare con l'intero mondo... Finché starai chiusa a casa nulla si risolverà... Secondo me partecipare ad una gita è un ottimo modo per dire a tutti "non sono io che voglio che mi emarginiate"... In bocca al lupo... Fai la scelta che più credi opportuna... E poi faccela sapere ;) |
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xò io avrò 11gg e pure la mia ex da affrontare...la situazione è + complicata x me che palle !!!!
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mah a dirti la verità io ti consiglierei di non andare.
In fin dei conti la gita è come una vacanza:andresti in vacanza con persone che non ti piacciono?non credo proprio Io saltai la gita de quinto anno a parigi(comunque non fui l'unico),perchè non che avessi da ridire con i miei compagni di classe,semplicemente non c'era feeling. un conto è vederli 5 ore a scuola,altro 24 ore al di' per 7 giorni. Parigi è ancora là ,quando avrò voglia l'andrò a visitare |
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te lo dico io.. ke ho avuto un esperienza simile...
stai a casa.. è brutto dirlo ma è meglio |
Mi ricordo...
...Di quando in aereo ero vicino a due inglesi. ...Di quando i professori mi dovettero assegnare un posto nel pullman, davanti a due intere classi, perché gli unici due posti liberi, tra le risate, erano stati occupati con delle borse. ...Di quando i miei compagni di camera andavano a dormire nelle stanze delle ragazze, e io restavo solo. ...Di quando ci spostavamo per visitare città e monumenti, e il gruppo con cui stavo faceva di tutto per seminarmi. ...Di quando al pub, mentre gli altri ridevano allegramente, sono stato zitto per due intere ore, con un bicchiere d'acqua in mano, durato due intere ore. ...Di quando andammo in discoteca, e io e altri due ce ne stammo su un tavolino nell'angolo, pagato a peso d'oro, fino a notte fonda. ...Di quando contavo i giorni che rimanevano al ritorno, uno per uno, ora per ora. ...Di quando il mio odio per tutto e tutti era così forte, che avrei voluto scomparire sotto terra e far saltare in aria la città. ...Di quando in aereo, al ritorno, ero vicino ad un professore. ...Della sofferenza che solo chi l'ha vissuta può capire. Durante i primi due anni di liceo il mio isolamento era notevole, e non credo che molti quì (compresa sceska) siano stati nelle stesse situazioni. Voglio solo dirti che, in tutta sincerità, anche se smorzate queste sono le cose che con tutta probabilità capitano ad un fobico in una gita di classe. C'è lo studio: Quello è l'unico obbligo importante che un giovane ha, per il resto, fai quello hce pensi possa piacerti, non hai nessun dovere nei confronti della classe. |
...che storia triste zero...mi sono immedesimato visto che io le gite le ho sempre evitate... ma in ogni tua parola sono riuscito a provare quelle sensazioni...allora mi sa che ho fatto bene a non andarci 8)
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Se sei isolato a scuola, come ben dici, in tutta probabilità in gita sarai isolato ancora di più, l'isolamento verrà fuori in modo ancora peggiore. NON esiste al mondo che una persona isolata e che parla poco, o che non sa socializzare (e non parlo nemmeno di fobici) e che non ha rapporti con i suoi compagni arrivi in gita e magia cambi qualcosa o si trovi anche solo decentemente. Non esiste. Per socializzare e trovare nuovi amici ci sono delle occasioni, dei posti dove si trova gente matura, educata, più simile a te, caspita, la gita scolastica con una classe con cui sei isolato NON è uno di questi, ma per niente. Sembra poi che queste caxxo di gite siano una grande occasione di socializzazione per l'isolato, senza offesa ma per piacere, cerchiamo di essere realisti. Un isolato non si trasformerà in gita andando a cercarsi chissà dove nuove conoscenze, facendo chissà nuove amicizie con chissà chi, ma sarà semplicemente un "isolato in gita", che è molto peggio di "isolato in classe", e soffrirà DA CANI .. chi ha provato le gite da totalmente isolati penso non può che concordare. |
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La storia di zero non è un caso isolato, ma una storia in cui una persona fobica o anche solo isolata che decide di andare in gita non può che ritrovarsi secondo me. |
Ma infatti la gita è solo una situazione delle tante che ti potranno capitare o anche una sorta di simulazione..allontanarsi da casa e stare con persone che non siano i tuoi genitori o parenti stretti.In poche parole,andare incontro al mondo,agli imprevisti,ai disagi di una situazione non casalinga.
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Vai.
Bella o brutta che sarà è meglio un esperienza in più che una in meno. Quello che non ti uccide ti rende più forte. |
non saprei cosa consigliarti ...io le gite scolastiche dopo le medie le ho sempre evitate ....specialmente quelle di due, tre giorni, cinque , insomma da passare la notte fuori ....c'era sempre il solito problema, non avevo nessuno con cui stare seduto vicino nell'autobus e stavo sempre seduta da sola ( che vergogna mi sentivo na schifezza in quei momenti )
nessuno mi voleva in stanza con me per cui erano gli insegnanti che dovevano trovare la soluzione per me ( ancora più vergogna ) alle superiori ho preferito evitare di fare tutto questo almeno stavo a casa e soffrivo di meno .... |
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Se però, come mi era sembrato di capire, Sceska dice che non sono gli altri ad isolarla ma è lei che si isola, e gli altri sarebbero disposti ad accoglierla, allora il fatto cambia. Io, ad esempio, mi ritrovo molto isolato nella mia classe... giuro che in una qualunque giornata media di scuola scambio solo qualche parola con il mio compagno di banco (che mi chiede se ho preso un appunto che lui ha perso) e qualcuna con la famosa "Lei": stop, giuro! Non una sola parola con NESSUN'ALTRO. Ricreazione rigorosamente solo chiuso in classe senza spiaccicare una parola... visto che parlare con i muri mi sembrerebbe alquanto idiota. Però mi trovo costretto ad ammettere che quelli che non mi parlano, lo fanno perché sanno che io non "reagirei". Sono sempre stati disponibilissimi nei miei confronti, hanno sempre tentato di immettermi nel gruppo. Se io, per esempio, andassi fuori in ricreazione con loro, sicuramente cercherebbero di farmi parlare, di rendermi più "attivo". Il problema sono io che non trovo la forza e il coraggio di fare un primo atto che faccia capire "voglio socializzare!!!". Forse sono io che sono in una classe, per così dire, "molto buona"... probabile. Se però anche te, Sceska, fossi in una classe del genere, secondo me ti converrebbe tentare. Se però, certo, c'è gente che ti deride, ti prende in giro, ecc. allora certo, molto meglio evitare e starsene a casa... Secondo me, imho, tutto dipende da come sono soliti trattarti i tuoi compagni... Se c'è qualche spiraglio che possa farti pensare che se tu fossi anche solo leggermente più aperta loro potrebbero accettarti, a mio parere vale la pena di provare... È ovvio che sull'autobus difficilmente troverai con chi stare a fianco, e idem per l'albergo... Il "con chi stare in banco a scuola" è stata una vera e propria tortura per me fino a quest'anno, in cui per fortuna il mio attuale compagno di banco mi aveva proposto di stare con lui... Fino all'anno prima era letteramente un trauma... te l'assicuro! Dovevi vedere le faccie che faceva la povera vittima che era costretta a stare con me... Sembrava veramente una condannata ai lavori forzati a vita!! :lol: Però questa è la nostra vita, imho... Possiamo stare a casa e non uscire con nessuno perché abbiamo paura di rompere le scatole agli altri... possiamo... a te la scelta, però........ |
l'ultima di oggi:
in vista di un'interrogazione, poichè ahimè la mia classe ha scelto di seguire i turni, dovrei capitare con una che già me ne ha fatte, ma ho sempre ignorato. è una persona molto loquace e sa dire la sua, sa anche comandare e pilotare la gente che compone la mia classe. io non ho nessun problema ad affrontare un interrogazione con lei, cioè, che problemi mi potrei fare? lei si è rifiutata di venire all'interrogazione con me. motivazione? bho, ha detto "così". il bello è che l'hanno difesa, c'è chi si voleva "sacrificare" -ma si, dai, vuoi che ci vada io con lei?- non so cosa effettivamente sia successo, perchè oggi che è successo ciò non ero presente a scuola. ho saputo solo da una tramite con cui mi sento per i compiti. |
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