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"Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
E' la storia dell'umanità: si formano masse di persone e particolari ideologie, c'è chi ne rimane fuori e chi ne rimane dentro, dipende dall'individuo singolo. In genere, in una società retrograda e stupida, più sei pecora e meno avrai problemi. ma, d'altronde, la società stessa, per funzionare, deve per forza disporre di un gregge....
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Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
Il cervello è disfunzionale.
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Re: "Non è facile..."
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:ridacchiare: Quote:
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Re: "Non è facile..."
è la realtà del sistema, il cervello e un optional,non pensare, lo faremo noi per te, non avere opinioni personali e la regola per andare d'accordo con tutti e non essere discriminati.
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Re: "Non è facile..."
Non lo condivido
...Gli "altri" sono affascinati da chi ha un cervello e carattere per poter imporre e/o portare avanti le proprie idee. Si può essere ostili a persone del genere, per i più svariati motivi, ma comunque le si rispetta. E' la mediocrità che non si accetta...e sono proprio i mediocri ad essere maldisposti verso i loro simili.. |
Re: "Non è facile..."
Quando una persona sente di non essere accettata dagli altri, è perché il primo a non accettarsi e sentirsi inadeguato :occhiali:
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Re: "Non è facile..."
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Poi c'è il caso in cui effettivamente non è accettato da altre persone, e allora l'aforisma del topic può essere vero. |
Re: "Non è facile..."
I rapporti umani nascono su basi dinamiche e interattive, come spiegato da Waztlawick ne "La pragmatica della comunicazione umana" e in genere tutti gli approcci costruttivisti partono dal presupposto che non esiste oggetto percepito senza soggetto che percepisce. Se una persona arriva a farmi notare aspetti del mio carattere correlati genericamente a timidezza e introversione (in maniera il più oggettivamente cortese possibile), io potrei percepirli come offensivi nella misura in cui li reputo aspetti deficitari e di cui sono io il primo a vergognarmi. Se invece sono in sintonia con questi tratti della mia persona, perché dovrei percepirli come deficitari e vergognarmene?
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Re: "Non è facile..."
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Interattività non significa simmetria perfetta, non vuol dire che non esistano squilibri, storture, pregiudizi e che si sia tutti responsabili di tutto in misura perfettamente uguale. |
Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
Ognuno può avere la sua visione personale di cosa possano significare cortesia o scortesia, essa nascono spesso però dalla mediazione e interpretazione del contesto culturale in cui si è immersi. Esistono per esempio culture in cui determinate forme di confidenza tra estranei (tanto diffuse in una cultura come la nostra), potrebbero apparire scortesi ed esageratamente invadenti. Faccio fatica ad immaginare un barista o un commesso di negozio giapponese che si prenda le stesse libertà confidenziali che si potrebbe prendere il suo corrispettivo italiano...quante volte mi è capitato, entrando in un bar ad esempio, di sentirmi rivolgere frasi alludenti esplicitamente al mio contegno e all'aria malinconica che sembro trascinarmi dietro...ad alcuni tutto ciò sembrerebbe eccessivo, non in linea con il rispetto della persona, ma non è detto che dietro a chi le ha pronunciate sussista un reale intento provocatorio e offensivo. Chi ha ragione dunque? La persona che, pronunciandole, non pensava presumibilmente di ferire l'interlocutore (basandosi, molto probabilmente, sui presupposti culturali presenti nel suo contesto di riferimento) o l'interlocutore, poco avvezzo a tale confidenzialità perché poco connesso con il mondo e con le relazioni umane? E per questo che suggerisco alle persone di far valere sempre un minimo di adattamento al contesto e all'ambiente.
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Re: "Non è facile..."
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Io sto cominciando a farmene una ragione...se mi offendessi come un tempo, significherebbe che non sarei a posto con questo aspetto della mia personalità (ciò non esclude che possa ambire a modificarlo). |
Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
E' possibile, bisogna sempre però analizzare il contesto di riferimento. Avevo un amico che amava fare battute sulle madri degli altri, compresa la mia, con frasi come "guarda c'è tua madre", alludendo alle lavoratrici della notte che vedevamo passando sui viali in macchina. Ho smesso di essere suo amico, ma non per quel tipo di battute (di cui comprendevo la natura goliardica, perché era il contesto a renderle tali) ma per altre cose che, nella mia visione personale e soggettiva, risultavano sgarbate...tuttavia non ho mai avuto la pretesa di ritenerlo un maleducato tout court (a detta di tutti i suoi amici non risultava tale), ma un maleducato secondo me (infatti aveva l'abitudine di rigirare il coltello nella piaga di cose di me che non sono mai riuscito ad accettare).
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Re: "Non è facile..."
Cheddelusione, quindi parli parli e poi litighi con gli amici perché criticano il tuo carattere. :miodio: :D
Io mi offendo quando nella mia personale e soggettiva visione reputo l'osservazione offensiva e gratuita. :perfetto: |
Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
Penso che non dovremmo essere troppo indulgenti verso i nostri limiti: vale per tutti, sociofobici e non.
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Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
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Re: "Non è facile..."
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