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Stefania90 04-07-2013 15:51

L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Perchè ci sentiamo inadeguati e diversi?
Perchè dobbiamo continuare a ripeterci che essere timidi è sbagliato?
Non esiste un giusto e un sbagliato, ogni personalità è giusta a suo modo, se siamo al mondo è perchè siamo "giusti", (visto quanto la selezione naturale sia spietata con chi è sbagliato). Se ci convinciamo di questo automaticamente il nostro rapporto con gli altri cambierà .

Secondo me il carattere timido ed introverso non è sbagliato è sopravvisuto alla selezione naturale proprio perchè serve alla razza umana.
L'estroverso regna in questo mondo, c'è poco da dire, regna semplicemente perchè serve alla sopravvivenza stessa della specie umana.
Se si pensa che un tempo la caccia e la pesca erano fondamentali alla sopravvivenza e bisognava essere estroversi per cooperare con il gruppo ecc per cacciare/pescare meglio, e che gli scambi economici/culturali sono fondamentali per mandare avanti il pianeta , si può comprendere quanto l'estroverso sia importante.
Ma con il tempo la specie umana ha sviluppato anche unaltra necessità, evolversi, maturare sia a livello tecnologico che spirituale/intellettuale. Qui entra in gioco il carattere introverso. Chi è introverso in genere è una persona meno propensa ad uscire, più riflessiva e da queste persone che nasce la filosofia, la scienza, la religione.
Se ci fate caso alcune delle personalità più importanti della storia erano introversi , si pensi ad Albert Eistein, pensate che se fosse stato un tipo che se ne andava tutto il giorno in giro per salotti a socializzare avrebbe mai avuto il tempo di concepire la teoria della relatività? Credete che il Mahatma Gandhi fosse uno che passava le sue serate in giro per locali ad ubriacarsi e a fornicare con donnine facili?
Se Leopardi fosse stato un estroverso non avrebbe mai avuto il tempo di scrivere poesie e oggi certamente nessuno saprebbe neanche della sua esistenza, e di questi esempi potrei farvi a decine.
Ovviamente non tutti gli introversi/timidi sono intelligenti, ci sono anche molti che sono dei veri caproni, e sappiamo che di estroversi intelligenti c'è ne sono tanti, ma in genere gli estroversi non sfruttano al massimo il loro potenziale intellettivo proprio perchè non hanno ne "il tempo" ne la voglia per farlo. Questa riflessione mi è stata scatenata da un documentario che ho visto qualche tempo fa, un documentario sui Savant.
I savant sono persone che soffrono di autismo ma che in genere sono geni matematici, artisti ecc.
Queste persone non si sanno allacciare neanche le scarpe e alcuni di loro neanche parlano visto che l'autismo è una patologia molto invalidante a volte, ma sanno fare calcoli a mente che neanche un computer,possono parlare perfettamente venti lingue, oppure, possono, per esempio, disegnare per filo e per segno la città di new york dopo averla vista una sola volta, sono impressionanti. In questo documentario hanno intervistato una di questi Savant, una professoressa universitaria, un genio, ma che ha cominciato a parlare a dieci anni.
Questa professoressa non sa interpretare le espressioni dei volti umani (tristezza, rabbia, felicità) ma è capace di progettare e costruire da sola un macchinario.
Praticamente queste persone sono così intelligenti proprio perchè i loro cervelli non sono "occupati dalla socializzazione" e quindi hanno più possibilità di sviluppare l'intelligenza.
Il carattere introverso serve per permettere all'uomo di rinchiudersi in una stanza giorni interi senza soffrire e pensare e creare cose magnifiche.
Quindi se il mio carattere è stato voluto dalla natura perchè dovrei modificarlo e diventare estroversa, solo perchè gli estroversi sono molti di più e comandano dovrei andare contro la mia natura? Pensateci un pò anche voi e sono certa che non vi sentirete più così sbagliati.

Pietro 04-07-2013 16:02

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
E se uno,accettandosi,si fa ancora più schifo di prima?

n. 8028 04-07-2013 16:04

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Per quanto mi riguarda il mio problema non è mai stato l'essere introverso, anzi non cambierei questa mia caratteristica.
Quello che sto cercando di superare è la bassa autostima e soprattutto la scarsa fiducia in me stesso, queste sono due cose che con il tempo entrano a fare parte del tuo modo d'essere diventando un vero e proprio handicap, da cui scaturisce la timidezza (che è un'altra cosa).

Insomma posso anche andare orgoglioso della mia introversione, non della mia timidezza se questa mi limita nella società.

Suttree 04-07-2013 16:10

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1102647)
Per quanto mi riguarda il mio problema non è mai stato l'essere introverso, anzi non cambierei questa mia caratteristica.
Quello che sto cercando di superare è la bassa autostima e soprattutto la scarsa fiducia in me stesso, queste sono due cose che con il tempo entrano a fare parte del tuo modo d'essere diventando un vero e proprio handicap, da cui scaturisce la timidezza (che è un'altra cosa).

Insomma posso anche andare orgoglioso della mia introversione, non della mia timidezza se questa mi limita nella società.

Quoto. :riverenza:

Suttree 04-07-2013 16:57

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1102666)
:o



Basta vedere la Lidi per capire che la posizione "introverso è giusto" è la peggiore nell'universo fobico.

E' come dire "asessuale" è giusto o "depresso" è giusto, è un inabissarsi talmente tanto nel problema da non rendersi conto che è tale.

A mio parere (e non solo mio credo) l'introversione e la fobia sociale sono due cose ben distinte..l'introversione è un orientamento psicologico mentre la fobia sociale è una condizione patologica.

Suttree 04-07-2013 17:03

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1102670)

L'introversione è solo uno scalino da superare per diventare estroversi e per poi andare ancora più in là.

:o e cioè? cosa c'è oltre l'estroversione? non è per provocare..cerco solo di capire :)

Winston_Smith 04-07-2013 17:30

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1102670)
L'introversione è solo uno scalino da superare per diventare estroversi e per poi andare ancora più in là.

Affermazione che ha la stessa validità (nulla) del suo esatto opposto.
Non esiste alcun elemento concreto (se non ipotesi del tutto campate in aria) che possa portare a concludere che l'introversione sia inferiore o superiore all'estroversione, o che sia una condizione più o meno patologica.

Daniele89 04-07-2013 18:18

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1102641)
...

Ti rincuorerebbe il fatto di sapere che ad usare la categoria di selezione naturale come strumento che renda in qualche modo ragione delle differenze archetipiche non se ne imbrocca mai una?*

Beh, in ogni caso è così. Sei libera.

Al pari di tutte le letture pseudosociologiche che assumono come fondamento teorico -rivendicandone tra l'altro l'assoluta evidenza- il paragone con le bestie.

Weltschmerz 04-07-2013 18:25

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Preferirei essere idiota ma un po' più a posto con me stessa, se non altro con un po' più di spinta a socializzare di una lumaca stecchita.

Belindo 04-07-2013 18:33

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
praticamente il sunto è che l'introverso basterebbe stare a casa da solo, non ha voglia di socializzare, ed è colpa dell'estroverso che gli fa le battutine del tipo perchè nno esci mai ecc.. quindi per colpa sua si deprime.

Emil 04-07-2013 18:36

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1102670)
Che ci sia una differenza fra le due cose è un mito moderno, in realtà tutte le condizioni sono condizioni patologiche, solo che alcune sono più gravi di altre.

L'introversione è solo uno scalino da superare per diventare estroversi e per poi andare ancora più in là.

Senza offesa ma questa è una davvero una sciocchezza.
Partendo dal presupposto che NESSUNA persona è situabile ai poli (ipotetici) opposti dei due orientamenti psicologici (perché ognuno porta con se entrambe le caratteristiche in diversa misura), l'introversione NON E' un patologia.
E' un modo d'essere. Come gli altri. E non c'è niente di sbagliato o da curare.
Come non c'è niente di sbagliato o da curare nell'estroversione.

Se l'introverso porta spesso con se tanti problemi (anche psicologici) è solo per il fatto che fin da piccolo la sua condizione viene considerata sbagliata a priori dagli adulti che cercano di "correggerla" invogliando il soggetto a comportarsi e a fare quello che fanno gli altri.
Il fatto di fargli pesare direttamente o indirettamente questa sua (presunta) diversità è chiaro che potrà generare un senso di inadeguatezza e di scarsa autostima...perché appunto non si riesce ad essere come gli altri.

Questo è un po' quello che ho vissuto io (e credo qui dentro in molti) a partire dalla mia stessa famiglia che per ignoranza mi hanno sempre sempre fatto sentire inadeguato nel contesto sociale e hanno spesso cercato di correggere quello che in realtà era solo il mio modo d'essere. Direi che i risultati sono stati abbastanza disastrosi.

Still 04-07-2013 19:02

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1102641)
Quindi se il mio carattere è stato voluto dalla natura perchè dovrei modificarlo e diventare estroversa, solo perchè gli estroversi sono molti di più e comandano dovrei andare contro la mia natura? Pensateci un pò anche voi e sono certa che non vi sentirete più così sbagliati.

Ti sei completamente dimenticata di considerare i fattori ambientali che contribuiscono in maniera decisiva alla formazione della personalità di un individuo e quindi al suo modo di rapportarsi con gli altri.
E secondo me è proprio questo il motivo principale per cui molti soffrono per la condizione in cui si trovano e cercano di cambiarla, in quanto non rispecchia il proprio carattere ma ciò che altri hanno deciso per lui (a volte inconspevolmente).

Still 04-07-2013 19:10

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1102719)
Se l'introverso porta spesso con se tanti problemi (anche psicologici) è solo per il fatto che fin da piccolo la sua condizione viene considerata sbagliata a priori dagli adulti che cercano di "correggerla" invogliando il soggetto a comportarsi e a fare quello che fanno gli altri.
Il fatto di fargli pesare direttamente o indirettamente questa sua (presunta) diversità è chiaro che potrà generare un senso di inadeguatezza e di scarsa autostima...perché appunto non si riesce ad essere come gli altri.

Questo è un po' quello che ho vissuto io (e credo qui dentro in molti) a partire dalla mia stessa famiglia che per ignoranza mi hanno sempre sempre fatto sentire inadeguato nel contesto sociale e hanno spesso cercato di correggere quello che in realtà era solo il mio modo d'essere. Direi che i risultati sono stati abbastanza disastrosi.

Questo mi era sfuggito, in effetti avevi già detto tu ciò che poi ho espresso io sia pure in una forma un po' diversa.

dentromeashita 04-07-2013 20:36

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
cioè dovrei accettare che faccio schifo,va bene,ma gli altri mi accettano o emarginano?siamo sempre li....

Pietro 04-07-2013 20:40

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1102670)
Che ci sia una differenza fra le due cose è un mito moderno, in realtà tutte le condizioni sono condizioni patologiche, solo che alcune sono più gravi di altre.

L'introversione è solo uno scalino da superare per diventare estroversi e per poi andare ancora più in là.

hai bevuto?

Baloordo 05-07-2013 13:05

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Accettazione di sé = niente più rivalità inutili = rassegnazione = serenità.

Non accettazione di sé = più rivalità inutili = frustrazione e ambizione = desiderio di rivalsa = depressione.

outcast 05-07-2013 13:17

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
introversione, estroversione, patologie... non capite che sono solo etichette limitanti? ognuno è ciò che è, e solamente nella misura in cui riesce ad accettarlo può operare serenamente e con efficacia per migliorare la propria esistenza!!!

JohnDoe90 05-07-2013 13:23

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quoto il titolo:
L'accettazione, il primo passo verso la guarigione.

Se si sta parlando di sociofobia, per quanto mi riguarda, c'è poco da accettarsi. Però non serve neanche darsi continuamente addosso. La bassa autostima è una componente fondamentale della sociofobia, e se ci si deve illudere in qualche modo pur di raggiungere l'obiettivo, così sia. Daltronde la sociofobia stessa è una distorsione.
È uno di quei pochi casi in cui due torti fanno una cosa giusta

LucaNiiJieni 05-07-2013 13:34

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quindi se uno nascesse psicotico, sociopatico, sadico, ego-maniaco o peggio, un secondo Adolf Hitler (per fare un esempio misero), sarebbe giusto accettarlo così com'è?
Sono d'accordo che il carattere timido e introverso non è sbagliato, ma nella società (specialmente in quella occidentale) i timidi e gli introversi non hanno vita facile. Anche i geni, come Einstein, Van Gogh, Mozart, Leonardo da Vinci, sono persone che nonostante fossero estremamente intelligenti e interessanti spesso hanno vissuto vite se va bene difficili, se va male di merda.
O riesci a cambiare il mondo e rendere agli occhi di tutti gli introversi affascinanti o comunque normali, o accetti di vivere un po' da emarginato...
Oppure tenti di cambiare te stesso, non dico conformarsi appieno, ma "adattarsi" a vivere in equilibrio.

Stefania90 05-07-2013 14:01

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 1102793)
Questo è il punto... noi possiamo anche accettarci per come siamo, ma gli altri? Secondo me la maggiorparte continuerebbero a emarginarmi.

Il punto è che accettando se stessi in qualche modo il rapporto con gli altri cambia. Lo sto sperimentando io stessa, da quando ho imparato ad accettarmi non mi sento più un diversa dagli altri e riesco a rapportarmi alle persone con più serenità. Finchè ci si sentirà dei "mostri" non si sarà mai capaci di rapportarsi agli altri con serenità. Io credo che la fobia sociale nasca da questo, dal sentirsi inadeguati e non all'altezza di stare con gli altri perchè diversi. Io sto cambiando molto, non ho più quella specie di barriera che mi teneva lontana dalle persone, sorrido di più quando sono con gli altri, mi sento più a mio agio in mezzo alle persone e sono riuscita ad eliminare anche quella sorta di "invidia" che sentivo per coloro che definivo normali e che mi faceva provare rancore e rabbia ed è bastato soltanto accettarmi per come sono. Certo, non è facile accettarsi, è un percorso molto lungo, difficile e doloroso, io ci sono riuscita da sola ma per alcuni può essere utile l'aiuto di uno psicologo.

albe90 05-07-2013 14:41

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1103092)
Il punto è che accettando se stessi in qualche modo il rapporto con gli altri cambia. Lo sto sperimentando io stessa, da quando ho imparato ad accettarmi non mi sento più un diversa dagli altri e riesco a rapportarmi alle persone con più serenità. Finchè ci si sentirà dei "mostri" non si sarà mai capaci di rapportarsi agli altri con serenità. Io credo che la fobia sociale nasca da questo, dal sentirsi inadeguati e non all'altezza di stare con gli altri perchè diversi.

Intervento molto interessante a mio parere. Farei qualche appunto sulla selezione naturale:
l'uomo non deve più lottare per la sopravvivenza da un bel po', per cui non vedo in che modo questa selezione possa agire. Inoltre i processi di evoluzione darwiniana richiedono moolto più tempo di quello passato dall'homo sapiens. Mi fermo qui.

Credo che un buon passo per uscire dalla bassa autostima sia quello di accettare come è veramente dal di dentro e convincersi che noi non siamo i nostri comportamenti, che invece sono maschere di cui troppo spesso ci siamo travestiti e di cui ci siamo troppo convinti.

Penso che se qualcuno soffre per la propria introversione, allora questo travestimento in qualche misura ci sia. Se invece un introverso sta ragionevolmente sereno così com'è, allora non è un vero sociofobico e può dedicarsi tranquillamente alla teoria della relatività!

unmalatodicuore 05-07-2013 17:46

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
La questione è: io mi accetto, ma gli altri no...come la mettiamo???

outcast 05-07-2013 17:47

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da unmalatodicuore (Messaggio 1103197)
La questione è: io mi accetto, ma gli altri no...come la mettiamo???

è una forzatura... non è possibile che non ci sia nessuno disposto ad accettare un introverso nella propria cerchia di amicizie :)

unmalatodicuore 05-07-2013 17:58

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Quote:

Originariamente inviata da outcast (Messaggio 1103198)
è una forzatura... non è possibile che non ci sia nessuno disposto ad accettare un introverso nella propria cerchia di amicizie :)

Si certo, hai ragione...ma è sempre il contentino. Il privilegio che ti è concesso dai superiori...un pò come essere lo Zio Tom, il nero da cortile...io voglio persone che mi apprezzino per come sono, nn come una specie di caso umano cui si fa beneficenza...

Keaton 05-07-2013 22:18

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
concordo al 110 %

Edopardo 06-07-2013 01:04

Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
 
Io credo che timidezza e introversione siano cose diverse chi è introverso non ama parlare di se , la timidezza e la fobia sociale sono due condizioni patologiche che scaturiscono da un eccessiva introversione, ma credo ci sia gente riservata che comunque riesca in un modo o nell altro a stare insieme agli altri, la timidezza è una difesa , ci sentiamo inadeguati e deboli e in natura i deboli soccombono ad andare avanti sono i forti.


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