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tentazioni suicide
:evil: esiste una via per uscire dalla fobia sociale e questa e' il suicidio!sappiate che non mi faro' rovinare la vita da questa malattia!se non riusciro' ad uscirne tentero' l'ultima carta ovvero quella del suicidio!!!
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Rieccoti! :D
Per il momento ci sei ancora, fortunatamente. Però, europe... perché tenerci tanto ad anticipare un evento (la morte) che comunque, presto o tardi, ma immancabilmente, ci capiterà comunque? tanto vale stare a guardare che cosa succede nel frattempo... :roll: Anche perché fra le tante morti possibili, morire di sociofobia mi sembrerebbe piuttosto inglorioso. Piuttosto mi rassegno e vado a vivere su un'isola deserta. |
A proposito, registrarti mai, eh?
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Quote:
Anche VIVERE da sociofobici non è molto glorioso..... con questo nn dò ragione a europe , però ammetto di avere anchio certi pensieri a volte. |
:evil: non e' questione di gloria poiche' noi esseri umani noi socilfobici non viviamo come vogliamo ma come possiamo! e a volte capita (come nel mio caso) di vedere la morte come una sorta di liberazione da una vita assurda da recluso senza amici senza donne insomma senza niente per cui valga la pena di vivere.solo l'amore per i miei genitori per ora mi tiene lontano dalla liberta' ovvero dalla morte!
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Quote:
Comunque, credo che ognuno al mondo viva e muoia come può. E che non basta non essere sociofobici per dare un senso alla propria vita. |
i miei problemi
:evil: mi sento a disagio in tutte le azioni sociali ho paura praticamente di tutto.mi sento sempre osservato e deriso!l'unica soluzione ai miei problemi dopo anni di inutile lotta mi sembra il suicidio.non credo nella vita dopo la morte e questo mi facilita la cosa.ancora nonho tentato il suicidio per amore della mia famiglia ma credetemi amici per me vivere e' una tortura quotidiana!
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In effetti non ci hai raccontato niente altro di te... quanti anni hai, come vivi, qualcosa della tua storia personale...
In questo forum non mi sembra sia costume deridere nessuno, io personalmente mi tengo già abbastanza occupata a deridere me stessa :wink: |
europe. ti capisco PERFETTAMENTE.
Vorrei chiederti però se hai tentato di risolvere questo problema con le due strategie possibili, farmacologica e psicologica. Quello che stai facendo adesso, è sopravvivere, resistere e soffire.. Ci sono però quelle possibili soluzioni...Le hai già provate? |
:evil: ho 25 anni e in questi ultimi tempi ho girato psicologi e psichiatri con scarsi miglioramenti.non posso lavorare perche' mi sento osservato e non lo sopporto.faccio fatica anche ad uscire di casa.evidentemente la fobia sociale mi ha colpito in una forma abbastanza grave.vi giuro' che sto' soffrendo come un cane e il suicidio mi sembra l'unica soluzione alla mia sofferenza!
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non è la fobia sociale ma è la tua reazione nei confronti di essa che decide se sarai temporaneamente infelice o costantemente infelice.A te resta la scelta ,sei steso,la vita ti sta mettendo ko,che fai ti alzi cerchi di rispondere ma non ce la fai non hai la forza,sei convinto che non c'è partita,sei convinto che i tuoi colpi non possono essere all'altezza della siuazione,e continui ,continui a subire e oltre a non avere la forza per reagire ti rendi conto che non hai difese ,sei vulnerabile provi a schivare i colpi ma alla fine ti arrivano tutti dritti in faccia .Hai il volto coperto dalle ferite,il sangue che ti annebbia la vista,tutti sono contro di te pure il tuo allenatore ti guarda e pensa che sei spacciato,ora che fai abbandoni il ring o reagisci,tiri fuori i coglioni e provi a spaccargli la faccia al tuo avversario che sicuramente si sarà stancato di massacrarti di botte.SCUSA LA VOLGARITA ' VOLEVO SOLO ESSERE PIU 'DIRETTO.
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Caro Europe, secondo me la fs va affrontata così:
1) decidere davvero se si vuole uscire da questa prigione "dorata" che è la fs (hai detto che non riesci a lavorare... a molti piacerebbe poter stare a casa a non lavorare). Questo è il primo passo.Volere DAVVERO uscirne. Decidere di vivere. 2) A questo punto impegnarsi al massimo delle forze con tutte le strategie possibili, anche se è difficile, anche se puoi ottenere degli insuccessi. Se hai superato il punto uno, se davvero vuoi vivere bene, allora impegnati più che puoi con tutti i mezzi a vincere questo problema. Oltre alla terapia farmacologica e la psicoterapia c'e' anche la forza di volontà. So bene che, purtroppo, in certe situazioni essa non basta, ma se ti è bastata per sopportare la fs fino ad ora vuol dire che ne hai e che potresti usarla, oltre che per resistere, per la ricerca di una soluzione. Ciao, e mi raccomando il punto 1) :D |
Se i grossi risultati non arrivano, accontentati dei piccoli passi...
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E' sempre difficile immaginare certe situazioni dai racconti che leggo
e considerarli una "semplice" fobia sociale, che, almeno teoricamente, dovrebbe riguardare determinate situazioni, quelle dove in qualche modo si è esposti al giudizio o alla valutazione e non la totalità dei rapporti interpersonali. Quindi, ad esempio, parlare al pubblico può risultare difficile o impossibile, ma ad esempio avere un rapporto di amicizia e confidenza con qualcuno che ci ispira particolare fiducia è perfettamente plausibile. Del resto è umano desiderare l'intimità col prossimo e credo che a chiunque sia capitato di conoscere almeno una persona nella vita che gli abbia ispirato quel senso e desiderio di comunione e vicinanza... Anche rifiutando qualsiasi rapporto saranno comunque gli altri a venire da te e in qualche modo sarai obbligato a relazionare con loro a meno di NON VOLERLO. Questo è il nocciolo della questione. Certe situazioni estreme d'isolamento, mi riesce difficile credere siano causate solo dalla fobia sociale, ma hanno a che fare più con un carattere ermeticamente chiuso e con uno scarso interesse (o anche incapacità) di comunicare un qualsiasi sentimento al prossimo. Mesi fa parlai in chat con alcuni ragazzi che mi hanno rafforzato in questa convinzione e cioè che alla base dell'isolamento ci fosse una mancanza di motivazioni forti che li spingessero a rapportarsi agli altri. Da un lato infatti lamentavano scarse amicizie imputando ciò alla fobia sociale, dall'altra però confessavano di avere solo rapporti superficiali con le persone perché non sentivano la necessità di un rapporto più stretto e profondo. Il che in un certo senso può sembrare contradditorio. La fobia sociale s'innesta su una persona che è di fatto renitente alla socialità. Questo spiega perché una persona estroversa e comunicativa non diventerà mai una persona allergica ai rapporti sociali. Non so se questo discorso si applichi anche a te europe (in caso contrario ignora pure quanto ho scritto), ma questo di imputare tutte le proprie disgrazie (solitudine, mancanza di amici, di morose, ecc) alla fobia, mi sembra una semplificazione che porta a non vedere una parte della realtà che c'è dietro e cioè che al fobico la socialità, in fondo in fondo, interessa ben poco e che preferisce di gran lunga starsene nel proprio cantuccio piuttosto che mettersi ad tessere faticosi rapporti con gli altri. La riprova sta nel fatto che quando è costretto il fobico riesce a relazionarsi un minimo ed affrontare situazioni sociali che non sceglie come quelle lavorative o di studio. Quando invece non è motivato o spinto da cause di forza maggiore preferisce starsene per i fatti suoi. La motivazione è il motore che spinge ad agire e null'altro. |
Quote:
Se ti trovi su una macchina senza benzina, puoi avere tutte le motivazioni del mondo ma non andrai da nessuna parte (chiaramente non ci sono benzinai in giro). |
La motivazione naturalmente sta alla base del raggiungimento dei nostri obiettivi.
Tuttavia, chi soffre di fobia sociale non riesce a fare certe cose e a realizzarsi pienamente nella vita. Se una persona con fs è davvero motivata a vivere bene la sua vita e a fare quello più vuole, ma che al momento non riesce a fare a causa della sofferenza che ciò gli provoca, deve usare questa motivizione per cercare una soluzione alla fobia sociale. In pratica, secondo me, dovrebbe decidere di affrontare una terapia farmacologica o psicoterapica, conscio tuttavia che il cammino potrebbe essere lungo e difficile. La motivazione a vivere una vita diginitosa, per chi soffre di fs, se c'e', si vede nella ricerca di una soluzione. Chi ha la fs e non cerca soluzioni con forza, allora non ha, o non ha più, motivazioni. E se non ci sono più, questo è comunque, almeno a mio parere, comprensibile. |
Coi paragoni automobilistici però potrei dirti che uno veramente motivato, se gli si ferma la macchina, cambia mezzo, va a piedi, piglia il treno, fa l'autostop oppure decide di cambiare meta del viaggio se diventa irraggiungibile...
>Tuttavia, chi soffre di fobia sociale non riesce a fare certe cose e a >realizzarsi pienamente nella vita. Perché cerchi di realizzarti in cose nelle quali non sarai mai bravo...questo vale anche per chi non soffre di fobia sociale. se si desidera qualcosa che è fuori dalle nostre capacità non si può che rimanere frustrati in eterno...inoltre mai dire mai, nella vita è tutto possibile anche ciò che a volte non riusciamo ad immaginare. >Se una persona con fs è davvero motivata a vivere bene la sua vita e a >fare quello più vuole, ma che al momento non riesce a fare a causa della >sofferenza che ciò gli provoca, deve usare questa motivizione per cercare >una soluzione alla fobia sociale. Ma nessuno può fare quello che vuole. Credi che ad un estroverso sia tutto possibile? Io no >In pratica, secondo me, dovrebbe decidere di affrontare una terapia >farmacologica o psicoterapica, conscio tuttavia che il cammino potrebbe >essere lungo e difficile. forse, ma gli anni della terapia e dei farmaci io li ricordo come i peggiori della mia vita e non i migliori. si comincia a star meglio quando non si sente più la necessità né dello psicologo né del farmaco (o cmq in forma minore). >Chi ha la fs e non cerca soluzioni con forza, allora non ha, o non ha più, >motivazioni. E se non ci sono più, questo è comunque, almeno a mio >parere, comprensibile ma senza la motivazione non si va da nessuna parte. Chi sta meglio è una persona che ha imparato a vedere le cose in maniera diversa e lo posso testimoniare io stesso che non posso certo definirmi un ottimista. :wink: |
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La prima parte del ragionamento fila, ma per poter instaurare un rapporto di amicizia con qualcuno un po' di gente la devi pur frequentare. Se fai fatica anche solo ad entrare in un supermercato, difficilmente avrai molte occasioni di conoscere altre persone. E se sei così in difficoltà da non rivolgere la parola a nessuno a meno di non esserne costretto, difficilmente gli altri avranno voglia di avvicinarsi a te. E, portando me stessa ad esempio, se uno dei tuoi problemi principali è una difficoltà enorme ad usare il telefono, rischi di perdere anche quei pochi contatti che hai. E parlando sempre per me stessa: o sono gli altri che per qualche motivo da me non ci vengono, o è il mio atteggiamento che INVOLONTARIAMENTE li respinge (sai quante volte ho saputo che di me si diceva che ero superba, altezzosa e scostante, quando in realtà mi sento spesso una cacchetta) oppure se gli altri mi si avvicinano, magari manifestando interesse, simpatia o voglia di comunicare io resto così confusa che non so come reagire. Poi magari qualche volta ho anch'io provato a raccontare a me stessa che preferivo starmene nel mio cantuccio. Ma me lo stavo solo raccontando. La motivazione, è vero, è indispensabile, fondamentale. Ma io posso dire che la motivazione mi è servita non tanto a relazionarmi meglio con gli altri, ma a sforzarmi di fare alcune cose NONOSTANTE gli altri, a trovare strategie, spesso contorte, per riuscire a reggiungere i miei obiettivi. Tornando al paragone automobilistico, la motivazione non mi ha mai fatto ripartire la macchina, magari mi ha portata a camminare a piedi per chilometri fino a raggiungere una meta inferiore a quella che avrei voluto, impiegandoci il triplo del tempo e della fatica, il che è pur sempre meglio che restare a piangere accanto all'auto in panne, ovviamente. |
:evil: voi tutti dite cose molto giuste ma io credo che nonostante la volonta' dalla fobia sociale si esce difficilmente.vi giuro che ho lottato ho combattuto ho sputato sangue ma dopo anni sono sempre punto e a capo.ho paura perfno ad entrare in un bar!!!!!!!inoltre per non farmi mancare niente in questi anni alla fs mi si sono sovrapposti la depressione e il disturbo ossessivo compulsivo!secondo voi posso essere felice?
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Nessuno ha detto che la volontà sia sufficiente.
E io non mi aspetto di svegliarmi una mattina e dire "toh, che bello, sono guarita". Vado avanti ponendomi obiettivi pratici, spesso giorno per giorno. Spesso rimando e rimando qualcosa che mi mette a disagio fare... anche con conseguenzedisastrove, a volte. Se e quando riesco a farlo non dico di essere felice, ma un po' più soddisfatta sì. |
ma ragazzi dovete anche capire che ci sono diversi livelli di FB, ecco, forse a qualcuno con una lieve forma, non capisca gli altri con livelli grotteschi e atroci.ciao
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Capisco cosa vuoi dire, ma per conoscere ci sono mille occasioni nella vita: lavoro, scuola, sport, attività hobbystiche, ecc...dicendo sempre
no a tutti, alla fine ci si ritrova inevitabilmente soli. Se si lasciano sfumare sempre tutte le occasioni uno rischia veramente ti ritrovarsi senza uno straccio di cane con cui uscire. Però io penso che se uno arriva a questo, non è solo per la fobia sociale, ma perché non è veramente interessato alla socialità e alla compagnia. Tutto sommato sta bene anche da solo, perché se sentisse veramente il bisogno degli altri, non si sottrarrebbe. E' come un fiume che scorre a valle. Per quanti ostacoli e impedimenti incontrerà sul suo cammino lo sbocco in mare prima o poi lo troverà. Non può essere altrimenti. E' questo che non capisco. Come mai la fobia non impedisce a molti di stare otto ore al giorno al lavoro a contatto con persone che nemmeno scelgono di frequentare e che potrebbero pure non sopportare? Oppure non impedisce a chi studia di recarsi a sostenere un esame all'università o frequentare le lezioni? che forse in queste situazioni non agisce la fobia sociale? Se uno riesce ad affrontarle vuol dire che PUO' se VUOLE. Allora quando entra in gioco la necessità (di lavorare) o la motivazione (dare esami per laurearsi) le fobie chissà perché diventano "sopportabili". Quando però magari ti chiama un amico per uscire e andare ad una festa, uno non si muove di casa neanche con le cannonate. Quando in sostanza tutto dipende dalla TUA VOLONTA' e dalle TUE MOTIVAZIONI e non sei spronata dal bisogno ecco che improvvisamente tutto diventa impossibile, difficile o troppo complicato. Davvero curioso questo modo di agire. La verità è che molti non sono veramente interessati a creare legami, approfondire amicizie, ecc altrimenti farebbero lo sforzo di sopportare un po' di disagio per il beneficio che ne trarrebbero (passare ad esempio una serata con uno dei tuoi migliori amici o con la ragazza che ti piace). Non puoi dirmi che uscire per andare ad una festa, dove tra l'altro nessuno ti obbliga a parlare o relazionare, sia molto più difficile e ansioso dell'affrontare le situazioni lavorative o commissioni d'esame. Non è credibile, non regge. Caso mai sarà il contrario. O no? Riguardo al sentimento di sentirsi irrealizzati o in una situazione inferiore quella desiderata, questo fa parte delle aspettative che in genere sono spesso esagerate rispetto alle nostre reali possibilità. Tutti sognano sempre qualcos'altro: un'altro lavoro, un'altra città, un'altra ragazza/o, ecc...è normale, è umano...ma io tutta questa gente non fobica realizzata proprio non la vedo...anzi mi pare che siano sempre tutti insoddisfatti e incontentabili. ognuno deve cercare di vivere compatibilmente con le proprie peculiarità perché questa è l'unica strada, non ce ne sono altre, che tu lo voglia o non è così. :wink: |
si' sono d'accordo in tutto quello che dici, ora che sto' bene.ma questa malattia colpisce soggetti in parecchi modi,chi lievi e chi invalidante.e' vero che il fiume sbocca sempre in mare.se vai in arizona o altrove i fiumi sono sempre secchi e non sono mai sboccati in mare, per mancanza di acqua. potrebbe in questo caso mancanza di acqua e serotonina essere la causa del problema?e se lo e' come si puo' risolvere. ciao
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Continua a sembrarmi troppo semplicistico.
Certamente è vero che la necessità o la forte motivazione ti spingono a trovare escamotages per aggirare i tuoi disturbi fobici, ma è anche vero che continui a portarteli appresso come uno zaino ingombrante. Quote:
Un contesto meno strutturato mi obbliga a scoprirmi di più, mi mette di fronte a molte variabili che mi possono completamente bloccare. Anche andare in un ufficio pubblico può essere una necessità assoluta, ma posso non riuscire a farlo nonostante le conseguenze che questo mi comporta. Anche andare dal medico può essere una necessità, ma non riesco più ad andarci. |
e' ansia normale o ansia patologica.INSIDER scrive"credo che sostanzialmente alla base della fobia sociale,ci sia una forte disarmonia tra il mondo interiore(emotivita'pensiero etc.)e le forme esteriori nelle quali la vita costringe(lavoro,relazioni,etc.) "ho letto su' un sito italiano, le seguenti parole,(negli ultimi 30 anni si e' potuto verificare come almeno un terzo della popolazione mondiale ha avuto o potra' avere un disturbo d'ansia nella loro vita: si e' sempre pensato che i traumi psicologici potessero essere all'origine dei disturbi d'ansia mentre ora sappiamo CON CERTEZZA che nella maggior parte dei casi l'origine dell'ansia va addebitata sostanzialmente ad un disturbo, ad una malattia del cervello.)CARO INSIDER CON LA MIA ESPERIENZA, non avevo bisogno di leggere questo articolo, lo sapevo da tanto tempo.ho parlato con analisti, psichiatrici e professionisti medici e tutti mi dicevano la stessa cosa.cosa cerchi di vendere su questo forum, le tue chiacchiere ed i pareri dei tuoi amici? tu e loro mi ricordate dei dialoghi di GALILEO che discutevano i loro punti personali scentifici.c'erano sagredo ,salviati e simplicio,tu mi ricordi dell'ultimo. sei sicuro di esserti iscritto nel forum giusto?io proverei un'altro,come per esempio il club dei narcissisti ed egocentristi. dato che sappiamo che la terra" eppur si muove".dubbio anche che hai degli amici,perche' soffri di una testardia asinina e non voglio offendere l'asino.metti il bastone fra le ruote a tutti. con la tua cultura dovresti sapere che c'e' modo e modo di parlare con la gente. adesso ingoia questa medicina non e' un psicofarmaco che forse avresti bisogno. sto imparando ad usare le tue tattiche, solamente che io vado al dunque. non credere che sei il solo che leggi i classici (son sicuro che li capisci a modo tuo) ma dovresti leggere anche dei nuovi. VIRTU' CONTRO AL FURORE insider VIRTU' CONTRO AL FURORE. PS.aspetto i tuoi attacchi, son pronto, perche' io li so' beccare.ciao
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Però l'altra volta è stato insider ad offendere, senza che fosse stato provocato od altro... È troppo irascibile, si può obbiettere anche in maniera più tranquilla... Però a lui stranamente non hai detto niente :roll: Per rispondere alla discussione, io penso che si dovrebbe distinguere tra ansia e fobia. Se non ci sono grossi motivi o situazioni, la prima sarà più di origine organica penso, mentre la seconda sta più sul piano piscologico-caratteriale... |
A me non pare di essere così semplicistico. Quello che volevo dire Chelela è che il bisogno, la necessità o le forti motivazioni spingono a cercare soluzioni o escamotage come dici anche tu per raggiungere determinati scopi specie se dipendono solo o in gran parte da noi. Se uno desidera veramente l'amicizia, qualche strada per ottenerla, per quanto lunga e tortuosa possa essere, la troverà.
Al trucchetto per affrontare certe situazioni io non gli do una valenza negativa. Tutti usano trucchetti per aggirare e affrontare le situazioni difficili o temute. Che male c'è? Se devo quindi fare una chiamata professionale in presenza d'altri, aspetto di farla quando non c'è nessuno oppure me la faccio passare in un'altra stanza. Una volta addirittura l'ho fatta a casa a mie spese. Certo ho evitato la situazione che mi creava ansia, ma solo perché non ho voluto affrontarla. Che male c'è? In passato ero meno evitante. Mi ricordo fino a 18anni certe situazioni di disagio che lo so solo io, ma non mi è mai venuto il pensiero di dire “no non ci vado”, “no non esco”. Forse ero ingenuo o incosciente o forse volevo dimostrare a me stesso di sapermela cavare, non saprei, fatto sta che non sono mai scappato di fronte a ciò che mi creava fastidio o paura. Anzi le vivevo come situazioni che non potevo eludere. Per me era naturale essere così, non mi vedevo anormale né del resto mi sono mai considerato tale. Originale forse, ma non sono mai arrivato al punto di denigrarmi. Riguardo a Europe non sapendo nulla della sua situazione è impossibile dare consigli. Se non se la sente di raccontare qualcosa di più specifico della sua vita non so che farci: io non sono un'indovino. Quanto a te amico amerikano di ci-cago, se ti diverte darmi addosso fa pure. Ognuno si diverte come gli pare. Io non ho da vendere nulla, né enciclopedie, né farmaci, e non mi pare proprio di dire cose che possano nuocere alle persone. Qui siamo tutti maggiorenni e vaccinati, consapevoli delle scelte che facciamo. Questo è un luogo di confronto, non un incontro di boxe. Se pensi di trascinare ogni discorso in rissa, fa pure, io non ti seguirò. In un certo senso mi fa onore che tu mi abbia in così grande considerazione, altrimenti la cosa più sensata sarebbe ignorarmi che è di gran lunga l'insulto peggiore. Se non fossi ridicolo saresti commovente. Io ti trovo comunque spassoso. Continua quindi a sputarmi addosso se ti fa piacere, io mi farò solo del gran risate. 8) |
insider, io non sputo adosso a nessuno a meno che qualcuno incominci prima,non e' nel mio carattere. altri mi considerono buono e socievole.io rispetto le opinioni di tutti pero' quando esse diventono offese estremamente personali allora ci si deve difendere come nel mio caso.leggi le parole che mi hai detto, credi che una persona normale le acceterebbe?non hai il coraggio di chiedere scusa e se lo avresti fatto, io avrei capito che hai dei problemi di salute e ti avrei compatito. non sono un tipo passivo e da queste parti dicono "what goes around comes around".ora devo prima fumare una sigaretta poi devo togliere la neve dal driveway,se dai una risposta . nei riceverai un'altra nei giusti termini.per le tue risate , fai bene ,dicono che fanno bene alla salute
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X Michalel
Forse mi manderai al diavolo, però davvero, Michael, talvolta hai un modo di esprimerti piuttosto aggressivo, e non so se dipende solo da sottigliezze linguistiche.
E credo tu sia un po' troppo ancorato alle teorie organicistiche: purtroppo tali teorie, per quanto molto sponsorizzate dalle case farmaceutiche, non hanno mai trovato piene conferme. Nessuno è mai riuscito a dimostrare pienamente che i fattori organici siano le sole ed uniche cause dei disturbi psichici (infatti anche gemelli monozigoti, ovvero con lo stesso identico DNA, possono avere temperamento, personalità e patologie psichiche diverse)... e poi psiche e soma hanno interazioni talmente strette che difficilmente potrò mai sapere se, ad esempio, una mia depressione dipenda da carenza di serotonina o, viceversa, sia la depressione a causare il calo di tale neurotrasmettitore. Viene ritenuto assai probabile che predisposizioni organiche ai disturbi fobici o ansiosi vadano ad interagire con le singolari esperienze di vita dell'individuo. |
X insider
Siamo d'accordo sul fatto che avere una forte motivazione sia necessario.
Ciò non toglie che la mia vita sarebbe più semplice se non dovessi, ad esempio, aspettare di essere da sola per fare una telefonata, o trovare scuse per farla fare a qualcun'altro, o bermi un bicchiere di vino e fumare due sigarette prima. Dire che la motivazione sia, da sola, sufficiente, sarebbe come dire che io, alta meno di un metro e sessanta, se davvero lo volessi potrei diventare una top model. :lol: La motivazione ci spinge a cercare soluzioni al nostro problema, ma non è da sola LA soluzione. |
ciao chelela ,perche' ti dovrei mandare al diavolo?stai dando una tua opinione con cui hai diritto, in modo civile.sono conscio e fortunato ad avere questa sottigliezza linquistica,perche' durante i miei anni da recluso forzato, balbettavo solamente ,avevo dimenticato anche il mio dialetto d'origine.io sono un tipo calmo, dolce, affettuoso e rispettoso.infatti mia moglie mi ripete sempre che mi avrebbe sposato lo stesso anche se avesse saputo che avrei avuto questa patologia.LO ZOLOFT non e' la causa di cio' che alludi .sono d'accordo con te ed in parte anche con il tipo che ho insultato.pero'non mi dire che sono ancorato alle teorie organicistiche.ho letto molte di quelle riviste scritte da docenti autorevoli in questa materia totalmente indipendenti da casa farmaceutiche. le loro scoperte sono state pubblicate nelle riviste mediche di tutto il mondo, baste cercarle. e tutti questi studiosi sono d'accordo sullo stesso concetto.costoro di cui parlo non sono dei dilettanti ma scienziati.non si perdono in chiacchiere ma agiscono, e non sto parlando del ponte di messina.io non sono quarito , ma sto' cosi' bene che i miei famigliari quando mi videro dopo decenni ,consci di quello che avevo passato, credettero che avessi avuto una grazia divina.(robba da medioevo). parlando del medio evo, ce' gente che appartiene a quell'era.ora dopo quel che ho attraversato,sai i derisi ,le vergogne etc.dovrei credere a dei principianti per prendere la mia decisione?io sono come san tommaso o chi per lui, se non vedo non ci credo.HO VISTO ,PROVATO E CREDUTO haime' so che la mia dialettica e' molto limitata ma non ci posso far nulla.ecco perche' i miei figli vanno a scuola, cosi non si sentiranno inferiori a nessuno.eppoi son un'autodidatta.chelela hai letto le parole che ha detto un tipo nel forum, se fosse di si non vedo un tou commento nel riquardo.non dico di essere parziale ma almeno equa. niente di personale, un bacio .MICHAEL R.
PS.leggi dal principio fino alla fine il tema ;MALATTIE ORGANICHE ETC. |
Re: X insider
Quote:
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chelela ,una cosa io non capisco,ci mettiamo a discutere se e' una patologia ,disturbi di mal'addattamento, di traumi, chi ha ragione ,chi ha torto,si fanno esempi di miscela, benzina,che i fiumi sfoceranno immancabilmente nel mare e cosi via .quando ero in gabbia, avrei pagato qualsiasi cosa per eliminare questo male e incominciare a vivere decentemente.leggo la sofferenza di tanta buona gente,ma se ce' una possibita' di vivere quasi come altri ,privi di disturbi ,complessi ,perche' non sfruttarla fino in fondo?io me ne fregherei dei tanti titolati in questo forum(ME COMPRESO)e troverei la soluzione,.a miei tempi non c'erano queste possibita', ora ci sono.sai cosa penso,ci sono due tipi di malati, uno che e'( INVALIDO )per via di questa malattia e l'altro con una forma meno peggiore che crede che puo' vivere in questa societa'anche soffrendo.sai chi cerchera' l'aiuto e fara' progressi?te lo dico io,L'INVALIDO perche 'preferisce morire che vivere in un mondo allucinante.non so' se ho fatto senso.ciao
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Nell'esempio che hai fatto però diventare top model non dipende solo da te e dalla tua motivazione.
Ci sono tante ragazze alte che comunque non diventeranno top model anche se lo volessero. Ma se un amico t'invita ad uscire e tu dici di no, in questo caso la responsabilità è solo tua. Magari hai detto no per il presunto disagio che patirai (anche se non è detto) però non dici no al tuo capoufficio quando vai a lavorare. Vedi, siam sempre lì. Così facendo però sarà sempre peggio, finirai per murarti viva in casa uscendo solo per andare a lavorare con l'angoscia e la colite. Il che non mi sembra una bella prospettiva. Il problema è che non accetti di avere neanche il minimo disagio. Tu vorresti andare alla festa tranquilla spensierata magari con una bella barzelletta da raccontare. E come la mettiamo con tutta le gente che beve in disco allora? Non penso siano tutti fobici. Bevono per sentirsi meno legati, impastati o per sciogliere un po' l'ansia. In questo non c'è niente di anormale. E poi tutti hanno il loro fardello da sopportare, magari sono bravi nelle relazioni sociali, però difettano in altri campi o hanno altri problemi che tu non puoi sapere. Non esistono persone senza problemi. Prova a metterti nei panni di un sociofobico vissuto nei secoli passati, dove non c'erano farmaci o psicoterapie di supporto. Come avrebbe vissuto? La necessità lo avrà sicuramente indotto a dare alla propria vita una forma compatibile con le proprie caratteristiche cercando di sviluppare le proprie capacità, potenzialità. Quindi anziché fare il mercante, si sarà dato all'artigianato o a qualche lavoro dove non sono così fondamentali le abilità sociali, sviluppando magari qualche forma d'arte, chi può saperlo; diventando magari eccelso e abile nel proprio lavoro. Oggi mi sembra invece che si proceda al contrario. Siccome non vicerò mai la medaglia d'oro alle olimpiadi e posso sentirmi realizzato solo se arrivo primo allora mi faccio delle belle punture di ormoni che mi danno quello sprint in più che mi manca e che non posso avere. Siccome faccio una vita che mi fa schifo, un lavoro che mi fa schifo, la materia che studio mi fa schifo, ecco che viene in mio soccorso il prozac che mi fa mandare giù quello che mi nausea. siccome sono ansioso, mi scelgo un bel lavoro di responsabilità! Patirò come un cane, però vuoi mettere con lo xanax sempre in tasca al momento del bisogno ?! Anziché "ascoltare" e "interpretare" i messaggi del corpo e quello che potrebbero volerci dire, noi li ottundiamo con le pillole. Perché maledetto corpo del cazzo mi fai star male quando alla festa voglio andarci rilassato?? Non hai proprio pietà di me! In tutto questo c'è qualcosa di masochistico. |
dannata neve,oggi ne ho spalata tanto,che ho un gran mal di schiena.ciao chelela,forse dovrei riconoscere che sono un po' aggressivo nelle mie risposte, ma solo con certe persone.queste persone ,sono quelle che usano eufemismi nel colpire ma il concetto e' lo stesso, denigrare la gente.io invece sono il contrario, vado al nocciolo del problema.forse non sono diplomatico e nemmeno credo di esserlo.poi dicono che ignorare la gente e' il miglior modo per offendere.io sono il contrario.ignorando la gente e' senso di paura e insicurezza perche' si ci teme di essere esposti per quel che si e'.questi sono gli stessi che analizzano tutti pero'hanno paura di essere analizzati. quando capiscono che' ci sia qualcuno che lo sta analizzando, scappano, credendo di far capire alla gente di essere dei martiri,.eppoi in italia ne abbiamo avuto tanti di questi martiri.questa gente ignorano altri per far capire ad altri che sono intelettualmente superiori percio' non ha senso rispondere, ma ignorarli.io non farei cosi almeno che siano dei psicopatici o feroci delinquenti.poi c'e' il fattore intellettuale,si, certe persone avendo una cultura superiore ad altri ,credono di essere piu' intelligenti di tutti e percio 'tentano di sottometterli o intimidirle sfoggiando le loro capacita' letterarie.scrivono e si accapigliono per dei punti, credendo o far credere che sono delle discussioni fra filosofi, tipo ficino, pico della mirandola,giordano bruno ed altri.quarda non c'e' niente di male se si ha la capacita'.ma questa capacita',anche con la mia cultura, io non la vedo ,ciao
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ba io per migliorare ragiono cosi' :mi chiamano per uscire ,rispondo si' ok ci vengo allora sto facendo dei miglioramenti, altrimenti sono un coglione .Tutto qua poi se per sbloccarmi un po ' di piu' bevo qualche bicchierino non c'è niente de male dato che lo fanno anche i miei amici e poi solo per il sabato sera non è che divento un alcolizzato cronico.
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:evil: voi dite tante belle cose ma per ognuno di noi la fs è diversa.io mi sento un topo in gabbia
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Quote:
ciao europe,sei sicura di aver letto chiaramente,a me sembra un mattatoio. bando alle chiacchere, senti europe,so' precisamente cosa stai passando e me ne dispiace profondamente.c'e' aiuto al di fuori che ti tende la mano,e' facile, cerchi di prendere l'iniziativa, oppure parla con uno dei tuoi cari,non aspettare, insisti con ossessione e vedrai che migliorerai.con sincerita', michael |
Quote:
Quella discussione (e non mi interessa per colpa di chi o perché) si era animata sino a diventare una diatriba personale, andando al al di là dell'argomento in esame. Può succedere, certamente, ma non credo che in certi casi l'intervento di terze persone sia costruttivo. |
Quote:
non sapevo che in questo forum una persona per esprimere la propria opinione su qualsiasi tema avrebbe bisogno di un invito.comunque rispetto le tue opinioni anche se' questa volta non la condivido.ciao |
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