FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   Taxi driver (https://fobiasociale.com/taxi-driver-3576/)

calimero 08-10-2007 19:18

Taxi driver
 
Chi ha visto il suddetto film?

Non avete paura di poter impazzire così?

La solitudine può distorcere la realtà e portarti alla pazzia...

lui non era fobico, ma strano ed insonne.

Viveva ai margini della società, la schifava

in effetti un po' di cose in comune con qualcuno di qui le ha :p

x fortuna che non è così facile procurarsi una pistola :)

bò, speriamo di non degenerare mai così :?

carla 08-10-2007 19:23

lui aveva pure le palle....

fu-sio-ne 08-10-2007 19:28

Quote:

Originariamente inviata da carla
lui aveva pure le palle....

le palle dell'esasperazione
cmq per sua sfortuna non conosceva lo xanax

mitttica la scena del cinema porno

calimero 08-10-2007 19:39

Quote:

Originariamente inviata da fu-sio-ne
cmq per sua sfortuna non conosceva lo xanax

mitttica la scena del cinema porno

eheheh, li si è giocato tutto
se non avesse toppato magari non sarebbe impazzito

mi sa che lo xanax gli avrebbe fatto un baffo a lui

valmor 08-10-2007 20:22

Per me Taxi Driver è uno dei più grandi film di sempre, ma in particolare forse il più grande sulla solitudine; la solitudine di chi per certi motivi, o il carattere, o il proprio passato, o la propria mentalità ha una personalità più malinconica, e si sente e si ritrova ad essere diverso e isolato, e non si vuole integrare o non riesce ad integrarsi nella società, che guarda dall'esterno, di cui non si sente e non può sentirsi parte, verso cui è fortemente o ferocemente critico.

E' vero, ci sono dei punti di contatto tra il protagonista e molti di noi nel forum. Sicuramente direi la solitudine, per alcuni questo stato d'animo malinconico, il sentimento del passato, l'esclusione dalla società e la critica verso questa, forse anche la confusione. Ma ciò che è molto in risalto è quest'uomo perso nei suoi pensieri, il suo sguardo, che vaga nel buio, metaforicamente e non, di una città e forse di una vita (alla fine è quasi un suicidio) a cui non sente di appartenere.

Le scene in cui si vede Los Angeles di notte sono fantastiche poi, le strade sono luride, e non si vedono le cose chiaramente ma le luci sono sfocate; si concentra tutto sugli occhi di De Niro, l'osservatore, e questo secondo me accentua il senso di straniamento e distacco che lui prova verso il mondo esterno, interrotto solamente dai brevi momenti in cui lui sente/vede dei pezzi di vita dei suoi clienti nello specchietto retrovisore ... anche qui direi un altro punto di contatto, l'osservazione della vita degli altri, il senso di straniamento.

Certo, speriamo però di non impazzire noi. :lol:

calimero 08-10-2007 20:51

QUESTA si che è una rece valmor, complimenti, sei molto bravo.

cmq è un mal comune la solitudine, anche se nel suo caso non si capisce come ci sia finito
anche se però lo spiega bene che l'ha sempre perseguitato, da quando è nato
ed è la sensazione che molti di noi han spesso provato, di esser nati soli
vedere gli altri diversi, non necessariamente schifarli, ma vederli diversi completamente
pensare, io non sarò mai così
e a volte non sentirsi proprio normali, in qualsiasi cosa si fa, si trova che non sia come la fanno gli altri
saran solo complessi?

e la cosa bruttina del film, è che li aveva solo 26 anni!

mefiori 09-10-2007 00:06

Quote:

Originariamente inviata da valmor
Per me Taxi Driver è uno dei più grandi film di sempre, ma in particolare forse il più grande sulla solitudine; la solitudine di chi per certi motivi, o il carattere, o il proprio passato, o la propria mentalità ha una personalità più malinconica, e si sente e si ritrova ad essere diverso e isolato, e non si vuole integrare o non riesce ad integrarsi nella società, che guarda dall'esterno, di cui non si sente e non può sentirsi parte, verso cui è fortemente o ferocemente critico.

E' vero, ci sono dei punti di contatto tra il protagonista e molti di noi nel forum. Sicuramente direi la solitudine, per alcuni questo stato d'animo malinconico, il sentimento del passato, l'esclusione dalla società e la critica verso questa, forse anche la confusione. Ma ciò che è molto in risalto è quest'uomo perso nei suoi pensieri, il suo sguardo, che vaga nel buio, metaforicamente e non, di una città e forse di una vita (alla fine è quasi un suicidio) a cui non sente di appartenere.

Le scene in cui si vede Los Angeles di notte sono fantastiche poi, le strade sono luride, e non si vedono le cose chiaramente ma le luci sono sfocate; si concentra tutto sugli occhi di De Niro, l'osservatore, e questo secondo me accentua il senso di straniamento e distacco che lui prova verso il mondo esterno, interrotto solamente dai brevi momenti in cui lui sente/vede dei pezzi di vita dei suoi clienti nello specchietto retrovisore ... anche qui direi un altro punto di contatto, l'osservazione della vita degli altri, il senso di straniamento.

Certo, speriamo però di non impazzire noi. :lol:


Ottima rece


Mi hai fatto venire voglia
di rivedermi questo capolavoro

nick61 09-10-2007 00:37

A proposito di Taxi Driver (citazione riciclata da un vecchio thread):

Quote:

Originariamente inviata da italianpsycho

La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita, dappertutto. Nei bar, in macchina, per la strada, nei negozi, dappertutto.
Non c'è scampo: sono nato per essere solo (Taxi Driver)


pesco 09-10-2007 00:52

fossi in voi più che alla solitudine penserei alla giustizia...
è un concetto più vivo...la solitutidine è un specchiarsi dopo un movimento o dopo una negazione del moto stesso

inadatto 09-10-2007 09:49

Quote:

Originariamente inviata da valmor
Per me Taxi Driver è uno dei più grandi film di sempre, ma in particolare forse il più grande sulla solitudine; la solitudine di chi per certi motivi, o il carattere, o il proprio passato, o la propria mentalità ha una personalità più malinconica, e si sente e si ritrova ad essere diverso e isolato, e non si vuole integrare o non riesce ad integrarsi nella società, che guarda dall'esterno, di cui non si sente e non può sentirsi parte, verso cui è fortemente o ferocemente critico.

E' vero, ci sono dei punti di contatto tra il protagonista e molti di noi nel forum. Sicuramente direi la solitudine, per alcuni questo stato d'animo malinconico, il sentimento del passato, l'esclusione dalla società e la critica verso questa, forse anche la confusione. Ma ciò che è molto in risalto è quest'uomo perso nei suoi pensieri, il suo sguardo, che vaga nel buio, metaforicamente e non, di una città e forse di una vita (alla fine è quasi un suicidio) a cui non sente di appartenere.

Le scene in cui si vede Los Angeles di notte sono fantastiche poi, le strade sono luride, e non si vedono le cose chiaramente ma le luci sono sfocate; si concentra tutto sugli occhi di De Niro, l'osservatore, e questo secondo me accentua il senso di straniamento e distacco che lui prova verso il mondo esterno, interrotto solamente dai brevi momenti in cui lui sente/vede dei pezzi di vita dei suoi clienti nello specchietto retrovisore ... anche qui direi un altro punto di contatto, l'osservazione della vita degli altri, il senso di straniamento.

Certo, speriamo però di non impazzire noi. :lol:

Bella recensione di un film bellissimo e crudelmente vero...uno di quei film che puoi amare od odiare ma che comunque comunica e trasmette qualcosa e non ti lascia indifferente ; ti fa vivere sensazioni "forti"..insomma è il classico film che come si dice in gergo ti da un pugno nello stomaco...

Valmor non scherzo potresti fare il critico cinematografico se riesci a fare le recensioni tutte così :D !

calimero2 09-10-2007 10:13

Quote:

Originariamente inviata da pesco
fossi in voi più che alla solitudine penserei alla giustizia...
è un concetto più vivo...la solitutidine è un specchiarsi dopo un movimento o dopo una negazione del moto stesso

facile parlare così adesso che trombi :lol:

schizzo 09-10-2007 11:04

Io l'avrò visto almeno 10 volte, non so spiegarmi perché mi abbia colpito così tanto. Robert De Niro interpreta il classico reduce del Vietnam che non riesce ad integrarsi nella società, diventa uno psicopatico, ma a differenza di altri che sfogano la loro rabbia repressa contro vittime innocenti, lui invece compie proprio un atto di giustizia eliminando il "pappone" che tiene in schiavitù la ragazzina (Jodie Foster) e liberandola dalla sua condizione.
Certo, mi auguro di non impazzire mai fino a questo punto :D

calimero 10-10-2007 19:50

cmq, non lo mitizzerei così il personaggio
è cmq uno che impazzisce, che non distingue più la realtà
non è uno con le palle, è solo un disperato che vuol fare qualcosa x sentirsi importante, per dare un senso alla sua vita
e si, tra i suoi gesti e il suicidio classico, c'è poca differenza

la solitudine è una brutta bestia, ti rende strano, ti rende violento, ti rende invadente, ti rende bizzarro, non ti fa più capire il comportamento adeguato

scendiamo da sto taxi che è meglio* :lol:


* usate il pulman dei fobici per fobicland, viaggi coi fobici e non sei mai solo

mefiori 10-10-2007 20:01

:?

schizzo 10-10-2007 21:45

:? :?

gerrard 11-10-2007 00:04

io che sono uno scorsesiano della prima ora mi ritrovo totalmente nella recensione di valmor
Anche se la città era New York e non LA :wink:

pesco 11-10-2007 12:16

Quote:

Originariamente inviata da calimero2
Quote:

Originariamente inviata da pesco
fossi in voi più che alla solitudine penserei alla giustizia...
è un concetto più vivo...la solitutidine è un specchiarsi dopo un movimento o dopo una negazione del moto stesso

facile parlare così adesso che trombi :lol:


se è per questo dovrei essere già guarito da un bel po'

carloge 11-10-2007 16:29

Quote:

Originariamente inviata da calimero
cmq, non lo mitizzerei così il personaggio
è cmq uno che impazzisce, che non distingue più la realtà
non è uno con le palle, è solo un disperato che vuol fare qualcosa x sentirsi importante, per dare un senso alla sua vita
e si, tra i suoi gesti e il suicidio classico, c'è poca differenza

la solitudine è una brutta bestia, ti rende strano, ti rende violento, ti rende invadente, ti rende bizzarro, non ti fa più capire il comportamento adeguato

scendiamo da sto taxi che è meglio* :lol:


* usate il pulman dei fobici per fobicland, viaggi coi fobici e non sei mai solo

Quasi alla fine del film,dopo aver compiuto la strage,si siede sul divano nella stanza e cerca di spararsi alla gola,fallendo solo perchè ha tutte le armi scariche.
Mi è sempre parso il ritratto di un uomo dalla personalità fortemente schizoide con tratti paranoidi che,sul finire del film,si aggravano fino a sfociare in un vero e proprio sistema delirante.
Per tutto il film,Travis è presentato come un uomo profondamente distaccato e straniero all'ambiente sociale in cui vive:non lega coi suoi compagni di lavoro(dei quali osserva perplesso le battute senza essere in grado di comprenderle),cerca di allacciare rapporti con donne senza conoscere minimamente le convenzioni sociali che li regolano:pensa alla scena in cui invita la ragazza che lavora per la campagna del senatore e,come primo appuntamento,la porta a vedere un film pornografico(questo oltretutto nel 1975,ma sarebbe comunque socialmente non accettabile anche adesso):quando la ragazza reagisce con rabbia("avermi portato in un posto come questo significa non avere alcun rispetto per me";nell'originale dice "è come avermi invitata a letto")si dimostra perplesso e non in grado di capire la ragioni del suo comportamento.
Anche in seguito continua a non comprendere minimamente i sentimenti della ragazza e,alla fine ,attribuisce tutta la responsabilità alla insensibilità di lei.
Viene ripreso più volte ,solo,mentre cammina per le strade di New York o chiuso nella sua stanza ad osservare soap televisive(durante la visione di una di queste,quando i 2 attori della fiction si scambiano una dichiarazione d'amore,fa cadere al suolo la tv rompendola.).
Comincia a proiettare la causa del suo disagio sempre più sul mondo esterno,senza vere e proprie basi logiche:prima contro il senatore candidato alla presidenza(più volte sostiene nel film di non conoscere nulla di lui e delle sue idee);fallito l'attentato,sposta la sua aggressività su tre criminali e,infine,tenta il suicidio.
Non credo che qualcuno di noi debba preoccuparsi di poter evolvere in una direzione che lo porti a comportamenti simili,almeno per un punto:la proiezione all'esterno è "efficace" come difesa psicologica finchè non si è consapevoli di se stessi come persone affette da un disturbo psichico.Tale consapevolezza è totalmente assente in Travis(come gerneralmente lo è nei Paranoidi);noi,invece,siamo ben consapevoli di avere un disturbo radicato in noi stessi(come la nostra stessa presenza in questo forum dimostra).
Ciao
Carlo

calimero 11-10-2007 20:14

Quote:

Originariamente inviata da carloge
Non credo che qualcuno di noi debba preoccuparsi di poter evolvere in una direzione che lo porti a comportamenti simili,almeno per un punto:la proiezione all'esterno è "efficace" come difesa psicologica finchè non si è consapevoli di se stessi come persone affette da un disturbo psichico.Tale consapevolezza è totalmente assente in Travis(come gerneralmente lo è nei Paranoidi);noi,invece,siamo ben consapevoli di avere un disturbo radicato in noi stessi(come la nostra stessa presenza in questo forum dimostra).
Ciao
Carlo

questo è vero
ma chissà se è un bene o un male
la consapevolezza è sofferenza
oltre al fatto che se si crede di conoscersi, non si accetterà mai l'aiuto di gente come psicologi, ma solo eventualmente di medicine
a me ha fatto pena quando in casa ha rotto la tv e ha sclerato, disperato
il suo disturbo cmq è legato alla nonsomnia, la mancanza di sonno che non causa stanchezza, ma che lascia troppo tempo libero a chi non sa come impegnarlo
se anche noi non dormissimo mai, vi garantisco che dureremmo la metà del tempo ;)

schizzo 12-10-2007 05:49

Quote:

Originariamente inviata da calimero
cmq, non lo mitizzerei così il personaggio

Ci tenevo a precisare che non considero Travis un eroe alla John Wayne..
la critica ha molto discusso sugli ultimi minuti del film..
ma il suo destino cambia proprio alla fine..
se avesse ammazzato il senatore sarebbe stato considerato un criminale..
invece lui salvando la ragazza si guadagna pure il ringraziamento dei genitori di lei (la lettera) per non parlare dei giornali che finiscono per sottolineare il suo gesto..
sono d'accordo sul resto (la mancanza di integrazione sociale,la solitudine,la pazzia,il mancato suicidio)..

carloge 18-10-2007 16:08

Quote:

Originariamente inviata da calimero
Quote:

Originariamente inviata da carloge
Non credo che qualcuno di noi debba preoccuparsi di poter evolvere in una direzione che lo porti a comportamenti simili,almeno per un punto:la proiezione all'esterno è "efficace" come difesa psicologica finchè non si è consapevoli di se stessi come persone affette da un disturbo psichico.Tale consapevolezza è totalmente assente in Travis(come gerneralmente lo è nei Paranoidi);noi,invece,siamo ben consapevoli di avere un disturbo radicato in noi stessi(come la nostra stessa presenza in questo forum dimostra).
Ciao
Carlo

questo è vero
ma chissà se è un bene o un male
la consapevolezza è sofferenza
oltre al fatto che se si crede di conoscersi, non si accetterà mai l'aiuto di gente come psicologi, ma solo eventualmente di medicine
a me ha fatto pena quando in casa ha rotto la tv e ha sclerato, disperato
il suo disturbo cmq è legato alla nonsomnia, la mancanza di sonno che non causa stanchezza, ma che lascia troppo tempo libero a chi non sa come impegnarlo
se anche noi non dormissimo mai, vi garantisco che dureremmo la metà del tempo ;)

La consapevolezza comporta certamente una sofferenza conscia;ciò però non significa che mantenere inconscio un proprio disagio non comporti ugualmente una grande quantità di dolore:proprio il personaggio di Travis è l'esempio di un uomo completamente inconsapevole dei propri processi mentali e che soffre moltissimo(la sua insonnia cronica è chiaramente uno dei suoi sintomi).
Credo che il punto non sia tanto quello di conoscersi completamente(chi,sano o malato,può veramente dire di conoscersi perfettamente?)quanto quello di avvertire che il proprio disagio è in noi e non si risolverà scaricandolo su qualche capro espiatorio:il film si conclude nello stesso modo in cui era iniziato,con Travis solo alla guida del suo taxi:tutto ciò che ha fatto non lo ha minimamente aiutato a risolvere i suoi problemi.
Ciao
Carlo

calicero 24-02-2010 01:56

Re: Taxi driver
 
a parte la tematica iniziale, mi pareva il titolo ideale x elogiare anche the night
seppur io sia un amante del nobile sole, sta sera sono uscito tardi (solo tranqui) e son rientrato che le strade erano semi deserte
se non fosse x il rischio immigratoni (winston piri pì) non sarebbe male
c'è un senso di pace e tranquillità che di giorno ce lo si sogna
bella storia, mi sa che diventerò un abituè della tarda serata out (ovviamente stando attento ad evitare centri di ritrovo estroversoni)
son belli i posti dove di solito c'è gente quando son vuoti, ti sembra essere il padrone del fobic mondo
sarebbe bello esser vampiri in fin dei conti :)

Winston_Smith 24-02-2010 02:20

Re: Taxi driver
 
Eh, certo di notte girano solo immigrati malintenzionati...tutti onesti gli italiani, a cominciare da quelli che stanno al governo :D

Miky 24-02-2010 20:29

Re: Taxi driver
 
Quote:

Originariamente inviata da calimero (Messaggio 46855)
Chi ha visto il suddetto film?

Non avete paura di poter impazzire così?

La solitudine può distorcere la realtà e portarti alla pazzia...

lui non era fobico, ma strano ed insonne.

Viveva ai margini della società, la schifava

in effetti un po' di cose in comune con qualcuno di qui le ha :p

x fortuna che non è così facile procurarsi una pistola :)

bò, speriamo di non degenerare mai così :?

Ecco bene, così ora chi non l'ha mai visto si è rovinato il finale!

UltraFobic 24-02-2010 21:46

Re: Taxi driver
 
eh, sai che spoiler, è la prima cosa che scrivono nella trama

RagionierFantozzi 25-02-2010 00:10

Re: Taxi driver
 
Il mio film preferito, dopo Fantozzi ovviamente:tongue_smilie:

UltraFobic 25-02-2010 00:28

Re: Taxi driver
 
2 film completamente diversi :o

RagionierFantozzi 25-02-2010 01:49

Re: Taxi driver
 
sempre di sfigati si tratta, solo che fantozzi fa più ridere.

Iason 25-02-2010 02:52

Re: Taxi driver
 
Molto bello quel film, mi mise la stessa angoscia.

Winston_Smith 25-02-2010 23:10

Re: Taxi driver
 
Credo proprio che me lo vedrò, questo topic me ne ha fatto venire la voglia.
Condivido le riflessioni di carloge, in noi c'è perfino troppa consapevolezza...
Solidarietà alla scena della rottura del televisore dopo aver assistito a una dichiarazione d'amore... anche se io mi limito a cambiare canale :D

calinegro 26-02-2010 00:25

Re: Taxi driver
 
Quote:

Originariamente inviata da RagionierFantozzi (Messaggio 299115)
sempre di sfigati si tratta, solo che fantozzi fa più ridere.

bè fantozzi è uno sfigato buono, l'altro è proprio disadattato

e poi fantozzi parla parla ma ha la famigliaaaaa

FobicJoe 29-03-2010 21:24

Re: Taxi driver
 
la famosa scena
rimanere troppo tempo da soli ed impazzire e in alcuni casi diventare pericolosoni

Nothing87 30-03-2010 10:26

Re: Taxi driver
 
Quote:

Originariamente inviata da calimero (Messaggio 46855)
Chi ha visto il suddetto film?

Non avete paura di poter impazzire così?

Impazzire? Lui era l'unico sano che riusciva a vedere la realtà per quello che era ed avere il coraggio di affrontarla. Certo, i pazzi son sempre quelli che si ribellano al sistema costituito.

Quote:

Originariamente inviata da calimero (Messaggio 46855)
bò, speriamo di non degenerare mai così :?

No, guarda che la "degenerazione" è non reagire a questo schifo e andare avanti a fare la vita di tutti i giorni come se nulla fosse.

FobicJoe 30-03-2010 20:00

Re: Taxi driver
 
ma dai, era uno sciroppato, altro che eroe, non si sapeva manco comportare con le girl :)


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 09:44.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.