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La dura lotta del sociofobico.
Ci sono tre ragazze sedute pochi tavoli più in lá rispetto al mio, il panico è alla stelle. È una battaglia tra me e loro. Alzo lo sguardo? L'ansia è ai massimi storici. Lo alzo e lo riabbasso. La gente passa. Chi mi stará guardando? Il sorrisino era riferito a me? Ho paura. Sarò ridicolo?
Ecco, questa è la situazione che sto vivendo, e più passo il tempo chiuso in casa e più quando esco le sensazioni negative si amplificano. (Ps. Fra un pò mi viene un attacco di panico). |
Re: La dura lotta del sociofobico.
Sto vivendo piu o meno la stessa situazione a scuola in questo momento. Ho paura che mi possano considerare inferiore e che vedano il mio disagio. I giorni scorsi salutavo e tutto ma ora mi sono stufata di sorridere e fare tutto io. Vorrei poter ricominciare tutto da capo. Mi fa schifo il modo in cui riesco a mandare tutto a puttane. Forse pretendo troppo. Improvvisamente sento di dover scappare da tutta la gente con cui ho cominciato a socializzare. Mi allontana l'idea che qualcuno potrebbe deludermi. Ieri li amavo e oggi mi fanno schifo. Perchr è piu facile. Vorrei essere invisibile. Prrché se mi rivolgessero la parola non sarei una persona molto disponibile ora. E dopo se faccio una figuraccia da dove ricomincio.....? Ho fatto una fatica bestia per niente e mi odio.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Per quanto riguarda caratteriale... I rapporti all'università si basano spesso sul comodo. Non aspettarti mai tanto da una persona che non conosci. Osservala a lungo prima di buttartici a capofitto. Le amicizie all'uni nascono giorno per giorno e se forzi la cosa, soprattutto nella situazione di debolezza emotiva in cui sei, rischi solo di rimanerci scottata. |
Re: La dura lotta del sociofobico.
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Grazie al cielo, riesco ancora a controllarmi quel tanto che basta per non svenire, ma la sensazione che provo è e resta orribile. C'è stato un periodo in cui andavo in giro con un blocchetto sul quale annotavo minuzie come la data, l'ora, il luogo dove mi trovavo e con chi: certo, non mi calmava, però mi dava modo di distrarmi per qualche minuto e di riprendere un po' di fiato. Dovrei ricominciare, mi sa. :pensando: |
Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Certo qualche passo avanti l'ho fatto, ma so che la strada è lunga, per questo ho deciso anche di farmi aiutare andando in terapia, perchè a volte da soli pur mettendoci volontà, non basta. |
Re: La dura lotta del sociofobico.
A 3 tavoli di distanza posso ancora reggere, mi basta non lasciarmi cadere in tentazione a guardare/spiare...ma quelle rare volte che in classe o in aula o in treno, metro,bus si siede vicino a me una ragazza carina...panico!:arrossire:
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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*se non è la big gym, due parole le scambi dai che te dai. |
Re: La dura lotta del sociofobico.
Io non guardo nessuno, non saluto nessuno, non sorrido a nessuno.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
Ma c'hai ansia solo di guardarle? Tre tizie a tre tavoli di distanza?
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
A ognuno le sue paranoie.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
Vero, la realtà è che i sociofobici sono egocentrici.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
gran parte di questo disagio lo risolvi vivendo, con l'età...
ovviamente non è che diventi Fiorello, però quando sarai costretto dagli eventi (lavoro, scuola o altro) a stare più tempo in mezzo alla gente in parte ti si formerà una lieve corazza...niente di incredibile però meglio di adesso.... poi sul perchè di tua iniziativa tu ti sia fiondato ad un tavolo in un luogo pubblico non indaghiamo |
Re: La dura lotta del sociofobico.
E va bene, poco male, esco dal locale con il cuore e lo stomaco in subbuglio, sensazione dovuta al fatto che mi sono alzato e sono diventato un potenzioale oggetto di attenzione da parte degli altri clienti. Decido, a malincuore, di ritornare a casa in autobus e mi ripiomba davanti il mondo adolescenziale ma soprattutto mi salutano quelle due o tre persone che lo hanno sempre fatto, che mi hanno sempr salutato e mi hanno sempre fatto le stesse domande. Ecco, le stesse domande: vai a scuola? L'Universitá tutto bene? Si, perchè sapete, io sono il coglione a cui fanno questo tipo di domande sempreperchè sanno che sono uno sfigato assoluto fallito. D'ora in poi non li saluterò, si offenderanno e non lo faranno più, almeno evito di fare sempre la solita figura del cazzo del coglione che studia davanti agli altri ragazzini delle scuole superiori.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
Oh, brutti sessisti psicopatici, chi ha detto che volevo provarci con loro? L'ansia era dovuta alla loro presenza in quanto esseri di sesso femminile. Anzi no, in quanto esseri umani.
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Re: La dura lotta del sociofobico.
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non ti rivolgono la parola e ti incazzi manco ti avessero detto brutto sfigato o altro poi... hanno fatto domande semlici senza offendere avanti cosi cristofer |
Re: La dura lotta del sociofobico.
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