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Solitudine: c'è a chi piace?
Ho notato che, da un paio d'anni, ho perso gran parte del mio interesse verso le relazioni sociali. Nonostante abbia più volte avuto l'occasione d'insturare e coltivare rapporti d'amicizia, ho sempre finito col provare una sorta d'insofferenza verso le persone che mi ritrovavo accanto.
Non per colpa loro: erano tutte persone gentili, simpatiche e premurose. Il problema principale ero e sono io: non m'interessava stare con loro, mi annoiavano a morte parlarci, nonostante trattassimo argomenti anche di mio interesse e, detto fuori dai denti, mi causava un'irritazione tremenda l'essere continuamente cercata, quasi limitasse la mia libertà. Ed è strano, perchè, introversione e fobie a parte, mi ritengo una persone socievole e certamente non misantropa. Voi vi siete mai trovati in situazioni simili? Perchè? |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Pensandoci a posteriori credo sia dovuto al fatto che io quando son amica di qualcuno mi impegno al 100% verso quella persona (la accompagno dove vuole, l'ascolto quanto vuole [anche se ripete 20 volte la stessa cosa], etc...) insomma, faccio lo zerbino... e dopo un po' questa cosa sdrena... era una violenza verso me stessa. Per giunta facendo così non si pensa più alla propria vita e i tuoi "amici" vanno avanti e tu resti indietro e nessuno ti caga più... Mi comportavo così semplicemente perchè pensavo che comportandomi come se anch'io avessi una vita mia, non avrebbero più voluto esser miei amici/che e mi avrebbero messa da parte per altri (cosa che restando indietro alla fine è accaduta comunque, è brutto vedere foto in cui "potevo esserci io"). Conoscendo che questo è il mio modello comportamentale, che non riesco a dire di no per paura del rimpiazzo, ho smesso. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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la solitudine permette allo spirito di volare libero ed è in solitudine che l'artista e il genio creano |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
boh...io non so come ho fatto ad arrivare sto punto della solitudine...è chiaro che anche nel mio caso sia stato l'evitamento da parte mia nelle amicizie, e con le donne. Ma forse giocavo d'anticipo. Evitavo sempre prima io, per paura di essere evitato prima dagli altri. :bene:
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
a me piace, certo, dipende sempre dal contesto, ma in linea generale preferisco di gran lunga stare da solo, però credo sia un inganno della mente....
in pratica se con gli altri non sei a tuo agio è logico che da solo stai meglio, però non è detto che quella sia la tua naturale inclinazione, la mia esperienza è quella che in certi contesti nei quali mi sento al "sicuro" sono un gran compagnone (pure troppo http://psyco.forumfree.org/html/emot...20rolleyes.gif) quindi non capisco il perchè in tutti gli altri contesti io schifi tendenzialmente tutti :pensando: |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
Io sono stato costretto dato che i miei amici si sono quasi tutti "realizzati" cosi' mi sono ritrovato a convivere con la solitudine,con l'oscurita' e con le mie fottute paranoie.
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Il fatto è che io, in loro compagnia, non mi sentivo per nulla a disagio, anzi, se mi aveste visto in quelle circostanze, non avreste mai pensato ad una mia presunta timidezza. Il disagio arrivava dopo, quando mi rendevo conto di aver detto o fatto cose che, secondo me, non sono nella mia natura. Quote:
Come ho già detto mi piace stare con gli altri, ma c'è un che "di obbligatorietà" nelle mie relazioni che finisco quasi subito col stancarmene... Boh! :nonso: |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Tabula Rasa, vuoi tu essere la mia psicologa, in salute e in malattia, finche il DEP non ci separi? LOL. Davvero, mi hai illuminata! Forse ho paura che, "prendendomi i miei spazi", loro mi abbondino e si dimentichino di me... Può essere? |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
beata te che puoi permettertelo...
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
Per me la solitudine ricercata è solo uno stato che cerchi quando non riesci a trovare persone che ti fanno sentire a tuo agio, con cui avere empatia, affabilità...oppure quando ti girano talmente le scatole che è meglio girare al largo...
quando cerco la solitudine è proprio per questi motivi |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
Gli uomini non sono fatti per stare soli ,la solitudine fa male , comunque io ci vivo con la solitudine vuoi perchè i miei amici hanno altri impegni o perche io non li chiamo , vuoi perchè non mi so relazionare con gli altri.
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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http://www.fobiasociale.com/piccola-...ironico-28656/ |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
io stavo da sola perchè gli altri mi facevano paura.
ora sto da sola perchè gli altri mi creano un senso di inquietudine,insofferenza che forse è sempre paura, mascherata da insofferenza. comunque per natura non penso sarei stata una compagnona... anche se quando ero piccola avevo tantissimi amici ed ero una specie di leader... boh |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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tutto uguale, a parte il fatto che non sono molto socievole e che non ho occasioni di amicizia. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
Io amo la solitudine. Perchè è la condizione più naturale che conosca da quando sono nato.
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
La solitudine è amara beatitudine per me. E' necessaria come un vizio, e la coltivo un po' per sfizio (cit.)
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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E' la stessa cosa che provo anch'io :) |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
Smettiamola con questa ipocrisia. O meglio, con questo snobbismo al contrario.
La solitudine è la cosa più brutta che possa esistere nella vita. Non c'è nessuno che ami stare da solo, a meno che non si tratti di brevi periodi di vita. Si sopravvive a tutto se c'è forza di volontà. Tranne che alla solitudine. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Si muore se manca acqua e cibo, di solitudine si sopravvive quasi sempre. Probabilmente abbiamo un concetto di amore profondamente diverso. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
E perchè gli altri sono tutti normali?!
Io vedo solo un mondo di pazzi. Il vostro problema è che non avete amor proprio. Sul concetto di vita non mi esprimo: è talmente soggettiva come cosa che non ha senso nemmeno discuterne. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
I gatti non mi fanno sentire mai solo,nel bene e nel male.
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
La solitudine è come l'amore: il troppo stroppia.
Fine discussione. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Per me la solitudine è necessaria più della compagnia. Sono sempre stata così, quindi, teoricamente, per me non implica alcun sacrificio se non la mancanza di un confronto diretto e un bel po' di noia. E' la mia natura, non ci posso far nulla. Non penso, inoltre, che la solitudine sia la cosa cosa più brutta che possa esistere nella vita: mi dà respiro, mi permette di pensare, di capirmi, di non lasciarmi travolgere dalla massa informe e gracchiante, di essere libera. Forse perchè la vedo anche come un'opportunità d'indipendenza, di non dover rendere conto a nessuno delle mie decisioni. Quote:
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
Ogni cosa che ci capita nella vita, se vissuta a lungo fa pensare all' opposto di quel fatto, o di quella condizione, secondo me.
Se si è spesso in compagnia, si idealizza sulla solitudine, ho conosciuto persone così. Se si vive spesso in solitudine, invece, si apprezza di più la compagnia, e di conseguenza il valore delle persone. Secondo me la solitudine è necessaria alla formazione di una persona giusta e con dignità. Come dice Balordo, però, troppa alla fine devasta. Apro una piccola parentesi su tre fasi della vita di una persona, tanto per esprimere semplici pensieri che ho avuto sulla solitudine ogni tanto: secondo me la solitudine serve poco nell' infanzia per far si' che i bambini imparino a sfruttare tutto quello che hanno a loro portata per passare il tempo e per svagarsi. A me è andata peggio di così per tanto tempo. Da adolescenti serve fino a non uniformarsi agli altri e a sviluppare autonomamente le proprie idee, chiaramente anche per apprezzare la compagnia, da adulti servirebbe a bilanciare la compagnia degli altri. Ma questa è l' importanza ideale della solitudine, nella realtà come sappiamo va un po' diversamente. La compagnia vizia, vizia da adolescenti e da adulti come i giochi viziano da bambini. La solitudine martella, fino a distruggere. La vita ideale dovrebbe avere un "equilibrio" maggiormente incentrato sulla solitudine, il tempo per poter riflettere e perchè il dolore della solitudine contribuisca alla nostra crescita mentale, per poi consolarci tramite una buona compagnia. Ma bisogna essere assai fortunati per riuscire ad essere una buona persona senza soffrire troppo o senza impazzire. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Ma sfido chiunque a dirmi che il troppo amore stroppia. Al massimo, quello che può stroppiare è un tipo di amore che alla lunga tende a tramutarsi in ossessione, in mania di controllo. Ma non credo possa essere messo in discussione il concetto per cui l'amore, quello sano e positivo, non stroppia mai. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
A me non dispiaceva, anzi a 16-17 anni l'adoravo, peccato però che mi abbia reso suo schiavo... :testata:
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
« In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale. Sono proprio un cavallo che vuole tirare da solo; mai mi sono dato pienamente né allo stato, né alla terra natale, né agli amici e neppure ai congiunti più prossimi; anzi ho sempre avuto di fronte a questi legami la sensazione di essere un estraneo e ho sempre sentito bisogno di solitudine; e questa sensazione non fa che aumentare con gli anni. Sento fortemente, ma senza rimpianto, di toccare il limite dell'intesa e dell'armonia con il prossimo. Certo, un uomo di questo carattere perde così una parte del suo candore e della sua serenità, ma ci guadagna una larga indipendenza rispetto alle opinioni, abitudini e giudizi dei suoi simili. » [Cit.]
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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L' indifferenza non riguarda solo le relazioni sociali e le persone ma quasi tutto. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
La solitudine per me è come un carica batterie per un cellulare, ho davvero bisogno dei mie momenti di solitudine altrimenti sto male. Ci sono momenti della giornata in cui mi irrita aver gente intorno e mi piace star tranquilla a far le mie cose, leggere, studiare, ascoltare musica, guardare un film e se non ho questi momenti posso veramente arrivare a fine giornata "esaurita":D però quando sono "carica" mi piace stare in compagnia, uscire, socializzare, chiacchierare. Credo sia per il fatto che sono fondamentalmente una persona introversa e studiando Jung ho capito che gli introversi si "ricaricano" e si rigenerano in solitudine,mentre gli estroversi trovano energie nel contatto con le persone quindi è nella mia natura cercare un pò di solitudine, ma siccome il troppo storpia ci devono anche essere momenti di socializzazione ovviamente.
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
per ora noi la chiameremo felicità
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Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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Nel mio caso l'unica differenza è che la compagnia degli amici non mi dava ciò che cercavo, non mi sentivo io in dinamiche da gruppo (uscire sempre insieme, fare i weekend insieme, pensare di andare in vacanza insieme, ecc.) e non mi andava molto a genio il programma tipico della serata (discoteca su tutto). L'enorme differenza inoltre è che io non sono né introverso, né fobico. Quote:
Il fatto che ho sentito sempre più la necessità di dedicare tempo solo per me stesso, anche oziando. Una disaffezione alla mondanità. Il preferire la frequentazione del singolo amico, passando la serata a casa sua e svolgendo attività non modane (birra, cannino, DVD, chiacchiera, ecc.). Il fatto che gli amici "preferiti" si siano trasferiti, siano andati a convivere, abbiano avuto figli, ecc. Insomma... Il venir meno di quel rapporto che c'era prima e la mancanza, da parte mia, di volontà nel vivere un'amicizia a distanza o così mutata. La mancanza di una vita sentimentale/sessuale. Più manca, più perde di priorità la frequentazione amicale e più assume quest'ultima caratteristiche tali da apparire poco interessante per i miei gusti. Il sentirmi soffocare in dinamiche tipiche di molti coetanei che conosco. La cena a casa di amici è la morte per me, dove magari c'è una ricerca d'abbigliamento. Inoltre gli argomenti: auto, assicurazione, mutuo, casa, spese ed ambizioni di viaggi, soldi, ecc. Io non mi ci trovo affatto e questo mi frega perché sono in un limbo dove sono troppo giovane per certi discorsi da coetanei e troppo vecchio per certi discorsi da ggiovani. Paradossalmente mi sono divertito infinitamente di più, di recente, andando ad un paio di concerti. Però devo dire che ero moderatamente felice e con la compagnia giusta. Temo che nel presente non sarebbe così. Quote:
Però c'è un'eccezione in tutto ciò: così come ho la necessità di molti spazi di solitudine, ho la necessità quando c'è una persona nella mia vita che la frequentazione sia il più assidua possibile, quasi quotidiana. L'ideale per me sarebbe avere gran parte del mio tempo libero quotidiano per conto mio ed avere l'opportunità 1-2 ore di stare con la dolce metà. Per esperienza so che la maggiorparte invece concepisce l'esatto contrario (star con la morosa solo nei we o poco). Quote:
Al secondo posto metto l'assenza di amici. Quote:
Già questo è sufficiente per dimostrare che alcuni problemi li lasciano senza risposta. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
Mi chiedo dove troviate la forza di ragionare così tanto.
Di scrivere, scrivere,scrivere e scrivere. |
Re: Solitudine: c'è a chi piace?
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