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Who_by_fire 24-01-2013 22:35

Quelli che si adeguano
 
Magari alle superiori (o alle medie o all'università o, che ne so, prima di ricevere un'importante promozione sul lavoro) erano "sfigatelli" e asociali come te. Probabilmente erano anche tuoi amici, i pochi amici che eri riuscito ad avere nel mare delle persone più "agiate" dal punto di vista sociale. Magari ti frequentavano perché non avevano "di meglio", perché era questo (cioè te) che passava il convento.

E poi di colpo, nel passaggio da una scuola all'altra, da un percorso della vita ad un altro, da una compagnia a un'altra, ecco che ti fanno l'upgrade. :ridacchiare: Si adeguano. E allora naturalmente "cambiano pelle" e atteggiamenti, estroverseggiano, cambiano compagnia e amici, e per te che sei rimasto indietro non c'è più posto.
Sia ben chiaro, il loro adeguarsi ha per te un che di ridicolo e vagamente grottesco: l'ex secchione che cerca di aggregarsi agli altri e seguirli in disco, l'ex sfigato che cambia look, l'ex "intellettuale" che si mette ad ascoltare musica truzza e a parlare "come loro". Ma per piacere. :miodio: E ti dici che tu non farai mai come loro, che tu sei te stesso e che migliorerai da te stesso, non piegandoti a 90°.

Però poi noti che i successi questi cominciano ad averli: si disegnano un ruolo (non so se un'identità, ma comunque un ruolo), vengono accettati e considerati dal gruppo, si trovano la ragazza (e tu magari pensavi "quello non la troverà mai prima di me!", invece...), ottengono ciò che a te è sempre stato negato. E continua ad essere negato. Però un po' di orgoglio, l'orgoglio di essere se stessi nel bene e nel -tanto- male, e non caricature di altri modelli, quello resta...




Ecco, adesso prendete quello che ho scritto qui sopra e mettetelo in una grande nuvoletta a fumetto, perché è un pensiero che ho fatto tanto tempo fa -più precisamente tra la metà e la fine del liceo- e non sono sicuro di vedere la questione con le medesime emozioni di allora: forse nel frattempo, sebbene talvolta mi senta persino più disilluso su alcune dinamiche sociali, mi sono ulteriormente "liberato" da queste minchiate: il vero successo è la costruzione della propria identità, e questo non si baratta con l'adeguamento.
Però, leggendo certi topic di questi giorni su questo forum, mi è sembrato che potrebbe essere un pensiero piuttosto attuale per diversi utenti (non necessariamente molto più giovani di me).

Commentate se volete, dite le vostre esperienze... :)

Sentry 24-01-2013 22:42

Re: Quelli che si adeguano
 
Ne ho viste tantissime di persone così, in particolare nei primi anni delle superiori.
Posso anche invidiare alcune cose che hanno ottenuto, ma come persone mi facevano e mi fanno abbastanza schifo.

shycrs 24-01-2013 22:46

Re: Quelli che si adeguano
 
Dicono che indossare maschere che non ci appartengono faccia venire depressione e attacchi di panico... a meno che questi avessero avuto per mille motivi una parte estroversa repressa....

Halastor 24-01-2013 22:49

Re: Quelli che si adeguano
 
Per me non c'è nessuna logica dietro le cose... semplicemente capitano. Casualmente. Senza un perchè. :nonso: Anche l'avere una ragazza o un buon lavoro.. per me è molto più frutto del caso che altro.. il fattore caos è quello che individuo in ogni cosa ed è quello con cui mi spiego tutto ciò che mi circonda. Perchè il fiore è all'insù e non all'ingiù? Fattore caos. Perchè il cielo sta su e la terra giù? E' un caso. Perchè abbiamo due occhi e non centoventitrè virgola due? E' un caso. Ed è bello vivere così perchè non rimani mai deluso non facendoti mai aspettative nè domande riguardo ciò che accade.

Novak 24-01-2013 23:05

Re: Quelli che si adeguano
 
Ne conosco un po', hanno approfittato dell'adolescenza, età in cui è ancora possibile cambiare tutto d'un botto. Più in là si richiedono sforzi maggiori.
Non giudico nè bene nè male chi lo fa, hanno semplicemente cercato di uscire dai loro problemi nel primo modo che hanno avuto.

Quote:

Originariamente inviata da Halastor (Messaggio 983543)
Per me non c'è nessuna logica dietro le cose... semplicemente capitano. Casualmente. Senza un perchè. :nonso: Anche l'avere una ragazza o un buon lavoro.. per me è molto più frutto del caso che altro.. il fattore caos è quello che individuo in ogni cosa ed è quello con cui mi spiego tutto ciò che mi circonda. Perchè il fiore è all'insù e non all'ingiù? Fattore caos. Perchè il cielo sta su e la terra giù? E' un caso. Perchè abbiamo due occhi e non centoventitrè virgola due? E' un caso. Io un buon 99% delle cose che capitano me le spiego così. Non c'è nessuna logica dietro le cose secondo me. Ed è bello vivere così perchè non rimani mai deluso non facendoti mai aspettative nè domande riguardo ciò che accade. Infatti come ho detto non credo alla scienza che cerca di spiegare le cose. Le cose non sono spiegabili nè hanno nessun senso punto e basta.

Certo che l'universo ha scelto proprio un modo buffo per essere casuale&insensato :sisi:

lennon 24-01-2013 23:05

Re: Quelli che si adeguano
 
Durante le superiori ho visto molte persone indossare maschere per potersi adeguare agli altri. Pochi si salvavano, e devo dire che anch'io ho cercato di adeguarmi per un po' di tempo. Per un certo periodo penso anche di essermi integrato in un contesto sociale. Son durato un anno e mezzo/due. Finite le superiori ho abbandonato tutti. Dopo i primi anni stavo male, pentendomi a tratti della scelta. A lungo andare però mi sono convinto di aver fatto bene. Tra la solitudine ed il fare le cose cose per piacere agli altri ho scelto la prima. In compenso sono 4/5 anni che non esco di sera con altre persone :bene:
Una persona "normale" probabilmente mi direbbe di smetterla di comportarmi così ed essere me stesso. Il problema è che io sono me stesso: sono introverso, timido, non mi piace parlare, preferisco pensare, non amo uscire la sera, non mi piace mettere la "figa" su un piedistallo! Ma se vuoi integrarti e fare l'upgrade come dici tu, devi fare esattamente l'opposto. Ma a che serve farlo se non sei tu? Ti sentiresti bene poi?

Who_by_fire 24-01-2013 23:10

Re: Quelli che si adeguano
 
Quote:

Originariamente inviata da Novak (Messaggio 983556)
Non giudico nè bene nè male chi lo fa, hanno semplicemente cercato di uscire dai loro problemi nel primo modo che hanno avuto.

Infatti. Anch'io ora vedo queste cose in modo più relativo.

Atlas 25-01-2013 00:10

Re: Quelli che si adeguano
 
bho, li ho visti sempre come dei grandi che si sono messi sotto a fare qualcosa di loro stessi.

Quinzio 25-01-2013 00:24

Re: Quelli che si adeguano
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 983533)
Magari alle superiori (o alle medie o all'università o, che ne so, prima di ricevere un'importante promozione sul lavoro) erano "sfigatelli" e asociali come te. Probabilmente erano anche tuoi amici, i pochi amici che eri riuscito ad avere nel mare delle persone più "agiate" dal punto di vista sociale. Magari ti frequentavano perché non avevano "di meglio", perché era questo (cioè te) che passava il convento.

E poi di colpo, nel passaggio da una scuola all'altra, da un percorso della vita ad un altro, da una compagnia a un'altra, ecco che ti fanno l'upgrade. :ridacchiare: Si adeguano. E allora naturalmente "cambiano pelle" e atteggiamenti, estroverseggiano, cambiano compagnia e amici, e per te che sei rimasto indietro non c'è più posto.
Sia ben chiaro, il loro adeguarsi ha per te un che di ridicolo e vagamente grottesco: l'ex secchione che cerca di aggregarsi agli altri e seguirli in disco, l'ex sfigato che cambia look, l'ex "intellettuale" che si mette ad ascoltare musica truzza e a parlare "come loro". Ma per piacere. :miodio: E ti dici che tu non farai mai come loro, che tu sei te stesso e che migliorerai da te stesso, non piegandoti a 90°.

Però poi noti che i successi questi cominciano ad averli: si disegnano un ruolo (non so se un'identità, ma comunque un ruolo), vengono accettati e considerati dal gruppo, si trovano la ragazza (e tu magari pensavi "quello non la troverà mai prima di me!", invece...), ottengono ciò che a te è sempre stato negato. E continua ad essere negato. Però un po' di orgoglio, l'orgoglio di essere se stessi nel bene e nel -tanto- male, e non caricature di altri modelli, quello resta...


Avere relazioni sociali significa adeguarsi. E' normale, non c'è alternativa.

Devo dire che hai scritto qualcosa di molto bello e molto vero.

paccello 25-01-2013 00:28

Re: Quelli che si adeguano
 
Mi ricordo un compagno delle medie a cui ad un certo punto prese il buzzo di "crescere" e cambiare stando dietro a e scimmiottando i 2/3 tamarri della classe, dai voti bassi e assenteismo alto ma per fortuna non stronzi né realmente bulli (almeno per quel che li ho conosciuti). Una volta, in gita, mi vide in tuta perché dovevamo fare una qualche attività nei boschi (non pensate male) e guardandomi fece "Nz...", come dire "Ma come cazzo sei vestito?", mi è rimasta impressa questa. Non mi sembra che nell'immediato questa sua strategia abbia portato a particolari risultati, però a distanza di anni è diventato uno skin, poi forse meno skin ma cmq destrorsone e mi dicono si accompagni a gente abbrutita.
Poi beh, una volta profetizzai ad un amico che io l'avrei fatto prima di lui, perché pensavo evidentemente la donna mi dovesse scendere dal cielo per non definiti meriti e perché lui era strambo (non che io...): lui poi si è sbloccato a riguardo e ha trovato grossomodo un target di ragazze con cui mettersi, il sottoscritto ehm....

Ginta 25-01-2013 00:33

Re: Quelli che si adeguano
 
Sì, mi è capitato!
In prima media avevo fatto amicizia con un ragazzo della mia classe, in quel periodo (non molto felice) tutta la scuola mi prendeva in giro dandomi epiteti poco carini dovuti alla mia vecchia voce acuta e per il mio modo di atteggiarmi.
Quando ha capito che c'era il rischio che potessero prenderlo in giro, visto che eravamo sempre insieme, decise di mettersi dalla parte di chi mi prendeva in giro... e così mi sono ritrovato solo, il mio ex amico è diventato il bullo più offensivo nei miei confronti. Forse mi odiava perché hanno preso in giro anche lui e mi riteneva responsabile di qualcosa.

Non si tratta di un vero e proprio upgrade però ha iniziato ad essere più estroverso facendo comunella con gli altri "figo-bulli"

Who_by_fire 25-01-2013 00:37

Re: Quelli che si adeguano
 
Quote:

Originariamente inviata da Quinzio (Messaggio 983602)
Avere relazioni sociali significa adeguarsi. E' normale, non c'è alternativa.

Beh... sì e no. Avere relazioni sociali significa imparare a comunicare. Per farlo bisogna adeguarsi, certo, a certi standard comunicativi "normali"; però questo non significa per forza assumere atteggiamenti, stili espressivi, comportamenti vicini alla maggioranza (o alla minoranza chiassosa) e lontani da sé.

Quinzio 25-01-2013 00:42

Re: Quelli che si adeguano
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 983610)
Beh... sì e no. Avere relazioni sociali significa imparare a comunicare. Per farlo bisogna adeguarsi, certo, a certi standard comunicativi "normali"; però questo non significa per forza assumere atteggiamenti, stili espressivi, comportamenti vicini alla maggioranza e lontani da sé.

Ma vedi anche se non ti ho visto, so che la maggior parte dei giorni ti metti i jeans, un paio di scarpe sportive come tutti i ventenni, o scarpe di pelle scura, e hai un giubbotto imbottito semilucido.
Ci ho preso ? Più o meno si, è vero ?
Ma perchè la gente va vestita tutta uguale ?
Perchè a nessuno fa piacere essere considerato "diverso". Nessuno va in giro con una scarpa rossa e una gialla, o con dei pantaloni gialli, o con un giubotto a strisce. Anche tu quando sai come fare, ti adegui.

Who_by_fire 25-01-2013 00:44

Re: Quelli che si adeguano
 
Quote:

Originariamente inviata da Quinzio (Messaggio 983614)
Ma vedi anche se non ti ho visto, so che la maggior parte dei giorni ti metti i jeans, un paio di scarpe sportive come tutti i ventenni, o scarpe di pelle scura, e hai un giubbotto imbottito semilucido.
Ci ho preso ? Più o meno si, è vero ?

I vent'anni li ho superati da un bel po'......... :)

Erika 25-01-2013 01:48

Re: Quelli che si adeguano
 
Ho dovuto per forza adeguarmi alle superiori, avevo cambiato città e non volevo più essere trattata di m.... come nelle altre scuole, mi sono avvicinata alla più estroversona della classe, io fingevo, lei era se stessa :interrogativo: (mah... chi lo sa, non si sanno queste cose, poteva benissimo fingere anche lei). Quindi mi sono trovata a rivivere le cattiverie, ma dall'altra parte.
C'era una ragazza che aveva dei problemi e gliene dicevano di tutti i colori, io ho sempre cercato di fargli capire che non erano giuste quelle cose, la facevano sempre piangere :miodio: e poi erano tutti contenti :pensando: non è servito a tanto.
Ero piena di amici in quegli anni, poi quando non ce l'ho più fatta, ho mollato tutti. Non dura tanto il mascherarsi, farsi vedere sempre solare, divertente, quando si sta male dentro, poi sconti tutto. Mi ricordo l'ultima telefonata di una mia amica, gli avevo detto chiaro e tondo che non stavo bene, in quel periodo non sapevo nemmeno che avessi, l'avevo allontanata.
Ora me ne frego!!! o mi accettano per come sono, oppure F.C ;)

desaparecido 25-01-2013 01:56

Re: Quelli che si adeguano
 
Mi è successo anche a me molte volte di trovare persone che erano diventate miei amice nell periodo Scolastic , dove venivo sfottuto e ecc ..è anche loro no godevano di una buona vita sociale ,dopo un po' sparivano tutti e te li ritrovavi insieme hai Figo bulli,si integravano cominciando da lecca culo e poi si ritrovavano inseriti bene nell gruppo e non mi cagavan più anzi se potevano mi sparlavano dietro...mi è successo 4o 5 volte,son sempre stati degli stroversoni dovevano solo adattarsi era giusto quella fascia di età che va dai 13 hai 15 anni ,io invece anzi di migliorare impegioravo ...adesso loro vedo da Facebook fanno bella vita e si divertono ... Mha non ho mai provato emozioni di in Invidia,forse all inizio verso i 13anni ma poi ho lasciato li è ho preso la mia strada ...

matthew 25-01-2013 02:55

Re: Quelli che si adeguano
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 983533)
Magari alle superiori (o alle medie o all'università o, che ne so, prima di ricevere un'importante promozione sul lavoro) erano "sfigatelli" e asociali come te. Probabilmente erano anche tuoi amici, i pochi amici che eri riuscito ad avere nel mare delle persone più "agiate" dal punto di vista sociale. Magari ti frequentavano perché non avevano "di meglio", perché era questo (cioè te) che passava il convento.

E poi di colpo, nel passaggio da una scuola all'altra, da un percorso della vita ad un altro, da una compagnia a un'altra, ecco che ti fanno l'upgrade. :ridacchiare: Si adeguano. E allora naturalmente "cambiano pelle" e atteggiamenti, estroverseggiano, cambiano compagnia e amici, e per te che sei rimasto indietro non c'è più posto.
Sia ben chiaro, il loro adeguarsi ha per te un che di ridicolo e vagamente grottesco: l'ex secchione che cerca di aggregarsi agli altri e seguirli in disco, l'ex sfigato che cambia look, l'ex "intellettuale" che si mette ad ascoltare musica truzza e a parlare "come loro". Ma per piacere. :miodio: E ti dici che tu non farai mai come loro, che tu sei te stesso e che migliorerai da te stesso, non piegandoti a 90°.

Però poi noti che i successi questi cominciano ad averli: si disegnano un ruolo (non so se un'identità, ma comunque un ruolo), vengono accettati e considerati dal gruppo, si trovano la ragazza (e tu magari pensavi "quello non la troverà mai prima di me!", invece...), ottengono ciò che a te è sempre stato negato. E continua ad essere negato. Però un po' di orgoglio, l'orgoglio di essere se stessi nel bene e nel -tanto- male, e non caricature di altri modelli, quello resta...





Ecco, adesso prendete quello che ho scritto qui sopra e mettetelo in una grande nuvoletta a fumetto, perché è un pensiero che ho fatto tanto tempo fa -più precisamente tra la metà e la fine del liceo- e non sono sicuro di vedere la questione con le medesime emozioni di allora: forse nel frattempo, sebbene talvolta mi senta persino più disilluso su alcune dinamiche sociali, mi sono ulteriormente "liberato" da queste minchiate: il vero successo è la costruzione della propria identità, e questo non si baratta con l'adeguamento.
Però, leggendo certi topic di questi giorni su questo forum, mi è sembrato che potrebbe essere un pensiero piuttosto attuale per diversi utenti (non necessariamente molto più giovani di me).

Commentate se volete, dite le vostre esperienze... :)

Per me avevi piu`ragione allora che adesso,nel senso che mi ritrovo a pensare le stesse cose oggi del te di allora.

eVito Corleone 25-01-2013 12:44

Re: Quelli che si adeguano
 
A scuola ho assistito ad almeno un paio di trasformazioni à la Capezzone. Hanno ottenuto i loro seggi in Parlamento ma erano legati ai partiti maggioritari della coalizione, non potevano prendere scelte per conto proprio, dovevano seguire la linea che veniva loro imposta dall'alto, mentre io ho preferito (o forse sono stato costretto mio malgrado) rimanere una forza extra-parlamentare, forse sono stato troppo coerente con me stesso ed avrei dovuto ammorbidire un po' la mia linea politica.

Alexon 25-01-2013 13:51

Re: Quelli che si adeguano
 
a cosa serve rimanere coerenti con se stessi se poi si rimane soli come cani?
secondo me quella del " non mi adeguo anche se resto solo " è una cosa veramente patetica. la vita sociale è tutto. essere colti e soli come cani non è un merito

Atlas 25-01-2013 13:57

Re: Quelli che si adeguano
 
quoto alexon

Vanitas 25-01-2013 13:57

Re: Quelli che si adeguano
 
Pff
________________

conan 25-01-2013 14:11

Re: Quelli che si adeguano
 
Quote:

Originariamente inviata da Halastor (Messaggio 983543)
Per me non c'è nessuna logica dietro le cose... semplicemente capitano. Casualmente. Senza un perchè. :nonso: Anche l'avere una ragazza o un buon lavoro.. per me è molto più frutto del caso che altro.. il fattore caos è quello che individuo in ogni cosa ed è quello con cui mi spiego tutto ciò che mi circonda. Perchè il fiore è all'insù e non all'ingiù? Fattore caos. Perchè il cielo sta su e la terra giù? E' un caso. Perchè abbiamo due occhi e non centoventitrè virgola due? E' un caso. Ed è bello vivere così perchè non rimani mai deluso non facendoti mai aspettative nè domande riguardo ciò che accade.

Ci sono sicuramente delle cose che ti vengono appioppate casualmente (vedi l'aspetto fisico, sul quale in una certa misura si puo' comunque intervenire). Rimane il fatto che è quasi impossibile che una persona che SI SBATTE DAVVERO per migliorare la propria vita non riesca nemmeno un pochino nel suo intento.

miakeli 25-01-2013 16:01

Re: Quelli che si adeguano
 
Avevo un amica che da piccola era proprio inpopolare infatti alle elementari e alle medie non aveva nessun amica apparte me e anche io mi trovavo in una classe differente quindi non potevo esserle di molto aiuto. Poi alle superiori , in una scuola diversa ,in una classe diverso comincio il cambiamento credo. Inizio a frequentare delle mie ex compagne di classe nonostante a me non piaccessero proprio. Lo avevo avertito che non erano delle ragazze affidabili e lei mi diceva spesso che lo sapeva e adirittura si lamentava spesso di loro . Nonostante queste lamentele lei con continuava a frequentarle perche erano popolari e faceva un sacco di cose per loro. Alla fine poi ne ha pagato le conseguenze pero tutto questo adeguarsi non e stato una cosa cosi orribile perche comunque comincio a diventare estremamente estroversa nonstante i brutti avvenimenti. Infatti oggi e una persona estremamente divertente e estroversa ma anche un po superficiale , non sempre affidabile e corretta pero sembra molto felice e quindi sono contenta per lei

dentromeashita 25-01-2013 16:02

Re: Quelli che si adeguano
 
è proprio la naturale costruzione della mia identità,che mi porta a non adeguarmi e non so cosa farci,:nonso:

Halastor 25-01-2013 16:27

Re: Quelli che si adeguano
 
Quote:

Originariamente inviata da conan (Messaggio 983826)
Ci sono sicuramente delle cose che ti vengono appioppate casualmente (vedi l'aspetto fisico, sul quale in una certa misura si puo' comunque intervenire). Rimane il fatto che è quasi impossibile che una persona che SI SBATTE DAVVERO per migliorare la propria vita non riesca nemmeno un pochino nel suo intento.

Non so dire se sia impossibile o meno. Ma se la ruota non gira.. non gira. E' sempre la casualità che ha l'ultima parola nel determinare gli avvenimenti.
Faccio un esempio.. immaginiamo che ci sia una gara.. immaginiamo che tu ti sia sbattuto parecchio.. ti sei allenato giorno e notte .. e correndo ti accorgi che effettivamente stacchi di moltissimo gli altri ed arrivi ad un metro dal tagliare il traguardo.. agli altri manca ancora un giro perchè li hai meravigliosamente doppiati perchè sei un mostro. Ora.. il caso vuole che in un palazzo altissimo lì vicino ,dei simpatici svuotacantine stanno tirando fuori con una gru da uno degli ultimi piani un pianoforte a coda.. la corda che lo reggeva si è rotta.
Il pianoforte a coda ti ha schiacciato e dopo 10 secondi un altro ha tagliato il traguardo al posto tuo.
Queste sono cose che capitano spesso nella vita. Il caso stravolge totalmente l'esito delle cose ed è tanto più potente e influente dell'audacia e della logica.. che fa ben presto passare entrambe in secondo piano.

clizia 25-01-2013 19:32

Re: Quelli che si adeguano
 
Sì, conosco il genere.
A dirla tutta, non ho mai apprezzato molto le persone che tendono ad adeguarsi alla massa; per esperienza personale mi sono spesso sembrate persone volubili, ammaliate dal potere, in preda ai venti in tempesta, sballottate a destra e a sinistra, che non hanno esitato a mettere il loro spirito critico all'ammasso pur di avere approvazione sociale. Dante le collocherebbe tra gli ignavi, secondo me! :D
Se ripenso a queste persone e le vedo adesso come le adulte che sono diventate, non posso certo dire né di amarle, né di apprezzarle, né di invidiarle. Spesso mi sembrano che siano divenuti individui scialbi, evanescenti e inconsistenti. Io sicuramente sono stata più sola di loro negli anni dell'adolescenza, ma alla fine mi sembra di aver costruito un'individualità più consapevole di sé, più lucida, critica ed aperta, dato che le mie idee ed opinioni sul mondo sono riuscita a conquistarmele tramite un percorso personale, senza l'adeguamento al comune "si dice", "si fa".
L'essere fatta in questo modo non mi avrà garantito l'inserimento nei mega-grupponi giovanili, ma ho avuto l'approvazione e la stima di persone che francamente reputo molto sensibili e intelligenti, il cui giudizio per me vale più della quantità di una massa pallida e indistinta.
No, non rimpiango il mio percorso, mi ha resa la ragazza che sono ora, con un cervello pensante e una mente critica. Che poi io abbia problemi di timidezza/insicurezza dipende dalla mia storia familiare e dalla strutturazione nell'infanzia del mio carattere. Però il resto, ciò che ho acquisito tramite esperienze che hanno comportato una scelta di campo, un'acquisizione e un'elaborazione di idee non lo disprezzo. Ed è sicuramente frutto del non essermi adeguata poi tanto facilmente alla massa.


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