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Manes. 15-01-2013 17:07

Il lavoro per chi sta male
 
Ho bisogno di lavorare. Questa frase non ammette repliche. Posso vivere senza sesso, posso stare senza amore (sempre che esista), posso essere infelice, posso essere una schifezza ambulante, un vegetale, un essere inutile... ma devo lavorare. Lavorare non è una cosa che posso evitare. Scrissi già un topic mesi fa su questo argomento (http://www.fobiasociale.com/trovare-un-lavoro-27310/) però fui probabilmente poco chiaro poiché le risposte non esaurivano la mia domanda. Sto molto male, ho una depressione agghiacciante, forse soffro di fobia sociale, non sono normale, sto messo maluccio diciamo. Il supporto psicologico che affronto non può aiutarmi a diventare ciò che non sono, questo è chiaro ai miei occhi ormai. Non mi sto commiserando, scrivo queste cose solo per dare un quandro generale della mia situazione. Questo non è un topic per capire come fare a stare meglio (credo che salvo soluzioni "suicidiarie" ciò sia impossibile per me), la questione che oggi pongo in essere è "come fare a lavorare con tutti questi problemi psicologici". Chi mi ha conosciuto forse non ha intravisto in me una persona così problametica, be' ragazzi vi assicuro che la sola idea di lavorare rafforza in me la voglia di morire, cioè all'idea di dover affrontare un impiego (la verità è che non so nemmeno cosa potrei mai fare) mi manda in crisi profonda. Vorrei che qualcuno di voi che magari è passato nella stessa situazione mia potesse darmi qualche consiglio utile su come affrontare la domanda (chiedere per un lavoro), il colloquio di lavoro ed infine il LAVORO. Non sono una persona schizzinosa, se evito puntualmente di considerare certi lavori è solo per il carico di stress che essi comportano per me (parlo solo per me qui, non sto esprimendo giudizi sui tipi di lavori), per esempio ho la tendenza a evitare il lavori che mettono a contatto con il pubblico o i lavori troppo pesanti non avendo io una salute di ferro. Vorrei capire con il vostro aiuto cosa potrei mai fare nella vita e come fare per riuscirci. Se trovassi un lavoro alcune cose che non vanno potrebbero sistemarsi, da lì potrei trovare l'equilibrio per sopportare una vita insopportabile (http://www.fobiasociale.com/la-vita-...rtabile-30265/)

stupido 15-01-2013 17:29

Re: Il lavoro per chi sta male
 
per chi è come noi è una vera tragedia.nn posso aiutarti ma volevo solo dirti che ti capisco.

Blueness 15-01-2013 17:58

Re: Il lavoro per chi sta male
 
beh, non è una cosa che puoi risolvere a priori... dovresti provare, affrontare un colloquio e magari ti accorgerai che la cosa non è poi così traumatica...

Inosservato 15-01-2013 18:01

Re: Il lavoro per chi sta male
 
secondo me rappresenti almeno l'80% del forum, ti posso assicurare che grande parte del tuo abbattimento può derivare dal problema lavoro

con un lavoro (quale esso sia) ci si sente meglio, l'autostima cresce, il cervello lavora su cose che non siano necessariamente pensieri esistenziali, si fanno soldi :applauso:
insomma è fondamentale....

ragion per cui, come scrivo sempre, è l'unico ambito in cui bisogna "buttarsi", vincere le paure, forzare la propria natura...

si soffre un pò, all'inizio è dura, ma ne vale assolutamente la pena

non fare l'errore di non ritenerti all'altezza, c'è gente col cervello di scimmia che lavora
all'inizio nessuno sa far niente, non ti preoccupare, si impara facendo, in qualunque campo.

clizia 15-01-2013 18:27

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Ti capisco molto bene. Per me il lavoro è un vero e proprio incubo, anche se devo da una parte anche ringraziarlo, visto che mi ha permesso negli anni di fortificarmi, permettendomi di affrontare situazioni molto complesse e difficili che mai avrei avuto il coraggio di affrontare sino a qualche anno fa.
Come primo consiglio, ti direi di iniziare a svolgere un lavoro che senti adatto alle tue corde; purtroppo io mi sono impelagata in un universo lavorativo assai "tosto" per una persona con problemi di timidezza, un ambito che mette a dura prova anche le persone più sicure di sé e "avanti negli anni". Quindi figuriamoci come possa sentirmi io.

Tra l'altro, proprio quest'anno, sto passando una situazione difficilissima e quello che posso fare è solo stringere i denti fino a giugno, cercando di non deprimermi, ma anzi convincendo me stessa che se riuscirò a superare un anno come questo, ne uscirò sicuramente più consapevole di me stessa e più fortificata.

Insomma, tu cerca di muovere i primi passi nel mondo del lavoro, andando magari per gradi e mandando curricula per quei profili professionali che ti sembrano più consoni alla tua personalità. All'inizio sarà difficile, ti sentirai sotto esame e continuamente messo in discussione da te stesso e gli altri, ma pensa anche che, proprio grazie a questa prova di forza, ne uscirai maturato e più consapevole di te.
Io mi sono dovuta forzare perché ho alle spalle una famiglia molto severa che mi ha mantenuto agli studi, quindi non me la sentivo di abbandonare il lavoro per cui alla fine avevo studiato per così tanti anni. Ora posso dire che sicuramente quello che svolgo non è il mestiere per me, però posso anche affermare che questo stesso mi ha aiutata a uscire fuori dal mio guscio, a confrontarmi con il mondo, ma anche coi miei limiti, migliorando proprio in virtù di questo serrato e onesto confronto. Quindi, prendi il coraggio a due mani e prova a pensare che il lavoro non solo ti renderà autonomo economicamente, ma ti renderà indipendente proprio perché ti permetterà di staccarti dalle tue paure e dai tuoi mostri interiori, che vedrai a poco a poco ridimensionati.

La mia autostima è sempre sballottata dai venti in tempesta, dato che nel mio mestiere vengo continuamente sottoposta al giudizio altrui e alla valutazione (soprattutto quest'anno che sono in prova); però, seppur sottoposta a questo stress, si può dire che la percezione dell'auto-efficacia sia cresciuta proprio perchè è grazie all'azione che questa si modifica, si modella e si accresce, nutrendosi della realtà, anziché della fantasia....coraggio! :) :bene:

Fallito91 15-01-2013 18:40

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Ciao,in passato ne abbiamo parlato anche in privato di questo problema,oltre il fatto che oggi come oggi già trovare di per se un lavoro è diventata una vera e propria impresa soprattutto per chi vive al sud,poi se ci mettiamo il fatto che per tipi come noi,fare certi lavori rappresenterebbe un'ansia troppo forte da affrontare il buon esito della ricerca diventa una vera e propria impresa,ti capisco perfettamente. Il problema è che lavorare mantiene vivi,ti occupa la giornata e ti rende utile,ovviamente non bisogna essere sfruttati come schiavi a 11-12 ore al giorno perchè a quel punto preferisco starmene a casa che far arricchire i potenti. Nel mio caso non riuscirei mai a lavorare in un ambiente familiare,troppo intimo dove le relazioni interpersonali ed i rapporti coi colleghi sono essenziali,preferirei lavorare in un contesto grande,magari pure a contatto col pubblico però in un centro commerciale dove l'ambiente è più formale,non riuscirei mai a lavorare in un piccolo negozio,oppure bar o ristorante,sarebbe troppo ansiogeno oppure non riuscirei mai a lavorare nell'edilizia ad esempio o in aziende artigianali,ci ho provato ma non ne sono capace sia perchè non possiedo doti manuali eppoi gli ambienti sono molto ostili e cafoni (scusate se generalizzo),ripeto ci ho provato ma non ci riesco mi sento a disagio,mi sento male solo a pensarci.

y 15-01-2013 19:11

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Credo di capirti molto bene. Probabilmente io sono uno di quelli messi peggio qui dentro riguardo alla questione lavoro. (Ho stima di quelli di voi che riescono a barcamenarcisi, anche se con grande fatica e sofferenza). Per questo purtroppo non ho nessun buon consiglio da darti. Mi spiace. Comunque ti faccio un grandissimo in bocca al lupo. :(

Vanitas 15-01-2013 19:46

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Blueness (Messaggio 976548)
dovresti provare, affrontare un colloquio e magari ti accorgerai che la cosa non è poi così traumatica...

Non è traumatico, sì, ma dopo un po' non reggi più se sei in depressione, se non hai uno scopo nella vita.
Devi contemporaneamente fare altre cose, uscire, distrarti il più possibile, etc, altrimenti il lavoro diventa terribile e poi scappi.
Da qui si capisce come è facile che si instauri un circolo vizioso dal quale è un casino uscire.

a.a.a 15-01-2013 19:47

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Vanitas (Messaggio 976605)
Non è traumatico, sì, ma dopo un po' non reggi più se sei in depressione, se non hai uno scopo nella vita, etc.
Devi contemporaneamente fare altre cose, uscire, distrarti il più possibile, etc, altrimenti il lavoro diventa terribile e poi scappi.
Da qui si capisce come è facile che si instauri un circolo vizioso dal quale è un casino uscire.

Quoto alla grande,quello che penso io avere un lavoro anche ben pagato,ma condurre una vita noiosa e senza niente fa stare male,ecco perchè dico che il lavoro non aiuta per niente.

Lino_57 16-01-2013 12:22

Re: Il lavoro per chi sta male
 
[quote=Manes;976534]Ho bisogno di lavorare. Questa frase non ammette repliche. Posso vivere senza sesso, posso stare senza amore (sempre che esista), posso essere infelice, posso essere una schifezza ambulante, un vegetale, un essere inutile... ma devo lavorare. [CUT]
la questione che oggi pongo in essere è "come fare a lavorare con tutti questi problemi psicologici". [CUT]
Non sono una persona schizzinosa, se evito puntualmente di considerare certi lavori è solo per il carico di stress che essi comportano per me (parlo solo per me qui, non sto esprimendo giudizi sui tipi di lavori), per esempio ho la tendenza a evitare il lavori che mettono a contatto con il pubblico o i lavori troppo pesanti non avendo io una salute di ferro. Vorrei capire con il vostro aiuto cosa potrei mai fare nella vita e come fare per riuscirci. Se trovassi un lavoro alcune cose che non vanno potrebbero sistemarsi, da lì potrei trovare l'equilibrio per sopportare una vita insopportabile [QUOTE]

Il lavoro, infatti, viene prima "del'ammore", a meno che uno non sia figlio di papà professionista che lo mantiene a vita...
Dal topic sulle voci registrate (che tra l'altro non riesco più a trovare) ho sentito che hai una bellissima voce da speaker/attore: hai mai pensato di sfruttare questo "dono", per esempio in una radio privata? Certo, se abitassi a Roma o Milano, avresti più opportunità, ma tentar non nuoce...

Quote:

Originariamente inviata da a.a.a (Messaggio 976606)
... avere un lavoro anche ben pagato, e condurre una vita noiosa e senza niente fa stare male, ecco perchè dico che il lavoro non aiuta per niente.

Evidentemente hai chi ti mantiene, ma forse tu sei ancora giovanissimo. Se hai un lavoro (anche part time, che ti lascia molto tempo libero) sei più libero di sceglierti come passare il resto della tua vita di ogni giorno.

a.a.a 16-01-2013 13:02

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Lino_57 (Messaggio 977110)


Evidentemente hai chi ti mantiene, ma forse tu sei ancora giovanissimo. Se hai un lavoro (anche part time, che ti lascia molto tempo libero) sei più libero di sceglierti come passare il resto della tua vita di ogni giorno.

Si è vero,è normale che il lavoro serve,senno non si può campare,ma il senso del mio post era che se uno è depresso,non guarisce lavorando,è vero ti tieni impegnato,però se vivo solo per il lavoro non è una bella vita,è una vita in cui si soddisfano solo i bisogni primari,ma vivere senza amici e affetto dalle persone la vedo molto dura.

RhyenaN 16-01-2013 14:21

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Vanitas (Messaggio 976605)
Non è traumatico, sì, ma dopo un po' non reggi più se sei in depressione, se non hai uno scopo nella vita.
Devi contemporaneamente fare altre cose, uscire, distrarti il più possibile, etc, altrimenti il lavoro diventa terribile e poi scappi.
Da qui si capisce come è facile che si instauri un circolo vizioso dal quale è un casino uscire.

Quote:

Originariamente inviata da a.a.a (Messaggio 976606)
Quoto alla grande,quello che penso io avere un lavoro anche ben pagato,ma condurre una vita noiosa e senza niente fa stare male,ecco perchè dico che il lavoro non aiuta per niente.


Vi quoto in pieno...

Io lavoro ma a parte quello c è poco e niente altro.. e così, oltre ad essere un lavoro pesante di per se, il tutto diventa ancora + faticoso ed il lavorare diviene quindi ulteriore fonte di depressione ed ansie..

Hai i soldi si, non dipendi da nessuno.. ma poi ti viene da pensare: e quindi ?

Cosa mi devo comprare che non ho nessuno con cui condividere nulla ? Vestiti? ma se non esco mai, dove li posso sfoggiare? Macchina? idem come sopra.. non vado mai da nessuna parte (con chi poi ?) >.<, vado a vivere da solo.. e ok.. ma per poi sentire ancora + il peso opprimente della solitudine ed avere 1000mila spese e non arrivare a fine mese (tanto non condividerò mai casa con una moglie\compagna ne mai metterò su famiglia) etc. etc. e quindi in queste condizioni perde tutto di significato..

La nota positiva è che hai la giornata impegnata e rifletti meno sulla tua condizione esistenziale.. quello si

Lino_57 16-01-2013 14:39

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da RhyenaN (Messaggio 977201)
Vi quoto in pieno...

Io lavoro ma a parte quello c è poco e niente altro.. e così, oltre ad essere un lavoro pesante di per se, il tutto diventa ancora + faticoso ed il lavorare diviene quindi ulteriore fonte di depressione ed ansie..
Hai i soldi si, non dipendi da nessuno.. ma poi ti viene da pensare: e quindi ?

Cosa mi devo comprare che non ho nessuno con cui condividere nulla ? Vestiti? ma se non esco mai, dove li posso sfoggiare? Macchina? idem come sopra.. non vado mai da nessuna parte (con chi poi ?) >.<, vado a vivere da solo.. e ok.. ma per poi sentire ancora + il peso opprimente della solitudine ed avere 1000mila spese e non arrivare a fine mese (tanto non condividerò mai casa con una moglie\compagna ne mai metterò su famiglia) etc. etc. e quindi in queste condizioni perde tutto di significato..

La nota positiva è che hai la giornata impegnata e rifletti meno sulla tua condizione esistenziale.. quello si

Ma... avanzi soldi e ti lamenti? :o Guarda che puoi anche metterli da parte (Risparmio = consumo differito nel tempo) per quando starai meglio dal punto di vista depressivo... investili in conoscenza lingue straniere, viaggi... sicuramente in questi ambiti qualcuno/a conoscerai...

Peppemetal81 16-01-2013 14:44

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Ho lo stesso problema,sono 5 anni che non lavoro...

a.a.a 16-01-2013 14:46

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Lino_57 (Messaggio 977221)
Ma... avanzi soldi e ti lamenti? :o Guarda che puoi anche metterli da parte (Risparmio = consumo differito nel tempo) per quando starai meglio dal punto di vista depressivo... investili in conoscenza lingue straniere, viaggi... sicuramente in questi ambiti qualcuno/a conoscerai...

Peccato che con i soldi,non si comprano gli amici la ragazza e l'affetto dalle persone.

Herzeleid 16-01-2013 14:46

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Non è detto che il lavoro, lungi dal concederti l'oblio dai pensieri che desideri, piuttosto che distrarti non aggiunga altri problemi di natura emotiva e relazionale.

a.a.a 16-01-2013 14:47

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Herzeleid (Messaggio 977233)
Non è detto che il lavoro, lungi dal concederti l'oblio dai pensieri che desideri, piuttosto che distrarti aggiunga altri problemi di natura emotiva e relazionale.

:riverenza:

MCLovin 16-01-2013 14:49

Re: Il lavoro per chi sta male
 
I lavori con contesti troppo formali li odio a prescindere, si crea eccessiva confidenza coi colleghi.

Vorrei che mi assegnassero un bugigattolo dove sto io e basta e fare ciò che mi compete, un lavoro senza colleghi non sarebbe male decisamente, ma è chiedere troppo e quindi mi tocca a soffrir.

Betsy Cherry 16-01-2013 15:43

Re: Il lavoro per chi sta male
 
La verità è che per vivere in maniera dignitosa bisogna farsi il mazzo.
Non è facile per nessuno. Certamente alcuni partono avvantaggiati (buon contesto famigliare, buona posizione sociale ecc), ma c'è gente che dal nulla è riuscita a creare qualcosa, e grazie a chi? A loro stessi, ai loro sforzi, alla loro volontà e determinazione.
Autocommiserarsi non porta altro che avvenimenti sfigati, uno in seguito all'altro.
Nonostante i problemi psicologici (che io vedo sempre come una sorta di attenuante al fatto che di volontà ce n'è poca), bisogna rimboccarsi le maniche e affrontare le cose che ci fanno paura.

Diverso è se è qualcun altro a renderci schiavi della vita che stiamo conducendo. Io invidio le persone che avrebbero la possibilità di far tante cose, ma si limitano per problemi propri. Non sto sminuendo i problemi che hai (anche io ne ho e non pochi), però per esempio la mia situazione è più grave, dal momento che è la mia famiglia a impedirmi di fare determinate cose.

Dico solo che mi infastidisce un po' il fatto che scrivi che hai rifiutato anche lavori fisici, perchè "non hai una salute di ferro".
Ma secondo me hai sbagliato. Avresti potuto anche lavorare per un mese solo che so, come muratore. Era sempre un'esperienza, un passo avanti per liberarsi delle paure che hai verso il lavoro in generale.

ciarliera 16-01-2013 16:19

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Manes (Messaggio 976534)
Vorrei che qualcuno di voi che magari è passato nella stessa situazione mia potesse darmi qualche consiglio utile su come affrontare la domanda (chiedere per un lavoro), il colloquio di lavoro ed infine il LAVORO.

Posso capire quello che stai passando. E' un disagio comune a moltissimi ragazzi, timidi e non. Certo, per una persona timida e ansiosa è ancora peggio :(
Potrei sparare una serie di consigli inutili, tipo: scegli un ambito lavorativo che ti piace e che è nelle tue corde... ma sarebbe una presa in giro: di questi tempi non possiamo certo avere la possibilità di scegliercelo, il lavoro. A volte dobbiamo farci una violenza inaudita per intraprendere un percorso lavorativo che non ci rappresenta affatto.
Per quanto riguarda il mio caso, ho evitato negli anni di sottopormi a colloqui e inviare curricula, adesso invece negli ultimi due mesi mi sono trovata con le spalle al muro, e ho iniziato a fare "pratica" (ovviamente non retribuita) in un determinato settore. Per me è stata davvero molto dura, ricordo che il primo giorno che mi sono recata in quest'ente ero agitatissima, tremavo, non riuscivo a dire mezza parola. Ho pensato: "questi appena mi vedono pensano subito che sono ritardata e che non è cosa mia". Però dalla mia parte c'era il fatto che io in pratica lì ci andavo da volontaria, quindi non avrebbero dovuto retribuirmi. I primi giorni erano durissimi, io ero impacciata, imbranatissima e avevo l'impressione di essere più di intralcio che di aiuto! La segretaria doveva sempre starmi dietro e spiegarmi tutto per filo e per segno.
Giusto ieri ho avuto l'ennesimo avvilimento: una ragazza che praticamente ha il mio stesso ruolo mi ha spiegato come avrei dovuto svolgere un certo lavoro, è stata gentilissima, ma lei già si muoveva con estrema disinvoltura, apriva i cassetti per prendere i fascicoli che servivano, cosa che io non ho mai fatto! Ho sempre chiesto alla segretaria di farlo, perchè mi sembrava un gesto invadente da parte mia... e invece l'ntrapendenza e lo spirito di iniziativa vengono premiati, ed è giusto che sia così. Ma io non sono così, e mi sento davvero inadeguata, inetta, stupida.
Il consiglio che ho da darti su COME iniziare a muoverti è quello di cercare di reprimere la tua ansia e le tue paure, a costo di farti violenza. io prima di entrare in quell'ufficio tremavo, mi veniva da piangere. poi una voce dentro me mi diceva: "vai, entra, DEVI FARLO PER FORZA, non hai scelta, entra a fare la tua figura di merda ma fallo". Mi sono fatta violenza, ma l'ho fatto. Purtroppo nella mia esperienza l'unico modo per reagire era andare contro me stessa, e tutti giorni succede esattamente questo. e tutte le volte che sono lì dentro mi sento come un soldato in un campo di battaglia, colleziono le mie figure di merda giornaliere e incasso il colpo :( Non c'è altro modo purtroppo. Forse potresti provare a muoverti in questo senso: acquisire sicurezza facendo innanzitutto pratica in un determinato settore, e poi tentare di inserirti nel mondo del lavoro.
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 976559)
purtroppo io mi sono impelagata in un universo lavorativo assai "tosto" per una persona con problemi di timidezza, un ambito che mette a dura prova anche le persone più sicure di sé e "avanti negli anni". Quindi figuriamoci come possa sentirmi io.

Il tuo post mi è piaciuto molto. Sono indiscreta se ti chiedo a quale settore lavorativo ti riferisci? Non voglio sapere che lavoro fai, soltanto il settore :)

Manes. 16-01-2013 16:24

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Betsy Cherry (Messaggio 977267)
La verità è che per vivere in maniera dignitosa bisogna farsi il mazzo.
Non è facile per nessuno. Certamente alcuni partono avvantaggiati (buon contesto famigliare, buona posizione sociale ecc), ma c'è gente che dal nulla è riuscita a creare qualcosa, e grazie a chi? A loro stessi, ai loro sforzi, alla loro volontà e determinazione.
Autocommiserarsi non porta altro che avvenimenti sfigati, uno in seguito all'altro.
Nonostante i problemi psicologici (che io vedo sempre come una sorta di attenuante al fatto che di volontà ce n'è poca), bisogna rimboccarsi le maniche e affrontare le cose che ci fanno paura.

Diverso è se è qualcun altro a renderci schiavi della vita che stiamo conducendo. Io invidio le persone che avrebbero la possibilità di far tante cose, ma si limitano per problemi propri. Non sto sminuendo i problemi che hai (anche io ne ho e non pochi), però per esempio la mia situazione è più grave, dal momento che è la mia famiglia a impedirmi di fare determinate cose.

Dico solo che mi infastidisce un po' il fatto che scrivi che hai rifiutato anche lavori fisici, perchè "non hai una salute di ferro".
Ma secondo me hai sbagliato. Avresti potuto anche lavorare per un mese solo che so, come muratore. Era sempre un'esperienza, un passo avanti per liberarsi delle paure che hai verso il lavoro in generale.

Rispondo ai punti che ho evidenziato in grassetto:
1) Non mi sto autocommiserando, stavo solo spiegando come sto in modo oggettivo, infatti cercavo di capire come fare a lavorare pur tenendomi i miei problemi psicologici.
2) Sai tutto di me come vedo, non è che sei per caso la mia psicologa in incognito?
3) Cosa ne sai tu della mia situazione familiare e di quanto gravi siano i miei problemi? Non ti sembra quantomeno un po' presuntuoso ciò che scrivi?
3) Non ho mai scritto di aver rifiutato lavori fisici, infatti in estate lavoro in campagna, ho solo detto che avendo problemi di salute devo scartare a priori i lavori troppo pesanti...

Vanitas 16-01-2013 16:45

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da MCLovin (Messaggio 977241)
I lavori con contesti troppo formali li odio a prescindere, si crea eccessiva confidenza coi colleghi.

Vorrei che mi assegnassero un bugigattolo dove sto io e basta e fare ciò che mi compete.

Sì, idem, e che non richieda troppo sbattimento mentale soprattutto, perché già devo farmi le mie pippe mentali, dopo finisco stressato asd.
Nello stage lavorativo che feci anni fa stavo perfettamente a mio agio solo quando finivo in magazzino a fare un lavoro meccanico e ripetitivo lol.

y 16-01-2013 16:49

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Se posso permettermi, faccio solo una piccola osservazione. Io trovo molto antipatico il termine autocommiserazione. E' un termine che credo sia scorretto nel caso in cui si ha a che fare con un disturbo come il nostro. Mi piacerebbe che si cercasse di evitare di usarlo. :pensando:

Jokerfs 16-01-2013 16:50

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Permettetemi tutti quanti un OT e permettetemi di essere odioso ancora una volta.


Il tuo post è la mia migliore risposta a chi continua a scrivermi che "a me non importa della vita, degli amici, della socialità". Basta un lavoro? E se il lavoro non ti servisse per mangiare cosa faresti? Non avresti nemmeno bisogno di un lavoro, nel caso in cui in qualche modo - per quanto degno - ottieni in soldi in qualche altro modo? Pensi davvero sia così? Pensi davvero che poi la scala finisce, non si può scendere ancora? Si può sempre scendere nelle proprie pretese di vita eh...

Permettimi di farmi odiare per quello che dico: non puoi fare a meno di vivere , anche se dentro ti senti morire, e il lavoro non è l'eccezione, non è quella cosa che DEVI fare. E' parte di tutto il resto. Non puoi evitare di uscire di casa, di prenderti i tuoi rischi, di correre dietro ad una persona che ti piace, di aprirti ad un amico, di uscire il sabato e tutte le cazzate da vita moderna. Che poi definirla moderna è sbagliato, non è che nel medioevo la gente stava chiusa in casa a Non puoi, non esistono eccezioni che reggano.

Prima capirai che cercare un lavoro non è un eccezione, ma fa parte di tutto il resto, prima cambierai la situazione in cui ti trovi.

Ha senso cercare un lavoro solo se lo userai come un mezzo per ricostruire la tua vita, per risorgere.

E non venitemi a dire che se uno è brutto deve arrendersi e che sul lavoro se sei bello riesci, alcune delle persone che più stimo sono brutte ma veramente dei grandi dentro.

Betsy Cherry 16-01-2013 17:26

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da Manes (Messaggio 977302)
1) Non mi sto autocommiserando, stavo solo spiegando come sto in modo oggettivo, infatti cercavo di capire come fare a lavorare pur tenendomi i miei problemi psicologici.

Ok, allora ho avuto l'impressione sbagliata.

Quote:

Originariamente inviata da Manes (Messaggio 977302)
2) Sai tutto di me come vedo, non è che sei per caso la mia psicologa in incognito?

So poco o niente, ma ho solamente cercato di dedurre qualcosa. E' lecito nella vita.

Quote:

Originariamente inviata da Manes (Messaggio 977302)
3) Cosa ne sai tu della mia situazione familiare e di quanto gravi siano i miei problemi? Non ti sembra quantomeno un po' presuntuoso ciò che scrivi?

Nulla, e sì, è presuntuoso. Ma non è un reato essere un po' presuntuosi ogni tanto.

Quote:

Originariamente inviata da Manes (Messaggio 977302)
3) Non ho mai scritto di aver rifiutato lavori fisici, infatti in estate lavoro in campagna, ho solo detto che avendo problemi di salute devo scartare a priori i lavori troppo pesanti...

Di questo mi scuso, e stop

dentromeashita 16-01-2013 20:07

Re: Il lavoro per chi sta male
 
Quote:

Originariamente inviata da ciarliera (Messaggio 977296)
Posso capire quello che stai passando. E' un disagio comune a moltissimi ragazzi, timidi e non. Certo, per una persona timida e ansiosa è ancora peggio :(
Potrei sparare una serie di consigli inutili, tipo: scegli un ambito lavorativo che ti piace e che è nelle tue corde... ma sarebbe una presa in giro: di questi tempi non possiamo certo avere la possibilità di scegliercelo, il lavoro. A volte dobbiamo farci una violenza inaudita per intraprendere un percorso lavorativo che non ci rappresenta affatto.
Per quanto riguarda il mio caso, ho evitato negli anni di sottopormi a colloqui e inviare curricula, adesso invece negli ultimi due mesi mi sono trovata con le spalle al muro, e ho iniziato a fare "pratica" (ovviamente non retribuita) in un determinato settore. Per me è stata davvero molto dura, ricordo che il primo giorno che mi sono recata in quest'ente ero agitatissima, tremavo, non riuscivo a dire mezza parola. Ho pensato: "questi appena mi vedono pensano subito che sono ritardata e che non è cosa mia". Però dalla mia parte c'era il fatto che io in pratica lì ci andavo da volontaria, quindi non avrebbero dovuto retribuirmi. I primi giorni erano durissimi, io ero impacciata, imbranatissima e avevo l'impressione di essere più di intralcio che di aiuto! La segretaria doveva sempre starmi dietro e spiegarmi tutto per filo e per segno.
Giusto ieri ho avuto l'ennesimo avvilimento: una ragazza che praticamente ha il mio stesso ruolo mi ha spiegato come avrei dovuto svolgere un certo lavoro, è stata gentilissima, ma lei già si muoveva con estrema disinvoltura, apriva i cassetti per prendere i fascicoli che servivano, cosa che io non ho mai fatto! Ho sempre chiesto alla segretaria di farlo, perchè mi sembrava un gesto invadente da parte mia... e invece l'ntrapendenza e lo spirito di iniziativa vengono premiati, ed è giusto che sia così. Ma io non sono così, e mi sento davvero inadeguata, inetta, stupida.
Il consiglio che ho da darti su COME iniziare a muoverti è quello di cercare di reprimere la tua ansia e le tue paure, a costo di farti violenza. io prima di entrare in quell'ufficio tremavo, mi veniva da piangere. poi una voce dentro me mi diceva: "vai, entra, DEVI FARLO PER FORZA, non hai scelta, entra a fare la tua figura di merda ma fallo". Mi sono fatta violenza, ma l'ho fatto. Purtroppo nella mia esperienza l'unico modo per reagire era andare contro me stessa, e tutti giorni succede esattamente questo. e tutte le volte che sono lì dentro mi sento come un soldato in un campo di battaglia, colleziono le mie figure di merda giornaliere e incasso il colpo :( Non c'è altro modo purtroppo. Forse potresti provare a muoverti in questo senso: acquisire sicurezza facendo innanzitutto pratica in un determinato settore, e poi tentare di inserirti nel mondo del lavoro.

Il tuo post mi è piaciuto molto. Sono indiscreta se ti chiedo a quale settore lavorativo ti riferisci? Non voglio sapere che lavoro fai, soltanto il settore :)

arghhh!!
lavorare non dovrebbe essere cosi,...a me è andata anche peggio cmq...

dentromeashita 16-01-2013 20:15

Re: Il lavoro per chi sta male
 
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Originariamente inviata da Manes (Messaggio 977302)
Rispondo ai punti che ho evidenziato in grassetto:
1) Non mi sto autocommiserando, stavo solo spiegando come sto in modo oggettivo, infatti cercavo di capire come fare a lavorare pur tenendomi i miei problemi psicologici.
2) Sai tutto di me come vedo, non è che sei per caso la mia psicologa in incognito?
3) Cosa ne sai tu della mia situazione familiare e di quanto gravi siano i miei problemi? Non ti sembra quantomeno un po' presuntuoso ciò che scrivi?
3) Non ho mai scritto di aver rifiutato lavori fisici, infatti in estate lavoro in campagna, ho solo detto che avendo problemi di salute devo scartare a priori i lavori troppo pesanti...

no,in realtà il mazzo te lo fai lo stesso,e la vita dignitosa è in realtà una vita da povero,ne so qualcosa abitando e lavorando da solo.
se la domenica serve per riposarti,poi....stai fresco hermanno,...anche con l'abilità sociali e il talento nelle relazioni,non hai fisicamente e mentalmente voglia,ti ammazza il lavoro,ti senti uno schiavo ingabbiato e aspetti le tue ore d'aria,qui da me in veneto si lavora molto,ma non si produce ricchezza,si produce merda,questo è il discorso,e la tua vita se ne va

RhyenaN 16-01-2013 20:35

Re: Il lavoro per chi sta male
 
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Originariamente inviata da dentromeashita (Messaggio 977562)
no,in realtà il mazzo te lo fai lo stesso,e la vita dignitosa è in realtà una vita da povero,ne so qualcosa abitando e lavorando da solo.
se la domenica serve per riposarti,poi....stai fresco hermanno,...anche con l'abilità sociali e il talento nelle relazioni,non hai fisicamente e mentalmente voglia,ti ammazza il lavoro,ti senti uno schiavo ingabbiato e aspetti le tue ore d'aria,qui da me in veneto si lavora molto,ma non si produce ricchezza,si produce merda,questo è il discorso,e la tua vita se ne va



Verissimo.... purtroppo.. il weekend serve giusto giusto per recuperare dalle fatiche della settimana.. prima che dopo poco ne inizi un altra -_-

Peppemetal81 16-01-2013 21:59

Re: Il lavoro per chi sta male
 
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Originariamente inviata da RhyenaN (Messaggio 977584)
Verissimo.... purtroppo.. il weekend serve giusto giusto per recuperare dalle fatiche della settimana.. prima che dopo poco ne inizi un altra -_-

A me dopo una settimana passata ad alzarmi alle 5 di mattina non mi bastava nemmeno il weekend:mannaggia:

clizia 18-01-2013 19:15

Re: Il lavoro per chi sta male
 
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Originariamente inviata da ciarliera (Messaggio 977296)
Il tuo post mi è piaciuto molto. Sono indiscreta se ti chiedo a quale settore lavorativo ti riferisci? Non voglio sapere che lavoro fai, soltanto il settore :)

Ciao Ciarliera, dato che più volte ho raccontato qui sul forum del mio lavoro per me non c'è problema a dire cosa faccio, anzi! :)
Sono un'insegnante di scuola media e quest'anno lavoro nella periferia più ostile e degradata della mia città.
Insegnare è dura perché il tuo operato è costantemente sotto gli occhi degli allievi, sei sempre giudicato anche dai genitori, dai colleghi (se ce ne sono di str***) e dalla dirigente scolastica. In più, questo tipo di ruolo può essere ben svolto se si ha la giusta sicurezza in se stessi, se si è decisi e convinti delle proprie capacità, altrimenti difficilmente avrai presa sugli studenti, che sono come esseri primordiali in grado di cogliere subito ogni incertezza e indecisione da parte dell'adulto. Insomma, devi avere un'aura e un carisma che in genere è frutto di esperienza, sicurezza in se stessi e forte personalità. Per questo affermo di non essere tagliata per questo lavoro, anche se nel sostegno (dove lavoro adesso io) queste doti di carisma e sicurezza forse valgono meno: conta di più l'empatia e la pazienza. In genere i docenti non amano essere insegnanti di sostegno, perchè si sentono messi da parte e temono di ricoprire un ruolo secondario. A me invece piace, non solo perchè mi sento molto utile, ma lo preferisco anche perchè è un ruolo più tranquillo e defilato, anche se ti possono capitare casi umani molto complicati (come mi è appunto successo quest'anno!)....sono l'unica però a pensarlo ed è difficile spiegare ai colleghi perché mi piaccia di più. Chi non è insicuro non può comprendere il perché di determinate decisioni..:timidezza:

Peppemetal81 18-01-2013 21:46

Re: Il lavoro per chi sta male
 
C'è la voglia di lavorare ma non ce lo fanno fare!:moltoarrabbiato:

Halastor 18-01-2013 22:12

Re: Il lavoro per chi sta male
 
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Originariamente inviata da Maiden Heart (Messaggio 979222)
C'è la voglia di lavorare ma non ce lo fanno fare!:moltoarrabbiato:

Infatti... al di là di tutti i problemi che uno può avere resta il fatto che c'è poco lavoro. Io poi ho appena perso l'incasso di due lavori che ho svolto -_________-
merda! ..e mia mamma che mi dice sempre non tenere i soldi nel portafoglio!... questa volta la lezione l'ho imparata.. ma a che costo. Persi.. Per me che ne ho pochi quelle poche centinaia di euro erano tanto... magari per qualcuno è una cazzata. It's been a bad day.

Supermanes 30-06-2014 17:55

Re: Il lavoro per chi sta male
 
La situazione non è affatto migliorata :(

Supermanes 29-06-2015 19:46

Re: Il lavoro per chi sta male
 
È passato un anno dal mio ultimo messaggio in questa vecchia discussione e l'unica cosa diversa è che nel frattempo ho scoperto di non essere fobico, di non essere depresso, di non essere strano in modo patologico. Mi dicono che io sia brillante, interessante, intelligente, loquace, onesto, socievole, leale. Sono tuttavia una persona triste e senza risorse incapace di adoperarsi adeguatamente nella ricerca del lavoro e nel suo proficuo svolgimento. Certo se lavori veri ce ne fossero come quasi chiunque riuscirei a trovarlo, è il periodo di crisi nera che ci penalizza di brutto. Adesso però non credo più che non riuscirei a lavorare se venissi messo nelle condizioni, anzi sono certo che opportunamente formato e facendo la cosa adatta al mio temperamento e alla mia situazione psicologica potrei dare grandi risultati. peccato che questo sia un ragionamento sterile poiché queste condizioni non si verificano, i se e i ma non fanno la storia, solo i fatti. Altra cosa diversa rispetto al passato: prima pensavo di non essere normale, ora mi rendo conto di essere un comunissimo triste essere umano problematico, bel passo avanti!


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