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Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
Ho un'amica che si taglia.
Mi ha fatto vedere i tagli, mi hanno fatto impressione. Sono volontaria della croce rossa, non mi ha fatto impressione il sangue, ma il fatto in se. Tagliarsi...perchè? A che scopo? "Mi aiutano a non sentire il dolore, il bruciore dei tagli mi fa focalizzare tutta l'attenzione su di essi, ed è come se il dolore "psicologico" passasse in secondo piano" Eppure...non so. Sto raggiungendo il punto di rottura, mi sento morire e qualunque cosa possa aiutarmi a sopportare il dolore è ben accetta, perchè rischio di esplodere. Peccato che sia così dannatamente sensibile al dolore...non riesco in nessun modo a sopportare l'idea di poter arrecare del danno fisico a me stessa. Non so se rendo l'idea... E quindi niente, mi toccherà continuare a non tagliarmi. Che sfortuna, non trovate? |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
io non la vedo come una sfortuna, anzi.
è segno che ti vuoi bene e hai rispetto per il tuo corpo. evidentemente sei più forte di lei e non hai bisogno di tagliarti e sentire dolore fisico per capire che sei viva.... e poi, tutti siamo sensibili al dolore, è naturale. :) |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
io mi taglio. Ormai non mi interessa se la gente mi etichetta come debole, anormale o altro. Non mi interessa niente di niente. Di certo non mostro le cicatrici in giro però.
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
Sembrerò banale ma qualsiasi altra cosa sarebbe meglio che procurarsi dolore fisico. Prova a passare più tempo con questa tua amica, magari le fai cambiare idea pure a lei
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
l'autolesionismo è la prova che il dolore fisico è risibile rispetto a quello psicologico :pensando:
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Questo non significa che ti sto consigliando di farlo, anzi, prova a farne uscire anche la tua amica se puoi, magari avendo qualcuno che si preoccupa seriamente per lei accanto, riesce a smetterla. ( anche se è difficile ). |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
l'autolesionismo per me è stato il culmine di un momento di dolore talmente intenso da essere insostenibile, se non con gesti ancora più estremi.
una volta effettuato, "prendermi cura di me" mi faceva sentire meglio, voluto bene, almeno da me stesso. non l'ho fatto che in due o tre episodi, e diffido da chi lo fa con una certa regolarità. Inoltre i tagli non fanno così male. Diventano un feticcio, un simulacro, un rituale. Avevo un'amica che si ficcava gli aghi sotto le unghie. Io personalmente spezzai gli stecchetti per mescolare il caffè e li usai per arrivare alla carne sul braccio. Istintivamente mi sono rivisto il braccio e noto che le cicatrici sono quasi sparite, ho la fortuna di cicatrizzare molto bene. |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
V'è chi mi dice che "Bruce come l'olio bollente sulla mano" e chi mi dice che non fa poi così male...
...inizio comunque a credere che non faccia per me, poi...mai dire mai. |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
Stavo per aprire una simil discussione.. non ricordo periodo della mia vita in cui pensieri autodistruttivi/autolesionisti si siano manifestati così ossessivamente come adesso.. L'altro giorno mentre osservavo una lima per unghie ho cominciato a fantasticare sull'ipotesi di conficcarmela in una mano, ok era solo un pensiero come ne ho fatti di ogni tipo, quello che mi butta giù è che si crea un conflitto nel valutare il tutto (normale o anormale? son pensieri che fanno tutti o solo alcuni un po' toccati?)
In un'altra occasione invece, ero al volante della mia macchina, sulla superstrada, di notte, ad una velocità direi abbastanza sostenuta, non c'erano altri veicoli.. mi sono detto “perché non chiudere gli occhi per un po' mentre guido?” Beh ho dovuto lottare con me stesso per non farlo, la tentazione era fortissima. Scusa se apro una piccola discussone nella discussione, ma come si fa a capire se si è arrivati o no a questo "punto di rottura"? |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
Riprendo il topic.
Mi sono tagliata, o almeno, ci ho provato. Dico ci ho provato perchè appena ho fatto scorrere la lametta sulla mia pelle, appena ho sentito pungermi, mi ha preso una sensazione terribile. Ho iniziato ad ansimare e a sentirmi male, tant'è che il taglio è stato davvero poco profondo e blando. Mi sento agitata tutt'ora. Davvero sconvolgente.... |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
io mi faccio la barba senza acqua o schiuma, si può considerare autolesionismo ? :D
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Su questo forum si legge roba impossibile. |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Hai terrore del dolore fisico ? Ma è normale. Cosa vorresti, provare piacere a tagliarti la pelle ? |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Non è neanche così irreale. Il dolore fisico è una percezione mediata da funzioni cerebrali, funzioni che entro certi limiti e col dovuto allenamento possono essere controllate. Di converso, il dolore psichico può causare somatizzazioni ben più dolorose di qualsiasi evento fisico (ho letto certi report di bad trip e sono convinto che non ci siano eventi traumatici fisici in grado di produrre sensazioni analoghe). Attraverso una profonda capacità di meditazione e concentrazione è possibile sopportare dolori anche notevoli senza anestesia (ad esempio operazioni odontoiatriche). Credo che le potenzialità della mente da questo punto di vista siano ancora inesplorate (cfr. http://www.fobiasociale.com/stati-me...edicina-27137/ ), quindi non mi sento di condividere il tuo intervento. |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Non credo che funzioni allo stesso modo se uno non ha di questi problemi. |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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sii presente per questa tua amica, perchè non credo si sia confidata con molti e se l'ha fatto con te significa che di te si fida e soprattutto che ha bisogno di te, sei sua amica e lei ha tutto il diritto di ricevere affetto e attenzioni da te...chiedile cos'è che non va, se puoi aiutarla, dille esplicitamente che ci sei, sii presente mentalmente e fisicamente e abbracciala direttamente tu, senza aspettare che sia qualcun altro a farlo. leggo solo ora Quote:
"mi sono imbottita di psicofarmaci per provare" o "ho iniziato a digiunare per provare" se sono "per provare" sti atteggiamenti, e questo significa che sei abbastanza lucida , iscriviti a un corso di bungee jumping, se sei alla ricerca di adrenalina puoi benissimo fare qualcosa che non ti danneggi. Io non vorrei offenderti, ma mi tenti un sacco |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Per dire, come mordersi la mano quando si è arrabbiati, o tirare un pugno a un muro, o prendere una lima e bruciarsi il braccio. L'altra grande fetta di autolesionisti cercano semplicemente qualcosa su cui avere il controllo. Ho letto qualche post in questo argomento che mi ha ricordato questo approccio: prendersi cura di sé, darsi dei limiti nel farlo, stare attenti (all'igiene, al modo e tempo, alla componente estetica..) Tutti modi di trasformare sé stessi in qualcosa su cui posso mettere mano liberamente, al riparo dagli occhi altrui, come si desidera. Il modo in cui ne parli mi fa supporre che sia questo il caso... L'idea di "provare" è un'illusione.. Si prova, con l'intenzione di non farlo più; ed è come se... per intenderci... Come se tu scaricassi il "programma dell'autolesionismo". Lo fai, non ti piace, e lo lasci li... sul desktop. Rimane a disposizione, ed è incredibilmente forte la tentazione, perché poche cose nei momenti di sconforto sembrano tanto gestibili e rassicuranti come quella.. In realtà, la decima volta che ti farai un piccolo taglietto, disinfettandolo con cura, non ne sarai tranquillizzata.. e vorrai allungarlo di mezzo centimetro... e poi dieci volte dopo ancora un po', e ancora eccetera eccetera.. L'idea stessa del controllo è un'illusione.. ci si dimentica sempre dell'assuefazione agli stimoli. Come "disinstallare"? I consigli di Faria e Aree sono i migliori, secondo me. Nel caso in cui non basti, o non sia possibile.. un buon motivo per smettere è accorgersi di aver esagerato. Purtroppo prima o poi succede. Quella sensazione di terrore e vulnerabilità che ne consegue è l'esatto opposto di ciò che si vorrebbe ricevere.. può fungere da grilletto per smettere, e iscriversi a un corso di bunjee jumping. ;) |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
Questo si può chiamare autolesionismo, nel suo caso può essere sicuramente un disturbo. Per cui è importante che le consigli di frequentare uno specialista. :bene:
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
quoto chopin, mi sembra un problema parecchio grosso da poter affrontare senza competenze al riguardo.
io di mio, leggendo il post di allocco, quando sono alterato molte volte mi capita di tirar pugni a muri e armadi(che poi tocca cambiare -.-) ma più che autolesionismo in quel caso lo considero un semplice sfogo di nervi, al pari di urlare o piangere |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
ma per piacere non tagliarti!!! :piangere:
siete delle emo? no io mi tagliai ripetutamente i polsi anni fa,davanti a una stronza che ero innamorato perso,poi ho cominciato a volermi piu bene,e avere piu cura di me stesso,e a imparare a farmi meno male e se son costretto meglio a farlo che subirlo |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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poi come dice Marco Russo può essere controllato con allenamento |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Non era inteso per provare nel senso che volevo vedere cosa si provava così, perchè non avevo nulla da fare, ma provare nel senso che, a causa della sensazione assolutamente intensa, non sono riuscita ad andare oltre un certo punto. E' un po' come dire "Ho provato a vincere la partita ma non ci sono riuscita perchè l'avversario era troppo forte". Io non vorrei offenderti, ma mi tenti un sacco. Quote:
Bisogna comunque tenere conto del fraintemdimento che c'è stato riguardo all'utilizzo del verbo "provare". |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Ho aperto qualche topic relativo alla incapacità di aiutare le persone che mi sono vicine in questo periodo, e, oltre che al mio ragazzo, pensavo a lei. Il fatto è che abbiamo un rapporto molto aperto e molto affettivo, ci diamo tutto (lei agli altri chiaramente nasconde i tagli) e cerchiamo di aiutarci a vicenda. Eppure mi è "arrivata" ieri la notizie che sta continuando ad allargare i tagli e che ormai non sono più collocati soltanto alle braccia...la cosa è difficile, molto difficile. Mi sento impotente. Le ho detto di provare a ridurre piano piano la misura, con calma (Allocco disse che dopo 10 volte potrei volerlo allungare di mezzo centimentro, o usato in un certo senso il principio al contrario: se resisti a non fare tagli troppo lunghi per un po', se ti dai dei paletti precisi, forse con il tempo riuscirai a diminuire l'effettiva grandezza dei tagli). Lei, a differenza mia, si fa dei veri e propri sfregi e ho paura che la cosa non possa che degenerare... |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Che vuoi tagliarti anche tu ? Comunque credo che la ragione psicologia per l'autolesionismo sia che il dolore provoca il rilascio di sostanze psicoattive come la dopamina e le endorfine. Queste sostanze danno un senso di soddisfazione e di piacere. Il bungee jumping in questo senso non funziona, perchè non da dolore in se. |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Una lametta da barba ? |
Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
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Re: Tagli, buchi e altri lavori da sartoria
Ricordo quella sensazione. Tutto buio intorno, la lama che tagliava la pelle, il sangue che usciva e tutti i problemi mi sembravano scomparsi, la mia attenzione era totalmente concentrata sul sangue che scorreva. Un attimo dopo sentivo di aver raggiunto il limite della tristezza e che dovevo asciugare le macchie, coprire le ferite e ripartire come se niente fosse. Poi un giorno ho fatto di peggio e ho rischiato di morire. Non mi è bastato e dopo poco ho riniziato a tagliarmi. Poi ho rischiato di nuovo di morire, o ancor peggio, di vivere in condizioni di totale dipendenza dai miei familiari. Da lì ho deciso di smetterla con tutta quella merda, ho deciso che non ne valeva la pena. Ho capito che non si può scappare dai problemi sotterrandoci in una buca profonda 100metri perché prima o poi saremo costretti a tornare su e i problemi saranno sempre lì dove li abbiamo lasciati, e nel caso in cui non fosse più possibile tornare su da quella buca avremo buttato via una vita intera che poteva, tra tutta la merda, regalarci anche momenti stupendi e indimenticabili. I problem vanno affrontati, le emozioni devono essere vissute, anche le più angoscianti, sentire il dolore è davvero l'unico modo per imparare a superarlo, per imparare a riacquistare un sorriso, anche quando si pensava che non ce ne sarebbero stati più.
A chi si taglia oggi posso solo dire che non ne vale la pena. Forse può dare sollievo nel momento stesso in cui la lama scorre sulla pelle ma un attimo dopo tutto torna com'era, anzi peggio di com'era ed ogni volta che afferrerete quella lama il taglio sarà sempre più profondo. E' vero che si richiudono, ma le cicatrici rimangono e non solo sulla pelle. Rimangono sul cuore. |
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