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Atteggiamenti
Ciao a tutti, sono una nuova utente e spero di trovarmi bene tra voi^^
La domanda che vorrei farvi è questa: qual è stato e qual è ancora oggi l'atteggiamento che le persone a voi care rivolgono al vostro problema? Personalmente, la mia famiglia ha sempre attribuito la causa di tutti i miei problemi alla mia smisurata timidezza, ripetendomi ogni santo giorno che le cose con l'andare avanti del tempo si sarebbero risolte da sole, ma così ancora non è stato... Ancora oggi non riescono a capire completamente, e pensano che sia soltanto più immatura e piccola rispetto alla mia età Vabbè adesso ditemi voi ^_^ |
Ciao! Innanzitutto benvenuta nel sito! ;)
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Altre persone invece (vedi ad esempio alcuni parenti) mi fanno pesare molto di più il mio modo di essere: "dai, svegliati", "non puoi continuare così", "devi uscire", "devi parlare di più, essere più attivo"... mamma mia che rabbia che mi viene a sentire queste cose!! :x Per quanto riguarda quello che dicono i miei amici di me... be', magari ne avessi di amici veri... :-( Quello che dicono i miei coetanei di me? "Timidissimo". Quello che dicono a me? Nulla, sembra che a loro appaia invisibile! :lol: |
Dai cerkiamo di nn essere troppo pessimisti...beh la mia esperienza vede mio padre tra quelli ke dicono...dipende tutto da te...stai tranquillo e vedrai ke col tempo....mia madre invece sarebbe troppo drammaticamente seria (mi avrebbe mandato subito da uno psicologo se glielo avessi kiesto)...per gli amici...beh devo dire ke ho un amico davvero straordinario anke se, come credo normale ke sia, nn capisce appieno il problema...apprezzo cmq il fatto ke cerki di spronarmi e di farmi uscire il più possibile sperando ke la cosa migliori...io dal canto mio cerco di trovare un equilibrio in tutto qst, magari anke provando a risolvere il problema con un pò di grinta e forza di volontà (sperando ke bastino)...
cmq mi pare ovvio ke nessuno a parte noi ke lo proviamo, sappia davvero cosa si prova a soffrire di qst problema ma nn dobbiamo mica fargliene una copla xkè forse neanke noi a parti invertite, capiremmo...dobbiamo provare ad essere tolleranti con loro e pensare ke cmq, in un modo o nell'altro, cercano sempre di aiutarci anke se nn ci riescono...io apprezzo almeno il tentativo :wink: |
I miei coetanei pensano che sia timido e taciturno niente di piu.
I miei 2 amici sanno della mia situazione, o forse se la immaginano e non entrano in domande personali perche sanno che io evito questo discorso e svio l'argomento.Comunqeu anche loro non si immaginano della gravità della situazione. Insomma.....faccio di tutto per apparire uno normale.....porto questa maschera per non far vedere la verità. Eempio: "dove andrai in ferie?" Io rispondo "non lo so ancora....forse a settembre qualche giorno al mare perche d'agosto non si tova piu posto" Come se avessi migliaia di persone disposte a partire con me in qualsiais momento......insomma tutto normale |
Di quello che pensa di me il 98% della gente che conosco(parenti e genitori compresi) non mi importa niente.
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Posso chiederti se andare dallo psichiatra ti sta aiutando in qualche modo?
Te l'ho chiedo perchè quando ero più piccolina ci sono andata anch'io, ma non mi è stato di nessun aiuto... Comunque anche a me rifilano sempre quelle frasi odiose del tipo: "vai fuori, divertiti e vedrai che tutto passa", "ti stai soltanto facendo troppe paranoie", e così via... Ma ormai mi ci sono abituata^^ |
bhè, io agli occhi di tutti sembro un ragazzo normale, se sono con la giusta compagnia riesco a parlare tranquillamente. cmq io cerco in tutti i modi di nascondere la mia timidezza, non mi considero un fobico, anzi sicuramente nn lo sono (per fortuna), ma ki mi conosce bene sa ke sono uno di poche parole e per fortuna i miei amici e la mia famiglia non me lo fanno pesare.
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Credo di capire la situazione, io recito in continuazione quando mi trovo con altre persone per apparire "normale" Soltanto che così facendo la situazione è ancora più pesa da sopportare, perchè mi sento anche in colpa nei confronti degli altri, ma non posso fare altrimenti visto che tanto non capirebbero (come purtroppo ho già constatato) |
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Io a causa della mia timidezza e del mio solipsismo ne ho passate parecchie.I miei mi hanno mandato negli scout e dallo psicologo per farmi aprire,ma io mi sono sempre trovato bene come sono.Ancora oggi fanno molta fatica ad accettarmi.Poi c'era mia nonna,per la quale la socialità non era un aspetto del carattere,ma una religione.Lei diceva che da grande avrei fatto il barbone e mi chiamava "bestia grama".Anche per mio nonno lo stare insieme agli altri è molto importante,ma attualmente è riuscito ad accettarmi abbastanza.Poi da "amici" e tizi vari ho subito parecchie umiliazioni (vengo anche considerato malato di mente),che mi hanno rafforzato sempre più nel mio orgoglio di persona riservata.Una persona come me viene accettata a stento,quindi motivo in più per essere chiusi in se stessi.
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Mi piacerebbe avere il coraggio di Sartre,che in punto di morte(quando generalmente tutti si pentono ed invocano la salvezza ed il perdono dei peccati),ad amici e parenti che si stringevano piangenti intorno al suo cappezzale,ebbe la forza di sibilare un ultimo,poderoso,"Bastardi!" |
...
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Ah beh...se vedete il mondo da qst ottica è davvero una cosa triste...pare quasi ke cerrchiate il peggio nelle persone e negli atteggiamenti mentre invece ci sono molte cose positive...io amici nè avrò pur pochi ma quelli che ho sono dei grandi amici..penso sia una questione di saper scegliersi la compagnia..cmq ve lo consiglio di guardare il mondo al contrario...è vero, spesso ci sono delle fregature lo stesso però qualche volta ci sono delle gioie ke vale la pena vivere...piccole umiliazioni per noi ci saranno sempre, anke delle difficoltà ma nn per qst dobbiamo dar ragione a chi ci denigra ma anzi, aver la forza di smentire ciò che dicono..
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Re: ...
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ignari...dall'odio non nasce niente |
E chi odia?
La mia è indifferenza. Valuto le persone per come (mi) giudicano,per i ragionamenti che fanno,per come propongono la loro visione della vita,e poi decido se i loro pareri mi interessano o meno. Tutto qui. |
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori... :wink:
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I love my family...ho bisogno di salvare qualcuno dal MIO giudizio sprezzante, sono io quella che giudica
wow |
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eh sì, in effetti, hai proprio ragione Nichilista...parole sagge...parole :|
Io però forse non mi sono spiegata...le parole di mio padre mi feriscono (più che le parole, quello che lascia ad intendere e soprattutto i modi bruschi e violenti) perché hanno un fondo di verità, lui ed io la pensiamo allo stesso modo e lui non fa che ripetere tipo cassa di risonanza quello che io già penso di me ma non voglio sentirmi dire. Le critiche servono per migliorarsi, perché gli altri(CHIUNQUE ALTRO) ci fanno da specchio e vedono ciò che noi non riusciamo ancora a vedere, o non vogliamo. Il problema è capire che cosa di quelle critiche è costruttivo(che non significa affatto positivo ;) anzi) e che cosa non lo è. Le parole sono spesso investite di sentimenti d'invidia, rabbia, frustrazione...spesso sono usate apposta per ferire o per difendersi. Non dipende tanto dal valore attribuito ad una persona secondo me...anzi un perfetto sconosciuto può rivelarci qualcosa d'inaspettato di noi, più di un amico che, essendo coinvolto nella relazione, e avendo interesse a preservarla, non sarà realmente oggettivo. La vera critica è quella neutra, oggettiva, disinteressata, libera dalle emozioni, dunque ferisce se è negativa e vera, ma aiuta a capire(se ben interpretata) quali sono i propri punti deboli e a scandagliarli. SE la critica è infondata ovviamente non fa nè caldo nè freddo. La domanda è: vogliamo migliorare , conoscere noi stessi sul serio?o la cosa è troppo rischiosa, fa troppa paura? |
Discorso acuto.
Ti posso rispondere che sulla "cassa di risonanza",a livello lavorativo ci prendi,perchè sia io che lui vogliamo un lavoro per me,attualmente mancante. I motivi stessi per cui vuole che io trovi lavoro sono comunque profondamenti diversi dai suoi(senza stare a scandagliare),e a parte questo non c'è praticamente più nessuna visione della vita comune,tra me e lui.E lui,come tutti i neanderthal(specie cui appartiene,ma è in buona compagnia...basta guardare tutti quelli che ridono ai film di Boldi e De Sica....ecco,lui è uno di loro),ceca di imporre con la forza ed urlando(e coi ricatti morali) ciò che vede sfuggirgli(la comunicazioe,l'interazione,la propria autorità genitoriale). Non è colpa sua,gli mancano i neuroni. E per quanto riguarda la cassa di risonanza del mondo esterno,la gente non mi fa,tranne rarissime eccezzioni,nè caldo nè freddo. Tra me e loro non c'è nessuna connessione.Due specie uguali ma diverse(un po' come dei leopardi e dei gatti,per dire,entrambi felini,con il medesimo funzionamento biologico ma in realtà distanti anni luce). Li osservo con la curiosità dell'entomologo che ha scoperto una specie bizzarra e la vuole analizzare e studiare. |
io non credo che gli altri,al di fuori delle persone che ci vogliono bene ci possano essere d'aiuto.Certo ci sono i professionisti del settore ,alcuni bravi altri meno,ma cosa ne sa il prossimo di noi?gli sconosciuti possono esprimere una crtica su di noi,ma sempre secondo la loro "mappa mentale"che non è la verità(concetto per me che,a parte le realtà empiriche ,per il resto non esiste).Loro non si fanno la domanda fondamentale e cioè il perchè del nostro modo di essere,non si sforzano di vedere le cose dal nostro punto di vista indi non possono nemmeno ricercarne le cause.Solo le persone veramente interessate a noi(genitori,amici,fidanzata),perchè legate da rapporti d'affetto lo possono fare,sono le uniche interessate a noi in quanto tali(salvo ,purtroppo ,le debite eccezzioni.
Conoscere se stessi è l'impegno di maggiore imèportanza della propria vita,ed essendo tale è anche il più difficile ,si può sapere molto di noi stessi dalle relazioni con le altre persone ,quelle della più diversa natura,ma dalle altre persone in quanto tali,non credo riusciremo ad apprendere nulla di noi |
Eppure io sono convinto che incontrare un giorno, sul treno, una persona, una persona speciale, una persona imparziale, con cui iniziare a parlare, conoscersi, e che non ti abbia mai visto prima del cambiamento, possa aiutare.
A volte, secondo me, genitori e amici non servono a nulla, o si ricordano di come eri prima e sono condizionati, o non riescono a capire (o meglio ad accettare) |
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