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Dianne 08-10-2012 23:22

Considerazioni sulla vita sociale.
 
Ho sempre pensato che tutto ciò di cui avessi bisogno fosse una vita sociale appagante, tante uscite serali e divertimento e storie. Sono sempre stata una grande cultrice del "vivi appieno la vita" "carpe diem" e tutte quella cose che riguardavano il vivere tutte le esperienze, avere una vita pina, non aver rimpianti in punto di morte.
Eppure ero sola, e sentivo come se la mia vita mi stesse sfuggendo di mano senza che io avessi potuto far nulla per sentirmi appagata come io pensavo potessi sentirmi appagata.
E poi...e poi presi coraggio e dissi di si. Accettai gli inviti di quelli che erano i miei pochi amici e cominciai ad affrontare le mie paranoie e insicurezze che per che, per motivi che vi eviterei volentieri, mi avevano bloccato fino a quel periodo le uscite serali e tutte quelle cose da ragazzi "moderni".
E non lo so. Mi resi conto che non era ciò che cercavo, che non godevo così tanto in quelle belle uscite serali che tutti consideravano fantastiche e che non mi sentivo così in sintonia con quelle persone con cui intrattenevo rapporti superficiali e settimanli, giusto il tempo di vederci la sera e tanti saluti.
Il fatto, in sostanza, è che mi sono resa conto di come spesso una vita sociale "classica" è qualcosa che non va a genio a tutti. Non riesco a gustarmela, preferisco notevolmente avere pochissimi amici ma particolarmente intimi.
Ho un certo senso di amarezza perchè sento che c'è una parte grossa della vita che per natura non riuscirò mai a gustare appieno come molti. Ma mi va bene così.

Tutto questo per dire che ho letto di molta gente disperata perchè non riesce a vivere le fantastiche uscite serali e una vita sociale bellissima e attiva e tutte quelle cose li, e comprendo la sensazione perchè l'ho vissuta personalmente, ma forse infondo non è esattamente quello che cerchiamo (spero che passi il messaggio sebbene la forma sia un po' cadente).

Poi vabè, io sono rimasta completamente sola, ma questa è un'altra storia.

Konkurs 08-10-2012 23:31

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Tutto questo per dire che ho letto di molta gente disperata perchè non riesce a vivere le fantastiche uscite serali e una vita sociale bellissima e attiva e tutte quelle cose li, e comprendo la sensazione perchè l'ho vissuta personalmente, ma forse infondo non è esattamente quello che cerchiamo (spero che passi il messaggio sebbene la forma sia un po' cadente).

Poi vabè, io sono rimasta completamente sola, ma questa è un'altra storia.

Il messaggio è passato. Io, quando 3-4 anni fa mi capitava di uscire, la maggior parte delle volte mi sentivo davvero a disagio, ma soprattutto non mi divertivo per niente (a parte quelle rare serate videogames). Complice anche il fatto che mi stavano sulle palle tutti miei """compagni""" di uscite, erano proprio la peggio feccia.
Sono contento di non vivere più quei momenti, ma allo stesso tempo ho toccato vette di incapacità sociale epocali, divento sempre peggio e praticamente di amici non ne ho più. Non dico di essere felice, però boh... ogni opzione mi sembra peggiore dell'altra.

Manuela.tr 08-10-2012 23:33

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Provi amarezza perche' non vuoi adeguarti a cio'che fanno gli altri?
Non capisco se e'per timore del giudizio altrui o perche'ritieni che vivere a pieno sia in fondo quello ma solo perche'influenzata da un modello sociale.
Pensa a quello che ti far star bene. Posso solo consigliarti questo.

Novak 08-10-2012 23:42

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Sì, le grandi uscite serali non sono niente di che, se non hai le persone giuste con cui condividerle.
E per giuste intendo gente che conosci bene, con cui hai condiviso tanti momenti, e con cui hai passato tanto tempo nel quotidiano, non un branco di conoscenti...

Se giri con amici veri ti diverti pure a stare tutto il pomeriggio a parlare su una panchina o a vedere un film, è tutto nelle persone il succo, prima che nelle attività svolte.

Neanche a me le seratone in compagnia di tante conoscenze superficiali sono piaciute, però è stato giusto provarle prima di capirlo.

Sentry 08-10-2012 23:43

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Io non ho mai vissuto la vita sociale normale, le uscite il sabato sera, ecc...
Però sono giunto alla tua stessa conclusione, rimpiango di non aver una vita sociale non di non avere una vita sociale normale o "classica"... che anzi probabilmente non mi piacerebbe.

rainy 08-10-2012 23:46

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Il fatto, in sostanza, è che mi sono resa conto di come spesso una vita sociale "classica" è qualcosa che non va a genio a tutti. Non riesco a gustarmela, preferisco notevolmente avere pochissimi amici ma particolarmente intimi.

Lo penso anche io.
Non mi sento portato per discoteche e per questo genere di vita.

Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Ho un certo senso di amarezza perchè sento che c'è una parte grossa della vita che per natura non riuscirò mai a gustare appieno come molti. Ma mi va bene così.

Eh, mi trovo a riflettere su questo molto spesso e ogni volta ci sto male.
Il mondo dei miei coetanei non mi appartiene, eppure avverto la sensazione di sprecare i miei anni migliori.
Quante avventure, storie e ricordi mi sono perso...

Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Tutto questo per dire che ho letto di molta gente disperata perchè non riesce a vivere le fantastiche uscite serali e una vita sociale bellissima e attiva e tutte quelle cose li, e comprendo la sensazione perchè l'ho vissuta personalmente, ma forse infondo non è esattamente quello che cerchiamo (spero che passi il messaggio sebbene la forma sia un po' cadente).

Condivido questo pensiero, come già detto

Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Poi vabè, io sono rimasta completamente sola, ma questa è un'altra storia.

Idem.
Ma a questo punto è lecito pensare che quelli come noi siano effettivamente "condannati" a vivere in solitudine o ad unirsi tra di loro

cenerella 09-10-2012 00:01

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quanta verità c'è nelle tue parole, ricordo tutte le volte che sono stata male perché non mi attiravano gli stessi divertimenti dei miei coetanei e perché sapevo di perdermi un sacco di cose che in fin dei conti a pensarci oggi non volevo "gustare" per davvero. Noi siamo fatti in questa maniera, non ci adattiamo agli altri ed alle situazioni, e se lo facciamo ci riesce difficile. Credo piuttosto che qualche volta dovrebbero gli estroversi ad adattarsi a noi introversi.

Martello 09-10-2012 00:26

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Ho sempre pensato che tutto ciò di cui avessi bisogno fosse una vita sociale appagante, tante uscite serali e divertimento e storie. Sono sempre stata una grande cultrice del "vivi appieno la vita" "carpe diem" e tutte quella cose che riguardavano il vivere tutte le esperienze, avere una vita pina, non aver rimpianti in punto di morte.
Eppure ero sola, e sentivo come se la mia vita mi stesse sfuggendo di mano senza che io avessi potuto far nulla per sentirmi appagata come io pensavo potessi sentirmi appagata.
E poi...e poi presi coraggio e dissi di si. Accettai gli inviti di quelli che erano i miei pochi amici e cominciai ad affrontare le mie paranoie e insicurezze che per che, per motivi che vi eviterei volentieri, mi avevano bloccato fino a quel periodo le uscite serali e tutte quelle cose da ragazzi "moderni".
E non lo so. Mi resi conto che non era ciò che cercavo, che non godevo così tanto in quelle belle uscite serali che tutti consideravano fantastiche e che non mi sentivo così in sintonia con quelle persone con cui intrattenevo rapporti superficiali e settimanli, giusto il tempo di vederci la sera e tanti saluti.
Il fatto, in sostanza, è che mi sono resa conto di come spesso una vita sociale "classica" è qualcosa che non va a genio a tutti. Non riesco a gustarmela, preferisco notevolmente avere pochissimi amici ma particolarmente intimi.
Ho un certo senso di amarezza perchè sento che c'è una parte grossa della vita che per natura non riuscirò mai a gustare appieno come molti. Ma mi va bene così.

Tutto questo per dire che ho letto di molta gente disperata perchè non riesce a vivere le fantastiche uscite serali e una vita sociale bellissima e attiva e tutte quelle cose li, e comprendo la sensazione perchè l'ho vissuta personalmente, ma forse infondo non è esattamente quello che cerchiamo (spero che passi il messaggio sebbene la forma sia un po' cadente).

Poi vabè, io sono rimasta completamente sola, ma questa è un'altra storia.

Potrei aver scritto questo thread esattamente con queste parole precise.

Halastor 09-10-2012 00:34

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Le tue parole sono l'ennesima conferma di quello che già sapevo. E' uno stile di vita che può rendere felici solo persone sostanzialmente "grezze". Era ovvio che la questione non fosse mai stata "mettersi a fare quelle cose" Nè mai ho desiderato essere come quelle persone che parlano di carpe diem e balle varie.
Quello su cui non sono daccordo infatti è l'idea che quella sia l'unica socialità possibile. Chi l'ha detto? Quello è solo ciò che noi vediamo. Se io sono in una città.. vedo locali, vedo gente che beve.. ma la socialità, la vita sociale non è più lì di quanto non lo sia su una nave nell'oceano, in un villaggio nei pressi di un fiume, in una base in antartide.. ecc.. io vedo quello. Ma mica c'è solo quello. Mica la società è -solo- quella. Ogniuno dovrebbe cancellare un attimo tutto quello che è il suo attuale punto di vista. Tutto quello che ha intorno.. e pensare: "cosa mi piacerebbe davvero fare?" "dove mi piacerebbe davvero essere?" E scoprirà tutta una società, un mondo, che gli è più congeniale.
Non esiste solo l'estroverso abituè dei locali e della vita notturna... e tutti gli altri o si adattano a quello o si chiudono in casa. No. Si può fare tutto. Ma proprio tutto tutto!. Anche il fatto che "vivere davvero" venga fatto coincidere con il banale "fare sesso" da tante persone.. non è normale. Non è realistico. I sogni possono essere qualsiasi cosa.. anche e soprattutto quella che ci appare la più assurda. Hai il sogno di vivere in un altro mondo? Probabilmente da qualche parte c'è davvero anche quel tuo altro mondo e magari lo puoi pure davvero raggiungere un domani.
Non esiste "una società" ne esistono infinite anche estremamente diverse fra loro. Sono convinto che ci siano giri di persone e ambienti... che non si incontrano proprio.. quindi se tu ti fossilizzi in un ambiente... pensi che quello sia il tutto... e non vedrai mai invece che c'è tutto un mondo di persone come te. Ma tu sei lì e non li vedi.. e pensi che non esistano quando magari basterebbe girare l'angolo, cambiare prospettiva e li vedresti.

varykino 09-10-2012 00:39

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)

Poi vabè, io sono rimasta completamente sola, ma questa è un'altra storia.

è quella la fregatura se non fai quelle classiche uscite serali alla fine resti solo, pare che tutti vogliano star insieme a tante persone per non stare realmente con nessuno . io personalmente ho chiuso con le feste , con tanta gente ecc.. e guarda caso son solo anche io , poi se provi con le cose intime , in genere durano poco ... in fin dei conti si resta sempre soli e tanto vale abituarcisi , anche se non è facile sono il primo a dirlo.

Pietro 09-10-2012 00:49

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da FirstClass (Messaggio 882307)
Fra 20 anni vivrò col rimorso di non poter più fare le cose, le esperienze che potevo fare in questo momento. Questo mi manda completamente in crisi, il tempo passa cazzo; prova tangibile è il fatto che gli ultimi 7 anni, da quando ho smesso di avere una vita normale, mi sembrano siano passati con una velocità supersonica.
A differenza di qualcun altro, mi sembra di vivere in una situazione di paradosso senza via d'uscita: vorrei cambiare la situazione per le sensazioni future che proverò, ma allo stesso tempo troppo introverso/timido e problematiche varie annesse per cambiare.

La mia più grande paura..

BANZAI! 09-10-2012 01:00

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
anch'io tante volte rimango deluso da certe cose, che un attimo prima mi pareva da matti non fare. Penso che questo però riguardi un pò tutti, non solo i sociofobici

Kitsune 09-10-2012 01:01

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Il senso di vuoto dovuto ai moderni modelli di socializzazione usa e getta.

Labocania 09-10-2012 01:19

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Il fatto, in sostanza, è che mi sono resa conto di come spesso una vita sociale "classica" è qualcosa che non va a genio a tutti. Non riesco a gustarmela, preferisco notevolmente avere pochissimi amici ma particolarmente intimi.
Ho un certo senso di amarezza perchè sento che c'è una parte grossa della vita che per natura non riuscirò mai a gustare appieno come molti. Ma mi va bene così.

La desiderabile uscita serale che immagino ha contorni troppo vasti perché vi possano aderire le esperienze concrete che si sono avute, che appaiono così ristrette.
Non hai avuto la buona ventura di incappare nell'esperienza decisiva, quella congeniale ai tuoi desideri.

zoe666 09-10-2012 07:51

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Novak (Messaggio 882295)
Sì, le grandi uscite serali non sono niente di che, se non hai le persone giuste con cui condividerle.
E per giuste intendo gente che conosci bene, con cui hai condiviso tanti momenti, e con cui hai passato tanto tempo nel quotidiano, non un branco di conoscenti...

Se giri con amici veri ti diverti pure a stare tutto il pomeriggio a parlare su una panchina o a vedere un film, è tutto nelle persone il succo, prima che nelle attività svolte.

Neanche a me le seratone in compagnia di tante conoscenze superficiali sono piaciute, però è stato giusto provarle prima di capirlo.

la penso uguale.
Non a caso sabato scorso mi sono ritrovata su una panchina a parlare con un'altra persona per ore e continuo a pensare che sia stata una delle più belle uscite dall'inizio dell'anno:interrogativo:.
Non mi divertono determinate uscite. Esco incuriosita e con le migliori intenzioni, ma penso che alcune persone proprio non facciano per me, e penso ricomincerò a recidere i rami secchi.

Inosservato 09-10-2012 08:17

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)

Tutto questo per dire che ho letto di molta gente disperata perchè non riesce a vivere le fantastiche uscite serali e una vita sociale bellissima e attiva e tutte quelle cose li, e comprendo la sensazione perchè l'ho vissuta personalmente, ma forse infondo non è esattamente quello che cerchiamo

http://emoticonforum.altervista.org/...rtelli/001.gif infatti è quello che ho sempre sostenuto, spesso il disagio è indotto semplicemente dal confronto, molti si sentono tristi non perchè sentano la mancanza di qualcosa, ma solo perchè vivono male il proprio essere "diversi" rispetto alla stragrande maggioranza delle persone....per questo sostengo che il confronto sia il male, un vero evitante per prima cosa deve riuscire ad evitare il confronto, perchè il fatto di essere minoranza provoca in lui un senso di frustrazione....

barclay 09-10-2012 08:39

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Tutto questo per dire che ho letto di molta gente disperata perchè non riesce a vivere le fantastiche uscite serali e una vita sociale bellissima e attiva e tutte quelle cose li, e comprendo la sensazione perchè l'ho vissuta personalmente, ma forse infondo non è esattamente quello che cerchiamo (spero che passi il messaggio sebbene la forma sia un po' cadente).

Tutto vero, ma purtroppo per un uomo certe mete sono raggiungibili solo attraverso un'intensa vita sociale :piangere:

Marco Russo 09-10-2012 10:53

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
La parola chiave è la "sintonia". Non tutti siamo in grado di crearla, e spesso è colpa delle nostre paure, che non ci permette di esporci come vogliamo.

Io sto rivivendo quello che avevo lasciato in sospeso, in termini di vita sociale, qualche tempo fa, e mi rendo conto che adesso sono in grado di godermelo, ma solo grazie al lavoro che ho fatto nel rendere la sintonia più facile (e agevolandomi coi sistemi di comunicazione telematici, come facebook, che mi rendono il dialogo più semplice, almeno agli inizi).

berserk 09-10-2012 10:56

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
La parola chiave dei rapporti sociali è semplicità:considerazione dei fattori per quello che sono,le cose considerate dal punto di vista della loro natura.La razionalità mi salverà.

onironauta 09-10-2012 12:02

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
...ma forse infondo non è esattamente quello che cerchiamo (spero che passi il messaggio sebbene la forma sia un po' cadente).

Poi vabè, io sono rimasta completamente sola, ma questa è un'altra storia.

Esattamente ciò che ho passato io, non ho mai avuto problemi di amicizie o uscite e tutt'ora se lo volessi, potrei riprendere quello stile di vita quotidianamente, il fatto è che essendoci passato, essendo stato nella movida, tra aperitivi e tutte quelle cose lì, posso tranquillamete dire che non sono abitudini che mi interessano più, non le voglio giudicare, ognuno faccia quello che gli pare, mi sono anche divertito, ho provato tutto quello che si può provare in quelle circostanze e anche ora saltuariamente un giro in quel mondo me lo faccio, ma come hai detto tu "non è esattamente quello che cerco". Per parlare del diavolo bisogna conoscerlo, quindi capisco che chi non ha avuto possibilità di provare un certo stile di vita, tendi a divinizzarlo e molto probabilmente sì troverebbe a suo agio realmente in quei panni, tuttavia molti ne rimarrebbero senz'altro delusi.

chrissolo 09-10-2012 12:06

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Aspettate 20 anni e poi vedrete come rimpiangerete quelle serate noiose e un pò sterili fuori "in compagnia"..
E quanto bello è stare sempre a casa da soli, oh.. vedrete che meraviglia, la Solitudine, quella con la S maiuscola.

onironauta 09-10-2012 12:15

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da chrissolo (Messaggio 882631)
Aspettate 20 anni e poi vedrete come rimpiangerete quelle serate noiose e un pò sterili fuori "in compagnia"..
E quanto bello è stare sempre a casa da soli, oh.. vedrete che meraviglia, la Solitudine, quella con la S maiuscola.

Infatti io non dico di chiudersi in casa, io non lo faccio; comunque bisogna distinguere chi lo fa per scelta, come il mio caso e quello della protagonista del thread e chi invece è costretto, per la fobia sociale, la timidezza e tutto quello che vuoi a doversi isolare, tu fai riferimento a questi ultimi.

chrissolo 09-10-2012 12:28

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da il morto (Messaggio 882641)
Infatti io non dico di chiudersi in casa, io non lo faccio; comunque bisogna distinguere chi lo fa per scelta, come il mio caso e quello della protagonista del thread e chi invece è costretto, per la fobia sociale, la timidezza e tutto quello che vuoi a doversi isolare, tu fai riferimento a questi ultimi.

Sì: è che poi la scelta - ad un certo punto della vita - smette di esserci.
E' lì iniziano i guai seri.

berserk 09-10-2012 12:48

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da chrissolo (Messaggio 882684)
Bhe.. vedrai che te ne farai della tua vera anima a 40 anni, se resti per tutta la vita da solo..

Da giovani la prospettiva è MOLTO diversa..

Quoto perché ho come il sospetto che si perda quella cosa chiamata SPERANZA;puoi negarla quanto vuoi, ma finché ti ritrovi nel campo delle scelte segretamente la nutri.

dottorzivago 09-10-2012 12:54

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Anche io, quando uscivo, non mi sentivo completamente a mio agio...le serate le consideravo spesso inutili e tutte uguali, poi mollai ttto perchè dissi BASTA continuare questa farsa non fà per me. Abbandonai anche perche avevo una compagna accanto.

Poi tutto fini e tornai solo......a distanza di 10 anni lo condiero il piu grande errore della mia vita. Le amicizie per crescere bene vanno coltivate con pazienza e anche con molti sacrifici. Noi che siamo solo dobbiamo faticare il doppio. Purtroppo è cosi

Novak 09-10-2012 13:30

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da chrissolo (Messaggio 882713)
Quelle serate sono spesso effettivamente brutte, vuote e noiose fino alla morte MA servono a mantenere delle relazioni umane "di base" che sono i mattoni per riuscire poi a costruirne delle altre.

Non sempre è detto, anzi.
Molte volte son robe che si esauriscono lì, soprattutto per uno che è mezzo estraneo al gruppo è facile che la serata, o anche un ripetersi di serate, rimangano fini a loro stesse e non portino a costruire nulla, nessun approfondimento.
Il rimpianto non dovrebbe riguardare l'aver perso queste serate in sè e per sè, ma al limite dovrebbe riguardare solo una riflessione sul proprio carattere, il chiedersi come mai ha portato al rifiutarle, che è poi l'argomento del topic.

Il che però non implica che uno avrebbe dovuto sforzarsi di parteciparvi, a meno che l'evitare non fosse frutto della sua paura di quelle situazioni, come è stato per me. Bene, poi ne ho fatta qualcuna e non mè piaciuta al netto delle paranoie, dunque sono stato legittimato a lasciarle perdere senza rimpianti di sorta.
Tra 20 anni magari idealizzerò quelle serate, si fa sempre col passato (anche con situazioni oggettivamente peggiori di quella attuale), ma avrò sbagliato allora, non oggi.
Quindi uno deve agire e non chiudersi in casa, sì, ma magari seguendo altre strade invece di quelle che non si sposano col suo carattere.
Mica tutti quelli che escono e si divertono con gli amici vivono di seratoni immersi nei conoscenti.

Melancholia 09-10-2012 14:13

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Dianne (Messaggio 882265)
Ho sempre pensato che tutto ciò di cui avessi bisogno fosse una vita sociale appagante, tante uscite serali e divertimento e storie. Sono sempre stata una grande cultrice del "vivi appieno la vita" "carpe diem" e tutte quella cose che riguardavano il vivere tutte le esperienze, avere una vita pina, non aver rimpianti in punto di morte.
Eppure ero sola, e sentivo come se la mia vita mi stesse sfuggendo di mano senza che io avessi potuto far nulla per sentirmi appagata come io pensavo potessi sentirmi appagata.
E poi...e poi presi coraggio e dissi di si. Accettai gli inviti di quelli che erano i miei pochi amici e cominciai ad affrontare le mie paranoie e insicurezze che per che, per motivi che vi eviterei volentieri, mi avevano bloccato fino a quel periodo le uscite serali e tutte quelle cose da ragazzi "moderni".
E non lo so. Mi resi conto che non era ciò che cercavo, che non godevo così tanto in quelle belle uscite serali che tutti consideravano fantastiche e che non mi sentivo così in sintonia con quelle persone con cui intrattenevo rapporti superficiali e settimanli, giusto il tempo di vederci la sera e tanti saluti.
Il fatto, in sostanza, è che mi sono resa conto di come spesso una vita sociale "classica" è qualcosa che non va a genio a tutti. Non riesco a gustarmela, preferisco notevolmente avere pochissimi amici ma particolarmente intimi.
Ho un certo senso di amarezza perchè sento che c'è una parte grossa della vita che per natura non riuscirò mai a gustare appieno come molti. Ma mi va bene così.

Tutto questo per dire che ho letto di molta gente disperata perchè non riesce a vivere le fantastiche uscite serali e una vita sociale bellissima e attiva e tutte quelle cose li, e comprendo la sensazione perchè l'ho vissuta personalmente, ma forse infondo non è esattamente quello che cerchiamo (spero che passi il messaggio sebbene la forma sia un po' cadente).

Poi vabè, io sono rimasta completamente sola, ma questa è un'altra storia.

Il problema della gente di questo forum non è la mancanza di una compagnia numerosa con la quale uscire e cazzeggiare... il problema è che la maggior parte di noi non ha neanche quei due o tre amici "pochi ma buoni". :(

vikingo 09-10-2012 14:31

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
io ho fatto 2 estati cosi tutte serate locali,a abere,a far finta di muoveris di divertirsi...sono esperienze che it forgiano,ti aiutano a capire certe dinamiche sociali,ma non mi sono divertito quasi mai...spesso ti aggreghi a gente che non conosci e non avendo il carattere per inserirsi subito...finisci a fare tapezzeria nona pprofondisic con nessuno...e rimangono amici di serata ...e alla fine ti ritrovi smepre solo...e le serate ti passnao bevendo per dimenticare per sciogliersi...ma sono solo gettonid i presenza a far vedere al mondo che hai una vita sociale e che esci pure tu a divertirti...

miakeli 09-10-2012 15:06

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Per quell che mi ricordo alcune serate lho ametto sono davvero noiose pero se ci vai con qualche persona giusta e che ti interessa e divertentissimo.

Josef K. 09-10-2012 17:22

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Faccio notare a tutti quelli che temono o vivono il rimpianto, che la situazione di cui si lamentano è paradossale. Siete soddisfatti, in questo momento della vostra vita, delle vostre serate? Vi fa piacere stare da soli a leggere un libro e non sentite alcun bisogno di uscire? Allora non vedo perchè dannarsi sulla possibilità, in futuro, di provare rimpianto. Dovreste fare ora qualcosa che non vi va o non vi soddisfa, per evitare in futuro di avere rimpianti in merito? Ma questo non ha senso, come non ha senso guardare retrospettivamente la propria vita e riversare, su un passato vissuto serenamente, ansie e insoddisfazioni che sono il prodotto del presente. La vita è fatta di tanti momenti che vanno vissuti e accettati per quel che sono. Se ora sono appagato dall'essere qui a scrivere questo post, non conta quel che penserò domani riguardo a questo momento. Al limite, domani penserò a come procurarmi una nuova situazione di appagamento o soddisfazione. Vivere pensando a quel che si sarebbe dovuto fare, o quello che si dovrebbe fare, significa rinviare ogni volta la possibilità di fare quel che si vuole: in conclusione, non lasciarsi vivere. Ed è una cosa del genere, in fin dei conti, la causa vera del rimpianto.

Marco Russo 09-10-2012 18:30

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 882897)
Faccio notare a tutti quelli che temono o vivono il rimpianto, che la situazione di cui si lamentano è paradossale. Siete soddisfatti, in questo momento della vostra vita, delle vostre serate? Vi fa piacere stare da soli a leggere un libro e non sentite alcun bisogno di uscire? Allora non vedo perchè dannarsi sulla possibilità, in futuro, di provare rimpianto. Dovreste fare ora qualcosa che non vi va o non vi soddisfa, per evitare in futuro di avere rimpianti in merito? Ma questo non ha senso, come non ha senso guardare retrospettivamente la propria vita e riversare, su un passato vissuto serenamente, ansie e insoddisfazioni che sono il prodotto del presente. La vita è fatta di tanti momenti che vanno vissuti e accettati per quel che sono. Se ora sono appagato dall'essere qui a scrivere questo post, non conta quel che penserò domani riguardo a questo momento. Al limite, domani penserò a come procurarmi una nuova situazione di appagamento o soddisfazione. Vivere pensando a quel che si sarebbe dovuto fare, o quello che si dovrebbe fare, significa rinviare ogni volta la possibilità di fare quel che si vuole: in conclusione, non lasciarsi vivere. Ed è una cosa del genere, in fin dei conti, la causa vera del rimpianto.

Il punto non è certo quello, se fosse ti darei ragione.
Ma non credo che la gente del forum sia tutta così tafazzianamente masochista da costringersi agli eventi sociali per convenzione e abitudine, qunado potrebbe avere ben altro svago nelle letture o nell'impiego del tempo libero in casa.

Il fatto è che molti dei fobici che sono qua desiderano intimamente di interrelazionarsi agli altri, e non sanno come fare o come superare le loro fobie.
E alcuni di loro hanno coraggio, si buttano in situazioni socialmente provanti con piglio emulativo. Tanto di cappello. Poi ovviamente ad un certo punto arriva il momento di tirare le somme e capire cosa s'è guadagnato. E' chiaro che se certe modalità di interazione restano insoddisfacenti o fonte di sofferenza, c'è qualcosa che va rivalutato.
Lo spunto di riflessione di Dianne è che è legittimo avere delle modalità di socializzazione più orientate all'intimità, alla dimensione della profondità più che a quella dell'ampiezza sociale.
Io personalmente non condivido più di tanto, ritengo che l'essere umano abbia in sé il potenziale per riuscire ad avere una versatilità sociale ben più ampia di quanto descritto in alcuni post, questo compreso. Ritengo perciò che se certe modalità di interazione non ci soddisfano ci sia un problema da risolvere.
Nel mio caso il problema è la sintonia, e infatti da che mi sono messo sotto a lavorarci ho ottenuto risultati sorprendenti nell'arco di pochi mesi.

Christopher 09-10-2012 18:33

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Quote:

Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 882897)
Faccio notare a tutti quelli che temono o vivono il rimpianto, che la situazione di cui si lamentano è paradossale. Siete soddisfatti, in questo momento della vostra vita, delle vostre serate? Vi fa piacere stare da soli a leggere un libro e non sentite alcun bisogno di uscire? Allora non vedo perchè dannarsi sulla possibilità, in futuro, di provare rimpianto. Dovreste fare ora qualcosa che non vi va o non vi soddisfa, per evitare in futuro di avere rimpianti in merito? Ma questo non ha senso, come non ha senso guardare retrospettivamente la propria vita e riversare, su un passato vissuto serenamente, ansie e insoddisfazioni che sono il prodotto del presente. La vita è fatta di tanti momenti che vanno vissuti e accettati per quel che sono. Se ora sono appagato dall'essere qui a scrivere questo post, non conta quel che penserò domani riguardo a questo momento. Al limite, domani penserò a come procurarmi una nuova situazione di appagamento o soddisfazione. Vivere pensando a quel che si sarebbe dovuto fare, o quello che si dovrebbe fare, significa rinviare ogni volta la possibilità di fare quel che si vuole: in conclusione, non lasciarsi vivere. Ed è una cosa del genere, in fin dei conti, la causa vera del rimpianto.

Si, infatti, non ha senso, anche perchè guardandomi indietro posso sempre pensare che avrei potuto fare qualcosa di meglio, anche se immaginassi la situazione migliore possibile.

cancellato12248 09-10-2012 18:45

Re: Considerazioni sulla vita sociale.
 
Trasformate i rimpianti in nostalgia da indagatore del passato e avrete una carica
in più,se potete alla sera sul letto chiudete gli occhi e pensate al passato come un voler essere di nuovo lì.


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