FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   Forum Libri (https://fobiasociale.com/forum-libri/)
-   -   SEZIONE LIBRI Recensione e libri consigliati (https://fobiasociale.com/sezione-libri-recensione-e-libri-consigliati-2940/)

mefiori 26-06-2007 14:33

SEZIONE LIBRI Recensione e libri consigliati
 
Gran libro, raccolta di di diverse storie.
Un nuovo Edgar Allan Poe immerso in una mostruosa realtà e in una angoscia terribilmente gestibile.


http://www.bol.it/bol/se-new/libri/d...0856/oppio.gif

Titolo: OPPIO E ALTRE STORIE
Autore: Géza Csath
Prezzo: 7,20 Euro

reyds 28-06-2007 01:48

http://www.librinformatica.it/novita...02/mg42834.jpg
the hacker diaries - Confessioni di giovani hacker
La fobia sociale chiude le porte verso il mondo aprendo quelle verso il cyberspazio.

E per chi vuole approfondire
http://www.librinformatica.it/novita...8850322801.jpg
L'arte dell'hacking - Idee, Strumenti e tecniche degli hacker

luca24 12-07-2007 15:04

http://hpbimg.vialetrastevere.org/blum.jpg

Il libro nero degli Stati Uniti
di William Blum.
Pagg. 900

Tutti gli interventi statunitensi nei vari governi e dittature del mondo dalla fine della seconda guerra mondiale. Un mattone, ma ne vale la pena.

cruccomobil 20-07-2007 17:30

http://www.libreriauniversitaria.it/...809030589p.jpg

IL MANUALE DI TONIO CARTONIO E DEI FOLLETTI LUMINOSI

Prezzo: € 7.90

Disponibilità: Normalmente disponibile entro 24 ore

l'ho letto tutto di un fiato,sarà per il fatto che è pieno di figure e disegni lollissimi.

fable85 19-08-2007 17:45

Io volevo consigliare due romanzi:


L'Ombra del Vento-C.R.Zafòn

http://www.liberonweb.com/images/books/8804561300.jpg


A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro maledetto che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un mondo di misteri e intrighi legato alla figura di Juliàn Carax, l'autore di quel volume. Daniel ne rimane folgorato, mentre dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida e di un macabro segreto custodito in una villa abbandonata.


L'Abito di Piume-Banana Yoshimoto

http://www.liberonweb.com/images/books/8807701650.jpg

Il titolo originale del romanzo Hagoromo (letteralmente: abito di piume) indica un particolare tipo di kimono leggerissimo con dei lunghi nastri indossato dalle tennyo, sorta di donne-angelo, che serviva per volare tra il mondo terreno e l’aldilà. Il ritorno di Hotaru, la protagonista di questo struggente romanzo, nel paese natale rappresenta il suo hagoromo, un vestito che le permette di librarsi in volo alleggerita dal dolore per la perdita della persona amata. Anni prima era andata ad abitare a Tokyo e aveva vissuto una storia d’amore con un uomo sposato, un fotografo sempre impegnatissimo nel lavoro e incapace di scegliere tra la moglie e lei. Ferita profondamente, Hotaru trascorre le sue giornate aiutando la nonna nel suo piccolo ristorante e rivedendo i luoghi e le persone della sua infanzia, soprattutto la sua vecchia amica Rumi, dotata di quella speciale capacità nell’intuire ciò che si nasconde nell’animo delle persone, che ora lavora in un asilo come puericultrice e sogna di aprirne uno tutto suo. Un giorno, passeggiando lungo le sponde del fiume, incontra Mitsuru, un ragazzo che stranamente crede di aver già incontrato da qualche parte senza però riuscire a ricordare dove e quando. Con l’aiuto della nonna e della madre di Mitsuru Hotaru ricostruisce l’enigma: da bambini erano stati ricoverati entrambi in fin di vita nello stesso ospedale e, in sogno o in quello strano stato di incoscienza indotto dal coma, si erano incontrati e salvati reciprocamente. Rumi intuisce che fra i due sta nascendo qualcosa di molto profondo e offre all’amica di rimanere e lavorare con lei nel suo asilo nido. La protagonista ritrova la sua serenità: alleggerita dal dolore può finalmente librarsi in volo e far ritorno nel mondo della giovinezza e dell’amore. Il tema centrale del romanzo è la “guarigione”, il lento ritorno alla vita normale che la protagonista riesce a raggiungere grazie alla riscoperta del valore dell’amicizia, del calore umano e grazie alla vita semplice e tranquilla del piccolo borgo.

Red 19-08-2007 19:17

Oggi vi consiglio questo libro, I pilastri della terra di Ken Follet (Mondadori)
http://www.ken-follett.com/images/it...ella_terra.gif
Descrizione (da Bol.it):

Un mistery. una storia d'amore, una grande rievocazione storica: nella sua opera più ambiziosa e acclamata. Ken Follett tocca una dimensione epica, trasportandoci nell'Inghilterra medievale al tempo della costruzione di una cattedrale gotica. Intreccio. azione e passioni si sviluppano così sullo sfondo di un'era ricca di intrighi e cospirazioni, pericoli e minacce, guerre civili, carestie, conflitti religiosi e lotte per la successione al trono. Con la stessa. infallibile suspense che caratterizza tutti i suoi thriller, Follett ricrea un'epoca scomparsa e affascinante. Foreste, castelli e monasteri sono l'avvolgente paesaggio, mosso dai ritmi della vita quotidiana e dalla pressione di eventi storici e naturali entro il quale per circa quarant'anni si confrontano e si scontrano le segrete aspirazioni e i sentimenti dei protagonisti - monaci, mercanti, artigiani, nobili, fanciulle misteriose -, vittime o pedine di avvenimenti che ne segnano i destini e rimettono continuamente in discussione la costruzione della cattedrale. Una grande storia di ambizione e tradimento, coraggio e dedizione, amore e vendetta, in cui si ritrova tutta l'impeccabile arte di narrare di uno dei più amati scrittori contemporanei.

reyds 17-09-2007 01:50

http://www.fuggire.it/fuga/elogio-gra.jpg

Elogio della fuga - Henri Laborit


"In tempi come questi la fuga è l’unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare"

"Per noi, la causa prima dell'angoscia è l'impossibilità di realizzare l'azione gratificante, e sottrarsi a una sofferenza con la fuga o la lotta è anch'esso un modo di gratificarsi, quindi di sfuggire all'angoscia."

caotico 22-10-2007 13:31

io consiglio un romanzo chiamato "IL GIOVANE HOLDEN" . IL PROTAGONISTA è un socialfobico che non riesce ad inserirsi nella società ed assume tteggiamenti scontrosi e ribelli conto tutti

muttley 25-10-2007 10:41

Non riesco a trovare una foto della copertina, ma il libro che vorrei proporre è "Berlin Alexanderplatz" di Alfred Doblin, che narra le peripezie tragicomiche di un uomo uscito dal carcere nella Berlino degli anni 20. E' un importante spaccato di vita di una Berlino attraversata da frenetici cambiamenti, dominato da uno stile narrativo sperimentale e assolutamente innovativo.

Jeanne 02-02-2008 19:58

http://img235.imageshack.us/img235/8509/benniwd8.jpg


La grammatica di Dio
Storie di solitudine e allegria


Stefano Benni

Feltrinelli Editore
Collana I Narratori
Anno 2007


"La Grammatica va alla prima ristampa, verso le 200.000 copie. Non male, per un libro di racconti (che come dicono gli addetti al settore, non vendono) e soprattutto per un libro che è andato in televisione per dieci secondi. In barba alla camorra catodica e a al monoscopio Vespa. Il miracolo della moltiplicazione dei lettori si è ripetuto..."

(complimenti per i consigli inseriti finora, come nella sezione cinema e musica, del resto)

knulp 15-02-2008 11:57

http://images-srv.leonardo.it/proget.../copertina.JPG

Deserti dell'anima
Adolf Guggenbuhl Craig

A che cosa servono i limiti? A essere sfidati e superati ad ogni costo, come suggeriscono una certa pubblicità e un atteggiamento collettivo, onnipotente e inflazionato, o a essere accolti e accettati, come propone Guggenbuhl-Craig in 'Deserti dell'anima'?
L'esperienza psichica dell'invalicabilità di questi limiti, l'ipotesi che le 'lacune' psicopatiche del sentimento erotico e del senso morale non possano essere né superate né trasformate costituiscono l'ordito intorno al quale l'autore tesse, con la consueta originalità, le proprie considerazioni sui 'deserti dell'anima': luoghi psichici che sono caratterizzati dalla freddezza emotiva e dall'immoralità

cc74 15-02-2008 16:00

..

Innergal 10-03-2008 22:39

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
di Mark Haddon (Einaudi, collana Super ET) 247 pagg.

Trama:
Christopher è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l'essere sfiorato. Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l'angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così a indagare...


E’ un romanzo di formazione, scritto in prima persona, che ho trovato piuttosto carino ed originale.
Difatti, la storia comincia come un giallo ma si evolve fino a diventare un’avventura che cambierà la vita del protagonista. A parte il finale, forse un po’ scontato, l’autore è stato abile nel raccontare la storia, calandosi nella prospettiva di un quindicenne autistico. Mi ha intrigato la psicologia del ragazzo, resa senza tanti giri di parole, ed in particolare, il suo rifugiarsi in calcoli matematici per uscire dal mondo che lo fagocita suo malgrado. :roll:
La scrittura è lineare, senza passaggi noiosi, tant’è che lo si legge tutto di un fiato.

Qui trovate un’intervista all’autore, magari vi invoglia alla lettura…

http://www.vialattea.net/odifreddi/haddon/haddon.html


Se volete saperne di più su questa forma di autismo, eccovi serviti…. 8)

“gli individui con la sindrome di Asperger hanno un'intelligenza normale, o in qualche caso superiore alla norma, a scapito di una capacità d'interazione sociale nettamente inferiore.
Quello che manca a loro è un'innata abilità di esprimere i loro stati emotivi con i gesti, il linguaggio corporeo e l'espressione facciale. Molte persone con la sindrome di Asperger si sentono a disagio nel loro distacco involontario dal mondo comune; manca loro la naturale abilità nel capire ciò che non viene detto esplicitamente nelle relazioni sociali e in pari modo essi hanno difficoltà a comunicare con accuratezza il loro proprio stato emotivo.”

http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger

knap 16-03-2008 17:56

il libro è vecchiotto (1993) ma imperdibile:

http://www.dellamea.it/enzo/blog/ima...inisuicide.jpg

le vergini suicide
Eugenides Jeffrey


5 ragazzi si ritrovano vent'anni dopo, nel paese dove sono nati per ricordare.
Per far rivivere con i loro pensieri 5 ragazze (5 sorelle) che ritornano,giovani e vive,per poi affievolirsi di nuovo pagina dopo pagina e tornare fantasmi,sullo sfondo dell'america suburbana degli anni 70.

Il dottor Armonson suturò le ferite dei polsi.Dopo cinque minuti di
trasfusione dichiarò che la ragazza era fuori pericolo.Le diede un
buffetto sotto il mento:' Che ci fai qui,piccola?Non puoi sapere quanto è brutta la vita,giovane
come sei ' .
Fu allora che Cecilia espresse verbalmente ciò che doveva rappresentare
l'unica parvenza di una lettera d'addio,superflua,tra l'altro,dato che non
era morta:
' Dottore ' disse, 'è evidente che lei non è mai stato una ragazza di
tredici anni ' .

Jeanne 25-03-2008 22:02

Dieci guide capitali

Segnalo che la Repubblica e l’Espresso, da martedì 18 marzo sono accompagnati in edicola da una collana di pubblicazioni turistiche, le Dieci guide capitali.
Si tratta di 10 Lonely Planet dedicate ad altrettante grandi mete: Londra, Parigi, New York, Madrid, Amsterdam, Barcellona, Berlino, Praga, Vienna e Dublino.
Il prezzo, 9 euro e 90 oltre al costo del giornale, è circa la metà di quello che si pagherebbe in libreria.

Oggi la seconda uscita: Paris (je t'aime) :-)

http://img230.imageshack.us/img230/1734/parisyx0.jpg

bardamu2 05-05-2008 13:19

Douglas R. Hofstadter
Gödel, Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante (Adelphi, 852 pp.)


http://img516.imageshack.us/img516/7...scherbamx1.jpg

Nel 1979 usciva questa imponente opera divulgativa, che nel corso degli anni ha fatto conoscere a moltissime persone le meraviglie della mente umana. Un'opera complessa ma allo stesso tempo scritta in modo da esporre i temi nella maniera più semplice possibile. Temi molto profondi, che toccano l'essenza stessa dell'essere umano e vanno incontro a domande fondamentali quali "Che cos'è l'intelligenza?", "Come funziona la mente umana?" o "Cosa possiamo conoscere?". A queste domande, lungi dal dare risposte dogmatiche, Hofstadter si avvicina in maniera graduale, sempre cercando di affrontare le questioni da angolazioni diverse e di spostare i punti di vista, per meglio svelare le possibili risposte. Lo fa impostando la struttura stessa del libro in maniera funzionale e coerente, alternando dialoghi "galileani" a capitoli esplicativi e soprattutto intrecciando agli argomenti trattati le opere di due artisti, Escher da una parte e Bach dall'altra, che rivelano ad un'analisi approfondita mirabili punti in comune ed uno spirito artistico mosso da regole spesso simili. Si passa così, sempre mantenendo una naturale fluidità, da certi argomenti ad altri che all'apparenza sembrerebbero avere ben poco in comune: dalla logica/matematica tout court (Sistemi formali, Calcolo Proposizionale, Aritmetica Tipografica...) alla biologia (Reti neuronali, Duplicazione del DNA...), fino a toccare argomenti quali lo Zen, i Canoni musicali, le traduzioni linguistiche e soprattutto le Intelligenze Artificiali. La possibilità di poter creare in futuro intelligenze analoghe a quella dell'uomo o addirittura superiori apre scenari stimolanti e solleva domande complesse. Dipanando la ghirlanda del titolo si arriva a quello che ne è per certi versi il cuore: l'analisi del Teorema dell'Incompletezza di Gödel, col quale il logico austriaco dimostrò nel 1931 l'incompletezza di ogni sistema formale sufficientemente potente, aritmetica compresa, provocando di fatto un terremoto di vaste proporzioni, i cui effetti si ripercuotono su campi anche distanti da quello matematico. Una lettura sicuramente impegnativa, ma che ha l'indubbio pregio di fare chiarezza e fornire solide basi a chi desidera avventurarsi alla scoperta dell'unico luogo sul pianeta rimasto in gran parte inesplorato: la mente umana.

Lailalalalalalà...fammi godelizzare! (cit. Vasco Rossi)

uahlim 15-05-2008 16:37

Gruppo su aNobii: Il Re è nudo!
 
Lo trovate alla pagina:

http://www.anobii.com/groups/0107001721d2d9dff4/

Stiamo facendo OUTING

Il re di questo reame.

Chioccioccolata 27-05-2008 19:29

Non faccio una mia recensione perchè sento che le mie parole sarebbero misere e mute,incapaci di descrivere la meravigliosità di quest'autrice e dei suoi libri,così vi rimando a dei link.Se non avete mai letto Amèlie Nothomb,vi consiglio questi 2:

http://img501.imageshack.us/img501/2505/tubicq4.jpg
http://web.tiscalinet.it/vcoletti/di...tale/tubi.html
http://www.lankelot.eu/index.php/200...sica-dei-tubi/
http://digilander.libero.it/confratc...metafisica.htm

http://img208.imageshack.us/img208/1...t247210jb6.jpg
http://www.wuz.it/archivio/cafelette...8886586728.htm
http://www.pickwick.it/modules.php?n...ticle&sid=5183
http://magazine.enel.it/golem/Puntat...=&mpp=&ed=&as=

Amylee17 08-06-2008 17:06

Il Castello - Franz KAFKA

http://img503.imageshack.us/img503/2...5396wx0.th.jpg

Il problema del rapporto tra l'uomo e la realtà superiore viene approfondito da Kafka nel romanzo Il castello. L'atteggiamento psicologico del protagonista qui sembra tuttavia molto diverso. Ritenendosi vittima di una grave ingiustizia, Josef K. rifiuta con superbia e presunzione qualsiasi approccio col tribunale, certo quindi di trovarsi dalla parte del giusto. Attraverso le complesse vicende che caratterizzano il suo soggiorno nel villaggio, dall'arrivo misterioso ai colloqui con il funzionario Erlanger e la cameriera Pepi, l'unico obiettivo dell'agrimensore K. appare invece quello di stabilire una forma di contatto con l'autorità comitale. Comunque, al di là di tali differenze, l'agrimensore risulta ugualmente colpevole, e questo perché aspira a conoscere la verità rappresentata dal castello con le proprie prerogative razionali. Ma il vero non risulta assolutamente fruibile con gli strumenti della ragione e gli sforzi di K. sono destinati a rimanere vani. Ciò fa supporre che anche K. sia stato ingannato. In realtà nessuno ha inteso farlo venire al villaggio; la chiamata coincide in pratica col suo arrivo ed esprime appunto l'esigenza di un rapporto diretto con l'ordine supremo. Egli è quindi libero di scegliere se esercitare l'agrimensura (benché il suo incarico non venga mai definito con esattezza) e servirsi della mediazione di Barnabas, portavoce all'autorità del castello, oppure se svolgere un'altra professione (magari l'incarico di bidello propostogli) e radicarsi a tutti gli effetti all'interno del villaggio. Ma in tal caso dovrà come gli altri accettare l'ordine vigente e abbandonare la ricerca di un contatto con le autorità comitali. Posto di fronte all'alternativa, K. non sa scegliere e cerca anzi di sfruttare ambedue le opportunità; anche quando decide di vivere con Frieda, che sembrerebbe orientarlo verso la seconda ipotesi, lo fa in realtà per poter raggiungere il potente funzionario Klamtn e con lui la gerarchia che governa il maniero. Servirsi di .Barnabas significa inoltre dover avvicinare anche la sorella Amalia la quale, non avendo ceduto (forse a ragione) all'autorità, costituisce il simbolo evidente del peccato d'orgoglio ed è stata esclusa dal villaggio con tutta la famiglia. Senza aver optato per alcuna soluzione, l'agrimensore si trova dunque come sospeso nel vuoto e molto lontano dal suo obiettivo. Quel che resta certo, comunque, è che la verità non può mai essere afferrata razionalmente, non può mai essere conosciuta; essa risiede, al contrario, nel vivere quieto e privo di domande degli abitanti del villaggio, che nulla chiedono perché nulla ritengono di dover mettere in discussione. Eppure, a suo modo, anche l'agrimensore .può testimoniare la verità, in una forma diversa, senz'altro, dagli abitanti del villaggio, ma proprio per questo irrinunciabile e necessaria. Anche la testimonianza solitaria, quella che lo stesso Kafka propone con la sua arte, acquista così un significato fondamentale.

La storia

Giunto a tarda sera in un villaggio, un certo K. chiede di poter comunicare con le autorità del vicino castello, sostenendo di essere stato assunto come agrimensore. Quando, non senza aver insospettito i presenti, riesce a far telefonare al castello, riceve una risposta negativa; subito dopo, tuttavia, una seconda telefonata rettifica la precedente e sembra ammettere la veridicità della chiamata. A questo punto gli vengono inviati due aiutanti del tutto inesperti, Artur e Jeremias, e riceve inoltre da un giovane di nome Barnabas, messaggero del castello, una lettera firmata dal funzionario Klamm nella quale gli si promette pieno e incondizionato appoggio. Nell'albergo presso il quale soggiorna conosce Frieda, l'amante di Klamm, se ne innamora, decide di vivere con lei e spera in tal modo di poter contattare il funzionario. Ma ogni tentativo di raggiungere le autorità sembra destinato a cadere nel nulla; appreso dal sindaco del villaggio che non serve davvero alcun agrimensore, accetta quindi un incarico di bidello. Frattanto Barnabas gli narra la storia della sorella Amalia che, rifiutando la corte insistente di un funzionario, è stata bandita dal villaggio insieme a tutta la famiglia. infine, lasciato da Frieda, K. cerca di parlare con il segretario di Klamm, Erlanger, perché lo ponga in contatto con lui; perso tempo con un altro segretario, Bùrgel, si sente poi dire da Erlanger che non risulta più possibile fissare alcun colloquio. Infine K. ha un dialogo con Pepi, un'altra cameriera dell'albergo.

L'arrivo

È significativo notare che in quest'opera l'ambiguità tipica del rapporto che lega l'individuo alla realtà appare evidente fin dalle prime pagine. Infatti l'agrimensore K. giunge nei pressi del castello e tutto lascia presagire che egli sia stato qui convocato; ma una sua richiesta di ammissione nell'edificio viene respinta poiché nulla risulta ufficialmente al suo riguardo.

Sono della convinzione che, da una parte, sia praticamente impossibile isolare un episodio significativo dal contesto generale e che, d'altra parte, l'inizio dei romanzo Il castello sia rappresentativo del tipico rapporto tra uomo e realtà, tra uomo e verità, fondato sull'ambiguità. Per recuperare almeno i fili essenziali della vicenda e - speriamo - guidare a una lettura più ampia dell'opera.

L'ambiguità della vicenda globale e dei singoli episodi si spiega con la legge della logica stravolta per i canoni della mentalità usuale, per cui vale il principio della identità degli opposti. K. è convinto di essere stato assunto come agrimensore e gli indizi che raccoglie sulla legittimità della sua pretesa sono equamente divisi in positivi e negativi, di modo che è impossibile dedurne una conseguenza incontrovertibile; il suo amore per Frieda, e quello di Frieda per lui, è al tempo stesso sincero e interessato; Amalia è insieme innocente e colpevole; la diffidenza degli abitanti del villaggio giustificata e gratuita. Ma il paradosso si esalta e tocca il suo vertice dell'assurdo nei caratteri di Klamm e dei funzionari, delegati ad occuparsi per competenza del caso K., Búrgel e Erlanger, i quali sono gli eoni di un potere - non importa se umano o divino - del tutto degenerato che confonde intenzionalmente il rigore della giustizia con l'arbitrio più conclamato. Per questo non è possibile stabilire se Kafka intenda riferirsi a una sfera puramente terrena o metafisica-religiosa, o meglio ne ignora volutamente i limiti. Dato che K. si sente frustrato in quelli che ritiene i suoi diritti, perde ogni validità il quesito se il suo scacco sia dovuto a una burocrazia tirannica o a forze più occulte e misteriose di natura trascendente.

Amylee17 17-06-2008 19:29

IL LIBRO DELL'INQUIETUDINE

di Fernando Pessoa (firmato dal semi-eteronimo Bernardo Soares)


http://img297.imageshack.us/img297/6...pj13js7.th.jpg


E' uno dei pochi libri che affonda nell'anima...

lev 07-07-2008 18:34

Lettera sulla felicità di Epicuro

E' un testo filosofico ma tranquilli è compresibilissimo e disarmante per la sua semplicità.

cc74 30-07-2008 11:42

..

bardamu 30-07-2008 11:54

Quote:

Originariamente inviata da cc74
...e una portinaia.

Sempre lì si ricade :lol: :lol:

cc74 30-07-2008 11:56

..

clizia 30-08-2008 18:00

http://img2.libreriauniversitaria.it...845921544g.jpg


Posto qui una recensione che mi sono scritta su un libro che mi ha molto colpito....come al solito è un po' llunghetta....


Leggere lolita a Teheran

Leggere Lolita a Teheran è un libro bellissimo che non può non essere apprezzato da tutti coloro che amano la letteratura. La protagonista del romanzo (autrice del libro in questione) è una docente universitaria di letteratura angloamericana, e, non a caso, nel corso della narrazione e delle vicende raccontate, assume forte centralità la sua attività d’insegnante e di studiosa. Nel romanzo la Nafisi ci mostra quello che – a mio modesto parere – è l’approccio ideale alle grandi opere, fondato cioè su uno studio capace di riportare costantemente le riflessioni nascenti dalla lettura al proprio presente e vissuto personale, sempre tenendo conto della propria sensibilità, elemento essenziale per entrare nel vivo di un testo di narrativa. Nel corso della narrazione di questo appassionante libro, assistiamo alle vicende storiche e private delle protagoniste, collocate sullo sfondo di un periodo storico molto difficile, quello della rivoluzione islamica del ‘79 e dell’insediamento al potere del suo esponente di spicco, Komheini, per giungere sino alla metà degli anni ’90.

Il lettore si accorge - man mano che si va avanti con la lettura - come la vita reale, gli eventi privati e i sentimenti dell’autrice e delle sette ragazze partecipanti al seminario di letteratura inglese (tenuto clandestinamente dalla Nafisi stessa a casa sua per ben due anni), si intreccino con totale naturalezza alle questioni sollevate dai diversi romanzi (da “orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen al grande Gatsby di Fitzgerald). Ci rendiamo così conto che gli interrogativi e i dubbi che tracimano da ogni vero grande capolavoro letterario hanno il potere d’investire il presente stesso dell’individuo che si accinge a leggere l’opera e ad ascoltarne a fondo l’anima.

Come l’autrice ci mostra nel corso delle sue lezioni, i dubbi sollevati da autori come H. James o Nabokov hanno una portata così universale da andare al di là della loro stessa trama e intreccio di fatti. Insomma, capiamo così che Lolita non è semplicemente la storia di un pedofilo, ma la rappresentazione, dai caratteri molto più universali, di ciò a cui può portare la tirannia di un sogno e la proiezione delle proprie fantasie mentali sulla realtà, imponendo a individui fatti di carne ed ossa, e quindi mutevoli, la staticità tipica del sogno ad occhi aperti. Interpretare Lolita come simbolo della violenza che può veicolare con sé ogni sogno se imposto con forza al mondo esterno, può sicuramente aprire uno squarcio di riflessione sulla stessa condizione vissuta dalle protagoniste a Teheran, sotto la repubblica islamica.
Anzi, tale chiave di lettura del romanzo di Nabokov sembra essere incoraggiata proprio dallo stesso vissuto storico delle protagoniste; come la letteratura pone agli uomini costanti interrogativi validi per il presente, così è l’urgenza stessa della realtà e delle sue problematiche a farci ritrovare nelle grandi opere quelle stesse questioni che assillano l’uomo contemporaneo, nonostante mutino le forme e i modi in cui queste si presentano. Come Humbolt, il protagonista di Lolita, plasma una bambina di 12 anni a immagine e somiglianza delle sue perverse fantasie, allo stesso modo la dittatura di Komheini può essere assimilata al sogno folle di un singolo, che ferocemente e con tenacia decide di dare alla sua realtà mentale consistenza di effettiva tangibilità, imponendola ad un’intera nazione.

Leggere Lolita a Teheran non corrisponde più così al semplice atto di leggere Lolita in qualsiasi altra parte nel mondo, ma si carica dell’angoscia e del significato esistenziale di chi vive quel dato momento storico in Iran.

Ogni opera letteraria diviene preziosa nel momento in cui ci si accorge che essa parla costantemente di noi, sa caricarsi degli interrogativi del presente, sa divenire un àncora di salvezza, strumento di problematizzazione e mezzo per riflettere collettivamente su noi stessi ed il nostro vissuto. E così i libri di Jane Austen, lungi dall’essere libri semplicemente scritti da una zitella inglese ai primi dell’800, sono testi carichi di interrogativi attorno al diritto del singolo a scegliersi la propria felicità autonomamente e che, pur nell’apparente tono leggero e ironico, sanno parlarci di quelle meschinità quotidiane con cui ognuno è costretto a scontrarsi, nonostante siano calate, dall’autrice britannica, in un contesto sociale fatto di forma e apparenza. Come può non riguardarci un libro che affronta il nodo cruciale del nostro diritto alla scelta autonoma della felicità? Come non può riguardare coloro che, come le ragazze di Teheran, sono costrette a fare i conti con una realtà che reprime l’individuo per imporre loro un modello preconfezionato di felicità?

È bello vedere come le lezioni sui grandi autori inglesi si snodino in una dialettica che non lascia affatto fuori sentimenti, stati d’animo e problematiche legate al vissuto privato delle ragazze partecipi di quei seminari.

E così Leggere Lolita a Teheran trova il suo felice impasto nel suo essere stretto intreccio di racconti di eventi storico-politici, di accadimenti personali e biografici, e di altissimi momenti di didattica della letteratura. Il tutto pare amalgamato in un’armonia atta a rivelarci come tutto ciò che ha a che fare con l’uomo – siano eventi privati, storici o frutto di invenzione letteraria - c’entri sempre e comunque. I racconti della vita privata delle singole allieve, all’interno del racconto della Nafisi, non diventano mero mezzo per soddisfare il voyeurismo del lettore, bensì servono ad arricchire di umanità e sentimento gli insegnamenti svolti sui testi di letteratura che – lungi da essere mere lezioni fondate sull’immagazzinamento di nozioni, poetiche, fatti e date – si caricano di quella vitalità e complessità esistenziale che solo il vero contatto con la vita pensante e pulsante di angosce e gioie può dare. Come avrei voluto essere una delle ragazze del seminario! Non semplice uditrice di lezioni passive su poetiche e movimenti letterari – così come in genere accade nelle nostre università – bensì polo attivo, partecipe di un sentire umano che parte dal vissuto personale per giungere al cuore delle opere letterarie e viceversa.

Inoltre il libro non ci parla solo dell’Iran o del valore dei singoli autori analizzati nel corso dei capitoli: l’opera si carica di un interrogativo che investe il significato stesso della letteratura, che non può essere ridotto a puro messaggio moralistico o propagandistico, come appare chiaro nel capitolo in cui l’autrice ci racconta del “processo” simulato in aula assieme ai suoi studenti contro Il grande Gatsby, considerato dai gruppi fondamentalisti uno dei testi in cui in misura maggiore emergerebbe la decadenza occidentale.

Alla fine del finto processo appare chiaro come il compito della letteratura sia quello di destabilizzarci dalle nostre certezze, di metterci a riparo da una morale a compartimenti stagni, di mostrarci le contraddizioni e la complessità dell’esistenza, la quale può essere tutto e il contrario di tutto, sfuggente da qualsiasi definizione stereotipata e impossibile da imbrigliare nelle maglie strette di una definizione univoca e rassicurante.

Forse il compito della letteratura è quella di rivelare ai nostri stessi occhi la nostra condizione esistenziale, così simile a quella di un funambolo, sospeso su di una corda al di sopra di un abisso profondo. Il nostro compito è quello di mantenerci in equilibrio precario. Precario, si, ma sempre in equilibrio, un equilibrio che può nascere solo dalla nostra capacità di barcamenarci e muoverci saggiamente e dialetticamente tra gli opposti, senza irrigidirci nella staticità tipica di chi si affida agli Assoluti e dimentica la multiformità dell’esistenza stessa.

Non potrò poi dimenticare la delicatezza delle diverse protagoniste che si avvicendano sulla scena, ognuna tratteggiata attraverso brevi descrizioni o attraverso il racconto di specifici eventi attinenti alla loro vita, in grado di fissarne il carattere nella nostra fantasia. Attraverso le vicende di Nassrin, Mashid e le altre, nel libro assume una certa rilevanza anche il tema della difficoltà di poter costruire liberamente la propria identità all’interno di uno stato totalitario, dal momento in cui questo sembra insinuarsi nella coscienza del singolo, influenzandone le scelte, anche quelle più intime e legate alla sfera degli affetti e del privato.

Così ci troviamo di fronte alla lotta di sette fanciulle, ognuna alle prese con le proprie fragilità, ma caparbiamente protese a difendere il proprio diritto alla felicità, all’amore e alla libertà; una libertà che non è solo legata al fare, ma anche e soprattutto alla possibilità d’immaginare. Col seminario segreto di letteratura inglese viene rivendicato a chiare lettere il proprio diritto all’immaginazione, alla fantasia, alla costruzione di infiniti mondi possibili da opporre, contrapporre e raffrontare a quello in cui si vive e agisce quotidianamente.

Redman 30-08-2008 18:03

Ps. Il libro è piu corto 8) (scusate L OFF TOPIC)

clizia 30-08-2008 18:07

Quote:

Originariamente inviata da Redman
Ps. Il libro è piu corto 8) (scusate L OFF TOPIC)

Paradossalmente questa recensione è più adatta per chi il libro l'ha già letto...... :roll:

.....E per chi vuole aprire un dibattito letterario...io sono qui, chi vuole si faccia sotto!! 8)

caliserio 31-08-2008 00:56

http://img2.libreriauniversitaria.it...860300881g.jpg

Interessante spiegazione dei vari disturbi dal punto di vista psicoanalitico, capibile anche per chi non ha mai letto nulla sull'argomento.
Il difficile non è leggere, ma ricordare.

Prassi 25-09-2008 12:12

ci ho ripensato.

MoonwatcherIII 28-09-2008 21:36

Questo qui è un bellissimo ed interessantissimo libro di facile lettura di sole 600 pagine, lo consiglio a tutti:

http://www.olympuslabs.org/wp-conten...meri_primi.jpg

animaSola 06-10-2008 23:56

-10 passi verso il pensiero positivo
autore: Windy Dryden


-VIVERE SENZA PAURA
autore:Rhonda Britten

animaSola 07-10-2008 00:22

http://img2.libreriauniversitaria.it...831786386g.jpg




http://bau.unical.it/Archivio%20News/FERRANTE.jpg

Poison 27-10-2008 13:37

Quote:

Originariamente inviata da moon-watcher
Questo qui è un bellissimo ed interessantissimo libro di facile lettura di sole 600 pagine, lo consiglio a tutti:

http://www.olympuslabs.org/wp-conten...meri_primi.jpg

:?

meryoc 05-11-2008 17:08

io vi consiglio questo libro - LE MEMORIE DELLO SQUALO

Un uomo si risveglia in una stanza senza sapere chi è. Le sole tracce di cui dispone sono un documento d'identità che gli rivela il suo nome, Eric Sanderson, e una lettera indirizzata a lui "con rammarico ma anche speranza" dal "primo Eric Sanderson", il quale gli suggerisce di contattare una certa dottoressa Randle per cominciare a capire come stanno le cose. La dottoressa (una psicologa) gli spiega che tre anni prima la sua fidanzata è morta in un tragico incidente al mare e che da allora lui ha sofferto di amnesie sempre più devastanti, una forma di reazione ritardata al trauma. La dottoressa, inoltre, gli raccomanda di non leggere nessuno dei messaggi che potrebbero arrivargli dal primo Eric, il suo sé precedente, perché rischierebbero di interferire con la sua guarigione. Ben presto gli arriva una seconda lettera che, però, lo esorta a non fidarsi della dottoressa: non è in grado di comprendere la sua situazione e di aiutarlo. Eric, disorientato, cerca di ricostruirsi una vita e si aggrappa alla quotidianità più spicciola. Ma un giorno, mentre sta guardando la tv seduto sul divano, viene attaccato da una violentissima entità che lo afferra dal basso e lo trascina in un tempestoso mare nero. Si ritrova affranto a sputare acqua sulla riva dell''idea del pavimento': non sa come, ma - grazie a Dio - è riuscito a sfuggire ai denti della bestia. II disorientamento e il terrore a questo punto sono assoluti. Le nuove lettere che riceve gli spiegano come stanno le cose. Ha attirato l'attenzione di un Ludoviciano, o squalo concettuale, un predatore che vive nei flussi del pensiero umano e che si nutre dei ricordi delle sue vittime. Il faticoso tentativo di ricostruzione della propria identità ha attratto il pescecane proprio come sangue nell'acqua. Da quel momento la sua diventa una corsa disperata contro il tempo, con lo scopo di trovare l'amore e di rimettere insieme i pezzi della propria vita, prima di essere annientato. E l'avventura comincia...

Con numerosi elementi di originalità, una trama che affonda nell’astratto e sfida il lettore ad immaginarsi l’impossibile.

Swathi 29-11-2008 22:36

http://img528.imageshack.us/img528/8...fregarerk4.gif
Rosario Alfano
--------------------------------------------------------------------------------
RAPIDA-MENTE
Esempio 1

Mi sveglio in orario, fresco e riposato. Una bella doccia. Una buona colazione, sana e nutriente. Esco di casa con le migliori intenzioni di questo mondo e pieno di voglia di realizzare grandi cose. Esco di casa e incrocio il mio vicino, lo saluto con un sorriso a 64 denti, ma lui neanche alza la testa e mi passa davanti come se fossi invisibile. Ed ecco che all’improvviso dalla pancia mi sale una stizza che trasforma decisamente il mio umore. Da lì a poco la stizza si trasforma in risentimento e con la memoria vado a ripescare la serie di comportamenti negativi che quella persona ha già avuto in passato nei miei confronti. Intanto, grazie a questi pensieri, la mia mattinata sì è tinta di collera.
:(

Esempio 2

Sul lavoro è stata una giornataccia e per giunta sono imbottigliato nel traffico da un’ora. Alle 20 00 ho la riunione di condominio. Che barba! Sicuramente arriverò a casa così tardi che dovrò saltare la cena e andare direttamente all’incontro. Ho i nervi a fior di pelle, e mentre la fila si muove a passo di lumaca, me la prendo con i pulsanti dello stereo, continuando a passare di stazione in stazione. Poi, però, becco il ritornello di una certa canzone. E’ quella che ascoltavo l’estate scorsa in vacanza. Così in un batter d’occhio mi ritrovo a rivivere le serate sulla spiaggia, i balli, i tramonti in riva a quel mare tropicale insieme a quella bellissima donna conosciuta sul posto. In meno di un secondo vengo invaso da sensazioni meravigliose, e sperimento ancora una volta quelle bellissime emozioni, come se fossi ancora su quella spiaggia. E invece sono ancora in macchina. La canzone finisce. Il traffico non accenna a diminuire. Ma le note di quel brano mi hanno cambiato l’umore, lasciandomi in uno stato d’animo migliore, che mi permettere di prendere anche questa giornataccia con un po’ più di filosofia.

:)

Sapete cosa hanno in comune questi due esempi?
In entrambi c’è stato un rapido cambiamento dello stato d’animo.
All’improvviso è successo qualcosa che ha prodotto un mutamento istantaneo dell’umore. Nel primo caso, a causa del vicino maleducato, sono passato dall’entusiasmo al risentimento, nel secondo, grazie a poche note, ho smesso di essere nervoso per rivivere l’estasi di una vacanza.
In realtà, passiamo da uno stato mentale a un altro continuamente. Basta una notizia, l’incontrare una persona, qualcosa che vediamo o che ascoltiamo e …subito ci sentiamo in un modo diverso rispetto a pochi secondi prima.
E’ un dato di fatto! Il nostro cervello può richiamare emozioni diverse con estrema rapidità.
E’ un bene o un male?
Non c’è un'unica risposta a questa domanda.
Se mi lascio guidare dalla circostanze esterne, se tutto ciò che provo dipende dagli stimoli che mi arrivano casualmente dall’esterno, allora è un male.
Ma se imparo come dire al mio cervello quali emozioni richiamare, il fatto che esso possa farlo rapidamente è sicuramente un bene.
Significa essere in grado di passare in fretta da un’emozione che non mi piace a una che
mi soddisfa.
Queste pagine (Non farti fregare dal passato!) nascono perché voi possiate apprendere il linguaggio e il funzionamento della vostra testa, così che la smettiate di litigarci o di ottenere da essa il contrario di quello che vorreste.
Ci è stato detto che più una cosa ci fa soffrire e più tempo ci vuole per cambiarla. Non è così. Il cervello è abituato a compiere un numero spropositato di funzioni al secondo. Non impara nulla che gli venga proposto troppo lentamente. Immaginate di andare al cinema e di guardare il film fotogramma per fotogramma. Cosa capireste e cosa vi ricordereste un mese dopo, alla fine della proiezione?
In realtà ci vuole molto tempo solo in un caso: quando non sappiamo cosa fare esattamente, dove mettere le mani. Una volta scoperti i pulsanti giusti, basta premerli, e il cambiamento avviene.

--------------------------------------------------------------------------------
Libro , Pagg. 158
Formato: 15x22
Prezzo € 14,00
NOTE:
Le esperienze negative lasciano dentro di noi pessimismo, senso di sfiducia, convinzioni limitanti e pregiudizi nei confronti di noi stessi e degli altri. Questo libro propone un metodo rapido e concreto per ripulire la mente da tutte queste scorie psicologiche.
Si tratta di una vera e propria alternativa al percorso della psicoanalisi. L’autore, infatti, non ci chiede di guardare indietro, di rientrare in contatto con i vissuti dolorosi , né di capire il perché degli eventi che ci sono capitati. Preferisce fornire al lettore una strategia più pratica, divertente e veloce per ristabilire un rapporto positivo con il proprio passato.
Gli esercizi e le riflessioni di questo manuale saranno di grande aiuto a chi:
• è sfiduciato verso il presente, il futuro, se stesso o gli altri;
• non riesce ad uscire dai ricordi negativi;
• non crede di meritare granché dalla vita o si sente vittima della sfortuna;
• vuole evitare di ripetere gli stessi errori;
• desidera trasformare il passato nel suo maestro.
:?: Fatemi sapere...se lo leggete...

Falcor 29-11-2008 23:30

[quote="fable85"]Io volevo consigliare due romanzi:


L'Ombra del Vento-C.R.Zafòn

http://www.liberonweb.com/images/books/8804561300.jpg


lo sto leggendo..stupendo!

Falcor 29-11-2008 23:36

http://img2.libreriauniversitaria.it...817871754g.jpg

"Capire il dolore. Perché la sofferenza lasci spazio alla gioia"

Da decenni Vittorino Andreoli, per il suo lavoro di psichiatra, vive a stretto contatto con il mondo del dolore, nelle sue manifestazioni più estreme. Proprio questa vicinanza gli ha insegnato che il dolore è un elemento universale e imprescindibile in tutti i momenti della vita degli uomini, come singoli e come parte di una collettività. L'idea di sfuggire al dolore è una pericolosa illusione. Conviene piuttosto imparare ad affrontarlo, comprendendo che è parte integrante della condizione umana, e che proprio la consapevolezza del dolore è necessaria per cogliere in tutta la sua profondità l'esperienza benefica della gioia.


duro,ma STUPENDOOOOOOOO e sopratutto estremamente reale.

Swathi 30-11-2008 00:39

http://img167.imageshack.us/img167/6...essionevo7.gif
Libro , Pagg. 159
Formato: 14x21,5
Prezzo € 11,00

Cheri Huber
Il Dono della Depressione
Il male oscuro come opportunità di crescita spirituale
Oscar mondadori - agosto 2006
NOTE:
Ma è proprio vero che la depressione, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, sia un buco nero dal quale non possa nascere nulla di positivo?

La nota insegnante zen americana Cheri Huber cerca di smentire questo diffuso preconcetto e di trasmettere un messaggio diverso: la depressione, se giustamente affrontata, può portare in sé anche dei valori positivi.

Anzi, se la consideriamo come qualsiasi altro aspetto della vita, è addirittura possibile trasformare questo stato di intensa sofferenza in un prezioso dono per la crescita spirituale. Per poter accendere nuovamente la scintilla della speranza in chi soffre di depressione, è di fondamentale importanza smettere di colpevolizzarsi e imparare a provare compassione per se stessi.

Questo libro non pretende di sostituirsi alle terapie o ai consigli degli specialisti, ma offre un punto di vista nuovo e del tutto alternativo su come affrontare la depressione grazie alle tecniche provenienti dall'antico patrimonio di saggezza del buddhismo zen.
Biografia di Cheri Huber: Cheri Huber è stata studente e insegnante di zen per oltre trent'anni. Insegna in California allo Zen Monastery Practice Center

Letto e...molto simpartico,intelligente e self-help(quando si riesce a leggere e non si è troppo giù)

Swathi 30-11-2008 00:56

http://img167.imageshack.us/img167/5...essionibo3.jpg

Libro , Pagg. 208
Formato: 13,5x21
Prezzo € 18
Gabriele Melli -ECOMIND
Vincere le Ossessioni
Capire e affrontare il Disturbo Ossessivo Compulsivo

"Vincere le ossessioni" è un manuale psicoeducazionale, si rivolge cioè sia a chi soffre del disturbo ed ai suoi familiari, per informarsi, capire, ed apprendere a superare il problema; sia agli operatori sanitari (medici, psicologi, infermieri,educatori psico-sociali) che vogliano consultare un testo in cui siano descritte le strategie di trattamento in modo dettagliato e pratico.

La terapia Cognitivo - comportamentale è oggi considerata il trattamento più indicato e di maggiore efficacia per il Disturbo Ossessivo Compulsivo. Il trattamento prevede una importante componente psicoeducativa e informativa che può essere svolta dal terapeuta o da un buon testo di riferimento.

Diviso i tre parti: conoscere il DOC,affrontare il DOC, ulteriori risorse; affronta, tra gli altri, i seguenti punti:

Cos'è il DOC, cosa lo causa e come si manifesta.
Autovalutazione del problema.
Le strategie vincenti.
Il programma di esposizione.
Come affrontare i vari tipi di DOC.
Prevenzione delle ricadute.
Suggerimenti per i familiari.
Guida bibliografica, su internet e sui centri clinici e associativi in Italia.
Questa seconda edizione contiene inoltre un intero capitolo sulle ossessioni pure (senza compulsioni) e sul modo di affrontarle.

Gabriele Melli, esercita la libera professione di psicologo clinico presso l’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva di Firenze (IPSICO), di cui è membro del Consiglio Direttivo. Psicologo consulente presso la Casa di Cura “Poggio Sereno”(ci son stata,hi hi :roll: ) di Fiesole (FI), dove si occupa principalmente del programma di sperimentazione clinica nella terapia dei casi di disturbo ossessivo - compulsivo resistenti al trattamento, coordinato dal prof. Davide Dottore. Membro straordinario dell’Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva (AIAMC) e di altre associazioni scientifiche nazionali ed internazionali. Segretario nazionale

Non letto ancora...

Faith2 04-12-2008 16:43

http://img223.imageshack.us/img223/8...dviverexq6.jpg

La paura di vivere. La solitudine come esperienza
Daniela Fagni Ed.ETS

Daniela Fagni è nata nel 1962 a Stoccolma in Svezia. All'età di 12 anni è stata catapultata in Italia. All'età di 35 anni, con violenza, è stata travolta dalla malattia mentale, di tipo psicotico. Ha avuto sei durissime crisi in dieci anni. Ora si sta curando presso il Centro di Salute Mentale della Valdinievole in Montecatini Terme. Dall'ultima crisi avuta a novembre del 2005 riesce a vivere una vita soddisfacente e a riacquistare fiducia nelle sue possibilità e nelle persone che la circondano. Vuole uscire allo scoperto e far conoscere le proprie esperienze a chi, come lei, ha passato o passa anni di sofferenza. "Il sentimento della solitudine può portare a perdere tutte le coordinate, a perdere il filo rosso che si stende dalla matassa ogni giorno della nostra vita, a perdere il senso dell'oggetto staccato da noi. Il sentimento della solitudine può anche portare a rinnovare il senso della vita, ad accendere tutti i fiammiferi spenti, a buttare via una vecchia matassa per una nuova".


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 01:34.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.