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la probabile causa
Mi scuso se la domanda e'un po'forte e vi porta a riandare con la mente a momenti poco piacevoli.
C'e'un episodio che considerate come causa dei vostri problemi attuali? O una situazione in genere? Atteggiamenti reiterati da parte di altri, traumi? Tralasciando la predisposizione genetica... Vi chiedo questo perche'sto cercando di capire l'origine, la causa o le cause della mia ansia patologia e delle mie insicurezze. I farmaci curano il sintomo ma non il disagio a monte ed io fino ad ora ho scelto la via dei farmaci. |
Re: la probabile causa
A mio avviso difficilmente può essere un solo episodio a scatenare una situazione globale, magari ce ne ricordiamo uno ma in realtà altri prima già lavoravano in quel senso...
Nel mio caso ritengo una situazione strutturalmente carente, causa educazione sbagliata, che è stata poi ulteriormente e progressivamente aggravata da molti episodi spiacevoli e negativi... |
Re: la probabile causa
Ti giuro ci penso continuamente, ma non riesco a localizzarla.
Son sicura che i miei problemi sono iniziati verso gli undici anni. Una cosa che mi viene in mente adesso è che da piccolina ero tondetta e fino alla prima media non mancavano di farmelo notare, poi ho perso molti chili e gli stessi che prima mi facevano i dispetti han cominciato a ronzarmi attorno. Probabilmente ho iniziato a collegare l'essere magra e attenta alla propria persona all'essere apprezzata. Il che è degenerato in pensieri disfunzionali e pipponi mentali vari che si sono protratti fino ad ora. Ma probabilmente è solo una piccola cosa nella baruffa dei piccoli awenimenti che mi hanno influenzato. Sicuramente nessun trauma evidente o giù di li. Per l'insicurezza e la bassa autostima non saprei proprio! |
Re: la probabile causa
Io il vero trauma l ho avuto a 14 anni,quando mio padre mi riveló una cosa che mi fece venire i brividi..lí rimasi letteralmente shockato e iniziai a chiudermi in me stesso.
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Re: la probabile causa
A 16 anni quando la mia ragazza di allora preferì il figobullo di turno con la moto, la macchinetta, il villone e il portafogli pieno a me.
A 16 anni quando coloro che consideravo miei amici mi voltarono le spalle per motivi a me, tutt'oggi, ignoti. A 16 anni quando ho capito di essere solo e che la vita è al 90% una perdita di tempo |
Re: la probabile causa
Questo è stato forse il mio pensiero più ricorrente degli ultimi mesi.
La terapia mi ha permesso di individuare un episodio traumatico che avevo completamente sottovalutato, della serie "sì vabbè, è successo, ma ormai nemmeno lo ricordo più", e che invece si è rivelato ancora presente nella mia psiche e nel mio modo di pensare attuale. E' stato quello l'origine della mia fobia sociale? Non credo, probabilmente sarebbe sorta lo stesso in seguito a un'educazione familiare inadeguata per la vita nel mondo di fuori. Senza quell'episodio, però, sarebbe stata molto più facile da curare, tant'è vero che la maggior parte dei progressi li ho fatti dopo averlo compreso e iniziato ad affrontare. |
Re: la probabile causa
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- Mancanza totale di approvazione e incoraggiamento da parte dei genitori (nonostante mi sono sempre distinto per il rendimento scolastico) - Severità pesante dei miei genitori alternata a momenti di iper-protettività - Bullismo subito (episodi rari) - Presa in giro dei miei coatanei per il mio sovrappeso Di questi quattro punti credo che i più importanti siano i primi due. Ciao |
Re: la probabile causa
Non ci sono state cause scatenanti, o almeno io per quanto mi sforzi di trovarle non ne sono mai venuto a capo :interrogativo:
Alle elementari ero un bambino vivace, giocoso, combattivo e anche un po' stronzetto. Riuscivo a cattivarmi la simpatia di tutti senza fatica, ero il prediletto dalle maestre. Alle medie un po' meno, ma nonostante tutto me ne fregavo altamente. Alle superiori sono iniziati i "problemi". Ho iniziato a sentirmi emarginato e sfigato, e sono cominciate le insicurezze che mi porto dietro (sebbene in parte le abbia superate) ancora adesso. Mi sentivo in ritardo rispetto agli altri, vedevo gente che fumava, che beveva, che si atteggiava, che se la spassava in discoteca e aveva ragazze intorno. A 14 anni mentre gli altri ascoltavano techno io ascoltavo musica classica, mentre tutti si mettevano il pantalone firmato io giravo in tuta sbattendomene altamente di qualsiasi cosa connessa al "look". Poi vabbè, da 3 anni a questa parte è iniziato un periodo ancora più problematico. La realtà dei fatti mi è stata sbattuta in faccia e io mi sono trovato assolutamente non pronto, come un agnello in mezzo ai lupi. Ma a raccontare tutto - e più di tutto a delinare tutto in maniera organica, scusate il gioco di parole - ci metterei giorni. :mrgreen: |
Re: la probabile causa
Il "fatto scatenante" di tutti i miei vari ed eventuali problemi è stato senz'altro la nascita.
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Re: la probabile causa
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Re: la probabile causa
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Ma se partiamo dal presupposto (forse sbagliato, chissà :interrogativo:) che la musica che una persona ascolta denoti la sensibilità della stessa, il mio percorso è a rovescio... Magari a 14 anni non si ascolta altro che roba da bimbiminkia e a 22 ci si apre a cose più serie. Io a 14 anni ascoltavo SOLO classica e solo ora mi ritrovo ad apprezzare - o perlomeno a capire - roba come Skrillex e Deadmau5, per fare giusto due esempi. A 15 anni mi dicevano che ero un vecchio, perchè ascoltavo la classica. L'ho sempre detto che mi dovevo chiamare Benjamin Button :mannaggia: |
Re: la probabile causa
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Da piccolo soffrivo di un ritardo motorio, ed ero più intelligente della media. Probabilmente le due cose erano legate, visto che essendo curioso di natura e passando giornate a leggere, ho sviluppato durante l'infanzia l'intelligenza a scapito della socialità. La socialità è stata compromessa dal fatto che, avendo un ritardo motorio, i bambini non volevano giocare con me, ero spesso preso in giro in quanto scoordinato, con occhiali e apparecchio. E non sapevo cosa dovevo fare per riuscire a contenere questo genere di dinamiche: gli insegnanti erano totalmente impreparati, e i genitori men che meno. Probabilmente mi è mancato molto il lato paterno, "maschio", duro e in grado di insegnarmi a reagire con asservitità (e non con forza), con dominanza e carattere, e non con isteria. Se avessi un figlio con questi problemi saprei come aiutarlo. Parlando di isteria, facevo spesso a botte, non ero fortissimo ma ero coraggioso (o mi convincevo di esserlo), quindi non è che me la passassi malissimo, dal punto di vista pratico. Ma la mancanza di amicizie e questa costante sensazione di rifiuto mi hanno segnato, assieme alla non abilità comunicativa nel non verbale e ad un rapporto problematico con la fisicità delle persone (reazioni di allerta inappropriate, ansia in caso di persone che elicitano ricordi sgradevoli nel passato. Poi il gap intellettivo s'è ridotto (a causa della mia apatia, depressione e tendenza alla procrastinazione cronica, non ho sfruttato le occasioni scolastiche di tenere la mente allenata), in parte si è ridotto anche il gap sociale, ma molto meno. Qualcosa lo sto recuperando adesso, a forza, e adesso tutto sommato penso di non avere così tanto da lamentarmi. Anche se m'è costato parecchia fatica e sbattimenti. |
Re: la probabile causa
Non credo abbia senso parlare di un avvenimento unico, come "probabile causa", nel mio caso. Anzi credo che sia una cosa maturata nel tempo, un vizio acquisito lentamente. Sarei propenso a indicare piuttosto la mia eccessiva emotività assieme al fatto di avere una famiglia piuttosto disfunzionale (anche se c'è di peggio) e oppressiva. Vivere quotidianamente quel senso di distacco, diversità, irrequietezza di base, credo siano queste le cause principali. Questi sentimenti sono onnipresenti nei (pochi) ricordi che ho del periodo delle elementari, per esempio. :interrogativo:
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Re: la probabile causa
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Insomma facevo quel che mi andava senza badare agli altri. :D Questo fatto secondo me è la prova lampante che l'ansia sociale NON ha cause genetiche o ereditarie... Questa è una notizia positiva per tutti noi! |
Re: la probabile causa
ero già predisposto, visto che mia madre è una persona fredda ecc... ma fino ai 14 anni ero abbastanza normale, poi mio padre ha avuto in incidente in moto.. e da li ho cominciato a chiudermi e inaridire la mia emotività
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Re: la probabile causa
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Eppure la mia famiglia non era e non è mai stata di quel tipo lì. Nessun parente che suona da generazioni e generazioni, nessun particolare amore per la musica. La cosa più "alta" che mio padre abbia mai ascoltato sono i Pink Floyd. Per cui è stato un percorso completamente autonomo. Quote:
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Re: la probabile causa
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Re: la probabile causa
Credo tutto dipenda dall'ambiente in cui sono stata concepita, nata e cresciuta.
Nata per sbaglio da mamma troppo in là con gli anni; papà che se ne va di casa quando ho 1 anno; mamma che per andare a lavorare ha dovuto affidarmi a fratelli e sorelle (che litigavano per stabilire i turni di chi doveva tenermi, se nessuno poteva, mi scaricavano dalla nonna); io sempre malata salto l'asilo e questo mi preclude la possibilità di ambientarmi e socializzare con i miei coetanei...poi seguiranno altre vicende familiari, alcune molto drammatiche, che daranno la botta finale alla mia evoluzione psicologica. Beh, in sostanza credo che mi sia mancata una famiglia unita, con mamma e papà con ruoli ben definiti. Mi è mancata una figura amorevole (la mamma, che lavorava sempre) e una figura autorevole (il papà, troppo immaturo e inconsapevole per essere una solida presenza). Ho avuto una sorella che voleva sostituirsi a mia madre e mi parlava sempre male di lei. Una madre che parlava sempre male di mio padre, dipingendolo come un mostro che aveva sempre voglia di sc.pare e per questo l'ha messa incinta, con la conseguente gravidanza a rischio (ma a me risulta che le cose si facciano in 2, poi non so....). Mio padre che mi dimostrava amore regalandomi sacchetti di patatine. Credo che l'ambiente familiare influisca molto sulla crescita e maturazione di una persona, sulla sua capacità di rapportarsi con il mondo e sull'abilità di costruirsi il suo ruolo nella società. Avere un punto di riferimento nella famiglia rende la persona più sicura e capace di guardare agli altri con fiducia, certa di non essere sola al mondo. Una famiglia guidata dall'amore e dal buon senso genera individui a loro volta capaci di amare e coltivare nuovi semi nel mondo. |
Re: la probabile causa
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Re: la probabile causa
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Direi che dopo il coito interrotto che mi mise in circolazione i miei problemi iniziarono ai tempi della scuola... Fino ai 6 anni non avevo mai interagito coi miei coetanei e quindi semplicemente non sapevo "come si faceva"; i miei compagni di classe invece di capirmi e aiutarmi (figuriamoci! esiste una categoria più cattiva dei bambini?) iniziarono a prendermi in giro... all'inizio per il fatto che stavo sempre in silenzio e non riuscivo a spiccicare parola (mutismo selettivo) poi per l'aspetto fisico, per il modo di parlare (le poche volte che parlavo) e via dicendo... Uscita dal tunnel degli anni della scuola (a 19 anni) mi sono ritrovata con l'autostima a pezzi e con la paura delle persone, la paura di interagire... ed ecco l'evitamento, la fobia sociale e via dicendo. I problemi in famiglia mi hanno causato tanto dolore ma non la fobia sociale... quella la devo ai bambini. |
Re: la probabile causa
Concordo, lo spermatozoo sbagliato ha trovato l'ovulo sbagliato e da lì in poi la mitosi ha fatto tutto il resto
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Re: la probabile causa
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Re: la probabile causa
La predisposizione genetica e importante poi veniamo cresciute da persone timide oppure ansiose e avendo loro come modello comportamentale ,noi non possiamo diventare molto diversi.
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