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L'importanza del "milieu"
«L'uomo, sosteneva Hyppolite Taine, è il risultato di tre elementi, "race, milieu, moment", che corrispondono al fattore ereditario, all'ambiente sociale, al momento storico che "lo determinano nei suoi tratti psicologici e ne generano il comportamento, sicché anche la virtù e il vizio non sono che corpi compositi, scindibili, come lo zucchero e il vetriolo, negli elementi semplici che li costituiscono"»
A parte la citazione iniziale colta, stavo riflettendo su quanto possa essere importante l'ambiente sociale, e in particolare geografico, nell'insorgere dei problemi sociali e psicologici della persona. Sembra strano che possa avere un'influenza così significativa... eppure non dev'essere un caso se in alcuni zone, come quelle dei paesi scandinavi o in Giappone, il tasso di persone depresse e di suicidi si dimostra anno dopo anno fra i più alti al Mondo... Voi cosa ne pensate? |
Re: L'importanza del "milieu"
guarrdavo su wikipedia la percentuale di uomini che soffrono di timidezza cronica d'amore e del 1,5 per cento e io vi rientro se non ne sfiga questo ditemelo voi..
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Re: L'importanza del "milieu"
Scusate, posso chiedere perchè è stato spostato in "Storie personali?"
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Re: L'importanza del "milieu"
il tasso alto di suicidi per i paesi nordici forse è dovuto dal clima rigido? per il giappone non saprei...forse dal tipo di mentalità che hanno?
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Re: L'importanza del "milieu"
In realtà quello del tasso di suicidi alto nei paesi scandinavi tende ad essere un po' una leggenda metropolitana,soprattutto per Svezia e Norvegia.
http://en.wikipedia.org/wiki/Suicide_rate http://en.wikipedia.org/wiki/List_of...y_suicide_rate Comunque a guardare i primi paesi mi sfugge l'esistenza di eventuali caratteristiche comuni.I paesi mediterranei però tendono ad averne di meno. |
Re: L'importanza del "milieu"
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ultimo in classifica Haiti con zero suicidi. Se è un dato veritiero è proprio vero che quando si è alla fame l'istinto per la sopravvivenza prende il sopravvento o forse non sono conteggiati? bohh |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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http://www.repubblica.it/online/cult...i/suicidi.html |
Re: L'importanza del "milieu"
secondo me una buona percentuale di "merito" nell'insorgenza di problemi psicologici sociali va data ad un certo tipo di cultura, nella quale il materialismo la fa da padrone, nella quale tutto è sacrificato in nome del pragmatismo finalizzato allo "stare bene ora" e quando si trova qualcosa che non si riesce ad aggiustare con le nostre capacità scientifiche, tecniche oppure economiche si va in palla.....
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Re: L'importanza del "milieu"
più andremo avanti e più sarà peggio.Intendo per il mondo in generale.
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Re: L'importanza del "milieu"
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In effetti non ha molto senso, sposto in "Forum Generale". :pensando: |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
"The forest is a popular place for suicides, reportedly the most popular in Japan and second in the world after San Francisco's Golden Gate Bridge. Statistics vary, but what is documented is that during the period leading up to 1988, about 100 suicides occurred there every year.
In 2002, 78 bodies were found within the forest, exceeding the previous record of 74 in 1998. In 2003, the rate climbed to 100, and in recent years, the local government has stopped publicizing the numbers in an attempt to downplay Aokigahara's association with suicide. In 2004, 108 people killed themselves in the forest. In 2010, 247 people attempted suicide in the forest, 54 of whom completed the act. Suicides are said to increase during March, the end of the fiscal year in Japan. As of 2011, the most popular means of suicide in the forest were hanging and drug overdoses. The high rate of suicide has led officials to place signs in the forest, in Japanese and English, urging those who have gone there to commit suicide to seek help and not kill themselves. The annual body search, consisting of a small army of police, volunteers, and attendant journalists, began in 1970. The site's popularity has been attributed to the 1960 novel Nami no Tō (波の塔?, lit., "Tower of Waves") by Seichō Matsumoto, which ends with two lovers committing suicide in the forest. However, the history of suicide in Aokigahara predates the novel's publication, and the place has long been associated with death: ubasute may have been practiced there into the 19th century, and the forest is reputedly haunted by the Yūrei (angry spirits) of those left to die." http://en.wikipedia.org/wiki/Aokigahara Questo spezzone è preso dalla pagina di Wikipedia sulla foresta di Aokigahara (Giappone), il secondo luogo geografico con più suicidi al Mondo. E' uno dei posti più allucinanti della terra, e le foto lo testimoniano. E' ripensando a questo fenomeno che mi è venuto in mente di aprire il topic. Non so se sia stupido o meno da pensare, ma trovo che alcune società siano proprio più psicologicamente inclini al fenomeno del suicidio come "fine dell'esistenza". Dopotutto nella storia giapponese sono passate alla storia pratiche come il seppuku e i kamikaze. Mentre invece a stare a sentire le statistiche, i paesi del Terzo Mondo, specialmente in Africa, sono in coda alla lista... sarà vero che per chi muore di fame ogni giorno il suicidio sia una soluzione da non considerare neanche? :pensando: |
Re: L'importanza del "milieu"
I Paesi col maggior tasso di fobia sociale e disturbi sociali affini, se non ricordo male, sono il Giappone e il Brasile (credo per ragioni opposte... :ridacchiare: ).
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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http://it.wikipedia.org/wiki/Inferno...i_-_versi_1-30 Impressionante questa analogia: The forest is reputedly haunted by the Yūrei (angry spirits) of those left to die Uomini fummo, e or siam fatti sterpi (Inf. XIII, 37) |
Re: L'importanza del "milieu"
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Ma non è sorprendente in generale che il suicidio sia visto (da chi lo pratica) come un rituale (purificatore?) in qualunque società. |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Ciò che è cambiato rispetto ai tempi di Darwin e Taine è sicuramente la possibilità di fare lunghissime viaggi in poco tempo(quindi la facilità del contatto) e la nascita di Internet o meglio del Web;di conseguenza il fattore ambiente è divenuto sempre meno importante((o relativamente meno importante), a scapito dei fattori ereditari e dei linguaggi dei media,nella determinazione di quello che siamo o pensiamo di essere. Gli esempi da fare sarebbe molteplici ,ma rimanendo all'ambito del forum nessuno ,anche pochi decenni fa, avrebbe parlato di Hikikomori. |
Re: L'importanza del "milieu"
l'ambiente esterno influenza non solo i tratti psichici dell'individuo ma anche i tratti somatici
infatti chi nasce in un ambiente degradato e frequenta delinquenti apparirà come tale anche fisicamente, la 'faccia da delinquente', il famoso antropologo Lombroso ha scritto numerosi trattati sull'argomento |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
Lombroso non avrà ragione su tutto, ma è innegabile che i delinquenti abituali hanno tutti una certa fisionomia, si riconoscono ad occhio
secondo me l'ambiente influenza l'aspetto estetico, è fra le cose che lo influenzano insieme a genetica, alimentazione, clima e quant'altro |
Re: L'importanza del "milieu"
I peggiori serial killer della storia avevano un aspetto assolutamente normale. Il caso piú eclatante é quello di Ted Bundy (cercalo), ma mi riferisco anche a persone come Jeffrey Dahmer o Harold Shipman. Se c'é una connessione con la fisionomia é minima, o comunque subordinata ad aspettti decisamente piú rilevanti...
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Re: L'importanza del "milieu"
infatti io parlavo di delinquenti abituali cresciuti in contesti degradati, non serial killers isolati, quelli delinquono perché hanno forti disturbi mentali a prescindere dall'ambiente
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
L'ambiente sociale è fondamentale. IO che ho sperimentato diversi ambienti sociali, ti dico che a volte può essere praticamente determinante per la riuscita emotiva e sociale di un uomo e viceversa.
E provo anche a spiegare anche il perchè: l'ambiente sociale non è solo un luogo fisico ma una tessitura di codici metaverbali gestuali, rituali, stratificazioni e consuetudini che costituiscono il sottofondo della vita di ognuno di noi e ci spara nella testa milioni di input al secondo che il nostro encefalo cerca di decodificare. Ora, se è vero che nella nostra mente alberga un inconscio, un subconscio e un conscio, l'inconscio è in grado di cogliere chiaramente e molto più immediatamente tutti gli input che tu percepisci, infatti il cervello è come un enorme pc quantistico capace di una enorme quantità di elaborazione dati. Il subconscio, che media i dati con il conscio per rendere la realtà accettabile, filtra i dati accettabili e li trasmette al conscio-coscienza. Ecco perchè ciò di cui siamo consci è sempre una parte degli input che ci arriva filtrata dal subconscio e comunque noi ''sappiamo'' determinate cose che non sappiamo di sapere perchè rimangono nell'inconscio, queste tuttavia agiscono comunque come variabili perturbanti. Ecco perchè ritengo che sia importante la ''qualità'' degli input che giungono al cervello, perchè, nonostante noi non si sia consci della loro importanza, essi rimangono impressi nell' hard disk a sola scrittura che è il nostro inconscio, che noi lo si voglia o no, e producono delle reazioni inconsce di cu noi poi non conosciamo l'origine. |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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E poi c'è poco da contestare: Lombroso voleva dimostrare che l'inclinazione alla delinquenza era determinata da particolari caratteri fisici, soprattutto la conformazione del cranio. Secondo un metodo induttivo, analizzava i teschi dei briganti uccisi e cercava di trovare caratteristiche simili in modo da giustificare la loro inclinazione al crimine. La sua era una teoria, e non è mai riuscito a dimostrare la sua ipotesi. Più di un secolo dopo la stesura de "L'uomo delinquente" si capisce che erano tutte baggianate, influenzate dal clima positivista e naturalista del tempo; che poi rimanga una figura di rilievo nell'ambito della criminologia è indubbio Non affermo di padroneggiare niente, dico solo che se Lombroso avesse conosciuto Ted Bundy si sarebbe reso conto che la propensione alla delinquenza c'entra proprio poco con la deformità del cranio |
Re: L'importanza del "milieu"
Lombroso comunque diceva anche cose vere, è innegabile che certi tizi acquisiscano una fisionomia da delinquente dovuta all'ambiente degradato nel quale hanno vissuto, è una sorta di difesa contro l'ambiente stesso... se uno frequente con delinquenti non può avere una faccia normale o da buono, ma si deve adeguare per non farsi mettere sotto e l'ambiente gioca questo ruolo
è come l'orso polare che diventa bianco per mimetizzarsi nella neve, tanto per fare un esempio poi influiscono anche clima, geni, alimentazione ed altre cose, tra cui l'ambiente esterno in cui si vive inoltre alcune popolazioni sono nettamente più propense al crimine di altre, i meridionali sono incommensurabilmente più proni al crimine dei settentrionali, in questo gioca un fattore la storia di un paese, i primi secoli sono come l'infanzia per un uomo |
Re: L'importanza del "milieu"
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L'orso polare non è bianco perchè lo diventa, è il risultato di migliaia di anni di selezione naturale. E' proprio approcciandosi alla teoria di Darwin in modo sbagliato che Lombroso trasse le sue errate conclusioni |
Re: L'importanza del "milieu"
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http://www.fairfaxunderground.com/fo..._the_troll.jpg |
Re: L'importanza del "milieu"
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Re: L'importanza del "milieu"
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Dopo questa, le ho davvero sentite TUTTE! Ma come si fa?! :miodio: :testata: |
Re: L'importanza del "milieu"
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Lombroso elencava tutta una serie di caratteristiche ben precise, comunque. Fosse nel cranio, naso piccolo, mento sporgente e via dicendo. Quote:
http://www.skcentral.com/gallery/alb..._waiting~0.jpg Brutto? http://www.documentingreality.com/fo...-20-281-29.jpg Brutto? http://www.serialkillercalendar.com/...rey-dahmer.jpg Io non so che idea hai tu di bello e brutto, ma i tuoi mi sembrano ragionamenti da medioevo Quote:
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Re: L'importanza del "milieu"
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