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Pietro 04-09-2012 18:32

Terapia cognitivo-comportamentale
 
sarei intenzionato a iniziare un percorso di questo tipo..
opinioni?esperienze?accetto tutto

barclay 04-09-2012 18:47

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Pietro (Messaggio 848669)
sarei intenzionato a iniziare un percorso di questo tipo..
opinioni?esperienze?accetto tutto

La mia opinione, basata sulla lettura di un manuale di auto-aiuto (Cognitive-Behavioural therapy for dummies), sui racconti di chi l'ha provata e sui risultati sui tossicodipendenti della comunità in cui ho fatto il Servizio Civile e su mio padre, è che la TCC funziona meglio con i casi meno gravi.

Pietro 04-09-2012 18:48

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 848690)
La mia opinione, basata sulla lettura di un manuale di auto-aiuto (Cognitive-Behavioural therapy for dummies), sui racconti di chi l'ha provata e sui risultati sui tossicodipendenti della comunità in cui ho fatto il Servizio Civile e su mio padre, è che la TCC funziona meglio con i casi meno gravi di FS/DEP.

io non mi ritengo un caso grave di FS e anche di DEP..potresti spiegarmi bene come funziona?

chopin6630k 04-09-2012 19:04

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Io seguo una terapia cognitivo-comportamentale. So di essere un caso grave, me lo hanno fatto notare e me ne sono reso conto. E posso dirti che questo genere di terapie si bassano troppo sul comportamento e poco sulle emozioni. Dipende da te, da quanto ritieni risolvibile il tuo problema.
Ricorda che se accetti la CC dovrai accettare anche il fatto che, con gradualità, dovrai affrontare delle situazioni. Si passa da quelle meno ansiogene, fino a quelle più ansiogene. Ecco. Questo ti sia chiaro. Quindi non è che vai e parli con lo psicologo e basta come nelle terapie di Freud, o che si basano sulla psicoanalisi. ^^
Buona serata! ^O^
PS: A me non sta servendo a niente. ;) Anzi, sta aumentando la rabbia che è in me e il senso di inadeguatezza e per di più non vengo capito. O almeno, io non mi sento capito, in quanto mi chiedono di affrontare cose che io, psicologicamente, non riesco e non riuscirò ad affrontare mai. ^^

Layne 04-09-2012 19:06

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
http://www.lucaliverani.com/terapia-...tamentale.html

Wilfred 04-09-2012 19:43

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Aveva incuriosito anche me.
Per adesso mi sono accontentato di un manuale di auto-aiuto ("Penso, dunque mi sento meglio"), ma sono solo al primo capitolo.

IlGuidatorepazz 04-09-2012 19:46

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Io ho seguito per quasi un' anno una terapia simil cognitiva-comportamentale. Tutto tempo perso. Per fortuna non ho sborsato una lira visto che pagava l' uni, se no sarebbe stato tempo perso e soldi buttati al vento.:testata::bene:

chopin6630k 04-09-2012 19:52

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da IlGuidatorepazz (Messaggio 848765)
Io ho seguito per quasi un' anno una terapia simil cognitiva-comportamentale. Tutto tempo perso. Per fortuna non ho sborsato una lira visto che pagava l' uni, se no sarebbe stato tempo perso e soldi buttati al vento.:testata::bene:

C'è da dire però che ad ogni persona può andare bene o male una terapia. Quindi non è detto che sia inutile. ^^ Io sono 3 anni che la faccio.

IlGuidatorepazz 04-09-2012 20:00

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da chopin6630k (Messaggio 848777)
C'è da dire però che ad ogni persona può andare bene o male una terapia. Quindi non è detto che sia inutile. ^^ Io sono 3 anni che la faccio.


Ecco son 3 anni che la fai, hai ottenuto dei risultati soddisfacenti?Il livello quantitativo e qualitativo della tua vita sociale è migliorato? Ti senti meglio in generale? Riesci a vivere in maniera rilassata? Io 3 anni fa mi volevo suicidare, ora mi voglio ancora suicidare, anzi più passa il tempo e peggio sto. Io credo che le terapie servano per persone che non hanno problemi cronici....se soffri di una depressione cronica, ahivoglia a seguire terapie....sempre depresso cronico rimani.

SoloUnaDonna 04-09-2012 20:04

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Io ho fatto questo genere di terapia per un anno e mi ha aiutato ad ottenere ciò che volevo.. è una terapia finalizzata a un obiettivo e con me ha funzionato in quel senso, ma ansiosa ero e ansiosa sono ancora.. solo che ho capito come fare per non bloccarmi in certi circoli mentali che non mi permettevano di fare nulla.

Marco Russo 04-09-2012 20:21

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
da quello che ho capito e dalle mie esperienze la tcc si basa sull'assunto che a reiterare determinate azioni le assimili e pertanto diventano meno critiche: cosa in parte vera, ma che non tiene conto di eventuali blocchi.
Senza esperienza o letture specifiche, solo a istinto, mi viene da credere che gli strumenti della tcc non comprendano nulla in grado di abbattere suddetti blocchi, e che pertanto il tutto stia nella personale bravura del terapeuta (o in conoscenze trasversali alla sua specializzazione in tcc).
Io personalmente ritengo che l'approccio tcc abbia dato, a suo tempo, nuova linfa nel mondo delle terapie psicologiche, ma che adesso vada integrato con strumenti ulteriori propri di altri orientamenti.

chopin6630k 04-09-2012 20:22

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da IlGuidatorepazz (Messaggio 848787)
Ecco son 3 anni che la fai, hai ottenuto dei risultati soddisfacenti?Il livello quantitativo e qualitativo della tua vita sociale è migliorato? Ti senti meglio in generale? Riesci a vivere in maniera rilassata? Io 3 anni fa mi volevo suicidare, ora mi voglio ancora suicidare, anzi più passa il tempo e peggio sto. Io credo che le terapie servano per persone che non hanno problemi cronici....se soffri di una depressione cronica, ahivoglia a seguire terapie....sempre depresso cronico rimani.

Bé, che discorsi, per la depressione servono i farmaci. :) Altrimenti la terapia non farà mai effetto. :)

NoSurrender 04-09-2012 20:40

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Pietro (Messaggio 848669)
sarei intenzionato a iniziare un percorso di questo tipo..
opinioni?esperienze?accetto tutto

Io la sto facendo, te la consiglio e la consiglierei a chiunque.
Trovare il terapeuta giusto però non sempre è facile, di solito se ne devono cambiare diversi prima di trovarsi bene ad avere miglioramenti significativi in poche sedute, io ad esempio ne ho cambiati tre.

barclay 04-09-2012 20:46

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Pietro (Messaggio 848693)
io non mi ritengo un caso grave di FS e anche di DEP..potresti spiegarmi bene come funziona?

Cercherò di riassumere… Per prima cosa s'individuano i pensieri disfunzionali, ossia si spiega al paziente perché certi suoi modi di pensare sono sbagliati; poi gli si fanno fare una serie di esercizi teorici (compilazione di grafici, tabelle, ecc.) volti a fargli capire quando e quanto i P.D. lo influenzano; infine si passa agli esercizi pratici, consistenti nel fare qualcosa che i P.D. impediscono di fare.
--- FINE DELLA PARTE SERIA ---
P.es. se uno ha paura di andare in discoteca, gli si spiega che non è vero che è piena di figobulli, fighetti, tamarri, estroversoni, donne superficiali et similia, che, anche se ci fossero, avrebbero altro da fare, che l'essere totalmente privi di senso del ritmo non impedisce di divertirsi, che non è obbligatorio ballare, che non è vero che chi esce dalla discoteca senza avere almeno baciato una donna è uno sfigato e che nessuno storcerà il naso se uno non beve; poi gli si fa compilare una tabella sui pro e contro dell'andare in discoteca; dopodiché lo si spinge senza troppi complimenti in una discoteca. Se il paziente sviene in seguito ad un attacco di panico lo si accusa di non voler guarire e gli si da altri “compiti a casa” :ridacchiare:

chopin6630k 04-09-2012 20:53

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 848843)
Cercherò di riassumere… Per prima cosa s'individuano i pensieri disfunzionali, ossia si spiega al paziente perché certi suoi modi di pensare sono sbagliati; poi gli si fanno fare una serie di esercizi teorici (compilazione di grafici, tabelle, ecc.) volti a fargli capire quando e quanto i P.D. lo influenzano; infine si passa agli esercizi pratici, consistenti nel fare qualcosa che i P.D. impediscono di fare.
--- FINE DELLA PARTE SERIA ---
P.es. se uno ha paura di andare in discoteca, gli si spiega che non è vero che è piena di figobulli, fighetti, tamarri, estroversoni, donne superficiali et similia, che, anche se ci fossero, avrebbero altro da fare, che l'essere totalmente privi di senso del ritmo non impedisce di divertirsi, che non è obbligatorio ballare, che non è vero che chi esce dalla discoteca senza avere almeno baciato una donna è uno sfigato e che nessuno storcerà il naso se uno non beve; poi gli si fa compilare una tabella sui pro e contro dell'andare in discoteca; dopodiché lo si spinge senza troppi complimenti in una discoteca. Se il paziente sviene in seguito ad un attacco di panico lo si accusa di non voler guarire e gli si da altri “compiti a casa” :ridacchiare:

Io ascolterei ciò che ha scritto Barclay. Ottima spiegazione! ^^ :)

Pietro 04-09-2012 20:59

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
grazie della spiegazione Barcley..esauriente

HurryUp 04-09-2012 21:50

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
a me interessa solo la parte pratica di questa terapia, perchè ho sempre la preoccupazione che la parte teorica mi richieda di modificare miei personali sentiti schemi cognitivi/idee/principi etici. Insomma, quello che mi spaventa è ritrovarmi a mettermi d'accordo col terapeuta su come devo pensare.
Mi scoccia ammettere che purtroppo questa TCC rientra nelle prove che devo fare per cercare le soluzioni più utili alla fobia sociale, insomma, temo che prima o poi mi toccherà provarla 'sta TCC -_- ma spero di trovare una soluzione migliore prima, e per il momento ho già trovato qualcosa di più interessante su cui investire...

HurryUp 04-09-2012 21:56

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 848843)
P.es. se uno ha paura di andare in discoteca, gli si spiega che non è vero che è piena di figobulli, fighetti, tamarri, estroversoni, donne superficiali et similia, che, anche se ci fossero, avrebbero altro da fare, che l'essere totalmente privi di senso del ritmo non impedisce di divertirsi, che non è obbligatorio ballare, che non è vero che chi esce dalla discoteca senza avere almeno baciato una donna è uno sfigato e che nessuno storcerà il naso se uno non beve; poi gli si fa compilare una tabella sui pro e contro dell'andare in discoteca; dopodiché lo si spinge senza troppi complimenti in una discoteca. Se il paziente sviene in seguito ad un attacco di panico lo si accusa di non voler guarire e gli si da altri “compiti a casa” :ridacchiare:

Proprio quello che temevo -_- l'unica parte utile in questo esempio mi sembra spingere nella discoteca con un piano d'azione. Il colmo è che perfino tra i frequentatori estroversi di discoteche ci sono persone che pensano che nelle disco ci vanno solo i figobulli e le troie, eppure loro non hanno bisogno di modificare questo pensiero disfunzionale per divertirsi in disco, quindi che bisogno c'è nella terapia CC di modificare quel pensiero disfunzionale?

Gaara 04-09-2012 21:57

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 848901)
ma spero di trovare una soluzione migliore prima, e per il momento ho già trovato qualcosa di più interessante su cui investire...

Dicci, dicci ... ti ascoltiamo

HurryUp 04-09-2012 22:04

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Gaara (Messaggio 848909)
Dicci, dicci ... ti ascoltiamo

Semplice: ho trovato un amico che è attore e cantante che mi ha proposto di aiutarmi a sbloccare spiegandomi quello che ha imparato sull'espressività e facendomi fare allenamenti e esercizi simili a quelli fatti nella TCC, ma senza la rottura di c******i della correzione degli schemi cognitivi personali.

Gaara 04-09-2012 22:10

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
@ HurryUp

E' senza dubbio un'ottima cosa. Noti miglioramenti?

Yumenohashi 04-09-2012 22:11

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Io avevo pensato di cominciare a far teatro proprio per sciogliermi e diventare più espressiva, peccato che costi :testata:

Pietro 04-09-2012 22:12

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da VUCHAN94 (Messaggio 848928)
Io avevo pensato di cominciare a far teatro proprio per sciogliermi e diventare più espressiva, peccato che costi :testata:

buon metodo il teatro

HurryUp 04-09-2012 22:13

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da zucchina (Messaggio 848919)
fiko, ma ci farai lezione dal vivo o è un amico virtuale?

Lo faremo dal vivo, è un amico reale :)

HurryUp 04-09-2012 22:14

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Gaara (Messaggio 848926)
@ HurryUp

E' senza dubbio un'ottima cosa. Noti miglioramenti?

Ancora non ho iniziato, è un'idea che mi ha lanciato ieri, che siamo usciti e gli ho parlato dei miei blocchi e della mia ricerca di soluzioni. In questi giorni lo sentirò e lo solleciterò a iniziare.

Layne 05-09-2012 17:49

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 848843)
Cercherò di riassumere… Per prima cosa s'individuano i pensieri disfunzionali, ossia si spiega al paziente perché certi suoi modi di pensare sono sbagliati; poi gli si fanno fare una serie di esercizi teorici (compilazione di grafici, tabelle, ecc.) volti a fargli capire quando e quanto i P.D. lo influenzano; infine si passa agli esercizi pratici, consistenti nel fare qualcosa che i P.D. impediscono di fare.
--- FINE DELLA PARTE SERIA ---
P.es. se uno ha paura di andare in discoteca, gli si spiega che non è vero che è piena di figobulli, fighetti, tamarri, estroversoni, donne superficiali et similia, che, anche se ci fossero, avrebbero altro da fare, che l'essere totalmente privi di senso del ritmo non impedisce di divertirsi, che non è obbligatorio ballare, che non è vero che chi esce dalla discoteca senza avere almeno baciato una donna è uno sfigato e che nessuno storcerà il naso se uno non beve; poi gli si fa compilare una tabella sui pro e contro dell'andare in discoteca; dopodiché lo si spinge senza troppi complimenti in una discoteca. Se il paziente sviene in seguito ad un attacco di panico lo si accusa di non voler guarire e gli si da altri “compiti a casa” :ridacchiare:

Mannò dai...Così è troppo semplicistico. D'accordo che non sei un sostenitore della TCC (mi pare d'aver capito :ridacchiare:), ma da quello che hai scritto pare sia quasi una baggianata utile solo per arraffare soldi agli ignari pazienti.

Ho fatto un percorso TCC di due anni.
Hai ragione, il terapeuta mi ha proposto esercizi teorici, ma niente grafici, tabelle o quant'altro; in pratica io esponevo un problema relativo ad una mia paura specifica nell'affrontare una situazione di disagio, poi insieme cercavamo di analizzare perché questa situazione mi causasse disagio e, sviscerando insieme la questione, spesso mi proponeva un cambio di prospettiva, una sorta di "messa a fuoco del problema" (perché le mie paure derivavano spesso da ansie immotivate*: tipo "ho paura che se mi comporto così poi le persone reagiranno nel tal modo e quindi mi giudicheranno negativamente"...); il suo compito, in quel caso, consisteva nell'aiutarmi a tenere sotto controllo l'ansia, nel riuscire a gestirla...Considerando varie soluzioni: provando a spostare l'attenzione verso altri pensieri e propositi "positivi" (pensieri che già esistevano in me, soltanto che erano sopraffatti dalle mie insicurezze che incessantemente spuntavano fuori per ogni minima questione), oppure proponendomi altre strategie alle quali non avevo pensato, cercando di farmi ragionare su queste e se potevano risultare validi spunti da poter mettere in pratica.

Un'altra cosa importante: non è mai successo che definisse "sbagliato" un mio pensiero o convinzione (se così fosse stato me ne sarei andato all'istante); ascoltava le mie idee, anche riguardanti eventuali soluzioni che mi venivano in mente, ed a seconda dei casi mi spronava ad attuarle o mi esortava a rifletterci su, senza giudicare nulla (che per me poi era fondamentale).





*Nel mio caso immotivate; le preoccupazioni pre-evento ansiogeno mi portavano al desiderio di evitare le situazioni (e spesso le ho evitate).
Dopo aver affrontato "l'evento ansiogeno", ciò che avevo temuto di più non si verificava. E questo è statisticamente provato, nella stragrande maggioranza dei casi non succedeva nulla di ciò che mi turbava.

Ishtar)O( 05-09-2012 18:10

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 848843)
Cercherò di riassumere… Per prima cosa s'individuano i pensieri disfunzionali, ossia si spiega al paziente perché certi suoi modi di pensare sono sbagliati; poi gli si fanno fare una serie di esercizi teorici (compilazione di grafici, tabelle, ecc.) volti a fargli capire quando e quanto i P.D. lo influenzano; infine si passa agli esercizi pratici, consistenti nel fare qualcosa che i P.D. impediscono di fare.
--- FINE DELLA PARTE SERIA ---
P.es. se uno ha paura di andare in discoteca, gli si spiega che non è vero che è piena di figobulli, fighetti, tamarri, estroversoni, donne superficiali et similia, che, anche se ci fossero, avrebbero altro da fare, che l'essere totalmente privi di senso del ritmo non impedisce di divertirsi, che non è obbligatorio ballare, che non è vero che chi esce dalla discoteca senza avere almeno baciato una donna è uno sfigato e che nessuno storcerà il naso se uno non beve; poi gli si fa compilare una tabella sui pro e contro dell'andare in discoteca; dopodiché lo si spinge senza troppi complimenti in una discoteca. Se il paziente sviene in seguito ad un attacco di panico lo si accusa di non voler guarire e gli si da altri “compiti a casa” :ridacchiare:

Interessante ... ma tu l'hai fatta senza alcun risultato?

Lian 05-09-2012 18:35

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Rispondo a Barclay riportando la mia esperienza di TCC per quanto riguarda i famigerati "compiti":

Se non riesco a svolgere i "compiti" non vengo certo criticata, e tantomeno colpevolizzata... anzi! La terapeuta prova ad "abbassare il tiro" finché non trovo il "livello giusto" di difficoltà, per poi alzarlo a poco a poco.

Esempi:
a) Per imparare a gestire il mio tempo mi sforzo di tenere una lista giornaliera di cose da fare. Quando non riesco a rispettarla, mi viene proposto di riprovare il giorno successivo con un programma più leggero.
b) C'è un professore con cui non riesco a parlare da mesi. Come "compito" mi viene dato di presentarmi al suo ricevimento, ma all'ultimo non ce la fo e rimango a casa. La seduta successiva mi viene proposto di scrivere una e-mail, e di ritentare in seguito.



Insomma: se hai effettivamente sperimentato ciò che hai descritto, credo tu non abbia avuto buoni terapeuti. Se hai cercato di descrivere una situazione verosimile, sappi che io ho provato la TCC con tre terapeuti diversi, e tutti sono sempre stati molto comprensivi, flessibili e attenti al mio caso personale.
Così rischi di diffondere informazioni non dico "sbagliate", ma perlomeno poco obiettive.

Marco Russo 05-09-2012 19:15

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
io sono sempre più convinto che Barclay abbia dei pregiudizi sulla TCC, alimentata specialmente da interpretazioni della sua lettura, ovvero da un libro sbagliato (Cognitive-Behavioural therapy for dummies).

Se leggete infatti scoprirete che Barclay non ha MAI fatto TCC.

Marco Russo 05-09-2012 19:30

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Visto che è bene dare esperienze in prima persona:
8 anni fa andavo da una psicologa (ASL), non mi ero informato dei vari orientamenti e non mi aspettavo ci fosse una tale eterogeneità nelle terapie.
Premetto che di mio sono una persona che tende a darsi dei compiti e a "forzarsi".
Comunque fatto sta che dopo 2 anni di chiacchere a strarilento (eravamo finiti a vederci 1 volta/mese, e in queste ultime sedute lei non interveniva quasi mai, mi lasciava raccontare tutte le mie avventure) e aver risolto soltanto i problemi più eclatanti, ho deciso di lasciar perdere e di considerarmi guarito.

Quando sono tornato all'asl e fui assegnato a un'altra psicologa, chiesi il suo orientamento, e già che c'ero quella della mia precedente.
Credevo che la precedente fosse una classica analista, e invece scoprii che era una terapista cognitivo-comportamentale!

Tutto quello che avevo letto a riguardo su wikipedia non trovava alcun riscontro con quello che era stata la mia esperienza!
Prima di conoscere quella verità ero assai attratto dalla TCC; ma successivamente mi trovai a farmi delle domande.

Perché tutte queste storie dei "compiti" non sono state fatte su di me?
Può essere che siano state fatte e non me ne ricordo? Può essere, ero stravoltissimo all'epoca e ho dei buchi mnemonici paurosi.
Può essere che siano state fatte in maniera molto trasparente, vista la mia disponibilità a buttarmi in gioco; cioé che colloquialmente mi ha suggerito di fare delle cose senza metterle come se fossero compiti, io le facevo e credevo di farle di mia sponte?
Boh, può essere anche questo.
Può essere che mi davo così tanti obiettivi di mio che non c'era alcun bisogno che lei mi fornisse ulteriori sfide da superare? Al momento mi rimane la spiegazione più verosimile.

Sta di fatto che senza quella parte dei compiti, la TCC che ho fatto con questa psicologa mi è risultata pressoché inutile, non avevo uno straccio di diagnosi (quando ho dovuto farmi riprescrivere una visita al cps dal medico di base ero imbarazzatissimo, non sapevo cosa dirgli!), non interveniva mai e gli unici interventi che ha fatto durante le prime sedute erano per smontare incongruenze nei miei sragionamenti talmente palesi che credo qualsiasi essere umano adulto di media intelligenza e medio senso critico avrebbe notato, a volermi parlare.

L'attuale terapeuta è psicodinamica e mi ci sto trovando a fasi alterne, probabilmente però è più adatta alla mia inclinazione "doverizzante" rispetto a un percorso di TCC.


Credo comunque che alla fine il 50% della buona riuscita dipenda dalla sintonia che si trova tra terapeuta e paziente, paradossalmente una terapia in cui ci sia ottima sintonia con un orientamento ormai sorpassato secondo me ha maggiori margini di successo.

cancellato11905 05-09-2012 20:25

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Anche io ero intenzionata a fare questa terapia,:pensando: pero' non so' se ho voglia di fare i "compiti " credo di avere pure una lieve depressione latente .Non so ,man mano che passa il tempo la voglia di far niente sta aumentando ,riesco a malapena a lavorare :testata: Domanda la serotonina viene prodotta dal cervello e da buon umore ,non c'e' qualche alimento con cui integrarla :interrogativo:Raramente mi capita di svegliarmi di buon umore e un po' piu' sicura di me ,non e' che dipende da cosa mangiamo la sera prima :interrogativo:

barclay 05-09-2012 20:27

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 849654)
Se leggete infatti scoprirete che Barclay non ha MAI fatto TCC.

Lo confermo: non conosco la TCC per esperienza diretta e non ho mai detto il contrario (il mio è uno psicanalista della "corrente" di J. Sandler). Comunque, pensavo fosse chiaro che la seconda parte del mio post era ironica, se non altro perché ho messo l'header «--- FINE DELLA PARTE SERIA ---». Chiedo comunque scusa a chi è stato indotto in errore :blushing:
Preciso che ho maggiore familiarità con la TCC applicata ai tossicodipendenti, che, evidentemente, richiede al terapista un ruolo più propositivo. Il libro da me citato è molto serio, ma sono stato costretto a riassumere in poche parole centinaia di pagine :nonso:

Wrong 05-09-2012 21:10

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Alla fine basta credere alle cose che ti dice lo psicologo -_-
Una mia conoscente ha iniziato e si trova benissimo ma lei è una che crede a tutto, anche a uno che la vuole sposare dopo un giorno di conoscenza e che dopo sparisce

Martello 05-09-2012 21:46

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Ne sto svolgendo una. E' molto dura. Lo\la psicoterapeuta ha una funzione dialettica accentuata, in pratica cerca di modificare gli schemi mentali. E' molto differente dalla psicoanalisi. E' di origine anglosassone. Si viene spesso contraddetti, tramite queste terapia ''traumatica'' si dovrebbe rinsavire.

Layne 06-09-2012 01:29

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 849737)
Lo confermo: non conosco la TCC per esperienza diretta e non ho mai detto il contrario (il mio è uno psicanalista della "corrente" di J. Sandler). Comunque, pensavo fosse chiaro che la seconda parte del mio post era ironica, se non altro perché ho messo l'header «--- FINE DELLA PARTE SERIA ---». Chiedo comunque scusa a chi è stato indotto in errore :blushing:
Preciso che ho maggiore familiarità con la TCC applicata ai tossicodipendenti, che, evidentemente, richiede al terapista un ruolo più propositivo. Il libro da me citato è molto serio, ma sono stato costretto a riassumere in poche parole centinaia di pagine :nonso:

Si si, avevo notato la divisione del tuo post serio/ironico...Mi dispiaceva far passare il messaggio che la TCC è scarsamente utile...Diciamo che in alcuni casi può essere un buon "percorso", forse in altri meno (poi certo una prerogativa importante è l'essere in "sintonia" con il proprio terapeuta).:sole:

NoSurrender 06-09-2012 01:31

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Layne (Messaggio 850093)
(poi certo una prerogativa importante è l'essere in "sintonia" con il proprio terapeuta).:sole:

è vero, anzi direi che è addirittura fondamentale.

HurryUp 06-09-2012 12:50

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Martello (Messaggio 849877)
Ne sto svolgendo una. E' molto dura. Lo\la psicoterapeuta ha una funzione dialettica accentuata, in pratica cerca di modificare gli schemi mentali. E' molto differente dalla psicoanalisi. E' di origine anglosassone. Si viene spesso contraddetti, tramite queste terapia ''traumatica'' si dovrebbe rinsavire.

Ecco, messa così già capisco che non fa per me. Io sono già analitico di mio, se qualcuno vuole fare una maieutica socratica su di me deve avere i c******* rettangolari, se vuoi modificare i miei schemi cognitivi, o anche solo indurre un "cambio di prospettiva"... non credere che sia così facile :) per questo mi lascia scettico la parte "cognitiva" della TCC, perchè se il terapeuta fallisce il proposito di correggere uno schema cognitivo "disfunzionale" facendolo uscire addirittura rafforzato... è finita.
Per questo mi chiedo: la TCC funziona con personalità analitiche? O questi è meglio che si arrangino da soli secondo il motto "chi fa da se fa per tre"?

barclay 06-09-2012 13:19

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 850411)
Per questo mi chiedo: la TCC funziona con personalità analitiche? O questi è meglio che si arrangino da soli secondo il motto "chi fa da se fa per tre"?

Questa è una buona ipotesi: anch'io sono molto analitico ed è molto difficile convincermi di qualcosa usando argomenti esclusivamente logici: infatti il mio psicanalista insiste molto nell'analisi dei miei sentimenti e di tutti quegli aspetti della vita in cui la ragione non è coinvolta.

Otago 06-09-2012 14:29

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Secondo me più che il tipo di terapia bisogna trovare il bravo professionista.
Poi dipende anche dal "carattere" della persona, credo che la TCC non sia fatta per tutti; io ad esempio vivrei i vari compiti come degli obblighi che mi vengono imposti e non come qualcosa che nasce da me.

HurryUp 06-09-2012 14:38

Re: Terapia cognitivo-comportamentale
 
Quote:

Originariamente inviata da Otago (Messaggio 850552)
Secondo me più che il tipo di terapia bisogna trovare il bravo professionista.
Poi dipende anche dal "carattere" della persona, credo che la TCC non sia fatta per tutti; io ad esempio vivrei i vari compiti come degli obblighi che mi vengono imposti e non come qualcosa che nasce da me.

Io invece vivrei bene i compiti e male la parte dialettica della messa in discussione degli schemi cognitivi :)


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