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Il nostro interno visto dall'esterno.
Stavo riflettendo :pensando:
Secondo voi la gente awerte la nostra tensione, il nostro imbarazzo o tutte quelle emozioni che magari dentro ci scombussolano ma al di fuori ( in teoria ) non si notano? Per esempio: Noi siamo sull'autobus seduti per i cavoli nostri ad ascoltare musica e a guardare fuori dal finestrino. Entra un conoscente noi lo vediamo salire e subito ci voltiamo dall'altra parte pregando Dio che non ci noti e non ci saluti ma nel frattempo tutti i muscoli del nostro corpo sono tesi e i secondi sembrano interminabili. Poi magari ci alziamo e ci troviamo molto vicini a questa persona ( che ne so, davanti alle porte della vettura ) ma ancora facciam finta di niente, ma siam sempre più tesi, ogni movimento che facciamo ci sembra appaia dall'esterno goffo e impacciato e non vediam l'ora di scendere ( uso il plurale majestatis ma probabilmente capita solo a me, bho ). Ecco, questa tensione si awerte dall'esterno secondo voi? Idem per esempio per l'attrazione nei confronti di una persona, se una persona vi piace e provate un'attrazione pazzesca a livello fisico che vi scombussola da matti secondo voi questa persona riesce ad awertirla? Sarà che io son sempre stata un tipo paranoico a riguardo, della serie che ho sempre avuto paura che la gente intuisse i miei pensieri, ho sempre avuto paura di apparire come un libro aperto e anche questo non mi ha mai facilitata. Per esempio se io penso che una certa persona sia l'ultimo degli infami quando ci parlo provo imbarazzo perchè in cuor mio so di pensar male e solo per questo in sua presenza mi sento tesa. Lo so che ultimamente vi intaso la home e me ne dolgo ma ho voglia di scrivere :mrgreen: Comunque digressione a parte vi rimando alla domanda |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Sicuramente il nostro atteggiamento manda dei segnali all'esterno.
Ma non è sempre facile capire cosa ci sia dietro. Ad esempio un ragazzo/a che evita lo sguardo di una persona può essere interpretato dall'esterno in vari modi: 1) maleducazione; 2) noia; 3) timidezza. Comunque anche io delle volte penso di essere abbastanza trasparente, ma altrettante volte capisco di dare un'impressione completamente diversa rispetto a quello che provo dentro. |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Ti giuro, la scena dell'autobus mi succedeva spesso (parlo al passato perchè ora sono un po' più rilassata) e leggendoti mi sono vista e tante volte avrei avuto la curiosità di vedermi dall'esterno.
Sai che c'è? La gente non ci vede nemmeno, non preoccuparti. Sono tutti immersi negli affari loro, lavoro, famiglia, soldi o semplicemente sovrappensiero e privi di quel minimo di empatia per entrare in sintonia con qualcuno vicino a loro. ps. la faccenda del timore di far sentire la propria attrazione con qualcuno che hai di fronte mi succede ancora... quando vedo un medico che mi segue per motivi di salute. Aiuto!!! :testata: |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
io passo per snob pure quando tremo d'ansia
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Al esposizione della mia tesi per la quale ho iniziato a sudare mesi prima e a non dormire la notte mi hanno detto tutti:"Caspita eri rilassato e parlavi sciolto"...eh??:interrogativo:
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Dipende se uno è emotivo o no.
Più si è emotivi, più è tendenzialmente difficile nascondere stati di turbamento, il nostro pensiero si traduce in segnali visibili dall'esterno(il che non significa facilmente identificabili per quello che significano in realtà, come ha scritto giustamente wilfred) tramite arrossimento, tremore, cambio di tono della voce o velocità di dialogo, aumento della sudorazione, movimenti più impastati, tic nervosi e via dicendo. Se uno è tendenzialmente calmo e posato(esternamente), ha il controllo di sè, difficilmente è possibile intuire cosa stia pensando solo da segnali fisici, al massimo si può avere l'impressione che ci sia qualcosa di leggermente diverso dal solito, ma è avvertibile solo se la persona in questione la si conosce molto bene. In generale trattenere il proprio stato di animo e dannoso, ci sono stati studi medici al riguardo che indicano che chi è abituato a reprimersi e a controllarsi sempre e comunque ha maggior incidenza di problemi psicologici, ipertensione, malattie cardiache. |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Io credo e propendo quasi totalmente per dire: NO. Non ci si accorge di niente. Sia dal mio punto di vista nei confronti degli altri: Non capisco minimamente le persone se non esternano le cose dicendole.
Sia dal punto di vista degli altri verso me: mi è stato detto più volte che sono sempre calmo, anche a tutti gli esami o in diverse situazioni... e in realtà ero sempre agitato non meno di chi me lo chiedeva. Quindi il linguaggio del corpo, ammesso che esista, non è abbastanza per capirsi. |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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può facilitare un fraintendimento del nostro comportamento. Forse facilitiamo questo fraintendimento col fatto che ci comportiamo in modo incoerente cioè il corpo "dice" una cosa la faccia un'altra. |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
in queste situazioni che hai descritto può capitare che qualcuno lo noti, specie se magari ha un interesse di qualche tipo nei tuoi confronti, ma la maggior parte delle persone è talmente presa dai cazzi suoi che a volte non nota neanche le cose piu' evidenti, quindi stai tranquilla.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Però è veramente strana come cosa! |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Comunque forse è il fatto che le tue ansie e pare varie ti portano ad assumere un atteggiamnto rigido e costruito che appare al di fuori come un "tirarsela". Anche a me mi si è dato della "smorfiosa" a più riprese, roba abbastanza improbabile. |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
A mio avviso se ne accorgono solo le persone che hanno o hanno avuto a che fare con problemi d'ansia e simili...ad esempio,più di una volta sono uscito in compagnia di una ragazza,che non conoscevo a fondo,e ho iniziato a notare leggeri tremori delle mani nel mangiare fuori,respiro un pò affannato in certe situazioni ecc. ecc. tutti segnali(poi confermati)di un qualche disagio psicologico.
non so sinceramente se abbia capito che anch'io ho problemi di ansia...anche perchè li nascondo abbastanza bene :) |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
la situazione sull' autobus mi è capitata proprio come l' hai descritta, più volte con ex compagni di scuola vari
:miodio::miodio::miodio: la mia risposta è che si accorgono che li stai facendo il possibile per evitarli... se ci penso mi vergogno ancora :miodio: |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Uhm, cose che capitano.
Le persone riescono facilmente ad intuire il disagio di una persona, comportamenti come quelli che hai elencato vengono facilmente notati. Ne aggiungo altri: esagerare in compagnia di altre persone, sentirsi in dovere di strafare, parlare con difficoltà di cose che ci feriscono e che ci riguardano nel profondo. D'altronde non credo che qualcuno abbia problemi ad inquadrare il disagio di una persona, spesso è fin troppo evidente. L'unico consiglio che mi sento di dare è questo: le nostre paure, i nostri disagi ci riguardano, sì, ma non siamo gli unici a provare certe cose, certe emozioni. Tutti abbiamo paura di qualcosa; è vero che ognuno di noi tende ad enfatizzare i suoi problemi, ma dobbiamo anche metterci in testa che nessuno è perfetto e che l'unica caratteristica che accomuna ogni essere umano (asiatico, bianchi, neri ecc...) è il fatto di avere paura. Se riuscissimo ad accettare questo probabilmente potremmo affrontare situazioni scomode in maniera diversa. Ma io per primo sull'autobus vado nel panico quando qualcuno si siede accanto a me. Fortunatamente sto per prendere la patente |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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:mrgreen: |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Secondo me nessuno nota un bel niente di niente, tranne che una palese difficoltà che si ha ad interagire in maniera "normale" od "appropriata" al contesto.. e che in genere porta tutti ad evitare i rapporti con chi è evitante o ha altri problemi e fobie.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Poi ho scoperto che alle ragazze dà fastidio quando l'aria che entra dai finestrini scompiglia i loro capelli |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Per la mia esperienza, la risposta alle tue domande (o timori) è: NO. Noi persone ipersensibili, crediamo che gli altri ci leggano nel pensiero perché siamo talmente emotivi che ci autoconvinciamo di apparire in un modo, mentre gli altri ci percepiscono in maniera talvolta opposta. Insomma, tra tutte le proprie idee, già è un casino far chiarezza dentro di noi, e diventa spesso problematico esporle a parole, ingenerando talvolta incomprensioni, figuriamoci farci capire con i movimenti del corpo... A parte qualche studioso, forse, nessuno ci capisce niente...
"Idem per esempio per l'attrazione nei confronti di una persona, se una persona vi piace e provate un'attrazione pazzesca a livello fisico che vi scombussola da matti secondo voi questa persona riesce ad avvertirla?" Mah, io a 24 anni mi ero follemente infatuato di una mia collega di università: mi tremavano perfino le gambe quando l'avvicinavo, e il cuore impazziva: credo che non abbia mai sospettato il benché minimo interesse da parte mia! Forse, se anziché immaginare che lei potesse rendersi conto dai miei sguardi o sorrisi che mi piaceva da matti, gliene avessi parlato apertamente... a quest'ora non sarei qui :-) "Per esempio, se io penso che una certa persona sia l'ultimo degli infami, quando ci parlo provo imbarazzo, perché in cuor mio so di pensar male, e solo per questo in sua presenza mi sento tesa" Questa persona potrebbe anche percepire una tensione in te, ma non la imputerà certamente alla cattiva considerazione che potresti avere di lei... Questo secondo il mio parere... |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Forse quando si è più piccoli si tende a essere più trasparenti o più ricettivi e a mostrare o intercettare determinati stati d'animo.
A riguardo mi viene ancora da sotterrarmi la testa sotto la sabbia a pensare agli innumerevoli "Uhhhhhhhhhhhh Vale guarda chi c'èèèèèèè" e spintoni vari che mi toccava sopportare alle medie. Bei tempi, ma che cosa imbarazzante :mrgreen: |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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mi viene in mente l'esame pratico della patente: credetemi, in quel momento caddi in una specie di derealizzazione che mi fece apparire -mi dissero- "non-in-ansia". in realtà percepivo pochissimo dell'ambiente esterno, sebbene stessi guidando :o vabbè, non causai nessun incidente e fui promosso :ridacchiare: |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Allora forse è proprio che per apparire vagamente in ansia agli occhi della gente bisogna proprio strapparsi i capelli e agitarsi come un dannato :pensando:
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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il mio caso non fa testo. il mio corpo era in parte staccato dalla mente e non comunicava correttamente il mio stato d'animo :) |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Per chi sa ben leggere il linguaggio del corpo sì. Ha parole chiare e inequivocabili senza parlare.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
A me mette ansia sta cosa, il fatto che si veda chiaramente il mio disagio, sono arrivato ad avere "la paura di aver paura (cit.) ", vorrei solo non far trasparire quanto soffro, sarebbe un bel traguardo.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
La mia ansia sociale traspare eccome soprattutto quando divento rosso in viso (problema enorme).
Per il resto in me si evidenzia un profondo stato depressivo quasi di rassegnazione al peggio. Non c'è speranza,nessuna speranza... |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Io ho sempre vergogna di mostrare il mio disagio agli altri, però non so dire quanto si veda dall'esterno di ciò che provo.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Non che tu sia trasparente e che i tuoi pensieri si possano leggere attraverso il cranio come fosse di cristallo, ma in alcuni casi, se la persona che "trasmette" emozioni è particolarmente espressiva, e la persona che recepisce invece è particolarmente ricettiva.... è come se fosse una sorta di telepatia. A me comunque piace molto l'istante in cui due persone riescono vicendevolmente a leggersi nella mente, a capire l'uno cosa sta provando l'altro come se lo stesse provando in prima persona... per me è imprescindibile che avvenga questo fenomeno affinché ne nasca una relazione. E' come la magia: o c'è o non c'è... |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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Secondo me NO. |
Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
Mah... io sinceramente son daccordo con il tuo psicologo. Per me siamo assolutamente opachi. Per me non si trasmette niente di niente. Sono tutte solo paturnie che uno si fa nella sua mente. Un po' quando ci si sente osservati.. e magari invece la gente stà pensando e guardando tutt'altro. Non ci siamo noi e le nostre questioni al centro dell'universo. Le persone, di per sè non si fanno tutti stì pensieri. Anzi oserei dire che tutto ciò che non è detto chiaramente e alla luce del sole non esiste nemmeno.
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Re: Il nostro interno visto dall'esterno.
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