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C'è almeno un misantropo?
Ma siete tutti colmi d'amore per il prossimo o c'è anche chi mi va in brodo di giuggiole leggendo questi aforismi?
http://www.aforismario.it/aforismi-contro-umanita.htm |
Re: C'è almeno un misantropo?
Mi sono divertito a leggere quegli aforismi :ridacchiare:
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Re: C'è almeno un misantropo?
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Trovassi una che mi cita Cioran la spalmerei sul cofano di una macchina :D:timidezza::riverenza: |
Re: C'è almeno un misantropo?
Acuti e intelligenti e godibilissimi:)
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Re: C'è almeno un misantropo?
Io vado a fasi alterne: ci sono periodi in cui abbonda la generosità verso il prossimo e periodi in cui l'umanità mi sta particolarmente sul cazzo
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Re: C'è almeno un misantropo?
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Re: C'è almeno un misantropo?
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in fondo è la società in generale che mi ha fatto tanti pacchi. |
Re: C'è almeno un misantropo?
In molte occasioni lo sono! :)
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Re: C'è almeno un misantropo?
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Ti sei trovata il fidanzato Sehnsucht mwahahahah Cmq "l'uomo secerne disastro" mi ha fatto crepare di risate. Ed è vera lol |
Re: C'è almeno un misantropo?
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Diciamo che l'ha "reincorniciata" per rendersela più sopportabile. |
Re: C'è almeno un misantropo?
Comunque grandissime citazioni!:malvagio:
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Re: C'è almeno un misantropo?
metà e metà
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Re: C'è almeno un misantropo?
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Re: C'è almeno un misantropo?
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Re: C'è almeno un misantropo?
Io non odio nessuno. Ignoro.
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Re: C'è almeno un misantropo?
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Anacleto Verrecchia, Rapsodia viennese, 2003 " Il saggio è sereno ed infatti non sente più il bisogno di disprezzare gli altri, perchè è in pace con se stesso, a differenza del misantropo. Quote:
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Re: C'è almeno un misantropo?
magari odiassi, mi sfogherei almeno :miodio:
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Re: C'è almeno un misantropo?
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Nulla di più facile essere in pace con se stessi dopo essersi distaccati dall'umana follia. |
Re: C'è almeno un misantropo?
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Chi ha bisogno di adepti da "plasmare" ha bisogno di conferme, quindi non è un saggio. In un percorso di ricerca della saggezza ci si può isolare dalla società proprio perchè finchè si è ancora deboli si ha la necessità di evitare le distrazioni per giungere a delle conclusioni. Ma Marco Aurelio è stato alla guida di un impero. :mrgreen: Oggigiorno appartarsi un po' è ancor più necessario perchè il "progresso" è la maschera della decadenza (:mrgreen:), ma l' acredine ed il disprezzo rivolti verso l' umanità intera non sono mai sintomi di saggezza ed equilibrio interiore. Cercare il meglio nelle persone eleva, cercare il peggio abbassa ... Anche se mica ci si può far piacere tutti. Poi ovviamente ognuno può credere quel che vuole. p.s.: non è affatto facile essere in pace con se stessi solo e semplicemente "distaccandosi dall' umana follia": anzi, proprio perchè tutti siamo umani quella "follia" è anche in tutti noi. |
Re: C'è almeno un misantropo?
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Ma "stare bene con se stessi" o "stare male con se stessi" son comunque percezioni soggettive, costruite, artificiose, non vere. E, a dispetto di quanto si vuol credere, non c'è nulla di elevato nello star bene con gli altri, nell'amare, se non metti in campo un qualche credo religioso o variamente spirituale, o un artefatto orizzonte di senso. Siamo animali, estremamente limitati, con un'inizio e una fine, e un "libero arbitrio" molto meno libero di quanto crediamo. Guardiamo le formiche dall'alto verso il basso, senza renderci conto che anche noi, pur pensando, tifando, razionalizzando, poetando, scrivendo, leggendo, pagando le tasse, costruendo, distruggendo, amando, odiando, soggiaciamo alle stesse "regole del gioco". nascita, pipì, pupù, ricerca del cibo, perpetuare la prole, invecchiamento, morte. La condizione umana, per chi intende scavare all'interno di essa e non fermarsi in superficie, è la più becera ed esecrabile, perché c'è consapevolezza. Ed essere robottini, schiavi di leggi naturali, destinati a una fine incontrovertibile, con annessa consapevolezza, certamente mette in bilico e spesso fa strazio di motivazioni, desideri, orizzonti di senso. Tutto viene relativizzato, e dopo aver relativizzato uno si chiede quale senso abbia tutto questo. Nessun senso. Siamo bestie, e per di più c'è un istinto di autoconservazione che ci porta a tirare avanti, anche se tutto ciò che faremo o non faremo, non ci renderà né grandi, né piccoli, non ci eleverà né ci abbasserà. Io detesto la natura umana anche in me stesso, se è qui che vuoi pungolarmi. |
Re: C'è almeno un misantropo?
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In ogni caso, quando davvero si vedono gli altri come specchio di se stessi, si smette di detestarli e si comincia eventualmente a lavorare su se stessi: altrimenti si rigetta la coerenza (e perchè rigettare la coerenza?). Lo star bene con se stessi è ovviamente soggettivo, ma niente affatto "non vero". Certo, se si vogliono vedere la tragicità, la bruttezza e l' insensatezza dell' esistenza allora le si vedranno, è così in tutti gli ambiti, l' essere umano è decisamente capace di auto-illudersi: ma quando uno sta bene... semplicemente sta bene. Quando uno invece sta male può anche provare ad auto-illudersi di star bene, ma il tentativo non funziona mai.:) Certo, se si abbraccia un qualche tipo di relativismo e si vuole sostenere l' inesistenza della condizione dello "star bene" ... va bene :D: ma è un ragionamento che rientra nell' ambito della pura speculazione intellettuale sganciata dalla realtà (approccio in effetti piuttosto comune). La fine predeterminata dell' esistenza razionalmente non dovrebbe portare ad alcuna angoscia, dopotutto finchè si è vivi... si è vivi, perchè pensare quindi alla morte? Ma ciò che angoscia, secondo me, non è tanto la morte in sè in un domani indefinito, quanto piuttosto ciò che stiamo perdendo oggi non facendo (o meglio, non essendo, ma questo è un altro discorso ancora...) e che comunque continuiamo a rimandare ... |
Re: C'è almeno un misantropo?
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L'incidente umano è proprio quello di possedere un cervello, col quale può fare tante cose, tra cui riflettere sulla propria natura, e a differenti livelli. Solo alcuni vanno in profondità. E non è un caso che "Io Ibra" venda molto di più dei testi di neurobiologia, che "Gli Uomini vengono da Marte e le donne da Venere" (= come far funzionare una relazione di coppia) venda molto di più di "Ti amerò per sempre" di Piero Angela, in cui divulga le risultanze scientifiche derivanti dallo studio delle dinamiche amorose. Son d'accordo con te che il "detestarsi" sia ugualmente soggettivo e artificioso, implica un giudizio di valore e non una mera analisi/contemplazione/accettazione di ciò che è. Deriva, nell'accezione che ne sto dando, dalla consapevolezza di avere un cervello (pur "meccanico" anch'esso) che può spingersi oltre, ma che si trova in una "macchina" di scarsa cilindrata, che ogni tot deve essere riempita/svuotata e sottoposta a processi di manutenzione, e che, se la natura seguirà il suo corso, si autodemolirà. E tutto ciò che avviene nel frattempo in sé e per sé non ha alcun valore e senso reale, solo quello che decidiamo artificiosamente di dargli, in ragione di come si è costruita la nostra soggettività nel tempo. Non so se è più "fortunato" chi vive senza aspettative e senza attaccamento (o almeno così si è autoconvinto) o chi darebbe il tutto per tutto per ottenere qualcosa. Io mi trovo in mezzo, ed è la condizione più miserevole. |
Re: C'è almeno un misantropo?
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Re: C'è almeno un misantropo?
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In realtà non penso proprio questo, credo purtroppo che l' uomo, negli ultimi millenni, abbia perso la capacità di utilizzare in modo funzionale la razionalità, che è diventata solamente una macchina per produrre castelli di carte("filosofie", "scienze", ideologie ... ). Perchè, per quanto paradossale possa apparire anche questo, è più facile costruire castelli di carte elaboratissimi che applicarsi concretamente su alcune idee semplici come il "conosci te stesso" e "sii te stesso". Un maestro Zen probabilmente "sosterrebbe" che è possibile anche per l' uomo essere come è il gatto, anche se un maestro Zen non "sosterrebbe" mai nulla ... :mrgreen::mrgreen: Quote:
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Re: C'è almeno un misantropo?
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Il problema sta nel giudizio che successivamente viene dato. Dopodiché, le piccole e grandi verità che scopriamo strada facendo non è affatto detto che debbano condurre a un "lieto fine" o alla "felicità", come tu sussumi. Ma quando mai? Nel mondo delle favole forse. Quanto ai problemi psicologici che tu millanti, come motivo per cui credere alla scienza moderna, sei decisamente fuori strada. Anzi, in genere l'insicurezza conduce verso religioni, idealismi, estremismi et simili. Una persona che vive una crisi e per uscirne si affida alla scienza, si ritroverà magari con un cappio al collo, perché la scienza non prospetta paradisi, karma, giustizia universale e altri bei sogni. Dovremmo affidarci alle religioni, che "ingabbiano" la ricerca di conoscenza in nome di una fede che ricapitola se stessa, alle baggianate new age, con coloro che si cibano di "luce" e poi vengono sgamati mentre mangiano, o attraverso il paranormale, in cui i vari pupilli sono stati abbondantemente smacherati, sbugiardati, e qualcuno ha pure confessato? Che quello scientifico sia un work in progress è certamente vero, ed è altrettanto vero che se abbiamo le idee molto più chiare sulla nostra natura (e queste possono piacere o meno), dobbiamo rendere merito alla scienza, e non ai millantatori-speculatori-illusi-schizofrenici da quattro soldi. Il lieto fine è roba dal film. Neanche tutti. |
Re: C'è almeno un misantropo?
Dipende, in questo momento i'm too
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Re: C'è almeno un misantropo?
già.non c'è gusto a essere misogini.essere misantropi è più democratico.
che schifo l'umanità,davvero. |
Re: C'è almeno un misantropo?
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Re: C'è almeno un misantropo?
comunque lo sono sempre di più
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Re: C'è almeno un misantropo?
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considerando che statisticamente una persona normale mente 3 volte ogni 10 minuti di conversazione..direi di si...sono misantropo! :mannaggia: |
Re: C'è almeno un misantropo?
Direi di sì. Il problema è che io aborro la condizione umana in generale e purtroppo anche io rientro nella categoria.
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Re: C'è almeno un misantropo?
No per quanto mi riguarda direi di no...
Ritengo che l'essere umano sia un mix di positività e negatività che emergono a seconda dagli input esterni che lo stesso riceve durante la sua quotidianità dalla culla in poi.... Il problema a parer mio non è il singolo individuo ma sono le società stesse e le nefaste influenze che esse hanno sulla massa... |
Re: C'è almeno un misantropo?
L'orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare un cavallo!
basta cambiare occhiali Con alcuni si può anche vedere al posto del cavallo un cavallo nudo:D |
Re: C'è almeno un misantropo?
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Ora invece non mi comunicano niente di condivisibile, non vuole dire che sia generosa e piena di amore per il prossimo, ma di certo non odio l'umanità, anzi ci sono davvero tante persone apprezzabili o da cui imparare qualcosa, preferisco dare la mia attenzione a quelle, il fatto io non abbia le capacità per interagirci è un' altro discorso... La mia misantropia rimane solo verso certe categorie, ad esempio mi viene naturale pensare che se una persona appartiene ad un certo ambiente in cui possiede potere/soldi, sia necessariamente solo negativa. |
Re: C'è almeno un misantropo?
Secondo me il misantropo che è tale pur avendo avuto una vita piena di soddisfazioni e pur non avendo subito grossi torti dagli altri ha capito tutto dalla vita.
Io sono sulla buona strada per diventarlo, attualmente sono incazzato e invidioso. |
Re: C'è almeno un misantropo?
Un pochino per tanti motivi....per esempio io odio l'egoismo umano, e mi risulta che tutti, chi più chi meno, nel mondo siano egoisti...:pensando:
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Re: C'è almeno un misantropo?
Eccomi, non ho avuto esperienze particolarmente negative e non credo di odiare l'umanità piuttosto direi che mi è spesso indifferente, sento che apparteniamo a due "mondi" differenti...
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Re: C'è almeno un misantropo?
Vabè, basta leggere la mia firma :mrgreen:
Non sono misantropo, sono realista |
Re: C'è almeno un misantropo?
Io. + 8 caratteri.
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Re: C'è almeno un misantropo?
Me too, odio i più without discrimination :bene:
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