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Una società di timidi
Un paio di sere fa ho visto la serie Posso a venire a dormire da voi? L'autore si trovava in Finlandia e devo dire che dalle immagini l'idea che mi veniva trasmessa è quella di un posto e magari anche di un popolo fortemente depresso. Lui andandosene in giro con le sue telecamere salutava tutti ma nessuno contraccambiava, anzi, sembrava che la gente camminando avesse i paraocchi. Anch'io non saluto per strada ma se qualcuno mi saluta mi viene automatico rispondere.
Alla fine in un bar ha chiesto ad una ragazza perché i finnici non salutano e lei gli ha risposto che sono timidi, quello che si evinceva è che per aprirsi devono bere alcolici. La cosa m'ha scosso, non saprei nemmeno bene il perché, però m'ha messo una profonda tristezza, ogni tanto noi sociofobici immaginiamo società ideali formate solo da introversi, ma vedere una nazione fortemente introversa schiava dall'alcool per poter socializzare m'ha fatto pensare. Vi metto il link della rai. http://www.rai.tv/dl/replaytv/replay...ch=31&v=140310 E per chi parlasse francese: |
Re: Una società di timidi
bere:interrogativo::nonso:
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Re: Una società di timidi
si lho visto anche io quella puntata, che dire , andiamocene a vivere in finlandia allora :), ma poi si sa che i paesi scandinavi sono meno estroversi dei paesi latini .
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Re: Una società di timidi
Ho sempre pensato che la Finlandia fosse il paese adatto a me e questo video lo conferma. "Timidi che devono bere per aprirsi" in pratica la mia descrizione:ridacchiare:
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Re: Una società di timidi
L'ho sempre sostenuto che la Finlandia fosse la mia terra, il luogo adatto a me. :mannaggia:
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Re: Una società di timidi
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Re: Una società di timidi
ma ragazzi i paesi scandinavi col giappone son quelli col più alto tasso di suicidi altrochè :interrogativo:
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Re: Una società di timidi
Immagino il caos che imperversa nell'equivalente finlandese di FS.. :mrgreen:
Oppure essendo lì la timidezza una cosa normale, magari neanche esiste :interrogativo: |
Re: Una società di timidi
wow, mi ci trasferisco subito..
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Re: Una società di timidi
ma vuoi mettere la bellezza di quando vai a passeggiare in montagna che ti salutano tutti? :applauso:
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Re: Una società di timidi
andiamo più a nord:in Groenlandia.lì si sta da favola.vuoi mettere il giocare a poker con gli orsi polari?
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Re: Una società di timidi
Non mi sembra che siano più felici. Non a caso girano racconti al limite dell'epico sulle finlandesi che si danno all'alcol.
Racconti che a mio parere fanno trapelare un profondo squallore e vuoto interiore, dietro ad una voglia di vivere e di vivacità ma tarpata da convenzioni sociali e autolimitazioni. |
Re: Una società di timidi
Se guardiamo ai suicidi tantissimo dipende dalla storia socio-economica e socio-politica non certo alla timidezza.
Se guardiamo alla perdita della verginità ci rendiamo conto che i popoli nord europei hanno la vita sessuale più precoce e attiva al mondo nonostante non si sposino e non abbiano figli. Considerando tanti altri parametri sociali a mio parere si individua facilmente che non centra nulla la timidezza ma che tutto dipende dalla confidenza che non è di costume. |
Re: Una società di timidi
http://www.lastampa.it/redazione/cms...7735girata.asp
Direi che se la passano abbastanza bene..anche se l'articolo è di due anni fa e non so se nel frattempo è cambiato qualcosa. |
Re: Una società di timidi
conosco questa trasmissione, l'ho guardata qualche volta ma la puntata sulla Finlandia non l'ho vista. Probabilmente se alcuni sono un po' depressi potrebbe essere dovuto anche a questioni climatiche e al fatto che non c'è molto sole.
Da una parte penso che in una società di timidi mi sentirei piu' a mio agio, magari piu' accettata e non considerata una persona strana, dall'altra essendo abituata a vivere qua in Italia non so se mi troverei bene. Insomma mi è capitato qualche volta di rimanere male perchè non mi salutavano o mi ignoravano, adesso non so quanto mi farebbe piacere che questo accadesse proprio sistematicamente sempre. La cosa che mi stupisce invece è la faccia tosta di quell'uomo nel chiedere di farsi ospitare a domire a casa di sconosciuti e soprattutto come spesso questi accettino contenti. Insomma stavo pensando che se venisse uno sconosciuto e mi dicesse: "posso fermarmi a dormire a casa tua?" io gli direi di no, non mi fiderei proprio. |
Re: Una società di timidi
Io faccio una domanda un po' a tutti, specialmente ai fobici, timidi, introversi e ai very-questecosequa:
ad eccezione di FS (ed eventuali forum o gruppi su social network con argomenti affini) con quanti altri fobici-timidi-introversi avete legato, e con quanti non fobici non timidi e non introversi avete legato? Io, che pur non ritenendomi timido ho un passato da timido, mi rendo conto che senza nessuno che mi tirasse fuori dal guscio non avrei avuto nessuno, quindi forse anziché cercare un paese di introversi la soluzione è proprio l'opposto, cercare un paese di estroversoni paura, non sono tutti insensibili stronzi e stupidi, ce ne sono anche di intelligenti, sensibili e dall'animo gentile :) |
Re: Una società di timidi
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Sarà anche l'età (sommata al resto).. Concordo sul fatto che forse sarebbe più utile un paese estroverso per chi ha problemi di introversione; infatti a volte mi domando che ci faccio sui forum di introversi, fobici, depressi, nel senso che magari lo trovi qualcuno che ti può capire (più che in forum o ambiente "generico"), ma non trovi quella spinta ad uscire da guscio di cui parli tu. Io non so statisticamente quante siano le persone intelligenti, sensibili e di animo gentile (oltre che estroverse).. di certo non è che abbondino.. e ci vuol pure la fortuna di riuscire ad entrarci in contatto (che non è un problema da poco) |
Re: Una società di timidi
Secondo me anche il fatto che la Finlandia sia una nazione molto buia e fredda vuol dire molto. Con il buio aumenta la possibilità di depressione e anche il fatto che sia scarsamente popolata vuol dire qualcosa..se esci e non vedi nessuno ed è tutto silenzio di certo non sarai portato all' estroversione!
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Re: Una società di timidi
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Re: Una società di timidi
Uhm interessante davvero, come una società sia costretta a drogarsi per nascondere a se stessa l'incapacità di provvedere a che i suoi membri costruiscano una rete affettiva stabile adeguata.
Davvero penso che la mancanza di luce e il freddo agiscano pesantemente sull'umore ''freddo'' di questo popolo, è evidente che mesi di buio deprimerebbe chiunque. |
Re: Una società di timidi
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Dicono che molto sia dovuto alla mancanza di luce. Gli unici che si salvano sono gli islandesi garzie alla loro dieta ricca di pesce. |
Re: Una società di timidi
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Re: Una società di timidi
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Re: Una società di timidi
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Comunque sono anch'io dell'idea che paesi come questo sono molto più adatti a noi rispetto ai caldi paesi del Mediterraneo, almeno non c'è un "gap" così elevato tra il nostro carattere e quello dei nostri connazionali come è in Italia. Poi non mi turba neanche troppo la storia che devi socializzare per bere... se non vuoi bere che problema c'è? Non socializzi! Se poi aggiungiamo che in Finalndia c'è un livello di civiltà, di rispetto della cosa pubblica, uno sviluppo tecnologico e un welfare state che qua nella nostra rozza meriodinalità ci sognamo... beh avessi potuto scegliere dove nascere non avrei avuto tanti dubbi :bene: Riguardo ai sucidi: la mancanza di luce è stato provato scientificamente che ha una sua influenza. Aggiungiamo che per natura la popolazione è introversa (e questo è forse il fattore principale)... facciamo un po' il conto di topic sul suicidio in questo forum rispetto ad altri. Magia, sono molti di più! Per cui non c'è niente di misterioso in quel tasso così elevato. Non penso che noi, solo perchè nati in Italia, siamo più fortunati e più protetti dal suicidio nel momento in cui abbiamo un certo carattere: là il tasso è più elevato solo perchè ci sono più persone con questo tipo di carattere. |
Re: Una società di timidi
io sono stato in islanda ed anche lì la gente è riservata e ad una prima superficiale occhiata appare quasi incazzosa :moltoarrabbiato:
figuriamoci, gli estroturisti reagivano schifati con la solita aria di superiorità eppure gli islandesi non hanno mai dimostrato ne maleducazione ne poco rispetto in quel viaggio, anzi... personalmente non ho mai apprezzato così tanto un popolo |
Re: Una società di timidi
sono stata nei paesi scandinavi ma non ho trovato uguale riservatezza in tutti...credevo che i più riservati fossero i norvegesi e anche io ne imputavo la causa alla mancanza della luce al freddo che in ogni caso è piuttosto limitante per loro dal punto di vista sociale.
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Re: Una società di timidi
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Re: Una società di timidi
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A me dicono sempre che sembro incazzato (in realtà non lo sono). |
Re: Una società di timidi
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Io ad esempio non ho detto che si suicidano perché hanno poca luce, sarebbe stato alquanto stupido da parte mia affermare una cosa del genere, credo però che la mancanza di luce possa influenzare una persona predisposta. Così come la stessa dieta possa influire, queste comunque sono mie considerazioni personali, su certi argomenti non esiste la verità assoluta, anzi chi lo crede è uno sciocco, per non dire altro. Per quel che riguarda il Giappone la stessa cultura influisce moltissimo. Con questo chiudo i miei interventi in questo topic e torno nella caverna buia della mia ignoranza. |
Re: Una società di timidi
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Re: Una società di timidi
gli studenti finlandesi hanno i punteggi piu alti in Europa. può darsi che introversione e concentrazione vadano di pari passo.
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Re: Una società di timidi
Da quando in qua esprimere una propria umile opinione da profano è sinonimo di ignoranza?
Boh... Comunque ritengo che la verità stia nel mezzo... Da quello che ho letto e vissuto sulla mia pelle durante una mia seppur limitata trasferta nordica (sono arrivato in Germania non oltre) ho notato una forte propensione alla pulizia e alla metodicità cosa che vedo molto di buon occhio ma per quanto concerne l'automiglioramento (se voluto ovviamente) in termini di acquisizione di una maggiore spigliatezza verso il prossimo mi trovo d'accordo con Marco Russo quando afferma che nei paesi latini si possano ottenere risultati migliori rispetto a quelli scandinavi... |
Re: Una società di timidi
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Io ho legato in passato con estroversoni di tutti i tipi per il semplice fatto che eravamo caratterialmente complementari... Cioè io davo loro consigli e spunti per muoversi visto che spesso non erano in grado di arrivarci da soli e questo mi ha portato a conoscere gente nuova... Però c'era il rovescio della medaglia... Gli stessi però non sono mai stato in grado di aiutarmi e di comprendere le mie esigenze e le mie difficoltà cosa che invece sono riuscito maggiormente a fare con persone con caratteristiche più simili alle mie...(attualmente, questo Forum a parte, non ne conosco però...) |
Re: Una società di timidi
In un pub a Helsinki trovai un giovine molto simpatico che mi portò a conoscere colei che lui descriveva come la sorella...peccato che non si trattasse affatto della sorella e infatti ci allontanò stizzita :D
PS Il tipo ovviamente era sbronzo |
Re: Una società di timidi
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Quando saltano fuori discussioni nel genere sembra di assistere alla raccolta dei luoghi comuni :mannaggia: Alcune caratteristiche, in generale, sono, per dire, "riconosciute", però queste non dovrebbero confondere le idee. Come a credere che la riservatezza sia uguale all'introversione, oppure il fatto di essere pacati significhi nascondere un male interiore, e così via. |
Re: Una società di timidi
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