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evitare veramente
A me da quando hanno diagnosticato il DEP si sono chiarite molte dinamiche, e paradossalmente già solo la diagnosi ha avuto un effetto terapeutico (so perché evitavo e so quali sono i pensieri disfunzionali da analizzare con estrema attenzione, pertanto sto evitando mooooolto meno).
Ma nella chiacchera con altri utenti vien fuori che molte persone estremamente più DEP di me non solo non riescono a non evitare, si innervosiscono pure quando qualcuno (forse l'ho fatto pure io, senza accorgermene) dice loro di provare a far così o cosà. Sicché, mi spiegate cos'è, per voi very-avoiding, il disturbo evitante? Che emozioni provate quando vi trovate in contesti dove evitate, cosa desiderate, se vorreste riuscire a non evitare più eccetera? Vorrei capirla bene questa cosa, perchè per me è molto difficile da afferrare, io sono andato avanti tutta la vita a farmi violenza da solo e perciò fare una cosa "forzandomi" mi risulta normale (stavo per scrivere semplice ma poi ho corretto, non lo è affatto, ogni violenza autoinflitta alla propria volontà è spossante). |
Re: evitare veramente
Il disturbo evitante é una brutta bestia.In passato non riuscivo nemmeno ad andare dal parrucchiere,tanto era forte il mio disagio.Adesso non é piu cosi,ma comunque mi accorgo di non fare certe cose per il semplice fatto di essere solo,e non per il dep.Ultimamente con altri forumisti ho fatto alcune cose,"testando" la mia evitanza,e il risultato é sempre stato positivo...
evito peró ancora le uscite coi colleghi(mi sentirei troppo inferiore,é la verita :miodio: ) |
Re: evitare veramente
evito inconsciamente, semplice...
nel complesso evito di fare colloqui, se faccio colloquio evito di espormi, sicchè mi segano evito le uscite anche semplice perchè potrebbero portare a uscite che DOVREI evitare per non stare male, ma male sul serio.... evito di parlare per non stare al centro dell'attenzione, anzi dirò di più evito proprio i gruppi... ma tutto inconsciamente, cioè io so che al colloquio non mi mangiano, ma sentirmi irridire sulla cosa semplicemente mi fa incazzare, no? |
Re: evitare veramente
Io mi faccio forza continuamente, ma non credo sia molto sano, almeno per me, perchè sto iniziando a somatizzare.
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Re: evitare veramente
Il vero evitante vive da solo, lavora da solo, non frequenta quasi nessun amico e crede fermamente nel "meno si è meglio è", non è fidanzato, ha un'idea molto, molto negativa degli altri e quindi tutto sommato preferisce starsene da solo, avendo poche speranze di conoscere qualcuno che valga la pena frequentare.
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Anche illudersi è una violenza, anche illudersi è una forzatura. |
Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
il mio problema è che sono veramente bravo ad evitare, non scherzo, ho come un sesto senso, se intuisco che una certa situazione potrebbe portarmi anche solo alla lontana ad un "pericolo" allora ecco che trovo il modo di svicolare, trovare vie alternative....
ad esempio mi ricordo che quando venivo invitato da qualche parte avevo sempre la risposta pronta, la scusa nel taschino, credibile, sotto certi aspetti geniale (nel senso truffaldino del termine) per evitare..... ad oggi sono arrivato ad un punto che la mia vita è organizzata in modo da non subire nessun tipo di stress o di ansia, i casini nascono dalle situazioni non previste o improvvise, per fortuna sono ridotte al lumicino fino a quando sono in situazioni che conosco nessuno potrebbe mai pensare che io sia evitante, il problema è che le situazioni che conosco sono un decimo di quelle che conoscono gli altri :miodio: |
Re: evitare veramente
evito perchè sono troppo figo, inarrivabile :occhiali:
:piangere: |
Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
io sto a disagio in gruppo, trovo normalissimo consciamente e inconsciamente evitare di farlo :huh:
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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andai a conoscere degli amici conosciuti su internet con cui chattavo tutti i giorni e non dissi una parola: paralizzato... per fortuna sapevano che avevo problemi... bhè come storia è un po' complicata e mi chiedi di venire a raduni con perfetti sconosciuti in gruppo, gente con cui non ho mai scambiato niente? :o tra l'altro penso di stare sulle balle a molti qui :sisi: e la cosa è reciproca :sisi: |
Re: evitare veramente
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nel momento in cui trovo qualcosa per cui valga la pena sforzarsi lo faccio, a modo mio ma lo faccio.... certo che ad esempio avere degli amici o altro al momento è un ipotesi che non supera il desiderio di stare tranquillo ed in pace senza ansia ne stress.... |
Re: evitare veramente
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stesso problema, si chiama, ignoranza sociale in ogni modo, attenti con le "etichette", spesso presentiamo dei tratti di una patologia, ma non ne siamo pienamente coinvolti, quando si viene etichettati diventa un ulteriore scusa per evitare non fare |
Re: evitare veramente
per me uscire la sera o in gruppo porta solo ansie, non riesco a mettermi nella condizione di essere sciolto, indi evito... perrà un giorno in cui potrò farne a meno, forse....
per ora non mi pesa, mi peserebbe decisamente di più essere costretto ad uscire |
Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Inoltre avverto la paura per un pericolo imminente e evitare è come mettersi in salvo. Quote:
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Re: evitare veramente
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ma infrangere queste regole vuol dire provare disagio e non mi va sinceramente, sto meglòio a casina |
Re: evitare veramente
Io credo di evitare perchè non mi sento mai veramente accettato. E' la paura del rifiuto che silente si manifesta. Poi stare con la gente non mi arreca disagio, non più, ma mi stressa.
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Re: evitare veramente
Io non so se sono ancora evitante.....il mio evitamento è sempre presente ma si le situazioni evitate sono diminuite....pero l'evitamento ha fatto posto alla solitudine. Prima evitavo, poi pian piano ho iniziato a rendermi conto che nn uscivo perchè non ho amici.
Oggi accetto tutti gli inviti, ma purtroppo sono pochissimi. Ultimemente ho provato anche a proporre ma i miei conoscenti sono troppo impegnati con i loro amici veri. Come ho "risolto" il problema? Mi sono creato una serie di passatempi solitari che mi occupano il mio tempo libero.....nn so pero quanto durera ancora. Sono solo da 10 anni......posso dire che 5 anni sono stati di isolamento, 5 di solitudine |
Re: evitare veramente
Io evito essenzialmente due tipi di cose, le situazioni nuove e le persone nuove e il tutto per paura di deludere eventuali aspettative altrui e soprattutto di non mostrarmi e non apparire come vorrei
Una volta che queste cose cessano di essere nuove, il carattere pessimo, silenzioso che ho rimane, ma non le evito più. Il problema è trovare il punto in cui decido a buttarmi nella cosa nuova, perchè riesco a trovare mille giustificazioni che mi auto creo e che mi trattengono dal farlo, e mi sembrano sempre tutte validissime. |
Re: evitare veramente
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1) Essere in una situazione da cui vorrei uscire. 2) L'immaginare di essere in una situazione che vorrei evitare prima di trovarmici sul serio. Nel primo caso la sensazione che mi assale è di disagio con un forte desiderio di tornare nella mia "comfort zone". Comfort zone che tuttavia non è un granchè perchè in realtà c'è un desiderio di fondo di essere in grado di vivere "quelle" situazioni serenamente. Nel secondo caso l'emozione dominante è l'ansia, che cresce quanto più immagino di ritrovarmi in una situazione di potenziale disagio. |
Re: evitare veramente
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Il motivo per cui non riesci a capire le forme più gravi di DEP è che hai la testa piena di concetti propri della TCC, che non è in grado di spiegare tutti quei sintomi causati dal conflitto interiore, perché rifiuta di riconoscere che l'inconscio esiste. P.es. ci sono i blocchi mentali: quando un evitante non evita, la mente gli si svuota letteralmente, al punto che parlare diventa molto difficile, può sforzarsi quanto vuole di tirare fuori qualcosa di più di un monosillabo o di una frasetta di circostanza, ma è come mettere una pietra in uno spremiagrumi; questo non è il frutto di un pensiero disfunzionale, che è, per definizione, qualcosa di razionale ma di un'emozione molto profonda (inconscia). Non evitare scatena, in un evitante grave, la reazione “fight or fly” (combatti o scappa). C'è poi il problema dei messaggi non-verbali, che non vengono da un pensiero disfunzionale, ma dalla stessa paura profonda e trasmettono «Vattene» all'interlocutore anche quando si fa tutto il necessario per farlo rimanere. Ci sono gli attacchi di panico, che possono portare allo svenimento; un evitante non li sperimenta spesso proprio perché appena li sente arrivare (sensazione di mancanza d'aria, formicolio agli arti, dolori al petto, ecc.) si ritira, ma se insiste puoi star sicuro che li sperimenterà. Infine ci sono le somatizzazioni, che possono andare da un banale bruciore di stomaco a dolorosissimi crampi intestinali. Tutte queste manifestazioni dell'inconscio, che tali sono perché non riconducibili ad alcun pensiero razionale, interferiscono pesantemente con qualunque tentativo di socializzare. --- EDIT --- Ovviamente un comportamentista controbatterebbe che certe cose succedono perché c'è qualche pensiero disfunzionale non analizzato o che ripetendo certe esperienze ci si desensibilizza ed a questo punto io citerei questa esperienza… Quote:
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Re: evitare veramente
attualmente (leggasi negli ultimi 7-8 anni) evito proprio di avere una vita sociale. Il mio è un evitamento radicale, non sono singoli episodi. Sono bloccato in un circolo vizioso di cui ho già parlato:
http://www.fobiasociale.com/stallo-2...-3/#post764684 Tuttavia, anche quando ero relativamente inserito in un contesto sociale, da adolescente, ho evitato innumerevoli occasioni per avere relazioni sentimentali con ragazze, ho evitato uscite con amici, stavo prevalentemente in casa a studiare (anche se ritengo che non stessi in casa per studiare, ma studiavo perché stavo in casa). I motivi? La vita sociale mi metteva a disagio, non ero mai rilassato, ero sempre teso, mi comportavo come se avessi dovuto impressionare la gente, per me era una recita continua, per apparire interessante, "fico" soprattutto agli occhi delle ragazze; e anche quando ci riuscivo mi tiravo indietro all'ultimo terrorizzato. Ricordo benissimo che prima di andare a una festa (capitato pochissime volte) cominciavo ad avere ansia settimane prima, alla fine di una festa ricordo solo la sensazione di sollievo, laddove uno normale è dispiaciuto. Inoltre avevo, e ho ancora in parte un rapporto non idilliaco col mio aspetto fisico, e questo ha contato, mi ha fatto evitare uscite in piscina, al mare etc... Insomma la casa era il mio rifugio. Un'altra cosa che evito di fare, è di scegliere. Tendo sempre a non-scegliere, a tirare a campare per inerzia. E poi sicuramente altre cose che ora non ricordo. |
Re: evitare veramente
A me l'evitamento si concretizza maggiormente nella ricerca del lavoro, la sola idea mi provoca ansia e panico (formicolio lungo la schiena, tremori, fiato corto, vi ritrovate con i sintomi?)
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Re: evitare veramente
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c'è il narcisista che è convinto di essere superiore e parimenti è convinto che per questa sua superiorità non potrà mai essere capito. Vorrebbe essere al centro dell'attenzione, ma evita. E' anche un modo per non smentire le sue convinzioni (se si mettesse in confronto con le situazioni sarebbe costretto a ridimensionare la sua grandiosità: esempio personale: non studiavo per Analisi 1 altrimenti rischia di cadere il mio castello di convinzioni sulla mia presunta bravura in matematica, che alla fine si è rivelata fuffa, un residuo vestigiale di convinzioni macerate a lungo senza un confronto empirico, frutto di risultati discreti durante le medie e i primi anni di superiori). Un narcisista potrebbe evitare ad esempio di partecipare a un corso di teatro per paura inconscia di non far sfigurare gli altri, come il narcisismo invece gli vorrebbe far credere. (come vedi qua ti smentisco sulla tua presunzione relativamente al mio non credere nell'inconscio) Quote:
Su una cosa comunque ti dò ragione. Faccio fatica a concepire certi sintomi. Ma la cosa è paradossale, perché certi sintomi li ho vissuti in prima persona. Ho vissuto a lungo un senso di alienazione in cui tutte le parole delle persone si sovrapponevano al rumore, in una cacofonia di bisbiglii sconnessi e inintelleggibili. A lungo nei miei tentativi di non evitamento mi sentivo sempre più inadeguato a causa del fatto che non capivo niente di quello che le persone a me prossime dicevano. Ma, come ho scritto in altri post, sto rendendomi conto di una cosa, che mi rende difficoltoso affrontare con sistematicità i miei problemi. L'ho scritto in altri post, mi sento come il protagonista di Memento. Mi scordo, a livello emotivo, delle situazioni difficili che ho vissuto. Forse le rimuovo. Se ci ripenso me le ricordo, ma le vivo distanti, in 3° persona. Come se le avesse vissute una persona esterna e mi avessero successivamente impiantato i suoi ricordi. Il fight or fly è una sensazione che ho provato, ho razionalizzato e ho cercato di superare. Attualmente è una sensazione che non provo spesso, l'ultimo baluardo che sono riuscito a conquistare è la tolleranza nei confronti di un utilizzo eccessivo di cinesica (contatti gestuali), specialmente da parte di uomini. Al sud è più diffusa questo tipo di gestualità, ed essendo per lo più attorniato da colleghi immigrati dal sud, era un fastidio piuttosto frequente ed essere stato in grado di superarlo mi ha facilitato molto la vita. Quote:
Come ti ho già detto poc'anzi ho il difetto di dimenticarmi, quando sto bene, cosa provai quando stavo male (e viceversa), perciò spero tollererai certi miei interventi superficiali che sicuramente mi sono sfuggiti e sicuramente mi sfuggiranno ancora. Quote:
A volte (spesso) il passaggio è automatico e quindi basta la ripetizione a rendere l'esperienza sempre meno traumatica, da cui il successo della tcc in numerosi casi. Altre volte invece il canale comunicativo con l'inconscio dev'essere aperto esplicitamente, e non è un processo triviale. Comunque alla fine di tutto, se si vuole, la riproposizione dell'esperienza negativa è fondamentale per riuscire a renderla sopportabile e in taluni casi persino neutra o positiva. |
Re: evitare veramente
Mi vedo descritto alla perfezione dai seguenti post:
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Poco da aggiungere, quando evito lo faccio perché mi sento morire nelle situazioni (anche banali) che mi fanno paura. Purtroppo sono tante, ma è soprattutto il mio evitare in ambito lavorativo che mi fa pensare che finirò molto male. Senza dubbio finirò male se continuo così. |
Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
Ho dei tratti da evitante....
Ho avuto molti alti e bassi diciamo.. dei periodi in cui il mio evitamento era fortissimo e sono rimasto chiuso in casa per mesi.. e periodi in cui uscivo molto (in realtà solo un periodo durato 6 mesi circa, dovuto ad alcuni sconvolgimenti della mia vita che mi hanno fatto "impazzire"..). Nel periodo + acuto diciamo, non riuscivo ad entrare in un bar o in una focacceria per prendere merenda... delegavo qualcun altro se potevo o non ci entravo. Ancora oggi in realtà ho molti problemi ad andare in luoghi che non conosco e non frequento abitualmente e se posso evito. Bar e luoghi molto frequentati li evito come la peste (però in panetteria, dal tabacchino o in posta riesco ad andare XD ). Se, per qualsiasi ragione, non frequento i posti abituali, ecco che anch essi diventano "posti nuovi" in cui fatico ad andare.. Poi alle volte vado in posti frequentati (quasi sempre da solo comunque) ma mi devo sforzare MOLTO, e ho sempre un certo disagio e una forte ansia addosso, alle volte molto forte, altre volte meno. Doversi sforzare, e molto, per fare le cose anche + semplici che per i + sono del tutto normali ed anzi piacevoli, è una costante tortura che mette a dura prova la mia psiche e le mie forze.. Per me è già un suicidio riuscire ad andare a lavoro tutti i giorni... Inoltre non miglioro mai; se anche riesco a fare una cosa sforzandomi e vincendo i miei blocchi, la volta successiva in cui dovrò rifare la stessa cosa le mie paure e difficoltà si ripresenteranno tali e quali. |
Re: evitare veramente
Ma nessuno ha una paura, seppur inconscia del rifiuto? Di non essere accettato dagli altri?
A me sta "paura", mi fa passare la voglia, l'entusiasmo di avere rapporti sociali. Dalle persone mi aspetto sempre il peggio e vedo maggiormente negli altri la parte negativa invece delle virtù. A parte i miei genitori non riesco a fidarmi di nessuno |
Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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per me... beh è qualcosa di variabile..ci sono momenti in cui proprio non voglio sentir parlare nemmeno quella parte di me che mi dice di accettare di fare quella cosa o altro e altri momenti di cui sono estremamente grata di non cedere all'ansia o all'evitamento.. |
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