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Il buono, il brutto, il cattivo
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Da ragazzino andavo pazzo per i western di Sergio Leone, e in particolare per questo film, oggi invece tutti i suoi limiti mi sono evidenti e, nonostante io lo trovi tuttora uno spettacolo godibile, ritengo esagerato definirlo un capolavoro, tanto che di chi lo definisce così mi vien da pensare lo faccia più che altro per celia. Brillanti interpretazioni dei tre protagonisti, sontuosi movimenti di macchina, ironia a gogò e grandiosa colonna sonora di Ennio Morricone (al quale si deve almeno il 40% del fascino dei film, a mio avviso). Però è tutto stile e niente sostanza. Non c'è nessuna etica negli infiniti movimenti di macchina, solo estetica. I western crepuscolari di Peckinpah, Brooks, ma anche il pur imperfetto I cancelli del cielo di Michael Cimino lo battono alla grande. In quanto agli epigoni di Leone a mio parere anch'essi sono della stessa pasta, a cominciare da Quentin Tarantino: non hanno nulla da dire ma lo dicono benissimo. Prima di metterli nell'empireo dei grandi, ci penserei su non due ma tre volte. Se volete ne parliamo in questo topic, mi raccomando solo di tenere la discussione ad un certo livello: evitiamo i "non ne capisci nulla", qui siamo tra adulti e sappiamo argomentare, si spera. Grazie. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Non ho capito cosa non ti quadra. :interrogativo: Poi c'è un altro aspetto, i film di Leone e poi quelli dei suoi successori e imitatori hanno dato il via a una moda per la spettacolarizzazione della violenza (e non solo) che ha finito con l'anestetizzare il gusto dello spettatore, abituandolo a sensazioni troppo forti. Ci sarebbe da discutere molto su quanto l'influenza di Leone sul cinema sia stata positiva, alla fine. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Un ulteriore elemento che potrei chiamare in causa in difesa dei film di Leone è la caratterizzazione dei personaggi: a mio avviso sono delineati in un modo splendido e gli attori sembrano nati appositamente per recitare in quelle parti. Eastwood riesce ad essere più un' icona impersonale e leggendaria che un semplice attore...
Questo per me vale molto più di una trama più o meno intricata, o di una "morale" più o meno profonda. Quote:
Su Tarantino però, in effetti, mi è sempre venuto da fare lo stesso discorso che fai tu ora su Leone: per me Tarantino è tutto fumo e niente arrosto, "Le iene" l'ho trovato carino, ma tutti gli altri mi dicono poco o nulla, al di là di una certa (compiaciuta) perfezione estetica... I personaggi (a parte alcuni) non dicono molto, le ambientazioni poi, secondo me, sono esageratamente grottesche, per me Tarantino più che essere "della stessa pasta" di Leone ne è la caricatura. Ma so benissimo che anche lui ha intere legioni di fans osannanti pronti a fucilarmi per una dichiarazione del genere...:D |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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In più, il buon Quentin fa un uso delle citazioni stile collage che sfiora il plagio. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Comunque io non ho mai detto che i film di Leone siano poco, non capisco questi estremismi per cui se non si definisce un film un capolavoro e l'autore un Autore con la maiuscola allora sia da buttare. E' un buon film, un ottimo film, ma non un capolavoro e Leone un grande regista ma non un Autore, non ha mai trovato quella perfezione di sintesi tra forma e contenuti per essere considerato un Maestro; forse, ma dico forse, solo nel suo ultimo film. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Io ho sempre preferito i western di Sergio Leone, soprattutto per le storie. Ho la sensazione che i registi statunitensi fossero legati all'idea che un western deve avere la forma di una tragedia :pensando:
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Ma se Il buono, il brutto, il cattivo fosse un capolavoro, allora C'era una volta in America cosa sarebbe, scusate :interrogativo:
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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i film del genere western che adoro :) Sergio Leone rimarrà per sempre tra i migliori registi di tutti i tempi :) |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Ma se la gioconda fosse un capolavoro allora l'ultima cena cosa sarebbe, scusate? |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Il buono, il brutto e il cattivo rimarrà tranquillamente nei prossimi secoli e sarà studiato in qualunque scuola di cinema come già si fa ora.
Conta che ha già 50 anni ma pare uscito ieri. Qualunque critica mossa al film risulta smorta, spenta, son cose che si capiscono, si vedono. Uno ti dice "sì ma il buono che fa? Fuma solo e spara, non fa altro, non ha un pensiero, non ha un profilo psicologico pieno" e tu "sì, sì, ok, ma ora levati dal cazzo che sto guardando". E' uguale, sono cose che muovono da dietro e da dentro, è guardare e assistere a qualcosa più grande di te, sono personaggi immensi e qualunque personaggio così schiaccia qualunque critica, anche Sherlock Holmes non è che sia un personaggio sviluppato così tanto ma è immenso ed ha schiacciato l'autore tanto da costringerlo a farlo resuscitare, così come l'uomo senza nome e l'immaginario di questo film straripano dai confini ed escono fuori in modo incontrollabile. Tutti gli altri discorsi stanno a zero, non perché siano inesatti o falsi, anzi possono anche essere veri, ma comunque non hanno davvero nessuna importanza. Sì, sì, ok, ma ora levati dal cazzo che sto guardando. E' per questo che ha 50 anni ma è ancora lì ed è ancora un immaginario fortissimo e che tutti vedono, guardano e cercano di replicare. Sono cose che escono e si tramutano in leggenda, anche più di C'era una volta il west o C'era una volta in America che sono comunque legati al contesto storico. Il buono, il brutto e il cattivo, così come un Holmes non funzionano così perché prima del mondo, prima dei personaggi, prima della storia parla dell'uomo e cosa aspira a diventare. Parla di come siamo e di cosa siamo in potenza. Sono immaginari troppo forti per essere incanalati coerentemente in qualche critica. E infatti le critiche fanno sorridere, nel senso buono. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
L'avevo data giorni fa la definizione di capolavoro:
Something superlative of its kind E' l'immaginario che rende questo film immenso, e il termine di capolavoro è naturale darglielo, ma come lo intendi tu quasi glielo si affibia, è quasi cercare di ridurre il film. E' dare un 10 quando si merita di più, ma anche di meno, come dicevo non ha senso dare un voto perché straripa dai confini del termometro. Se Sherlock Holmes o tale film non è un capolavoro cos'è? Patrimonio dell'umanità probabilmente. Non lo dico per scherzare eh. Fra 50 anni ci sarà ancora. Sherlock Holmes pure. Forse diventeranno come Ulisse. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Il buono, il brutto, il cattivo è un buon film, nulla più nulla meno.
Poi potete infilarci tutti i cazzi e controcazzi che volete, però un capolavoro è un capolavoro, e un buon film resta un buon film. Secondo me potreste limitarvi a dire "è il mio film preferito", senza prendervela troppo. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Ma chi se la prende. Forse ti sfugge che un buon film in 50 anni viene dimenticato.
Comunque lo capirai quando sarà passato un altro mezzo secolo e ci sarà ancora questo "buon" film, forse allora ti accorgerai che da giovane ti è sfuggito qualcosa e non solo di cinema, ma proprio della natura umana. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Comunque un buon film verrà forse dimenticato dai ragazzini che oggi vanno al cinema e si trangugiano l'inguardabile Sherlock Holmes di Guy Ritchie mentre mangiano pop-corn :popcorn: disturbando gli altri spettatori :mrgreen:, non certo da un cinefilo. -.-'''' Quindi tipo degli anni '60 si ricordano solo i capolavori? :mrgreen: E quali sarebbero i capolavori degli anni '60? Su, sentiamo. :mannaggia: |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Ma io lo trovo solo divertente lo SH di Ritchie e tranquillamente posso dire che non verrà ricordato, non viene ricordato ora, figurati fra 50 anni :D
Comunque vedrai tranquillamente tu, ripeto non è questione di tecnica registica o capacità degli attori, è semplicemente che l'immaginario de il buono, il brutto e il cattivo è potentissimo. Se non lo capisci ora lo capirai fra 50 anni ;) PS E non c'entra essere cinefili, bambini che guardano SH o che per capirlo. Semplicemente il film è fuori da certe diatribe di pubblico e critica. Si tratta solo di prendere atto che è e sarà così per i motivi che già ho detto. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Il discorso sulla violenza è molto soggettivo. Cosa penseresti di un western in cui tutti sparano e non muore mai nessuno (come in una puntata dell' A-team :D)? O di un altro in cui chi muore è per forza il "cattivo"? Il "Buono" del film di Leone in realtà è buono in un modo "molto particolare", e in questo si discosta molto dai classici personaggi western alla John Wayne, per intenderci: questo mi sembra, sia pure nell' inevitabile (e irrinunciabile) cornice "mitica" del genere, perfino più realistico. Oltretutto possiamo confrontare la violenza di Leone con quella di Tarantino: -Ne "Il Buono, il Brutto, il Cattivo" Eastwood, con 3 colpi di revolver, spedisce nella fossa Van Cleef, il suo cappello, la sua pistola. L' avversario viene cioè "ucciso completamente" e dopo questa scena si passa tranquillamente ad altro. La sequenza però non può non strappare un sorriso... -In "Kill Bill" (non ricordo che volume, credo il 2) la Thurman termina un duello con un' avversaria estirpandole l' unico bulbo oculare rimastole, schiacciandolo sotto un piede, e abbandonandola in una roulotte in compagnia di un serpente velenoso. Francamente a me questa sembra tutt' altra cosa rispetto a Leone: nello "stile" è compresa anche la "misura"... Quote:
Se voglio il cinema "impegnato" guardo altro. Da questo punto di vista trovo un pò più forzato "Giù la testa", se vogliamo... |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Non è una semplice figata il film.
Le valenze stilistiche, i dogmettini, le regolette non valgono più perché il film straripa. Non perché Leone non sia bravo in regia, sceneggiatura, gli attori ottimi, Morricone incredibile, sono tutti ottimi, ma qualunque critica perde di significato. Lo guardi e lo capisci quasi da solo perché è un capolavoro, è anche difficile da spiegare, è pure qualcosa di più. Non so come dirlo con un esempio diverso ma avete presente come è fatta una vagina? Ecco se la vedete alla fine non è niente di che, non è propriamente un capolavoro estetico... certo ci sono quelle più belle e quelle più brutte ma, se ragionassimo così, col mero giudizio estetico, ci perderemmo un sacco di cose belle. Col tempo però capisci che certe cose sono belle proprio perché in quel preciso modo, e non potrebbero essere più belle in un altro modo. Sono le cose che superano il bello e diventano sublimi. Se parliamo di film è il buono, il brutto e il cattivo, se parliamo di vita in generale è la vagina. E' la premessa, capito questo capisci un sacco di altre cose a ruota. |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Certo che però per andare a paragonare un film a una figa, ce ne vuole...
[...e poi vi offendete se vi danno del morto-di-figa :D] |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Amore e amicizia in salsa melodrammatica quanto a contenuti e una pesantezza nella forma che non aggiunge nulla. Per me si poteva tagliare un'oretta buona di film. Come nella musica il ritmo è più importante della melodia. Quote:
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Ad esempio, se prendi in considerazione personaggi di film molto diversi e persino molto meno impegnativi ti renderai conto che hanno motivazioni costruite in modo ben più forte: Ritorno al futuro - deve salvare l'amico inventore, poi deve salvare il rapporto tra sua madre e padre, e deve salvare anche se stesso. E' un modo inevitabile di agire. Fight Club - Norton si rende conto di aver creato egli stesso il folle progetto di Pitt e per rimediare deve occuparsene per forza in prima persona perchè scopre che persino la polizia ne è coinvolta. Deliverance - Voight deve salvare la sua pelle e quella dei suoi amici e non può fare altrimenti perchè sono in una trappola in cui l'unico possibile modo di agire è quello che poi mette in pratica. In Heaven's Gate invece il tizio che si fa uccidere nella baracca (Walken) poteva fare ben altro, così come tutti quelli che crepano durante l'assalto ai soldati-mercenari... Può anche darsi che i problemi appartengano alla versione che ho visto io. Magari quella di 3 ore e mezza è migliore. O forse quella di 5 ore che avrebbe voluto fare il regista. Francamente non saprei... |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
a me affascinava il personaggio interpretato da Lee Van Cleef (il cattivo)
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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E comunque sì, C'era una volta in America è un film molto romantico, ingenuamente (nel senso buono e insieme cattivo del termine) nostalgico, struggente e melodrammatico. Dove per me il termine non ha alcuna valenza negativa: l'unico peccato del melodramma è sempre stato quello di mettere in imbarazzo chi è troppo preoccupato di difendere una facciata di "virilità" (il genere per antonomasia "per signore" che quindi deve necessariamente far storcere il naso ad ogni maschietto che si rispetti) per cogliere la straziante, dolorosissima autenticità del genere. «Qualsiasi storia di vita che abbia a che fare con qualcosa di simile a una relazione sentimentale è un melodramma e perciò credo che i film melodrammatici siano film corretti». (Rainer Werner Fassbinder) Per me esistono tanti modi diversi di esprimere i sentimenti e di parlarne, e proprio per questo apprezzo ugualmente registi da questo punto di vista distanti anni luce come Antonioni (dal cui cinema il melodramma è forse la cosa in assoluto più lontana) e Sirk (non c'è bisogno di aggiungere altro). Insomma, penso che sia abbastanza evidente però quanto il contrasto tra i western precedenti (genere "da uomini" per eccellenza) e il romanticismo di C'era una volta in America abbia al contrario irritato Nick. :ridacchiare: Ma per fortuna un vero artista (come lo era, ad esempio, Sergio Leone) possiede sempre un animo libero ed impermeabile a condizionamenti di sorta. Nella forma di C'era una volta in America poi io non ci vedo alcuna pesantezza: quattro ore che filano via in un battito d'ali, fossero tutti così i film, soprattutto oggi che vanno di moda molto più di un tempo i film fluviali! :applauso: |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Per quanto riguarda il discorso sulla virilità mi sembra invece un romanticume molto maschile, molto da forum tra l'altro: la donna zoccola, l'amico che tradisce, l'eroe che rinuncia alla vendetta... visto che ti piacciono i melodrammi non pensi che l'Uomo di paglia, tanto per restare in Italia, sia un filo più autentico? |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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(che poi il primo film a voler proprio essere pignoli è la coregia con Mario Bonnard di Gli ultimi giorni di Pompei :tt2:) Quote:
Diciamo che c'è una vaga somiglianza nell'idea di base, ma non c'è confronto con il plagio pressoché totale fatto da Leone, basta guardarsi Yojimbo per vedere che è proprio copiato :sisi: |
Re: Il buono, il brutto, il cattivo
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
Poi, non sono neppure un grande amante del western classico, ma dire che i personaggi dei film di John Ford o Howard Hawks sono meno complessi e sfaccettati di quelli di Leone mi sembra senza offesa una castroneria. Il personaggio di Ethan Edwards interpretato da John Wayne in Sentieri selvaggi ha una complessità che oserei definire shakespeariana che le macchiette di Leone si possono solo sognare. Quello che dici tu può valere, forse, per un George Stevens, per dire.
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Re: Il buono, il brutto, il cattivo
ok mi sono cimentato con i miei primi western da tempi immemori, mi son guardato la trilogia del dollaro.
Il film (ovviamente inquadrato nel periodo in cui è stato girato) è ben diretto, i personaggi sono molto ben caratterizzati (e non solo i 3 principali, anche il capitano unionista, il fratello frate e gli altri che attraversano il film). La violenza la trovo misurata, nelle scene di guerra (l'assalto al ponte ) pure troppo (parliamo di una guerra che ha fatto 700.000 morti e 500.000 mutilati) unica pecca (parere molto personale) dei film di leone, è che i cattivi son sempre brutti (il caporale Wallace ad esempio) pecca alla quale Tarantino ha posto rimedio con delle bellissime cattive :) Insomma non un capolavoro assoluto, ma un gran film, e il miglior western che abbia mai visto (ok ne ho visti solo 5 :ridacchiare:) |
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