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giocare a calcio e sociofobia
Ero incerto se aprire il thread in OT o qui.
Ho scelto la sezione sociofobia perché secondo me il rapporto tra il gioco più diffuso in italia e le patologie che molti di noi hanno è interessante. Parlo di me, ma è una storia che ho sentito su molti: la mia esclusione sociale è iniziata da bambino, in quanto avevo problemi motori. Nulla di rilevante, se non fosse che il criterio principale con cui si creavano le amicizie erano le partite a pallone nel dopomensa. Eppure non ho mai particolarmente odiato il calcio: da bambino guardavo Holly e Benji come tutti, e andavo pure a giocare a pallone. Ad un certo punto mi beccai una pallonata, e decisi di smettere. Ho iniziato a odiare il calcio, o cercare di odiarlo, per tutti i problemi che rappresentava. Ma in realtà mi sono sempre divertito a giocarci. Solo, odio sentirmi inferiore, sono molto orgoglioso. Beh è successa una cosa strana: l'altro ieri un mio ex compagno di scuola, con cui sono ancora in contatto, mi ha invitato per una partitella di calcio a 5. E stranamente non ho evitato. Certo ho messo le mani avanti spiegando la mia incapacità totale nel gioco, ma la cosa è stata a sua volta apprezzata. E quando ieri la partita s'è tenuta effettivamente, nonostante le persone che conoscevo erano effettivamente poche, nonostante i miei lisci e i miei tunnel, nonostante una sconfitta che ritengo onorevole, mi sono divertito davvero! Non ci avrei mai sperato. Tant'è che mi piacerebbe giocare ancora, magari a cadenze regolari (quasi quasi apro un thread nella sezione raduni e incontri :) ), anche se mi vergogno per il fatto di essere davvero scarso. Qual è il vostro rapporto col gioco del calcio? Come ha condizionato la vostra esistenza e il vostro essere fobici o evitanti? |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Il calcio, come tutti gli sport di squadra in generale, per me è stato il Principio dell'Umiliazione. :nonso:
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Re: giocare a calcio e sociofobia
Uhm... non ho mai amato il calcio, sinceramente ci sono sempre stato negato.
Per quanto riguarda gli sport di squadra l'unico per cui abbia provato una certa fascinazione è stato il Basket, ma saranno 10 anni che non faccio un tiro a canestro :pensando: |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Tecnicamente quando giocavo da solo non ero niente male, ma nelle partite ero troppo teso ed avevo paura di fare male o di farmi male, ed ero troppo moscio, quindi ero tra i più scarsi, la timidezza mi ha penalizzato anche in questo campo.
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Re: giocare a calcio e sociofobia
ero bravino, non lo dico per vantarmi, bravino per come può esserlo un bambino, non ero Messi, ma diciamo che me la cavavo, eppure la mia esperienza nel calcio "ufficiale" è durata pochissimo, posso dire per colpa di un allenatore veramente infido, il classico che puntava a vincere la champions league con i bambini di 8 anni -_-. Ancora mi ricordo con terrore i suoi rimproveri......
quando giocavo con gli "amichetti" all'oratorio o a scuola ero uno dei più bravi, quando andavo agli allenamenti o alle partite invece ero completamente bloccato e annichilito da questo "signore".... dopo pochi mesi cambiai sport e mai scelta fu più felice, passai al tennis, tralatro lo sport in assoluto più ansiogeno credo :mrgreen: eppure vissuto in modo "umano" mi ha aiutato moltissimo a crescere.... |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Il non aver mai fatto sport di squadra da piccolo credo che abbia contribuito ai miei problemi.
Adesso ci giocherei volentieri, ma sarei all'altezza di un bambino di sei anni e mi vergogno. Come da piccolo, potrei fare giusto il portiere :D |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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Inizio a pensare che per poter dare dei bambini ad un adulto affinché questo faccia da insegnante una laurea in pedagogia sia conditio sine qua non: i rischi connessi ad una cattiva educazione sono troppo alti. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Ho giocato a calcio fino alle medie. Abbandonare questo sport è stato uno dei miei più grandi errori. :(
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Re: giocare a calcio e sociofobia
già...giocare a calcio..quanto mi sarebbe piaciuto.. magari partecipare a quei tornei amatoriali organizzati dalle parrocchie o dai centri sportivi, scegliere il nome da dare alla squadra, vedere i calendari, le classifiche, manco fosse la champions league :arrossire:
e pensare che alle medie mi esludevano.. ogni settimana i miei compagni di classe organizzavano una partita. io venivo chiamato solo se c'era qualcuno che non poteva andare a giocare. alle superiori mi ricordo una volta che organizzamo una partita di calcio. questa volta io giocavo, ma non toccai un pallone. andavo su e giu per il campo senza che nessuno si degnasse di passarmi la palla. poi notai un gruppetto di ragazzi a bordo campo che guardando la partita si accorse di me e mi derideva vedendo che non toccavo palla. effettivamente doveva essere proprio una scena spassosa. poi per giocare a calcio devi avere un po di personalità. ti devi saper imporre, farti vedere, per far si che ti passino la palla..insomma giocare a calcio è un po la metafora della vita... |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Vade retro calcio!
Faccio schifo, da piccolo ci giocavo solo perchè lo facevano gli altri, ma era talmente tanto brutto con tutte le prese in giro che era quasi un incubo. Mio padre, juventino come tutta la mia famiglia, fa sempre un tifo bestiale e davvero è nervoso per colpa di quella squadra. Mai mi è interessato, tranne forse nel 2006, non tifo per nessuno e mi tiro fuori da tutti i discorsi dove si prende questo argomento. L'unico, vero, puro sport di squadra per me è e sarà sempre il ciclismo. Come in nessun altro sport lo spirito di sacrificio, di altruismo, ripeto sempre, di sacrificio, è così grande come nel ciclismo su strada. E sto pensando anche di entrare in una squadra. Mi hanno "offerto" un posto, e io vado pure abbastanza forte e non so che cosa mi trattiene dall'accettare. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Per me ormai (ormai!!? da sempre direi:mrgreen:) c'è solo il calcio da spettatore, non da protagonista in campo (ergo la famigerata dicotomia interesse passivo vs attivo :ridacchiare:...io propendo per il primo).
Da bambino giocavo ogni tanto e non ero malaccio(certo, nemmeno spiccavo per grandi doti tecniche ed atletiche:timidezza:), però ricordo come a scuola son sempre stato abbastanza escluso (scelto tra le schiappe rimaste) e ritenuto scarso perchè già sentivo quel clima di competizione che aborrivo con tutto me stesso per cui, durante le partitelle, ero sempre teso ed agitato, concentrato più sul pensiero che mi avrebbero passato la palla che su come sviluppare l'azione. Alle superiori poi, con l'ambiente ostile che c'era, non avevo proprio voglia di condividere quei momenti con certa gente:male:...e da allora si può dire che ho appeso le scarpette al chiodo. Invece nelle sfide con ragazzini che non erano compagni di scuola, parlo d'estate soprattutto, le cose andavano meglio pur se il timore di fare brutte figure c'era sempre. Ho anche realizzato bei gol e fatto buone parate. Il calcio giocato, oggi più di ieri, è un affare di estroversoni che più estroversoni non si può (mi riferisco ai massimi livelli, ma anche nelle categorie inferiori ha preso piede lo stereotipo del calciatore estrò)....eppure piace a tanti di noi timidi/introversi/fobici per le emozioni che ci trasmette, che vanno al di là di chi scende in campo, ad es. di un Cristiano Ronaldo (-4...21 aprile al Camp Nou, ndr) che si fa 1000 donne e che con noi non ha nulla da spartire (ho citato il paradigma del calcio moderno per rendere meglio l'idea). |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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Escluderei solo Buffon e il vecchio Pessotto |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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Mi trovo anche d'accordo sulla relazione fra sport di squadra in generale e sociofobia. Il calcio e poi calcetto sono stati motivo di esclusione e derisione anche per me. Ho giocato a calcio alle elementari per qualche mese, ma facevo schifo e i compagni di squadra me lo resero un periodo infernale. Per di più erano quasi tutti di scuola mia, quindi derisione e scherno avvenivano anche a scuola. Alle superiori più o meno stessa cosa per il calcetto, anche se nella squadretta che facemmo con dei miei amici giocavo benino se non bene, perché gli altri avevano fiducia nelle mie capacità ed ero quindi molto motivato. Quando giocavo a scuola invece rendevo molto molto meno perché sempre oggetto di derisione. Insomma sembravo proprio un altra persona, uno che il pallone sembrava non averlo mai visto, mentre con la mia squadretta ero capace di giocare anche molto bene a volte. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Io amo il calcio,per me non è uno sport è arte.Per quanto riguarda me da piccolo ci sapevo fare,anche se tecnicamente non ero dei migliori ma mi muovevo bene e avevo un fiuto del goal alla Inzaghi e nei tornei e nelle partitelle facevo sempre tanti goal,anche se a differenza di altri ragazzi non sapevo fare giocate spettacolari tipo finte,giochetti,acrobazie,etc.Però mi piaceva da matti giocare e prendevo sul serio ogni partita correndo senza sosta,riuscivo a sfogarmi grazie al calcio.Addirittura fino a 4/5 anni fa andavo ad allenarmi da solo quasi tutti i giorni al campetto vicino casa per migliorare tecnicamente,ma pian piano con gli anni ho giocato sempre meno.Però le ultime volte che mi hanno chiamato alle partitelle anche se mi stancavo presto me la sono sempre cavata bene e mi sono sempre divertito,anche se mi prendevo sempre qualche rimprovero quando non tornavo.
Ora mi manca il fatto di non poter giocare con continuità,da ragazzino era un'abitudine piacevole,visto che mi piaceva da morire,non nascondo che spero di trovare degli amici anche per riprendere a giocare a calcetto con continuità. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Comunque in campo ho sempre avuto paura di sbagliare, ero un difensore e avanzavo pochissimo palla al piede. Lanciavo o passavo quasi subito aver ricevo o preso palla. (perdere il posseso in zona difensiva non è una bella cosa!).
Questa era l'unica mia ansia durante le partite. Per il resto mi comportavo bene e piacevo molto al mister, giocavo sempre: primo e secondo tempo. Ah, quelle rare volte che segnavo mi limitavo ad agitare il pugno senza fare scenate esibizioniste...non era nel mio carattere! :D Maledizione, perchè ho smesso?? :piangere: |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Il calcio è una componente fondamentale della mia vita, sia come tifoso che come giocatore, seppur a livello amatoriale.
Da tifoso, il calcio mi ha fatto vivere emozioni fortissime che per lungo tempo della mia vita mi hanno tirato su (o giù). Comunque erano e sono sensazioni che mi permettevano di estraniarmi dai problemi della fobia, dall'ansia sociale fortissima ecc. A livello attivo di giocatore ho deciso di prendere il calcio come metafora della vita. Negli ultimi anni, in ambito universitario, mi sono sbloccato e le partitelle di calcetto sono stato fondamentali. Mi sono sentito uguale agli altri, inserito in un contesto sociale e, grande sorpresa, :o, mi sono trovato sempre a mio agio. Soprattutto ho imparato a non drammatizzare per errori, svarioni, papere. Tutti le compiono, prima o poi, sono quindi normali. Tra l'altro, giocando da difensore centrale roccioso, imponente e azzanna caviglie mi sono accorto che, se lo voglio, posso essere diverso, posso fare ciò che voglio. Durante la partita, divento una sorta di macchinetta parlante dal primo all'ultimo minuto che guida la difesa, grida le marcature, fa salire o scendere la squadra, faccio anche qualche lancio lungo. Insomma, attraverso il calcio, o meglio dire grazie alla foga di una partita mi sono sbloccata in molti ambiti e ho capito (ed imparato a fare:o) che volere è potere. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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Re: giocare a calcio e sociofobia
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Non ho mai avuto una gran tecnica "da estroversone" :D, ma il campo, sia giocando tra amici che in qualche squadretta cittadina, mi ha dato modo di farmi valere. Lì non si parla, si gioca e basta, e se anche uno non ha esattamente i piedi di Maradona, corsa grinta e menare qualche legnata bastano per dire la tua, per far vedere che ci sei anche tu. Comunque ero/sono una sorta di Zanetti, per intenderci. :mrgreen: Un'altra cosa: a tutti di solito piace fare i giochetti, i numeri, oppure giochi come la tedesca, a me invece questi non hanno mai divertito, chissà come mai. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Giocare a calcio mi piace, anche se ormai non ho avuto più occasione di farlo da tanto...
E come ho scritto in un altro thread, mi aiutava a scaricare le ansie, e soprattutto le scaricavo sulle tibie degli attaccanti avversari :ridacchiare: Ero un buon difensore senza troppi scrupoli. Unica parentesi negativa, quando da piccolo giocavo in una squadretta: i compagni di squadra erano troppo estroversi per i miei gusti e non mi ci sono mai trovato bene (anche se non è che mi infastidissero di proposito o mi prendessero in giro). Mi pare di avere giocato solo una stagione e poi ero riuscito a convincere i miei a non iscrivermi più. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
io ho giocato a calcio sia a scuola che in una squadra di calcio, però dovetti smettere poichè giocavo anche a pallavolo e dopo 2anni passati nella squadra di calcio gli orari cambiarono e quindi dovetti scegliere tra il calcio e la pallavolo, scelsi quest'ultima, la mia preferita.
A calcio me la "cavicchiavo", per me era un po' difficile segnare perchè non ero un attaccante, però qualche gol l'ho segnato pure io :D i più belli però, in squadra con i genitori (civili)* che ci guardavano :yes: avevo un brutto difetto, facevo delle entrate assassine :D una volta entrai in modo anomalo, in pratica il mio ginocchio colpì lo sterno del mio avversario (senza conseguenze) e l'arbitro mi mostrò il cartellino rosso, io cercai di fargli anzi...farle (era un arbitro donna) cambiare idea, ma non ci riuscì! * genitori civili = quelli che stanno a guardare i figli che si divertono genitori invicili = quelli che gridavano ai figli "spaccagli le gambe" "tiragli una gomitata" "falcialo" :male: |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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Peccato capiti una partita ogni 2-3 anni... |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Noto che non è intervenuta manco una donzella... possibile che ai tempi delle medie/superiori nessuna di voi giocava a calcio?
da me ai tempi delle medie si giocava il "calcio tentacolo" (parodia del calcio spettacolo): i due bravi contro tutti gli altri (circa 4 ragazzi e 3 ragazze), nel retromensa scivoloso per il sottobosco di foglie e aghi di pino. Vincevano quasi sempre i due bravi, ma ci divertivamo tantissimo per tutte le papere che combinavamo, ci spanciavamo dal ridere! Era uno dei pochi momenti in cui essere fisicamente imbranato non costituiva per me una ragione di disagio o di sfottò pesanti, anzi. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
non ero malaccio, ma con l'andare degli anni e il diminuire della mia autostima a giocare a calcio evito di ricevere la palla...
solitamente scherzo sull'evitare :mrgreen: ma è vero, ho paura di sbagliare:( per anni comunque (anni che non uscivo di casa) non ho frequentato mai, adesso una volta a settimana e ho stretto anche delle belle relazioni... uno degli amici del calcetto mi ha pure invitato ad entrare nel direttivo del partito di cui fa parte:interrogativo: |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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Re: giocare a calcio e sociofobia
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io da quando ho avuto questa diagnosi e ho fatto le relative ricerche su internet, ho migliorato tantissimo il mio modo di agire: oso di più, evito di meno e cerco di razionalizzare ogni mia paranoia che mi spingerebbe ad evitare, scoprendola per l'appunto come tale: solo una paranoia. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Io nemmeno ho mai odiato il calcio come gioco in sé... da piccolo ho sempre giocato a pallone e c'è stato un periodo che giochicchiavo anche benino. Non sopporto però il "culto dei calciatori" e il calcio a livello di professione... guardare le partite, andare allo stadio, fare il tifo....parlare di formazioni e calcio tecnico.. che bàlle.
E in una partita fra ragazzi.. portare stò clima quasi di odio..di competitività e di tensione esagerata, portata all'estremo... mi pare ridicolo. Una volta non era così come oggi. Quando era la mia generazione.. ancora ancora era accettabile.. io conoscevo due o tre persone che a calcio erano proprio degli assi eppure non ricordo mai di averli sentiti sbraitare contro qualcuno o prendersela più di tanto. Adesso invece è diverso perchè si è influenzati fondamentalmente dal mondo del calcio e dagli adulti idioti... e secondo me se si va avanti in questa direzione.. non so.. un domani i bambini si accoltelleranno alle partitelle... Secondo me a quel punto non è più un gioco. Infatti se da piccolo tipo elementari e medie giocavo sempre a calcio in cortile con i miei compagni, verso il liceo spesso e volentieri abbandonavo i miei compagni a giocare a calcio per giocare con le ragazze a pallavolo. Poi che è successo? che man mano ogni giorno c'era qualche altro compagno che si univa al nostro gruppo... e uno potrebbe pensare che noi eravamo "quelli dell'altra sponda", ma era il contrario! Abbiamo ribaltato la situazione perchè erano più gli altri che lo erano... Dopo poco si è unito uno che era il più "vivace" della classe.. il sempre fidanzato... un pò manesco nei modi di fare, il tipico estroversone, ma simpatico e tutto sommato si è rivelato essere più intelligente nel senso di mentalità aperta degli altri. E alla fine della fiera dall'altra parte rimanevano solo gli irriducibili e guarda caso proprio quelli che urlavano e sbraitavano.. si son ritrovati come dei poveri pirla da soli fra maschi (tutti strònzi)... non è rimasto neanche uno a guardare la partita haha.. Perchè.... c'è poco da dire: Noi ci divertivamo. Loro no. Da noi si stava bene. Da loro no. Come fai a divertirti, a stare rilassato e dare il meglio di te in un clima come il loro? E poi la cosa ironica è che proprio quelli che sbraitavano agli altri.. erano i primi a sbagliare e non rendersene conto. Noi invece formando un gruppo più grande ce ne andavamo ad occupare un altra palestra che era di fianco. Ridevamo dei nostri errori, ci divertivamo... un pò giocavamo a ping-pong (ricordo partite al limite dello spezzamento di braccia in quinta) oppure cazzeggiavamo.. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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no dai miglioramenti ne ho fatti, ma dipende dalla situazione |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Da piccolo giocavo in società, ma non per mia scelta, semplicemente mia madre mi costringeva perchè voleva "svegliarmi".
Oddio, c'è stato un periodo che seguivo assiduamente la serie A, sono stato tifoso sfegatato dell'Inter, ma poi tutto si è dissolto velocemente come sabbia. Non so dire se aver giocato da piccino a pallone abbia contribuito a formare in me una personalità schiva e asociale, può darsi, anche perchè da bambino ho sempre obbedito, senza curarmi mai delle conseguenze. In generale, però, non posso dire di amare il calcio. Non mi emoziona come sport e non mi piace praticarlo. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Il cominciare a giocare a calcio in età adulta è stata una delle mie vittorie...
Non la più grande in effetti ma comunque decisamente importante.. Sono stato sempre appassionato di calcio fin dalla tenera età ma a causa del bullismo e dell'emarginazione subita in età adolescenziale che mi hanno creato interiormente una sorta di terrore cieco nei confronti di ogni attività a contatto con la gente e la conseguente chiusura nel mio guscio inizialmente non praticavo proprio... Riemerso dal limbo le cose sono cambiate e, grazie ai colleghi di lavoro ed al mio ruolo di portiere (difficile da reperire), ho cominciato ad inserirmi in qualche gruppetto di calcio a cinque fino ad arrivare ai tre attuali e a diventare addirittura una sorta di capitano di una squadra che annualmente creo per partecipare ad un torneo in memoria di un ragazzo che conoscevo morto sei anni addietro... Il gruppo che frequento maggiormente è molto competitivo (ci si insulta nel vero senso della parola) e riuscire ad inserirmici acquisendo un minimo di rispetto (gioco sempre al massimo delle mie possibilità con umiltà e con un discreto piglio) nei miei confronti mi ha aiutato tantissimo a farmi le ossa a livello di vita sociale.. Ci sono momenti in cui sono insopportabili e vado in ansia ma solitamente non evito mai... Come al solito combatto... Relativamente al rapporto con il calcio milionario beh.... Dico FORZA MILAN!!!:D E non aggiungo altro.... |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Quando da ragazzini si andava a giocare all' oratorio o ai giardinetti e arrivava il momento di fare le squadre, io ero scelto al massimo per penultimo. :)
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Re: giocare a calcio e sociofobia
ma uffa, piace proprio a tutti il calcio quì dentro? :o
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Re: giocare a calcio e sociofobia
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comunque a me il calcio inteso come tifo, gazzetta ecc. non mi dice assolutamente niente. Non guardo neanche le partite di nazionale. Non dico che sia brutto ma a me annoia. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Se penso alla mia infanzia penso al pallone. Da piccolo giocavo sempre. Durante l'intervallo, dopo la scuola, all'oratorio, pure nel riscaldamento prima dell'odiato corso di nuoto. Infine sono riuscito a convincere i miei a iscrivermi in una squadra vera nonostante alcuni problemi di salute. Giocavo con grande determinazione, ero molto aggressivo e competitivo, tendevo a primeggiare. La mia serietà mi mette in buona luce di fronte al mister e per questo sono stato anche capitano. Ero rispettato e la mia autostima ne ha beneficiato. Poi però ho smesso, verso i 16 anni, un pò per gli impegni scolastici e un molto di più perchè cominciavo a chiudermi sempre di più. Non era un problema sociale, ma un netto calo di passione, che non ha riguardato solo il calcio ma tutti gli interessi possibili. Diciamo che è stato l'inizio della fine.
Per quanto riguarda il calcio parlato, come tutto lo sport da tv, non me ne frega niente. Non solo per motivi legati alle varie truffe, scandali, doping ecc, che comunque me lo fanno apparire come abbastanza una presa in giro, ma fondamentalmente perchè non mi appassiona. NON MI APPASSIONA NIENTE.:piangere: |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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Se lo fai io ci sono...se sei della prov di Milano, o dintorni;:) |
Re: giocare a calcio e sociofobia
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Re: giocare a calcio e sociofobia
Io sono scoordinato: ogni tentativo di fare sport è stato fallimentare.
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Re: giocare a calcio e sociofobia
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Re: giocare a calcio e sociofobia
Sono sempre stato negato per gli sport di squadra.
In parte per un fisico poco eccelso, ma soprattutto per l'ansia da prestazione. Me la sono sempre cavata molto meglio con gli sport individuali come sci o nuoto. |
Re: giocare a calcio e sociofobia
Ho provato a giocare a calcio quando ero più piccolo ma ho smesso subito causa disagio con i compagni poi x il resto niente
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Re: giocare a calcio e sociofobia
Aaah il calcio,il mio primo vero amore:timidezza: ...a 12 anni ero il leader del gruppo con cui giocavo,una specie di punto di riferimento per gli altri ragazzini.A 16 ero quello che se andavo pure io al campetto dicevano"siamo in troppi" e mi snobbavano\accettavano controvoglia :mrgreen:
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