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Fuori Orario
Fra poco da ghezzi il primo Béla Tarr, "Nido Familare". Per chi, come me, considera Tarr un genio, è un'occasione da non perdere. Armiamoci allora di dvd, chiavette usb, o alla meglio videocassette.
A seguire "La rabbia giovane" di Malick e "Uccise la famiglia e andò al cinema" di Bressane. |
Re: Fuori Orario
Azz, me lo sono perso!
Ma da qualche anno io e la Tv non andiamo più d'accordo, e non sempre ne ho una a disposizione. Fino a 4 anni fa registravo quasi tutte le puntate di Fuori Orario. Che miniera! Su Béla Tarr la penso esattamente come te: per me è uno dei più grandi registi viventi (se non il più grande), ma faccio riferimento ai suoi ultimi cinque lungometraggi (quindi da Damnation a The Turin Horse); spero di riuscire a recuperare quelli più vecchi. E' stato proprio quel programma a farmelo scoprire (e amare) negli anni '90, con il mastodontico e incredibile Satantango e poi quella meraviglia di Werckmeister harmóniák. Peccato che abbia deciso di smettere :( Però intendeva farlo anche Kaurismaki (dopo L'uomo senza passato) e se ben ricordo anche Iosseliani; quindi chissà... Un topic, il tuo, da tenere in vita per altre importanti segnalazioni agli appassionati :bene: |
Re: Fuori Orario
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Anch'io non registro più tanto spesso Fuori orario, da quando il pc mi assorbe il tempo che riservavo alla tv. Forse con internet il programma notturno di rai3 ha perso un po' il ruolo centrale e formativo che ha avuto per molti cinefili, vampiri e nictalopi, fino ai primi anni Zero. A volte però enrico sa ancora scovare delle perle introvabili anche in rete... Se volete segnalerò altre programmazioni che potrebbero interessare più di un cinefilo "hardcore" (non che io mi possa definire tale...), ma spero lo facciano anche altri. |
Re: Fuori Orario
Forse vi può interessare sapere che il film è visibile fino a domani (domenica) a mezzanotte su Rai.tv, attraverso Ray Replay. Io lo sto guardando ora :)
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Re: Fuori Orario
Stanotte a l'1 e 30 circa, by ghezzi, Woyzeck di Herzog. Uno dei ruoli che Kinski sembrava essere nato apposta per impersonare
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Re: Fuori Orario
A qualcuno potrebbe interessare che stanotte (ore 2 circa) a Fuoriorario ripasserà "La ragazza del bagno pubblico", assurdo titolo italiano del masterpiece di Skolimowski "Deep End". A seguire uno dei primi Coppola, "Buttati Bernardo!" e "I miei problemi con le donne" di Blake Edwards
Domani (1.35) altri film su amori adolescenziali impossibili e tormentati: "Segreti dietro al muro" di Koji Wakamatsu, "Breve film sull'amore (non desiderare la donna d'altri)" di Kieslowski, "La ragazza con la valigia" di Valerio Zurlini e "La cotta" di Ermanno Olmi. |
Re: Fuori Orario
Va bene, questo topic pretenzioso pare aver destato l'interesse del solo mr. Kraditor.
Per ora però continuo a nutrirlo segnalando, stanotte all'1 e 10, "Dead or alive" di Miike. |
Re: Fuori Orario
Allora... volendo credere che questo topic possa avere una minima utilità... vi dirò che stanotte da ghezzi ci sono (dall'1 e 45 in poi, ma con le chiavette dovrebbe essere facile registrare)altri rari film "d'amore":
"Mes Copains" di Louis Garrel, un esordio che potrebbe avere dei motivi d'interesse. "L'amore a vent'anni" di autori vari (fra cui Rossellini ed Ophuls), celebre per il fatto di contenere un breve capitolo della saga truffautiana di Antoine Doinel. Poi "Le premier venu" di Jacques Doillon e "Il ragazzo di Gigliola" di Olmi. |
Re: Fuori Orario
Stanotte, chez ghezzi, "Dead or alive 2" di Miike. :ciao:
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Re: Fuori Orario
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Re: Fuori Orario
Si, registrare dalla tele oggi, con le risorse inesauribili che la rete offre, è una pratica antiquata. Comunque, stanotte, all' 1 e 50, nel programma aperto dalle immagini acquatiche dell'Atalante con i gorgheggi di Patti Smith:
TWO LOVERS di James Gray, melodramma sublime, film fondamentale per ogni fobico degno di tale nome. E molto amato da un iscritto a questo forum ;). Poi (4 e 20) L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE di Philip Kaufman. |
Re: Fuori Orario
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(scusate, di Fuori Orario la sigla è la cosa che ho seguito di più ^^) |
Re: Fuori Orario
Sì, L'Atalante di Jean Vigo.
Two Lovers ce l'ho già in lista da vedere. :bene: |
Re: Fuori Orario
Stanotte (1 e 50) Dead or alive 3 di Miike. :popcorn:
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Re: Fuori Orario
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E' passato davvero su Fuori Orario? :riverenza: Che film stupendo, non mi stancherò mai di dirlo! Io trovo sublime anche l'esordio di Gray: Little Odessa. |
Re: Fuori Orario
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Re: Fuori Orario
Stanotte alle 2 e 25 tre film forse non imprescindibili ma che a qualcuno potrebbero interessare.
"Wanda la peccatrice" di Coletti "L'uomo che sorride" di Mattoli "La vita ricomincia" sempre di Mattoli. Non li ho mai visti, ma credo si inseriscano nel filone del melodramma italiano degli anni 30 - 50, un po' alla Matarazzo per capirci. |
Re: Fuori Orario
Perdonerete il copia e incolla... ma la mia voglia di fare ( e di pensare) è ai minimi storici...
Dunque, stanotte dall'1 e 45 in poi: L'AMORE HA CENT'ANNI a cura di Lorenzo Esposito e Roberto Turigliatto L’ÉTOILE DE MER (Prima Visione Tv) (Francia, 2006, col, 24’, v.o. sott. it.) Regia: Caroline Deruas Con: Salomé Stévenin, Arthur Igual, Joël Barbouth, Sarah Naveau Marc e Camille vivono con la loro piccola figlia in una casa abbandonata sulla costa. Marc si occupa della famiglia pescando e lavorandocome parcheggiatore. La loro vita ai margini della società prosegue fino all’intervento di un gendarme… LE FEU, LE SANG, LES ÉTOILES (Prima Visione Tv) (Francia, 2008, b/n, 14’, v.o. sott. it.) Regia: Caroline Deruas Con: Caroline Deruas, Léna GarrelMaurice Garrel, Arthur Igual, Lolita Chammah Il Fuoco: una madre e la sua bambina si organizzano dopo la sconfitta della sinistra alle elezioni nel maggio 2007. Il sangue: i giovani di sinistra pensano alla ribellione. Qualcuno si suicida. Le stelle: la bambina chiede consiglio LA GAIA SCIENZA (Prima Visione Tv) (ore 2 e 30 circa) (Le Gai savoir, Francia / RFT, 1968, col., 95’’) Regia: Jean-Luc Godard Con : Juliet Berto, Jean-Pierre Léaud Girato interamente negli studi di Joinville tra il dicembre 1967 e il gennaio 1968, Rifiutato dalla televisione francese, che lo aveva commissionato, verrà presentato soltanto l’anno dopo, al festival di Berlino. Liberamente ispirato a Émile di Jean-Jacques Rousseau. Lui, Émile Rousseau, studente, è stato colpito da un proiettile sparato da un reparto di paracadutisti, ma salvato da una copia dei “Cahiers du Cinéma” che teneva sotto la giacca e gli ha fatto da scudo; lei, Patricia, “figlia di Patrice Lumumba e della Rivoluzione Culturale”, è stata operaia nelle officine Citroën, ma ne è stata cacciata. Decidono di ripartire da zero, e nella “scatola nera” dello studio iniziano un processo di apprendimento per capire meglio due o tre cose del mondo e di se stessi, delle immagini e dei suoni. “”Prima di essere un film politico, La gaia scienza è un film di grande dolcezza, uno dei più emozionanti di tutta l’opera di Godard, un film sulla fragilità” (Alain Bergala). AMOR LOUCO / CRAZY LOVE (Prima Visione Tv) (Gran Bretagna, 1971, b/n, 81’, senza dialoghi) Regia: Julio Bressane Con: Guará, Rosa Dias, Joca, Pelé Mendes Secondo film londinese di Bressane, girato in sei giorni nel suo appartamento. «Avevo visto i film dell'avanguardia francese degli anni '20 e naturalmente il titolo cita Breton. Ma il sostrato è costituito anche da molte letture. è un cinema inventato sul momento, come inventi uno strumento per suonare una musica e poi l'abbandoni. Questo film è venuto fuori come un impromptu, a rischio totale », una decostruzione di senso ma non in senso analitico, intellettuale. Con i miei film ho cercato sempre di perdermi. Non ha niente del cinema underground americano o francese. C'è semmai l'idea di home movie, ci sono molte idee da film in digitale molto prima del digitale. Questo film si è fatto da solo, era come un'improvvisazione di jazz. Amor louco·è un oggetto perduto, non parla nessuna lingua, non ha segni, né lettere, né didascalie. E nella scena del taglio della cataratta con la lametta, era l'avventura stessa del film che veniva messa in questione». (J. Bressane). VICINO AL MARE PIÙ AZZURRO (U samogo sinego morja, URSS, 1936, b/n, 68' 17”, v.o. sott.it.) Regia: Boris Barnet Con: Lev Sverdlin, Nikolaj Krjuckov, Elena Kuzmina Durante una forte tempesta nel mar Caspio affonda un battello. I due giovani passeggeri –operai meccanici - sono salvati dai pescatori di un kholkoz che si trova in una piccola isola. I due si innamorano entrambi di Masenka una ragazza del kolkoz e diventano rivali. Entrambi si disperano quando la credono annegata in una tempesta. Entrambi fanno a gara per dichiararle il loro amore. Masenka, dopo diverse traversie, dichiarerà di essere innamorata di un terzo uomo, un marinaio in servizio nel Pacifico. Secondo Jacques Lourcelles, “non c’è opera più originale di questa, più libera da tutti i canoni estetici e ideologici, più intimamente vicina all’uomo che l’ha realizzata e meglio accordata a quell’infinita vitalità cosmica che in tutte le epoche hanno cercato di restituire i film russi.” NAPOLI 43 (ep. di AMORI DI MEZZO SECOLO) (Italia, 1954, col., 15’) Regia: Roberto Rossellini Con: Antonella Lualdi, Franco Pastorino, Ugo D’Alessio, Nello Ascoli, Salvatore Costa Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, attori e comparse impegnati nelle prove al Teatro di San Carlo si precipitano nel rifugio antiaereo, e lì la comparsa Carla e il soldato Renato si incontrano e si innamorano. Sui due amanti cadono le bombe. Direi che la perla da registrare e conservare è specialmente il film di Godard mai passato in tv finora. :ciao: |
Re: Fuori Orario
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Un gioiello, giustamente riproposto :bene: |
Re: Fuori Orario
Ghezzi & c propongono stanotte (2 e 10):
A LETTER TO ELIA, documentario su Elia Kazan di Martin Scorsese e Kent Jones poi (3.20) il classico di Kazan UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO. Per chi non l'avesse già in dvd... Personalmente sono anni che non lo rivedo, credo che lo registrerò. |
Re: Fuori Orario
'Strane donne strane' stanotte al cineclub ghezziano:
LA SANGUINARIA Di Joseph H. Lewis VENERE PECCATRICE di Edgar G Ulmer. (Ulmer è un grande) |
Re: Fuori Orario
Stanotte all' 1 e 15 "Il Terrorista" di Gianfranco De Bosio. Leggo che si tratta di un film interessante, vedremo...
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Re: Fuori Orario
Tardivo copy and paste, giusto per coerenza (scusate la mia pigrizia):
Fra poco (2 e 15) UN RACCONTO DI CANTERBURY (Versione integrale) (A Canterbury Tale, GB, 1944, b/n) 119’ 30” Regia: Michael Powell, Emeric Pressburger Con: Dennis Price, Eric Portman, Sheila Sim, Kim Hunter, Sgt John Sweet Sulla strada per Canterbury s'incontrano un soldato americano, un sergente inglese e una giovane commessa. C'è anche un uomo misterioso che di notte butta colla sui capelli delle ragazze. Chaucer è un pretesto stravagante per questo film pastorale eterogeneo e misterioso nella sua leggerezza ironica che tende a rappresentare una mistica armonia tra passato e presente, gente e luoghi, classi e nazioni. |
Re: Fuori Orario
Copio e incollo ancora perché (xré direbbero su facebook) stanotte non ci sono, a mio modesto avviso (imho), film assolutamente imperdibili...
comunque: Fuori orario Sabato 26 maggio 2012 In onda sabato 26 maggio 2012 dalle 01.40 alle 7.05 (325') Share CINEMA SUL FONDO Alberto Fusi, montatore dal 1934 al 1970 a cura di Ciro Giorgini Con i film OGNI GIORNO E’ DOMENICA (Italia 1944, b/n) 61’ Regia: Mario Baffico Con: Carlo Nebiolo, Olga Solbelli, Giuliana Pinelli, Roberto Bruni, Renato Bossi, Emilio Baldanello, Silvio Bagolini, Nuto Navarrini, Magda Maldini, Silvia Manto, Renato Malavasi, Erminio Spalla. Una ragazza, impiegata in un cinema veneziano durante la guerra, si invaghisce di un militare e si unisce a lui durante una sua licenza. Ritornato in guerra il giovane rimane ferito e perde una gamba e per non ritornare minorato dalla donna che ama, non dà più notizie di sé. La ragazza che si crede dimenticata prova una grande disillusione e accetta la corte di un maturo compagno di lavoro che la vuol sposare, ma il destino fa ritrovare i due innamorati. Uno dei film del cinema di Salò, "Il film è per molti versi un film degno di attenzioni, specie se si ricorda che è l'unico prodotto allora da una società di stato. Suo tema infatti è la guerra, ma la guerra vista come una tragedia che travolge le esistenze della gente, una maledizione. [...] E intorno, una Venezia assolutamente non turistica, tutta scovata nei riti meno frequentati dai "foresti", nelle calli abitate da operai e da pescatori, da aritgiani e piccoli borghesi. La descrizione di un piccolo luna park da periferia urbana può ricordare la realistica pregnanza d'un certo cinema di Jean Renoir". (E. G. Laura). LE SCARPE AL SOLE (Italia, 1935, b/n) 89’34” Regia: Marco Elter Con: Nelly Corradi, Camillo Pilotto, Isa Pola, Carlo Lodovici, Giorgio Covi, Dirce Bellini, Carlo Duse, Nino Marchetti, Maria De Cet, Giovanna De Bon, Cesco Baseggio. Un veterano della Guerra d'Africa, insieme a due giovani, di cui uno appena sposato, vengono chiamati alle armi per difendere i confini della patria. Saranno protagonisti di drammatici avvenimenti tra assalti, ritirate, vita di trincea. Il vecchio reduce della guerra africana, alla fine perirà da eroe, gli altri due torneranno, dopo la vittoriosa battaglia, alle loro case per raccontare i drammatici avvenimenti vissuti. Alla Mostra Cinematografica di Venezia del 1935 la pellicola viene premiata con la Coppa del Ministero della Propaganda per essere il film “eticamente più significativo”. COME LE FOGLIE (Italia, 1935, b/n) 78’54” Regia: Mario Camerini Con: Isa Miranda, Nicola Melnikoff, Mimì Aylmer, Nino Besozzi, Cesare Bettarini, Maria Jacobini, Achille Majeroni, Egisto Olivieri, Amina Pirani Maggi. In seguito a un inatteso tracollo finanziario, il nobile industriale Giovanni Rosani perde tutto il suo patrimonio. Mentre la moglie e il figlio dell'uomo tentano di continuare a vivere nell'usuale benessere con ogni espediente possibile, Rosani e la figlia Nennele reagiscono e cercano di ricostruirsi una vita. Piano piano, grazie anche all'aiuto di un cugino, la situazione della famiglia Rosani sembra migliorare, ma, incapaci di adattarsi alla nuova condizione, madre e figlio se ne vanno di casa. Nennele, colpita da una grave depressione, tenta il suicidio gettandosi in un fiume, ma il padre riesce a salvarla. In seguito, il cugino, che è innamorato della ragazza, torna da lei, le confessa i propri sentimenti e quindi la sposa, riportando un po' di serenità in famiglia. |
Re: Fuori Orario
Fuori orario
Sabato 2 giugno 2012 In onda sabato 2 giugno 2012 dalle 01.15 alle 7.00 Share L'AMORE HA CENT'ANNI a cura di Roberto Turigliatto Con i film L’ENFER DI HENRI-GEORGES CLOUZOT (Prima Visione Tv) (L’enfer d’ Henri-Georges Clouzot, Francia 1964-2009, col., 96’, v.o. sott.li it.) Regia: Serge Bromberg, Ruxandra Medrea Con: Romy Schneider, Serge Reggiani, Jean-Claude Bercq, Mario David, Dany Carrel, Andé Luguet, Maurice Garrel, Blanchette Brunoy, Bernard Stora. L’Enfer (1964) è uno dei più mitici film incompiuti della storia del cinema, le cui rushes sono rimaste invisibili negli archivi per 45 anni. Clouzot, aiutato finanziariamente dalla Columbia (che gli aveva promesso un budget “illimitato” dopo aver visto le prime, impressionanti immagini a colori del film), stava realizzando uno dei progetti più costosi, ambiziosi e nello stesso tempo “sperimentali” della storia del cinema francese. La gelosia nevrotica di Marcel (Serge Reggiani) per la moglie Odette (Romy Schneider) assumeva un aspetto allucinatorio in cui fantasie morbose e realtà si confondevano. Interrotto a causa della malattia del regista (colpito da infarto), ma anche dei contrasti con Serge Reggiani (a sua volta ammalatosi), il film non fu mai portato a termine. Nel 1993 Claude Chabrol realizzò, partendo dalla sceneggiatura, il proprio film L’enfer, diversissimo per concezione e messa in scena da quello di Clouzot. Nel 2009 Serge Bromberg e Ruxandra Medrea, avuto l’accesso all’archivio Clouzot, realizzarono L’enfer d’Henri-Georges Clouzot, un tentativo di ricostruzione del film attraverso le rushes inedite (ma anche con scene girate ex novo con Bérénice Benjo e Jacques Gamblin), e un documentario sulla storia della realizzazione e del suo naufragio attraverso interviste ai testimoni e collaboratori (tra cui William Lubtchansky). Fuori Orario ha acquisito l’intero archivio delle rushes e le manderà in onda interamente nel corso dell’anno. LA PISCINA (Prima Visione Tv) (La Piscine, Francia, 1968, col., 109’ Regia: Jacques Deray Con: Romy Schneider, Alain Delon, Maurice Ronet, Jane Birkin. Jean-Paul e Marianne sono una coppia che trascorre le vacanza nella villa di un loro amico. Questa villa ha una bellissima piscina dove Marienne e Jean-Paul amano passare le giornate, lei scrive degli articoli per un giornale, mentre lui è uno scrittore con un libro fallito alle spalle. Un giorno, mentre sono in piscina arriva una chiamata da un loro amico, Harry, che li avvisa che sta venendo a trovarli insieme a sua figlia diciottenne Penelope. Durante il soggiorno nella villa, Jean-Paul si accorge ogni momento di più della vicinanza tra Marianne e Harry, iniziando a sospettare che i due siano stati amanti in passato. Complice una festa inizia un gioco delle coppie nel quale Harry corteggia Marianne mentre Jean Paul, comincia a interessarsi a Penelope. È però quest'ultima che, ben presto, conduce le danze. Alla fine solo tre lasciano la villa mentre la polizia indaga su un incidente mortale che potrebbe essere un delitto. Sceneggiatura e dialoghi di Jean-Claude Carrière. FANTASMA D’AMORE (Italia / Francia / RFT, 1981, col., 93’) Regia: Dino Risi Con: Romy Schneider, Marcello Mastroianni, Eva Maria Meineke, Wolfgang Preiss, Victoria Zinny Nino Monti, un commercialista pavese, incontra in autobus una donna amata nella giovinezza, Anna Brigatti, ormai sfiorita e disfatta. La rivede in concomitanza con un efferato delitto. Intanto da un amico dottore, viene a sapere che Anna è morta di cancro da tre anni, dopo aver sposato il conte Zighi ed essersi trasferita a Sondrio. Nino ha occasione di andare a Sondrio e rivede Anna ancora giovane. Si danno un appuntamento sulle rive del Ticino, nei luoghi del loro amore; ma in un banale incidente Anna affoga. Nino la rivedrà ancora tra le brume intorno a Pavia dove di nuovo si perderà. Sceneggiatura di Bernardino Zapponi col regista dal romanzo di Mino Milani. |
Re: Fuori Orario
La piscina e' un film che voglio vedere da molto tempo...serata interessante :)
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Re: Fuori Orario
Ok, stanotte dalle 1. 45 ARMATA ROSSA – DICHIARAZIONE DELLA GUERRA MONDIALE (Sekigun – PFLP. Sekai Sensō Sengen, Red Army – PFLP: Declaration of World War, Giappone-Libano, 1971, col., 69’)
Regia : Masao Adachi; Koji Wakamatsu Film/manifesto dell’Armata Rossa Giapponese, gruppo comunista rivoluzionario nato in Giappone dal movimento studentesco e dell’amicizia politica con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina; girato in clandestinità nel Libano da Adachi Masao e prodotto da Wakamatsu. Tra dichiarazione di guerra al capitalismo mondiale e riaffermazione della necessità di una rivoluzione a metà tra il maoismo e le lotte di liberazione territoriali: Palestina in testa. poi UNITED RED ARMY (JITSUROKU RENGO SEKIGUN - ASAMA SANDO ENO MICHI) (Le vere cronache: L’Armata rossa unita – La strada verso il Monte Asama) (Giappone, 2008, col.) Regia: Koji Wakamatsu Febbraio 1972. Cinque giovani militanti del gruppo paramilitare Armata Rossa Unita si barricano per dieci giorni in un rifugio sul monte Asama e ingaggiano un conflitto a fuoco con la polizia. Due poliziotti muoiono negli scontri ma le prime vittime dei militanti sono i loro stessi compagni: prima dell’inizio degli scontri con la polizia, infatti, quattordici giovani cadono sotto i colpi del fanatismo del gruppo. Un evento che paralizza completamente il movimento studentesco giapponese. «Alcune persone mi chiedono che senso abbia fare un film oggi sull’Armata Rossa Unita. Mi piacerebbe rispondere con una domanda e chiedere loro se la situazione è cambiata. Qualcuno dei problemi di allora è forse stato risolto? È evidente che nulla è cambiato. Ci sono ancora guerre in tutto il mondo, il trattato di sicurezza con gli Stati Uniti esiste ancora e le autorità controllano i cittadini ancora più severamente. Non ho mai detto che quello che fecero i militanti della ARU fosse giusto, ma che cosa può dirsi “giusto”? Tutto ciò che conta è l’espressione delle nostre intenzioni» (Wakamatsu) Domani notte invece dall' 1 e a 40 CATERPILLAR prima visione TV (Id, Giappone, 2010 col., 87’, v.o. sottotitoli italiani) Regia: Koji Wakamatsu Con: Shinobu Terajima, Keigo Kasuja, Shima Ohnishi, Nel 1940, durante la Seconda Guerra Cino-Giapponese, il tenente Kurokawa fa ritorno a casa da soldato decorato, ma privo di braccia e gambe perse durante il conflitto. In poco tempo tutte le attenzioni e speranze degli abitanti del villaggio si concentrano sulla moglie Shigeko. La donna dovrà onorare l'impero e il paese, ed essere di esempio per gli altri, dedicandosi alla cura di questo eroe di guerra. LA BALLATA DEL PICCOLO SOLDATO prima visione TV (Ballade vom kleinen Soldaten, Germania, 1984, col.,45, v.o. sott.it.) Regia: Werner Herzog film si apre con un bambino soldato che, imbracciando il proprio fucile, canta una malinconica canzone d'amore. In seguito a un'azione militare che finisce in un nulla di fatto viene poi dato spazio ai racconti della popolazione riguardo alle barbarie subite, alle uccisioni dei propri figli, alle razzie nei villaggi. La seconda parte del film si concentra sui bambini soldato; viene mostrato il loro addestramento e vengono rivolte domande a loro stessi e all'addestratore. Quest'ultimo afferma che i bambini della loro età (circa 12-13 anni) sono i migliori da addestrare perché la loro mente può essere facilemente manipolata. Quando viene chiesto ai bambini perché combattono essi rispondono che lo fanno per vendicare i fratelli o i genitori uccisi dai sandinsti, e di essersi arruolati di propria volontà. Affermano di non aver paura di morire e di aver voglia di combattere. BASIC TRAINING (Usa, 1971, 87’, b/n, v.o. con sott. it.) di Frederick Wiseman Una compagnia di reclute e di riservisti durante le nove settimane di addestramento. Le molte e diverse operazioni, pensate dall'esercito per trasformare semplici civili in soldati, sono illustrate in scene in cui si usano M16 e baionette, scene in cui compaiono camere a gas, mine, esercitazioni notturne, un corso di infiltrazioni tra le linee nemiche e molte forme di addestramento ideologico ben note a milioni di uomini e donne che hanno prestato servizio nelle forze armate. Personalmente non saprei dare un giudizio netto su Wakamatsu, ma alcuni suoi film come "Su Su due volte vergine" (sic) mi colpirono molto, per contro altri suoi film invece non li ho amati affatto... United red army, anni fa, non riuscii a vederlo tutto, mi parve piuttosto inerte... Ma forse si potrebbe concedergli una seconda chance. |
Re: Fuori Orario
Gente, stanotte dall' 1 e 45 (chez Enrico) "Il padre dei miei figli" di Mia Hansen-Love. E' la storia di Grégoire Canvel, un geniale produttore cinematografico francese (nella realtà sarebbe Humbert Balsan), a cui si deve la realizzazione di molti grandi film recenti e non, morto purtroppo suicida a causa dei debiti.
A seguire uno dei capolavori (ogni suo film lo è) di Tarr, "L'uomo di Londra", da Simenon, l'ultimo film prodotto da Balsan. |
Re: Fuori Orario
Io e Passenger l'abbiamo trovato orribile Il padre dei miei figli. :mannaggia:
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Re: Fuori Orario
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Re: Fuori Orario
Che vorresti dire? :moltoarrabbiato:
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Re: Fuori Orario
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Re: Fuori Orario
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1.15 Tempo di Raccolta di Luigi di Gianni 1.30 Terra Madre di Alessandro Blasetti 3.00 La Felicità di Aleksandr Medvekin 4.05 Le Stagioni di Artavadz Pelesjan 5.45 Terra Madre di Ermanno Olmi |
Re: Fuori Orario
Scusate il ritardo...
Fuori orario Torna a Fuori orario Domenica 17 giugno 2012 In onda domenica 17 giugno 2012 dalle 1.45 alle 6.00 (255’) TOKYO GA (Id., Germania-USA, 1985, col., 89’, v.o. sottotitoli italiani) Regia: Wim Wenders Con: Chishû Ryû, Yûharu Atsuta, Werner Herzog, Nel 1983, vent'anni dopo la morte di Yasujiro Ozu, in una pausa delle riprese di Paris, Texas, Wenders si reca a Tokyo insieme al suo operatore Ed Lachman. Un commosso pellegrinaggio sulle tracce del grande regista giapponese che tra il 1927 e il 1962 realizzò una delle opere più stupefacenti della storia del cinema. Wenders incontra il suo direttore della fotografia Yûharu Atsuta (che, dopo la morte del suo regista-padre, rifiutò di lavorare con altri) Chishû Ryu, suo attore in una ventina di film, col quale si reca a visitare la tomba del maestro. Il film è anche un documentario sulla mutazione avveniristica della città, in cui Wenders si confronta con Werner Herzog. RAY (India, 1999, b/n e col., 100’, v.o. con sottotitoli italiani) Regia: Goutam Ghose Con: Satyajit Ray Un rispettoso omaggio al maestro del cinema indiano. Ghose, nato nel 1950, ricostruisce con grande accuratezza e dovizia di documenti l'universo culturale e creativo di Satyiajit Ray (1921-1992): un regista - e non solo: fu anche romanziere, musicista e pittore - la cui importanza travalica i confini patrii, per collocarsi fra i maggiori della storia del cinema. Personalmente posso dire che non ho più rivisto Tokyo Ga da un decennio, e mi piacerebbe rivederlo solo per la visita al sepolcro di Ozu, una scena che mi lasciò un marchio indelebile. |
Re: Fuori Orario
Stanotte dal'1.05 alle 3.05
STANZA 666 (44') prima visione TV (Francia/Germania 1982, col,) Regia: Wim Wenders Con: Jean-Luc Godard, Rainer Werner Fassbinder, Werner Herzog, Chanta Akerman, Michelangelo Antonioni, Maroun Bagdadi, Ana Carolina, Mike De Leon, Romain Goupil, Yilmaz Güney, Monte Hellman, Robert Kramer, Paul Morrissey, Susan Seidelman, Noël Simsolo, Steven Spielberg, Wim Wenders Durante il Festival di Cannes del 1982 Wim Wenders chiede a numerosi registi presenti di entrare in una stanza d’albergo dove ad attenderli c’è una cinepresa e registratore e rispondere in solitudine alla domanda: “Qual è il futuro del cinema?”. SICILIA! SI GIRA (82') (Francia, 2001, col.) Regia: Jean-Charles Fitoussi Girato sul set e poi sul missaggio di Sicilia! è il più recente tra i documentari realizzati intorno alla coppia di cineasti. Già autore del film D'ici là, Fitoussi ha conosciuto gli Straub a Roma ed è stato assistente sulle riprese di Von heute auf morgen, Sicilia! e Operai, contadini. Non certo due visioni irrinunciabili, qualche cinefilo completista potrebbe però apprezzare. |
Re: Fuori Orario
In onda Venerdì 22 giugno 2012 dalle 01.35 alle 03.00 (85’)
MIČURIN (Russia, 1948, col., 80’22”) Regia: Aleksandr Dovzenko Con: Grigor Belov, Sergej Bondarciuk, Fiodor Grigoriev Primo film a colori del grande regista russo, racconta la storia del biologo russo Ivan V. Mičurin. “Lo considero n on solo un film ma un frammento della mia biografia artistica. Una volta scelto il personaggio del biologo gli feci esprimere le miei migliori speranze sull’ammodernamento dell’agricoltura, sul giradinaggio, sulla trasformazione della natura. Dopo aver letto i suoi lavori, mi compenetrai delle sue idee, mi arricchiii di nozioni e il pensiero e la vita del grande scienziato mi agitavano non meno di Taras Bulba… (Aleksandr Dovzenko) Esulando dall'ambito di raitre per una volta, mi permetto di segnalare anche, su Raiuno alle 2 e 40, le sulfuree letture di poeti russi offerte da Bene in "Quattro diversi modi di morire in versi". |
Re: Fuori Orario
n onda Domenica 24 giugno 2012 dalle 0.55 alle 6.00 (305’)
n moto, e da fermi, altri deriva(n)ti con i film ECCE HOMO primavisioneTV (Id., Italia, 1967, col., 11’,) Regia: Romano Scavolini Breve film filosofico che inquadra l’uomo moderno immerso e sovrastato dalla metropoli. Girato con la libertà che caratterizza tutto il cinema di Scavolini e in particolare i film della seconda metà degli anni ’60, Ecce Homo inizia il discorso che proseguirà con A mosca cieca e La prova generale. Come in quest’ultimo le musiche che accompagnano il montaggio dal ritmo vorticoso sono di Egisto Macchi. CAP NORD (Id., Francia, 2007, col., 59’, v.o. sott.li it.) Regia: Sandrine Rinaldi Con: Laurent Lacotte, Camille Cayol, Vincent Guédon, Sabrina Seyvecou, Marie-Claude Treilhou Già critico cinematografico per i « Cahiers du Cinéma » e « La Lettre du Cinéma » sotto lo pseudonimo di Camille Nevers, Sandrine Rinaldi ha realizzato il suo primo film nel 2005, Mystification ou l’histoire des portraits (tra gli attori Serge Bozon), tratto dalla commedia di Denis Diderot, e nel 2007 Cap Nord, una commedia musicale incentrata sulla festa di una notte all’interno di una sala da ballo in Bretagna, la cui colonna sonora è interamente costituita da canzoni Northern soul (con titoli di Betty Everett, JJ Barnes, The Shalimars, Marva Josie, Dena Barnes, The Metros, The Incredibles, Bobbie Smith, Sam Fletcher, Al Williams...). Conversazioni apparentemente futili, coreografie e balli improvvisati, flirt che si intrecciano e si disfanno nel ritmo delle conquiste passeggere: tutto finisce per dileguarsi al sorgere del mattino. Con i film di Serge Bozon (al cui Mods il film di Rinaldi sembra riferirsi direttamente), Axelle Ropert, Valérie Donzelli, Sandrine Rinaldi, si traccia una nuova tendenza del giovane cinema francese. L’UOMO CHE CAMMINA (L’homme qui marche, Francia, 2007, col., 80’, v.o. sottotitoli italiani) Regia: Aurélia Georges Con : César Sarachu, John Arnold, Mireille Perrier, Judith Henry Parigi, metà degli anni ’70. Un fotografo fa la conoscenza si un uomo emaciato e tenebroso, Viktor Atemian. Il film è la storia di quest’uomo che, improvvisatosi scrittore, prima incontra il successo poi attraversa il deserto e finisce alla deriva sulla strada. Il film, una sorprendente opera prima, è un’amara rappresentazione dei cambiamenti nella Parigi dagli anni ’70 al 2000, un film sul passare del tempo, lo svanire dei sogni, i salti nel vuoto. |
Re: Fuori Orario
In onda Lunedì 25 giugno 2012 dalle 00.30 alle 3.00 (150’)
AIÒN 001 prima visione TV (Italia 2008, col, b/n) 49’ Regia: mar’core Una performance interattiva per immagini e suoni del musicista e compositore mar.core (pseudonimo di Marco Rocca), intitolata Aiòn#001, una ricerca che si basa sull’uso delle tecnologie più recenti per manipolare e assemblare le immagini di Ingmar Bergman. «Dovete dimenticare il logico-verbale ed abbandonarvi al flusso emotivo dei suoni e delle immagini. Perdere la dimensione del tempo» (mar.core). ALLE SOGLIE DELLA VITA primavisioneTV (Nära livet, Svezia, 1958, b/n) 79’ Regia: Ingmar Bergman Con: Ingrid Thulin, Eva Dahlbeck, Bibi Andersson, Max von Sydow, Erland Josephon Ricoverata dopo un aborto, Cecilia conosce due partorienti, Stina e Hjordis. La prima è una donna felice che attende con ansia il suo primogenito, la seconda invece è una ragazza madre che si sente abbandonata da tutti. Nella notte Stina perderà il figlio e Hjordis si riappacificherà con la famiglia. Ancora un film dal primo stupefacente periodo del cinema di Ingmar Bergman. |
Re: Fuori Orario
In onda Venerdi 29 giugno 2012 dalle 1.15 alle 7.25 (370’)
alexis damianos: grecia eletta inabissata con i film PER RAGGIUNGERE LA NAVE (Mehri to ploio, Grecia, 1966, b/n, v.o. sott.li it.) 86’ Regia: Alexis Damianos Con: Alexis Damianos, Christos Tsangas, Eleni Bourbouchaki, Giorgos Haralambidis, Venia Paliri, Iota Economidou, Christina Diamianou, Giorgos Mazis, Vassilis Mitzakis, Louisa Podimata Esordio alla regia cinematografica di Alexis Damianos, che così ricorda: “All’inizio volevo costruire un gruppo di collaboratori che si sarebbero dati il seguente compito: fare tre storie a partire da una sola. Purtroppo, venendo dal teatro, intorno a me c’era molta diffidenza e mi si pretendeva inadatto al cinema. Perciò ho deciso di lavorare solo, a partire da Spilios Passayiannis, perché lui ci ha fatto tornare alle radici del popolo greco, e perché inoltre potevo mostrare l’esistenza di una tradizione greca ricca, autentica e popolare, di cui purtroppo le produzioni fanno pietose imitazioni. Per il secondo episodio ho scelto Grigoris Xenopulos, poiché in qualche modo è il padre del romanzo e del teatro greci, che lui tratta con arte tutt’affatto moderna. La terza storia nasce da una canzone popolare. Una vera ballata popolare, totalmente scevra di questo imbastardimento che mina troppo spesso questo genere. Amo molto questo principio che consiste nel trarre un film da una canzone, tanto che questo mi permetteva di trattare una realtà attuale. Ma queste tre storie sono state scelte in funzione di una certa prospettiva storica: volevo descrivere una certa andatura che porta dalla tradizione a oggi”. “E se il cinema greco si è comportato con Damianos come quello danese con Dreyer (il che, dice Straub, pone la nostra società sotto il valore di un peto di rana) noi non saremmo degni di essere spettatori se non amandolo, rivedendolo, riprogrammandolo” (Sergio Grmek Germani, dal catalogo di Atlantide cineam 2008 – Naufragio con spettatori). EVDOKIA (Grecia, 1971, 2010, col. 100’v.o. sott. It.) Regia: Alexis Damianos Con: Maria Vasiliou, Giorgos Koutouzis, Coula Agagiotou, Christos Zorbas Seconda prova di Damianos, che prosegue il viaggio a ritroso verso un temperamento autenticamente greco, “Evdokia all’epoca ricevette reazioni contrastanti. La Grecia era sotto la dittatura militare dal 1967 e comprensibilmente l’esaltazione nel film dei soldati fu accolta con poco entusiasmo. Allo stesso modo la sua indiscussa bellezza primitiva e essenziale, insieme anche agli esperimenti sul colore, furono riconosciuti e apprezzati da pochi. (E quali colori! Opali cangianti, smeraldi cinerei, un mare di tinte marine, i colori solari più gialli e più corruschi…). […] Ma non c’è niente di trascendente nella sua visione, Evdokia semplicemente è un film sulla transitorietà della vita: alla fine, ogni cosa passa, militari compresi. Restano questi momenti d’estasi di quando si è nel pieno della vita, oltre ogni idea di ordine - mentre invece è sul mantenimento dell’ordine che si basano tutte le dittature. Ma la bellezza coinvolgente delle parate, delle esercitazioni, delle cerimonie di congedo sono radicate in un sentimento di ineffabilità, come nel John Ford del 1955 The Long Gray Line. Damianos bilancia queste scene di grande formalità con le immagini di una coppia che sta raggiungendo il cielo, sospesa a mezz’aria in un set oscillante su una montagna brulla, mentre delle nuvole pigre sostano su di loro forate da raggi di sole (le nuvole sono un’immagine ricorrente nei film di Damianos). Questo elevato senso dell’esistenza umana e al centro dei suoi film, insieme al convincimento che conoscenza e realizzazione di se stessi devono essere conquistate, non semplicemente scoperte […]” (Olaf Möller, Cinemythos, in “Filmcomment”, n. 2, vol. 43, marzo/aprile 2007). L’AURIGA 138’ (Iniohos, Grecia 1995, col., 35mm, 140’, v.o. sott. it.) Regia: Alexis Damianos Con: Vasias Eleftheriadis, Alexis Damianos, Thodoris Polizonis, Dimitris Tragas, Vicky Protogeraki Ultimo film di Alexis Damianos, 25 anni dopo Evdokia (1971), L’AURIGA racconta la storia della Grecia dal 1941 in poi attraverso la vita di Iniohos. Catturato quando è ancora studente dagli invasori italiani, il giovane Iniohos proprio durante la prigionia diventa cosciente della situazione sua e del suo popolo, fugge e inizia a lottare per la libertà… |
Re: Fuori Orario
Qualche sera fa, in vena decisamente masochista, ho visto Aion0001 di mar.core.
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