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Acheo 05-04-2012 01:49

Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Non so se vi capita mai di pensare all'idea della morte...
cioè capisco che è un pensiero un po sinistro e per nulla divertente, ma spesso mi capita di pensare a quello che c'è dopo, cioè se esiste un qualcosa dopo la morte. E' vero che ci sono religioni, sistemi filosofici, e così via, che hanno tentato di dare una risposta a questo quesito, ma in realtà non viè assolutamente nessuna certezza reale o scientifica in proposito.
Da un lato vorrei che fosse come chi pensa che vi sia la reincarnazione (perchè sarebbe comunque una chance quella di poter rivivere un'altra vita) o anche sarebbe bello se fosse vero quello che sostiene chi crede nella religione cristiana (ovvero che si può andare in un paradiso e vivere nell'eternità in uno stato di beatitudine)....
Ma detto sinceramente, questa teorie religiose non mi convincono affatto, anche perchè non c'è nessuna prova in proposito.
Cioè, l'unica cosa che sappiamo è che abbiamo questa vita, e che pur non essendo spesso come la vogliamo (e per alcuni sfortunati è anche un inferno), ma è comunque tutto quello che abbiamo realmente e tangibilmente!!
In proposito, a volte, mi viene l'angoscia a sapere che un giorno non ci sarò più e che forse ci sarà solo il nulla o l'oblio.
Voi ci pensate mai? come vivete questa situazione?

g.v.f 05-04-2012 01:56

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Secondo me dopo la morte ci sarà solo il NULLA, il vuoto più totale...

Martello 05-04-2012 02:03

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
La morte è solo un momento della vita.

Dopo la morte non esiste nulla, torniamo polvere cosmica.

Se dovessi descrivere il mio desiderio dell'oltrevita, desidererei che la mia coscienza si fondesse con la coscienza di tutti i trapassati precedenti, in un' unica coscienza universale, che influenza le sorti non solo della popolazione del mondo, ma di tutti i mondi (quasi certamente) abitati dell'universo intero.

canza 05-04-2012 03:47

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 725062)
E' vero che ci sono religioni, sistemi filosofici, e così via, che hanno tentato di dare una risposta a questo quesito, ma in realtà non vi è assolutamente nessuna certezza reale o scientifica in proposito.

Non c'è assolutamente nessuna certezza reale o scientifica neanche del contrario.
Non abbiamo ancora assistito a qualche scienziato che presenta in un paper i dati raccolti applicando il metodo scientifico dopo essere morto...

ayrtonsenna 05-04-2012 08:41

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
se dopo la morte non c'è nulla di buono allora è tutta una belle fregatura. si soffre solo porca vacca.

Myway 05-04-2012 10:03

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 725062)
Da un lato vorrei che fosse come chi pensa che vi sia la reincarnazione (perchè sarebbe comunque una chance quella di poter rivivere un'altra vita) o anche sarebbe bello se fosse vero quello che sostiene chi crede nella religione cristiana (ovvero che si può andare in un paradiso e vivere nell'eternità in uno stato di beatitudine)....

Cmq anche in questo caso chi si rincarna(il termine esatto è rinascita) non ha assolutamente nulla a che fare con te.
Anche per il paradiso...bisogna vedere se ci arrivi, arrivi ad essere davvero beato....
Quindi pur credendo alla teorie religiose, le conquista del paradiso è una cosa molto molto più diffiicle di come sembra, non basta non compiere delitti tremendi per andarci......

Kitsune 05-04-2012 10:50

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
La vita è un concetto che l'uomo ha definito attribuendola agli organismi qualora soddisfino determinate caratteristiche fisiche da lui osservate: ergo già il concetto di vita è attribuito dall'uomo ed è quindi arbitrario.
La vita inizia e termina ma non finisce l'esistenza, il concetto di esistenza è sempre attribuile a tutte le cose comprese quelle definite "non vive".
L'uomo ha quindi imbrigliato al concetto della vita anche quello dell'esistenza con il termine di spirito o anima commettendo l'errore di amalgamarlo a quello del pensiero e della coscienza.
Alla morte la coscienza e il pensiero come lo conosciamo muoiono nel senso che cessano di esistere assieme alla vita dell'organismo.
Da sempre l'uomo sostiene che il pensiero non è semplicemente un prodotto del cervello come il cerume dalle orecchie o qualsiasi altra funzione svolta dall'organismo, ma attribuisce alle idee un vero e proprio campo di esistenza a parte.
L'uomo non può quindi far altro che aggrapparsi all'immortalità della coscienza umana poiché è l'unica a cui ha accesso, è l'unica che può offrirgli una pallida rappresentazione su come potrebbe essere l'immortalità.. alla fine si può immaginare l'immortalità ma non si può immaginare il nulla senza evitare il paradosso.

Ishtar 05-04-2012 10:53

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Kitsune (Messaggio 725151)
La vita è un concetto che l'uomo ha definito attribuendola agli organismi qualora soddisfino determinate caratteristiche fisiche da lui osservate: ergo già il concetto di vita è attribuito dall'uomo ed è quindi arbitrario.
La vita inizia e termina ma non finisce l'esistenza, il concetto di esistenza è sempre attribuile a tutte le cose comprese quelle definite "non vive".
L'uomo ha quindi imbrigliato al concetto della vita anche quello dell'esistenza con il termine di spirito o anima commettendo l'errore di amalgamarlo a quello del pensiero e della coscienza.
Alla morte la coscienza e il pensiero come lo conosciamo muoiono nel senso che cessano di esistere assieme alla vita dell'organismo.
Da sempre l'uomo sostiene che il pensiero non è semplicemente un prodotto del cervello come il cerume dalle orecchie o qualsiasi altra funzione svolta dall'organismo, ma attribuisce alle idee un vero e proprio campo di esistenza a parte.
L'uomo non può quindi far altro che aggrapparsi all'immortalità della coscienza umana poiché è l'unica a cui ha accesso, è l'unica che può offrirgli una pallida rappresentazione su come potrebbe essere l'immortalità.. alla fine si può immaginare l'immortalità ma non si può immaginare il nulla senza evitare il paradosso.

Condivido tutto il tuo pensiero.

Kavin Casey 05-04-2012 11:18

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Un uomo in sedia a rotelle venne a raccontarci la sua esperienza, di come aveva superato la tragicità del momento e di come era riuscito a rendere fantastica la propria vita malgrado tutto.
Bhe, parlando dell'incidente disse che finì in coma e in certi momenti ha rischiato di morire realmente. Ricordo bene che disse "Iniziai a sentirmi in pace con me stesso e compresi che la coscienza sopravvie, il corpo muore ma la coscienza vive ragazzi! Dopo la morte non finisce tutto!"
Mi piace pensarla così.

N.B: Forse disse anche qualcosa su lui che si vede dall'esterno o robe varie ma non ricordo perfettamente il discorso, so solo che mi toccò abbastanza.

Prassi 05-04-2012 11:38

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da canza (Messaggio 725094)
Non c'è assolutamente nessuna certezza reale o scientifica neanche del contrario.
Non abbiamo ancora assistito a qualche scienziato che presenta in un paper i dati raccolti applicando il metodo scientifico dopo essere morto...

Il contrario sarebbe una nostra esistenza dopo la morte? dovrebbe esistere da qualche parte un luogo che contiene una mappa dei nostri circuiti neuronali, dalla corteccia fino al midollo spinale. Si dovrebbe aggiornare frequentemente per stare dietro ai cambiamenti dei circuiti, e fermarsi in tempo utile per non rinascere con una mente vecchia e decrepita o smemorata o con l'alzahimer. Una volta che il nostro corpo si è disgregato, questa mappa precisa dovrebbe essere usata come progetto per costruire un circuito tale e quale funzionante, o al più con poche modifiche migliorative (non sarei più Io altrimenti).

Le conclusioni scientifiche non sono certezze ma credenze a cui è associata una fort(issima) garanzia di verità.

"Bertrand Russell used a hypothetical teapot in orbit about Mars for the same didactic purpose. You have to be agnostic about the teapot, but that doesn't mean you treat the likelihood of its existence as being on all fours with its non-existence."

"The total amount of suffering per year in the natural world is beyond all decent contemplation. During the minute that it takes me to compose this sentence, thousands of animals are being eaten alive, many others are running for their lives, whimpering with fear, others are slowly being devoured from within by rasping parasites, thousands of all kinds are dying of starvation, thirst, and disease. It must be so. If there ever is a time of plenty, this very fact will automatically lead to an increase in the population until the natural state of starvation and misery is restored. In a universe of electrons and selfish genes, blind physical forces and genetic replication, some people are going to get hurt, other people are going to get lucky, and you won't find any rhyme or reason in it, nor any justice. The universe that we observe has precisely the properties we should expect if there is, at bottom, no design, no purpose, no evil, no good, nothing but pitiless indifference."

Pietro 05-04-2012 12:42

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
adoro l'idea della morte..è così affascinante..

Ishtar 05-04-2012 12:48

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Pietro (Messaggio 725231)
adoro l'idea della morte..è così affascinante..

In linea generale, la penso come te, ma essendo realisti, gli ultimi attimi, quando siamo consapevoli che sono gli ultimi, devono essere molto forti e scioccanti.

Pietro 05-04-2012 12:49

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Ishtar (Messaggio 725236)
In linea generale, la penso come te, ma essendo realisti, gli ultimi attimi, quando siamo consapevoli che sono gli ultimi, devono essere molto forti e scioccanti.

per chi ha vissuto sì

Allocco 05-04-2012 12:56

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Ishtar (Messaggio 725236)
Gli ultimi attimi, quando siamo consapevoli che sono gli ultimi, devono essere molto forti e scioccanti.

Comunque non è detto sai...
E' abbastanza comune, dai racconti di chi è sopravvissuto ad esperienze molto vicine alla morte, l'idea di un benessere totalizzante.
Citando Ralph: "morire fa il solletico".

---
Poi ovviamente non sarà una regola, ma sono abbastanza sicuro che sia un fenomeno cerebrale studiato quello del benessere premorte
(così come la visione del tunnel di luce, e altre robette del genere)
- i primi tempi che frequentavo il forum se non erro trovai dei link interessanti a proposito... ora sono troppo pigro per ripescarli però..! -



-------


Coomunque già che son qui a cincischiare, riguardo la reincarnazione c'è una caratteristica interessante secondo me, della VITA.
Ossia il continuo scambio di materia tra "noi" e il mondo.
Pensateci un po'.
Quanta materia che un tempo è stata nelle vostre cellule ora fa parte di qualcos'altro, e quanta invece che vi forma
e prima stava negli alberi, nell'aria, nel terreno, in un ratto/procione/colibrì/elefante..!
Ah, come sono poetico.
Boh, a me piace pensare questa cosa, mi fa sentire un po' meno isolato... sarò pazzo? (si)
Potrei avere un paio di proteine provenienti dal lobo frontale di Gandhi nel mio alluce sinistro! Avete idea di cosa significhi per me??!! :ridacchiare:


si infatti, concordo con te... quando mi capita di sognarlo le cose vanno più o meno così:
VVVVVVV

Ishtar 05-04-2012 13:01

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Allocco (Messaggio 725242)
Comunque non è detto sai...
E' abbastanza comune, dai racconti di chi è sopravvissuto ad esperienze molto vicine alla morte, l'idea di un benessere totalizzante.
Citando Ralph: "morire fa il solletico".

---
Poi ovviamente non sarà una regola, ma sono abbastanza sicuro che sia un fenomeno cerebrale studiato quello del benessere premorte
(così come la visione del tunnel di luce, e altre robette del genere)
- i primi tempi che frequentavo il forum se non erro trovai dei link interessanti a proposito... ora sono troppo pigro per ripescarli però..! -

Ho letto un paio di libri sull'esperienza pre morte, capisco quello che vuoi dire, io pensavo però all'attimo prima del dolore, mi spiego meglio: sei in macchina, un camion ti sta venendo addosso, capisci che non c'è più scampo e speranza e che la tua ora è giunta. Quegli attimi devono essere terribili, quelli dove subentra l'autoconservazione e la consapevolezza che sei spacciato.

Acheo 05-04-2012 13:07

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Kitsune (Messaggio 725151)
La vita è un concetto che l'uomo ha definito attribuendola agli organismi qualora soddisfino determinate caratteristiche fisiche da lui osservate: ergo già il concetto di vita è attribuito dall'uomo ed è quindi arbitrario.
La vita inizia e termina ma non finisce l'esistenza, il concetto di esistenza è sempre attribuile a tutte le cose comprese quelle definite "non vive".
L'uomo ha quindi imbrigliato al concetto della vita anche quello dell'esistenza con il termine di spirito o anima commettendo l'errore di amalgamarlo a quello del pensiero e della coscienza.
Alla morte la coscienza e il pensiero come lo conosciamo muoiono nel senso che cessano di esistere assieme alla vita dell'organismo.
Da sempre l'uomo sostiene che il pensiero non è semplicemente un prodotto del cervello come il cerume dalle orecchie o qualsiasi altra funzione svolta dall'organismo, ma attribuisce alle idee un vero e proprio campo di esistenza a parte.
L'uomo non può quindi far altro che aggrapparsi all'immortalità della coscienza umana poiché è l'unica a cui ha accesso, è l'unica che può offrirgli una pallida rappresentazione su come potrebbe essere l'immortalità.. alla fine si può immaginare l'immortalità ma non si può immaginare il nulla senza evitare il paradosso.

Non sono d'accordo con questa tua idea, in quanto non penso che la vita è un concetto di invenzione umana, ed è qualcosa che preesiste rispetto all'uomo, in quanto è osservabile come fenomeno naturale e vi era prima di noi: ad esempio: un animale nasce, vive e muore (e questa è una realtà inconfutabile, preumana, e sarebbe così anche se l'uomo non esistesse, così come per fare un ulteriore esempio la legge di gravità esiste a prescindere dal fatto che noi la osserviamo o la studiamo). Ergo, vita e morte sono concetti che vanno oltre noi stessi.
Concordo invece nel senso che nozioni quali l'anima e lo spirito sono elaborazioni filosofico-religiose prettamente umane su cui non vi è nessun prova tangibile.
Quello che mi crea "inquietudine", è, invece, vedere come, tranne poche eccezioni, tutte le creature sono attaccate alla vita, basti pensare al riguardo a come lottano disperatamente gli insetti quando cerchiamo di eliminarli.
Quindi anche l'attaccamente alla vita, secondo me, è qualcosa che prescinde dall'uomo.
E mi fa inquietudine, perchè, se quasi tutte le creature del mondo sono attaccate alla vita, vuole dire che la morte, ovvero quello che c'è dopo, è solo il nulla o l'oblio.

Stasüdedòs 05-04-2012 15:18

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 725062)
In proposito, a volte, mi viene l'angoscia a sapere che un giorno non ci sarò più e che forse ci sarà solo il nulla o l'oblio.

Se ci fosse il nulla (inteso come fine della consapevolezza di essere/esistere), beh allora è un problema che non ci riguarda... non può essere motivo di angoscia o preoccupazione, proprio perchè in ogni caso non saremo consapevoli di ciò che ci sarà o non ci sarà...

Acheo 05-04-2012 16:01

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Stasüdedòs (Messaggio 725382)
Se ci fosse il nulla (inteso come fine della consapevolezza di essere/esistere), beh allora è un problema che non ci riguarda... non può essere motivo di angoscia o preoccupazione, proprio perchè in ogni caso non saremo consapevoli di ciò che ci sarà o non ci sarà...

Se fosse una cosa che non ci riguarda e che quindi ci dovrebbe rendere indifferenti, come ti spieghi che quasi tutte le creature viventi, sia quelle dotate di raziocinio sia quelle meramente istintive, hanno una terribile paura della morte e cercano di difendere in tutti i modi la loro vita.
Io penso perchè tutti sentiamo l'orrore del nulla.

Myway 05-04-2012 16:11

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 725405)
Se fosse una cosa che non ci riguarda e che quindi ci dovrebbe rendere indifferenti, come ti spieghi che quasi tutte le creature viventi, sia quelle dotate di raziocinio sia quelle meramente istintive, hanno una terribile paura della morte e cercano di difendere in tutti i modi la loro vita.
Io penso perchè tutti sentiamo l'orrore del nulla.

Si giusto....molte delle paure/fobie che abbiamo sono in realtà alimentate dalla primigenia paura della morte, che magari alimenta a cascata altre paure.
Se fossimo tutti immortali probabilmente si frantumerebbero anche molte altre fobie....

Acheo 05-04-2012 16:16

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 725409)
Si giusto....molte delle paure/fobie che abbiamo sono in realtà alimentate dalla primigenia paura della morte, che magari alimenta a cascata altre paure.
Se fossimo tutti immortali probabilmente si frantumerebbero anche molte altre fobie....

concordo assolutamente, sarebbe troppo bello essere immortali e rimanere fisicamente sempre belli e giovani, penso che se fosse così molti problemi psicologici scomparirebbero come per magia :)

Kitsune 05-04-2012 16:53

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 725253)
Non sono d'accordo con questa tua idea, in quanto non penso che la vita è un concetto di invenzione umana

Tutti i concetti sono invenzione umana compreso quello della realtà, l'uomo può solo osservare i fenomeni cioè fare esperienza di quello che percepisce attraverso i sensi.
In particolare mi riferivo alla classificazione scientifica per determinare i viventi, ancora oggi sono presenti quelli che sembrano insormontabili problemi come la classificazione dei virus.
Per quanto riguarda la "lotta" alla sopravvivenza, in realtà questo processo inizia molto prima che si ponga in essere la vita, avviene già con molecole elementari, legami peptidici, ribozimi... ecco perché io non parlerei di battaglia ma di dati/informazioni presenti nelle singole forme più elementari della materia.
L'uomo non conosce ancora la ragione per la quale una parte della materia(che si definisce organica) si lega secondo processi di autoconservazione ed evoluzione, non si può escludere che sia solo un incidente o un caso.. non si può escludere che il "senso" sia un ennesimo concetto astratto inventato dall'uomo e che nell'universo un senso non esista.

Shackleton 05-04-2012 17:03

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Mi capita spesso di fare riflessioni del genere. Sinceramente non ho idea di cosa ci aspetta dopo la morte. Sinceramente spero che non si rinasca, mi farebbe troppa fatica.

freak 05-04-2012 18:29

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Shackleton (Messaggio 725440)
Sinceramente spero che non si rinasca, mi farebbe troppa fatica.

Spero nel paradiso ma non nella reincarnazione.
L'idea della morte mi rasserena perché devo fare una vita da debole, una sopravvivenza.

Stasüdedòs 05-04-2012 18:43

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 725405)
Se fosse una cosa che non ci riguarda e che quindi ci dovrebbe rendere indifferenti, come ti spieghi che quasi tutte le creature viventi, sia quelle dotate di raziocinio sia quelle meramente istintive, hanno una terribile paura della morte e cercano di difendere in tutti i modi la loro vita.
Io penso perchè tutti sentiamo l'orrore del nulla.

Istinto naturale di conservazione... io comunque mi riferivo a un'altra cosa, non al pensiero della morte che può spaventare da vivi, .. ma al fatto che, se davvero ci fosse questo "nulla", il non-esistere dopo la morte, allora anche le paure sarebbero cancellate, insieme a noi stessi.

Bastet. 05-04-2012 18:58

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Partendo dal presupposto che ,nasi troppo lunghi,capelli radi, generalizzazioni, mancanza occasionale o prolungata di partner, lavori più o meno di merda...Sono nulla, rispetto a come cazzo stanno in certe parti del mondo, dove bambini di cinque anno lavorano dieci ore al giorno, le donne sono valutate meno delle bestie da soma, gli uomini fanno il tirassegno l'uno con l'altro.....Penso, che tutto sommato ,questo mondo in cui si vive, sia l'inferno, Che non ci possa essere nulla di peggio, e caso mai ci fosse qualcosa dopo, dovrebbe essere una compensazione, per tutto ciò che tutti, più o meno, dobbiamo passare qua.

Kaline2 05-04-2012 19:58

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
E' una cosa a cui penso molto spesso...
Francamente penso che dopo la morte ci sia il nulla, un nulla di cui non ci accorgeremo neanche, come quello prima di essere nati
Ci renderemo conto che sono gli ultimi momenti, e poi fine

Myway 05-04-2012 20:46

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Un libro sull'argomento è il Bardo Thodol.....
perchè qualcuno di buona volontà non lo legge e poi mi fa una recensione, che io non l'ho letto?:riverenza:

Acheo 12-04-2012 01:41

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Kaline2 (Messaggio 725569)
E' una cosa a cui penso molto spesso...
Francamente penso che dopo la morte ci sia il nulla, un nulla di cui non ci accorgeremo neanche, come quello prima di essere nati
Ci renderemo conto che sono gli ultimi momenti, e poi fine

Solo che a me angoscia sapere che non ci sarà più nulla. Cioè tutto quello che abbiamo fatto, vissutto, gioito o sofferto, sparirà.... questo pensiero a volte non mi fa dormire la notte!

he_got_game 12-04-2012 01:45

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Non può finire così dai
Oppure siamo un esperimento degli alieni

OdioEtAmo92 16-04-2012 21:11

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
L'idea della morte?
Non mi ci sono mai soffermata tanto perché mi è sempre sembrata una cosa scontata (scontata per ME). Secondo me, la nostra fine è come quella degli animali...una volta arrivato il momento, non viviamo più, cessiamo di esistere e non possiamo nemmeno dire che ci sia "il nulla", il nulla è pur sempre qualcosa...mi capita di pensarci ogni volta che vedo un piccione morto per strada.
Uhm, posso capirne la differenza: mi è morto tempo fa un passerotto.
Mi sono morti l'anno scorso papà e nonna. I dolori sono stati di gran lunga diversi, ma la visione che ho avuto è sempre stata la stessa.

Acheo 24-04-2012 22:18

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
io non riesco a guardare le cose con questo distacco, cioè provo l'orrore per il nulla, e per l'idea di stare sprecando la mia vita, perchè forse dopo non ci sarà più nulla.

Kaline2 25-04-2012 15:03

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 741467)
io non riesco a guardare le cose con questo distacco

No, ma neanch'io, cerco di rassegnarmi all'idea...ma ogni volta che penso a questo "nulla" mi viene comunque un'angoscia tremenda, una sensazione terribile

Dedalus 25-04-2012 15:24

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Sarebbe troppo meritevole di disprezzo farvi notare che questo fantomatico nulla ve lo state solo immaginando?

Kaline2 25-04-2012 16:00

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Nessun disprezzo, non ci sono certezze a riguardo… cosa pensi ci possa essere diversamente dal “nulla”?

Dedalus 25-04-2012 16:22

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quello che c'è, ovviamente.

briox77 25-04-2012 17:21

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
secondo me il nulla (dopo la morte) è un concetto che l'uomo non può nemmeno lontanamente provare a idealizzare, come si immagina che sia il "nulla"? il buio totale? il silenzio totale? ma questo è ancora qualcosa! :mrgreen:

cos'è il nulla? io non so immaginarlo, forse una perdita di coscienza del presente? :testata:

Dedalus 25-04-2012 17:23

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da briox77 (Messaggio 742083)
secondo me il nulla (dopo la morte) è un concetto che l'uomo non può comprendere, come si immagina che sia il "nulla"? il buio totale? il silenzio totale? ma questo è ancora qualcosa! :mrgreen:

Bravissimo.

Più che “comprendere” però direi “affrontare”. E si può e si deve.

Markos 25-04-2012 18:15

Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
 
Quote:

Originariamente inviata da Acheo (Messaggio 741467)
io non riesco a guardare le cose con questo distacco, cioè provo l'orrore per il nulla, e per l'idea di stare sprecando la mia vita, perchè forse dopo non ci sarà più nulla.

L'importante è essere riuscito ad acquisire questa consapevolezza Acheo...
Tu sei quindi conscio (come lo sono io d'altronde) che, con tutta probabilità, dopo la morte ci sia il nulla (lasciamo perdere che sia incomprensibile come in effetti è visto che ognuno comunque se lo immagina e affronta la prospettiva di esso come ritiene opportuno) e che quest'ultimo rappresenti la fine di tutto...
Allora date le circostanze ci conviene cercare di trarre il massimo di noi stessi quando siamo in vita non trovi?
Da quando sono riuscito a cementare interiormente questa convinzione affronto la mia quotidianità in maniera diversa...
Lottando per ogni centimetro con le unghie e con i denti...


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