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Riflessioni personali sulla morte e la vita
Non so se vi capita mai di pensare all'idea della morte...
cioè capisco che è un pensiero un po sinistro e per nulla divertente, ma spesso mi capita di pensare a quello che c'è dopo, cioè se esiste un qualcosa dopo la morte. E' vero che ci sono religioni, sistemi filosofici, e così via, che hanno tentato di dare una risposta a questo quesito, ma in realtà non viè assolutamente nessuna certezza reale o scientifica in proposito. Da un lato vorrei che fosse come chi pensa che vi sia la reincarnazione (perchè sarebbe comunque una chance quella di poter rivivere un'altra vita) o anche sarebbe bello se fosse vero quello che sostiene chi crede nella religione cristiana (ovvero che si può andare in un paradiso e vivere nell'eternità in uno stato di beatitudine).... Ma detto sinceramente, questa teorie religiose non mi convincono affatto, anche perchè non c'è nessuna prova in proposito. Cioè, l'unica cosa che sappiamo è che abbiamo questa vita, e che pur non essendo spesso come la vogliamo (e per alcuni sfortunati è anche un inferno), ma è comunque tutto quello che abbiamo realmente e tangibilmente!! In proposito, a volte, mi viene l'angoscia a sapere che un giorno non ci sarò più e che forse ci sarà solo il nulla o l'oblio. Voi ci pensate mai? come vivete questa situazione? |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Secondo me dopo la morte ci sarà solo il NULLA, il vuoto più totale...
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
La morte è solo un momento della vita.
Dopo la morte non esiste nulla, torniamo polvere cosmica. Se dovessi descrivere il mio desiderio dell'oltrevita, desidererei che la mia coscienza si fondesse con la coscienza di tutti i trapassati precedenti, in un' unica coscienza universale, che influenza le sorti non solo della popolazione del mondo, ma di tutti i mondi (quasi certamente) abitati dell'universo intero. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Non abbiamo ancora assistito a qualche scienziato che presenta in un paper i dati raccolti applicando il metodo scientifico dopo essere morto... |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
se dopo la morte non c'è nulla di buono allora è tutta una belle fregatura. si soffre solo porca vacca.
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Anche per il paradiso...bisogna vedere se ci arrivi, arrivi ad essere davvero beato.... Quindi pur credendo alla teorie religiose, le conquista del paradiso è una cosa molto molto più diffiicle di come sembra, non basta non compiere delitti tremendi per andarci...... |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
La vita è un concetto che l'uomo ha definito attribuendola agli organismi qualora soddisfino determinate caratteristiche fisiche da lui osservate: ergo già il concetto di vita è attribuito dall'uomo ed è quindi arbitrario.
La vita inizia e termina ma non finisce l'esistenza, il concetto di esistenza è sempre attribuile a tutte le cose comprese quelle definite "non vive". L'uomo ha quindi imbrigliato al concetto della vita anche quello dell'esistenza con il termine di spirito o anima commettendo l'errore di amalgamarlo a quello del pensiero e della coscienza. Alla morte la coscienza e il pensiero come lo conosciamo muoiono nel senso che cessano di esistere assieme alla vita dell'organismo. Da sempre l'uomo sostiene che il pensiero non è semplicemente un prodotto del cervello come il cerume dalle orecchie o qualsiasi altra funzione svolta dall'organismo, ma attribuisce alle idee un vero e proprio campo di esistenza a parte. L'uomo non può quindi far altro che aggrapparsi all'immortalità della coscienza umana poiché è l'unica a cui ha accesso, è l'unica che può offrirgli una pallida rappresentazione su come potrebbe essere l'immortalità.. alla fine si può immaginare l'immortalità ma non si può immaginare il nulla senza evitare il paradosso. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Un uomo in sedia a rotelle venne a raccontarci la sua esperienza, di come aveva superato la tragicità del momento e di come era riuscito a rendere fantastica la propria vita malgrado tutto.
Bhe, parlando dell'incidente disse che finì in coma e in certi momenti ha rischiato di morire realmente. Ricordo bene che disse "Iniziai a sentirmi in pace con me stesso e compresi che la coscienza sopravvie, il corpo muore ma la coscienza vive ragazzi! Dopo la morte non finisce tutto!" Mi piace pensarla così. N.B: Forse disse anche qualcosa su lui che si vede dall'esterno o robe varie ma non ricordo perfettamente il discorso, so solo che mi toccò abbastanza. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Le conclusioni scientifiche non sono certezze ma credenze a cui è associata una fort(issima) garanzia di verità. "Bertrand Russell used a hypothetical teapot in orbit about Mars for the same didactic purpose. You have to be agnostic about the teapot, but that doesn't mean you treat the likelihood of its existence as being on all fours with its non-existence." "The total amount of suffering per year in the natural world is beyond all decent contemplation. During the minute that it takes me to compose this sentence, thousands of animals are being eaten alive, many others are running for their lives, whimpering with fear, others are slowly being devoured from within by rasping parasites, thousands of all kinds are dying of starvation, thirst, and disease. It must be so. If there ever is a time of plenty, this very fact will automatically lead to an increase in the population until the natural state of starvation and misery is restored. In a universe of electrons and selfish genes, blind physical forces and genetic replication, some people are going to get hurt, other people are going to get lucky, and you won't find any rhyme or reason in it, nor any justice. The universe that we observe has precisely the properties we should expect if there is, at bottom, no design, no purpose, no evil, no good, nothing but pitiless indifference." |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
adoro l'idea della morte..è così affascinante..
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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E' abbastanza comune, dai racconti di chi è sopravvissuto ad esperienze molto vicine alla morte, l'idea di un benessere totalizzante. Citando Ralph: "morire fa il solletico". --- Poi ovviamente non sarà una regola, ma sono abbastanza sicuro che sia un fenomeno cerebrale studiato quello del benessere premorte (così come la visione del tunnel di luce, e altre robette del genere) - i primi tempi che frequentavo il forum se non erro trovai dei link interessanti a proposito... ora sono troppo pigro per ripescarli però..! - ------- Coomunque già che son qui a cincischiare, riguardo la reincarnazione c'è una caratteristica interessante secondo me, della VITA. Ossia il continuo scambio di materia tra "noi" e il mondo. Pensateci un po'. Quanta materia che un tempo è stata nelle vostre cellule ora fa parte di qualcos'altro, e quanta invece che vi forma e prima stava negli alberi, nell'aria, nel terreno, in un ratto/procione/colibrì/elefante..! Ah, come sono poetico. Boh, a me piace pensare questa cosa, mi fa sentire un po' meno isolato... sarò pazzo? (si) Potrei avere un paio di proteine provenienti dal lobo frontale di Gandhi nel mio alluce sinistro! Avete idea di cosa significhi per me??!! :ridacchiare: si infatti, concordo con te... quando mi capita di sognarlo le cose vanno più o meno così: VVVVVVV |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Concordo invece nel senso che nozioni quali l'anima e lo spirito sono elaborazioni filosofico-religiose prettamente umane su cui non vi è nessun prova tangibile. Quello che mi crea "inquietudine", è, invece, vedere come, tranne poche eccezioni, tutte le creature sono attaccate alla vita, basti pensare al riguardo a come lottano disperatamente gli insetti quando cerchiamo di eliminarli. Quindi anche l'attaccamente alla vita, secondo me, è qualcosa che prescinde dall'uomo. E mi fa inquietudine, perchè, se quasi tutte le creature del mondo sono attaccate alla vita, vuole dire che la morte, ovvero quello che c'è dopo, è solo il nulla o l'oblio. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Io penso perchè tutti sentiamo l'orrore del nulla. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Se fossimo tutti immortali probabilmente si frantumerebbero anche molte altre fobie.... |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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In particolare mi riferivo alla classificazione scientifica per determinare i viventi, ancora oggi sono presenti quelli che sembrano insormontabili problemi come la classificazione dei virus. Per quanto riguarda la "lotta" alla sopravvivenza, in realtà questo processo inizia molto prima che si ponga in essere la vita, avviene già con molecole elementari, legami peptidici, ribozimi... ecco perché io non parlerei di battaglia ma di dati/informazioni presenti nelle singole forme più elementari della materia. L'uomo non conosce ancora la ragione per la quale una parte della materia(che si definisce organica) si lega secondo processi di autoconservazione ed evoluzione, non si può escludere che sia solo un incidente o un caso.. non si può escludere che il "senso" sia un ennesimo concetto astratto inventato dall'uomo e che nell'universo un senso non esista. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Mi capita spesso di fare riflessioni del genere. Sinceramente non ho idea di cosa ci aspetta dopo la morte. Sinceramente spero che non si rinasca, mi farebbe troppa fatica.
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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L'idea della morte mi rasserena perché devo fare una vita da debole, una sopravvivenza. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Partendo dal presupposto che ,nasi troppo lunghi,capelli radi, generalizzazioni, mancanza occasionale o prolungata di partner, lavori più o meno di merda...Sono nulla, rispetto a come cazzo stanno in certe parti del mondo, dove bambini di cinque anno lavorano dieci ore al giorno, le donne sono valutate meno delle bestie da soma, gli uomini fanno il tirassegno l'uno con l'altro.....Penso, che tutto sommato ,questo mondo in cui si vive, sia l'inferno, Che non ci possa essere nulla di peggio, e caso mai ci fosse qualcosa dopo, dovrebbe essere una compensazione, per tutto ciò che tutti, più o meno, dobbiamo passare qua.
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
E' una cosa a cui penso molto spesso...
Francamente penso che dopo la morte ci sia il nulla, un nulla di cui non ci accorgeremo neanche, come quello prima di essere nati Ci renderemo conto che sono gli ultimi momenti, e poi fine |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Un libro sull'argomento è il Bardo Thodol.....
perchè qualcuno di buona volontà non lo legge e poi mi fa una recensione, che io non l'ho letto?:riverenza: |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Non può finire così dai
Oppure siamo un esperimento degli alieni |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
L'idea della morte?
Non mi ci sono mai soffermata tanto perché mi è sempre sembrata una cosa scontata (scontata per ME). Secondo me, la nostra fine è come quella degli animali...una volta arrivato il momento, non viviamo più, cessiamo di esistere e non possiamo nemmeno dire che ci sia "il nulla", il nulla è pur sempre qualcosa...mi capita di pensarci ogni volta che vedo un piccione morto per strada. Uhm, posso capirne la differenza: mi è morto tempo fa un passerotto. Mi sono morti l'anno scorso papà e nonna. I dolori sono stati di gran lunga diversi, ma la visione che ho avuto è sempre stata la stessa. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
io non riesco a guardare le cose con questo distacco, cioè provo l'orrore per il nulla, e per l'idea di stare sprecando la mia vita, perchè forse dopo non ci sarà più nulla.
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Sarebbe troppo meritevole di disprezzo farvi notare che questo fantomatico nulla ve lo state solo immaginando?
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Nessun disprezzo, non ci sono certezze a riguardo… cosa pensi ci possa essere diversamente dal “nulla”?
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
Quello che c'è, ovviamente.
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Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
secondo me il nulla (dopo la morte) è un concetto che l'uomo non può nemmeno lontanamente provare a idealizzare, come si immagina che sia il "nulla"? il buio totale? il silenzio totale? ma questo è ancora qualcosa! :mrgreen:
cos'è il nulla? io non so immaginarlo, forse una perdita di coscienza del presente? :testata: |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Più che “comprendere” però direi “affrontare”. E si può e si deve. |
Re: Riflessioni personali sulla morte e la vita
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Tu sei quindi conscio (come lo sono io d'altronde) che, con tutta probabilità, dopo la morte ci sia il nulla (lasciamo perdere che sia incomprensibile come in effetti è visto che ognuno comunque se lo immagina e affronta la prospettiva di esso come ritiene opportuno) e che quest'ultimo rappresenti la fine di tutto... Allora date le circostanze ci conviene cercare di trarre il massimo di noi stessi quando siamo in vita non trovi? Da quando sono riuscito a cementare interiormente questa convinzione affronto la mia quotidianità in maniera diversa... Lottando per ogni centimetro con le unghie e con i denti... |
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