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E' fondamentale capire questa cosa
se in tutte le epoche precedenti il '900,le persone (sopratutto maschi) timidissime,tranquille,sensibili,erano pochissime come oggi.
bisogna capirlo, sopratutto la popolazione maschile bisogna scoprire com'era... |
Re: E' fondamentale capire questa cosa
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se fossi stato costretto a contenderti una zuppa dalla pentola con 12 fratelli, "chi sgomita di meno dieta", saresti stato timido? i timidi congeniti c'erano sicuramente, ma erano rari allora come sono rari oggi. |
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Per cercare di trovare una soluzione (anche se solo temporanea) ai miei problemi ho cercato di riprodurre artificialmente nella mia quotidianità delle situazioni, non estreme intendiamoci, in cui fosse necessario tirar fuori gli attributi..(tipo stare da solo a casa qualche giorno senza il supporto dei miei o iscrivermi a corsi in cui fosse necessario interagire con altre persone per dare due esempi chiari anche se diversi fra loro). Qualcosa sono riuscito a combinare cosi facendo... |
Re: E' fondamentale capire questa cosa
Per me stavano meglio. Sapevano, fin da piccoli, quale sarebbe stata la loro vita, i loro doveri, le loro aspettative....<Timidi, o meno, non avevano l'assillo di scegliersi un futuro, plasmarselo. Poi c'era tutta una rete familiare a sostenerti, adesso no, o in maniera molto limitata. E poi non c'era internet ;)
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Re: E' fondamentale capire questa cosa
La mia sensazione è che ci fosse una maggiore percentuale di introversione e minore di timidezza patologica/fobia sociale, in secondo luogo che gli introversi medi fossero meno malvisti, e in terzo luogo che i sociofobici patologici fossero ancora più discriminati, se non rinchiusi in manicomi. Ma sono impressioni che farei fatica ad argomentare per bene.
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Re: E' fondamentale capire questa cosa
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Parto cioé dal presupposto che, sebbene non ci sia alcuna dimostrazione, sia possibile (benché io non ci creda) che esista qualche marker genetico che predisponga alla timidezza tanto da renderla inevitabile. dico che questi sono rari adesso come allora, basta vedere le storie personali del forum, ognuno pare abbia avuto le sue sfortune. Nascere timidi per me è, se non impossibile, per lo meno estremamente improbabile. |
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so' minga se vivessero così bene in un certo senso sapevano già che cosa li aspettava dopo, perchè i maschi una volta compiuta l'età minima obbligatoria intraprendevano la carriera militare, imparavano a cavalcare e a usare le armi per scopi bellici e/o andavano a lavorare nelle fabbriche e le femmine sapevano già che si sarebbero dovute sposare e mettere su famiglia nonchè curare le faccende domestiche e la prole (senza contare che nel '900 le donne proletarie lavoravano nelle fabbriche o nelle miniere in condizioni disumane e avevano i figli da mantenere)... questo pressochè in tutte le epoche, dal neolitico alla II guerra mondiale magari ci avevano fatto il callo e non se ne accorgevano di quanto facessero la vita grama, però sta di fatto che non è che fosse rose e fiori nemmeno allora |
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@ Alvaro, e implicitamente Moon.
Per motivi familiari, posso parlarvi come uno che è appena sceso dalla macchina del tempo. Vado a spiegare. Da piccola, fino a 12 anni, ho vissuto in uno sperduto paesucolo, dove, a parte la luce elettrica, poco era cambiato, dal medioevo. E posso, a ragion veduta, affermare che i deboli, erano accettati, conglobati nel tessuto sociale, e tutto, fuorchè ghettizzati. La ragazza madre aiutata. Il ciucattone che dava fuori di matto sopportato. Il timido non era certo visto male, perchè,si sa , i montanari sono persone chiuse. I vecchi ascoltati,e rispettati. Idem le vecchie. Ora,non voglio fornire una visione idilliaca del passato, in generale, dico che ho visto con i miei occhi che, almeno in una piccola realtà contadina, c'era molta più umanità che nella società attuale. |
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Ma è e rimane una questione di opinioni.. Quote:
Per intendersi... Io sono strasicuro che se avessi avuto imput genitoriali diversi in tenera età non sarei diventato il ragazzino ventenne timoroso, bullato e deriso dalle ragazze che ero... Non sono nato con la propensione ad avere paura del mondo.. Cosa che non posso dire di un ragazzo di mia conoscenza che, nonostante la presenza e l'affetto di una famiglia che gli avrebbe permesso garantendogli sostegno di spiccare il volo quando era ora, è sempre stato chiusissimo ed impaurito dalla sua stessa ombra... |
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Almeno a parer mio era cosi... |
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Purtroppo una simile scoperta, ammesso che fosse vera, non cambierebbe il fatto che viviamo nel duemila e non alla fine dell'ottocento, e che dobbiamo relazionarci con i nostri attuali simili e le convenzioni/modi di fare di quest'epoca. Anzi, crogiolarci nella convinzione di non essere sbagliati, e che tutta la colpa è del mondo cattivo potrebbe anche toglierci lo stimolo a migliorare. Potrebbe essere vantaggioso solo nel caso in cui sta scoperta venisse vista solo come un incoraggiamento derivante dalla consapevolezza di non essere dei falliti a prescindere in tutte le epoche della storia umana. |
Re: E' fondamentale capire questa cosa
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Io ho passato tantissime estati della mia vita fanciullesca (fino ad arrivare alla prima adolescenza) in un paesino con caratteristiche molto simili a quello che hai descritto tu... E' stato un inferno come e peggio che a scuola... Pestaggi... Insulti... Tifo femminile verso i bulli... Umiliazioni... Tutto era consentito verso di me e un altro ragazzino parimenti emarginato... E il motivo? Eravamo buoni, brutti e molto timidi... P.s. Essendo spregevolmente considerato una checca una volta mi è quasi toccato di dover subire violenza. 2 P.s. Tutto è finito poi quando una volta, esasperato, ho dato una bastonata in testa a uno di loro in un momento in cui non c'era nessuno... |
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Senza bisogno di consultare i libri di storia, i miei nonni, nati nel '16 e nel '20, non si sono fidanzati come fanno i ragazzi oggi, hanno combinato per loro le famiglie. Alla sorella di mia nonna invece è toccata una sorte diversa: è stata spedita in convento, non perché avesse la vocazione, ma perché un'altra dote per una figlia femmina non potevano permettersela. Ma che vuoi capire o scoprire, lascia stare che è meglio...ritieniti fortunato ad essere nato in quest'epoca dove vanno di moda tutte queste smancerie, prima la gente campava con le pezze al culo, altro che la fidanzata e simili amenità, la preoccupazione dei maschi a quei tempi era vedere come guadagnarsi il pane. |
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sicuro :interrogativo: |
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se sapessi che eravamo rari e gli altri maschi erano i normali di oggi,sarei felice,vorrebbe dire che in soggetti come me ci sono sempre state anomalie,e che quindi l'era moderna e gli studi di psicologia in un certo senso ci vengono incontro in caso contrario,vorrei capire perche' siamo diminuiti fino a essere emarginati,isolati,falliti,penserei al razzismo e che addirittura la psicologia e' un inganno scusate se non riesco a spiegarmi bene,sono poco lucido, ormai e' mesi che sono ossessionato con ste cose |
Re: E' fondamentale capire questa cosa
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Re: E' fondamentale capire questa cosa
Secondo me al di là del pensiero di un possibile razzismo, l'esistenza è sempre basata sull'imposizione e non sull'accettazione. In pratica nessuno mai dovrebbe chiedere di essere accettato ma dovrebbe semplicemente essere. Come un evento che semplicemente si verifica.
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L'autore del libro "Timido, docile, ardente. Manuale per capire ed accettare valori e limiti dell'introversione (propria o altrui)", ricorda che il 60 per cento dei personaggi più geniali di tutti i tempi, da Nietzsche a Marx, erano degli introversi e che questa condizione è un modo di essere come un altro, "anzi - conclude - è una condizione che arricchisce moltissimo. Ma purtroppo il mondo moderno ha deciso di esaltare l'estroversione ed emarginare il diverso. E' questo l'unico problema".
È tratto da questo interessante articolo sulla timidezza: http://www.repubblica.it/salute/medi...prova-5584431/ |
Re: E' fondamentale capire questa cosa
La società si basa sulle interazioni, più la società si evolve e più le interazioni si intrecciano.
Chi ha problemi ad interagire ha di conseguenza problemi a vivere nella società. La società italiana fino ad un secolo fa era una realtà contadina, è stata una delle ultime a livello europeo a svilupparsi industrialmente e quindi a intrecciare i servizi. Più una società offre servizi più si creano degli scambi e delle relazioni. Una volta esisteva il lavoro(i campi), la casa e la chiesa e basta, non si andava nemmeno a scuola, in questi contesti era difficile che potesse svilupparsi la timidezza negli ambienti famigliari e nei rapporti di vicinato. Si viveva ancora sopratutto nei paesini e la densità della popolazione non raggiungeva certo la popolosità delle odierne città, ma su questo punto le opinioni si dividono poiché come sappiamo ci sono i timidi da paesini e i timidi da metropoli, condizioni opposte ma che comunque spingono le persone più sensibili all'emarginazione schiacciate da qualche sorta di inettitudine da competizione e giudizi indesiderati. La qualità di vita credo che sia ininfluente in questo contesto, anzi, forse i più economicamente disagiati erano anche le persone più alla mano, abituate a doversi arrangiare sviluppando social skills. Anche il modo di rapportarsi era completamente diverso, c'erano usi e costumi molto diversi da quelli moderni che sì non aiutavano gli introversi ma bacchettavano sopratutto gli estroversi. Le famiglie anche allora plasmavano le persone e le personalità, quindi bisogna fare un cenno alla condizione della donna e della famiglia che era di assoluto rispetto e servigio ai membri più anziani, ma obbedire e rispettare non significava crescere introversi. La qualità di vita era peggiore ma i rapporti erano più stretti, diretti e schietti oggi invece sono sempre più "potenziali" cioè inaffidabili, transitori e incerti. Riguardo all'introversione come un grande vantaggio non ne sono sicuro, alla fine è vero che gli introversi hanno plasmato il mondo, ma attenzione però: verba volant, scripta manent.. gli introversi nella loro vita dedicavano maggiormente il loro tempo creando opere artistiche poiché passavano una vita solitaria.. basta pensare ai poeti. |
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