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Sociofobia e misantropia
Il sociofobico è un soggetto svantaggiato, che non ama se stesso, sente il peso del fallimento della propria esistenza, si odia ed è accompagnato da sentimenti di inferiorità rispetto agli altri esseri umani.
Il misantropo odia il mondo intero, non tollera gli altri esseri umani. La misantropia è generata da sentimenti di superiorità. Il misantropo è una persona sostanzialmente presuntuosa, per niente umile, odia il mondo perchè si ritiene inconsciamente superiore alla maggior parte degli esseri umani. Eppure, misantropia e sociofobia, sono strettamente collegati. Quasi tutti i fobici sono misantropi. Come lo spiegate? Il fobico-timido è una persona che si sente superiore agli altri o inferiore? |
Re: Sociofobia e misantropia
mha..io all'esistenza dei misantropi non ci ho mai creduto e se esistono sono più rari dei licantropi.
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Re: Sociofobia e misantropia
Ma è semplice: al misantropo non gliene sbatte dell'umanità
Al sociofobico gliene sbatte eccome ne sta lontano ma rosica e vorrebbe reinserirsi a tutti i costi a volte inconsciamente e si lamenta della sua condizione Il misantropo è un alienato psicotico spesso, dacchè nessuno può vivere senza gli altri del tutto. |
Re: Sociofobia e misantropia
Di sicuro il misantropo è anche sociofobico mentre non è detto che il sociofobico sia misantropo. Io sono sempre stato più o meno sociofobico, man mano che peggioro sto diventando anche sempre più misantropo.
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Re: Sociofobia e misantropia
quello che hai descritto somiglia più a un narcisista che ad un misantropo
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Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
Non voglio trarre nessuna conclusione universale, quanto scrivo vale solo per me.
Direi che io oscillo tra le due posizioni. Non odio il mondo, ma ritengo che almeno il 90% della gente sia mediamente stupida. Stupida ma paradossalmente adatta a questo mondo (o almeno a quello che è diventato). Poi riconosco che c'è gente superiore (e di molto) rispetto a me, ma spesso vedo che anche loro hanno problemi ad adattarsi a questa società. Vorrei non avere i problemi sociali che ho, ma allo stesso tempo sono poche le occasioni in cui rimpiango di non essere riuscito a stabilire un legame con qualcuno. Il problema però è che abbiamo bisogno di legami. Poi è naturale che ci sono momenti di depressione in cui mi sembra di essere una nullità, ma se poi mi guardo in giro mi consolo. Il tutto dipende dai parametri che si scelgono, al significato che si da al termine "superiore" (successi lavorativi o semplice capacità di ragionare? e cosi via...). Ma forse tutto questo è solo un meccanismo della mia mente per illudermi un'ultima volta di valere ancora qualcosa :) |
Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
Linguaggio inappropriato.
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Re: Sociofobia e misantropia
Moderiamo i termini per piacere, o dovrò prendere provvedimenti.
Grazie |
Re: Sociofobia e misantropia
Hah! Proprio un'ora riflettevo sulla misantropia ed ora mi trovo questo post!:D
Dunque, secondo me la relazione tra sociofobia e misantropia può esserci come anche no. Anzitutto la misantropia non è esattamente una "malattia psichiatrica" ma un modo di pensare: il misantropo realizza/ritiene che la razza umana è sbagliata e dannosa per le altre specie su questa terra. La misantropia è si talvolta alimentata dalla rabbia, dall'isolamento sociale, ma questi sono fattori che fanno emergere (qualora non si tratti di odio vero e proprio scatenato da un evento particolare, e in quel caso è di solito una fase) un concetto di misantropia di fondo già esistente. Inoltre concordo con @pirata, il misantropo non sempre è presuntuoso e si ritiene superiore a tutti gli altri. Anzi direi che questa è la descrizione che un misantropo darebbe di un altro essere umano. Quote:
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Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
beh, se non altro stiamo avendo un esempio pratico di misantropia :sisi:
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Re: Sociofobia e misantropia
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Ponendo delle condizioni arbitrarie si possono creare tutte le contraddizioni che si vogliono. La misantropia e la fobia sociale non sono variabili discrete definite da ciò che tu hai descritto. Esistono diverse forme di misantropia e diverse forme di fobia sociale. Come mi spiego che un fobico possa essere misantropo? Odiare qualcosa significa giudicarla male. Qualcosa che fa paura è qualcosa di negativo per chi la teme. Dunque Un fobico può essere misantropo. Logico. |
Re: Sociofobia e misantropia
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...Allora li odio, perchè comunque in quello stato di tranquilla insignificanza a loro è concessa un pò di serenità...e se nulla di quel che fanno importa io che dovrei dire? Faccio meno di loro e non mi occupo nemmeno delle piccolezze della mia vita. ..Ma li odio, li odio comunque e odio me stessa perchè so che c'è qualcosa di tremendamente sbagliato in questo ragionamento, anche se non so trovare cosa....intendo dire dal punto di vista umano...e poi a volte vorrei essere come loro ma non posso...posso fingere al massimo...è possibile sentirsi in alto e in basso allo stesso tempo...compatire ed invidaire nello stesso momento... Non capire cosa ci sia di così speciale nell'essere umano e domandarsi se davvero è così meraviglioso come dicono o è solo mediocrità innamorata di sè...perchè vista dall'esterno è questo che sembra...mediocrità... ...eppure ho la costante sensazione che ci sia qualcosa che mi sfugge |
Re: Sociofobia e misantropia
potresti editare le parole offensive contro barclay nella tua infelice risposta???? non mi pare che lui ti abbia mandato a quel paese.........
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Re: Sociofobia e misantropia
Bel tema.
Il sociofobico vorrebbe aprirsi agli altri ma ha difficoltà a farlo. Il misantropo invece vorrebbe liberarsi degli altri, e al massimo può isolarsi. Il misantropo sì, puo aver paura degli altri, perché non si fida di loro, del loro intelletto, della loro capacità di autocontrollo. In fondo, il genere umano continua a farsi guerre esplicite o silenti, a dilapidare le risorse del pianeta terra, ad appoggiare ed alimentare organizzazioni e personaggi discutibili. Tra uomini ci si ammazza anche nel nome di Dio. Quindi la paura del misantropo è di essere coinvolto nelle esimie puttanate che succedono là fuori, spesso senza una valida ragione, laddove lui vorrebbe restare in disparte, sereno, senza rompere le balle a nessuno. Un'altra paura del misantropo è quella di essere rifiutato o fallire, giacché si sente "superiore" agli altri, o quantomeno più avveduto e consapevole, e, in caso di sconfitta, sarebbe uno smacco troppo grande. Detto questo, ammetto di essere un pò misantropo, e di adorare un personaggio televisivo costruito a tavolino per le serie di Scrubs, il Dr Cox :mrgreen: E anche lui, in fondo in fondo, ha un cuore, ed è una valida e provvidenziale guida per i "pivelli" che gli ronzano intorno :mrgreen: |
Re: Sociofobia e misantropia
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Ottima risposta :bene: |
Re: Sociofobia e misantropia
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E, comunque, ripeto che, la mia domanda non è rivolta ad una persona in particolare (quindi è inutile che state li ad avere "la coda di paglia"), ma voleva essere semplicemente un modo per trarre considerazioni "scientifiche" -per quanto possibile- da persone che vivono direttamente questa condizione. |
Re: Sociofobia e misantropia
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che c'è da argomentare?:nonso::interrogativo: basterebbe vivere un giorno senza preconcetti il vedere la vita entro questio schemi prefissati è si invece sintomo di qualche problema sociale |
Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
Il fobico spesso è invidioso...odia tutti perchè crede che tutti siano migliori di lui e mal sopporta chi lo dimostra a lui in modo diretto, quasi superbo(narcisista).:pensando:
Può essere:interrogativo: |
Re: Sociofobia e misantropia
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Si, volevo trarre qualche conclusione utile (penso per tutti noi), ma in effetti mi rendo conto che in questo forum è più utile parlare dei diversi modi di cercare la **** e delle migliori modalità che permettono al sociofobico di ******. Sisisi molto più utile. Decisamente. |
Re: Sociofobia e misantropia
Il sociofobico spesso è anche molto suscettibile
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Re: Sociofobia e misantropia
Per chi conosce l'enneagramma, l'enneatipo più predisposto a sviluppare una misantropia latente o manifesta è quello dell' "eremita", o "saggio", o "falso saggio", o "distaccato", nomi diversi per definire un tipo di persona che solitamente si nutre di conoscenza e consapevolezza, poco emotivo, poco socievole, e che tende a starsene in disparte, volutamente. Arriva ad essere "intellettualmente arrogante", e coltiva e protegge la sua indipendenza.
L'essere presuntuosi si estrinseca prevalentemente a livello intellettuale, proprio perché questo tipo di persona, "a pieno regime", mira inconsapevolmente all'"onniscienza", e non è una persona che ama agire, "sporcarsi le mani". Spesso non è tanto una questione di erudizione: "io so più cose di te". E' soprattutto la capacità di mettere in relazione una notevole quantità di conoscenze, di creare modelli e schemi esplicativi, e di arrivare al nucleo delle questioni. Inoltre, la capacità di scendere in profondità, molto in profondità, e cogliere verità a cui molti non si avvicinano nel corso di un'intera vita. Proprio per questo, il "distaccato" arriva a detestare profondamente le riflessioni superficiali, le verità di comodo, le convenzioni, i fanatisimi. E finisce con l'apparire distante, scostante e presuntuoso. Ma, aggiungo, spesso se lo può permettere. Perché effettivamente ha un bel cervellino. La cosa che mi ha colpito è che anche una persona di questo genere può arrivare ad occupare posizioni di leadership in azienda, possono esistere "leader strategici alfa", ed è spesso la tipologia di leadership più invisa ai collaboratori XD |
Re: Sociofobia e misantropia
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Re: Sociofobia e misantropia
Seppur ci possa essere un legame tra fobia sociale e misantropia mi pare francamente azzardato affermare che quasi tutti i fobici sono misantropi.
Hai dato due definizioni e prendiamole pure per buone. Da queste definizioni hai dedotto che sociofobia e misantropia sono collegate e che quasi tutti i fobici sono misantropi. Mi sfugge però quale sia la tua argomentazione di questa deduzione (non la vedo). Ciononostante e dopo essere stata già richiamata da un altro moderatore:
Uffosa ci vediamo tra una settimana. Recupera le argomentazioni scientifiche a sostegno della tua tesi che al termine del ban potrai esporre (si spera) con un tono ben diverso da quello cui abbiamo assistito. |
Re: Sociofobia e misantropia
Mah, una non esclude l'altra.
Un sociofobico può diventare misantropo solo se spinto da una certa repoulsione verso il sistema, la società e certi tipi di persone. Un misantropo, invece, è raro che diventi sociofobico in quanto è già alienato dal mondo cicostante e non gli interessa minimamente relazionarsi con gli altri ed integrarsi, cosa che, invece, al sociofobico interessa eccome. |
Re: Sociofobia e misantropia
ma soprattutto un utente s'è beccato dell'idiota senza aver assolutamente criticato il soggetto in questione... giusta sospensione.
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Re: Sociofobia e misantropia
A me viene da dire, basandomi sull'esperienza personale e su quello che vedo, che piuttosto la misantropia sia spesso una conseguenza dell'essere sociopatici, condizione anche quest'ultima, conseguenza per molti di brutte esperienze nell'ambito della socialità...
Per esempio io adesso mi definisco obbiettivamente una persona con un brutto carattere: il rendermi conto di essere un vero e proprio disadattato (come da definizione sociologica) rispetto alla società mi porta a non fidarmi quasi praticamente più di nessuno (apparte i pochi amici che mi conoscono). Solo di fronte a coloro che percepisco come persone con empatia o tranquille mi fido un pò di più, e per esempio ovviamente con chi , nelle forme più diverse, può rientrare nella categoria del disaddattato. In definitiva solidarizzo con i deboli come me, e simpatizzo con chi non mi fa pesare il mio disaddattamento. Per il gioco dei numeri e poi ovvio che si diventa misantropi perché la stragrande maggioranza delle persone vuole relazionasi coi normali, quindi in quanto sociopatici perché terrorrizati dalla società che non ci accetta e ci emargina, si vuole progressivamente avere il meno a che fare con essa... Questo è quello che è successo a me: in un breve periodo di tempo mi sono definitamente accorto di essere fuori dal sistema, di essere inadatto per quelle cose che sono sopratutto considerate rispettabili dalla società... Credo che sostanzialmente la storia sia questa... |
Re: Sociofobia e misantropia
A...aggiungo infine, che SI, la misantropia può sicuramente essere motivata magari anche parzialmente, dal sentirsi superiori alle altre persone.
In questo devo dire che un pò mi ci ritrovo: il mio sentirmi superiore è solamente derivato dal ritenermi una persona che perlomeno non vive una vita falsa, magari anche un pò più sensibile.:pensando: |
Re: Sociofobia e misantropia
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Io/quelli che conosco/quelli che incontro sono/faccio/fanno così = > GLI UOMINI/LE DONNE/I FOBICI/IL MONDO è/fa così. Ah, sai, penso che anche cercare le migliori modalità che permettono a chi lo vuole di fottere sia molto meglio che dover incolparsi di essere presuntuosi solo per farti contenta :mrgreen: |
Re: Sociofobia e misantropia
Sono d'accordo con la frase iniziale che i sentimenti di inferiorità nascono spesso da sentimenti di superiorità repressi.
Io ho sempre odiato la mediocrità, per cui se proprio dovevo avere una qualità la voglio avere al massimo o non averla affatto... Da qui mi sono nati tantissimi sensi di inferiorità in tante cose...:piangere: |
Re: Sociofobia e misantropia
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Se invece vogliamo prendere in considerazione l'altra opzione, il presunto sentimento di inferiorità di cui soffrirebbe il fobico sociale,ritengo improbabile che esso possa riguardare in maniera generalizzata e indifferenziata tutta l'identità dell'individuo a meno che non si parli di una persona che ha anche la depressione. D'altro parte, il sentimento di superiorità può essere sia un'inevitabile conseguenza dei propri effettivi meriti sia una reazione sviluppatesi per contrasto del tipo " non sono io che non so interagire con gli altri, sono gli altri a non capirmi" o "io a differenza degli altri sono sensibile", ma anche in questo secondo caso sarebbe strano se non fosse così già per il semplice istinto di autoconservazione e il desiderio di salvaguardarsi. Come ho già detto però non può essere un sentimento assoluto, esclusivo e persistente, altrimenti entriamo nel campo della mitomania. p.s. spero di non avere offeso nessuno con le mie affermazioni |
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