![]() |
Diario di un timido in Erasmus
Mi ero promesso che per tutto il periodo del mio Erasmus non avrei mai fatto il login su questo forum. Invece oggi è il primo giorno dopo 6 mesi in cui sento il bisogno di scrivere, di sfogarmi un pò. E' iniziato tutto nel settembre del 2011, io, assieme a un mio compagno di università siamo atterrati nella città dell'estroversione per antonomasia: Barcellona. Inutile ripetere le "raccomandazioni" dei miei conoscenti/amici/non so come definirli: "che figo barcellona, festazza ogni giorno!!", "chissà quante fighe che ti ritrovi, mi raccomando vedi di scopare..." e via dicendo. Considerando che la motivazione principale che mi ha spinto a fare questo erasmus è stato al di là dell'interesse didattico quella di sperimentare una periodo senza genitori, fuori da casa, fuori dal mio ambiente abituale, fuori dalle conoscenze e con la consapevolezza di poter non dico cambiare, ma almeno di provare a vedere cosa succede.
Sono stati dei mesi spensierati, ho conosciuto molta gente, ho conosciuto gente più timida di me e con problemi più grossi, ho fatto abbastanza vita festaiola, ho appreso cose nuove, ho sperimentato l'effetto alcol+discoteca+provarci con una ragazzza (la cosa si è conclusa a metà ma il bello è che è stato molto meglio così). Arrivo a un mese dalla mia ripartenza verso casa con l'impresione di essere stato immerso in una bolla ideale e adesso mi preoccupa uscirne. Mi preoccupa tornare alla realtà. Mi preoccupa il fatto che a parte gli affetti familiari non ci sarà davvero nessuno che sente la mia mancanza e che aspetta il mio ritorno. Mi preoccupa che quando tornerò dovrò laurearmi e, sembrerà una cosa stupida, non riesco a immaginarmi chi mi farà la festa, chi racconterà le mie vicende nell'arco degli anni, dato che non ne è rimasto uno di amico che mi conosca da quando ero bambino. Non so perchè perchè ma in questi mesi mi sono sentito più libero. Ero libero di uscire quando mi pareva e con chi volevo, mentre quando ero a casa, quasi mi infastidiva dire a miei che uscivo da qualche parte nelle rare volte che capitava. Altra cosa: sento di avere una brutta invidia verso il mio compagno di avventura (ok lo posso definire amico). Domani vengono a trovarlo 3 dei suoi amici, e ieri, raccontandomi del fatto che gli conosce benissimo e che il suo migliore amico lo conosce dall'asilo e che hanno fatto tutto insieme non potevo non pensare a quanto sia sfigato io che ho perso tutte le conoscenze storiche per il mio carattere di merda. L'unica persona che è venuta a trovarmi è stata una mia amica compagna delle superiori. Stop. Sono veramente sotto stress perchè non so se a questo punto convenga prolungare di altri tre mesi questa bolla oppure tornare e laurearmi il più in fretta possibile, tanto la realtà bisogna affrontarla comunque. Scusate lo sfogo |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Sembra la storia del film “L'appartamento spagnolo” (solo che il protagonista non era timido) :o
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
Prolunga, prolunga. Perché rinunciare ad una situazione in cui sei a tuo agio? E quando tornerai a casa, cerca di sfruttare la forte carica propulsiva datati da quest'esperienza, evitando di tornare pari pari nella vecchia routine. Senz'altro sarai molto meno spaventato dalle relazioni che in passato, approfittane.
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
uh! che figata l'erasmus! c'è andata una mia amica (a lisbona) e dopo 9 mesi non voleva più tornare :D
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
Se puoi prolungare, prolunga.E pensa che dopo la laurea potresti comunque tornare lì,se ti sei trovato bene.
Comunque la paura di dover tornare alla vita di sempre credo rihuardi chiunque sia mai stato in erasmus |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Circa un mese fa ho conosciuto un collega che ha ammesso di non riuscire più a ritornare alla routine quotidiana dopo essere rientrato dall'erasmus in Valencia XD
Credo che la cosa più importante da non fare sia rimanere "incollati" a quel tipo di vita "ideale" che si svolge durante il soggiorno all'estero, per il resto vai fiero di quello che hai fatto e che stai facendo perchè non è cosa da poco per un timido :) Comunque anche io vorrei fare prima o poi questo tipo di esperienza.. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
OK, io volevo fare l' erasmus per i tuoi stessi motivi e mi hai confermato che devo farlo.
E' un bel casino, mi immagino che tornare a casa sia molto malinconico. Il problema è appunto come dici che lì sei libero, fai conoscenze facilmente,vivi la tua vita, invece a casa non hai più niente. Io ci rimarrei ancora 2-3 mesi ma il problema si ripresenterà, ti dovrebbero obbligare a rimanere a studiare o lavorare all'estero. Maledetta forza di gravità che ci fa ritornare qui... |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
odio erasmus quel tipo di gente che si trova la' mi sta tutta sul cazzo
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
anche tu mi stai sul caxxo
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
goditi questi mesi e prolunga, è una fase formativa di cui poi farai tesoro.
Tutti dovrebbero avere il diritto a fare un'esperienza simile. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
ahhhh io c'ero stato 2 anni fa a barcellona e mi aveva colpito uno di quei tizi delle ramblas vestiti di bianco che sembrava sospeso a mezz'aria aria (o forse lo ero davvero?:interrogativo:)
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
mihhhhhhh siete stati in erasmus, non siete veri fobici (quasi cit) :mrgreen:
si scherza:mrgreen: io dal canto mio non conosco nessuno che ci sia stato, ma d'altronde non conosco nessuno proprio... |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
tagliano anche i lavoratori a quasi gratis di questi tempi invece :unsure: |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
fabfab90 anch'io avrei voluto fare l'erasmus, ma come al solito con queste cose mi accorgo sempre troppo tardi :testata:
Dei miei amici mi hanno detto che mi avrebbe fatto bene per i motivi che tu hai citato; tuttavia anche se dovessi andarci ora, avrei il timore di fare un'esperienza negativa come quella di Lone_Wolf tuttavia prima di provare non si può sapere, magari in effetti sarebbe stata un'esperienza positiva che cambia il carattere e la vita, magari negativa con la voglia di tornarsene a casa al più presto :nonso: in Olanda o Germania l'avrei fatto volentieri perchè so che come minimo il luogo mi piacerebbe. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Ma la differenza è che lo rifarei perché ne è valsa comunque la pena. "' l' unico lato buono di questa esperienza è il fatto di essere indipendente (ma non economicamente) dalla famiglia, mi sentivo molto più libero." Praticamente l'unica cosa che sto cercando, bisognerebbe esserlo anche piuttosto economicamente. Qui in Italia le cose sono fatte in modo tale che stiamo sempre in casa con i genitori, quando bisognerebbe fare in modo che i ragazzi se ne vadano PER FORZA da casa, dandogli la possibilità, PERCHE' E' UN NOSTRO DIRITTO. Cioè, pensa solo ai college angloamericani, sono fatti apposta. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quante volte ho pensato: avrei potuto farlo l'Erasmus. Anche perchè dal -10 di possibilità con l'altro sesso che ho qui, forse là, dai e dai, a un 1 o 2 sarei arrivato.
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
in erasmus magari salirei a 5/10, di solito quando sono in viaggio con dei miei coetanei (compagni di scuola ecc.) divento più estroverso e più brillante, non so come mai |
Re: Diario di un timido in Erasmus
ma è obbligatoria la festa per la laurea? :mannaggia:
non fare nessuna festa se ciò è fonte di disagio :nonso: comunque una volta finita questa "bolla" come la chiami tu sarebbe importante che tu riuscissi a mantenere quello che sei riuscito a conquistarti, contatti, indipendenza, numero della tipa con cui ci hai provato :mrgreen: |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
per un fobico può essere davvero una manna dal cielo |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
E per quanto potrai sentirti soffocare una volta in Italia o per quanto potrà sembrarti di essere ritornato al punto di partenza, ti sentirai arricchito dentro :bene: |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Ma come mai tutti pensano che andando all'stero si hanno più probabilità con l'altro sesso?
E' perchè pensate che le italiane (almeno in alcune regioni) siano un pò freddine.. O è una cosa che dipende solo da voi? Nel senso che magari all'estero non conoscete nessuno e se fate una figuraccia ve ne fregate...Oppure a casa non avete i genitori a cui rendere conto e se andasse bene a casa non c'è nessuno che rompe.. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
PS ANche io penso di fare l'erasmus prossimo anno.
Credo in Spagna, unica possibilità, dato che altre mete che avrei preferito non erano disponibili. Credo che mi piacerà anche se non vorrei stare più di sei mesi. La cosa migliore è stare lontani dai genitori per un pò...poi una volta all'estero posso fare tutti i viaggi che voglio senza dirlo a tutti :D Delle volte avrei voluto prendere l'aereo e partire per raggiungere degli amici, ma devi dare sempre dare spiegazioni ai genitori, alla sorella, agli amici, al gatto, al pesce rosso...e che palle!! |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Comunque, lo straniero ha sempre un certo fascino... è una cosa diversa dal solito e sai che tanto se ne tornerà presto al suo paese: due cose che "generalmente" alle donne piacciono. O almeno, così mi è sembrato. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
- Ambiente giovanile e vacanziero - Effetto emulazione delle donne, riguardo le conseguenze dei primi due punti. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
Anche a me piacerebbe andare in Erasmus, magari in inghilterra (dato che ho un discreto inglese ma soprattutto non conosco nessun'altra lingua oltre a quello e all'italiano). Ma davvero, non saprei che aspettarmi. Andare incontro a culture talmente diverse e tutto quel che vi consegue però mi mette addosso una strana eccitazione.. Suppongo che se fossi in buona compagnia forse ci farei un pensierino serio.:pensando:
Riguardo al tuo dilemma, io ti consiglierei (se puoi) di prolungare, dato che fin'ora ti sei trovato bene. E' stata una bella esperienza, perché non farla durare il più possibile? Tanto la laurea non scappa mica.. OT: Quote:
E mi manca ancora un buon annetto e mezzo:moltoarrabbiato: A questo punto non riesco a immaginarmi come sarà il fatidico giorno :o |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
dai non ci credo :mrgreen: |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
|
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
secondo me in quei contesti,tipo erasmus o vacanze in generale,le ragazze sono molto piu' troie,la danno piu' facilmente,ma ai tipi estroversi pero'..un timido/introverso ha piu' chance si,quelle di tornare a casa avvilito e mortificato nel vedere cosa fanno gli altri. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Quote:
Credo di aver fatto questa esperienza in maniera "facilitata" per il fatto che sono partito con una persona che già conoscevo e quindi non mi sono messo alla prova individualmente. Anche per questo mi piacerebbe vedere cosa succede a cavarsela da soli... |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
- con gli erasmus è più facile socializzare rispetto ai compaesani perché le domande, soprattutto all'inizio, sono sempre quelle: di dove sei, anch'io conosco un italiano, io sono stato in Italia, io invece ho un amico che è stato in Portogallo, io ho studiato queste lingue, io ho preso casa in quella zona, dove sono i locali per divertirsi, come si dice questa parola in questa lingua... bene o male domande che possono fare anche persone poco dotate di small talk; questo soprattutto all'inizio, poi le cose pian piano si complicano. - è una lingua straniera, quindi l'impaccio è normale; l'impaccio viene confuso con normalissima incapacità di essere sciolto con una lingua straniera e anche gli altri sono impacciati sotto questo punto di vista. Secondo me sarebbe meglio, dal nostro punto di vista, fare sei Erasmus di un mese in sei posti diversi, che uno solo di sei mesi. Siete d'accordo? |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Tra l'altro aggiungo che il mio problema principale è quello di non avere un gruppo di amici con cui uscire spesso e trovarsi (intendo nella mia città/paese) invece qui si tende a legare perchè si condivide una esperienza comune e si formano nuovi gruppi.
Il problema è che quando finisce tutto tutti tornano a casa propria e inevitabilmente non ci si rivede più...ma almeno gli altri tornano con le loro conoscenze storiche. Chi mi manca di più in questo momento è il mio cane, per dire |
Re: Diario di un timido in Erasmus
ho paura che alla mia festa di laurea non viene nessuno,o quasi,4 gatti...
di questo passo... capisco la preoccupazione...di non sapere con chi festeggiare |
Re: Diario di un timido in Erasmus
E soprattutto hai visto il vecchio nudo ipertatuato che gira per la rambla?:D
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 22:15. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.