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Essere meno suscettibili
Non so se sia un caso, ma da quando ho iniziato ad abbassare progressivamente le soglie della mia permalosità, le cose hanno cominciato a mettersi meglio dal punto di vista delle relazioni umane.
C'è qualcuno che ha vissuto esperienze simili alla mia? Provate a pensare se c'è stato qualcosa, qualche genere di osservazione, critica, sberleffo che un tempo vi faceva imbestialire mentre ora non vi scalfisce più di tanto...io sono passato dalla non sopportazione di ogni genere di critica legata sia all'aspetto fisico che al carattere ad una maggiore flessibilità e tolleranza. Penso a quante amicizie avrebbero potuto nascere se non le avessi bloccate io per tempo, dopo che mi veniva puntualmente rivolta l'immancabile osservazione, quel tipo di commento che ogni intro di questo mondo si sarà sentito ripetere almeno una volta "sempre così silenzioso tu, vero?" et similia...a pensarci bene tutte le persone che mi facevano notare di non essere molto loquace in passato facevano sempre una brutta fine...pare infatti che il sottoscritto, benché sprovvisto di spontaneità e capacità di reazione, fosse in grado (con il suo poderoso inconscio) di vendicarsi nei confronti di soggetti simili con poteri simili al malocchio :sarcastico: |
Re: Essere meno suscettibili
E poi del resto mi sono sempre chiesto perché c'è gente che è più suscettibile di altra? Insicurezza? Senso di superiorità? Senso di inferiorità? Non avendo mai creduto nella genetica quale possibile spiegazione delle derive caratteriali, non posso che fare riferimento ancora una volta a questa teoria http://www.fobiasociale.com/abbandono-prossimale-24448/
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Re: Essere meno suscettibili
Prima me la prendevo e tagliavo i ponti. Ora mi importa zero di quello che pensano gli altri. Al limite alzo un po' la voce e mi chiarisco, e il più delle volte la persona in questione si scusa o ci molla e la faccenda si chiude.
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Re: Essere meno suscettibili
tutti hanno dei punti deboli, delle questioni su cui sono particolarmente sensibili, è naturale.
è giusto esser più flessibili e tenere a bada l'orgoglio, ma se qualcuno, individuato il punto debole, ne approfittasse, allora il discorso cambia. trovo che finché sia possibile bisogna evitare di offendersi, ma se questo accade è perfettamente umano, non c'è nulla di sbagliato. |
Re: Essere meno suscettibili
Io non mi ritengo suscettibile attualmente (in età adolescenziale lo ero eccome!!!) ma essendo un tipo particolarmente rispettoso del prossimo in generale e delle sue opinioni gradirei essere contraccambiato con la stessa moneta...
Ma la mia soglia di suscettibilità di è comunque notevolmente alzata..(cioè ce ne vuole per farmi arrabbiare). |
Re: Essere meno suscettibili
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Io ho imparato a difendermi e ad essere pericoloso con queste tipologie di persone... E la mia vita è migliorata da allora... |
Re: Essere meno suscettibili
Il fatto è che diversi generi di osservazione che possono pioverci addosso, specialmente quelli da noi più temuti (e che di solito alludono alla timidezza) non sempre nascono con l'intento esplicito di ferire, denigrare e danneggiare. Dovrebbe essere così almeno in età adulta, quando si spera che una certa maturità abbia preso il largo tra le persone. Del resto la relazionalità è sempre il prodotto di una mediazione (non voglio usare il termine "compromesso" perché possiede troppe implicazioni negative) tra il nostro modo di essere e quello degli altri. In passato, qualsiasi allusione alla mia timidezza mi urtava a tal punto che mi allontanavo immediatamente dalle persone, pensando di essere stato smascherato ed etichettato, come se la via dell'interazione umana passasse per un'accettazione totale, scevra di qualsiasi critica e obiezione. Nella mia testa si formulava implicitamente l'assunto per cui chi mi dava del timido non mi accettava, rifiutava il mio modo di essere e di conseguenza era meglio che stesse alla larga da me. Non parlo di quegli atti di derisione particolarmente sguaiati e irriverenti, anzi quelli mi sembravano più naturali e comprensibili, specie se provenivano da persone particolarmente espansive. Ora ho imparato a "mediare" maggiormente e ho accantonato le pretese di accettazione totale da parte altrui.
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Re: Essere meno suscettibili
Esempio: a undici anni andai (anzi i miei mi obbligarono ad andare :D) ad un campo scuola di preti :o dove mi sentivo parecchio a disagio, essendo il posto pieno di ragazzini scalmanati. Tra di essi vi era invece un tale assai tranquillo, simpatico, non casinista e molto coscienzioso per quell'età, il quale cercò immediatamente la mia amicizia nonché mi introdusse al suo gruppetto, avendo notato che tendevo sempre a isolarmi. Si andava assai d'accordo finché un bel giorno non se ne uscì con il consueto commento che tanto temevo (certochetunonparlimaiseisempresilenziososembrache haipauradeglialtriecc.ecc.) e la cosa mi spinse ad allontarmi progressivamente da lui. Alla fine dell'esperienza, appena sceso dal pullman, con mio padre che era venuto a prendermi, lo sentì salutarmi a gran voce da lontano...il genitore si incuriosì e mi chiese chi fosse il tale che con tanto affetto si ricordava del sottoscritto: "Nessuno, è solo un pirla" fu la mia laconica risposta :sarcastico: Me l'ero proprio presa. Adesso spero di essere un po' cambiato...
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Re: Essere meno suscettibili
son sempre stato uno che scherza volentieri, ma non è servito a un cazzo :huh:
caso a parte la famiglia, lì proprio non ce la faccio :piangere: |
Re: Essere meno suscettibili
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Re: Essere meno suscettibili
E' vero, anch'io credo che la genetica c'entri poco, prendiamo le "predisposizioni" alle malattie, quando queste si verificano, è comunque sempre perchè "qualcosa" l'ha stimolato.
Ma poi non so, io ho la sensazione che il sottolineare la timidezza o la goffagine di una persona (in maniera non aggressiva naturalmente) da parte dei "normali", è forse un loro tentativo di avvicinarsi a noi, come spesso si fa con una persona triste, quando la si incoraggia a sfogarsi... La cosa certa è che anche a me fa l'effetto opposto, soprattutto se sorridono all'apparizione di vampate sulle mie guance:arrossire:... E' una cosa che mi terrorizza |
Re: Essere meno suscettibili
Tutto vero ciò che affermi: noto anch'io che molti fra coloro che sottolineano la nostra timidezza lo fanno più come tentativo di avvicinamento, senza reali intenti derisori. Spesso però il timido prova un senso di cocente svalutazione di fronte a questi approcci, perché è il timido stesso che si vergogna e non accetta certi suoi tratti così peculiari.
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Re: Essere meno suscettibili
Anch'io se cerco di combattermi, scelgo proprio di immaginarmi diversa nel rapporto con gli altri, purtroppo è come avere dei polmoni da fumatore incallito... Dopo lo sprint iniziale, arriva il fiatone.
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Re: Essere meno suscettibili
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Re: Essere meno suscettibili
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Re: Essere meno suscettibili
Credo che un tempo fossi più suscettibile di ora. Anche se in linea di massima ammetto che non mi piace venire criticato. Dipende ovviamente da cosa si critica e dal come. Se riflettendoci trovo che la critica sia infondata o superflua, per natura ci rimugino sopra lo stesso e la incasello nella mente, ma non è detto che mi arrabbi o mi offenda.
Non mi piace non essere capito nella mia personalità e sentirlo esprimere, per esempio mi girano se mi sento dire che non ne ho da chi mi conosce, questo tipo di cose che rivelano la mentalità "estroversione is the only and right way e io te la insegno". |
Re: Essere meno suscettibili
Ho imparato a incassare bene col tempo. Prima stavo malissimo per tutto e andava avanti per giorni e alle volte pure dopo mesi ci stavo male.. assurdo. Ora riesco a farmi scivolare maggiormente le cose addosso.. anche se un pò permalosa mi sa che lo sarò sempre :D
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Re: Essere meno suscettibili
Diciamo che tutti sono suscettibili, quello che cambia è la tollerabilità. Posso affermare che anchio ho una tolleranza pari a quella di un estroverso, diciamo nella media:pensando:
Poi conta anche l'ambiente, se una persona non è abituata ad essere sfanculizzata un pò, la sua tollerabilità è bassa. La mia tollerabilità è andata via via crescendo per le esperienze che ho avuto, un pò anche perchè sono cresciuto in un quartiere popolare di periferia pieno di figobulli, un pò perchè ho fatto lavori dove i grezzi debosciati erano in maggioranza. |
Re: Essere meno suscettibili
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Re: Essere meno suscettibili
È da una vita che tutti mi dicono che dovrei incazzarmi più spesso, salvo poi rimangiarsi tutto quando lo faccio veramente.
Secondo la mia esperienza, la suscettibilità è un problema da giovani, perché, dopo una certa età, gli esseri umani abbandonano la tattica della pubblica umiliazione in favore di quella dello screditamento in privato e dell'isolamento dell'avversario; l'umiliazione pubblica continua ad essere usata solo per svalutare i concorrenti in campo sessuale. |
Re: Essere meno suscettibili
non sono suscettibile al momento, non posso esserlo avendo io la tendenza a sfottere tutti coloro i quali hanno una minima confidenza con me :ridacchiare: non posso poi prendermela se vengo scherzato in qualche modo
però una cosa non reggo, quando so che qualcuno parla di me non in mia presenza, lì mi scattano le paranoie e penso sempre che mi stiano deridendo tutti insieme allegramente :miodio: |
Re: Essere meno suscettibili
Sono abbastanza suscettibile e mi è stato anche fatto notare un'infinità di volte. Non quando si ironizza, anzi mi piace abbastanza stare allo scherzo e fare anche autoironia, ma quando mi vengono poste critiche nel modo sbagliato, quando percepisco aggressività, quando vengono rimarcati dei miei difetti, allora raggiungo il picco della suscettibilità.
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Re: Essere meno suscettibili
Una cosa che mi è capitato di notare alcune volte è che chi ti dice di non essere suscettibile poi non di rado lo è anche lui. Basta sottoporlo alla somma legge del contrappasso :occhiali: o in altre parole fargli assaggiare un cucchiaio della sua stessa medicina, per vederlo tirar fuori tutta la sua suscettib... ah già nel suo caso si chiama sensibilità :mrgreen:
Alla fin fine credo che la maggioranza delle persone (introverse/timide/fobiche e non) sia suscettibile, quello che cambia è su cosa. E, per quanto riguarda i timidi, se è certamente vero che le osservazioni sulla scarsa loquacità o altre simili non sono sempre fatte con cattiveria, è anche vero che non preludono necessariamente all'intenzione di instaurare una conoscenza, e quindi non vanno per forza accolte come manna dal cielo. |
Re: Essere meno suscettibili
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Almeno in questo caso(ove mi trovo d'accordo) si può generalizzare (:ridacchiare:) |
Re: Essere meno suscettibili
C'è chi è più suscettibile di altri, c'è chi considera la critica come una non accettazione, c'è chi magari patisce ma è bravo a mascherare e tante altre variabili...il timido vive spesso come un grande complesso la sua scarsa loquacità perché è difficile che un timido accetti questa propria caratteristica. Non a caso su questo sito c'è una sezione che si chiama "trattamenti e terapie" e un sottoforum chiamato "vincere la timidezza", titoli assai eloquenti che non fanno che confermare l'impostazione culturale dominante che vede la timidezza come un difetto, una limitazione.
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Re: Essere meno suscettibili
Sarà, io me la prendo come un ossesso tutt'ora per qualsiasi critica (inaspettata e non), arrivo anche a starci male per lungo tempo, mi chiudo e vedo la persona che me l'ha fatta come un mio nemico e ovviamente cerco di evitare qualsiasi situazione che mi coinvolga con quella persona.
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Re: Essere meno suscettibili
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Re: Essere meno suscettibili
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Re: Essere meno suscettibili
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picchiano duro, sbagliano i tempi ed i modi, non hanno nessuna intenzione di aiutarci, anzi .... Non potendo ucciderle tutte, potrebbe essere utile inizare a pensare non solo all'altro come un nemico, ma alla critica in se stessa, perchè ci fa male, se ha delle basi o meno, perchè una tal cosa ci urta così tanto..., in quest'ottica le critiche fatte con modi duri, potrebbero rivelarsi anche utili,perchè diventano sempr epiù difficili da scavalcare, da fuggire... |
Re: Essere meno suscettibili
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Re: Essere meno suscettibili
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Re: Essere meno suscettibili
Sì, anch'io sono meno suscettibile, nel senso di permaloso e mi pare che un po' per tutti vale la stessa cosa.
Il fatto è dovuto alla maturazione molto lenta degli introversi. Come ho già detto altre volte, ogni persona, all'inizio deve costruire la propria personalità, poi, man mano che il puzzle si costruisce, si riconosce il soggetto del disegno e allora il giocatore potrà continuare ad attaccare le tessere con maggiore sicurezza e decisione, forte dell'acquisizione di nuove importanti informazioni. Costruire la propria identità è requisito necessario per essere meno sensibili alle critiche travestite o meno da battute. Man mano che si costruisce la propria identità, qualcosa si perde, qualcosa si guadagna. Non tutto è positivo e non tutto è negativo, anche il giudizio sociale medio, attualmente costruito sui gusti...cough cough..., ehm vede quasi sempre di buon occhio questi cambiamenti. |
Re: Essere meno suscettibili
Lo sono parecchio, specialmente se vengo colpito su argomenti delicati e dove sono più sensibile alla critica altrui, spesso mi fa più male quando in un secondo momento ripenso a quello che mi hanno che mentre me lo dicono, dovrei cercare di esserlo di meno anche perché a volte, con chi ho confidenza, anche io posso essere molto indelicato.
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