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Presentazione di Keaton (cioè mia)

Niente: sono un ragazzo di 20 anni, apparentemente normale,senza problemi fisici o di bruttezza, figlio unico e fortemente voluto dai miei genitori che hanno speso anni, soldi e fatiche per concepirmi. L'amore,quindi, da parte da loro non mi è mai mancato, anche se naturalmente data la situazione, probabilmente la loro voglia di proteggermi a volte mi ha fatto del male, aggiunto al fatto che ho sempre tentato di dargli meno problemi possibili, privandomi forse di qualcosa.
Dopo un'infanzia serena con interessi ed amici, il mio impatto con l'adolescenza è stato lentamente sempre più traumatico fino all' isolamento e ritiro sociale verso i 15-16 anni,rinchiudendomi a pensare a me stesso perché principalmente non sopportavo di non essere importante per nessuno, la mia assenza o presenza passava inosservata, cosa che capitava ad altri ma probabilmente io essendo più sensibile di altri e forse anche più precoce mentalmente ne soffrivo tantissimo. Però adesso a 20 anni, mi trovo ad essere un ragazzo con una testa da 20enne, ma con una struttura emotiva da 15enne, nulla è cambiato per me, non ho fatto alcun progresso.
Ho distrutto (giustamente) la mia infanzia,mo ho anche buttato la mia adolescenza e non ho sostituito le mie amicizie e interessi di un tempo con altri. Non ho mai avuto rapporti con le ragazze, in verità mi terrorizzano, non mi sono mai innamorato ( o forse si? non lo so neanch'io). Non ho mai avuto problemi scolastici, faccio l'università, che (per sfortuna mi verrebbe da dire) si trova vicino casa, quindi non sono andato via neanche stavolta. Avrei voglia di una soluzione drastica, essere gettato nel mondo senza loro alle spalle, ma non so come fare. La cosa che mi preoccupa di più è quella sensazione di sottofondo alle mie sofferenze che mi porta quasi a stimarmi migliore degli altri e ad esaltare la mia autenticità rispetto a quelli che vanno in discoteca e guardano le partite di calcio; sicuramente ci sarà una terza via (almeno spero).
Mi trovo così, nel purgatorio, in questa impasse, ma intanto la solitudine non la sopporto più e oltre all'adolescenza sto perdendo anche tutta la mia giovinezza.
Sicuramente la società ha le sue colpe, sicuramente i miei genitori con il loro essere protettivi non hanno aiutato ( ma porca miseria, cosa mi potevo aspettare ? poveretti ), però questo non cambia le cose. Ricordo che Albert Camus disse una cosa del genere: " prova a dire ad un assassino che è arrivato ad essere quello che è per colpa della società e che in realtà lui non è cattivo, ma sono state le circostanze a portarlo ad essere quello che è. Lui sarà felicissimo e si giustificherà, non capendo che non cambia niente: lui rimane un assassino!" Quindi, com'è come non è, io sto buttando la mia vita e mi sono stufato .