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Il sociofobico e la dieta
Sono solo perché sono grasso e sono grasso perché sono solo, questo è il dilemma.
Ieri sera, mentre mangiavo l'ennesima insalata, forzatamente inserita da mia madre nelle mie cene e pranzi, mi chiedevo come fa uno che ha già una vita di m***a a rinunciare ad uno dei POCHISSIMI piaceri della sua vita? Ve lo siete mai chiesti? Certamente uno così “migliora se stesso”, ma alla fine ci sarà sempre qualcuno che è meglio di lui. A che c***o serve allora? A vivere più a lungo, cioè a soffrire più a lungo? P.S. — C'è stato un periodo un cui ero dimagrito perché mangiavo poco, ma era il periodo in cui sono stato più vicino al suicidio e nessuno vuole uno che piange sempre. |
Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
Mangiare è un piacere: non a caso, il concetto di piacere, nelle varie lingue, è generalmente associato al sesso o al gusto.
Lasciando perdere le questioni estetiche, d'autostima, d'automiglioramento o qualsiasi sovrastruttura si voglia attribuire alla "buona forma": è, banalmente, una questione di salute, e conseguentemente anche di soldi e preoccupazione. Poi certo, esiste la genetica, ma come si suol dire: aiutati che la genetica ti aiuta. :D Posso immaginare, comunque, che simili discorsi possano avere un impatto relativo su chi non si tiene in gran conto: perché ama poco la vita, perché ha un pessimo rapporto col proprio corpo, perché lo carica di troppe aspettative. Devo dire che dopo due anni di disordini alimentari mi è abbastanza facile concentrare l'attenzione sulla salute. In ogni caso, nessun nutrizionista serio approverebbe l'introduzione forzata di insalatine scondite (le diete troppo restrittive sono nella maggior parte dei casi controproducenti). Piuttosto (come ha detto Kistune), se proprio hai difficoltà a rinunciare al bis di lasagne (lunga vita alle lasagne), ti direbbe di farti una passeggiata in più. |
Re: Il sociofobico e la dieta
E' il motivo principale che mi porta ad avere serie difficoltà con la dieta. Quando invece psicologicamente stavo meglio, perdere qualche kg mi costava molto di meno.
Però c'è anche da dire che se si vedono dei miglioramenti sul proprio corpo è gratificante, sia perchè ci si è prefissati un obiettivo e lo si sta raggiungendo e sia perchè vedere un corpo migliore ci fa stare meglio con noi stessi. |
Re: Il sociofobico e la dieta
Visto che avete introdotto l'argomento, aggiungo che l'esercizio fisico è un dolore (mentale) aggiuntivo: sia perché passeggiare o correre ti fa ricordare che sei solo (non hai altro da fare e quindi pensi) sia perché ti guardi attorno e vedi sempre le stesse categorie di persone:
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Re: Il sociofobico e la dieta
Io ormai mangio esclusivamente o quasi per nutrirmi , non sono a dieta ma preferisco mangiare sempre cibi sani e leggeri ed in modo organizzato, vedere un pò di pancetta e di grasso superfluo sul mio corpo mi deprime, mi piace avere un fisico asciutto.
Nei periodi di maggiore depressione mi si chiudeva lo stomaco, quindi o non mangiavo o mi sforzavo di mangiare per evitare di perdere kg. |
Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
Però barclay ha fatto capire di essere in sovrappeso: in questo senso, dovrebbe concentrarsi sui rischi legati alla propria salute.
Forse è un discorso autoreferenziale, ma la mia esperienza è questa: i miei disordini alimentari sono cominciati con una dieta, intrapresa proprio per desiderio di migliorarmi e guadagnare autostima. Ho sempre vissuto il complesso del "brutto anatroccolo", e credevo che la forma fisica fosse un punto di partenza per cambiare la testa (anche perché mi sembrava oggettivamente più "facile" partire dal corpo). Tuttavia, i miei problemi di ansia e di umore si sono scaricati tutti sulla dieta: ho sviluppato un'attenzione ossessiva per il controllo del mio peso, ho trasferito nelle dinamiche alimentari il mio perfezionismo. Il mio corpo era diventato uno specchio di me: il desiderio di controllo eccessivo, e i sensi di colpa legati alla mancanza di controllo mi hanno portata prima all'anoressia, e poi alla bulimia. Con questo non condanno l'attenzione per la forma fisica, anzi: ma suggerisco di non caricarla di eccessive aspettative, specialmente se non si possiedono serenità ed equilibro. Le diete dovrebbero, in questo caso, essere intraprese con cautela, col supporto di un nutrizionista, ed esclusivamente per motivi di salute. |
Re: Il sociofobico e la dieta
è da una vita che combatto con il cibo e sono sempre sovrappeso. Ho capito una cosa: la dieta non può essere imposta, ma se non cambi alimentazione e non fai MOLTO MOLTO MOLTO sport non si fa altro che peggiorare, e alla fine si finisce come quel tizio in america che hanno trovato murato in casa fuso con la sua sedia . Ed era vivo. Cicatrizzato a sangue con il metallo.
Poi ho scoperto che fare movimento diventa man mano meno traumatico con il passare del tempo, la vera angoscia indescrivibile sta nell'iniziare. poi ho scoperto che sudare smuove un pò di testosterone per cui si stà meglio e con più fiducia in sè stessi, e alla lunga può rendere la dipendenza dal cibo meno acuta. Ma iniziare, ragazzi...è la cosa peggiore del mondo, con le ossa che stridono e i muscoli che si spaccano e il cuore che tuona e i polmoni in fiamme e tutti che ti guardano...ma d'altro canto perdere cinque buchi sulla cintura o riuscire a mettersi il portafoglio nella tasca di dietro è il paradiso, trovare una camicia o un paio di pantaloni in un negozio è una vittoria e un passo in più nell'integrazione; ne vale DAVVERO la pena. |
Re: Il sociofobico e la dieta
La dieta dimagrante non serve a nulla se non la si vuole fare, bisogna essere motivati.
e cmq una dieta dimagrante non è mica eterna (il mantenimento si però :ridacchiare: ) e non è che ci si deve sempre privare di tutto, basta non esagerare.. le persone che conosco magre e che lo sono sempre state, mangiano semplicemente poco ma di tutto e se esagerano fanno un pò più di moto. I motivi della dieta? Stare in salute, sentirsi meglio proprio fisicamente perchè non si deve digerire un mattone ipercalorico, vedersi belli con relativo aumento dell'autostima e maggiore sicurezza nelle relazioni con gli altri, poter entrare in un qualsiasi negozio e trovare qualcosa che ti va.. certo se una ragazza è 10kg sovrappeso, si piace realmente e si vede bella così, ben per lei.. se una è sicura di se anche se un poco sovrappeso risulta bella lo stesso e a me personalmente le tipe pelle e ossa non piacciono.. il problema è qualdo i kg di troppo iniziano a impedirti di vivere in modo normale e una si prende in giro dicendo di vedersi bella, quando non è vero e ci sta male. |
Re: Il sociofobico e la dieta
Per me non vi è piacere nel cibo o nel mangiare. Lo odio..:(
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Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
Io trovo che sia importante darsi delle regole e pensare nella giusta maniera.
Anche e soprattutto per ciò che riguarda l'alimentazione e lo sport. Dobbiamo imparare a pensare che siamo persone degne. E le persone degne curano il fisico, mangiano bene e fanno sport. E se mangi bene e fai sport, ti vedi meglio fisicamente e se ti vedi meglio fisicamente aumenti l'autostima e se aumenti l'autostima ti relazioni meglio con gli altri, perchè sei diventato più sicuro di te stesso. Possono non sembrare rilevanti. Ma una dieta corretta e la pratica sportiva sono/possono essere un trampolino di lancio sociale. Bisogna impegnarsi! Bisogna trovare la forza. Perchè ne vale la pena.. eccome. Specie se si è fobici o depressi. |
Re: Il sociofobico e la dieta
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Aggiungo però che è uno schiaffo parlare di dieta alla fine delle feste, sensi di colpa a gogo :mrgreen: |
Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
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però se miglioriamo, anche poco, ci vedono un pò più belli, e inoltre ci sentiamo un pò più belli, quindi verremo percepiti più belli di quello che pensiamo noi. certo alla nostra età è difficile recuperare il tempo perso, soprattutto a livello di testa, però si può fare, dipende da quanto siamo noi a volerlo. |
Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
A me piaceva andare a camminare/correre, mi faceva stare bene. In quei momenti pensavo a cose del tipo "devo arrivare fino a quella collinetta" o concentravo il mio pensiero sulle sensazioni fisiche, tipo il sentire il sangue che circolava nelle gambe, i polmoni che si ossigenavano, cose così, od osservavo l'ambiente che mi circondava... questo mi evitava di rimuginare sui miei pensieri negativi.
L'attività fisica poi ci fa produrre endorfine, quindi è dura all'inizio quando non si è allentati, ma poi si sta meglio. Anche il vedere la luce del sole fa bene all'umore. E poi quando torni a casa ti puoi concedere un dolcetto senza sensi di colpa. :mrgreen: Ci andavo sempre da sola e per me non era un peso. Ora invece, che non posso fare attività fisica per problemi di salute, è uno sfogo che mi manca molto. |
Re: Il sociofobico e la dieta
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se fai un pó di attenzione alle quantità ed alla frequenza con cui assumi certi cibi, puoi continuare a mangiare le stesse cose, e buttare via diversi chili prima di quanto immagini, senza rinunciare e senza fare la fame. Te lo testimonio io perchè lo so in prima persona. |
Re: Il sociofobico e la dieta
io ho sempre avuto problemi col cibo. Prima in un senso ( mangiavo davvero tanto ed ero grossa ) poi nell'altro ( in alcuni periodo smetto di avere fame e non mangio se non il minimo per non svenire anche per settimane ).
Tuttora mangio in modo disordinato ma non mi privo di nulla. Ho dalla mia che molto spesso non ho fame:interrogativo:, anni di dieta o periodi di non cibo mi hanno eliminato la sensazione di fame ( posso anche non mangiare per un giorno e non me ne accorgo ), mangio quasi esclusivamente per gusto. Nonostante ciò sono un pò sovrappeso ( anche mangiando poco, se si mangia disordinatamente il corpo va in carestia e immagazzina scorte di cibo:moltoarrabbiato: ) ma non ho davvero la testa di cominciare una dieta seria, e come dice barclay, il cibo è davvero un piacere, mangiarmi una pizza e bermi una cocacola sono cose che adoro, e poi odio cucinare. Ho cominciato l'altro giorno un corso di scherma, io che non facevo attività fisica da tempo immemore. Ecco, si, l'inizio è traumatico. Son passati due giorni ed ho ancora dolori alle gambe tali da non poter piegare le ginocchia, ma non voglio mollare, incredibilmente dopo l'allenamento mi sentivo prprio bene, l'attività fisica aiuta anche l'umore, e so che allenando il fisico prima o poi smetterò di avere dolori e riuscirò dove ora proprio non riesco. E l'essere più magri aiuta in tutto. E' innegabile, l'autostima cresce e se ci vediamo meglio noi appariamo migliori agli altri. |
Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
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devi farlo per te (e se pensi che tanto nella tua vita non cambierebbe assolutamente nulla libero di mangiare e ingrassare quanto vuoi) |
Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
però barclay non è tanto l'essere "migliori in assoluto" il problema, quanto il non essere sotto un certo livello di soglia che separa il passabile dal non passabile.
Se la pensi dal pdv opposto, il tuo, ti renderai conto come, con tutta la tua buona volontà e il tuo bisogno di sentirti amato (e anche desiderato sessualmente), esistono delle donne in giro da cui non ti sentirai mai attratto. Perché troppo anziane, perché con difetti estetici non sorvolabili... o perché troppo sovrappeso. Entro certi limiti si passa sopra ai difetti estetici, perché non siamo perfetti, perché il carattere ci attrae e ci fa diventare bello ai sensi ciò che bello non ci sembrava. Perché con la frequentazione e la più o meno lunga astinenza è il corpo stesso che ci induce a riconsiderare gli elementi. Ma entro certi limiti. Migliorarsi fisicamente consente di essere più appetibili e quindi di avere più chances, perché si viene "scartati" meno in fretta e si ha occasione di farsi conoscere meglio. Quindi secondo me se uno vuole migliorare le proprie opportunità di vita relazionale, un occhio all'estetica, sia in termini di fitness che di stile, deve darlo. |
Re: Il sociofobico e la dieta
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se poi tu pensi che il gioco non vale la candela, che tanto non avresti mai la fila di ragazze che ti corrono dietro, nessuno ti obbliga a stare a dieta (es. nella mia vita ora che ho parecchi kg in più non è cambiato una mazza nella mia vita quotidiana e nelle mie relazioni, anche perchè io un fidanzato non lo voglio comunque, la cosa che inizia a essere problematica è trovare i vestiti e sentirmici presentabile) |
Re: Il sociofobico e la dieta
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Re: Il sociofobico e la dieta
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Ciao |
Re: Il sociofobico e la dieta
DIETOMANI?! TIÉ! :lingua:
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