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Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Non so come risponderti non ho una gran testa ne una gran abilità nel esprimermi ma questa canzone mi mette di buon umore. |
Re: Spiegare la propria sofferenza
Ti rispondo con questo testo, scritto non molto tempo fa. Mai fatto leggere a nessuno.
Ma voi che cazzo ne sapete??? Che cazzo ne sapete di dolore che coinvolge ogni dimensione della vita?? Che cazzo ne sapete di anni persi nella spirale del dolore, annullati, mai piu' ricordati, di una vita fatta di buchi, baratri e strapiombi nerissimi che inghiottono i pensieri e le emozioni ancor prima che nascano!!!! Che cazzo ne sapete di anni di psicofarmaci che ti rincoglioniscono e ti tolgono lucidita'??? Che ti fan dimenticare le cose e perderti in un bicchier d'acqua??? Che stracazzo ne sapete della sofferenza fisica che causa lo stare in mezzo alla gente, della confusione mentale che ne deriva e che ti rende incapace di pensare a qualsiasi cosa??? Che cazzo ne sapete di manifestazioni somatiche cosi' debilitanti che vi impediscono di fare le cose che piu' vi piacciono?? Che cazzo ne sapete degli attacchi di panico che vi prendono senza preavviso alcuno, nei momenti piu' disparati della vostra esistenza, persino nel sonno, che vi schiacciano nel baratro con una forza e violenza tale che l'unica cosa che desideri VERAMENTE in quel momento e buttarti dalla finestra e sperare che morendo passi lo strazio che ti sconquassa viscere, petto, cervello e anima????!?!?!?!?!?! Che cazzo ne sapeteeeee??!?!!?!!?!?! Che cazzo ne sapete di una costante e immotivata sofferenza che vi tarpa le ali, che scoprite radicata nel piu' profondo del vostro essere, dove nessun pensiero puo' nascerne scevro, dove la volonta' stessa, se presente, sgorga incrinata e irrimediabilmente corrotta. Che cazzo ne sapete quindi di vite intere che se ne vanno affanculo, di un tempo che non ha piu' continuita' ma solo buchi neri che tutto mangiano??? Che cazzo ne sapete di brevi momenti in cui il malessere che vi avvinghia completamente si dipana misteriosamente e allora i problemi della vita diventano delle inezie, le fatiche giornaliere si superano a mani legate dietro la schiena, si rivive la convivialita' e il piacere della conversazione... Per poi ricadere da questa grande altezza, senza saperne il motivo, giu' giu' giu', ancora piu' giu' dell'ultima volta, quando avevate pensato di aver toccato il fondo!!!! Che cazzo ne sapete!!!!!!!!!! Che cazzo ne sapete della solitudine piu' completa, cosciente ma non voluta, generata da una condizione che ti rende insopportabilmente pesante anche per chi piu' ti ama!!! Che cazzo ne sapete di amici e parenti che inconsciamente e senza colpa si allontanano sempre di piu'??????? Che cazzo ne sapete di duro lavoro nei gruppi di mutuo aiuto, crudi confronti con i limiti del proprio stato, continue battaglie senza fronte, nella nebbia piu' fitta e dolorosa!!!!!!!!!!! Che cazzo ne sapete di passioni, quelle piu' sentite, che una volta vi bastavano per volare con la mente, distrarsi, rilassare le membra, soddisfare il fisico e l'intelletto, appagare il proprio animo e i desideri piu' profondi.... passioni che vi vengono sottratte, con un lento lavorìo di ansie, paure e malesseri, fino a non provare piu' alcun interesse per queste????? Nessun interesse! Che cazzo ne sapete della calma piatta laddove prima c'era il sangue nelle proprie azioni!!!!!!!!! Che cazzo ne sapete!!!!! |
Re: Spiegare la propria sofferenza
Grazie lupo.
Direi che hai fatto una fotografia piuttosto fedele. Quasi non serve aggiungere altro. Prima o poi ci rimango secco. Grazie anche a Bastet (il tuo bel commento lo hai rimosso, ma io ho fatto in tempo a leggerlo) e Gianni. |
Re: Spiegare la propria sofferenza
Semplicemente, non si può spiegare. Essere terrorizzati e magneticamente attratti dalla stessa cosa è un'esperienza estranea a qualsiasi essere umano non sofferente di certi disturbi.
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Re: Spiegare la propria sofferenza
il silenzio uccide le relazioni, la tua paura di spaventare, coinvolgere, potrebbe essere peggiore del male che si insinua tra voi due
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Re: Spiegare la propria sofferenza
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Mi dovrò rassegnare al fatto che solo uno psichiatra (forse) o uno che ha vissuto il disturbo sulla propria pelle possa comprendere? |
Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Come gli altri, non ho risposta...
Però questo passo verso il timore dell'incomunicabilità potrebbe allontanarti dalle cose che ti amano nel mondo.. Se ti è possibile fidati del bene che ti vogliono e cercali invece di rifuggirli. è un consiglio che va un po' contro la mia solita logica "cerca quello che ti fa stare bene, evita ciò che ti fa stare male"; ma il male che senti nello stare vicino a qualcuno che ami e ricambia senza poter condividere la tua sofferenza può essere (o non esserlo, ma incrociamo le dita per 'sta volta..) proprio la comunicazione che cerchi... Per inciso, in situazioni (vagamente, perché non conosco di preciso la tua situazione) analoghe alla tua io ho sempre scelto di andarmene, "liberare gli altri dal mio peso". Non mi sembri il tipo quindi persisti, dai :bene: |
Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
è vero è difficile spiegare, ma è difficile spiegare anche a noi stessi...infatti siamo i primi che cerchiamo di farci spiegare dagli altri i nostri guai....:ridacchiare:
gli psicologi, i forum, i libri specializzati... |
Re: Spiegare la propria sofferenza
questa è una sua mancanza, ma può essere risolta solo dialogando, non arrenderti, o l'anteporre i suoi problemi ai tuoi finirà col danneggiare la relazione
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Re: Spiegare la propria sofferenza
E' la risposta tipica di chi non sa di che cosa stai parlando, concordi?
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Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Mi scuso in anticipo per la lunghezza del post, ma l'argomento mi tocca da vicino.
I pochi amici intimi a cui ho rivelato i miei problemi sono fortunatamente persone aperte e informate (ho anche un caro amico medico), ma devo dire che mi sono limitata a spiegare i fatti nudi e crudi, senza caricarli di responsabilità nei miei confronti. Quanto ai miei genitori, è stata una faccenda un pochino più complessa, che coinvolge anche dinamiche famigliari sulle quali non intendo dilungarmi (tra le altre cose, mio padre soffre dei miei stessi disturbi, ma ha sempre ritenuto di non doversi curare, quindi non capiva perché volessi farlo io). Diverso e più difficile è stato col mio attuale ragazzo. All'inizio non riusciva a concepire i meccanismi dietro ai miei comportamenti, e credo non ci riesca tutt'ora (o meglio: può concepirli, ma non può immaginarli). Ma è una persona intelligente, molto ragionevole, e si è sforzato di sospendere il giudizio e imparare a rapportarsi con me (cosa non dire, cosa non fare). Da parte mia, per evitare il cortocircuito ho fatto uno sforzo costante di buttarla sul pratico. Esempio: ho difficoltà a fare questa telefonata, sto rimandando da settimane. Lo so che ti sembra da cretini, ma per adesso cerchiamo di pensare solo ad una soluzione. Per dire, ad una certa ora x telefono, e poi chiamo te per dirti com'è andata, così il dispiacere di deluderti sarà più forte della paura di telefonare. Ok, non è che devo farlo per te, è solo uno stratagemma per tirare avanti fino a che non imparo a gestirmi da sola. Quando invece cadevo nella disperazione, non c'era niente da fare, bisognava aspettare che passasse “l'onda”. Era una sensazione molto strana: io ero perfettamente cosciente, ma allo stesso tempo non riuscivo a controllare le mie reazioni. Lui un giorno mi ha detto: quando stai male sono spaventato e vorrei scappare, ma quando stai bene sento che ne vale la pena. Quindi proviamo a fare in modo che tu stia bene. Adesso che sto meglio, e rivedo il percorso che è stato fatto, provo un grandissimo senso di gratitudine. Ma è stata una faticaccia, lo ammetto. Quote:
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Re: Spiegare la propria sofferenza
anche perchè rischi di passare per uno lamentoso, viziato, che vuole attenzioni, che deve essere al centro della relazione...
scusa il tono brusco, ma a costo di farvi litigare, voglio spronarti a non chiuderti nel silenzio. |
Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Non si può spiegare.
Puoi solo sperare che qualche anima pia capisca e comprenda il tuo stato d'animo e ti ami per quello che sei. Però molto spesso succede esattamente il contrario. |
Re: Spiegare la propria sofferenza
Una volta lo avrei spiegato al mio ragazzo, ma oggi come oggi se avessi un ragazzo penso che non gli parlerei proprio di queste cose. L'amore si è condivisione ma la sofferenza acuta, secondo me. è una questione personale, da risolvere con se stessi, a cosa serve coinvolgere il vostro tipo/a?
Potrà compatirvi, soffrire con voi, ma questa ha una utilità? Ora come ora lo trovo egoistico. A me, come detto, succedeva, ma lui soffriva di più e litigavamo di brutto dunque direi da EVITARE. |
Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Perché vuoi che conosca i livelli più profondi della tua sofferenza? Cosa può portare a te oppure a lui o a VOI in quanto coppia? Secondo me questo elemento del puzzle non completa il vostro amore, lo sparpaglia.
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Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Che poi non sono solo un evitante fobico, sono proprio un depresso...
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Capisco. In fondo sta solo a noi.
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Re: Spiegare la propria sofferenza
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Le persone che possono comprendere o stare vicino a un depresso ci sono, rare, ma ci sono. EDIT "Evitare" come compagno/compagna, ovviamente. Non voleva essere un invito generico... Visto che qui gia' si evita abbastanza :P |
Re: Spiegare la propria sofferenza
Ti capisco appieno.
La storia è sempre quella, banale quanto ti pare Se non conosci un emozione e gli effetti di essa non potrai mai capire cosa celi dietro di essa. è difficile pure per noi cercare e ottenere spiegazioni per noi stessi, ancora peggio cercare di dare consigli a chi ne ha bisogno. Non demordere! |
Re: Spiegare la propria sofferenza
meglio spiegarla altrimenti sembra una scusa
non essere troppo particolareggiato ma puoi dire che ogni tanto hai degli sbalzi ove soffri di una certa fobia |
Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Eh, ma i tuoi non sono i suoi, e ognuno è un caso a sé. Diglielo, se te la senti.
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Re: Spiegare la propria sofferenza
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Re: Spiegare la propria sofferenza
Questo mi sembra il passaggio logico sbagliato. Lui può non capire i tuoi problemi e forse (purtroppo) non puoi far nulla perché li capisca. Ma questo non implica che tu sia una nullità, assolutamente no. :moltoarrabbiato:
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Re: Spiegare la propria sofferenza
A me han sempre detto che se non si è in grado di spiegarsi con chiarezza su un argomento allora quell'argomento non lo si è capito bene.
Se già non ti capisci tu e non sei in grado di spiegarti da solo, per quanto possa essere intelligente sarà difficile che ti capisca lui. Per un certo verso è meglio, vuol dire che ancora non hai affrontato seriamente e risolutamente il tuo problema, quindi non sei un fallito, non ci hai ancora nemmeno provato. |
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Re: Spiegare la propria sofferenza
un grande vuoto, un buco dentro la pancia, qualcosa che cade da dentro.. poi senso di stordimento e bruciore agli occhi, mancanza di energie
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Re: Spiegare la propria sofferenza
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Ma esattamente quando viene considerato necroposting? e perché non si possono rispondere a topic di tot anni? |
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