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Esperienze non vissute
Ciao a tutti. Mi chiedevo se le esperienze tipicamente giovanili che molti qui, volenti o nolenti, non fanno, per quanto banali possano essere, in realtà degli insegnamenti li sanno dare. Venire a contatto con le più svariate tipologie di persone, sbagliare facendo delle cazzate, ecc…può arricchire e, una volta adulti può dare una saggezza tipicamente pragmatica che non si acquisisce giocando ai videogiochi o leggendo qualche libro o impegnandosi di più nello studio standosene nella propria stanza.
A me ad esempio piace informarmi di attualità, leggere, mi piace pensare e mi tengo in contatto con altre persone a cui piace pensare. Tutto questo però senza uscire di casa. Vivere certe situazioni in prima persona può cambiare molto il proprio modo di vedere. Escludendo dal discorso il lato emotivo, dal punto di vista mentale non vorrei che questo stile di vita lasciasse un po' poveri (nonostante i pro del poter leggere di più) rendendo privi di fondatezza e fumosi i propri ragionamenti. Oppure ci può rendere migliori in altro? Oltre agli altri, mi piacerebbe sapere cosa ne pensano in proposito gli soprattutto gli utenti dai 28-29 anni in su. |
Re: Esperienze non vissute
Ho qualche anno meno dei 28-29. Secondo me l'esperienza è fondamentale per la maturazione emotiva, ma non è indispensabile a far maturare il lato intellettuale, anzi se uno si basa troppo sull'esperienza rischia di avere una visione troppo ristretta e limitata. Si c'è il rischio di fare ragionamenti fumosi e astratti, ma io sento tanti ma tanti discorsi stupidi da persone ricche d'esperienza, che si credono sagge solo perché "hanno vissuto".
No, direi che non serve "vivere" per ragionare bene. Anche se intendiamoci io penso che sia importantissima, ma per la maturazione del lato irrazionale-emotivo, che incide nella nostra vita quotidiana molto più di quello razionale e intellettuale. |
Re: Esperienze non vissute
Io penso che tutte cose che facciamo da soli non le completiamo se non interagiamo con gli altri.
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Re: Esperienze non vissute
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L'esperienza mi ha persuaso ormai che ciò che mi manca sono proprio quelle "cazzate" che - fino ad una certa misura - sono ammissibili durante l'adolescenza e che considero elementi dotati di un sorprendente valore nel momento in cui l'apprendistato volge al termine e il ragazzino inizia a maturare moralmente, nel sentimento e nell'intelletto. Vacanze con gli amici, sbronze, baci adolescenziali, litigi, marinare la scuola, feste in spiaggia, scherzi, zuffe, risate idiote, pianti immaturi etc. etc. Tutto ciò mi è stato irrimediabilmente precluso e rimane solo un rimpianto insensato. Proprio ieri contemplavo con masochistico compiacimento le foto delle vacanze estive di alcune amiche di facebook. Non potrò mai sapere cosa significhi trascorrere una mattinata in spiaggia con gli amici, una stupidaggine che mi ricorda quanto siano state vane le ore spese sui libri, nemmeno sono riuscite a farmi scrivere qualcosa che reputi memorabile. |
Re: Esperienze non vissute
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Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole, e la luce del giorno si divide la piazza tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa, e neppure la notte ti lascia da solo: gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro E sì, anche tu andresti a cercare le parole sicure per farti ascoltare: per stupire mezz'ora basta un libro di storia, io cercai di imparare la Treccani a memoria, e dopo maiale, Majakowsky, malfatto, continuarono gli altri fino a leggermi matto P.S: Nothing, tornasti? (historic cit.) |
Re: Esperienze non vissute
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Re: Esperienze non vissute
Labo, tra ignorare le canzoni dei Sommi e ignorare quelle di De André...stai messo male a musica non classica :mrgreen:
Qui la canzone: |
Re: Esperienze non vissute
Nothing ha indirizzato il topic molto sulla questione della conoscenza e del contributo che certe esperienze apparentemente non educative possono dare. A me manca proprio l'esperienza come tale, la materia stessa, non la lezione da imparare. Mi ritrovo spesso – in maniera non serissima – a invidiare il romanticismo del idiozia adolescenziale sopratutto se amplificata da importantissime ideologie di sottoculture o mode etc. La consapevolezza del ridicolo etc. di certi comportamenti mi ha sempre precluso la possibilità di perdermi. Ahhh quando vedo una copietta di metallari...
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Re: Esperienze non vissute
le esperienze giovanili sono tutto...
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Re: Esperienze non vissute
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Nothing87, se sei nato nel 1987 come il tuo nick fa ipotizzare puoi ancora fare esperienze giovanili. Oggi c'è pieno di trentenni che si comportano come adolescenti, è una cosa un po' triste ma è così, la società di oggi crea tanti bambinoni invece degli uomini. La cosa positiva è che essendoci così tanti bambinoni una persona che è un po' in ritardo non dovrà per forza sentirsi un vecchio se desidera rifarsi dopo i 20 anni, perché è in buona compagnia e, si sa, se una trasgressione la fanno tutti alla fine perde la caratteristica di eccezionalità e diventa legge. |
Re: Esperienze non vissute
Non direi che stando sempre chiuso in casa e leggendo molto i ragionamenti diventano più fumosi, anzi, il contrario.
Il vantaggio concreto che possono darti determinate esperienza di vita sono tangibili, è vero, ma non necessariamente indispensabili per maturare mentalmente. Credo però che l'adolescenza sia fondamentale nello sviluppo mentale di una persona. Non vivere determinate esperienze, e di fatto saltare determinate "tappe" comuni a tutti i teenagers può portare, come dimostrato da molti in questo forum, a risultati catastrofici. Me compreso. In definitiva credo che la mancanza di vissuto sviluppi(approssimativamente) determinate aree mentali e ne sacrifichi altre. |
Re: Esperienze non vissute
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La mia consapevolezza del ridicolo è forse eccessiva, ma la preferisco senza alcun dubbio all'eccesso opposto. Ho 32 anni, per rispondere alla domanda di Nothing. |
Re: Esperienze non vissute
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Non importa che siano metallari o altri, il punto è che vivono in un mondo affascinante pieno di significati. Ovviamente il mio romanticismo funziona solamente se si parte dal punto di vista opposto. |
Re: Esperienze non vissute
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Re: Esperienze non vissute
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Re: Esperienze non vissute
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Re: Esperienze non vissute
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Re: Esperienze non vissute
E' sempre stato il mio sogno :mrgreen:
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Re: Esperienze non vissute
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parlo per mia esperienza personale, c'è stato un periodo nel quale ero chiuso ed arroccato nelle mie posizioni che credevo verità assolute, inscalfibili da nulla e nessuno, poi mi sono accorto che bastava scambiare due parole con un' altra persona che questa mi "sgretolasse" le mie teorie.... per questo ho iniziato a girare forum, blog, a leggere 50mila fonti di informazione diversa, perchè ho capito che senza avere una tesi contraria alla mia non avrei potuto sviluppare uno spirito critico decente.... |
Re: Esperienze non vissute
Alle volte mi è capitato di leggere su questo forum di persone che si lamentavano dell'assenza di esperienze.
In realtà nessuno di noi può affermare una cosa del genere. Leggere, informarsi, essere a contatto con la solitudine sono comunque esperienze importanti anche se meno popolari (soprattutto ad una certa età). Ognuno di noi ha qualcosa da raccontare, semmai è difficile trovare qualcuno disposto ad ascoltare. E' questo il vero problema. Se ci fosse un dialogo aperto senza pregiudizi noi potremmo imparare molto dalle persone più estroverse e loro da noi. Invece di solito non va così. Noi siamo sulla difensiva e gli altri non hanno tempo e volontà per comprenderci (anche perché siamo diversi rispetto a loro e questo in qualche modo spaventa). |
Re: Esperienze non vissute
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Re: Esperienze non vissute
Dunque... Mi inserisco nella categoria degli inetti (e anche un pochino in quella degli stupidi..!) e nonostante ciò
non mi considero privo di esperienze. Le esperienze teoriche (o addirittura teoretiche!!) sono tanto valide quanto quelle pratiche. Anzi... Imparare dopo anni di gavetta che il modo giusto di rapportarsi ai superiori è dare sempre ragione, anche se hanno torto, prendendosi la responsabilità dei loro errori eccetera (si si non è così certo... mettiamo ipoteticamente che sia così, in un terribile mondo pessimista s'intende) risulta alla fine molto più stressante ed emotivamente deformante che saperlo perché lo si è letto su un libro. Gli esseri umani vivono una sola vita, e quante cose possono sperimentare in prima persona in quel lasso di tempo? Il sapere umano è come una enorme memoria che permette a chi ne sia interessato di vivere le esperienze di milioni di vite, in poche settimane. Il sapere teorico ti preserva dalle conseguenze negative degli eventi "reali", per il semplice fatto che è facile "staccare" la teoria da noi stessi, osservarla con occhio distaccato ed analizzarne gli aspetti e le ragioni da molti punti di vista. Un'esperienza reale, specie se vissuta direttamente (anche se osservata, causa empatia è spesso come fosse vissuta direttamente) risulta molto più difficile da gestire. Personalmente amo la mia conoscenza teorica della vita, la apprezzo e credo mi sia molto utile ogni qualvolta mi trovo in situazioni nuove in cui devo imparare qualcosa di pratico. :) (diversi pensatori/artisti nella storia hanno vissuto le loro vite principalmente attraverso i libri. Oggi sono considerati dei matti, ma nonostante ciò hanno prodotto filosofia, teologia, arte e in conclusione sapere umano in misura assai maggiore rispetto a molti "uomini pragmatici". Gli "uomini pragmatici" hanno creato il mondo in cui viviamo, ed è tutto dire.) |
Re: Esperienze non vissute
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Re: Esperienze non vissute
Non saprei...dipende dalla persona. Io delle esperienze ne ho vissute ma non è che siano servite granchè..più che altro mi hanno allontanato dalla voglia di riviverle,ma molte delle mie idee non sono state cambiate.
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Re: Esperienze non vissute
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Ognuno di noi ha qualcosa da raccontare, semmai è difficile trovare qualcuno disposto ad ascoltare. E' questo il vero problema. Quote:
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Re: Esperienze non vissute
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Nella pratica però mi rendo conto che è difficile. Quote:
Alle volte anch'io mi rendo conto di non essere abbastanza ricettiva. Non si dovrebbe mai fare, non siamo nessuno per giudicare ma capita... in più le persone sofferenti tendono a mettere al centro il proprio dolore e questo, ogni tanto, le rende sorde. |
Re: Esperienze non vissute
a me i libri piacciono e vi dò un gran peso...
ma un'esperienza di vita vissuta con intensità vale 100 libri secondo me:nonso: |
Re: Esperienze non vissute
Il punto è che libro ed esperienze vissute sono due cose diverse, che riguardano campi diversi. Io non farei la classica e un po' sciocca contrapposizione libri vs. esperienze di vita, sono campi che servono, entrambi, ognuno in modo diverso.
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Re: Esperienze non vissute
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Aprii al tempo un topic sull'essere soddisfatti di ciò che fanno gli altri. Sembra non c'azzecchi, ma leggere qualcosa su un libro significa rubare un po' d'esperienza a qualcuno, appropriarsi di qualcosa che altri hanno fatto. Chi non sa apprezzare questo scambio (e nessuno del campione del forum rispose positivo..) dovrà ahimé sbatterci il muso.. Cosa succede se mi butto nel pozzo? 1 - lo faccio 2 - lo chiedo In entrambi i casi impari cosa succede, nel secondo caso risparmi qualche osso rotto.. :) |
Re: Esperienze non vissute
Grazie per le vostre risposte e scusate se ribatto solo adesso.
La voglia di fare esperienze comuni da giovani è una questione di ormoni, di libido, di necessità di dimostrare a se stessi che qualcosa valiamo. Tutte cose sacrosante che aiutano a tirar fuori le palle, ad essere un po' stronzi e poter affrontare meglio le consuetudini della vita; il lavoro, non annoiarsi nel tempo libero e magari farsi una famiglia. Però se è solo questa l'utilità di queste esperienze io allora sono contento di averne fatto a meno, anche perché non provavo interesse a farle. Dico questo nonostante abbia vissuto direttamente a scuola, sul posto di lavoro e a volte anche nel tempo libero i disagi che dà un comportamento asociale. Quindi vivere "appieno" la propria gioventù può avere solo il vantaggio di farci conoscere meglio a noi stessi. Ma sono sufficienti gli anni della scuola e poi basta ragionarci ragionarci un po' su. Sono invece molto interessanti i viaggi, non vacanze, che si possono fare nel mondo, che permettono di conoscere dal di dentro, in tutti gli aspetti, popoli diversi da quello a cui si appartiene. |
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