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Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
http://it.answers.yahoo.com/question...2093824AAxIrLS
Mi accorgo, giorno dopo giorno, che c'è moltissima gente cattiva. Proprio oggi mi è capitato di imbattermi in uno strano individuo. Un personaggio estremamente strano che dall'alto del suo immeso partimonio economico si permette di trattare la gente Normale in un modo a dir poco malefico. In questi casi mi chiedo perchè esista questa gente sulla faccia della terra, perchè io devo vedere davanta ai miei occhi scene bizzarre ed inquitanti come quelle che accadono quando questi soggetti incontrano persone che nn sono state fortunate come loro. Mi chiedo perchè il più delle volte anche la gente che è a guardare l'orrido "spettacolo" è lì ferma, con una faccia inutile persa nel vuoto con ghigni di ogni tipo. Purtroppo sono arrivato ad una conclusione che nn è delle migliori.... Questo schifo nn mi piace e nn mi piacerà mai! Questa gente nn mi piace, sia coloro che si pongono su un piedistallo, sia gli IGNAVI. Proprio parlando di ignavi, mi viene in mente il celebre verso della Divina Commedia di Dante: "Non ragioniam di loro, ma guarda e passa", o come na variante recita," non ti curar di loro, ma guarda e passa". Nel Canto III, Virgilio guida Dante descrivendo gli "ignavi", cioè i vili, "coloro che visser senza 'nfamia e senza lodo": "Fama di loro il mondo essere non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di loro, ma guarda e passa". Io come Dante ho una pessima opinione di coloro che per viltà non si schierano, i neutrali. |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Anche io però detesto più di tutti gli ignavi....l'atteggiamento di non schierarsi, di neutralità (che è spesso fittizia), mi fa cadere le braccia, perché magari la pensa come me ma non ha il coraggio di schierarsi, o peggio mi è avverso ma non si schiera, facendo fare il "lavoro sporco" agli altri....pessimo, e per quante motivazioni ci possano essere dietro, non riesco a trovare giustificazioni sufficienti....le opinioni ce le formiamo mettendoci in gioco, e sbagliando ripetutamente, e non stando in disparte aspettando il momento buono, quindi anche la scusa del "è temporaneo" tende a prolungarsi in modo indefinito. |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Soprattutto chi è stato vittima di bullismo non può non provare un rancore ancora cocente al ricordo della massa di ignavi che non manifestava avversione per l'operato del bullo. |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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chi è il buono? chi è il cattivo? se ne potrebbe discutere per molto tempo, senza arrivare ad un punto fermo. troppe variabili in gioco, non ne vale la pena. |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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pessimismo e fastidio |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Però ci sono movimenti, come i marxisti-leninisti che ho visto ad una conferenza tempo fa, che non sono per niente ignavi e dedicano un sacco di tempo alla politica, solo che non votano per via dell'elaborata teoria dell'astensionismo strategico (di cui non riesco a vedere i risultati, ma qui si ognuno la pensa a modo suo). |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
Direi che in questo caso sono necessarie delle distinzioni però...
La propensione alla neutralità non è assolutamente un difetto anzi direi che spesso è sinonimo d'intelligenza... Nel caso in cui non è necessario prendere una posizione è in generale cosa buona e giusta, per evitare i problemi, evitare di prenderla... Nel caso però che si stiano, per esempio, perpetrando delle ingiustizie evidenti allora è giusto al contrario intervenire... Non è possibile generalizzare in situazioni come queste... |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
[1]Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
[2]C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. [3]Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. [4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. [5]Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. [6]Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via. [7]Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. [8]Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
bhò, io non riesco mai a impormi, a dire la mia, a farmi rispettare... ma per colpa della fobia (spero) dove mi colloco? :huh:
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Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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:mrgreen: |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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né lo profondo inferno li riceve, ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli. (Inferno III, 40-42) Avendo fatto la scelta di non scegliere, che li ha portati a non schierarsi mai né per il bene né per il male, coerentemente i vili sono esclusi dall'intera architettura dell'aldilà dantesco, e a rigore non sono né salvi né dannati. Vengono puniti, ma non nell'inferno perché potrebbero essere un termine di paragone positivo per i dannati, che potrebbero vantarsi di aver fatto almeno una scelta rispetto a loro (e in ogni caso non ci sarebbe un posto adeguato dove collocarli). Per la concezione morale di Dante, non prendere posizione significa commettere un rifiuto della vita in sé stessa, significa rinunciare a una delle caratteristiche intrinseche dell'essere uomini: l'essere consapevoli di ciò che accade nel mondo e l'agire di conseguenza, elevandosi dalla pura meccanicità della vita animalesca (nascere-riprodursi-morire). Non a caso la sua ammirazione va ai magnanimi, pur dannati per colpe specifiche, come Farinata e Ulisse, capaci di alte aspirazioni e nobili gesti e di prendersi la responsabilità delle loro scelte. E non a caso c'è chi ha visto nella condanna dei pusillanimi la condanna anche della massa dei fiorentini che fecero da spettatori ai rivolgimenti politici che portarono al suo esilio, in attesa di conoscere quale sarebbe stata la parte vincente. Lo stesso fatto di aver loro riservato una delle pene più spregevoli e di averli "liquidati" all'inizio del poema (proprio nel momento in cui Dante ha bisogno di più coraggio per affrontare l'impresa, che quindi trae dall'esempio negativo di chi ha scelto la via opposta) indica già di per sé il sommo disprezzo che il poeta nutre per loro. Pur mantenendo un sano margine di dubbio per evitare di convincersi di avere la verità assoluta in tasca, a mio parere non è condivisibile l'atteggiamento di chi pensa che sia tutto indifferente, "tutti della stessa pasta" e che scegliere un'opzione o l'altra in fondo non cambi poi molto, o peggio aspetta di vedere quale risulti vincente per adeguarvisi. No, non tutto è uguale a tutto e non è vero che siamo tutti colpevoli = nessun colpevole: le differenze ci sono, bisogna sapere e volere individuarle e scegliere di conseguenza. |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
Per ulteriori approfondimenti e per un possibile parallelismo tra ignavia, accidia e fobia vedere qui (cit.) :occhiali:
http://www.fobiasociale.com/lignavia-8952/ http://www.fobiasociale.com/laccidia-13575/ Per chi volesse addentrarsi in associazioni mentali più ardite, vedere qui :occhiali: http://www.fobiasociale.com/the-divine-wall-19720/ |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
Prima vennero per i comunisti e io non alzai la voce perché non ero un comunista. Poi vennero per i socialdemocratici e io non alzai la voce perché non ero un socialdemocratico. Poi vennero per i sindacalisti e io non alzai la voce perché non ero un sindacalista. Poi vennero per gli ebrei e io non alzai la voce perché non ero un ebreo. Poi vennero per me e allora non era rimasto nessuno ad alzare la voce per me. Martin Niemöller |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Non necessariamente il non prendere posizione è dato da paura o da viltà, o da attendismo. |
Re: Non ti curar di loro ma guarda e passa.... ma..?
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Per fare un esempio, restare indifferenti alle questioni sollevate dalla poesia citata da stone è da ignavi. |
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