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Marlalee 24-08-2011 01:49

Mi presento in due modalità
 
Mi presento in due modalità: Stato passato e Stato attuale, così chi non ha voglia di leggere il passato può tranquillamente passare al presente, Il primo è la causa il secondo è l'effetto.
E chi ha voglie di non leggere, meglio per voi.


Stato passato: sono cresciuta in una famiglia che per gli standard fine anni '80 potrebbe definirsi benestante, madre bellissima, padre altrettanto, tuttavia la bellezza e il denaro erano il solo riflesso migliore che potevano donare all'esterno. L'unica "qualità" di mio padre era la furbizia e la capacità imprenditoriale - illecita e non entro nei particolari - con il tempo ho rivalutato la furbizia non come valore aggiunto ma come difetto interiore, infatti i furbi non hanno fondamenta solide e i loro trucchi sono destinati a fallire. Era un "padre padrone" comunemente definito, uno di quei padri che tirano fuori la cinghia dai pantaloni e la scagliano forte sul corpo dei figli per insegnare la disciplina e il valore del "non rispondere" e io ero vivace e avevo il gusto dell'avventura, una certa propensione per i guai e del contraddittorio quindi tra me e mio fratello ero quella che prendeva più cinghiate/manate/scarpate/battipanni addosso e lividi in ricordo. Ma io credevo fosse normale, non demonizzo mio padre questo o mia madre che osservava in silenzio. Mio padre morì di Aids nella metà degli anni 90 e convengo che la causa della sua morte sia stata appropriata al tipo di persona che era: uno dei suoi tanti vizi era la promiscuità con uomini, trans, madri delle mie compagne di scuola e minorenni.
Subì ad ogni modo il trauma del lutto con tutto ciò che per una bambina di nove anni ne consegue, senso di vuoto negli anni a venire, mancanza di una guida paterna nonostante mi ribellassi sempre alla sua autorità, nostalgia in qualche modo. Il peggio doveva ancora arrivare poi..
Qualche mese dopo la morte di mio padre mia madre iniziò ad avere la stessa vita promiscua, fino ad allora era stata sempre presente e faceva da cuscino tra me e gli attacchi di mio padre, era allegra e ironica e buona, dopo esser rimasta vedova inizò ad uscire vestita succinta e si faceva pagare per le prestazioni da altri signori benestanti (poveracci direi io) talvolta rincasava con due o tre di loro, si fermavano nel salone al piano di sotto mentre io dalla mia camera osservavo di nascosto chi diamine fossero ascoltando i loro discorsi mentre mia madre ingurgitava superalcolici mischiandoli con la cocaina, mi rintanavo nella mia stanza silenziosa quando capivo che da lì a poco sarebbe successo qualcosa "da grandi", talvolta lo capivo perchè azionava il videoregistratore e... e lasciamo perdere.
Dopo quasi un anno dalla morte di mio padre un giorno tornai a casa da scuola, vidi mia madre nuda in lacrime davanti allo specchio che continuava a ripetersi "sono brutta sono bruttissima" rigandosi con le unghie il volto, il trucco sbavato sulle guance, io la abbrcciai e le dissi che era bellissima perdio, ma lei probabilmente intendeva dentro mica fuori. Rimasi con lei per rassicurarla, andai in camera mia per riporre il mio zaino di scuola tornai in bagno e non la vidi più, andai in cucina dove la trovai di spalle mentre guardava fuori dalla finestra piangendo, al mio "mamma?" si girò verso di me con uno scatto improvviso e mi scagliò addosso alla vetrata del balcone, finì a terra e ci guardammo negli occhi, lei si rese conto per un attimo del gesto che aveva fatto senza darsene una spiegazione, io mi resi conto del suo stato confusionale, mi rialzai piangendo dicendo "mamma non fare così, va tutto bene" lei aprì la finestra e con uno scatto fulmineo si avvio verso il cornicione del balcone, quinto piano di un palazzo signorile dove tutto riecheggia, mise le mani sul cornicione e sporse la prima gamba verso il vuoto, in quel momento iniziai ad urlare afferrandole la gamba rimasta a terra con tutta la forza che avevo, mio fratello accorse e i vicini anche, riuscimmo ed evitare il peggio poi lei stramazzò a terra in preda a convulzioni e io venni allontanata. La andai a trovare due settimane più tardi nell'ospedale psichiatrico di niguarda, entrai nella sua stanzetta asettica con le sbarre alle finestre e la prima cosa che le chiesi fu "perchè lo hai fatto?" lei mi guardò e mi disse "perchè ho fatto cosa, perchè sono qui?" - "perchè hai tentato di uccidermi e poi hai tentato di ucciderti" non si ricordava niente. Glielo raccontai ed inizò a piangere e a chiedere scusa. Non avrei dovuto dirlo, fu un gesto di rabbia ricordarle quello che aveva fatto. Nel frattempo fui affidata ai nonni fino all'arrivo degli assistenti sociali che fecero di tutto per darmi in affidamento a loro mentre io feci di tutto per difendere mia madre, negando in seguito l'evidenza dell'accaduto. Dopo qualche mese uscì dall'ospedale, vivemmo per un certo periodo di tempo assieme ai nonni, ogni tot di tempo aveva delle convulsioni che all'epoca chiamarono crisi epilettiche e occorreva soccorrerla subito e infilarle un dito in bocca per evitare che si soffocasse con la sua lingua, dopo un altro anno mia madre sbattè fuori di casa i miei nonni che tornarono al loro paese distrutti, la giustificazione fu "mi sento in gabbia, voglio essere libera e quindi non voglio i miei genitori, solo i mie figli" Quella piansi per il dolore che sentivano i miei nonni e che sentivo come mio e per mia madre. Mi mancava quell'illusione di equilibrio che sapevano infondere i miei nonni nella casa.
Conobbe un uomo, dopo una settimana era in pianta stabiile a casa nostra, dopo nove mesi nacqua mia sorella, dopo 10 mesi si lasciarono.
Nel frattempo io vivevo i comuni drammi della prima adolescenza, le solite cose che si passano a quell'età ma con l'aggraventa di avere una situazione totalmente instabile in casa, pensai a come potevo rederla felice e decisi stupidamente di puntare sulla bellezza come aveva fatto lei per renderla felice, la bellezza è sempre stato il suo punto fermo, qualcosa di cui andare orgogliosi e non volevo certo deludere le aspettative che i grandi, nella loro incoscienza, instillano nei bambini. Iniziai a non mangiare e a tingermi i capelli di biondo chiarissimo - ero già castana chiara- per sembrare più grande, a truccare quel viso da bambina per approdare a teatro dove, pensai nella mia ingenuità, avrei avuto un riscatto e avrei finalmente ricevuto l'amore del pubblico, mi bastava un applauso. Inizia a fare provini, mia madre intanto cambiava uomo a cadenza annuale, tutti sbagliati, tutti balordi o cocainomani o ex carcerati a cui lei dava i soldi per mantenerli, i soldi di mio padre per barattare un affetto che comunque non riceveva. Mentre lei dilapidava il patrimonio io provavo a trovare la mia strada verso il riscatto. Un sera conobbi un "amico" di mia madre che mi raccontò di un suo amico regista, dopo varie spiegazioni stabilimmo il giorno del provino. Avevo 15 anni, il fiore della giovinezza e l'innocenza che è propria di quell'età, decisi di fare la grande e di andarci da sola, era uno importante mi avevano detto e non volevo certo fare la figura della "bambina", mi feci accompagnare da mia madre fin sotto casa del regista le dissi di passare tra una o due ore. Salì le scale piena di speranze per il futuro con il mio book sotto braccio. La prima mezz'ora discutemmo del più e del meno, mi chiese cosa mi piaceva fare, quali registi, quali piéce teatratli e se avevo il ragazzo, gli dissi di no, mi chiese se ero vergine, gli dissi sì timidamente pensando che fosse una strana domanda, mi disse di attendere nella sala che sarebbe arrivato subito. Serrò la porta, chiuse le persiane delle finestre mentre io pensavo, pensavo, pensavo ma mai così male fino ad allinearmi alla malignità nella sua mente. Dopo un altra mezz'ora in cui ingenuamente chiesi ripetutamente "dov'è il copione?" mentre spazientito mi rispondeva di attendere, sistemò le videocamere, le luci, il divano e le inquadrature offrendomi un bicchiere d'acqua da bere, nell'attesa e lo bevvi quel dannato bicchiere.

Marlalee 24-08-2011 01:50

Re: Mi presento in due modalità
 
Passò qualche minuto, tornò da me e inziò a parlarmi in un modo strano a fare sottili allusioni, domande, facendomi contemporanemante sentire stupida quando rispondevo timidamente o non rispondevo affatto, in colpa nonostante le mie risposte fossero di "allontanamento" per qualcosa che ancora doveva succedere, io iniziai a sentirmi confusa, sembrava mi stesse facendo un lavaggio del cervello con tutte quelle frasi e allusioni a trabocchetto, gli dissi che volevo andarmene. Troppo tardi, è sempre troppo tardi per me. Le sue mani erano già su di me mentre pensai di correre verso la porta chiusa a chiave ed io non sentivo niente oltre alle lacrime calde sul volto, era come se mi fossi sdoppiata, era come se la parte più pulita di me si fosse allontanata, giaceva sotto il suo corpo il mio involucro violato e ogni tanto singhiozzavo tra i denti un "basta"-"smettila ti prego". non avevo più la percezione del tempo, non ci capivo più niente. Dopo tempi che a me parvero interminabili mi lascò distesa, andò a lavarsi in bagno, lo notai senza il preservativo il bastardo, non sentivo più le forze e la testa mi girava, ero sporca e osservavo la porta d'uscita in fondo al corridoio e non avevo la forza di alzarmi.
Ritornò da me, mi mise a sedere e inizò a sistemarmi il trucco e il vestito, mi tenne lì per un po' minacciandomi in modo sottile. Il patto era che fuori di lì io non avrei dovuto dire nulla dell'accaduto, pena la morte di qualche mio familiare.
Mi accompagnò all'uscita, si avvicinò a mia madre che attendeva da un ora lui si scusò per il ritardo come se tutto fosse stato normale, inizò a parlare con lei delle mie attidudini per il teatro, il mio sguardo era vuoto e dalla mia bocca non riusciva ad uscire una sola sillaba. Si allontanò e noi andammo verso la macchina, appena mi sedetti iniziai ad ansimare, non riuscivo a respirare, piangevo e non riuscivo a parlare, mia madre capì qualcosa dai monosillabi che mi uscivano sconnessi, prese un coltellino dallo sportello con il chiaro intento di andare ad ammazzarlo, urlai un"no..n farlo NO!" bloccandola, stava impazzendo ed io ero esausta di vedere altre catastrofi.
Andammo al pronto soccorso e dopo un mese di telefonate anonime da parte degli amici del "bastardo" arrivai all'apice quando un tizio di sua conoscenza mi agganciò da sola in strada e mi disse che "c'è gente importante disposta a pagare per le minorenni, tu vali molto sai piccolina?" dopo questo schifoso incontro riuscì a farmi coraggio e andai al commissariato.
Sarò breve ora: il processo durò quasi 8 anni, nei primi due anni venni minacciata ripetutamente e seguita fin sotto casa e non avete idea di cosa significhi deporre nei minimi particolari davanti al giudice Forno (e lo nomino perchè è l'unico che si è fatto in quattro) poi davanti ai pm e altre volte ancora mentre gli avvocati che prendono le difesa del "bastardo" fanno di tutto per metterti in difficoltà con la loro parlantina per farti cadere in contraddizione.
Alla sentenza finale il "bastardo" aveva già fatto le valige verso Cuba e il mio avvocato sapeva solo dirmi "speriamo che il regime di Castro cada, così dovrà rimpatriare e solo allora potremo mandarlo dentro" Questo è uno spaccato sulla giustizia italiana, avrei forse dovuto lasciare che mia madre gli aprisse il petto con un coltello? Sì, no, sì...no per lei.
Dopo questo avvenimento mia madre si riequilibrò negli anni, trovai la chiave per riequilibrarla semplicemente crescendo e ragionandoci assieme, a fondo, a lungo, anche se tende ancora ad avere sbalzi d'umore che la spingono a pensieri suicidi. I miei nonni della mia violenza non hanno mai saputo niente e così mia sorella nata dall'altro uomo. Nell'arco di una decina di anni abbiamo perso le case che avevamo, mia madre aveva accumulato enormi debiti con tre differenti banche, Il giorno del mio diciottesimo compleanno mia madre mi svegliò mi disse "Auguri, dobbiamo andare in banca" pensai a chissà quale sorpresa, un fondo per lo studio o chessò...
Il direttore di banca mi attendeva per parlarmi, capì la gravità della nostra situazione finanziaria dalle sue parole, firmai quei documenti che attestavano che i fondi che mio padre aveva lasciato intestati in eredità a me per il mio diciottesimo sarebbero andati alla banca per colmare il buco in rosso sangue che aveva scavato mia madre durante gli anni del suo disequilibrio.

Marlalee 24-08-2011 01:50

Re: Mi presento in due modalità
 
Stato attuale: nell'udienza finale avevo circa 23-24 anni, ora ne ho 27. (a volte sono centenaria e altre volte sono adolescente, diciamo 27 per convenzione)
Dopo quell'avvenimento a 15 anni cambiai completamente il mio modo di essere, feci di tutto per non apparire "appetibile" cambiai colore dei capelli e dei vestiti, dal chiaro allo scuro. mia nonna che non sapeva, ogni tano mi ripeteva "va come ti sei conciata, eri così bella, sei cambiata in peggio, non hai più nemmeno voglia di fare teatro" oppure con una frase che mi ferì a morte "io non lo so perchè non sei andata avanti con il teatro, nella vita quando uno vuole davvero qualcosa la ottiene, tu non sei capace di combinare niente" Mi allontanai e piansi.Non potevo, non potevo dirle niente, conosco mia nonna, conosco i suoi problemi di salute, conosco il dolore per la figlia che ha patito negli anni. Io sono nella condizione in cui i ca..i miei o me li risolvo da sola o li smazzo con altri, ma nulla di nulla a mia nonna.
Dentro me scese in qualche modo la notte, per non sentire le tenebre ricorrevo all'alcol o alle droghe leggere tra amici anche se a dirla tutta non mi hanno mai fatto male queste ultime, l'alcol sì invece.
Il mio rifugio divennero i libri, la pittura, la conoscenza delle cose del mondo, conobbi un ragazzo che oso definire Speciale nonostante le barriere che innalzavo per non farlo avvicinare, sradicate da lui pazientemente
-e parzialmente direi- lenendo i miei dolori in ogni modo possibile, - ma era impossibile, le cicatrici permangono - un pazzo in senso buono, per inciso diagnosticato schizofrenico all'esame militare posso dire però che a me sembra una persona più sana dei normali e sette anni sono tanti, posso ben dirlo. Ma questo merita un post a parte. La fine del nostro amore è stata un altro lutto e ho impiegato due anni per cacciarlo nell'inconsio senza più sentire dolore per l'ennesima perdita in modo cosciente.
Un passo veloce indietro: a 16 ripresi a studiare, il mio obiettivo divenne psicologia e università, perdio di cose ne avevo viste e di empatia ne avevo ben tanta, ma ecco che qualcosa inizia a ribollire dentro me, qualcosa di indefinibile, auto-sabotaggio, ansia, eccessiva timidezza, pensieri auto-distruttivi e auto-denigratori, eccessi, eccesso nel sentire. Sento troppo.
Feci l'esame di ingresso all'università, lo passai e iniziai il primo semestre, ero felice, avevo finalmente raggiunto quello che volevo per la prima volta, ora bastava impegnarsi nel lavoro per riuscire a pagarmi gli studi.
Al primo orale del primo semestre ci arrivai con una vagonata di ansia, avevo studiato bene ma in qualche modo quella mattina non ricordavo un accidente, entrai in aula e non riuscì a dire una parola, vampata di calore sul volto, timore immotivato. tutto fuori di me taceva e dentro urlavo "perchè?"
La stessa cosa successe all'esame di maturità ma i professori mi conoscevano bene e nonostante il blocco totale discuterono con la commissione esterna per farmi uscire con un 70 almeno "perchè quella ragazza ha la media dell'otto e mezzo, è solo bloccata ora"
Quel giorno sprofondai di nuovo alla deriva, nel tornare a casa pensai di gettarmi sotto la metro, feci un giro più lungo evitando sapientemente la metro e arrivai fin casa a piedi, confusa, delusa, abbattuta e con una maschera preparata per non lasciar trapelare alcun tormento. Dissi semplicemente a mia madre che "non fa per me, ci vogliono dieci anni per inserirmi nell'ambito della ricerca, non voglio arrivare a trentdue anni ancora all'università, preferisco il lavoro"
Mentivo, non volevo dire cosa in realtà mi era successo. Non volevo che sapesse, non l'ha mai saputo e mai lo saprà.
Dopo un anno di depressione per colloqui in cui evidentemente non apparivo "felice e dinamica" trovai la forza di recitare un poco e mi presentai allegra ad un colloquio di lavoro in un locale-pub, contratto a tempo indeterminato -una rarità oggi! - mi assunsero.
Era un lager, una dittatura, lavorai lì fino a due mesi fa, fino a quando tutto non inizò ad incrinarsi nuovamente, non per colpa mia ma per colpa del titolare, prima di natale del 2010 mi chiamò nel suo ufficio, mi chiese di pulire il suo bagno, le cameriere/bariste puliscono anche i cessi dorati del titolare, mentre ero ricurva sul suo gabinetto lui si accostò dietro di me ed inizò a dirmi certe frasi e a tentare un approccio mi alzai e dentro di me pensai "adesso basta, o muoio io o lo iuccido se va oltre" riuscì a rifiutarlo con la liogica dei miei discorsi, facendo leva sul suo senso di colpa toccando il fatto che"sei sposato, conosco tua moglie, lavoro qui e non sono attratta da te" ovviamente in modo più elaborato, deciso ma non aggressivo, non volevo perdere il lavoro e non volevo risvegliare la bestia che risiede nell'uomo quando si sente aggredito.
Nei mesi seguenti subì quel che si definisce mobbing e vi risparmio i particolari arrivando alla conclusione: dimissioni forzate dopo ripetute minacce, denuncia assieme ad altri colleghi che finirà certamente nell'oblio perchè ho scoperto che di denunce ne ha già avute abbastanza eppure è ancora lì a guadagnare vagonate di soldi. Che gli venga un cancro!

Marlalee 24-08-2011 01:51

Re: Mi presento in due modalità
 
Quel senso di fallimento che comunque è sottilmente sempre presente in me riemerse di nuovo con tutta la sua forza due mesi fa. Ripresi a dipingere, l'ho sempre fatto come sfogo, quando un mese fa incontrai un noto gallerita che mi propose di esporre gratis dissi di sì, ero quasi felice, dopo due giorni l'ombra che è in me riprese il controllo, non riuscì più a pitturare "perchè tanto tutto quello che faccio fa schifo, non è bello" e mi vergogno a mostrarlo ad altri. Mediocre. Deriva di nuovo.
Non vedo futuro, non vedo una via d'uscita e quando la vedo non riesco, non riesco a sbloccarmi. Sono ricaduta in stati depressivi e autolesionismi vari, sempre lontana da occhi altrui, all'apparenza tutto normale, sono forte e bla bla bla, la solita maschera che uno indossa per evitare conseguenze che ricadrebbero in modo negativo sull'equilibrio di mia madre e sulla salute di mia nonna.
In trappola, mi sento soffocare, soffocare da me stessa stavolta, l'assassina di me stessa sono io.
Per me ora è complicato anche presentarmi a dei colloqui, vado con uno stato d'animo pessimo, che mi vincola e non riesco a presentarmi bene, non riesco ad essere sciolta.
Mia madre mi consiglia di riprendere l'università, di fare però tre anni per diventare educatore sociale, sa che a me piace e sa che non è facile ora trovare un buon contratto di lavoro, ma sono bloccata, completamente bloccata. Morta dentro. Stallo. E lo nascondo appioppando scuse ai miei familiari. Evito di uscire da qualche anno, ho visto tutto, di bello e di brutto, ho sentito tutto dall'estati al doloro più atroce, che altro c'è?
Le mie uscite sono rare e vedo potenziali fregature in ogni dove, spesso azzecco, quando conosco una persona la prima cosa che penso è intuire in che modo potrebbe farmi male, non solo fisico ma morale o affettivo. Cerco sempre di non illudermi e mi dico spesso "non fidarti, prima o poi ti colpirà alle spalle"
Ovviamente non mostro all'esterno tutto ciò, instauro relazioni superficiali perchè dentro di me "non ci devono arrivare" come uno scudo protettivo che ho innalzato nel tempo ma non so più come abbattere.
Ora una persona potrebbe consigliarmi "vai da uno psicologo"
1) costano.
2) trovarlo bravo è un impresa, trovare uno che non bada all'ora che sta per scadere e se lo trovi...eh, costa comunque.
3) ho sempre creduto come verità fondamentale che sono sempre le persone stesse ad affondarsi o ad avere la capacità di curarsi e ho sempre provato un senso d disprezzo per chi arrivasse a necessitare dell'aiuto degli altri. Inutile dire se sono qui evidentemente non riesco a rialzarmi ma nel profondo so che se non ce la faccio io nessun'altro potrebbe aiutarmi. E che ci faccio allora qui? Arranco. sia mai che abbia una ailluminazione.

P.S. per chi ha letto Stato passato ho dato una infarinatura parziale, ho omesso altre cose che ho preferito tralasciare, mali minori rispetto al succo principale.
ci ho messo 4 ore per riuscire a sintetizzare e tagliare e a centrare il più possibile il bersaglio.
Sempre se qualcuno è riuscito a leggere fin qui.
Vediamo quanti di voi leggono :-)

chomsky 24-08-2011 02:10

Re: Mi presento in due modalità
 
Marlalee, le tue parole gelano il sangue.
L'unica cosa che mi dispiace è che un thread dal contenuto tanto delicato apra la strada a commenti che, inevitabilmente, sapranno di stucchevolezza, di banalità, di piccineria.
Mi dispiace perchè meriterebbe qualcosa in più.

Ti scrivo qualcosa in privato.
E, nonostante non sia la presentazione ufficiale, benvenuta nel forum.

Don Chisciotte 24-08-2011 02:29

Re: Mi presento in due modalità
 
Devo ammettere che leggere questi tuoi post è stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto, alla fine del primo sono stato tentato di smettere: era già sufficiente.

Nella tua vita hai vissuto così tanto dolore che trovare parole di conforto o di speranza mi risulta quasi impossibile, o quantomeno banale.
Ti auguro immensamente di trovarti bene sul forum, sperando che almeno qui riuscirai a trovare un'oasi di serenità e comprensione.

Martello 24-08-2011 02:35

Re: Mi presento in due modalità
 
Benvenuta:D

sbobbo 24-08-2011 02:39

Re: Mi presento in due modalità
 
Ciao bella, benvenuta tra di noi

ajMcwill 24-08-2011 03:09

Re: Mi presento in due modalità
 
sembra una trama di Gabriele Muccino... benvenuta.. :bene:

criptico 24-08-2011 03:34

Re: Mi presento in due modalità
 
---------------

Noctis 24-08-2011 05:32

Re: Mi presento in due modalità
 
Non ci sono emozioni, sensazioni o sentimenti dietro a ciò che scrivo, poiché sono annichilite davanti al dolore da te vissuto.
Non c'è nessun coinvolgimento in questo, sono parole che sto scrivendo su un forum come tanti, e io sono solo un nickname per te.
Ma...
...finito di leggere la tua storia, ho fissato lo schermo per un paio di minuti senza pensare a nulla, senza vedere nulla veramente.
Mi hai prosciugato...
Altro non posso scrivere.

Fallitoperenne 24-08-2011 06:49

Re: Mi presento in due modalità
 
ringraziate i miracoli buonisti della Democrazia Cristiana,del Pentapartito e del Pdl.
in America se qualcuno l'avesse ammazzato quel qualcuno sarebbe stato assolto per legittima difesa.se invece andava sotto processo sarebbe pure potuto finire alla sedia elettrica.
beh che dire:tenetevi le leggi italiote,io preferisco quella del taglione,Hammurabi eroe!
comunque benvenuta

Labocania 24-08-2011 10:49

Re: Mi presento in due modalità
 
Benvenuta Marlalee :).


La tua storia è così complessa e lontana dalla mia! Lascia sgomenti. Posso solo augurarti una buona permanenza qua.

kappa2010 24-08-2011 11:00

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da paf (Messaggio 584519)
benvenuta marla anche se sei qui prima di me e non ci siamo mai incrociate

:interrogativo:
Ma non si e` appena iscritta?

Labocania 24-08-2011 11:13

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da kappa2010 (Messaggio 584541)
:interrogativo:
Ma non si e` appena iscritta?

Mi sa che l'ha scambiata con Marla Singer per questo la ritiene una vecchia utente, ipotizzo.

Titus 24-08-2011 12:14

Re: Mi presento in due modalità
 
Hai una storia tristissima.
Sarà banale ma mi dispiace per tutto quello che ti è successo e di quanto le persone sappiano essere bastarde.
Complimenti per il coraggio di aver raccontato cose così personali a dei perfetti sconosciuti, anche se davanti ad un pc, io non ci sarei mai riuscito.
Inoltre con tutto quello che ti è successo hai avuto la forza di continuare a vivere seppur nel dolore, io molto probabilmente nella tua situazione sarei finito in galera oppure sepolto in un cimitero.

Barcollo 24-08-2011 12:18

Re: Mi presento in due modalità
 
Io credo che da uno psicoterapeuta dovresti andarci.
E' vero che trovare quello giusto può risultare complicato ma in un momento di debolezza come questo forse sarebbe il caso di fare un tentativo se riesci a mettere qualcosa da parte.Non escluderei nemmeno l'opzione dei farmaci in questo momento...

Casper 24-08-2011 12:24

Re: Mi presento in due modalità
 
Hai un gran carattere!

Don Chisciotte 24-08-2011 12:29

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Casper (Messaggio 584576)
Hai un gran carattere!

Quoto.
Già il fatto che, dopo tutto quello che le è successo, sia riuscita a raccontare tutto su un forum è un qualcosa di estremamente positivo. Io, ad esempio, difficilmente ce l'avrei fatta.

Barcollo 24-08-2011 12:33

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Don Chisciotte (Messaggio 584581)
Quoto.
Già il fatto che, dopo tutto quello che le è successo, sia riuscita a raccontare tutto su un forum è un qualcosa di estremamente positivo. Io, ad esempio, difficilmente ce l'avrei fatta.

D'accordissimo...

nowhere boy 24-08-2011 12:46

Re: Mi presento in due modalità
 
ciao marlalee...volevo dirti che scrivi benissimo...sembra il copione di un film davvero...non sono bravo a dire frasi di consolazione...non so dirle ne a me stesso ne agli altri...questo fa parte della mia malattia...cmq prova a rivolgerti al Centro d'igiene mentale della tua zona...li troverai specialisti che ti seguono sia dal punto di vista psicologico che farmacologico(se ce ne sia bisogno)...ti sarà d'aiuto di sicuro...un forte abbraccio:)

sato 24-08-2011 13:29

Re: Mi presento in due modalità
 
Che dire.. sono spiazzato.. quanto dolore hai sofferto nella tua vita.. :miodio:

muttley 24-08-2011 13:32

Re: Mi presento in due modalità
 
Solo le storie contengono le storie (cit.)

RainWillEnd 24-08-2011 13:50

Re: Mi presento in due modalità
 
Leggere la tua storia ha risvegliato in me un sacco di emozioni e ne ha fatte riaffiorare altre. La sofferenza che hai provato non so se è più meno grande della mia, sicuramente è molto diversa.

Mentre leggevo pensavo <<E io che credevo di sapere quali fossero i problemi...>> ... poi mi sono ricordato che c'erano tempi in cui una storia così l'avrei invidiata...


Il consiglio che posso darti è quello di studiare la mente, dato che a te piace tanto... ma farlo anche in altri ambiti, non solo psichiatria. Ne esistono tante di discipline e veramente bastano poche pagine per guardare il mondo da una posizione completamente diversa... i miglioramenti derivano al 50% dallo studio e al 50% dalla pratica...



E ti saluto ricordandoti che...

Non esisterà una fine, la cosa va gestita sempre, quando migliori, quando quella cosa ha meno mordente devi stabilere nuovi equilibri. Quando crediamo che è finita, che ormai questo o quest'altro è risolto, ritorna immediatamente a colpire. Non bisogna abbassare la guardia.

<<Chi crede di essere arrivato si prepari ai tempi difficili>>


Benvenuta

anonimo 24-08-2011 14:38

Re: Mi presento in due modalità
 
http://i1101.photobucket.com/albums/...dntreadlol.png

Cionondimeno, benvenuta:)

Gaara 24-08-2011 20:30

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da chomsky (Messaggio 584474)
Marlalee, le tue parole gelano il sangue.
L'unica cosa che mi dispiace è che un thread dal contenuto tanto delicato apra la strada a commenti che, inevitabilmente, sapranno di stucchevolezza, di banalità, di piccineria.
Mi dispiace perchè meriterebbe qualcosa in più.

Ma sì, gli altri sono un po' tonti, superficiali e poco empatici e tu chomsky invece sei l'unica capace di capire quali sono le parole giuste da usare in una situazione come questa.

Ma che ne sai tu di quello che scriveranno gli altri??? Quale preveggenza possiedi per capire che i commenti degli altri saranno inevitabilmente stucchevoli, banali e quant'altro???

kappa2010 24-08-2011 20:48

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Gaara (Messaggio 584840)
Ma sì, gli altri sono un po' tonti, superficiali e poco empatici e tu chomsky invece sei l'unica capace di capire quali sono le parole giuste da usare in una situazione come questa.

Ma che ne sai tu di quello che scriveranno gli altri??? Quale preveggenza possiedi per capire che i commenti degli altri saranno inevitabilmente stucchevoli, banali e quant'altro???

Io l`ho percepito differentemente da te il suo post .

Era un premettere che qualsiasi cosa si scrivesse nel thread (potenzialmente)

non sarebbe stato adeguato all`entita` del thread stesso.

Come in quello di g6pd per farti un esempio.

Le parole giuste non esistono : i sentimenti forse si.

Inosservato 24-08-2011 20:52

Re: Mi presento in due modalità
 
storia dura, sei stata brava a non mollare fino a qui, complimenti

non sei fobica mi sembra, però hai ovviamente qualche problema derivato dai vari accadimenti della tua vita
io dico che ce la puoi fare ad uscire dal tuo stato attuale, in base a ciò che ho letto mi sembra che hai fatto un bel pò di "palestra" in passato, ora con i tuoi tempi uscirai dalla situazione di stallo in cui sei, speriamo in un buon lavoro (i colloqui continua a farli, da come scrivi sei sveglia, sai esprimerti non c'è blocco che tenga vedrai, è questione di aver pazienza) e poi pezzo per pezzo magari riesci a costruire ciò che ti sei meritata fino ad oggi :perfetto:

Marlalee 24-08-2011 21:22

Re: Mi presento in due modalità
 
Mi piacerebbe rispondere singolarmente ad ognuno di voi ma non sono pratica di forum e devo ancora capire come si fanno i "multi-quote" - neologismo? probabilmente non esiste :-)
Quindi accorpo qui: grazie a tutti quelli che mi hanno dato il benvenuto e chi lo lascerà in seguito, non è la mia presentazione ufficiale secondo il regolamento del forum ma la ritengo comunque tale indipendentemente da quante persone lo abbiano letto, può essere una come dieci, mi sembrava doveroso lanciare un sasso -il mio background- nel fiume del forum.
Più che necessitare di speranza che è troppo impalpabile ho piuttosto qualche volontà che non riesco ad attuare, guarderò in ogni direzione, tra le vostre storie per comprendere a quali soluzioni siete giunti.
Se troverò qualcosa che reputo adattabile a me lo attuerò.
Per chi ha accennato al fatto di essere solo un "nickname" dietro ad ognii nickname si cela una persona con le sue sensazioni, la sua sensibilità sociale, il suo modo di valutare le cose del mondo. Questo dovrebbe sempre essere ricordato, di fatto chi lo dimentica utilizza il web e i forum per "scorribande virtuali" o insulti sterili o aggressività verbale perchè tanto "è solo un nickname".
Il mio pensiero sull'ESSERE psicologa è in sintonia con chi di voi lo ha scritto, così sulla natura illusoria della realtà.
La realtà è ciò che decidiamo/definiamo che sia. Se stabilisco che è uno schifo diverrà inferno se stabilisco che c'è ancora qualcosa di buono da imparare diverrà un inferno più accomodante :-)
In america hanno tutt'altro modo di gestire un caso come il mio, ricordo di una donna texana di mia conoscenza a cui avevano abusato ripetutamente la figlia, entrò in casa un giorno e trovò il marito con le mani "in pasta" sul figlio che avevano concepito assieme tre anni prima. Ha fatto una brutta, brutta brutta fine e in breve anche.
In italia un bambino così piccolo non testimonierebbe nemmeno perchè ritenuto "inattendibile" e soggetto a fantasticherie e quindi il caso verrebbe archiviato.
Poi non "ci siamo mai incorociati" perchè in effetti mi sono appena addentrata qui dentro e ad un incrocio non ci sono ancora arrivata .-)
Riconfermo di non essere Marlasinger poichè mi è stato chiesto anche in chat, evidentemente Chuck Panahniuk è un punto in comune di entrambe.
Sullo scrivere: se scrivo come scrivo è perchè ho sempre scritto, un lusso che mi donavo per trovare una valvola di sfogo, diciamo che provando a capirsi "scivendosi" a lungo termine si impara a scrivere in modo che anche gli altri possano capirti, anche se alla fine ognuno dà una propria interpretazione di quel che legge.
Quello che ho raccontato non denota coraggio, il fatto di farlo qui è perchè sono tra estranei, due persone nella mia vita sanno in parte qualcosa di me escludendo ovviamente coloro che con me l'hanno vissuta.
E' un po' ostico da dire a quattr'occhi, ma in qualche modo dovrò pur farlo uscire da me.
Un modo per esorcizzarlo.
Per coloro che mi hanno consigliato di studiare o di andare da uno psichiatra: per i primi la risposta rimane la medesima di ieri (impossibilità di affrontare esami) per i secondi oltre al fattore economico in questo momento ci sono già stata per mio fratello che ha ovviamente il suo bagaglio pesante di problemi e ho fatto da tramite raccontando la sua - nostra ma focalizzando su di lui- storia.
Beh la conclusione a cui è giunto questo rinomato/scrittore/ricercatore pluriraccomandato/psichiatra dopo aver osservavato il suo orologio, è stata:
-E Tu? come fai ad essere così equilibrata?-
-Beh, non so se...-
-Capisco... bene,sono 120 euro-

Alla faccia dello psichiatra!

Che altro dire... ah sì, non ho il dono della sintesi!

Woland12 24-08-2011 21:40

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Marlalee (Messaggio 584884)
Beh la conclusione a cui è giunto questo rinomato/scrittore/ricercatore pluriraccomandato/psichiatra dopo aver osservavato il suo orologio, è stata:
-E Tu? come fai ad essere così equilibrata?-
-Beh, non so se...-
-Capisco... bene,sono 120 euro-

Alla faccia dello psichiatra!

Ma sarà mica Andreoli, o Cassano? :mrgreen:

Quote:

Originariamente inviata da Marlalee (Messaggio 584471)
Vediamo quanti di voi leggono :-)

+1! :bene:
E ti faccio anch'io i miei complimenti per la scrittura: per quanto triste sia stata la tua storia mi hai costretto a leggerti fino all'ultima riga.

Non mi sento né in grado né nella posizione per darti alcun consiglio... Per quanto banale possa sembrare ti faccio solo il mio "in bocca al lupo" per il futuro! ;)

giorgia 24-08-2011 22:19

Re: Mi presento in due modalità
 
Ho letto tutta la tua storia ...e nn c'è mai stata una volta che io mi sia annoiata a leggere quello che hai scritto ...si evince una intelligenza non da meno da te lo sai ? sei veramente intelligente come persona perchè io al posto tuo '' avrei mandato al diavolo tua madre altro che cercare di capirla''
io sono molto più ingenua di te e i guai me li trovo da sola quando tu sei stata solo sfortunata ma con la tua intelligenza credimi che potresti fare molto...che posso dirti ho visto un film basato su una storia vera quindi non è solo una favola che finisce bene perchè è una favola ma è una storia vera ..
nel film c'è l'attore denzel washington, e si intola Antwone Fisher e ne ha subite parecchie nella vita anche questo ragazzo ...non so perchè ti dico queste cose ma secondo me sei intelligente e in gamba puoi farcela a trovarla la tua rivincita ..forse dovresti assecondare meno i dispiaceri che potresti creare a tua mamma e tua nonna e smetterla di nasconderti e tirar fuori anche nella vita il coraggio di dire no io non nascondo le cose che mi sono accadute ....
per il resto spero che esista un Dio che faccia pagare a questi maiali quello che ti hanno fatto ...e che non mi vengano più a dire che i maschietti sono provocati dalle femmine in gonna corta che i maschi sono dei maiali nell'animo ...spero che esista un Dio che faccia giustizia nell'aldilà che marciscano nelle fiamme dell'inferno per l'eternità ....
ti sono veramente vicina ...io sta storia mi ha fatto risalire su una paura bestiale che ho verso gli uomini tant'è che il contatto fisico mi fa schifo e ho una paura terribile di loro anche se non ho subito nulla ..

Winston_Smith 25-08-2011 10:57

Re: Mi presento in due modalità
 
Ho letto tutto e non dico nulla perché penso che ogni mia parola sia vana e superflua (anche queste che sto scrivendo).
Aggiungo solo che:

Quote:

Originariamente inviata da giorgia (Messaggio 584913)
i maschi sono dei maiali nell'animo

non è vero.

RainWillEnd 25-08-2011 11:32

Re: Mi presento in due modalità
 
Forse a bari... gio...

Winston_Smith 25-08-2011 11:49

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da kappa2010 (Messaggio 584856)
Io l`ho percepito differentemente da te il suo post .

Era un premettere che qualsiasi cosa si scrivesse nel thread (potenzialmente)

non sarebbe stato adeguato all`entita` del thread stesso.

Esatto, condivido.

Anche perché chomsky ha detto "sapranno di", non "saranno". Cioè "potranno sembrare" (confrontati con la storia raccontata), pur non essendolo, magari.

ChiLoSà 25-08-2011 13:32

Re: Mi presento in due modalità
 
Letto tutto!

chomsky 25-08-2011 13:32

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da kappa2010 (Messaggio 584856)
Io l`ho percepito differentemente da te il suo post .

Era un premettere che qualsiasi cosa si scrivesse nel thread (potenzialmente)

non sarebbe stato adeguato all`entita` del thread stesso.

Come in quello di g6pd per farti un esempio.

Le parole giuste non esistono : i sentimenti forse si.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 585137)
Esatto, condivido.

Anche perché chomsky ha detto "sapranno di", non "saranno". Cioè "potranno sembrare" (confrontati con la storia raccontata), pur non essendolo, magari.

E così sia.
Tra l'altro era implicito che stesso il mio intervento non rappresentasse un'eccezione.
Ma perchè vi infiammate per così poco?
:pensando:

RainWillEnd 25-08-2011 18:15

Re: Mi presento in due modalità
 
Dopo tutto quanto ha sicuramente le palle per farlo. Per la stessa ragione si diventa deboli o si diventa forti, dipende da come si gioca.

Probabilmente hai solo bisogno di persone come si deve... potresti provare a lavorare per un pò in un agriturismo, o in qualsiasi ambito immerso nella natura, anmali, e brave persone... a me ha aiutato tantissimo a dir poco.


Marlalee 25-08-2011 18:38

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da RainWillEnd (Messaggio 585540)

Probabilmente hai solo bisogno di persone come si deve... potresti provare a lavorare per un pò in un agriturismo[/url]


E' l'azione, è la volontà di mettre un piede fuori dalla porta che latita. E' la spinta vitale. Senso di inutilità.

ChiLoSà 25-08-2011 23:02

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Marlalee (Messaggio 585559)
E' l'azione, è la volontà di mettre un piede fuori dalla porta che latita. E' la spinta vitale. Senso di inutilità.

Senso di inutilità. E' una conseguenza non una causa.
Come dipingeresti la tua utilità?

Marlalee 26-08-2011 17:59

Re: Mi presento in due modalità
 
Quote:

Originariamente inviata da ChiLoSà (Messaggio 585673)
Senso di inutilità. E' una conseguenza non una causa.
Come dipingeresti la tua utilità?


Mai eretto il senso di inutilità a causa, la sua collocazione l'hai centrata - una conseguenza - derivata in buona parte dal vissuto e in parte da una negativa elaborazione mentale di recenti avvenimenti. Con impegno quest'ultima la posso cambiare nel tempo, la prima no è troppo sedimentata in me e così ben celata che non saprei in quale anfratto del mio inconscio andarla a cercare ed è quella più vincolante proprio perchè "lavora" ad un livello più nascosto.

Porre l'inutilità in finale della frase era una mera constatazione del mio sentire la mia presenza nel mondo in quell'istante.

Istante, il mio umore oscilla ogni 60 minuti e l'incostanza è l'unica costante che mi rappresenta.

Non sono in grado di rispondere alla tua domanda perchè ciò che di norma mi spinge ad intraprendere energicamente un percorso di qualsiasi natura (fisica, lavorativa, mentale, ludica) è la curiosità o l'ignoto, qualcosa che ancora non conosco. Mai per l'utilità.

In effetti ho fatto anche cose assolutamente inutili ma mentre le facevo ero felice.

Ma qui si parlava di lavoro che è un altro genere di cosa inutile. Inutile per le condizioni avvilenti nelle quali viene svolto dai più e nelle quali viene offerto dai più.
Utile in ambito lavorativo per me può significare al massimo qualcosa che migliora l'uomo o le sue condizioni. Il resto è dovere, obbligo per la sopravvivenza e imbruttisce. Il lavoro nobilita l'uomo solo quando coincide con le sue personali passioni e le sue attitudini.
Senza intenzione di offendere lavoratore alcuno, espongo solamente il mio punto di s-vista.

Va da sé che tenendo conto di come vedo il mondo e di quello che ho vissuto diviene un tantino complesso avere la fiduciosa volontà di mettere un piede fuori casa e apparire vincente nell'approccio. Ci sto lavorando su in questi giorni per riallinearmi emotivamente e affrontare il dovere lavorativo che passa in primis dal colloquio e quindi dalla capacità personale di fare una "buona impressione" ed eventuale assunzione di tre mesi più proroghe, se va di culo.

E poi se va di culo riuscire a non apparire un aliena-ta.

Abulia - è solo una altra spietata considerazione sul mio stato attuale, poi varia eh.


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