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Autostima
(Sarà la sezione giusta? chi lo sa)
Sono dell'idea che per affrontare realmente un male dobbiamo buttarci direttamente contro di esso e far di tutto per batterlo. E l'ho fatto. Mi sono imposto di buttarmi e di provare a combinare qualche uscita con una mia amica che conosco da un pò di anni ma che mi è stata presentata da un amico tramite internet (e si, la conosco da anni ma non le ho mai chiesto di vederci nè di parlarci per "paura"). Esperienza infernale, durante il tragitto che mi separava dal luogo dell'incontro ho iniziato a star male e ad essere da un ansia terribile (tanto che ero certo di svenire da un momento all'altro). Riflettendo ora e con calma sull'esperienza credo che la paura di non soddisfare le aspettative e di avere la certezza di risultare che non sarei piaciuto. Sono giunto alla conclusione che gran parte della timidezza derivi da una scarsa autostima, dalla sicurezza di risultare stupidi o inadeguati, quindi: Come aumentare la propia autostima e quindi la sicurezza interiore di riuscire e di piacere (cosa assolutamente fondamentale per riuscire)? Che tecniche usate voi? P.S: Per chi lo volesse sapere...alla fine mi ha dato buca; però lo rifarei, voglio rendere l'ansia un abitudine e che quindi perda di forza. |
Re: Autostima
caspita! l'hai trovata! la soluzione migliore immaginabile l'hai già messa in pratica:thumbup:
per essere più sicuro puoi fare un'analisi delle cose che non ti piacciono e cambiarle a poco a poco. per esempio se il tuo fisico non ti piace fai esercizzi. se senti di non avere argomenti leggi libri. se credi di non saper fare cose interessanti frequenta corsi etc etc etc. ma questo è secondario. quello che conta è che ti sia fatto coraggio. non solo. hai anche deciso di ripetere l'esperienza! meglio di così...^^ |
Re: Autostima
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Tu hai fatto benissimo, se te la senti insisti, vedrai che qualche risultao lo porti a casa, anche minimo ma lo ottieni... |
Re: Autostima
Sono assolutamente d’accordo con ciò che scrivi: il problema è la mancanza di autostima, il timore di risultare inadeguati. Per quanto riguarda me non conosco altre tecniche che non siano la comprensione della questione e poi la volontà di affrontarla.
La questione è: cosa ho io che non va? In cosa sono diverso da tanti altri che vanno per il mondo magari sì, con qualche timidezza (gli approcci sentimentali espongono sempre un po’ al ridicolo) ma nulla che li immobilizzi? Cosa ho? Nulla! Sono uguale agli altri, solo che sono cresciuto senza abbastanza autostima, fiducia in me e nei miei talenti, quella fiducia che tanti altri, appunto,hanno senza nemmeno pensarci. Poi c’è la questione della volontà, perché capire una cosa non vuol dire subito farla propria, specialmente se ci sono anni di emozioni e posture e parole esitanti. Bisogna provare, riprovare,misurandosi sul lungo periodo, non scoraggiandosi ai primi esiti fallimentari: non si cambia in un colpo solo. In definitiva, la soluzione per me è sapere che siamo tutti uguali e che d’altra parte le mie caratteristiche le ho solo io! Quindi, bravo Kavin Casey! |
Re: Autostima
Autostima= valutazione da parte di perito assicurativo del valore residuo della propria vettura.
Ne consegue che per aumentare l'autostima, si deve curare la manutenzione periodica, cambiando l'olio agli intervalli previsti e sottoporla a frequenti lavaggi con applicazione di cera protettiva, onde preservare la lucentezza della vernice. |
Re: Autostima
oltra all'autostima mi fotte l'autoefficacia, cioè la fiducia di poter riuscire a fare determinate cose con i propri mezzi.
insomma alla prova dei fatti io mi sento un incapace in tutto. cmq hai ragione, l'unica cosa è esporsi all'ansia e soffrire, possibilmente senza ripensamenti o tentennamenti, perchè sennò tanto vale.. |
Re: Autostima
Autostima e auto efficacia sono la stessa cosa. Bandura che ne è il principale teorico utilizza il termine "self-efficacy", in Italia la chiamiamo autostima.
Come è già stato fatto notare, l'autostima esprime il grado di fiducia che si ha in se stessi, ma questo livello di fiducia - a sua volta - è espressione di quello che pensi di te stesso. Se non vai a cambiare l'idea che hai di te, non puoi guadagnare autostima. In parole povere la bassa autostima è una conseguenza della condizione mentale. |
Re: Autostima
devi fare esperienze positive, l'unico modo è evitare di entrare in quelle negative...
io evito tutto :cool: |
Re: Autostima
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Re: Autostima
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Re: Autostima
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Re: Autostima
Non ho mai provato autostima in tutta la mia vita
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Re: Autostima
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comunque sono contento per te :bene: |
Re: Autostima
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:pensando: |
Re: Autostima
Si, penso che i problemi di fobia sociale derivino sicuramente da una scarsa autostima...il sociofobico pensa di non poter piacere agli altri perchè noioso, o troppo timido, o non gradevole esteticamente, etc...in realtà ciò è dovuto al fatto che pensa queste cose di se stesso e riflette ciò che pensa di sè su quello che ipoteticamente gli altri potrebbero pensare di lui..in realtà poi trova conferma di tutte le sue convinzioni facendo continue estrapolazioni dai discorsi degli altri e interpretando in modo erroneo ogni possibile riferimento...ciò danneggia profondamente sia le amicizie che le relazioni sentimentali..si isola sempre di più perchè ha paura di essere giudicato e del rifiuto, ma il non affrontare le situazioni sociali, aumenta sempre di più le sue paure e così si instaura un circolo vizioso....ma se ci pensate bene, tutto parte dalla scarsissima autostima. Ho parlato in generale, ma in realtà ogni riferimento non è puramente casuale...parlavo di me :)
Io ho ordinato un libro consigliato qui sul forum e arriverà tra qualche giorno...si intitola "le dieci regole dell'autostima" di Chaterine Cardinal..vi farò sapere se mi sarà utile oppure no :) |
Re: Autostima
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Re: Autostima
Beh hai ragione...a monte quindi ci può essere un problema o di scarsa autostima o di scarsa autoefficacia...e si, non ci avevo mai pensato in effetti! :)
Nel mio caso credo sia un problema di scarsa autostima, ma non in tutto..diciamo che più circolo vizioso del mio non ci potrebbe essere..io credo di essere una bella ragazza, non mi reputo neppure inferiore agli altri come intelligenza e infatti nel contesto università sono del tutto normale, loquace e disinvolta..ma ogni volta che parlo con gli alri al di là dell'ambiente universitario, mi sembra sempre di annoiare le persone e non piacere e quindi sto chiusa a casa e non ho amici...perchè? Perchè mi sembra di apparire come una ragazza che si fa paranoie per ogni cosa e troppo problematica..e in effetti è così, ma perchè? Perchè ho paura del giudizio degli altri.....poi paradossalmente io mi vergogno proprio di non uscire mai..più circolo vizioso di questo :) |
Re: Autostima
Per me invece il discorso riguarda più l'autoefficacia :)
Comunque sì, è il timore del giudizio degli altri che frega, e più si ha una certa stima delle proprie capacità più lo si tiene in considerazione, nell'estroverso ciò porta al tentativo di imporsi a ogni costo (cosa sotto vari aspetti positiva), mentre nei timidi sfigatamente sfocia nell'apprensione esagerata :mrgreen: |
Re: Autostima
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Re: Autostima
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Ovviamente bisogna cercare di mantenere un atteggiamento costruttivo e non cadere nello sconforto..fosse facile..Ma lo trovo un percorso inevitabile.. |
Re: Autostima
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Puoi buttarti contro tutti gli esercizi di matematica che vuoi ma se non ragioni non li risolverai mai anche se ne hai fatti centinaia. È così scontato che quasi mi vergogno a scriverlo: non è nemmeno importante il risultato in sé, l'importante è imparare qualcosa dal proprio ipotetico fallimento. Farsi domande, fare autocritica, capire l'errore, cosa ho sbagliato se ho sbagliato? Cosa è andato storto? È imputabile a me? E se sì come risolvere il problema? E infine risaltare in sella verso nuovi errori. |
Re: Autostima
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Re: Autostima
poca autostima + paura del giudizio altrui = fobia sociale....
il problema è quest'ansia che nn puo essere dettata solo dalla scarsa autostima...o forse si? è che abbiamo anche paura degli altri, mettiamo per esempio che abbiamo una forte autostima ...automaticamete il giudizio degli altri nn ci frgherebbe minimamente dato che saremmo sicuri di noi stessi... cazzo forse è questa la chiave... forse parte tutto dall' autostima?:nonso: |
Re: Autostima
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Io me ne sono resa conto annotando giornalmente i miei stati d'animo e le mie paure..è assurdo vedere come mi contraddico in ogni cosa..analizzando il tutto, mi sono resa conto che ciò che non mi piace di me e che temo gli altri possano giudicare negativamente sono proprio i sintomi causati dalla fobia sociale..la fobia sociale però a sua volta si è instaurata quando ero piccola, a causa della mia scarsa autostima e della mia eccessiva sensibilità..da lì è partito tutto..da piccola avevo qualche chilo di troppo, ma non ero grassa...le mie amichette però erano perfette e non facevano altro che sottolineare che non ero bella come loro o che non sapevo ballare, etc..poi a causa di ciò, ho cominciato a non mangiare e da lì è stata la fine...poi ho ripreso a mangiare, ma mi vergognavo a farlo davanti agli altri e allora evitavo quasi tutte le situazioni sociali...poi ho risolto, ma si erano creati altri problemi derivanti dal fatto che mi ero isolata e non avevo amici....insommma è stata una cosa a catena e se ci penso, potrei trovare dei collegamenti per tutto. Ricordo anche il trauma infantile in cui mi sono sentita umiliata e al c'entro dell'attenzione di tutti i passanti...ma alla fine tutto parte dalla scarsa autostima, perchè chi non ha scarsa autostima se ne frega anche se le sue amiche le dicono che è grassa o altro. Oggi sono magra e sono una bella ragazza, ma il problema permane a causa degli effetti a catena che ci sono stati nel corso degli anni. Sembra assurdo come tutti noi siamo così bravi ad analizzare ogni cosa..è la pratica che ci frega :)..insomma "tra dire e il fare c'è di mezzo il mare" :) |
Re: Autostima
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Re: Autostima
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che situazione di merda!fanculo.... |
Re: Autostima
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La differenza fra orgoglio e autostima è che l'orgoglio serve da difesa, e se ti difendi implica che hai delle debolezze. L'autostima è qualcosa di diverso e più sano, se ti attaccano non ti senti minimamente ferito. |
Re: Autostima
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Re: Autostima
in realtà il nome "self efficacy" coniata da Bandura fu tradotta in lingua italiana con il termine "autostima", alcuni hanno però preferito la dizione letterale, ma sono la stessa cosa: la bassa autostima è la scarsa fiducia nella propria capacità di essere efficace nel far fronte agli eventi.
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E perché hai paura del giudizio degli altri? Il timore del giudizio altrui non è una credenza di base, ma è una credenza intermedia cioè una di quelle convinzioni i cui pensieri vertono sul tema dell'accettazione e della competenza, questo significa che hai delle convinzioni disfunzionali a monte di tale paura. Quote:
Se prendi ad annotare anche i comportamenti attuati, questo lavoro che stai facendo ti sarà ancora più utile. Quote:
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L'autocritica va bene solo se eviti di emettere giudizi sulla tua persona o sulle tue qualità. L'errore, il fallimento, non determina il valore di una persona in quanto tale, né la condanna a incompetenze assolute o perenni. |
Re: Autostima
mio effetto alla parola autostima::piangere::piangere::piangere:
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Re: Autostima
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esempio ho perso il portafoglio, non mi passa neanche per la mente che me lo abbiano rubato e che non sia colpa mia, me lo hanno dovuto dire gli altri che può essere successo questo.... per me la colpa era mia, mia, mia, soltanto mia!:piangere: |
Re: Autostima
[QUOTE=maralgiu;631159].
Il tuo punto di partenza non è il passato, ma il presente. Oggi sei quel che sei, ieri eri un’altra persona, anche se avevi gli stessi problemi. Il fatto che siamo la risultante delle nostre esperienze è vero solo in parte, bisognerebbe dire che siamo la risultante tra le esperienze vissute, l’interpretazione che oggi facciamo di quelle esperienze e il presente. Le due affermazioni non sono identiche né somiglianti, la loro differenza è sostanziale, ciascuna ha implicazioni diverse, da una parte si contestualizza il passato, nell’altra si contestualizza il presente. Grazie per gli spunti di riflessione, effettivamente per quel che mi riguarda in questo periodo dò poco peso al presente e le tue parole mi hanno spinta a far luce su questo aspetto.. Ho anche una citazione a tal proposito.. "Stare attenti vuol dire vivere nel momento presente, non essere imprigionati nel passato e nemmeno anticipare eventi futuri che potrebbero non accadere. Allorche' siamo pienamente coscienti del momento presente, la vita si trasforma e l'ansia e lo stress scompaiono. Gran parte della vita se ne va nella febbrile anticipazione delle cose da fare e nella conseguente sospensione d'animo. Dovremmo imparare a fare un passo indietro nella liberta' e possibilita' del presente." (Bede Griffiths, 1906-1993) Effettivamente bisognerebbe riuscire a concentrarsi più sul momento presente piuttosto che sui timori provocati da esperienze passate che hanno causato un calo di autostima..invece spesso le proprie potenzialità sono invalidate da questi pensieri.. |
Re: Autostima
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Vedi questo articolo :testata: Quote:
Inoltre l'autostima non si poggia su reminiscenze storiche, non ha una continuità automatica col passato, non ha un continuum temporale: essa è alimentata solo e soltanto dalle credenze negative di base e dai pensieri automatici negativi esistenti nel momento attuale. :mannaggia: |
Re: Autostima
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Re: Autostima
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Re: Autostima
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Re: Autostima
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Il tuo obiettivo, infatti, dovrebbe essere quello di riformare le credenze negative per poi mettere mano all'adeguamento dei tuoi comportamenti oggi improntati alla timidezza. Riguardo queste tematiche ci sono alcuni articoli che potresti leggere: http://www.addio-timidezza.com/2010/...-positivo.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...rte-prima.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...e-seconda.html http://www.addio-timidezza.com/2010/...timidezza.html :bacio: |
Re: Autostima
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Re: Autostima
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Re: Autostima
Ormai sono arrivato alla conclusione che tutti i miei problemi hanno come base una scarsissima autostima.
Per quanto io cerchi di limare quelli che ritengo essere i miei difetti, non riesco comunque ad uscire da questo circolo vizioso che mi vede analizzare costantemente quelle che credo essere le mie mancanze, anche nel momento in cui la causa non sussiste più od è del tutto irrazionale. Per fare un esempio semplice, sino a 2 anni fa ero piuttosto grasso, ma anche ora che sono dimagrito continuo a percepirmi come il bamboccione cicciottoso quale ero. Attualmente invece il mio problema essenziale è il fatto di essere ignorate. Avendo vissuto nell'apatia tutto il periodo della scuola, mi sono reso conto di aver assimilato poco o niente delle nozione impartitemi. Mi sento vuoto, ma nonostante ciò, a causa appunto dell'apatia che ancora oggi mi perseguita, non riesco a migliorarmi. Anzi forse all'epoca l'apatia era solo un mezzo per avvicinarmi ai miei coetanei che vedevo vuoti e disinteressati verso tutto e tutti, quindi lo facevo anch'io per emulazione nel tentativo di essere accettato. Ora però vivo in un ambiente dove ho pochi contatti con coetanei e mi sento costantemente inferiore ai colleghi coi quali ho una marcata differenza d'età. A livello cosciente mi rendo conto che, visto il divario generazione che ci separa, è normale abbiano maggiori esperienze e più vaste conoscenze, ma inconsciamente non riesco ad accettarlo, mi sento uno stupido bambinetto ogni qualvolta il discorsi scivolano su politica od altri argomenti un po' più impegnativi. Ho letto qualcosa sulle teorie di Alfred Adler e credo di non aver superato il complesso di inferiorità nei confronti degli adulti, ed ora che adulto lo sono pure io, mi sento costantemente inadeguato. La frase qui sopra rappresenta anche un altro dei miei difetti, ossia quello di avere la mente talmente presa dall'analizzarmi che non riesco ad interessarmi ad altro se non a me stesso ed ai miei problemi, creando anche in questo caso un circuito chiuso dove quella che dovrebbe essere la cura del mio imbarazzo (in questo caso la costruzione di basi culturali più solide) è in contrasto con la mia stessa natura apatica e pigra. Non so veramente come fare... mi sento limitato da me stesso!! |
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