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per ultratrentenni
Questo topic è rivolto agli ultratrentenni come me presenti in questo forum (naturalmente anche gli interventi dei più piccoli saranno graditi).
Il motivo principale per cui mi sono iscritto a questo forum è perché ho da tempo perso la voglia di guarire. Anni fa, quando internet era ancora agli albori, la prima keyword che digitai su Google (subito prima di "foto erotiche" :roll: ) fu "Timidezza". Naturalmente non trovai molto. Nel frattempo la mia situazione non è molto cambiata (sempre vergine, sempre tappato in casa), tranne che per l'età. Giorni fa ridigitai la stessa keyword su Google, così per curiosità... e ci trovai un sacco di roba, tra cui anche questo forum. Decisi di iscrivermi, un po' per inerzia. Ma la prima difficoltà da superare per me è per l'appunto quella di riuscire a ritrovare gli stimoli. Voialtri "vecchietti" come fate a volere ancora migliorare? Voglio dire, noi alieni ci siamo persi gli anni migliori della vita, quelli fatti di spensieratezza, libertà, amori disimpegnati, anni in cui si pensa a godere del presente, e non a pianificare la nostra pensione o a decidere che scuola far frequentare ai nostri figli. Io non concepisco come si possa a un certo punto della propria vita decidere di "suicidarsi" virtualmente e farsi una famiglia. Non lo concepisco perché dal punto di vista delle esperienze di vita sono rimasto un adolescente, e se fosse possibile vorrei ancora divertirmi. Ma alla nostra età gli altri (quelli "normali") sono già sazi di divertimenti. Per travare un ambiente consono alle mie aspettative, potrei inserirmi in comitive di ventenni, ma stare in mezzo a persone più piccole di me non risolverebbe il problema, mi darebbe solo l'impressione di regredire. Insomma, voialtri come fate a sperare ancora? Dove li trovate gli stimoli? Vorrei un aiuto in questo senso. Grazie. |
ma
chi spera piu' di vivere , forse di sopravvivere
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Credi a me figliolo la vostra vera sfortuna non fu certo perdervi qualche notte selvaggia ma bensi` nascere in un mondo senza dio, che non sa attribuire il minimo valore alla vita.
Non e` forse vero che la vostra disperazione e` il risultato di una frenetica idolatria di sesso, lussi e divertimento mondani? Non e` forse vero che per tutta la vita non avete desiderato niente piu` intensamente che il poter commettere ripetutamente adulterio, ed ogni genere di sodomia, cosi` come facevano quelli che vi circondavano? E non e` forse vero che trovandovi nell'impossibilita` di farlo, invece che ringraziare dio per avervi allontanati dal peccato, vi siete disperati e avete persino implorato dio stesso di concedervi ai piaceri!! Siete dei pazzi! Convertitevi finche` ancora potete, che il giudizio e` prossimo, o bruciate per sempre nella fiamma eterna, finalmente uguali ai sodomiti che avete invidiato! |
Re: per ultratrentenni
Quote:
dipende comunque in che situazione uno si trova,se ad esempio il tuo problema e' che nn riesci a uscire di casa,be' allora devi prima lavorare su quello... |
è dura avere 30 anni ed essere soli ...essere timidi ...paurosi ...insomma è quasi + "giustificato" esserlo a 20 anni ....
alla mia età ..si deve saper affrontare la vita nel male e nel bene e se si è ancora deboli e bloccati dalle paure della timidezza si rimane soli per sempre!! ...è anche umiliante vedere ragazzi + giovani che sono + in gamba di te!! ...secondo me c'è solo una cosa che a 30 anni migliora per un uomo ...la possibilità di piacere di + alle donne!! ...ci sono + occasioni ...le divorziate ..le separate ..ti cercano come il miele |
Giordano, è proprio questo ultimo punto che dà la maggiore frustrazione.
Perché non è vero che si hanno più occasioni, ma di meno! Non lo so, sarà forse che vivo nel sud, dove certi costumi sono difficili a morire, ma gran parte dei miei vecchi compagni di scuola che ogni tanto per mia sfortuna e con mio grande imbarazzo incontro per strada è già bella che sposata. Tra l'altro le donne si sposano molto prima che i maschi. Trovare una donna della mia età che sia libera è già una piccola impresa. Poi devo farmela piacere (e non è sempre detto che sia facile: essere disperati è un conto; essere animali è un'altro). Infine devo conquistarla, come se lei stesse aspettando proprio me. Tra i ventenni è diverso. I legami sono molto più instabili. Hai più possibilità di farcela. |
Sembra la crisi dei trentanni .E' un po' come se tu non volessi accettare il peso delle responsabilta' e volessi tornare indietro a recuperare quello che non hai fatto perche' solo adesso ti sei reso conto di aver vissuto le cose non rientrando nei tempi giusti.Ci sono ancora tante cose che puoi fare e non necessariamente ora dovresti essere padre di famiglia se mentalmente tu non ti senti di accettare questa responsabilita'.Quindi il contesto è cambiato,i compagni che ora rivedi si sono responsabilizzati ,hanno messo su famiglia e ti senti spiazzato.Ma invece di guardare loro e le tappe che hanno percorso e gli obiettivi che hanno raggiunto dovresti cominciare a vivere anche tu anche se determinate cose non le hai fatte.
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Ma perche intendi la vita matrimoniale come un suicidio?
Anche io come te non ho avuto esperienze e sono a metà strada per arrivare ai 30.Mi mancano i divertimenti che non ho fatto, ho vuto una ragazza per quasi tre anni, e stare con me non era stare con uno di 20 anni ma era stare con uno di 40......non ho esperienze e non so divertirmi come uno di 20 anni.Ma mi sono divertito a modo mio con lei per questo non vedo cosi tremenda la vita matrimoniale. |
Ciao...io da ultratrentenne (da poco cmq) posso dirti che in parte condivido la tua opinione ma non sono completamente d'accordo che ci siano sfuggite tutte le cose che hai detto...Certo non si possono fare cose da 16enni, questo no ma nemmeno sentirsi vecchietti da bastone! :lol:
Secondo me, prescindere dall'età, l'importanteè sentirsi "giovani dentro" e in pace con se stessi prima di tutto... :wink: |
Vedi, Zivago, non pretendo che tutti la pensino come me, perché altrimenti il genere umano si sarebbe estinto da tempo...
(in questo c'è qualcosa che mi lega a Pard...) Il fatto è che c'è gente per la quale il massimo della vita consiste nel ritirarsi a casa alle otto di sera e vedere in videocassetta l'ultimo film Disney col proprio marmocchietto sulle ginocchia (di solito non si tratta mai di persone sotto i trent'anni). E c'è gente per cui questo quadretto è una visione da incubo. Io appartengo alla seconda categoria. Certo, non dipende solo dalla mancanza di esperienze, e dalla comprensibile voglia di rifarmi, ma anche dalla predisposizione genetica. Mio fratello per esempio è un sociofobico come me, solo ha quattro anni di più. Per opera dello spirito santo trovò una ragazza a 32 anni. Dopo un fidanzamento di appena un anno si è sposato, e adesso è felice e sereno nella sua casetta, in attesa dei bambini. Ma quanto a me, non lo invidio affatto. Se riuscissi a convincermi che perdere definitivamente la possibilità di mettersi in gioco, abdicare alla propria vitalità in favore dei figli, farsi crescere una panza da bevitore di birra, perché tanto non hai più interesse ad apparire in forma sono obiettivi che un uomo dovrebbe cercare per essere felice, allora forse vincerei la mia depressione, e magari anche la mia timidezza. Ma temo che non riuscirai mai a convincermi. PS. Riguardo al matrimonio, la mia contrarietà non ha una radice solo emotiva, ma anche ideologica. Per spiegartelo, ti racconto la favola del famoso scrittore Vittorio Alfieri. Questo signore, che aveva fatto in gioventù studi tecnici, desiderava ardentemente rifarsi una cultura "umanistica", così si mise a studiare latino e greco in tarda età. E siccome mettersi a studiare le lingue antiche a 40 anni non è proprio come andare in bicicletta, costui si fece legare alla sedia da un suo servitore, con l'ordine di non slegarlo neanche a seguito di accorate suppliche. A questo episodio della sua vita si riferisce il famoso adagio "Volli, sempre volli, fortissimamente volli" (sicuramente l'avrai sentito qualche volta). Bene. Chiunque abbia frequentato una qualunque scuola di ogni ordine e grado sa bene che la sottrazione della libertà di circolazione non garantisce affatto un maggiore impegno nello studio, perché se proprio non ti va, finisce che passi ore e ore a farti seghe, piuttosto che leggere un solo rigo del libro che hai davanti, e che a furia di guardarlo hai imparato ad odiare. Il matrimonio è questo. Due persone si impongono di convivere per sempre e di darsi reciprocamente degli obblighi economici, come se questo assicurasse loro di prolungare il loro amore. Questo per me è assurdo. E' solo un'illusione. Ma soprattutto è illogico. Non razionale. |
Guarda che tu vedi tutto nero o tutto bianco, ma chi t'ha detto che deve essere in quel modo la vita matrimoniale?
Conosco sposi che a 50-60 anni escono i week end a ballare, vanno a scuola di ballo, girano per il mondo e si divertono. Altri 30 enni o 25 enni sposati che si ritagliano uno spazio importante per gli amici e i suoi hobby e con la loro moglie stanno da dio. Consoco ragazzi che sono stati anni e anni con una ragazza e poi si sono lasciati, sono tornati a fare casino con gli amici ma dopo qualche mese sono in cerca di una donna perche vivere un rapporto di coppia ti fa sentire un altra persona in positivo. Dall'altra parte si parla di film. La tua idea si rifa molto a qualche film dove c'è il quarantenne single figo che trova donne a destra e a manca e sta bene sol ocome un cane. |
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Ogni occasione determina una sofferenza comunque la si affronti, è giusto. Ma il bilancio dopo anni? Sono due sofferenze uguali o paragonabili? La risposta è soggettiva. Io non riesco più ad evitare, basta voglio vivere, anzi rinascere. Dovrò affrontare le mie paure? Devo vivere le crisi di ansia? Solo l'idea mi terrorizza, ma lo devo fare. |
Ignotus, ti ringrazio per il bellissimo post. Naturalmente le tue sensazioni sono le mie, e forse di tutti gli altri. La difficoltà di leggere un libro, di guardare in tv un programma più impegnativo di una candid camera o di paperissima...
il tempo che abbiamo a disposizione potrebbe essere sfruttato per gli scopi più nobili, e invece lo sperperiamo nell'inerzia ad oltranza. L'ultima volta che ho letto un libro intero...bah... paleolitico! Sarà stato quindici anni fa. Tutto ti sembra inutile alla fine. Perfino coltivare il tuo spirito ti appare fine a se stesso se non hai la possibilità di mostrarlo agli altri. Mi è di grande sollievo essere in contatto con persone della stessa mia specie, credimi. |
Abbiamo un mondo emotivo diverso, su questo non ci piove. All'ansia si sommano demotivazione e stanchezza. Io vorrei sottoporvi il mio problema che non è solo di ansia (controllata grazie ai farmaci) ma è di vera e propria alienazione emotiva. Mi spiego: ogni volta che provo emozioni (gioia, orgoglio, motivazione, pace interiore ma anche commozione) subito interviene come un censore interno che le uccide sul nascere. Non capisco cosa è: quando si presenta una stimolo emotigeno, la sensazione che ne segue dura pochi decimi di secondo, poi è soffocata dal pensiero: "beh tutto qui? Cosa c'è da emozionarsi tanto?". Il tutto accompagnato da una sorta di disgusto verso me stesso. Sospetto che l'emozione, in quanto mi distoglie dall'ansia, mette a repentaglio tutto quell'equilibrio che sull'ansia è fondato. Il pensiero che segue credo sia solo una razionalizzazione automatica. Siccome dai vostri interventi (la scarsa reattività agli stimoli) mi è sembrato di cogliere questa problematica, vorrei che mi raccontaste se provate qualcosa di simile a quello che sperimento io.
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Ciò che manca è credo:
usciamo, andiamo da Michele e mentre passiamo da lui prendiamo Giorgia + le amiche e andiamo a prendere un aaperitivo. Ma lo sai che quella mega troia di Laura me la sono scopata poi? (Risate) Noooo! Dai oh, veramente?! Si, cazzo minchia che culo raga... Ah! Ah! Ah! (risate+ sottofondo di chiacchere) Oi, ma se vengo da te tipo domenica con gli altri possiamo prendere poi magari il volo per parigi? Si, boh devo chiedere a un paio di mie amiche che lavorano la poi vi dico raga. Aspè che mi squilla il cell.. Ciao Amo! tutto ok? Si boh passo dopo...ciao more...cia. Quindi quel che ci manca è vita mondana+ quanto sono figo in mezzo agli atri+ quante esperienze che ho fatto e che posso condivire con gli altri. Chi ha 30 anni come voi da e deve partire da zero da dove parte? ma in generale la domanda è rivolta anche a quelli più giovani. |
tutto giusto ma perchè noi, che eseteriormente non abbiamo niente di diverso dagli altri non siamo in grado di fare queste cose? Cosa ci blocca a livello emotivo?
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Il problema è di prospettiva, di come interpretare il presente, di come intendere i rapporti. Ciò che rimpiango è l'anarchia dei rapporti fra i giovani. I campus universitari sono ambienti dove nessuno si sente ospite di alcun altro, dove non si passa una serata a parlare della piscia e la cacca del proprio poppante, dove non sai mai come passerai la serata, e dove è possibile pure fare conversazioni alte, importanti, profonde che magari da adulto non farai mai, accecato come sei dal materialismo delle responsabilità, dalla pressione delle bollette di gas e luce, dalla difficoltà di godere del presente. |
non ho associato proprio un bel niente...ho solo fatto un' osservazione attraverso una normale stralcio di vita quotian sociale, leggi meglio.
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Vabbè, ho riletto. Però, scusa, continuo a non capire: parlare di coatti che c'entra? Che se pure ci sforziamo di uscire dal guscio ci aspetta una generazione di stron.i che vanno avanti a macchine e telefonini? Per cui non vale la pena?
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Non capisco neanche io questo questo mio atteggiamento. Forse perchè voglio mostrarmi tutto d'un pezzo e non voglio far trasparire le mie emozioni... (non mi riescie mai perchè le persone che mi conoscono mi leggono tutto in faccia). Non prendo farmaci e nelle situazioni d'ansia resisto bene perchè il mio organismo mi fa venire o sonnolenza o voglia di reagire. Quote:
Nello stesso tempo però non esprimo il mio carattere e forse è un bene perchè chi mi conosce dice che sono "troppo sensibile". La fregatura è nei rapporti con le ragazze (alla fine il discorso cade sempre li). Io passo come il leone saggio, non come il leone che ruggisce per ristabilire l'autorità o per scegliersi la leonessa per procreare. Se non alzi la voce queste "leonesse" non ti notano proprio. Il soffocare le emozioni alla fine mi viene automatico e mi fa perdere occasioni preziose. Penso che quando si fa il lavoro che piace non si ha motivo di soffocare le emozioni che si provano e proprio in quel caso ci si dimostra per quello che si è!!! Per esempio ieri sono andato in provincia a cercare lavoro e ho parlato con molte persone che avevano i miei stessi interessi. Nel parlare con le persone di lavoro sono apparso brillante e coinvolgente. |
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Se mi capita di prendere un bel voto in un esame difficile, sapere l'ultimo pettegolezzo che non sa nessuno, partire per una vacanza, festeggiare la vittoria della squadra di calcio, un vittoria in una partita di calcetto......lo vivo tutto in modo meno intenso rispetto agli altri all'ennesima potenza. E' come se ci fosse una vocina che dice "che festeggi?di cosa ti entusiasmi? la tua vita è uno schifo e dopo questa piccola cosa tornerà un piattume come sempre, non puoi paragonarti agli altri" Bella domanda maibaciato purtroppo è cosi spesso mi trovo nel mezzo a persone che valgono 1/10 di me ma hanno carisma piu di me solo per le loro esperienze.c'è poco da fare è cosi.....bisogna essere abilissimi a superare questa situazione. |
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Ascolto con molto interesse questo vostro discorso sul blocco delle emozioni.
Per fortuna per quanto mi riguarda non avverto questo disturbo, però una cosa è certa: a trent'anni non ci si emoziona più come a venti. Ed è questo uno dei motivi per i quali i rimpianti e il senso di sfiducia montano. Forse la vostra sensazione di rimanere imbrigliati a una catena censoria che vi impedisce di manifestare appieno l'emotività non è altro che la disillusione dell'età adulta. |
Secondo Voi
Quanto conta il passato . Vi capita di voltarvi indietro , vedere il nulla e trasfigurare questa visione anche sul futuro . Immaginare che quello che non è mai accaduto non accadrà mai . Che se fino ad oggi non siamo stati in grado di porre le basi o di creare qualcosa , perchè ce la dovremmo fare in fututo . E come ? Con un aiuto divino ? Scusate il mio pessimismo cronico ma è tipico di chi non vede oltre il muro che lo separa dagli altri . Trattiene dentro di sè emozioni e pensieri così forti . Al contrario appare come apatico , indifferente , nessuno vede quante lacrime piangiamo nel cuore , quante cose mai dette , solo pensate , immaginate , volute . Ma la cosa peggiore risiede nel fatto che vediamo gli altri , anche le persone infime ed assolutamente peggiori di noi , crearsi un futuro , una famiglia , uno scopo di vita . Mentre noi , che potremmo avere tutte le possibilità , rimaniamo inermi ad osservare il mondo che gira , per tutti , a volte si ferma un istante , ci osserva di sfuggita e ci abbandona come sempre . Fatico a creare nella mia mente la convinzione che oramai il passato è passato , l'orologio non può tornare indietro , non si possono recuperare molte delle cose o delle situazioni che vorremmo vivere ora . Ci aspettano altre prospettive dalle quali guardare la vita . Ci si potrebbe anche accontentare di queste se perlomeno si riuscisse ad affrontarle ed ottenerle . Personalmente non desidero la luna , non ho grandi aspettative , ma intravedo la solitudine , lo schernire dei conoscenti , il vociare dei petulanti , lo svanire degli impegni lavorativi che , ancor di più oggi , sembrano destinati a nessuno . Lavoro forse per sola beneficienza , sopravvivo , ma non riesco a prendermi responsabilità , ad affrontare me stesso obbligandolo a scegliere tra il vivere od il morire . A volte il confine tra queste esistenze trascolora così pesantemente da divenire impalpabile . Come osservare la realtà che ci circonda con gli occhi di un piccolo ragazzino indifeso incastrato in una mente ed in un corpo non più così giovane . Ma l'età conta fino ad un certo punto . La vita non finisce per tutti . Finisce solo per coloro che si abbandonano , come me , ad un destino che credono segnato ma che , in verità , dipende solo da noi , da quello che vogliamo o non vogliamo fare . O non ci riusciamo . Io non voglio nascondere i miei mali , camuffarli con psicofarmaci , relegarli in un angolo della mente , ingerire un virus che cancelli temporaneamente la mia memoria ed i miei pensieri negativi . Purtroppo ritornano . Sempre . Come adesso . Scusate lo sfogo .
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Comunque si in generale è prorpio così...Sono un buon osservatore. Ma uno la vita se la crea da sè, le situazioni sociali pure quindi. |
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Beh cho ho ironizzato mi sembra ovvio, non c'era neanche bisogno di riportarlo. |
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Anche per me è successo alla fine dell emedie e inizio delle superiori......da quando ho cominciato ad essere considerato una sfigato......cercavo di stare nell'ombra il piu possibile e per non snaturare questa immagine rimanevo sempre calmo non facevo mai trapelare niente.
E pensare che alle elementari ero un casinista......niente di esagerato ma di quei 20 bambini ero uno dei 3-4 "capi branco" Anche ora mi considerano tutti, e lo sono, un tipo super tranquillo ma questa immagine non mi si addice piu di tanto da come mi sento dentro io ma mi sono abituato e non ho nessun interesse a smentire gli altri. Questa cosa mi ha reso anche incredibilmente cinico.....rido poco alle battute, non mi esalto, non faccio sorrisi o il gentile in situazioni di circostanza ecc.... Io non mi incazzo nemmeno piu.....un piattume assoluto anche se questo puo essere un vantaggio. Proprio oggi su yahoo c'era un aticolo dove si diceva che le donne amano i tipi cinici e insensibili stile "dr house"......mah sarà! |
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anch'io sogno
sogno di far emergere quello che davvero sono , fregandomene di tutto e di tutti , che hanno condizionato la mia vita , più o meno inconsciamente , libero di essere quello che sono , sfigato o non sfigato , fallito o non fallito , capace di vivere o morire , vincere o perdere , credere od abbandonare . Anche se con grave ritardo , spero di scoprire come farlo . Oppure come non farlo .
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bello questo topic...
comunque... secondo me ad un certo punto della vita si fa un bilancio realistico e si cerca di scremare ciò che conta veramente ll che per me più o meno è: sezione machissenefrega: mondanità, telefono che squilla in continuazione, obbligo di essere sempre carina gentile e in forma smagliante, pensare sempre a ciò che è giusto dire o fare, avere frequentazioni da ostentare sezione importante: ciò che mi fa stare bene: la mia casa e i cavolacci miei (i miei libri, i miei animali, la mia musica, il PC) un compagno con cui scambiare affetto e sessualità, un minimo di stipendio per vivere, qualche persona a cui tengo sezione rimpianti: occasioni lavorative sprecate per la mia timidezza e il mio pessimo carattere, tutte le volte che mi sono vista passare davanti qualcuno con metà delle mie competenze ma faccia tosta da vendere, così come studi rallentati e parzialmente abbandonati per paura e paranoia, progetti iniziati e non portati a termine magari solo per paura di fallire, o di confrontarmi con altri, o addirittura perché stavo andando così bene che ero finita al centro dell'attenzione e questo mi terrorizzava Voglio sopravvivere o tirarmi un colpo? se voglio sopravvivere, difendo con tutte le mie forze la sezione importante e cerco di non lasciare che la sezione rimpianti mi travolga... Alcune cose che ho imparato: sforzarmi di sorridere a chi mi sorride; non aver troppa paura di essere cattiva con chi è stato palesemente strxxxx con me; provare a mettere in mostra le mie qualità e soprattutto cercare di sbattermene delle lacune, tanto tutti ne hanno, rendermi conto che se non si può piacere a tutti, è anche vero che è statisticamente impossibile stare sul cxxx a tutti, e soprattutto fare molta, moltissima autoironia |
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Le case e gli affitti sono proibitivi. Tranne per chi eredita (culo!), oggi senza una compagna con cui dividere le spese è praticamente impossibile andare a vivere da solo...almeno dove sto io chiedono 250 mila euro per un bilocale 8O, e anche a voler rinunciare a tutto per il lavoro che faccio le banche mi ridono dietro. Poi arriva il governo e dice che io sono ricco e mi aumenta le tasse :evil: . Pard mi procuri uno di quelle bombe per favore, mi è venuta voglia di lanciarne su un posto... |
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Questo post mi piace. Sono d'accordo. Ci manca la spensieratezza, la frivolezza, perche' non riusciamo a stare in compagnia degli altri senza essere angosciati e terrorizzati. Quando siamo con gli altri non riusciamo a ridere, a far ridere, non sappiamo imbastire una conversazione di una mezz'ora. A me poi personalmente fa schifo quasi tutto cio' che si vede in televisione, Grande Fratello, film vari, delle modelle non mi frega niente, il calcio non mi interessa, eccc. Ma come cazzo posso pretendere che qualche donna o qualche amico mi trovi interessante ? MEFIORI ha proprio ragione. E non e' che sono un suo fans. Pero quello che ci manca e' davvero questo: Oi, ma se vengo da te tipo domenica con gli altri possiamo prendere poi magari il volo per parigi? Si, boh devo chiedere a un paio di mie amiche che lavorano la poi vi dico raga. Aspè che mi squilla il cell.. Ciao Amo! tutto ok? Si boh passo dopo...ciao more...cia. Ah dimenticavo, vado per i 34, per la cronaca. |
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C'è una parte di voi che ha le mie stesse sensazioni, e che in effetti considera con rammarico ormai perduta per sempre una certa stagione della vita, forse la migliore di tutte. C'è un'altra parte di voi che invece ritiene più importante la fase della maturità, perché sarebbe caratterizzata da valori e rapporti autentici, saggezza, etc. etc. A questa seconda scuola di pensiero, vorrei chiedere: come mai nel linguaggio comune si usa una certa terminologia che rende il vostro discorso un po' troppo... come dire... inamidato? Mi spiego. Perché a chiunque venga rivolta la fatidica domanda "hai intenzione di sposarti?" viene data più o meno sempre la seguente risposta: "Sì, ma NON PRIMA dei 30/35 anni... prima voglio DIVERTIRMI..." Che interpretazione dare a queste parole? Quella che dò io è che il cosiddetto "metter su famiglia", proprio dell'età matura, sia vissuto più come un "dovere" verso la società che come un "piacere" (probabilmente non è solo un prodotto delle convenzioni, ma anche di un istinto darwiniano... in questo senso io mi sento un mutante). Orbene, dal mio personale punto di osservazione, libero da sensi del dovere (col problema della sovrappopolazione poi...) e da istinti di conservazione della specie, mi viene da dire: perché non DIVERTIRSI tutta la vita? Se si cerca di ritardare il più possibile un appuntamento, vuol dire che quell'appuntamento non lo vuoi (Freud insegna), dunque perché cercare di slittare il più possibile, quando invece si può stralciare del tutto quell'appuntamento dalla propria agenda? La mia idea è che l'età matura non sia affatto l'età della saggezza, ma quella del sacrificio. Si smette di scoprire, si smette di cercare esperienze, si delega tutto il bagaglio di aspirazioni perdute ai propri figli, come se i figli avessero i nostri occhi e il nostro cervello. |
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Anch'io a 15 anni credevo che la mia vita sarebbe stata: studio poi lavoro, poi un po' di divertimenti grazie ai soldi del lavoro, poi fidanzamento, poi matrimonio, poi figli. E se non ci fosse stata di mezzo la FS penso che sarebbe andata cosi' davvero. Poi mi sono reso conto che la fidanzata non la trovo neanche a pagarla, una casa non te la puoi permettere a meno che te la paghino i genitori ed e' saltato tutto quel bello schemino che ti dicevo. Adesso non ne voglio piu' sapere. Ne' matrimonio ne' figli. La gente si sposa e fa figli perche' lo fanno tutti. Fine. |
Quando ero normale a 19 anni sono uscito per un annetto con una compagnia di ragazzi e ragazze e tutto questo divertimento non mi sembrava cosi fantastico.Ne ero rimasto assuefatto e appena ho trovato la ragazza ho mollato tutti (sbagliando).
Le giornate erano sempre le stesse, si usciva dalla scuola ci ritrovavamo al bar il pomeriggio e la sera a cazzeggiare, il giovedi partita di calcetto, il venerdi e il sabato si faceva tardi nei soliti locali dove c'era sempre la stessa gente. Forse facevao questa vita monotona perche vivo in un piccolo paese ma avevamo la possibilità di andare in città e le cose non cambiavano, non cambiano nemmeno per chi vive in città, dopo anni sei assuefatto da questo divertimento.O vivi in un posto tipo Holliwood o hai copsi tanti soldi da toglierti qualsiasi sfizio che vuoi. Cosi è normale che uno a una certa età decide di mettere su famiglia......non si diverte meno o di piu cambia il modo di divertirsi e di trovare nuovi stimoli, puo essere felice una vita matrimoniale e non deve essere come l'hai descritta tu per forza. E in piu a quell'eta si ha(o si dovrebbe avere) una certa stabilità economica e lavorativa che ti fa fare il grande passo Poi ci sono quelli che non vogliono sposarsi...e li vedi nei locali pieni di teenagers che cercano di mimitezzarsi credendosi dei gran fighi......quelli mi fanno abbastanza pena anche se è una loro scelta. Poi ci siamo noi (meglio dire io) che a 26 anni vorrebbe divertirsi ma anche trovare una ragazza seria non mi dispiacerebbe. Facendo un ragionamento realista credo che sia piu facile trrovare una ragazza seria anziche trovare un gruppo di amici per fare casino,per la seconda ipotesi cerco di fare il possibile ma non ci riesco....quindi se mi arriva una possibilita di instaurare una relazione seria non mi tirer in dietro e ne sarei felicemente soddisfatto.........bisogna trovare sempre un compromesso. Eppoi è possibile trovare un equilibrio tra relazione seria e amici e divertimento.........se qualcuno ha entrambe le possibilità |
esattamente
non so se avrei amato i divertimenti persi . un po' li rimpiango ma in realtà non li conosco . il fatto è che ti mettono un muro davanti alle tue possibilità . ora il mio sogno , spero non rimanga un'illusione e che alla mia età non sia tardivo , è quello di trovare una brava ragazza che ami la famiglia e che mi possa apprezzare per quello che sono . il problema è però sempre il solito . come ? dove ? per uno che come me non conosce nessuno e passa il suo tempo solo tra casa e lavoro ? suggerimenti ? ed anche se fosse come ci presentiamo ? buongiono , sono un sociofobico che tenta di uscire dal tunnel ?
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