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Sulla discriminazione del timido maschio
Dunque, allora, ehm... :D
Volevo fare un'analisi sulla discriminazione del timido maschio nella società, e ho scritto del materiale, solo che mi sono reso conto che ho fatto troppo poco parte della società per parlare con cognizione di causa... :D Quindi, prima di fare le mie considerazioni di timido asociale, volevo qualche testimonianza da parte di chi almeno un po' di vita sociale l'ha fatta: è vero che il timido maschio viene particolarmente discriminato? in che modo? da chi? quanto ciò può influenzare la sua vita? Nota: quando parlo di timido io intendo soprattutto timido pubblico ovvero timido introverso come definito qui: http://www.fobiasociale.com/conosciamoci-un-po-16922/. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Premetto che fino a un anno e mezzo fa ero un ragazzo sereno, nel bene e nel male sono sempre stato un tipo socialmente attivo, quindi ho i requisiti per rispondere. :D
Sì, il timido è discriminato... ma non più o meno di quanto non lo sia la timida femmina. Io non credo che il timido sia volutamente discriminato, o meglio, non è quello il fine principale della gente estroversa che tenta questo approccio; se la discriminazione non è un atto puramente sadico può avere diversi significati... 1) Isolamento sociale. Nei contesti sociali l'apparire è di fondamentale importanza, l'esporsi non è una tendenza all'esibizionismo degli estroversi, ma bensì il comportamento più efficace per guadagnarsi la fiducia degli altri. Il timido introverso, chiaramente, non riesce a soddisfare questi standard caratteriali e per questo non ottiene fiducia dagli altri, quindi avviene l'isolamento sociale... ma non lo isolano perché lo ritengono brutto, stupido o altro... ma perché non si fidano di lui; agli occhi di un superficiale, il suo modo di fare è considerato anche ambiguo e poco limpido, quindi scatta l'antipatia. 2) Discriminazione per stabilire le gerarchie. Questa avviene negli ambienti sociali dove inevitabilmente si vengono a creare delle gerarchie tra maschi simili, anche dove non sono strettamente necessarie; comitive grosse di amici, scuola, posti ricreativi, ritrovi giovanili ecc. Fondamentalmente avviene un meccanismo come quello della giungla: c'è il maschio che riesce a imporsi sugli'altri con il suo carattere, e in questa scalata alla "piramide" sociale tutti faranno il possibile per stare più in alto, quelli che sono in mezzo inizieranno a discriminare quelli che percepiscono come i più deboli e inoffensivi, e quindi inizia quì la discriminazione sul timido... ci sarà sempre qualcuno pronto a sottometterlo per non esserlo a sua volta, ma non è meramente un atto di cattiveria, è la natura umana che viene fuori, è tipo una selezione naturale moderna, e i timidi ne fanno le spese. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Il timido maschio è discriminato: basta ricordare il significativo squilibrio tra timidi soli e timide fidanzate. La donna timida è considerata comunque scopabile, l'uomo timido assolutamente no. È inutile tirar fuori le solite eccezioni o tirare in ballo la psicologia: la regola sociale è quella.
P.S. — A chi sta pensando che io non avrei esperienza per parlare, consiglio la lettura di questo thread. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
un altro rischio per queste persone potrebbe essere quello di perdere il contatto vitale con la realtà e isolarsi in un mondo immaginario e non riuscire più a tornare nel mondo reale
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Molto discriminato sul posto di lavoro.
EDIT: ah si sta parlando solo di timidi maschi ??? allora la cosa è uguale. Diciamo che se sei timida e bella sei + tollerata in qualsiasi ambito =D (magari addirittura ben vista da un possibile partner.. io per esempio preferirei di gran lunga una timida a una socialona e come me penso anche molti maschi estroversi). Mentre se sei timida e brutta sei forse addirittura + svantaggiata rispetto a un timido brutto. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Se escludiamo l'ambito sentimental/sessuale (in particolare nella fase di approccio), non credo che il timido sia particolarmente svantaggiato rispetto alla timida.
Sul posto di lavoro, per dirne una, i piedi in testa li mettono sia ai timidi che alle timide (a meno che, di nuovo, non ci sia un broccoling o un qualcosa di simile da parte dei colleghi rispetto alle colleghe). |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Se la regola sociale impone un certo standard è ovvio che un timido venga discriminato. Io sono stato discrminato pesantemente a scuola perchè non ero come gli "altri". So di cosa parlo.
Per l'altro sesso non mi esprimo. Sicuramente non è un vantaggio nemmeno per loro.( senza perder tempo in statistiche,. fidanzamenti e robe varie che non c'ho testa) . Però comunque non esiste il timido in senso assoluto. esiste il timido con altre buone qualità. Che poi la timidezza in sè per sè non è nè un difetti e nè una patologia, è solo(ahimè) un fattore predominate del carattere di una persona. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Nell'ambito delle amicizie sono stato certamente pregiudicato dalla timidezza, ma non la definirei mai discriminazione, le persone sono pur sempre libere di frequentare chi vogliono. La discriminazione la vedo ad esempio in tutti gli annunci di lavoro in cui si richiede bella presenza e capacità di relazionarsi con gli altri: discriminazione per i brutti e per chi ha difficoltà a socializzare. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Sul lato sentimentale-sessuale la discriminazione è palese, fortissima, innegabile. Da quelle cose lì sono sempre stato tagliato fuori, con una scusa o con un'altra: o non sembri interessato, o sembri (sei) timido-sfighè, ecc.ecc. Fattostà che se c'è una ragazza interessante in circolazione, tranquillo che non te la fai tu, anche nel caso la ragazza "giri" all'interno di un gruppo di persone.
Per il resto, qualche volta puoi non essere coinvolto in decisioni "di gruppo" o lasciato da parte, ma d'altronde è mia natura non fare vita sociale costante quindi in genere di questo non mi lamento. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Sono d'accordo con questo:
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Non ho quotato la parte in cui dici che non c'è differenza discriminatoria tra il timido maschio e la timida femmina, perché invece penso che ci sia. Tu hai esaminato solo contesti di tipo amicale (in cui la differenza di discriminazione tra i due sessi non è terribilmente elevata, e depone addirittura a vantaggio dei maschi nel caso di bruttezza fisica femminile), ma non le dinamiche di seduzione e di "mating". E' stato ribadito innumerevoli volte su questo forum come la donna timida sia molto meno svantaggiata nell'ambito del mating rispetto all'analogo maschile. Credo non serva nemmeno più spenderci delle parole: è talmente assodato. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
sincermanete il mio psicologo mi ha fatto un alvoro tanto sull'accettazione di se,se uno no accetta la sua timidezza non andra' mai avanti..e pur ela mia intorversione....saranno 2 settimane che mi sento meglio..rido di piu..anche s eho passato pasquetta solo...me ne sono sbattuto...vado avanti... evito scenate inutli,di fare drammi per ogni cosa...credo che stare bene con se stessi e il primo passo per stare meglio...
ora non dico che non avro' ricadute pero' questa accetazione aiuta a stre meglio... lo so puo smebrare dura ma e lunica strada... e stata dura per me perche parlare sempre con quei pochi amici conoscneti che mi conosocno meglio...l'avere difciolta a creare nuovo legami con chiunque ecc.e molto dura da acettare pero' e lunica soluzione,accettare di stare sempre da solo senza donne,nonostante sia il piu alto di tutti in molti contesti,anche il piu carino a volte... ma lavete detto voi il misteiroso non attira,o meglio la mia sensazione e di piacere a diverse molte in alcuni contesti dallo sguardo lo percepisco...ma non ne avro' mai la controprova perche' tutto si ferma li quasi sempre... le perosne poche che mi conosocno meglio sanno che sono uan bella persona generosa con chi merita e buono... per chi merita ci saro' sempre,ma la maggior parte delle perosne vedranno quel ragazo alto magro che parla pochissimo e non posso pretendere che vadano oltre perhce a volte i contesti sono troppo brevi per permettere ai timidi di emergere...e colpa reciproca o di nessuno... anchio sonoc ontro alla catalogazione comunque,ognuno e un universo a aprte ecco... riguardo il tema donne...il destino di un timido mashcio maagri fobico e introverso lo sappiano tutti qual'e... che sara' diffcile venga amato anche da sola donna... sfido un estroverso a vivere con i miei tassi ansiogeni trasmessi anche dall'essere cresciuto coun una mamma shciva e introversa...molto ansiosa che ha tramutato la sua timidezza da bambina in rabbia verso il mondo e un po' di arroganza... e le chiedero' scusa uno di questi giorni perche' lho sempre reputata causa dei miei mali senza cpaire che forse ha sofferto tanto nella sua vita perhce si ritrova sola quasi senza amici a parte la sua famiglia a 45 anni..e questa forza che si e costruita le e' necessaria per andare avanti in questa sua solitudine... comunq mi scuso per la lunghezza ma voglio dire che il rpimo passo per migliorare in qualsiasi ambito e accettare la timidezza e partire da essa... troppo spesso enlla mia vita lotto e ho lottato contro di essa come fosse un demone,invece biosgna trovare il modo di tirare fuori il meglio da essa... con le donne pazienza saro' sempre un perdente timido male che vada,ma ci sono altri perdenti nel mondo e molti maschi timidi come me e non solo bulli estorversi... poi fino all' ultimo giorno della mia vita non smettero' di lottare... |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
e se uno si piace di piu sa ridere anche alle brutte figure che fa,si ride di qualunque cosa...sara che nella mia universita' vedo solo faccie tristi...
e mie e evnuta sta forza,sara' che ho imparato a guidare a salire sopr al macchian insomma alcuni sblocchi li ho avuti...che mi stannao migliorando |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Quando si è convinti di non piacere, ci vogliono delle maggiori attenzioni da parte degli altri per sentirsi accettati, apprezzati dagli amici e dai parenti, amati dal proprio partner. Tutti sentono il bisogno di piacere, di sentirsi accettati dagli altri, però le persone insicure riescono a soddisfare questo bisogno più difficilmente, solo ricevendo un trattamento che li fa sentire speciali. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Se escludiamo l'ambito sessuale/sentimentale, non credo si aggiungano, a quelle già presenti, altre discriminazioni se si è timidi anzichè timide.
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Allora, dico la mia.
Penso che più che di discriminazione, si debba parlare di disconferma. La vita sociale non è altro che definire sé stessi e i propri interlocutori. Buona parte dei messaggi, impliciti, involontari, sequenze di azioni, di gesti, di ammiccamenti, esprimono qualcosa di sé e servono a proporre un concetto di sé in modo che gli altri lo ratifichino o lo respingano e per mettere in discussione a sua volta il concetto di sé che gli altri propongono. Tutto ciò, la continuità e la sicurezza della definizione di sé costituiscono aspetti decisivi della stabilità emotiva e dell'equilibrio personale. Ora un messaggio può essere accettato, negato o disconfermato. Una replica basata sulla negazione del tipo "tu hai torto" è chiara ed apre una discussione su fatti concreti. Ma la disconferma è qualcosa di diverso, non parla di ciò che l'altro ha comunicato, bensì nega proprio l'altro, esprime implicitamente il messaggio: "Tu non esisti come entità autonoma, indipendente, capace di formulare giudizi su te stesso o su qualsiasi altro". In sostanza: tu non hai significato. Per far fronte a comunicazioni di disconferma è necessaria una capacità di metacomunicare, di comprendere le ragioni che motivano i messaggi disconfermanti dell'altro per commentarli a loro volta e per metacomunicare su di essi. Ed è qui che il timido va in crisi. :blushing: Penso che il timido venga disconfermato continuamente, quando non viene invitato a partecipare alle cose, quando non viene chiamato in causa nel prendere le decisioni, ecc. "Tu sei timido, quindi non esisti, non conti nulla, inoltre è colpa tua se lo sei, svegliati": ricordo qualche post orsono in un altro topic qualcuno che diceva di chi non risponde al saluto se fatto in modo troppo timido, ecco: classico esempio di disconferma. Penso che il "trattamento speciale" di cui parlava qualcuno venga effettivamente praticato, ma... al contrario :laugh:. Soprattutto quando si è ragazzini, lì la cattiveria c'è davvero, poi crescendo il rispetto aumenta, ma la disconferma qua e là continua a fare capolino. Gli effetti patogeni della disconferma sono scientificamenti provati: semplicemente più si vive in relazioni basate su comunicazioni disconfermanti più è difficile costruirsi un'identità personale e un'immagine sicura di sé. Sulla questione sessuale mi limito a dire che quando la timidezza riguarda il sesso femminile è ancora oggi considerata quasi un pregio; le donne se sono un po' timide e con la tendenza ad arrossire facilmente sono considerate "femminili, dolci", con quel pizzico di fragilità un po' romantica. La differenza del giudizio è quindi chiaramente avvertibile nell'aria, e non penso sia riscontrabile solo - banalmente e ovviamente - nelle interazioni sentimentali/sessuali. Penso riguardi un po' tutta la vita sociale (@Winston: nel lavoro ovviamente entrano in gioco altri fattori, per cui: leggi del profitto > leggi sociali). La ragazza timida viene quindi meno disconfermata del ragazzo timido a parità di timidezza (ho detto meno, non per nulla). |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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In una comitiva di amiche pensi che le ragazze mediamente accolgano in maniera più benevola una loro coetanea timida di quanto facciano dei ragazzi con un loro coetaneo? |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Le comitive in genere sono miste. I gruppi di poche amiche femmine sono qualcosa di tendenzialmente più intro (in genere).
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Io lo chiamo effetto persona di serie B. |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
l'isolamentio sociale lo dico per esperienza avviene ovunque e in quasi ogni condizione per il timido introverso
scuola, lavoro, in giro ecc... probabilmente è visto come un debole, su cui la gente non può fare affidamento come già detto anzi vi dirò di più, a scuola stavo molto sulle mie e faticavo a relazionarmi, certa gente è venuta a dirmi in faccia "perchè ti isoli ?, ma che ca**o hai sempre quella faccia lì triste e non parli mai ?, ecc..." le ragazze timide poi vabbè, la situazione non è così disperata (a meno che non siano un pò bruttine), si sa che al giorno d'oggi regna il vulvanesimo (nuova religione) : una ragazza è pur sempre una ragazza o no ? :thumbup: per cui il timido maschio è sicuramente molto più "discriminato" del corrispettivo femminile |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Un altro esempio di disconferma si ha quando le donne (in genere estroverse, ma che comunque non ci proverebbero esplicitamente con un ragazzo) sentono l'esigenza di precisare gratuitamente che non vedono assolutamente il timido come possibile partner, facendo scendere l’autostima del povero timido maschio (povero povero ragazzo, vittima dell’era moderna! [cit.]) sotto le scarpe, il quale presto generalizzerà e si sentirà respinto dall’intero genere femminile (ironia a parte trovo davvero meschine le donne che non fanno il primo passo in positivo [=provarci] ma che fanno il primo passo [indietro] in negativo [=respingere]).
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
In effetti un timido spesso viene visto come una persona poco affidabile, e questo credo che valga sia per uomini che per donne, almeno per quanto riguarda la sfera sociale, ed anche i suoi comportamenti insicuri nelle relazioni sociali vengono spesso scambiati come segno di spocchia o presunzione... quindi magari scatta l'antipatia (o la non simpatia a pelle) e quindi l'emarginazione, ho provato personalmente una cosa del genere...
e posso testimoniare che spesso (dalla mia esperienza) una persona che non riesce a socializzare con altre (in contesti magari di gruppo), viene visto con molta diffidenza, sia che venga riconosciuto come timido a tutti gli effetti, che nei casi in cui magari si scambi la persona timida per un presuntuoso (e succede anche questo...). |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Calimero Mode On Una ragazza timida troverà sempre qualcuno che la inviti alle feste, che si ricordi di lei, che le faccia delle attenzioni. Se non te ne sei accorta non ti preoccupare che ci penserà il nobile maschio (cioè io) a fartelo notare. Calimero Mode Off |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Winston comunque non mi hai risposto. Praticamente hai affermato che QUALUNQUE uomo si relazioni con una donna lo fa SEMPRE e SOLO per provarci. E questo non è da te. :cool:
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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Re: Sulla discriminazione del timido maschio
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(per chi non avesse letto le pagine precedenti parlo di pure interazioni sociali, non lavoro quindi) |
Re: Sulla discriminazione del timido maschio
Ah, poi dimenticavo una cosa: anche dire "dovete smettere di essere timidi" è una forma di disconferma... ^^
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