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concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
...spesso me lo sono chiesto, uno legge le "controindicazioni" nei medicinali (in questo caso ansiolitici\antidepressivi) ma delle conseguenze a lungo termine spesso non si parla - spesso mi sono sentito dire "eh ma usarle sempre non fa bene" allora quantifichiamo in base alle vostre esperienze il "non fa bene"
morale della favola : che conseguenze fisiche o psichiche può avere un assunzione prolungata di farmaci? |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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Guarda tu che roba....ed il brutto è che è tutto vero.... io piuttosto impazzisco ma non prenderò nulla fino a quando non avrò evidenti sintomi fisici |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
dicono di no ma azzardo una probabile dipendenza...stipsi...forse sonnolenza...tutto sommato meno male che ci sono gli psychof...altrimenti adesso o sarei morto o sotto morfina
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Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
Si ma queste sono tutti effetti collaterali illustrati nei bugiardini che conosciamo bene tutti. La domanda è: come cacchio ci riducono il cervello a lungo andare? nel momento in cui il mio cervello non produce adeguatamente determinate sostanze e io le assumo col farmaco, cosa succede? il farmaco sopperisce alla mia normale attività cerebrale, ma ci sono modificazioni a lungo termine? Se consideriamo che le droghe ci bruciano i neuroni, lo stesso discorso può valere per sostanze che hanno un effetto sul nostro cervello, proprio come ce l'hanno le droghe. Parlo terra terra ma voglio capire, la domanda è lecita. NOn si parla di normali effetti collaterali, si parla di modificazioni a lungo termine di cui non ci informa un foglietto illustrativo, nè spesso il medico curante.
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Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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O quantomeno l'esperienza personale di chi ha assunto taluni farmaci per lunghi periodi. |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
è un anno che assumo regolarmente farmaci, in particolare ansiolitici, circa 3 o 4 volte a settimana, nessun effetto collaterale riscontrato.
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Un uso decennale (quasi 20 anni) di benzodiazepine che influenza potrà mai avere sul nostro cervello dal punto di vista strettamente organico? Il conteggio dei neuroni sarà stato modificato? Personalmente non mi sento più "imbecille" rispetto a 20 anni fa, ritengo che la mia mente nonchè la memoria siano efficienti, al momento:D Rivolgo il quesito agli esperti del forum... grazie in anticipo per le risposte U :) |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
io sono più di 20 anni che prendo psicofarmaci,alcuni mi hanno dato effetti collaterali durante l'assunzione,anche seri.ma secondo le ultime analisi che ho fatto ho fegato,reni ecc. tutto perfetto,anzi il medico mi dice che ho il sangue "sostanzioso" e che sarebbe perfetto per essere donato.l'intestino mi da problemi,ma penso che sia per l'ansia.
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Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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ho delle fitte al fegato... da un po' di giorni...
dite che è collegabile ai farmaci? devo parlarne con la mia dottoressa? |
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ho fatto molta fatica ad abbandonare l'antidepressivo (paroxetina). me lo sono portata dietro per quasi un anno come la copertina di linus, prendendolo una volta si tre no. cosa che fa ancora più male. da mesi prendo minias (sonnifero) in maniera più o meno continuativa. fa male: se non lo prendo e ho un minimo di pensieri, non dormo per tutta la notte. inoltre, mi sono accorta di fare più fatica a ricordare le cose. sotto un certo punto di vista è anche positivo...ma di sicuro è preoccupante. |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
Io assumo mattina e sera un bel cocktail di antidpressivi, ansiolitici, antipsicotici e antiepilettici: Zoloft, Tavor, Seroquel, e Topamax..., posso dire che basta che mi dimentico di prenderli una volta, specialmente la sera, non sto bene per ore, ad esempio la notte non riesco a dormire, avverto delle strane pulsazioni e tic un pò dappertutto, e mi viene un senso estraniamento, che in passato mi veniva solitamente quando mi sopragiungevano le convulsioni.
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io per il fegato piglio il liv52
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x il resto tuttapposto |
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smoka smoka la ganjonaaaaaa
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Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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Ergo una cura risolve il problema, E NON DEVE ESSERE NECESSARIAMENTE UNA PILLOLA. Una delle cose che più di ogni altra ha fatto fare strada alle industrie farmafeutiche (oltre alle menzogne) è che è molto più sbrigativo prendere una pillola che fare qualsiasi altra cosa concreta per risolvere naturalmente il male. Io lessi il foglietto di uno psicofarmaco... sono impressionanti le cose che potrebbero farti venire... ... per il resto... già il nostro cibo è immangiabile, lo zucchero e il sale sono veleni, il male che fanno sembra essere fantascienza. Se poi andiamo a prendere le bibite gassate tipo l'aranciata o l eccelsa cola cola... sono prodotti a base liquida saturati completamente o quasi sia di sale che di zucchero... dato che si ''bilanciano'' non li sentiamo... è questa è una delle tante manovre per farci ingerire a nostra insaputa chili e chili di veleno... << ma io ''lo mangio e sto benissimo>> spesso si dice... è una cosa che possono dire benissimo sia i fumatori... che i drogati... un lento degrado non viene percepito esattamente come non viene percepito l'ascesa della notte quando il sole cala. In un lento degrado ci si accorge di qualcosa quasi sempre quando è diventata veramente grave. Certo chiudere il libro e dire ''no, non può essere'' è piu comodo rispetto alla marea di scenari che si prospettano quando lo lasci aperto. Fatto sta che, una volta che si accettano certe realtà (alla fine è tutto li il problema) i medicinali che sono la versione devastante di quello che combinano sugli alimenti, escono fuori quasi naturalmente dalla tua vita aprendosi all'immane quantità di rimedi che realmente liberano dal problema. |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
prendo un protettore gastrico, un inibitore della pompa protonica
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comunque io voglio smettere presto il mio dottore mi dice che ci vuole un anno per disintossicarmi dall alcool e io vedrò di fermarmi lì. ho un carattere molto forte ma ora il mio cervello ha bisogno di un pò di aiuto, ma voglio smettere di prenderli il prima possibile,perchè deve funzionare da solo. |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
Prova Scientifica: Gli antipsicotici riducono il cervello
di Vera Hassner Sharav - 26 febbraio 2011 Tratto da Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus I trattamenti tramite antipsicotici sono associati ad una riduzione del volume di materia grigia. Nei pazienti che hanno ricevuto più di un trattamento con antipsicotici è presente una diminuzione progressiva del volume di materia bianca. Le immagini, a lungo attese, di 14 anni di risonanze magnetiche (MRI) risultanti dagli studi del dottor Nancy Andreason su 211 pazienti, documentano un restringimento progressivo del volume di tessuto cerebrale nei pazienti a cui sono stati prescritti antipsicotici la prima volta che hanno sperimentato un episodio di psicosi. La scoperta, pubblicata su The Archives of General Psychiatry (un estratto qui sotto) mostra un rapporto diretto di causa tra il dosaggio, la durata dell'esposizione agli antipsicotici e il restringimento del cervello: • Ad una più lunga esposizione corrisponde un più piccolo volume del tessuto del cervello ed un aumento di volume del fluido cerebrospinale. • Dopo aver controllato gli effetti di altri 3 fattori predittivi, un trattamento di maggiore intensità tramite un antipsicotico è stato associato con indicatori di una riduzione generalizzata e specifica dei tessuti del cervello. • Un trattamento antipsicotico continuato è stato associato a volumi inferiori di materia grigia. La diminuzione progressiva del volume di materia bianca era più evidente nei i pazienti che hanno ricevuto più trattamenti con antipsicotici. La scoperta conferma gli studi sugli animali: • "La plausibilità che un trattamento antipsicotico a lungo termine abbia una conseguente riduzione del volume generale cerebrale è ulteriormente convalidata da recenti studi controllati sui macachi". • "Questi risultati sono coerenti con i precedenti studi MRI che suggeriscono che gli antipsicotici producono cambiamenti nel cervello umano, misurabili con tecniche di neuroimaging dal vivo." Il meccanismo con cui questi farmaci causano danni al cervello, è stato spiegato da Dott. Andreasen in un'intervista al The New York Times (2008): • "questi farmaci ... bloccano le attività di base dei gangli (formazioni nervose) . La corteccia prefrontale non riceve l'input di cui ha bisogno e viene arrestata dai farmaci. Ciò riduce i sintomi psicotici. E provoca anche una lenta atrofia della corteccia prefrontale." • "Un'altra cosa che abbiamo scoperto è che più sono i farmaci che vengono somministrati e più si perdono i tessuti cerebrali." Tratto da: http://www.ahrp.org/cms/content/view/606/9/ |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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ti aumenta l'acidità nel sangue perchè trattieni l'acido nel corpo cmq come farmaci io ora vado solo di nootropici che fanno bene al cervello oxiracetam pramiracetam dmae vitamine idebenone |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
dopo lungo tempo...la cosa che mi rompe di più le palle è l'assuefazione. Puoi prendere anche 100 gocce ad esempio, il primo che mi viene in mente, di tavor ed come se prendi un bicchiere d'acqua e boh. Poi i problemi al fegato, allo stomaco, qualche tumorino....lasciano iltempo che trovano
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Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
Ci sono risvolti positivi anche nel combattere/rallentare la tollerenza.
Giusto un link al volo sugli effetti degli NDMA-antagonisti e tollerenza : http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8971413 |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
L'assuefazone dopo 5/6 anni non l'ho ancora provata, mi basta una pastiglia per 24 h.
Posso resistere 24 h senza prenderla, di norma il sabato, ma poi la domenica cominciano i giramenti di testa, ansia pazzesca, sensazione di avere la pancia vuota, cattivo umore, depressione, nulla che ti faccia sorridere e l'inesorabile desiderio di farla finita. |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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Just my 2 cents. |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
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tutti validi, l'oxy è piu immediato |
Re: concretizziamo le conseguenze dell'uso prolungato di farmaci
ma chi se ne frega degli effetti collaterali..state qui con gli occhi puntati a questo forum scegliengo di salvaguardare il fegato e rovinare il cervello...io prendo dose massima si duloxetina da 1 anno xanax 0,5 a effetto prolungato una pasticca al giorno da un anno e sto alla grande autostima elevata sono diventato con gli anni molto socievole esco lavoro l'ansia ridotta ai minimi termini e me ne frego dei giudizi altrui..un consiglio curatevi anche con farmaci prendendoli anche per tutta la vita se necessario e utilizzando il dosaggio minimo sufficiente per trovare un giusto equilibrio, poi tanta buona volontà e potete farcela..io ero uno di quelli che per scrivere un mess sul forum ci stava 3 ore e gli veniva pure la tachicardia quando cliccava su invia risposta...ora mi sento libero e prendo regolarmente da anni antidepressivo e ansiolitico al dosaggio minimo sufficiente..sto bene e vado avanti cosi
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