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Gufetto 31-01-2011 16:16

Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?

LatrinLover 31-01-2011 16:21

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
le insulto e le picchio semplice.

pois 31-01-2011 16:27

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
è molto dura non capire il confine tra ciò che uno pensa perché ne è convinto e ciò che pensa perché è la malattia che lo conduce lì. Chi sono io? Quello che vede tutto nero o quello che cerca di rimettersi in sesto? E se i pensieri che mi sembrano più alti avvengono quando sto male come posso sentirmi quando non sto male? Privato dei miei pensieri? Ma senza pensieri negativi cosa rimane dei miei pensieri? Cosa rimane di me?

Decadent 31-01-2011 17:03

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da pois (Messaggio 479384)
è molto dura non capire il confine tra ciò che uno pensa perché ne è convinto e ciò che pensa perché è la malattia che lo conduce lì. Chi sono io? Quello che vede tutto nero o quello che cerca di rimettersi in sesto? E se i pensieri che mi sembrano più alti avvengono quando sto male come posso sentirmi quando non sto male? Privato dei miei pensieri? Ma senza pensieri negativi cosa rimane dei miei pensieri? Cosa rimane di me?

già...qual'è il fottuto confine tra il delirio e la "normalità"...a saperlo migliorerei ulteriormente

Inosservato 31-01-2011 17:17

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
sì è un'esperienza che provo in continuazione, anche qui confrontandomi con voi, è assolutamente necessaria secondo me per chi come noi passa molto tempo da solo....
uno crede di avere la verità in tasca ed in poche battutte scopre che le sue teorie non erano altro che un castello di carte che casca al primo soffio di vento...secondo me il confronto con la realtà aiuta a crescere moltissimo e soprattutto evita la formazione di quella "corazza" fatta di orgoglio che ci si costruisce per giustificare il nostro isolamento

RainWillEnd 31-01-2011 17:40

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Gufetto (Messaggio 479378)
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?


A me non la fanno, se capita, capita scherzosamente. Comunque sia una battuta efficace è <<purtroppo sono stato costretto>> ma in genere non bisogna arrivare a far dire agli altri che le tue sono seghe. Quando vedi che non interessa l'argomento tagli corto e concludi in breve, o lo interrompi facendo finta di aver concluso.

Diciamo che l'impressione che devi dare è di chi ha capito che non interessa senza che ti infastidisci... del resto molti discorsi non sono semplici da comprendere, e facili da spiegare.

Woland12 31-01-2011 17:50

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Gufetto (Messaggio 479378)
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?

Certo... me lo sento dire spesso da me stesso.

Altamekz 31-01-2011 19:38

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Gufetto (Messaggio 479378)
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?

Evito accuratamente di espormi con queste persone mentendo spudoratamente ._.

barclay 31-01-2011 20:33

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Gufetto (Messaggio 479378)
Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?

Mi sento oltremodo arrabbiato http://www.fobiasociale.com/picture....&pictureid=957

Gufetto 31-01-2011 22:23

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Io sento una specie di sconforto quando mi becco le ramanzine di mio padre che fa alla svelta a smontarmi senza che io possa replicare. Ho instaurato una sorta di filosofia del "non fare" che contrasta con la societ&#224; del fare, che non ha molti seguaci e mi porta sempre a critiche, domande difficili, derisioni e, inevitabilmente, abbandono e auto-esclusione per divergenze con il prossimo quasi biologiche, psicologiche, sociali e il resto della truppa. E' dura...:sad:

maralgiu 31-01-2011 23:08

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Innanzitutto facciamo delle distinzioni. Le idee, i pensieri, le convinzioni che sono figlie dell'ansia sociale in generale si riferiscono a se stessi, ai comportamenti o presunte culture altrui, alle idee che coinvolgono questi soggetti in modo attivo, punto.
Le idee politiche, filosofiche che non riguardano le indole sociali umane, le idee estetiche, artistiche in generale, le idee legate ad aspetti tecnici e/o professionali, l'etica, la morale, le religioni, non vengono intaccate (o se si, in modo irrilevante) dai processi cognitivi degli ansiosi.
E' bene ricordare sempre che tutte le forme di ansia sociale, esistono solo e soltanto se riferite ai rapporti umani, senza la socialità, non esiste ansia.
Quindi quando interpreti i comportamenti altrui o tuoi personali, è quasi certo che ti sei fatta una sega mentale, se invece stai interpretando altri fenomeni puoi tranquillamente essere anche quello che ha beccato la verità tra le infinite possibili configurazioni del reale.
Se esprimi una idea politica, il tuo essere un ansioso sociale non c'entra per niente, c'entra invece se sei un coglione o uno che ha imparato a ragionare sulle cose.
Se ti occupi di antropologia economica, idem come prima, ecc. ecc.
Meditate sul fatto che i vostri problemi non vi rendono degli idioti a 360 gradi.

lizbon 01-02-2011 00:21

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Io personalmente non me lo sono sentito dire perchè è difficile che io mi metta a esporre i miei pensieri con qualcuno forse proprio per paura che me li demoliscano perchè poi quando lo fanno ti senti peggio di uno zero.
Cmq chi più e chi meno le seghe mentali se le fanno tutti, anche i cosiddetti normali.

Blackrose 01-02-2011 16:49

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Decadent (Messaggio 479396)
già...qual'è il fottuto confine tra il delirio e la "normalità"...a saperlo migliorerei ulteriormente

già:sad::sad:

Martello 02-02-2011 02:14

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Gufetto (Messaggio 479378)
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?

La maggior parte della mia vita sociale i primi 25 anni l ho passata con persone che hanno il gusto di demolire ogni atto pensiero sentimento che io abbia avuto x il gusto di dirti che sbagli. Non parliamo dei soloni che poi pontificano 'ti fai troppi problemi' 'ti preoccupi troppo' 'sei troppo sensibile' salvo poi andare a massacrare verbalmente le loro vittime ogni giorno. Io ormai reagisco rifuggendo queste persone, semplicemente non mi ci attacco, gli dico 'ciao e arrivederci tu la tua strada io la mia' xkè tendenzialmente sono persone che vogliono attaccarsi in tutti i modi a te, gli servi x sentirsi superiori, hanno bisogno di prede da spolpare, e sarebbe uno spreco di tempo prestarsi ai loro desideri, quindi ciao e arrivederci, anche se dentro ci sto male davvero

''Dillo pure che sei offeso, da chi distrugge un entusiamo, da chi prende a calci un cane, da chi è sazio e ormai si è arreso, da tutta la stupidità, chi si offende tradisce il patto, con l'inutile omertà''
Niccolò Fabi - Offeso.

PriccoPracco 02-02-2011 11:55

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 479400)
sì è un'esperienza che provo in continuazione, anche qui confrontandomi con voi, è assolutamente necessaria secondo me per chi come noi passa molto tempo da solo....
uno crede di avere la verità in tasca ed in poche battutte scopre che le sue teorie non erano altro che un castello di carte che casca al primo soffio di vento...secondo me il confronto con la realtà aiuta a crescere moltissimo e soprattutto evita la formazione di quella "corazza" fatta di orgoglio che ci si costruisce per giustificare il nostro isolamento

Parole sante:riverenza:

MaAncheNO 02-02-2011 12:04

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
No.... .

maralgiu 02-02-2011 20:40

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
lizbon, se hai le idee chiare e approfondite più dei tuoi interlocutori, è difficile che possano essere demolite.
Però ragazzi, guardate che le idee sono fatte anche per essere superate. Su ogni idea bisogna lavorare per falsificarle, non per semplice sfizio, ma perché non si possono sostenere teorie e pensieri senza che venga verificata la loro validità.
Il problema sta anche nel fatto che si vive la critica alle proprie idee come un attacco personale e non, come dovrebbe essere, un confronto alla ricerca della verità.
Se delle idee vengono demolite, vuol dire che hanno delle falle, quindi invece di risentirsene è meglio che quelle idee vengano riviste, abbandonate o migliorate se ci sono le condizioni.
Chi evita il confronto è condannato a restare ignorante sempre di più, non solo, significa non aver mai la possibilità di sviluppare o migliorare le proprie capacità dialettiche, significa non migliorare le proprie capacità di ragionare, significa rinunciare alla personale evoluzione e crescita culturale: insomma se si evita di esporre le proprie idee, non solo si diventa sempre di più imbecilli, ma si resta sempre nell'occhio del ciclone.
Esprimere opinioni e concetti, per quanto mi riguarda, non è solo un diritto, ma un dovere morale ed etico.

Noctis 02-02-2011 23:40

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Si me l'hanno detto, e avevano ragione, prima pensavo cose sbagliate, pretendevo di sapere tutto, quando in realt&#224; non sapevo nulla, adesso tendo ad osservare e analizzare di pi&#249; i miei comportamenti, e quelli degli altri, e poi farmi un'idea, se poi non sono condivise dagli altri, questo non vuol dire che siano sbagliate.
Le mie idee sono in continuo mutamento, anche se su alcune cose sono irremovibile, su altre accetto volentieri il confronto e il pensiero altrui, perch&#232; penso sia molto costruttivo.

barclay 03-02-2011 10:18

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Mangetsu69 (Messaggio 480322)
Si me l'hanno detto, e avevano ragione

Uno che usa il termine “seghe mentali” non ha mai ragione e non lasciare che ti convinca del contrario: per dire certe cose non c'&#232; bisogno di offendere e chi usa quel termine non ha altro scopo. &#200; come un padre che pesta a sangue il figlio “per il suo bene”.

clementina 03-02-2011 14:38

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da giacomo (Messaggio 480418)
voglio tornare indietro di 8 anniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiii...perchè non si può?? perchè??? mannaggia!

:eek::eek:Meno male che non si può...

maralgiu 03-02-2011 19:01

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Uno che usa il termine “seghe mentali” non ha mai ragione e non lasciare che ti convinca del contrario: per dire certe cose non c'è bisogno di offendere e chi usa quel termine non ha altro scopo.
Non sono per niente d'accordo, se ti offendi per queste frasi, vuol dire che sei oltremodo permaloso; benché io non sia avvezzo nell'utilizzo di questa terminologia, la considero un modo efficace di esprimere un giudizio sintetico sulla metodologia adottata nella costruzione del pensiero oggetto della critica. Cerca di andare al significato linguistico e concettuale di questi termini senza trasformarli in attacchi alla tua persona.
Non sarai mica uno che pretende di avere degli sconti quando si confronta con gli altri?

Noctis 03-02-2011 19:08

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 480394)
Uno che usa il termine “seghe mentali” non ha mai ragione e non lasciare che ti convinca del contrario: per dire certe cose non c'è bisogno di offendere e chi usa quel termine non ha altro scopo. È come un padre che pesta a sangue il figlio “per il suo bene”.

Si, ma ogni tanto ci vuole un modo un pò brusco per "svegliarti", se me lo avessero detto in altro modo, forse non avrei capito, perchè alla fine erano veramente "seghe mentali", quindi diciamo che ho lasciato correre.

LatrinLover 04-02-2011 01:01

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da giacomo (Messaggio 480418)
voglio tornare indietro di 8 anniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiii...perchè non si può?? perchè??? mannaggia!

Ehi McFly!!!!

barclay 04-02-2011 10:35

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 480582)
Cerca di andare al significato linguistico e concettuale di questi termini senza trasformarli in attacchi alla tua persona

Ce l'ho gi&#224; un terapeuta, astieniti dal tentare di prenderne il posto e dal parlare senza cognizione di causa (visto che non mi conosci personalmente) :angry:

barclay 04-02-2011 10:38

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Mangetsu69 (Messaggio 480585)
Si, ma ogni tanto ci vuole un modo un p&#242; brusco per "svegliarti"

"Brusco" e "maleducato" sono due concetti molto diversi: mai sentito uno psicologo usare il termine “sega mentale” per definire il pensiero di un paziente (e ne ho conosciuti pi&#249; di uno, comportamentalisti e non).

Noctis 04-02-2011 19:07

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 480751)
"Brusco" e "maleducato" sono due concetti molto diversi: mai sentito uno psicologo usare il termine “sega mentale” per definire il pensiero di un paziente (e ne ho conosciuti più di uno, comportamentalisti e non).

La psicologa non me l'ha mai detto, i miei genitori si, e a loro mi riferivo, se me lo avessero detto degli estranei, allora mi sarei alterato sicuramente, perchè una persona che non capisce il mio modo di ragionare, non può permettersi di dire qualcosa del genere, allora si che diventa maleducazione.

niky 04-02-2011 19:47

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Me lo sono sentito dire in alcuni casi, da genitori, qualche parente ed estranei....e devo confessare che a volte me ne sono reso conto io stesso che probabilmente in quel momento mi ero creato una costruzione mentale che non aveva ragion d'essere nella realt&#224;.
Allo stesso tempo,per&#242;, &#232; qualcosa che pu&#242; dar fastidio sentire perch&#232;, come &#232; vero che pu&#242; "rimettere in sesto" la persona dandole una svegliata, cos&#236; anche sminuisce e banalizza ci&#242; che si prova in determinate situazioni, non facendo cogliere all'esterno la reale difficolt&#224; che incontra chi si fa le "seghe".
In altre parole....chi si fa le seghe mentali non lo fa certo per sport ma perch&#232;, in teoria, dovrebbe avere qualche disagio per un xy motivo, disagio che manifesta anche in questo modo....perch&#232;, quindi, trattare tutto con superficialit&#224; e non provare, invece, ad analizzare le cause per cui l'interessato/a ha queste "reazioni"??

maralgiu 06-02-2011 20:33

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Ce l'ho già un terapeuta, astieniti dal tentare di prenderne il posto e dal parlare senza cognizione di causa (visto che non mi conosci personalmente)
E' come pensavo, sei un tipo permaloso. Tranquillo, non sono psicoterapeuta e non ho intenzione di farlo. Ma penso comunque che dovresti essere praticare un po' di tolleranza, e non per un fatto psicologico, ma per una questione di civiltà.

Soul 06-02-2011 20:40

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Mi fa rimpiangere di non essere un menefreghista, ma poi penso e dico: se mi arrabbio aggiungo solo una beffa al danno...

Stasüdedòs 06-02-2011 21:03

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Gufetto (Messaggio 479378)
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?

Per quanto sia difficile da attuare, NON bisognerebbe mai giudicare la sfera emotiva/mentale/interiore delle persone.
Chi giudica, commette sempre un errore di fondo, perchè si basa sull'apparenza, assai inaffidabile e spesso ingannevole.
La realtà interiore di un individuo è accessibile (se si vuole) solo dall'individuo stesso, e da nessun altro.

Gli altri quindi non possono conoscerci per come siamo veramente (anche se in molti lo pensano), ma tramite gli altri, possiamo comprendere meglio noi stessi (che poi è ciò che conta veramente, anche se spesso è difficile).

Warlordmaniac 07-02-2011 16:44

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Gufetto (Messaggio 479378)
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?

Sì, è successo e mi fa arrabbiare il fatto che è palese che sia un'opinione dovuta ad indottrinamento e che non sia ragionata.
La mia idea è che in queste cose siamo abbastanza simili, quello che cambia è il contenuto di queste seghe mentali. Quindi, a causa del regime, si forma una sega mentale lecita e una illecita, a seconda dei contenuti. Le indecisioni dei fighi diventano, proprio perché dei fighi, lecite; invece le indecisioni caratteristiche dei poco sociali diventano vergognose.
In pratica è quello che succede con l'invidia e la gelosia, entrambi sentimenti fastidiosi, ma non negativi a priori se gestiti; l'invidia è il sentimento di chi non ha e vorrebbe avere, la gelosia è il sentimento di chi ha e non vorrebbe perdere; poiché chi ha vale più di chi non ha, ecco che l'invidia diventa il sentimento vergognoso dei cattivi, degli omuncoli sfigati, degli iettatori, mentre la gelosia è comunque un sentimento di insicurezza ma sempre di un innamorato.
Ritorniamo alle seghe. Se io mi apro ed esplicito le mie perplessità, mi sto facendo le seghe mentali; se lo fa un individuo forte socialmente, nessuno gli dirà nulla. Questo per tre motivi fondamentali; il primo è che di solito, chi è socialmente meno forte, è anche meno bravo nell'espressione; il secondo è che di solito, chi è socialmente meno forte, ha preso più schiaffi dalla vita e per queste le ferite sono ancora aperte, dando vita a pensieri chiamati "seghe mentali"; il terzo è che, schematicamente, l'introversione è direttamente proporzionale alla scrupolosità e inversamente proporzionale alla forza sociale e questo fatto, unito al principio per cui due persone, più sono diverse e meno si capiscono, la parte estroversa non capisce la parte introversa giudicandola "sega mentale", cioè "pensiero disfunzionale" oppure "scrupolo immotivato", mentre la parte introversa non parla di sega mentale perché tendenzialmente scrupolosa.




Quote:

Originariamente inviata da lizbon (Messaggio 479534)
Io personalmente non me lo sono sentito dire perchè è difficile che io mi metta a esporre i miei pensieri con qualcuno forse proprio per paura che me li demoliscano perchè poi quando lo fanno ti senti peggio di uno zero.
Cmq chi più e chi meno le seghe mentali se le fanno tutti, anche i cosiddetti normali.

Quoto e approfondisco.
Le scelte sessuali sono seghe mentali. Ad esempio, io non posso dire quella non mi piace perché etc etc; avrei come risposta: "Cosa cazzo te ne frega, spaccala!"
Una ragazza, simpatica, carina e benvoluta, ha invece tutto il diritto di non trovare attraente qualcuno, perché ad esempio, non profuma, oppure ha i calzini troppo corti, oppure ha una foglia di insalata sui denti.

Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 480239)
Chi evita il confronto è condannato a restare ignorante sempre di più, non solo, significa non aver mai la possibilità di sviluppare o migliorare le proprie capacità dialettiche, significa non migliorare le proprie capacità di ragionare, significa rinunciare alla personale evoluzione e crescita culturale: insomma se si evita di esporre le proprie idee, non solo si diventa sempre di più imbecilli, ma si resta sempre nell'occhio del ciclone.
Esprimere opinioni e concetti, per quanto mi riguarda, non è solo un diritto, ma un dovere morale ed etico.

Anche potere stare zitti è un dovere morale ed etico.
Maralgiu, forse tu non sei introverso e per questo non capisci, ma ti sbagli se consideri il silenzio degli introversi come pura fifa di fare brutta figura.
Il fatto è che qualcuno, per parlare e dire la propria, deve accendere il motore, mentre altri no. Se ci sono queste differenze caratteriali, è ovvio e sacrosanto che i comportamenti saranno diversi.
Non dimentichiamo che sì, spesso uno evita di dire la sua per non sbagliare, ma l'alternativa più comune è parlare dicendo cose che non si pensano per non rimetterci. Mentre un estroverso preferisce dire stronzate, l'introverso preferisce non dire. Per te c'è una grande differenza di imbecillità?

Winston_Smith 07-02-2011 17:08

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 480239)
lizbon, se hai le idee chiare e approfondite più dei tuoi interlocutori, è difficile che possano essere demolite.

Non è detto, le critiche che si ricevono possono anche essere superficiali e fondate su basi fragili, ma non per questo essere meno forti e insistite. La superficialità non è certo un'eccezione in giro, anzi.

Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 480239)
Però ragazzi, guardate che le idee sono fatte anche per essere superate. Su ogni idea bisogna lavorare per falsificarle, non per semplice sfizio, ma perché non si possono sostenere teorie e pensieri senza che venga verificata la loro validità.
Il problema sta anche nel fatto che si vive la critica alle proprie idee come un attacco personale e non, come dovrebbe essere, un confronto alla ricerca della verità.
Se delle idee vengono demolite, vuol dire che hanno delle falle, quindi invece di risentirsene è meglio che quelle idee vengano riviste, abbandonate o migliorate se ci sono le condizioni.

Come ho detto sopra, un rifiuto o una critica delle proprie idee (magari bollate come "seghe mentali") non implica per forza che quelle idee siano davvero e solo seghe mentali. Se non lo sono, resta comunque il problema (e questo è il punto della questione) di dover andare controcorrente nonostante si sia convinti della fondatezza, almeno parziale, del proprio ragionamento e del dover rapportarsi con persone che lo hanno già liquidato come sega mentale.

Winston_Smith 07-02-2011 17:12

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 482073)
Quoto e approfondisco.
Le scelte sessuali sono seghe mentali. Ad esempio, io non posso dire quella non mi piace perché etc etc; avrei come risposta: "Cosa cazzo te ne frega, spaccala!"
Una ragazza, simpatica, carina e benvoluta, ha invece tutto il diritto di non trovare attraente qualcuno, perché ad esempio, non profuma, oppure ha i calzini troppo corti, oppure ha una foglia di insalata sui denti.

Fino a un certo punto, però. Se comincia a esagerare e a scartare una marea di possibili fidanzati solo per quel motivo, possono partire i giudizi tipo "se la tira troppo", "se continua a fare l'acida, resterà sola a vita", ecc.

Warlordmaniac 07-02-2011 17:16

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 482082)
Fino a un certo punto, però. Se comincia a esagerare e a scartare una marea di possibili fidanzati solo per quel motivo, possono partire i giudizi tipo "se la tira troppo", "se continua a fare l'acida, resterà sola a vita", ecc.

Vero, hai ragione. Ho omesso una cosa fondamentale: conta il curriculum. Se una ha già detto sì ad altri, allora può dire no; se una non ha mai detto sì, allora sarà vista come una complessata e sarà difficilmente giustificata se continuerà a rifiutare tutti quelli che si presentano.

Winston_Smith 07-02-2011 17:20

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 480582)
Non sono per niente d'accordo, se ti offendi per queste frasi, vuol dire che sei oltremodo permaloso; bench&#233; io non sia avvezzo nell'utilizzo di questa terminologia, la considero un modo efficace di esprimere un giudizio sintetico sulla metodologia adottata nella costruzione del pensiero oggetto della critica. Cerca di andare al significato linguistico e concettuale di questi termini senza trasformarli in attacchi alla tua persona.
Non sarai mica uno che pretende di avere degli sconti quando si confronta con gli altri?

Se nessuno ha il diritto di avere "sconti" e nessuno &#232; tenuto a moderarsi quando parla con gli altri, a mio parere ci&#242; equivale a tornare alla legge della giungla: si agisce (e si reagisce) d'impulso, senza stare a pensare troppo alle conseguenze di ci&#242; che diciamo e facciamo sugli altri.
Se una persona si sente in diritto di esprimere un giudizio brusco (e in alcuni casi superficiale e infondato) come "sega mentale" su determinati modi di pensare altrui, equit&#224; vuole che anche l'interpellato possa reagire in maniera altrettanto brusca (ad esempio in certi casi per me ci starebbe bene un "saranno logici e consequenziali i tuoi, di ragionamenti"), ovviamente nel caso sia convinto che il suo pensiero non sia del tutto infondato. Purtroppo oggi si tende a giustificare solo uno dei due modi di comportarsi, il primo (io invece sarei per una moderazione o uno "sconto", se proprio vogliamo chiamarlo cos&#236;, su ambo i fronti), praticando uno spudorato doppiopesismo frutto di un conformismo strisciante.

E' un po' quello che avviene quando una persona viene presa di mira (magari da pi&#249; persone in sintonia tra di loro in questo) con battute "simpatiche" e "deve" fare buon viso a cattivo gioco, perch&#233; se cerca di rispondere a tono con battute altrettanto sarcastiche viene fatto passare per colui "che se la prende".

MoonwatcherII 08-02-2011 20:03

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
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Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 480239)
Per&#242; ragazzi, guardate che le idee sono fatte anche per essere superate. Su ogni idea bisogna lavorare per falsificarle, non per semplice sfizio, ma perch&#233; non si possono sostenere teorie e pensieri senza che venga verificata la loro validit&#224;.
Il problema sta anche nel fatto che si vive la critica alle proprie idee come un attacco personale e non, come dovrebbe essere, un confronto alla ricerca della verit&#224;.
Se delle idee vengono demolite, vuol dire che hanno delle falle, quindi invece di risentirsene &#232; meglio che quelle idee vengano riviste, abbandonate o migliorate se ci sono le condizioni.
Chi evita il confronto &#232; condannato a restare ignorante sempre di pi&#249;, non solo, significa non aver mai la possibilit&#224; di sviluppare o migliorare le proprie capacit&#224; dialettiche, significa non migliorare le proprie capacit&#224; di ragionare, significa rinunciare alla personale evoluzione e crescita culturale: insomma se si evita di esporre le proprie idee, non solo si diventa sempre di pi&#249; imbecilli, ma si resta sempre nell'occhio del ciclone.
Esprimere opinioni e concetti, per quanto mi riguarda, non &#232; solo un diritto, ma un dovere morale ed etico.

Sono d'accordo sul discorso del confronto e della messa in discussione delle proprie idee come miglioramento e crescita personale; l'unica cosa su cui non concordo affatto &#232; la frase finale, perch&#233; a mio avviso la morale e l'etica c'entrano come i cavoli a merenda. Ci sono due modalit&#224; di pensiero: quella della riflessione interiore e di dialogo con se stessi e quella del confronto con gli altri. Entrambe sono valide ed entrambe hanno la loro ragione di esistere e la loro dignit&#224;, anzi dovrebbero coesistere in tutte le persone. Io posso stare zitto e meditare tra me e me per ore o argomentare per altrettante ore, e non &#232; che nel primo caso faccio qualcosa di pi&#249; immorale del secondo caso o viceversa.

barclay 08-02-2011 20:11

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
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Originariamente inviata da moonwatcherII (Messaggio 482843)
Io posso stare zitto e meditare tra me e me per ore o argomentare per altrettante ore, e non è che nel primo caso faccio qualcosa di più immorale o viceversa.

Vero… ed aggiungo io che la storia è piena di personaggi che hanno fatto cose orribili e disumane pensando d'adempiere ad un dovere morale.

Lawliet 09-02-2011 15:13

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
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Originariamente inviata da Gufetto (Messaggio 479378)
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?

No, non lo penso mai. O meglio, penso che esagero pensando ossessivamente a certe situazioni, persone, futuro, passato e roba varia, e che dovrei fregarmene di più, ma credo comunque di avere ragione nelle mie valutazioni e che non siano elaborazioni campate per aria.
E' raro che qualcuno demolisca il mio pensiero semplicemente perché i miei pensieri li tengo per me. Se capita, di solito me ne frego perché ormai reputo la maggiorparte delle persone una massa di coglioni che mai si fanno i fatti loro.

maralgiu 14-02-2011 13:54

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Winston_Smith ha scritto:
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Non è detto, le critiche che si ricevono possono anche essere superficiali e fondate su basi fragili, ma non per questo essere meno forti e insistite. La superficialità non è certo un'eccezione in giro, anzi.
Una critica superficiale e fondata su basi fragili non demolisce un bel niente, non c’è falsificazione della teoria messa in discussione: è evidente che se non si è capaci di sostenere la validità della propria tesi da una critica inadeguata, vuol dire che la tesi non è stata elaborata sufficientemente, ha comunque delle falle. Troppo comodo scaricare su supposte superficialità altrui le proprie insufficienze, questo è vittimismo.

Winston_Smith ha scritto:
Quote:

Come ho detto sopra, un rifiuto o una critica delle proprie idee (magari bollate come "seghe mentali") non implica per forza che quelle idee siano davvero e solo seghe mentali. Se non lo sono, resta comunque il problema (e questo è il punto della questione) di dover andare controcorrente nonostante si sia convinti della fondatezza, almeno parziale, del proprio ragionamento e del dover rapportarsi con persone che lo hanno già liquidato come sega mentale.
Ripeto che il problema sta nel fatto che si vive la critica alle proprie idee come un attacco personale e non come, un confronto alla ricerca della verità (e qui psicologi e psicologia non c’entrano).
Una tesi “parzialmente” fondata è una tesi che non sta in piedi, voler continuare a sostenerla è pura ottusità, rifiuto di riconoscere gli errori, mancanza di onestà intellettuale. Se uno s’innamora della propria idea perde oggettività di giudizio. Il parziale “valido” può solo essere utilizzato nella costruzione di una nuova tesi, non per fare da stampella ad un pensiero carente.

Winston_Smith ha scritto:
Quote:

Se nessuno ha il diritto di avere "sconti" e nessuno è tenuto a moderarsi quando parla con gli altri, a mio parere ciò equivale a tornare alla legge della giungla: si agisce (e si reagisce) d'impulso, senza stare a pensare troppo alle conseguenze di ciò che diciamo e facciamo sugli altri.
Se una persona si sente in diritto di esprimere un giudizio brusco (e in alcuni casi superficiale e infondato) come "sega mentale" su determinati modi di pensare altrui, equità vuole che anche l'interpellato possa reagire in maniera altrettanto brusca (ad esempio in certi casi per me ci starebbe bene un "saranno logici e consequenziali i tuoi, di ragionamenti"), ovviamente nel caso sia convinto che il suo pensiero non sia del tutto infondato. Purtroppo oggi si tende a giustificare solo uno dei due modi di comportarsi, il primo (io invece sarei per una moderazione o uno "sconto", se proprio vogliamo chiamarlo così, su ambo i fronti), praticando uno spudorato doppio pesismo frutto di un conformismo strisciante.
Uno che pronuncia la frase “sega mentale”, non ha detto “sei un imbecille” o cretino, o idiota, o inetto o malato mentale o complessato, ha semplicemente espresso il parere che quella data tesi gli pare una elucubrazione mentale priva di fondamento.
Offendersi o risentirsi per questo significa volersi offendere o risentire “a prescindere”, o forse si ha la mania di persecuzione.
Se la mattina ti svegli che vuoi sentirti offeso dagli altri, qualsiasi frase va bene, perché qualsiasi espressione può essere interpretata in più sensi. D’altronde se dovessimo stare a pesare tutte le parole che pronunciamo, finiremmo proprio con il non parlare affatto.
Se poi si è permalosi, non sono problemi degli altri.
Se una tua tesi viene “liquidata” come sega mentale, allora caccia fuori gli argomenti che ne dimostrano la validità (l’equità a cui ti riferisci nessuno te la nega): se non ce l’hai questi argomenti, la tua è di fatto una sega mentale.

Winston_Smith ha scritto:
Quote:

E' un po' quello che avviene quando una persona viene presa di mira (magari da più persone in sintonia tra di loro in questo) con battute "simpatiche" e "deve" fare buon viso a cattivo gioco, perché se cerca di rispondere a tono con battute altrettanto sarcastiche viene fatto passare per colui "che se la prende".
Non è la stessa cosa, il sarcasmo, lo sfottò, sono espressione di mancanza di rispetto e in tal caso, non solo considero legittimo il risentirsene, ma anche il reagire in modo violento e cattivo.

Stone ha scritto:
Quote:

"Brusco" e "maleducato" sono due concetti molto diversi: mai sentito uno psicologo usare il termine “sega mentale” per definire il pensiero di un paziente
Se un psicologo ha pronunciato questa frase, evidentemente ha inteso utilizzare un linguaggio parlato piuttosto che tecnico. Non credo proprio che abbia voluto offendere il proprio paziente.

Winston_Smith 15-02-2011 18:38

Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
 
Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 485967)
Una critica superficiale e fondata su basi fragili non demolisce un bel niente, non c’è falsificazione della teoria messa in discussione: è evidente che se non si è capaci di sostenere la validità della propria tesi da una critica inadeguata, vuol dire che la tesi non è stata elaborata sufficientemente, ha comunque delle falle. Troppo comodo scaricare su supposte superficialità altrui le proprie insufficienze, questo è vittimismo.

Ragionamento troppo schematico e semplicistico, che può andar bene in un mondo ideale. Ma spesso il "tutti contro uno" riesce a indebolire anche le idee più fondate. Non è facile mantenere la lucidità e la calma per esporre bene le proprie idee. Se si hanno ansie legate alle interazioni sociali anche il minimo dubbio (che può sussistere anche per le idee più fondate) può far vacillare.
Anche le proprie insufficienze possono essere supposte, dipende dai casi.

Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 485967)
Ripeto che il problema sta nel fatto che si vive la critica alle proprie idee come un attacco personale e non come, un confronto alla ricerca della verità (e qui psicologi e psicologia non c’entrano).
Una tesi “parzialmente” fondata è una tesi che non sta in piedi, voler continuare a sostenerla è pura ottusità, rifiuto di riconoscere gli errori, mancanza di onestà intellettuale. Se uno s’innamora della propria idea perde oggettività di giudizio. Il parziale “valido” può solo essere utilizzato nella costruzione di una nuova tesi, non per fare da stampella ad un pensiero carente.

A volte la discussione non verte sulla costruzione di una nuova tesi, ma semplicemente sulla demolizione della vecchia. Ragioni come se tutti fossero onesti intellettualmente al 100%, ma non è sempre così purtroppo.

Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 485967)
Uno che pronuncia la frase “sega mentale”, non ha detto “sei un imbecille” o cretino, o idiota, o inetto o malato mentale o complessato, ha semplicemente espresso il parere che quella data tesi gli pare una elucubrazione mentale priva di fondamento.
Offendersi o risentirsi per questo significa volersi offendere o risentire “a prescindere”, o forse si ha la mania di persecuzione.
Se la mattina ti svegli che vuoi sentirti offeso dagli altri, qualsiasi frase va bene, perché qualsiasi espressione può essere interpretata in più sensi. D’altronde se dovessimo stare a pesare tutte le parole che pronunciamo, finiremmo proprio con il non parlare affatto.
Se poi si è permalosi, non sono problemi degli altri.

Offendersi magari no, ma rispondere in modo altrettanto brusco non vedo perché no. Posso "esprimere un parere" anch'io su quello che dice il mio interlocutore o no?

Quote:

Originariamente inviata da maralgiu (Messaggio 485967)
Se una tua tesi viene “liquidata” come sega mentale, allora caccia fuori gli argomenti che ne dimostrano la validità (l’equità a cui ti riferisci nessuno te la nega): se non ce l’hai questi argomenti, la tua è di fatto una sega mentale.

Uno può anche avere gli argomenti ma essere bloccato da ansie e paure,la lucidità mentale può risentirne e magari poi, a mente fredda, dopo il confronto dal vivo, quegli argomenti possono tornare a galla perché l'ansia è diminuita.
Questo sito è pieno di topic dal titolo "vi sono mai venute in mente le risposte giuste DOPO che la discussione era finita?"
Ripeto, la fai troppo facile. Bisognerebbe valutare caso per caso.


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