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Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
Vi siete mai sentiti dire che le vostre idee e i vostri pensieri sono costruzioni mentali, meglio conosciuti come "seghe", che i vostri pensieri e idee siano una costruzione, un castello di carta, per compensare l'inesperienza sociale o sopportare certi disturbi? Come vi sentite quando vi trovate in mezzo a delle persone che in 2 parole demoliscono ogni tuo pensiero?
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
le insulto e le picchio semplice.
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
è molto dura non capire il confine tra ciò che uno pensa perché ne è convinto e ciò che pensa perché è la malattia che lo conduce lì. Chi sono io? Quello che vede tutto nero o quello che cerca di rimettersi in sesto? E se i pensieri che mi sembrano più alti avvengono quando sto male come posso sentirmi quando non sto male? Privato dei miei pensieri? Ma senza pensieri negativi cosa rimane dei miei pensieri? Cosa rimane di me?
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
sì è un'esperienza che provo in continuazione, anche qui confrontandomi con voi, è assolutamente necessaria secondo me per chi come noi passa molto tempo da solo....
uno crede di avere la verità in tasca ed in poche battutte scopre che le sue teorie non erano altro che un castello di carte che casca al primo soffio di vento...secondo me il confronto con la realtà aiuta a crescere moltissimo e soprattutto evita la formazione di quella "corazza" fatta di orgoglio che ci si costruisce per giustificare il nostro isolamento |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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A me non la fanno, se capita, capita scherzosamente. Comunque sia una battuta efficace è <<purtroppo sono stato costretto>> ma in genere non bisogna arrivare a far dire agli altri che le tue sono seghe. Quando vedi che non interessa l'argomento tagli corto e concludi in breve, o lo interrompi facendo finta di aver concluso. Diciamo che l'impressione che devi dare è di chi ha capito che non interessa senza che ti infastidisci... del resto molti discorsi non sono semplici da comprendere, e facili da spiegare. |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
Io sento una specie di sconforto quando mi becco le ramanzine di mio padre che fa alla svelta a smontarmi senza che io possa replicare. Ho instaurato una sorta di filosofia del "non fare" che contrasta con la società del fare, che non ha molti seguaci e mi porta sempre a critiche, domande difficili, derisioni e, inevitabilmente, abbandono e auto-esclusione per divergenze con il prossimo quasi biologiche, psicologiche, sociali e il resto della truppa. E' dura...:sad:
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
Innanzitutto facciamo delle distinzioni. Le idee, i pensieri, le convinzioni che sono figlie dell'ansia sociale in generale si riferiscono a se stessi, ai comportamenti o presunte culture altrui, alle idee che coinvolgono questi soggetti in modo attivo, punto.
Le idee politiche, filosofiche che non riguardano le indole sociali umane, le idee estetiche, artistiche in generale, le idee legate ad aspetti tecnici e/o professionali, l'etica, la morale, le religioni, non vengono intaccate (o se si, in modo irrilevante) dai processi cognitivi degli ansiosi. E' bene ricordare sempre che tutte le forme di ansia sociale, esistono solo e soltanto se riferite ai rapporti umani, senza la socialità, non esiste ansia. Quindi quando interpreti i comportamenti altrui o tuoi personali, è quasi certo che ti sei fatta una sega mentale, se invece stai interpretando altri fenomeni puoi tranquillamente essere anche quello che ha beccato la verità tra le infinite possibili configurazioni del reale. Se esprimi una idea politica, il tuo essere un ansioso sociale non c'entra per niente, c'entra invece se sei un coglione o uno che ha imparato a ragionare sulle cose. Se ti occupi di antropologia economica, idem come prima, ecc. ecc. Meditate sul fatto che i vostri problemi non vi rendono degli idioti a 360 gradi. |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
Io personalmente non me lo sono sentito dire perchè è difficile che io mi metta a esporre i miei pensieri con qualcuno forse proprio per paura che me li demoliscano perchè poi quando lo fanno ti senti peggio di uno zero.
Cmq chi più e chi meno le seghe mentali se le fanno tutti, anche i cosiddetti normali. |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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''Dillo pure che sei offeso, da chi distrugge un entusiamo, da chi prende a calci un cane, da chi è sazio e ormai si è arreso, da tutta la stupidità, chi si offende tradisce il patto, con l'inutile omertà'' Niccolò Fabi - Offeso. |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
No.... .
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
lizbon, se hai le idee chiare e approfondite più dei tuoi interlocutori, è difficile che possano essere demolite.
Però ragazzi, guardate che le idee sono fatte anche per essere superate. Su ogni idea bisogna lavorare per falsificarle, non per semplice sfizio, ma perché non si possono sostenere teorie e pensieri senza che venga verificata la loro validità. Il problema sta anche nel fatto che si vive la critica alle proprie idee come un attacco personale e non, come dovrebbe essere, un confronto alla ricerca della verità. Se delle idee vengono demolite, vuol dire che hanno delle falle, quindi invece di risentirsene è meglio che quelle idee vengano riviste, abbandonate o migliorate se ci sono le condizioni. Chi evita il confronto è condannato a restare ignorante sempre di più, non solo, significa non aver mai la possibilità di sviluppare o migliorare le proprie capacità dialettiche, significa non migliorare le proprie capacità di ragionare, significa rinunciare alla personale evoluzione e crescita culturale: insomma se si evita di esporre le proprie idee, non solo si diventa sempre di più imbecilli, ma si resta sempre nell'occhio del ciclone. Esprimere opinioni e concetti, per quanto mi riguarda, non è solo un diritto, ma un dovere morale ed etico. |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
Si me l'hanno detto, e avevano ragione, prima pensavo cose sbagliate, pretendevo di sapere tutto, quando in realtà non sapevo nulla, adesso tendo ad osservare e analizzare di più i miei comportamenti, e quelli degli altri, e poi farmi un'idea, se poi non sono condivise dagli altri, questo non vuol dire che siano sbagliate.
Le mie idee sono in continuo mutamento, anche se su alcune cose sono irremovibile, su altre accetto volentieri il confronto e il pensiero altrui, perchè penso sia molto costruttivo. |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Non sarai mica uno che pretende di avere degli sconti quando si confronta con gli altri? |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
Me lo sono sentito dire in alcuni casi, da genitori, qualche parente ed estranei....e devo confessare che a volte me ne sono reso conto io stesso che probabilmente in quel momento mi ero creato una costruzione mentale che non aveva ragion d'essere nella realtà.
Allo stesso tempo,però, è qualcosa che può dar fastidio sentire perchè, come è vero che può "rimettere in sesto" la persona dandole una svegliata, così anche sminuisce e banalizza ciò che si prova in determinate situazioni, non facendo cogliere all'esterno la reale difficoltà che incontra chi si fa le "seghe". In altre parole....chi si fa le seghe mentali non lo fa certo per sport ma perchè, in teoria, dovrebbe avere qualche disagio per un xy motivo, disagio che manifesta anche in questo modo....perchè, quindi, trattare tutto con superficialità e non provare, invece, ad analizzare le cause per cui l'interessato/a ha queste "reazioni"?? |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
Mi fa rimpiangere di non essere un menefreghista, ma poi penso e dico: se mi arrabbio aggiungo solo una beffa al danno...
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Chi giudica, commette sempre un errore di fondo, perchè si basa sull'apparenza, assai inaffidabile e spesso ingannevole. La realtà interiore di un individuo è accessibile (se si vuole) solo dall'individuo stesso, e da nessun altro. Gli altri quindi non possono conoscerci per come siamo veramente (anche se in molti lo pensano), ma tramite gli altri, possiamo comprendere meglio noi stessi (che poi è ciò che conta veramente, anche se spesso è difficile). |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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La mia idea è che in queste cose siamo abbastanza simili, quello che cambia è il contenuto di queste seghe mentali. Quindi, a causa del regime, si forma una sega mentale lecita e una illecita, a seconda dei contenuti. Le indecisioni dei fighi diventano, proprio perché dei fighi, lecite; invece le indecisioni caratteristiche dei poco sociali diventano vergognose. In pratica è quello che succede con l'invidia e la gelosia, entrambi sentimenti fastidiosi, ma non negativi a priori se gestiti; l'invidia è il sentimento di chi non ha e vorrebbe avere, la gelosia è il sentimento di chi ha e non vorrebbe perdere; poiché chi ha vale più di chi non ha, ecco che l'invidia diventa il sentimento vergognoso dei cattivi, degli omuncoli sfigati, degli iettatori, mentre la gelosia è comunque un sentimento di insicurezza ma sempre di un innamorato. Ritorniamo alle seghe. Se io mi apro ed esplicito le mie perplessità, mi sto facendo le seghe mentali; se lo fa un individuo forte socialmente, nessuno gli dirà nulla. Questo per tre motivi fondamentali; il primo è che di solito, chi è socialmente meno forte, è anche meno bravo nell'espressione; il secondo è che di solito, chi è socialmente meno forte, ha preso più schiaffi dalla vita e per queste le ferite sono ancora aperte, dando vita a pensieri chiamati "seghe mentali"; il terzo è che, schematicamente, l'introversione è direttamente proporzionale alla scrupolosità e inversamente proporzionale alla forza sociale e questo fatto, unito al principio per cui due persone, più sono diverse e meno si capiscono, la parte estroversa non capisce la parte introversa giudicandola "sega mentale", cioè "pensiero disfunzionale" oppure "scrupolo immotivato", mentre la parte introversa non parla di sega mentale perché tendenzialmente scrupolosa. Quote:
Le scelte sessuali sono seghe mentali. Ad esempio, io non posso dire quella non mi piace perché etc etc; avrei come risposta: "Cosa cazzo te ne frega, spaccala!" Una ragazza, simpatica, carina e benvoluta, ha invece tutto il diritto di non trovare attraente qualcuno, perché ad esempio, non profuma, oppure ha i calzini troppo corti, oppure ha una foglia di insalata sui denti. Quote:
Maralgiu, forse tu non sei introverso e per questo non capisci, ma ti sbagli se consideri il silenzio degli introversi come pura fifa di fare brutta figura. Il fatto è che qualcuno, per parlare e dire la propria, deve accendere il motore, mentre altri no. Se ci sono queste differenze caratteriali, è ovvio e sacrosanto che i comportamenti saranno diversi. Non dimentichiamo che sì, spesso uno evita di dire la sua per non sbagliare, ma l'alternativa più comune è parlare dicendo cose che non si pensano per non rimetterci. Mentre un estroverso preferisce dire stronzate, l'introverso preferisce non dire. Per te c'è una grande differenza di imbecillità? |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Se una persona si sente in diritto di esprimere un giudizio brusco (e in alcuni casi superficiale e infondato) come "sega mentale" su determinati modi di pensare altrui, equità vuole che anche l'interpellato possa reagire in maniera altrettanto brusca (ad esempio in certi casi per me ci starebbe bene un "saranno logici e consequenziali i tuoi, di ragionamenti"), ovviamente nel caso sia convinto che il suo pensiero non sia del tutto infondato. Purtroppo oggi si tende a giustificare solo uno dei due modi di comportarsi, il primo (io invece sarei per una moderazione o uno "sconto", se proprio vogliamo chiamarlo così, su ambo i fronti), praticando uno spudorato doppiopesismo frutto di un conformismo strisciante. E' un po' quello che avviene quando una persona viene presa di mira (magari da più persone in sintonia tra di loro in questo) con battute "simpatiche" e "deve" fare buon viso a cattivo gioco, perché se cerca di rispondere a tono con battute altrettanto sarcastiche viene fatto passare per colui "che se la prende". |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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E' raro che qualcuno demolisca il mio pensiero semplicemente perché i miei pensieri li tengo per me. Se capita, di solito me ne frego perché ormai reputo la maggiorparte delle persone una massa di coglioni che mai si fanno i fatti loro. |
Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
Winston_Smith ha scritto:
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Winston_Smith ha scritto: Quote:
Una tesi “parzialmente” fondata è una tesi che non sta in piedi, voler continuare a sostenerla è pura ottusità, rifiuto di riconoscere gli errori, mancanza di onestà intellettuale. Se uno s’innamora della propria idea perde oggettività di giudizio. Il parziale “valido” può solo essere utilizzato nella costruzione di una nuova tesi, non per fare da stampella ad un pensiero carente. Winston_Smith ha scritto: Quote:
Offendersi o risentirsi per questo significa volersi offendere o risentire “a prescindere”, o forse si ha la mania di persecuzione. Se la mattina ti svegli che vuoi sentirti offeso dagli altri, qualsiasi frase va bene, perché qualsiasi espressione può essere interpretata in più sensi. D’altronde se dovessimo stare a pesare tutte le parole che pronunciamo, finiremmo proprio con il non parlare affatto. Se poi si è permalosi, non sono problemi degli altri. Se una tua tesi viene “liquidata” come sega mentale, allora caccia fuori gli argomenti che ne dimostrano la validità (l’equità a cui ti riferisci nessuno te la nega): se non ce l’hai questi argomenti, la tua è di fatto una sega mentale. Winston_Smith ha scritto: Quote:
Stone ha scritto: Quote:
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Re: Costruzioni, "seghe" mentali e attacchi esterni
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Anche le proprie insufficienze possono essere supposte, dipende dai casi. Quote:
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Questo sito è pieno di topic dal titolo "vi sono mai venute in mente le risposte giuste DOPO che la discussione era finita?" Ripeto, la fai troppo facile. Bisognerebbe valutare caso per caso. |
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