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EdgarAllanPoe 19-12-2010 23:59

la cultura competitiva
 
Solo la cultura competitiva e superficiale di questo tempo fa credere che la vita prenda senso solo quando si diventa potenti, ricchi, soprattutto quando non si soffre. Tanto che ormai chi non raggiunge qualche successo si sente frustrato, depresso, non importante, senza valore. L’identità personale oggi, come sappiamo, è costruita sull’esterno di sè, sulla nostra immagine esteriore, sull’apparire, sull’illusione, tanto che i personaggi hanno sostituito le persone. Le persone in carne ed ossa, invece, devono e vogliono quotidianamente fare i conti con la loro nevrosi, cercando di ridurla e conviverci.

EdgarAllanPoe 20-12-2010 00:07

Re: la cultura competitiva
 
“Chi osa ha dalla sua parte la fortuna”

Valerio Albisetti
L’UOMO VUOTO

Oggi, la stragrande maggioranza dell’umanità, almeno quella occidentale, è costituita da individui vuoti interiormente, privi di senso profondo della propria esistenza, con continuo senso di inutilità, alienati, senza valori. Soprattutto senza speranza. E ciò fa una grande differenza. Perchè tutto cambia, se qualsiasi cosa fai, la fai con autenticità, con l’anima, o se la fai con l’anima alienata da te stesso, dagli altri. Un conto è vivere da soggetti, da protagonisti, un’altra da oggetti. Questa società, invece, confonde tutto, o meglio fa credere ai suoi membri di essere dei protagonisti, solo perchè consumano e seguono l’ultima moda, identificandosi nei modelli culturali imposti. A questa società importa nulla dell’anima, non importa se quando lavori, quando cammini, mangi o sei in relazione con l’altro, ci metti l’anima. Anzi, in modo subliminale, fa credere che l’anima non esiste, o è solo un accessorio esotico. L’uomo di oggi è ormai vuoto.

E quando si sente vuoto dentro di sè, questa società insegna che bisogna riempirlo di cose, che bisogna comprare, consumare, divertirsi.

Ma quale divertimento? Oggi ci si diverte se si perde se stessi. La droga, l’alcol, il sesso. Dimenticare di esistere. Annegare in un mare opaco e confuso perdendo gli ultimi brandelli rimasti della propria identità personale, della propria unicità e irripetibilità..

Labocania 20-12-2010 00:24

Re: la cultura competitiva
 
Quello della competizione è un istinto fondamentale per la sopravvivenza, il caso dei pochi soggetti estranei ad esso (noi) non fa testo.
Dovremmo essere competitivi per riuscire a far sentire la nostra voce...

Nick 20-12-2010 00:27

Re: la cultura competitiva
 
La competizione è il male. Ciò detto l'anima non esiste. :)

Winston_Smith 20-12-2010 00:37

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da EdgarAllanPoe (Messaggio 454372)
“Chi osa ha dalla sua parte la fortuna”

Valerio Albisetti
L’UOMO VUOTO

Oggi, la stragrande maggioranza dell’umanità, almeno quella occidentale, è costituita da individui vuoti interiormente, privi di senso profondo della propria esistenza, con continuo senso di inutilità, alienati, senza valori. Soprattutto senza speranza. E ciò fa una grande differenza. Perchè tutto cambia, se qualsiasi cosa fai, la fai con autenticità, con l’anima, o se la fai con l’anima alienata da te stesso, dagli altri. Un conto è vivere da soggetti, da protagonisti, un’altra da oggetti. Questa società, invece, confonde tutto, o meglio fa credere ai suoi membri di essere dei protagonisti, solo perchè consumano e seguono l’ultima moda, identificandosi nei modelli culturali imposti. A questa società importa nulla dell’anima, non importa se quando lavori, quando cammini, mangi o sei in relazione con l’altro, ci metti l’anima. Anzi, in modo subliminale, fa credere che l’anima non esiste, o è solo un accessorio esotico. L’uomo di oggi è ormai vuoto.

E quando si sente vuoto dentro di sè, questa società insegna che bisogna riempirlo di cose, che bisogna comprare, consumare, divertirsi.

Ma quale divertimento? Oggi ci si diverte se si perde se stessi. La droga, l’alcol, il sesso. Dimenticare di esistere. Annegare in un mare opaco e confuso perdendo gli ultimi brandelli rimasti della propria identità personale, della propria unicità e irripetibilità..

Ottimo articolo, quoto completamente.

YouTube - Battiato - Il vuoto

Who_by_fire 20-12-2010 00:48

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da EdgarAllanPoe (Messaggio 454365)
Solo la cultura competitiva e superficiale di questo tempo fa credere che la vita prenda senso solo quando si diventa potenti, ricchi, soprattutto quando non si soffre. Tanto che ormai chi non raggiunge qualche successo si sente frustrato, depresso, non importante, senza valore. L’identità personale oggi, come sappiamo, è costruita sull’esterno di sè, sulla nostra immagine esteriore, sull’apparire, sull’illusione, tanto che i personaggi hanno sostituito le persone. Le persone in carne ed ossa, invece, devono e vogliono quotidianamente fare i conti con la loro nevrosi, cercando di ridurla e conviverci.

Bello. Quoto in toto.

EdgarAllanPoe 20-12-2010 00:51

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 454387)
La competizione è il male. Ciò detto l'anima non esiste. :)

anima a livello di scienza potremmo chiamare la psiche, anche se leggo nella mia enciclopedia che l'anima è il contrapposto della mente

Who_by_fire 20-12-2010 00:52

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da EdgarAllanPoe (Messaggio 454372)
“Chi osa ha dalla sua parte la fortuna”

Valerio Albisetti
L’UOMO VUOTO

Oggi, la stragrande maggioranza dell’umanità, almeno quella occidentale, è costituita da individui vuoti interiormente, privi di senso profondo della propria esistenza, con continuo senso di inutilità, alienati, senza valori. Soprattutto senza speranza. E ciò fa una grande differenza. Perchè tutto cambia, se qualsiasi cosa fai, la fai con autenticità, con l’anima, o se la fai con l’anima alienata da te stesso, dagli altri. Un conto è vivere da soggetti, da protagonisti, un’altra da oggetti. Questa società, invece, confonde tutto, o meglio fa credere ai suoi membri di essere dei protagonisti, solo perchè consumano e seguono l’ultima moda, identificandosi nei modelli culturali imposti. A questa società importa nulla dell’anima, non importa se quando lavori, quando cammini, mangi o sei in relazione con l’altro, ci metti l’anima. Anzi, in modo subliminale, fa credere che l’anima non esiste, o è solo un accessorio esotico. L’uomo di oggi è ormai vuoto.

E quando si sente vuoto dentro di sè, questa società insegna che bisogna riempirlo di cose, che bisogna comprare, consumare, divertirsi.

Ma quale divertimento? Oggi ci si diverte se si perde se stessi. La droga, l’alcol, il sesso. Dimenticare di esistere. Annegare in un mare opaco e confuso perdendo gli ultimi brandelli rimasti della propria identità personale, della propria unicità e irripetibilità..


Una marea di luoghi comuni.

Per esempio, non fa alcuna distinzione tra gli individui che sono "vuoti di senso" perché in conflitto con la società, e gli individui che sono "vuoti di senso" perché la assecondano.

Winston_Smith 20-12-2010 00:59

Re: la cultura competitiva
 
Per me lo sono solo i secondi.

Nick 20-12-2010 01:02

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 454384)
Quello della competizione è un istinto fondamentale per la sopravvivenza

Ma che barba. Quasi tutti gli istinti sono temperati dalla società, e giustamente, tranne quello di competizione che è solo un eufemismo per conflitto o peggio sopraffazione.
La competizione è il male, se vi volete adeguare adeguatevi ma non venite a lamentarvi perchè non ci riuscite perchè adeguarsi significa che c'è la possibilità di essere quelli che nella competizione finiscono sconfitti.

Who_by_fire 20-12-2010 01:06

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 454413)
Per me lo sono solo i secondi.

Non è detto. Per esempio: tu sei credente? Credi che tutto il nostro soffrire abbia un senso "alto" e "altro" che lo giustifica e spiega? Credi che dopo la morte gli ultimi saranno i primi?

Io no. Penso che la vita abbia una sua logica, una sua causalità (oltre che una casualità), ma non penso che abbia un "senso", un "perché", penso che in fondo sia una "favola narrata da uno sciocco".

Labocania 20-12-2010 01:06

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da EdgarAllanPoe (Messaggio 454365)
Solo la cultura competitiva e superficiale di questo tempo fa credere che la vita prenda senso solo quando si diventa potenti, ricchi, soprattutto quando non si soffre. Tanto che ormai chi non raggiunge qualche successo si sente frustrato, depresso, non importante, senza valore. L’identità personale oggi, come sappiamo, è costruita sull’esterno di sè, sulla nostra immagine esteriore, sull’apparire, sull’illusione, tanto che i personaggi hanno sostituito le persone. Le persone in carne ed ossa, invece, devono e vogliono quotidianamente fare i conti con la loro nevrosi, cercando di ridurla e conviverci.

A questo modello tu cosa vorresti contrapporre? Uno fatto di elevati ideali che sono tali fino a quando non scendono dal regno dei cieli per insozzarsi con le materie terrene?

Lamentarsi per il culto della competizione è tanto naturale quanto inutile. Io certo non elevo canti per esso, ma non posso negare le ragioni prosaiche che danno valore alla tua esistenza.

Nick 20-12-2010 01:40

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 454418)
Lamentarsi per il culto della competizione è tanto naturale quanto inutile.

Ammettiamo per assurdo che la competizione sia utile e necessaria, di sicuro non lo sarebbe il suo culto.

Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire
Io no. Penso che la vita abbia una sua logica, una sua causalità (oltre che una casualità), ma non penso che abbia un "senso", un "perché", penso che in fondo sia una "favola narrata da uno sciocco".

I limiti della logica nello spiegare il Mondo sono già stati abbastanza dimostrati dalla logica stessa. La causalità è una nozione utile a livello pratico ma declassata a puro psicologismo già dai tempi di Hume. Trovo molto giusta l'ultima proposizione, ma all'evocazione di una favola preferisco la nozione di "gioco" .

Il "gioco" è un'attività strutturata mirante ad una gratificazione individuale o di gruppo svincolata da fini immediati di produzione.

Serve a darci la capacità di agire in maniera strutturata, è per questo che i bambini e i cuccioli giocano. Quando si cresce si cambia il tipo di gioco ma non si cambia il "gioco".
Non solo, continuiamo a dargli un senso proprio come fanno i bambini pur se questo senso non ce l'ha, ma mentre il senso che gli danno i bambini è una libera associazione mentale, il senso che gli diamo noi è condizionato dal senso che gli danno gli altri.

Il "gioco" della vita altro non sarebbe che un'attività strutturata mirante ad una gratificazione vincolata a fini immediati di produzione.

Giocare la vita permette la vita che permette il gioco che permette di giocare la vita. E' un loop.
Tuttavia non tutti i giochi sono competitivi, esistono giochi meramente collaborativi o perfino individuali.

RobRock 20-12-2010 02:34

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 454384)
Quello della competizione è un istinto fondamentale per la sopravvivenza, il caso dei pochi soggetti estranei ad esso (noi) non fa testo.
Dovremmo essere competitivi per riuscire a far sentire la nostra voce...

c'è anche una tribù o spece di scimmie , i Moboto che non sono competitivi! e se la godono!

detto questo mi sa che è solo questione di abitudine, non so se è un istinto! alla fine la competizione è tra elementi della stessa specie, quindi non giova alla sopravvivenza!

PERSO 20-12-2010 02:45

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 454384)
Quello della competizione è un istinto fondamentale per la sopravvivenza, il caso dei pochi soggetti estranei ad esso (noi) non fa testo.
Dovremmo essere competitivi per riuscire a far sentire la nostra voce...

io sono competitivo come un comodino !
Eppure sono abbastanza bravo a far sentire la mia voce ... almeno a livello professionale-lavorativo...vista la quantità di persone che mi da retta e mi richiede...

ma:
Non ho per niente la voglia di primeggiare-gareggiare ... non mi interessa.
Aspiro ad altro (od aspiro-altro...) :D

RobRock 20-12-2010 02:48

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da PERSO (Messaggio 454445)
Aspiro ad altro (od aspiro-altro...) :D

:D:thumbup::thumbup:clap:

PriccoPracco 20-12-2010 04:05

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 454384)
Quello della competizione è un istinto fondamentale per la sopravvivenza, il caso dei pochi soggetti estranei ad esso (noi) non fa testo.
Dovremmo essere competitivi per riuscire a far sentire la nostra voce...

Sono d'accordo....

....in un certo senso a volte si cerca di trovare una giustificazione se non si riesce a fare qualkosa...questo è normale....ma se sono un pò ragionevole e "obiettivo"(qualkuno dirà che l'obiettività non esiste:D)capirei che alla fine tutto si riduce a ciò che dice labocania.
Non siamo poi tanto diversi dagli animali, se si guarda un qualsiasi documentario lo si capisce bene. A noi mancano le condizioni estreme che può avere un animale selvatico nel suo ambiente(che sarebbero problemi quali mangiare, non farsi mangiare e accoppiarsi:D) e nelle quali nessuno lo aiuta se non se stesso. L'istinto di sopravvivenza fà uscire fuori il nostro vero essere...quindi solo in una condizione estrema potrei capire chi sono veramente.

Essere competitivi x arrivare a cosa?...secondo me per copulare e avere discendenti, forse questa è l'unica cosa che per me ha un senso.

Adesso mi viene in mente na scena del film Amistad:laugh:

"Li chiamerò a me, e loro devono venire, perché in questo momento io sono l'unica ragione per cui essi sono esistiti."

Mock Turtle 20-12-2010 10:18

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 454442)
c'è anche una tribù o spece di scimmie , i Moboto che non sono competitivi! e se la godono!

detto questo mi sa che è solo questione di abitudine, non so se è un istinto! alla fine la competizione è tra elementi della stessa specie, quindi non giova alla sopravvivenza!

Vuoi dire i Bonobo?
Comunque, anche loro sono aggressivi: le femmine sono disposte ad accoppiarsi con alcuni esemplari al fine di far calmare i loro istinti aggressivi... ma... se devono accoppiarsi per calmare gli istinti aggressivi di alcuni esemplari, vuol dire che sono abbastanza aggressivi pure loro, no? (Anche se la storia del "fate-l'amore,non-fate-la-guerra" fra queste scimmie può essere una leggenda metropolitana...)
E la competizione in natura esiste anche fra specie diverse...

Comunque, l'uomo è sempre stato competitivo, aggressivo, approfittatore (e non sempre a per volontà sua...), cattivo, malvagio, e chi-più-ne-ha-più-ne-metta... l'unica differenza fra oggi e "ieri" sta nel fatto che oggi tutto viene amplificato dalla potenza e dall'efficacia dei mass media, che "ieri" non esistevano o venivano manipolati peggio di quanto succeda oggi...

LatrinLover 20-12-2010 10:49

Re: la cultura competitiva
 
cultura competitiva????? perchè cosa c'è di culturale???? stiamo fottutamente regredendo mi sà invece altro che cultura,a parer mio la cultura è qualcosa che costruisce noi stiamo solo distruggendo day by day la nostra identità ed il mondo che ci ospita nulla di più.........

LordDrachen 20-12-2010 10:59

Re: la cultura competitiva
 
i Bonobo sono un mito femminista.
è comprovato che il pacifismo e l'egualitarismo Bonobo è direttamente correlato
all'habitat.
Bonobo in habitat meno ricchi di risorse di cibo diventano molto più simili agli scimpanzè come organizzazione sociale.
senza contare che i Bonobo hanno il "pharmakos" altro espediente calmierante che altro
non è che un capro espiatorio (un altro bobobo) del tutto simile al "nemico immaginario" che le società organizzate creano per compattare il popolo.
in pratica sono degli ipocriti esattamente come gli esseri umani.

detto questo, la competizione fa parte dell'uomo ma in forma del tutto blanda e legata
alle aspettative. chiaramente questa società vive di competizione, quindi la pressione
esercitata su tutti noi in questo senso è del tutto innaturale.

LatrinLover 20-12-2010 11:30

Re: la cultura competitiva
 
infatti mi è venuta la ragade anale a furia di confronti e competizioni, hey hey non sono un pigliankulo che avete capito!!

SilverHawk 20-12-2010 15:00

Re: la cultura competitiva
 
ma perchè date così addosso alla competizione?
Certo, anche io condanno la competizione estrema a tutti i costi, ma quella è appunto un estremo. Esiste invece nella vita un po di sana competizione tra le persone, una di quelle cose secondo me che aggiunge un pizzico di sale alla vita, che ti da nuovi stimoli per fare una cosa quando non ne hai più...
E poi secondo me è giusto che se uno è più bravo a fare una cosa, questo fatto venga alla luce.

Poi riferendomi al primo post, se io nella vita soffro solo, non ho successo in nessun campo, non ho interessi, non ho niente di niente... perchè secondo te sarebbe sbagliato dire che la mia vita non ha senso? Che senso ha vivere così? Però ragionate quanti saranno al mondo questi casi? Praticamente nessuno, tutti abbiamo una cosa per cui vivere. Se invece non l'abbiamo, allora secondo me la nostra vita non ha senso

LordDrachen 20-12-2010 15:08

Re: la cultura competitiva
 
Homo Ludens assolutamente.
"l'uomo non smette di giocare quando invecchia, invecchia quando smette di giocare"

Who_by_fire 20-12-2010 17:24

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 454428)
[...] produzione [...]

Umpf.. Non starai piazzando il discorso in un'ottica strettamente marxista...?

Nick 20-12-2010 17:30

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 454562)
Umpf.. Non starai piazzando il discorso in un'ottica strettamente marxista...?

Mah al limite a tirarla proprio per i capelli con qualche salto mortale potrebbe essere traslata nel linguaggio del materialismo-dialettico, ma direi che è un'ottica più che altro etologica.
E' forse fin troppo evidente che la vita è finalizzata alla vita, e per vivere ahimè tocca che qualcuno produca.

LordDrachen 20-12-2010 18:48

Re: la cultura competitiva
 
che palle sto materialismo però....

Mock Turtle 20-12-2010 19:37

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da LordJim (Messaggio 454534)
sì, è possibile che l'uomo rimarrà sempre aggressivo ma a mio parere una società che si dice civile dovrebbe limitare al minimo la competizione fra gli individui, soprattutto la competizione per rimanere in vita.

poi la competizione all'interno della società esisterà sempre in campi come l'arte e come lo sport anche se nelle società altamente competitive come la nostra (e nelle totalitarie soprattutto) lo sport riveste un ruolo altamente importante, quasi sacrale.

Certo, la civiltà dovrebbe inteoria limitare al minimo la competizione per la vita, ma molte civiltà del passato (e neanche troppo remoto, in verità...) si basavano anche e soprattutto sulla limitazione del numero di cittadini per non venire a trovarsi in situazioni di deficit alimentare. In questo modo, la genta veniva quasi "invogliata" a competere per non stare a bocca asciutta, anche se questo comportava un rubarsi il cibo a vicenda... comunque, sto andando fuori topic...
E, altro OT, le arti, tutte e indistintamente, sono andate avanti grazie alla competizione pura: molti capolavori non sono in realtà che semplici esercizi di bravura, destinati a pubblicizzare gli artisti (figurativi, architettonici, letterari, musicali, etc.etc....) per far sì che i potenti e i committenti, attratti dai più bravi, elargissero loro benefici, vitto e alloggio... "Argent fait tout" (cit.)
Per lo sport il discorso è diverso, e la competizione assume caratteri nazionalistici... anche senza parlare di regimi totalitari...

Quote:

Originariamente inviata da LordJim (Messaggio 454534)
Homo Ludens!

Huizinga rules! :D

Nick 20-12-2010 20:58

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 454619)
che palle sto materialismo però....

che palle 'sto manicheismo però...se tutti facessero come gli albigesi non resterebbe molto spirito ad abitare la materia.

RobRock 20-12-2010 20:59

Re: la cultura competitiva
 
[QUOTE=Mock Turtle;454463]Vuoi dire i Bonobo?
Comunque, anche loro sono aggressivi: le femmine sono disposte ad accoppiarsi con alcuni esemplari al fine di far calmare i loro istinti aggressivi... ma... se devono accoppiarsi per calmare gli istinti aggressivi di alcuni esemplari, vuol dire che sono abbastanza aggressivi pure loro, no? (Anche se la storia del "fate-l'amore,non-fate-la-guerra" fra queste scimmie può essere una leggenda metropolitana...)
E la competizione in natura esiste anche fra specie diverse...
QUOTE]

ha! può darsi! dopotutto si trattava di un documetario su youtube

Noctis 20-12-2010 21:03

Re: la cultura competitiva
 
Ma scusa, la competizione tra animali maschi non è alla base dell'accoppiamento ? la femmina in base a cosa decide, se deve accoppiarsi con un maschio ?

LordDrachen 20-12-2010 22:37

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 454769)
che palle 'sto manicheismo però...se tutti facessero come gli albigesi non resterebbe molto spirito ad abitare la materia.

basterebbe una buona via di mezzo.

RobRock 20-12-2010 23:20

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da Mangetsu69 (Messaggio 454777)
Ma scusa, la competizione tra animali maschi non è alla base dell'accoppiamento ? la femmina in base a cosa decide, se deve accoppiarsi con un maschio ?

peace and love fratello!

Robedain 21-12-2010 12:11

Re: la cultura competitiva
 
Mi piace il 3d di Allan Poe, lo quoto in pieno, e aggiungo che la competizione andrebbe sostituita con la condivisione e la cooperazione (in cui ci guadagnano tutti e non uno o pochi a discapito di molti)...
L'unica competizione che per me si salva è quella (sana) a livello sportivo...

bunker 21-12-2010 13:19

Re: la cultura competitiva
 
pensate al pil e alle classifiche in base al pil... i paesi competono tra loro per acrrescere questo dato e con loro le persone i cittadini sono in balia di questo dato...

ma il pil rappresenta davvero la felicità? mi par ovvio di no
tutta la mentalità si basa sulla competizione esasperata tra le varie persone/aziende/città/paesi... e questo ne è solo il culmine


pensate a una classifica in cui si misuri invece iil tempo che le persone dedicano agli altri... si misurerebbe il benessere reale dato anche dalla ricchezza visto che tempo è denaro un po' per tutti...

ma no... il pil...tutti a combattersi per innalzarsi nella gloria, amen!

barclay 21-12-2010 13:36

Re: la cultura competitiva
 
Io invoco l'equilibrio di Nash in campo sentimentale :D

Robedain 21-12-2010 14:02

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da bunker (Messaggio 455183)
pensate al pil e alle classifiche in base al pil... i paesi competono tra loro per acrrescere questo dato e con loro le persone i cittadini sono in balia di questo dato...

ma il pil rappresenta davvero la felicità? mi par ovvio di no
tutta la mentalità si basa sulla competizione esasperata tra le varie persone/aziende/città/paesi... e questo ne è solo il culmine


pensate a una classifica in cui si misuri invece iil tempo che le persone dedicano agli altri... si misurerebbe il benessere reale dato anche dalla ricchezza visto che tempo è denaro un po' per tutti...

ma no... il pil...tutti a combattersi per innalzarsi nella gloria, amen!

Quoto in pieno, sembra che ogni giorno al tg dobbiamo pendere dalle labbra dell'Istat, della Confindustria etc. per sapere quanto noi, alias l'Italia, siamo forti, felici e competitivi: in base al PIL... MA VAFF......

Nick 21-12-2010 14:58

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 455198)
Io invoco l'equilibrio di Nash in campo sentimentale :D

Abbasso lo strateggismo sentimentale :D

YouTube - Manuela Arcuri - Spot per il libro di Marra - Tu cosa ne pensi?

Noctis 21-12-2010 19:06

Re: la cultura competitiva
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 454916)
peace and love fratello!

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