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la cultura competitiva
Solo la cultura competitiva e superficiale di questo tempo fa credere che la vita prenda senso solo quando si diventa potenti, ricchi, soprattutto quando non si soffre. Tanto che ormai chi non raggiunge qualche successo si sente frustrato, depresso, non importante, senza valore. L’identità personale oggi, come sappiamo, è costruita sull’esterno di sè, sulla nostra immagine esteriore, sull’apparire, sull’illusione, tanto che i personaggi hanno sostituito le persone. Le persone in carne ed ossa, invece, devono e vogliono quotidianamente fare i conti con la loro nevrosi, cercando di ridurla e conviverci.
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Re: la cultura competitiva
“Chi osa ha dalla sua parte la fortuna”
Valerio Albisetti L’UOMO VUOTO Oggi, la stragrande maggioranza dell’umanità, almeno quella occidentale, è costituita da individui vuoti interiormente, privi di senso profondo della propria esistenza, con continuo senso di inutilità, alienati, senza valori. Soprattutto senza speranza. E ciò fa una grande differenza. Perchè tutto cambia, se qualsiasi cosa fai, la fai con autenticità, con l’anima, o se la fai con l’anima alienata da te stesso, dagli altri. Un conto è vivere da soggetti, da protagonisti, un’altra da oggetti. Questa società, invece, confonde tutto, o meglio fa credere ai suoi membri di essere dei protagonisti, solo perchè consumano e seguono l’ultima moda, identificandosi nei modelli culturali imposti. A questa società importa nulla dell’anima, non importa se quando lavori, quando cammini, mangi o sei in relazione con l’altro, ci metti l’anima. Anzi, in modo subliminale, fa credere che l’anima non esiste, o è solo un accessorio esotico. L’uomo di oggi è ormai vuoto. E quando si sente vuoto dentro di sè, questa società insegna che bisogna riempirlo di cose, che bisogna comprare, consumare, divertirsi. Ma quale divertimento? Oggi ci si diverte se si perde se stessi. La droga, l’alcol, il sesso. Dimenticare di esistere. Annegare in un mare opaco e confuso perdendo gli ultimi brandelli rimasti della propria identità personale, della propria unicità e irripetibilità.. |
Re: la cultura competitiva
Quello della competizione è un istinto fondamentale per la sopravvivenza, il caso dei pochi soggetti estranei ad esso (noi) non fa testo.
Dovremmo essere competitivi per riuscire a far sentire la nostra voce... |
Re: la cultura competitiva
La competizione è il male. Ciò detto l'anima non esiste. :)
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Re: la cultura competitiva
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Re: la cultura competitiva
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Re: la cultura competitiva
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Re: la cultura competitiva
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Una marea di luoghi comuni. Per esempio, non fa alcuna distinzione tra gli individui che sono "vuoti di senso" perché in conflitto con la società, e gli individui che sono "vuoti di senso" perché la assecondano. |
Re: la cultura competitiva
Per me lo sono solo i secondi.
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Re: la cultura competitiva
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La competizione è il male, se vi volete adeguare adeguatevi ma non venite a lamentarvi perchè non ci riuscite perchè adeguarsi significa che c'è la possibilità di essere quelli che nella competizione finiscono sconfitti. |
Re: la cultura competitiva
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Io no. Penso che la vita abbia una sua logica, una sua causalità (oltre che una casualità), ma non penso che abbia un "senso", un "perché", penso che in fondo sia una "favola narrata da uno sciocco". |
Re: la cultura competitiva
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Lamentarsi per il culto della competizione è tanto naturale quanto inutile. Io certo non elevo canti per esso, ma non posso negare le ragioni prosaiche che danno valore alla tua esistenza. |
Re: la cultura competitiva
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Il "gioco" è un'attività strutturata mirante ad una gratificazione individuale o di gruppo svincolata da fini immediati di produzione. Serve a darci la capacità di agire in maniera strutturata, è per questo che i bambini e i cuccioli giocano. Quando si cresce si cambia il tipo di gioco ma non si cambia il "gioco". Non solo, continuiamo a dargli un senso proprio come fanno i bambini pur se questo senso non ce l'ha, ma mentre il senso che gli danno i bambini è una libera associazione mentale, il senso che gli diamo noi è condizionato dal senso che gli danno gli altri. Il "gioco" della vita altro non sarebbe che un'attività strutturata mirante ad una gratificazione vincolata a fini immediati di produzione. Giocare la vita permette la vita che permette il gioco che permette di giocare la vita. E' un loop. Tuttavia non tutti i giochi sono competitivi, esistono giochi meramente collaborativi o perfino individuali. |
Re: la cultura competitiva
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detto questo mi sa che è solo questione di abitudine, non so se è un istinto! alla fine la competizione è tra elementi della stessa specie, quindi non giova alla sopravvivenza! |
Re: la cultura competitiva
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Eppure sono abbastanza bravo a far sentire la mia voce ... almeno a livello professionale-lavorativo...vista la quantità di persone che mi da retta e mi richiede... ma: Non ho per niente la voglia di primeggiare-gareggiare ... non mi interessa. Aspiro ad altro (od aspiro-altro...) :D |
Re: la cultura competitiva
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Re: la cultura competitiva
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....in un certo senso a volte si cerca di trovare una giustificazione se non si riesce a fare qualkosa...questo è normale....ma se sono un pò ragionevole e "obiettivo"(qualkuno dirà che l'obiettività non esiste:D)capirei che alla fine tutto si riduce a ciò che dice labocania. Non siamo poi tanto diversi dagli animali, se si guarda un qualsiasi documentario lo si capisce bene. A noi mancano le condizioni estreme che può avere un animale selvatico nel suo ambiente(che sarebbero problemi quali mangiare, non farsi mangiare e accoppiarsi:D) e nelle quali nessuno lo aiuta se non se stesso. L'istinto di sopravvivenza fà uscire fuori il nostro vero essere...quindi solo in una condizione estrema potrei capire chi sono veramente. Essere competitivi x arrivare a cosa?...secondo me per copulare e avere discendenti, forse questa è l'unica cosa che per me ha un senso. Adesso mi viene in mente na scena del film Amistad:laugh: "Li chiamerò a me, e loro devono venire, perché in questo momento io sono l'unica ragione per cui essi sono esistiti." |
Re: la cultura competitiva
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Comunque, anche loro sono aggressivi: le femmine sono disposte ad accoppiarsi con alcuni esemplari al fine di far calmare i loro istinti aggressivi... ma... se devono accoppiarsi per calmare gli istinti aggressivi di alcuni esemplari, vuol dire che sono abbastanza aggressivi pure loro, no? (Anche se la storia del "fate-l'amore,non-fate-la-guerra" fra queste scimmie può essere una leggenda metropolitana...) E la competizione in natura esiste anche fra specie diverse... Comunque, l'uomo è sempre stato competitivo, aggressivo, approfittatore (e non sempre a per volontà sua...), cattivo, malvagio, e chi-più-ne-ha-più-ne-metta... l'unica differenza fra oggi e "ieri" sta nel fatto che oggi tutto viene amplificato dalla potenza e dall'efficacia dei mass media, che "ieri" non esistevano o venivano manipolati peggio di quanto succeda oggi... |
Re: la cultura competitiva
cultura competitiva????? perchè cosa c'è di culturale???? stiamo fottutamente regredendo mi sà invece altro che cultura,a parer mio la cultura è qualcosa che costruisce noi stiamo solo distruggendo day by day la nostra identità ed il mondo che ci ospita nulla di più.........
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Re: la cultura competitiva
i Bonobo sono un mito femminista.
è comprovato che il pacifismo e l'egualitarismo Bonobo è direttamente correlato all'habitat. Bonobo in habitat meno ricchi di risorse di cibo diventano molto più simili agli scimpanzè come organizzazione sociale. senza contare che i Bonobo hanno il "pharmakos" altro espediente calmierante che altro non è che un capro espiatorio (un altro bobobo) del tutto simile al "nemico immaginario" che le società organizzate creano per compattare il popolo. in pratica sono degli ipocriti esattamente come gli esseri umani. detto questo, la competizione fa parte dell'uomo ma in forma del tutto blanda e legata alle aspettative. chiaramente questa società vive di competizione, quindi la pressione esercitata su tutti noi in questo senso è del tutto innaturale. |
Re: la cultura competitiva
infatti mi è venuta la ragade anale a furia di confronti e competizioni, hey hey non sono un pigliankulo che avete capito!!
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Re: la cultura competitiva
ma perchè date così addosso alla competizione?
Certo, anche io condanno la competizione estrema a tutti i costi, ma quella è appunto un estremo. Esiste invece nella vita un po di sana competizione tra le persone, una di quelle cose secondo me che aggiunge un pizzico di sale alla vita, che ti da nuovi stimoli per fare una cosa quando non ne hai più... E poi secondo me è giusto che se uno è più bravo a fare una cosa, questo fatto venga alla luce. Poi riferendomi al primo post, se io nella vita soffro solo, non ho successo in nessun campo, non ho interessi, non ho niente di niente... perchè secondo te sarebbe sbagliato dire che la mia vita non ha senso? Che senso ha vivere così? Però ragionate quanti saranno al mondo questi casi? Praticamente nessuno, tutti abbiamo una cosa per cui vivere. Se invece non l'abbiamo, allora secondo me la nostra vita non ha senso |
Re: la cultura competitiva
Homo Ludens assolutamente.
"l'uomo non smette di giocare quando invecchia, invecchia quando smette di giocare" |
Re: la cultura competitiva
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Re: la cultura competitiva
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E' forse fin troppo evidente che la vita è finalizzata alla vita, e per vivere ahimè tocca che qualcuno produca. |
Re: la cultura competitiva
che palle sto materialismo però....
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Re: la cultura competitiva
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E, altro OT, le arti, tutte e indistintamente, sono andate avanti grazie alla competizione pura: molti capolavori non sono in realtà che semplici esercizi di bravura, destinati a pubblicizzare gli artisti (figurativi, architettonici, letterari, musicali, etc.etc....) per far sì che i potenti e i committenti, attratti dai più bravi, elargissero loro benefici, vitto e alloggio... "Argent fait tout" (cit.) Per lo sport il discorso è diverso, e la competizione assume caratteri nazionalistici... anche senza parlare di regimi totalitari... Quote:
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Re: la cultura competitiva
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Re: la cultura competitiva
[QUOTE=Mock Turtle;454463]Vuoi dire i Bonobo?
Comunque, anche loro sono aggressivi: le femmine sono disposte ad accoppiarsi con alcuni esemplari al fine di far calmare i loro istinti aggressivi... ma... se devono accoppiarsi per calmare gli istinti aggressivi di alcuni esemplari, vuol dire che sono abbastanza aggressivi pure loro, no? (Anche se la storia del "fate-l'amore,non-fate-la-guerra" fra queste scimmie può essere una leggenda metropolitana...) E la competizione in natura esiste anche fra specie diverse... QUOTE] ha! può darsi! dopotutto si trattava di un documetario su youtube |
Re: la cultura competitiva
Ma scusa, la competizione tra animali maschi non è alla base dell'accoppiamento ? la femmina in base a cosa decide, se deve accoppiarsi con un maschio ?
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Re: la cultura competitiva
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Re: la cultura competitiva
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Re: la cultura competitiva
Mi piace il 3d di Allan Poe, lo quoto in pieno, e aggiungo che la competizione andrebbe sostituita con la condivisione e la cooperazione (in cui ci guadagnano tutti e non uno o pochi a discapito di molti)...
L'unica competizione che per me si salva è quella (sana) a livello sportivo... |
Re: la cultura competitiva
pensate al pil e alle classifiche in base al pil... i paesi competono tra loro per acrrescere questo dato e con loro le persone i cittadini sono in balia di questo dato...
ma il pil rappresenta davvero la felicità? mi par ovvio di no tutta la mentalità si basa sulla competizione esasperata tra le varie persone/aziende/città/paesi... e questo ne è solo il culmine pensate a una classifica in cui si misuri invece iil tempo che le persone dedicano agli altri... si misurerebbe il benessere reale dato anche dalla ricchezza visto che tempo è denaro un po' per tutti... ma no... il pil...tutti a combattersi per innalzarsi nella gloria, amen! |
Re: la cultura competitiva
Io invoco l'equilibrio di Nash in campo sentimentale :D
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Re: la cultura competitiva
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